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Topic Doping


klaus

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Non è assolutamente vero e l'ho anche dimostrato un po' di pagine fa. Se si fan passare calcio, atletica, tennis, basket ecc. per sport più sporchi quando non è vero, ci si mette sullo stesso piano di chi dice che i ciclisti sono tutti dopati.

Invece è verissimo. La storia che si fanno gli stessi controlli è una palla, nel senso che teoricamente le sostanze vietate sono le stesse e i laboratori idem. La verità è che qualsiasi sportivo può essere tranquillamente coperto dalla propria federazione, se questa decide che la lotta al doping non si fa. Che è poi lo stesso motivo per cui spesso - almeno per un certo periodo - gli atleti beccati in certe discipline vengono più o meno sempre dagli stessi paesi, o, per meglio dire, mai da certi altri.

Il caso più lampante che mi viene in mente è quello degli sprinter statunitensi degli anni '90. Gente come Carl Lewis, Joe DeLoach e André Phillips (che non era uno sprinter, ma va beh) è stata trovata positiva, in molti casi più di una volta, prima che il Comitato Olimpico statunitense insabbiasse deliberatamente il tutto.

Altro esempio che mi viene in mente su due piedi: per anni gli sportivi italiani hanno frequentato in massa il dottor Conconi - una specie di santone del doping dell'epoca, alla stregua di Ferrari - con il beneplacito delle federazioni. Guarda caso, malgrado le pratiche illecite della corte di Conconi siano il segreto di Pulcinella, nessuno di quegli atleti è stato all'epoca pescato.

E potrei andare avanti con le sostanze per cavalli somministrate a sua insaputa a John McEnroe, con le atlete della DDR che ancora vedono i loro record validi e inattaccabili, le mezzofondiste cinesi, e così via.

Se poi si ama il calcio al punto da voler chiudere gli occhi sulla questione doping è un altro discorso, ma di fatto non è vero che tutti i paesi fanno la stessa lotta al doping, e meno che mai tutti gli sport. Possiamo anche far finta che nel calcio non si dopi nessuno e che abbia ragione tu, però di sicuro la prova di questo non è e mai potrà essere il fatto che le sostanze vietate sono le stesse e che i controlli li fa comunque la Wada.

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  • Amministratori

Negli anni 90 - appunto - quando anche nel ciclismo veniva coperto praticamente tutto. Non si può paragonare ciclismo odierno e altri sport degli anni 90.

Tra l'altro, la lotta al doping, non è quantificabile nel numero di atleti squalificati.

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Negli anni 90 - appunto - quando anche nel ciclismo veniva coperto praticamente tutto. Non si può paragonare ciclismo odierno e altri sport degli anni 90.

Tra l'altro, la lotta al doping, non è quantificabile nel numero di atleti squalificati.

Esatto, nel ciclismo degli anni '90 funzionava così più o meno ovunque, ora solo in certi paesi. Il fatto che corressero regolarmente atleti imbottiti di doping è la dimostrazione che ufficialmente possono esserci tutti i controlli che vuoi, ma basta poco per far sì che non venga alla luce niente. Perciò non ha senso il discorso che facevi sui controlli uguali per tutti per le stesse sostanze.

E gli esempi che ti ho fatto non riguardano solo gli anni '90, visto che si spazia dagli anni '70-'80 ai 2000, e probabilmente potrei spingermi oltre. E' così da sempre e difficilmente si arriverà al punto in cui in tutti gli sport e in tutti i paesi si farà una lotta serrata al doping. Ci sarà sempre il governo che si promuove anche attraverso i successi dei suoi atleti, o lo sport troppo importante in un certo paese per poter essere toccato, e via discorrendo. I tempi e i mezzi sono una questione piuttosto marginale.

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Soprattutto perché su 3 controlli in 2 era in gara e l'UCI lo ha cercato a casa :stelle:

Ad ogni modo non è certo colpa dell'UCI...

La cosa giuridicamente più pericolosa è che il vizio procedurale è stato considerato irrilevante (che poi magari lo è pure, ma allora le regole che le mettiamo a fare?) pur di salvaguardare una squalifica che altrimenti avrebbe creato un precedente...

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Armstrong perde la prima

No al ricorso contro l'Usada

Il texano aveva denunciato l'agenzia antidoping americana per violazione dei diritti costituzionali. Il giudice ha respinto il tentativo di bloccare l'iter avviato. Ora Lance ha 20 giorni per presentare un nuovo ricorso

Lance Armstrong incassa la prima sconfitta nella nuova battaglia contro l'Usada. Il giudice federale Sam Sparks ha respinto la denuncia presentata dal corridore texano nei confronti dell'agenzia antidoping statunitense. Il sette volte vincitore del Tour, convinto che il procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti violi i diritti costituzionali sul giusto processo e ritenendo che l'Usada non abbia giurisdizione sulle accuse di utilizzo di sostanze dopanti, aveva presentato una denuncia alla corte federale di Austin che però è stata respinta perchè manca "di elementi fattuali". Armstrong ha ora venti giorni per presentare un nuovo ricorso, ma di fatto ha fino a sabato per decidere se accettare le sanzioni proposte dall'Usada (che potrebbe privarlo delle vittorie alla Grand Boucle) o inviare il caso a un arbitrato.

SISTEMA — Secondo l'Usada, Armstrong, assieme ad altri cinque ex tesserati, tre dottori tra cui Michele Ferrari, un preparatore e il team manager Johan Bruyneel, avrebbe messo in piede un sistema basato sul doping dal '98 al 2011. Per il sette volte vincitore del Tour anche l'accusa di aver fatto uso di Epo, testosterone, corticosteroidi e trasfusioni oltre che di agenti mascheranti, fornendo gli stessi prodotti ad altri.

fonti- gazzetta

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  • Amministratori

Poco dopato Lance eh... Questo non fa altro che rendere le due vittorie del dio delle montagne nel 2000 ancora più epiche...

Guarda che anche Pantani per sua stessa ammissione qualcosa prendeva. Certo, la farmacia ambulante secondo me era sempre l'americano.

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ORE 15,18 — La Cofidis ha annunciato la sospensione immediata di Remy Di Gregorio: "E' un caso isolato, che non deve mettere in discussione la partecipazione della squadra al Tour", sottolinea in un comunciato la Cofidis.

ORE 15,05 — Le indagini sarebbero partite già l'anno scorso quando Di Gregorio correva per i colori dell'Astana. In questo momento il ciclista è sotto interrogatorio a Marsiglia.

ORE 14,58 — I responsabili della Cofidis, il cui nuovo direttore Yvon Sanquer non ha finora commentato l'arresto di Di Gregorio, dovrebbero parlare in una conferenza stampa in programma alle 16.00.

ORE 14,36 — Confermato: è il francese Remy Di Gregorio il corridore Cofidis fermato oggi in relazione ad un presunto traffico di sostanze dopanti: lo hanno precisato in via riservata fonti della Gendarmeria, confermando che in precedenza la polizia francese aveva fatto irruzione e perquisito l'hotel dove il team di Di Gregorio soggiorna a Bourg-en-Bresse, nel dipartimento Rodano-Alpi. Il corridore è stato trasferito a Marsiglia, dove risiede, per essere sottoposto a interrogatorio insieme ad altre due persone non identificate. L'operazione è scattata, proprio in occasione della prima giornata di riposo prevista per l'edizione 2012 della Grande Boucle, nell'ambito di un'inchiesta su un supposto traffico di sostanze illecite.

14.28 — Il corridore della Cofidis - a onor di cronaca il suo nome non è stato ancora ufficialmente fatto -, è in stato di garde à vue a Bourg-en-Bresse

13,57: DI GREGORIO SAREBBE NEI GUAI — Remy Di Gregorio, corridore francese della Cofidis in gruppo al Tour, sarebbe stato trasferito a Marsiglia, sua città natale. Secondo quando di apprende, Di Gregorio sarà interrogato con 2 altre persone nell'ambito di una inchiesta su un traffico di sostanze dopanti

13,30: PERQUISIZIONE COFIDIS — Ciro Scognamiglio, inviato della Gazzetta, informa che è in mattinata è stata fatta una perquisizione nell'albergo della Cofidis. Su richiesta del giudice istruttore di Marsiglia, gli agenti di polizia e della Gendarmerie appartenenti all'ufficio centrale contro gli attentati all'ambiente e alla salute pubblica sono entrati nella struttura che ospita la squadra francese a Bourg-en-Bresse.

Ecco il primo.... :banghead:

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