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vorrà dire che la mia prox story sarà con il treno bianco-nero della Giant... voglio vedere se continueranno a vincere!

vabeh smec te non vinceresti uno sprint neanche se avessi in squadra cav con kittel e greipel a tirargli la volata

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Tornando alla porcata della Gazzetta, questo nello spoiler è l'articolo che avrei voluto scrivere per Velobike ma che, per quieto vivere, non mi hanno fatto pubblicare... notte

 

Gazzetta, leggerla ancora? Deontologia alle ortiche per un pugno di copie in più

Nibali, l’angelo in rosa che vince sotto la neve delle Tre Cime, e ti nobilita il Giro organizzato da mamma Rcs. Per di più italiano, e quindi da incensare, santificare quasi, come l’emblema del ciclismo pulito.

Froome, l’angelo nero che domina le corse pedalando come un extraterrestre, con uno strapotere tale da alimentare mille sospetti. E che al Giro, da quando è Froome e non un corridore qualunque, non si è mai più fatto vedere. Allora va benissimo cavalcare il sospetto che circola sul suo conto, alimentarlo anzi, e pazienza se in questo modo la deontologia professionale va a farsi benedire.

Perché il ciclismo, Giro d’Italia a parte, ti fa vendere copie solo se lo si accosta al doping. Così si spiega la politica adottata, ormai da tempo, dalla Gazzetta dello Sport, il principale quotidiano sportivo nonché il giornale italiano più letto in assoluto.

Solo così, infatti, si spiega il doppiopesismo della rosea, che titola “Nibali leggenda” per la vittoria di Vincenzo alle Tre Cime, e che poi non si pone il minimo scrupolo ad accostare il successo di Froome sul Mont Ventoux allo scandalo, esploso in quegli stessi giorni, che ha travolto l’atletica leggera con la positività conclamata di cinque-centometristi-cinque della nazionale giamaicana, nonché del principale velocista statunitense, Tyson Gay.

“Crederci ancora?” è il titolo di cinque pagine di inchiesta che la rosea dedica alle due vicende – accomunando senza pudore, quindi, ciò che fino a prova contraria è un’impresa sportiva, con quella che, invece, è una storia di doping conclamato – spingendosi addirittura ad affermare che «più della positività di Tyson Gay e Asafa Powell, che ha scosso il mondo dell’atletica e in particolare quello della velocità, colpisce l’impresa di Chris Froome sul Mont Ventoux al Tour de France: desta più dubbi che entusiasmo».

Come, come, come? Desta più dubbi la prestazione di Froome – e solo per il sospetto che essa ha suscitato sugli impeccabili reporter della Gazzetta, che certo non si sono preoccupati di andare a verificare i wattaggi espressi quel giorno dai vari protagonisti, altrimenti si sarebbero accorti che i valori di Quintana, fresco a sua volta di santificazione post-vittoria al Giro, erano stati addirittura superiori a quelli della maglia gialla! – che non la vicenda di cinque dei più forti interpreti di quella che è considerata la prova regina delle Olimpiadi – i 100 metri piani, appunto – pescati con le mani nella marmellata?

Ma perché rispolveriamo una storia vecchia della scorsa estate? Perché ieri sera, l’ineffabile Gazzetta, ci è caduta di nuovo. Con questo vergognoso articolo che è la tomba della deontologia professionale: cinque secondi di riprese tv, dilatati a dodici per via del rallenty, nei quali si mostra il diabolico Froome intento ad utilizzare un inalatore a 10 km dall’arrivo del Col du Béal. E via con le insinuazioni, nemmeno troppo velate, al fatto che la sostanza assunta possa essere vietata. Il tutto in un articolo, per altro, nemmeno firmato.

Siano chiare due cose: lungi da noi negare l’esistenza del doping nel ciclismo (come in ogni altro sport di vertice, d’altronde); e soprattutto, massimo rispetto per l’inchiesta che è, da sempre, la vera anima del giornalismo. Ma l’inchiesta – non per forza quella da Pulitzer, ma almeno quella condotta con i requisiti standard che esige la professione – per essere tale va fatta consultando documenti, intervistando testimoni, raccogliendo prove. E non schiacciando il tasto rec per immortalare cinque secondi di diretta tv, e costruirci sopra un romanzo.

Ma quando si parla di ciclismo, e in particolare di Froome, evidentemente, alla Gazzetta devono aver pensato che bastava il legittimo (?) sospetto per estrapolarne un articolo. La chiacchiera da bar sdoganata come giornalismo d’inchiesta. E tutto per qualche clic in più sul sito. Perché quelle trenta righe (e lo ripetiamo: anonime!) saranno ben valse un’impennata nelle visualizzazioni (per la felicità degli inserzionisti) e oggi sono state immancabilmente riprese sulla versione cartacea, sempre per vendere qualche giornale in più rispetto al solito.

I giornalisti, a prescindere da ciò di cui si occupano, hanno una responsabilità pesante come un macigno perché, in base a ciò che scrivono, contribuiscono a formare l’opinione pubblica. E allora, se per parlare di ciclismo la Gazzetta si riduce ad un semplice e gratuito sputtanamento di sé stessa e di questo sport (oltre che dello stesso Froome, non dimentichiamoci anche del rispetto verso un professionista che, fino a prova contraria, non è più dopato di qualsiasi suo collega, compreso il compagno di squadra Zandio, ieri ultimo a 32′ – e non stupiamoci, per inciso, se di questo passo la Sky non lo manderà mai e poi mai a correre il Giro), allora, dicevamo, se il trattamento riservato alle due ruote deve essere questo, che la Gazzetta la smetta proprio di parlarne, di ciclismo.

Ed utilizzi quella paginetta di giornale che verrà a liberarsi, per istituire una rubrica fissa sulle pettinature di Balotelli o sui tatuaggi di Vidal.

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Quello che non mi convince è che Froome ha l'asma, Contador ha l'asma (ricordate dopo la crono dell'anno scorso), Quintana ha l'asma... insomma... ricordate la firma di Wanka, no?

Insomma abbiam capito che se uno non ha l' asma non può vincere.asd.gif

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  • Amministratori

Insomma abbiam capito che se uno non ha l' asma non può vincere.asd.gif

 

Beh, un broncodilatatore qualcosa fa sempre. Poco, ma ai quei livelli è un leggero vantaggio che fa sempre comodo. E dato che fino ad una certa soglia è consentito (ieri berton la stimava in circa 1500 'puff' di ventolin, il che continua a farmi ridere quando penso alla quantità ridicola di clembuterolo...) indipendentemente dal fatto che tu abbia l'asma o no.... diciamo che fa comodo. Ed uno che soffre d'asma, di certo, non va a vincere una tappa come quella di lunedì.

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Beh, un broncodilatatore qualcosa fa sempre. Poco, ma ai quei livelli è un leggero vantaggio che fa sempre comodo. E dato che fino ad una certa soglia è consentito (ieri berton la stimava in circa 1500 'puff' di ventolin, il che continua a farmi ridere quando penso alla quantità ridicola di clembuterolo...) indipendentemente dal fatto che tu abbia l'asma o no.... diciamo che fa comodo. Ed uno che soffre d'asma, di certo, non va a vincere una tappa come quella di lunedì.

La mia era una battuta, ma fino ad un certo punto, perchè c' è un fondo di verità.

Modificato da Lui98
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Quello che non mi convince è che Froome ha l'asma, Contador ha l'asma (ricordate dopo la crono dell'anno scorso), Quintana ha l'asma... insomma... ricordate la firma di Wanka, no?

 

secondo me il punto è un altro: trovatemi un altro sport in cui gli atleti siano costantemente all'aria aperta, e passano anzi per boschi e prati in fiore. Mi pare ovvio, quindi, che siano tra gli sportivi più soggetti ad avere problemi respiratori, dall'asma alle allergie. Molti di loro, probabilmente, hanno forme di asma leggera a cui, se lavorassero in banca, nemmeno farebbero caso.

 

Ma dato che, appunto, il corridore medio fa su e giù per boschi e colline nei mesi delle fioritura, e che il fiato e in generale l'esercizio aerobico è fondamentale per il suo tipo di sforzo, ecco che anche chi ha un piccolo problema, giustamente, si cautela. Non ci vedo nulla di male, davvero...

 

è ovvio che chi invece per il proprio sport, gioca su semplici campi in erba (senza fiori, paglia e fieno) o addirittura in palazzetti al coperto, non avrà di questi problemi... ecco, al limite pallavolisti e cestisti avranno problemi con gli acari della polvere! :D

Modificato da smec-easyjet
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La Rai ha fatto sciopero.

 

Il gruppo a quanto pare, pure.

 

hiihhi, era per l'11 giugno lo scioperone? non mi ricordavo... e cmq, avevano detto che i giornalisti non scioperavano, contando che le immagini del Delfinato non le prodruce la Rai, pensavo potessero andare in onda anche senza maestranze: ma si vede che ha fatto sciopero pure il custode che aveva le chiavi dello studio

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  • Amministratori

Faccio notare che nonostante il gruppo si sia autoneutralizzato il Manse l'unico Lampre rimasto dentro il gruppo pare sia ancora Conti, che non è qui per far classifica ma solo esperienza. 

 

Grande Damiano, immenso. 

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Insomma abbiam capito che se uno non ha l' asma non può vincere.asd.gif

La firma diceva proprio che non può diventare professionista! :biggrin:

 

 

Cunego era in fuga (se non sbaglio) con altri dodici atleti e non è arrivato nei 10 :mrgreen:

 

 

EDIT: Ah no, mi sembrava strano, mi sono confuso con Caruso :mrgreen:

 

Sempre Damiano è :mrgreen: 

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Il senso di questo post? E soprattutto, le basi?

Se lo sarà inventato di sana pianta, ogni tanto le spara e pure grosse.

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