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MatteoJuve

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L'ultima giornata che MatteoJuve ha vinto risale al 28 Novembre 2016

MatteoJuve ha ottenuto più mi piace in un giorno nei suoi contenuti!

Su MatteoJuve

  • Compleanno 15/04/1998

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  1. Presente! Giusto per aiutare Sauber a dimostrare che non basta studiare statistica per andare bene al fanta
  2. Anch'io ufficilizzo la mia partecipazione.
  3. Iscrizione Multiplayer Processata Nome: MatteoJuve Email: matteo.perillo98@gmail.com Steam: AlbertoMalesani Gamecenter:  MatteoJuve Competizioni: Campionato Italiano Strada Campionato Italiano Strada a Cronometro Individuale Campionato Italiano Strada a Cronometro a Squadre Coppa del Mondo Conserva la squadra di CDM: Si
  4. Dopo la Sanremo iniziamo ad affacciarci verso le classiche del nord, manca solo una settimana alla Gent-Wevelgem, preceduta dalla E3 Harelbeke, e iniziano ad essere vicine anche le classiche delle Ardenne. Mentre gli esperti delle pietre rifiniscono la preparazione con gli allenamenti, quelli che puntano alle classiche della seconda metà di Aprile tornano in strada per la Vuelta a Cataluna. Nel weekend c'è anche il Criterium Internaional, nel quale torna in strada Alberto Contador con tutto il gruppo che farà il Giro. Vuelta Ciclista a Cataluna Ovviamente i nostri sono ancora fuori forma e non possono competere per la generale, ma speriamo in una vittoria di tappa con una fuga. Nella prima tappa, mossa e vinta da Vinokurov in solitaria, i nostri vanno già fuori classifica, mentre nella seconda, vinta da Blythe in volata, arriva una brutta notizia per i nostri: Vandborg cade e si frattura la clavicola; tempi di recupero intorno al mese, quindi niente classiche delle Ardenne per lui. Nella terza tappa, la più dura con tanto di arrivo in salita, trionfa ancora Vinokurov mentre Porte prende altri due minuti e mezzo come fatto nella prima tappa e gli altri si risparmiano in vista delle frazioni successive. Nelle altre quattro tappe, infatti, speriamo di fare qualche buon risultato. La quarta frazione già ci vede attivi, con Sorensen in fuga che si prende anche l'unico GPM di giornata. A 20km dal traguardo con il gruppo a meno di due minuti prova anche a scattare per ravvivare la situazione e provare ad arrivare al traguardo, ma alla fine l'attacco viene controllato dai compagni di fuga e il gruppo si ricompatta negli ultimi dieci chilometri. A 4km dal traguardo ci prova anche Porte, che sente una buona gamba, ma il percorso è troppo adatto ai velocisti e le squadre sono ben organizzate: si arriva allo sprint e vince Rojas. Il giorno dopo ci sono tre belle salite e noi siamo di nuovo lì pronti a provarci. Sorensen è di nuovo tra i fuggitivi: passa secondo sul GPM, anche se la testa di questa classifica è abbastanza lontana. Il gruppo lascia fare e così è scontro tra i 10 fuggitivi per la tappa: dopo aver superato senza particolari scossoni le altre due salite, si giocano tutto negli ultimi chilometri, in leggera discesa. A 10km dal traguardo partono Pujol Munoz e Champion; Sorensen e Rabon si lanciano al loro inseguimento, mentre tutti gli altri cercano di ricucire proseguendo più regolari. E questa si rivela la scelta giusta, perché nel giro di 5km le azioni vengono annullate e ci si gioca tutto allo sprint: a trionfare è Danilo Wyss su Ligthart e Ladagnous, mentre Sorensen finisce solo 7mo. Nella sesta frazione inseriamo Larsson nella fuga. Stavolta sono sei e riescono ad arrivare di nuovo: Sutton stacca tutti e arriva a braccia alzate, mentre Larsson è 4to. Lo svedese va in fuga anche il giorno dopo, insieme a Didier ed altri due uomini. La tappa però è per velocisti e nonostante qualche brivido i velocisti riescono di nuovo a giocarsi la vittoria di tappa, visto che Larsson e Wilson della Cervèlo vengono ripresi a tre chilometri dal traguardo. Tra l'altro a poco più di un chilometro dal traguardo c'è anche una maxicaduta intorno alla ventesima posizione che confonde ancora un po' la situazione, ma il verdetto della strada è chiaro: bis per José Joaquin Rojas! Alla fine dobbiamo accontentarci di qualche piazzamento di tappa e del 17mo posto in generale di Porte... non che ci presentassimo con grandi speranze, ma un po' meglio in qualche tappa forse si poteva fare. Critérium International La corsa inizia malissimo, non tanto perché nella prima tappa il nostro migliore è Noval a quattro minuti dal primo, quanto per il fatto che il primo in questione è Damiano Cunego, che trionfa in solitaria sul Col de l'Ospedale, dando mezzo minuto a Voeckler e Nibali. Nella seconda tappa vince Kittel in volata, mentre nella terza ci mettiamo discretamente in evidenza, con la grande prova di Boaro che chiude la cronometro di 7km al quarto posto, a 2" da Tony Martin e pochi centesimi dal podio di tappa, a cui si aggiungono Roberts (un po' deludente a dire la verità) e Marycz 7mo e 8vo, entrambi a 8". La corsa va a Cunego, noi siamo contenti dei nostri risultati.
  5. Mi scuso con gli spettatori (uno ) ma purtroppo quando ho iniziato la story non credevo che il mio Agosto/inizio Settembre si sarebbe lasciato assorbire dalle Olimpiadi e poi dalla scelta e dall'organizzazione per l'Università... in più i pochi giorni rimasti li ho parzialmente persi facendomi male la caviglia, e così la story sembra naufragata. In ogni caso cercherò di sfruttare al meglio il tempo che resta, oggi pomeriggio si riparte
  6. Scrivo anche qui i primi due scambi ufficializzati: Storari da MatteoJuve Team a Cool Cats per 17 crediti Neto da US Telve a MatteoJuve Team per 4 crediti
  7. Nonostante l'accelerazione finale del gruppo, Cancellara riesce a resistere ed arrivare a braccia alzate, mentre il gruppo viene regolato da Pozzato (!) e Nuyens naufraga fino alla 23ma posizione. Sanremo alla fine un po' deludente per noi, anche se non avevamo di certo un uomo molto adatto a questa corsa. A parte il pentimento per l'attacco inutile alla fine del Poggio, mi mangio le mani per essermi trovato un po' imbottigliato (Nuyens era solo e doveva anche provvedere da solo all'acqua) quando è partito Cancellara... l'attacco sarebbe stato da seguire per un passista come Nick.
  8. Dopo una pausa inattesa a causa di Olimpiadi + mare, rieccomi... sperando di trovare un po' di costanza. Milano-Sanremo Puntiamo tutto su Nuyens, che non è tra i favoriti ma giocando bene le proprie carte può ottenere un buon risultato. Lo sponsor ci tiene. Noi speriamo di far venire fuori una corsa abbastanza movimentata e cercare di farci trovare pronti nelle posizioni migliori con più uomini. Cerchiamo di essere attivi fin dall'inizio e dopo una lotta serratissima durata più di 80km riusciamo ad inserire due uomini nella fuga a 12: Roberts e Cooke. Sulle Manie si mette in tesa Tosatto che fa ritmo forte per cercare di allungare e magari spezza il gruppo, cogliendo impreparato qualche favorito. Il vantaggio dei fuggitivi è di oltre cinque minuti, ma inizia ben presto a diminuire. Nei chilometri finali della salita il gruppo inizia a farzionarsi, ma di colpo gli altri decidono di non seguire più Tosatto, che in cima si trova solo con Nuyens sulla sua ruota. 44" sul gruppo e 1'39" dai fuggitivi, ma i due guardano indietro perché manca ancora troppo per esporsi in maniera decisa. Alla fine, però, il gruppo, ridotto a circa cento unità, non spinge e quelli avanti vanno abbastanza piano, così i nostri due riescono a rientrare sui primi. Il gruppo è a 40", al traguardo mancano 81.5km, ma Nuyens nel gruppetto trova due gregari freschi, quindi decidiamo che è il caso di metterli a lavorare, almeno per vedere come reagiscono dietro. L'azione dura 20km; poi, più o meno nella zona dei Capi, il gruppo si compatta di nuovo. Nuyens prova a fare un piccolo allungo, ma nessuno lo segue e quindi si lascia riprendere. A 62km dal traguardo inizia lo scontro tutti contro tutti! A quel punto iniziano varie azioni: sul Capo Berta allunga Quinziato, che però prende un vantaggio minimo, prontamente annullato dal plotone. Prima della Cipressa ci prova anche Edvald Boasson Hagen, ma anche lui non riesce ad avvantaggiarsi in modo deciso, anche perché nessuno lo segue nell'azione. Sulla Cipressa non succede niente, poi alla fine della discesa parte Fabian Cancellara: il gruppo si lascia un po' sorprendere e in pochissimo tempo Cancellara si avvantaggia di 40"... per la locomotiva di Berna potrebbe essere un vantaggio assolutamente sufficiente, quando mancano 14km al traguardo. Il gruppo sul Poggio guadagna poco più di una decina di secondi, ma nessuno si muove in modo deciso. In cima il gruppo è ancora compatto e Cancellara ha 27" di vantaggio... ci prova a quel punto Nick Nuyens! L'attacco del belga è un tentativo un po' disperato e in discesa viene annullato dal gruppo, lanciato a tutta per riprendere Cancellara. Riesce a piazzarsi sulla ruota di Canvendish, ma paga ancora lo sforzo e inoltre il suo spunto veloce è pessimo.
  9. Ci sono anch'io per migliorare dopo due buoni piazzamenti!
  10. A inizio Marzo ci dividiamo, come tutte le squadre World Tour, tra Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico. Tornano sulla strada tutti gli uomini visti finora, che nelle prime settimane di Marzo si giocano una parte importante della loro stagione, e a questi si aggiungono alcuni uomini che puntano ad essere al top tra fine Marzo e Aprile, sopratutto per le classiche del pavé. Come visto già nelle corse precedenti, non abbiamo uomini per puntare alla classifica generale, ma dobbiamo cercare di essere competitivi per i traguardi parziali: Nuyens ha praticamente tutto il peso sulle spalle alla Parigi-Nizza, ma ha anche una squadra pronta ad aiutarlo, in particolare con Tanner e Jorgensen per le fughe; alla Tirreno-Adriatico ci affidiamo a Tosatto per le tappe mosse ma non troppo dure, Roberts per le cronometro e Cooke per le volate... possiamo raccogliere qualche piazzamento, ma soprattutto speriamo sempre di centrare la fuga giusta nelle ultime tappe. Parigi-Nizza Dopo le prime tre tappe, in cui ce ne stiamo tranquilli nel gruppo mentre i velocisti si giocano il successo, nella quarta, piena di GPM, Nuyens va all'attacco aiutato da Jorgensen. Il gruppo fa fatica a riportarsi sul gruppetto dei fuggitivi, dai quali nel finale si avvantaggia Grégory Rast, inseguito da Ivanov; più dietro gli altri, con Nuyens molto attivo. Alla fine il gruppo ritorna solo all'ultimo chilometro, e riesce a riprendere il gruppetto Nuyens ma non i primi due: tappa a Rast su Ivanov e poi tutto il gruppo, con Nuyens discreto 7mo. Il giorno dopo il percorso presenta una salita dura nel finale e Nuyens ne approfitta per riposarsi ed uscire di classifica, come fa anche nella sesta. Tra le due, una cronometro in cui non abbiamo niente da dire. Nella settima tappa c'è terreno per riprovarci. Stavolta nella fuga si inserisce Tanner; con lui ci sono vari uomini pericolosi, ma il gruppo cerca di tenere sotto controllo l'attacco. Nella penultima discesa, con i primi sotto i due minuti di vantaggio, Nuyens prova a lanciarsi all'attacco. Riesce però a prendere un vantaggio davvero esiguo, e viene ripreso quasi subito quando inizia l'ultima salita. Nel gruppo qualcuno prova ad avvantaggiarsi, ma non ci sono azioni davvero pericolose; allo stesso tempo però ci si avvicina sempre di più ai fuggitivi, tra i quali si avvantaggiano su tutti Joly e Sagan. Alla fine della salita si ricompatta il gruppo, ma a quel punto attacca Philippe Gilbert, che riesce a prendere un po' di vantaggio sufficiente per resistere per tutta la discesa, che finisce praticamente sulla linea del traguardo. Nuyens prova ad uscire dal gruppo per lanciarsi all'inseguimento del suo connazionale, ma gli altri non lo lasciano andare; così è vittoria in solitaria per Philippe Gilbert, con Simon Gerrans che regola il gruppetto e Nuyens solo 25mo. La corsa va a Luis Leon Sanchez. Tirreno-Adriatico Iniziamo con un ottavo posto nella cronosquadre d'apertura di 16km, a 57" dalla Garmin-Cervélo, poi un ottimo Tosatto chiude 5to nello sprint in un gruppo di 65 uomini nella seconda tappa, un po' mossa nella parte centrale. Qui avevamo preso una buona posizione con Roberts a lanciare l'italiano, visto anche che nessuno prendeva seriamente l'iniziativa. A questo punto però ci siamo trovati troppo avanti, facendo partire così una fase di studio nelle prime posizioni, che viene ben sfruttata da Edvald Boasson Hagen, che partendo da dietro sorprende e brucia tutti, andando a vincere in scioltezza. Tosatto comunque grazie a un discreto sprint strappa un buon piazzamento. Torniamo a fare da spettatori nello sprint di Perugia, nell'arrivo "mangia e bevi" di Chieti e poi nella tappa di Castelraimondo con la dura salita di Sasso Tetto, prima di riprovarci con Tosatto nella tappa con il circuito mosso di Macerata. Il nostro uomo più importante va in fuga con Hernandez Blazquez, che però è in una pessima giornata e, dopo aver dato tutto nei primi chilometri, si stacca già sul primo GPM. Restano in sei, che entrano per primi nella città che ospita l'arrivo. A quel punto mancano 60km e il gruppo è a circa sei minuti. Il gruppo recupera in maniera costante, ma i fuggitivi sono decisi a provare ad arrivare al traguardo. Intanto ai -16 Rodriguez, terzo a tre minuti in classifica generale, prova l'attacco, seguito da Ballan e Breschel. I fuggitivi hanno poco più di un minuto sul gruppo. E non c'è niente da fare: Rodriguez si riporta sui fuggitivi, ma quando si comincia per l'ultima volta a salire verso il traguardo il gruppo riassorbe il tentativo. In un breve tratto di discesa si avvantaggiano di nuovo Breschel e Ballan, con Roux, Fédrigo e Vanendert: iniziano l'ultimi chilometro e mezzo, tutto in salita, con un leggero vantaggio su tutti gli altri, ma devono inchinarsi allo scatto dello specialista di questi arrivi: nonostante lo sforzo fatto prima, Purito Rodriguez si dimostra in buona condizione e scatta all'ultimo chilometro andando a riprendere e superare i cinque; alla sua ruota Scarponi, che però non può neanche provare a saltarlo. Tosatto si tiene nelle retrovie ed è 35mo. Chiudiamo con la mezza delusione di Roberts, solo 34mo nella cronometro finale. 21" in 9km da Cancellara. Classifica generale ad un Frank Schleck dominante, con il fratello in seconda posizione. Insomma, due corse senza lampi, anche se di certo non anonime. Ci siamo fatti vedere spesso, abbiamo fatto anche buone cose, ma quando c'era da tagliare la linea del traguardo avevamo spesso un po' troppa gente avanti. Alla fine comunque abbiamo ottenuto due buoni piazzamenti, e sapevamo che le occasioni propizie sarebbero state poche, anche se speravamo di lasciare il segno in maniera più decisa. Ed ora, dopo due mesi di corse, la forma è arrivata al top... e siamo pronti per la Classicissima!
  11. Het Nieuwsblad È la prima corsa sul pavé e lo sponsor ci tiene particolarmente: ci è richiesta addirittura una vittoria. Noi portiamo un Nuyens e una squadra in buono stato di forma e siamo decisi a provarci. Siamo attivi fin dal mattino e riusciamo a mandare Christensen e Cooke in fuga. Christensen lavora nella prima parte di gara, ma non è in giornata e dopo un po' si stacca, non essendo neanche un uomo particolarmente abile sul pavé. Dietro intanto il gruppetto si assottiglia sempre di più e a poco più di cinquanta chilometri dal traguardo si spezza in modo decisivo. Nel lungo tratto di pianura finale restano in meno di quaranta ad inseguire i fuggitivi, che vengono raggiunti intorno ai 15km dal traguardo. A questo manca solo un settore di pavé, lungo circa 1km e che termina a poco più di 10km dal traguardo, dopo di che ci si potrebbe avviare verso uno sprint ristretto tra gli uomini rimasti avanti. A noi non va bene e Nuyens, che in una volata del genere è battuto sicuramente, decide di provarci proprio in quel tratto: alza il ritmo, prova ad allungare, ma praticamente subito Manuel Quinziato gli balza sulla ruota: la BMC, tutta schierata in testa, è decisa a tenere chiusa la corsa per Hincapie e Ballan. Anche Chavanel nelle primissime posizioni. Alla fine l'azione di Nuyens ottiene come unico risultato quello di scremare ulteriormente il gruppo. C'è qualche altro tentativo in uscita dal settore di pavé, ma grazie soprattutto alla BMC nessuno riesce ad avvantaggiarsi in modo sensibile, così si arriva allo sprint. Ballan lancia Hincapie ma si inserisce di potenza Tom Boonen a rovinare i piani della BMC e a bruciare tutti in volata; Nuyens cerca di prendere la ruota buona per giocarsi almeno un piazzamento, ma alla fine è 11mo. E lo sponsor storce un po' il naso. Al Trofeo Internazionale Lugano Nuyens non riesce ad entrare nell'azione buona dei 9 che si giocano la corsa: tra questi il trio Ermeti-Péraud-Sella si avvantaggia andando a comporre il podio in quest'ordine. Nuyens non riesce a fare granché nello sprint per la decima posizione e chiude la corsa al 19mo posto. A Le Samyn arriva per noi la prima gioia stagionale, e a regalarcela è, un po' a sorpresa, Baden Cooke. Infatti al termine di una corsa che negli ultimi chilometri si rivela davvero selettiva, arrivano in nove in testa negli ultimi chilometri, e qui Nuyens si mette a disposizione dell'australiano, decisamente più veloce per lo sprint ristretto. E a due chilometri dalla fine, quando inizia un tratto in leggera salita, alza il ritmo portandosi dietro Schumacher e, appunto, Cooke, che in volata mette le ruote avanti a tutti. Terzo posto per Nuyens, con i più immediati inseguitori a 15", regolati da Voeckler.
  12. Vuelta Ciclista a Mallorca Nuyens inizia qui il suo avvicinamento alle classiche. Sappiamo che non può puntare alla classifica ma speriamo in qualche tappa. E l'occasione arriva nella quarta, dopo che il giorno prima il belga era uscito di classifica. Riesce ad inserirsi in una fuga con vari uomini pericolosi, come Liuwe Westra. A pochi chilometri dall'inizio della salita finale il gruppo dei big paga ancora circa due minuti. La rimonta del gruppo è feroce, su tutti è Vinokurov a riportarsi per primo sui fuggitivi, ma dal gruppetto dei coraggiosi riesce ad uscire Cobo, che arriva al traguardo con una quindicina di secondi sul Kazako, potendo così alzare le braccia al cielo! Vinokurov si prende la testa della classifica, Nuyens chiude in quinta posizione, nel gruppetto che viene ripreso da tutti i big e finisce a 28" da Cobo. L'ultima tappa è troppo dura per fare qualcosa e va in scena la lotta decisiva per la vittoria della corsa: a spuntarla è Linus Gerdemann che stacca tutti e vince la corsa. Per quanto riguarda gli arrivi in volate avevamo Cooke che è riuscito come miglior risultato a centrare una dodicesima posizione nella prima tappa. Volta ao Algarve Torna in scena Tosatto, che però dopo un mese senza corse e in percorsi che permettono più attacchi non è in grado di tenere la ruota dei migliori quasi mai, così ci limitiamo a fare da spettatori per le prime quattro tappe. Nella quinta pontiamo tutto sul nostro cronoman Luke Roberts, che arriva 7mo a 13" da David Zabriskie (crono lunga 19km). Due piazzamenti in queste due corse, utili più che altro a migliorare la forma... da fine mese si punterà a qualcosa di meglio con gli uomini che poi dovranno farsi trovare pronti alla Sanremo.
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