L' ascesa di Damon Hill.
Damon Hill di certo non è uno dei piloti maggiormente apprezzati degli anni novanta e nemmeno uno dei più grandi campioni del mondo di Formula 1, ma la sua scalata verso la Formula 1 va oltre il cognome, è ripartito da zero ed ha toccato il cielo con un dito, è stato se stesso, ha vinto le sue gare, ha detto le sue bugie e fatto i suoi errori (in pista diversi, fuori pista le dichiarazioni nel processo sulle cause della morte di Senna).
Damon Hill è stato un ottimo pilota, uno di quelli che ha dovuto costruirsi da zero, il cognome di suo padre dopo la sua morte (Damon aveva 15 anni) non aiutò nulla perchè la famjiglia doveva rinnovare l' assicurazione e vennero chiesti ingenti danni per l' incidente aereo in cui erano morti lui, Andy Smallman il progettista della Hill, il ventitreenne e tanlentuosissimo compagno di squadra Tony Brise, ed i meccanici Richards, Brimble e Alcock. Bette la madre di Damon fu costretta a vendere la casa e così furono costretti a vivere in una casa piccola.
Damon sviluppò una passione per le corse come il padre, e raccolse fondi anche come pony-express con uno scooter a 21 anni
La sua carriera vera e propria cominciò nel 1981 sulle moto, correva il fine settimana su una Kawasaki ed addirittura nel 1984 per razionalizzare le spese decise di correre unicamente su un tracciato quello di Brands Hatch e in quella stagione vinse più di 40 corse, poi l' ascesa in F.Ford 1600 dove vinse la sua prima gara, e la F3 dove corse tra l'86 e 88 collezionando nel campionato britannico un 5° ed un 3° posto nella classifica piloti, poi la F3000 fino ad arrivare al sogno F1 come collaudatore nel 1991 per la Williams sostituendo Mark Blundell
Poi ha guidato nel 92 per la Brabham e nell' inverno 92 grazie alla partenza di Mansell verso la CART la Williams decise di affiancarlo a Prost.