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In Salita Controvento - Stagione 2001 (da pag. 28)


Ivan Basso...  

19 utenti hanno votato

  1. 1. ..si bomba?

    • Si
      3
    • No
      2
    • Si, ma solo la tipa
      15
    • Si, tutte le miss che incontra quando va sul podio. Allora mai.
      6


Messaggi raccomandati

26-08-2000 / Giro del Veneto

 

Sei giorni dopo, il Giro del veneto. Sei giorni in cui sono tornato a casa, sono stato tra i miei cari, sono andato al cinema dopo molto tempo (ho visto "Il Gladiatore" alla rassegna cinematografica di cinema all'aperto di Varese, con colpevolissimo ritardo, perchè meritava d'essere visto già a maggio!), ho portato pure Birillo un po' a spasso, e poi allenamento, ma non esagerato, con moderazione, una volta il Cuvignone e per finire ieri sera una bella cena con tutti i miei compagni di squadra, con Boifava, finalmente in vena di scherzare e un po' sereno che tra un bicchiere di vino e un altro ancora cercava di dispensare consigli sulla gara di oggi. Gara esigente ed interessante, con la salita di Crosara, lunga, da ripetere per ben sei volte e il Valico del Roccolo, duro, nel finale. Superfavoritissimo Davide Rebellin che ultimamente sta volando, ma io oggi mi sento un po' come il film, gladiatore, e sarò un osso durissimo. Scrivete giornalisti!

 

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Alzamora, Arvesen, Kokorine, Ferrari, Turicchia, Scalmana ed Ivanov, questi i miei compagni di squadra di oggi. Avrei provato a resistere con i migliori per giocarmi un piazzamento, ma nel caso in cui anche Ruslan avesse resistito con i primi mi sarei messo a sua completa disposizione. Certo è che la presenza di Davide Rebellin come superfavorito implicava che la corsa sarebbe stata sicuramente dura. Non erano però da sottovalutare nè Francesco Casagrande, nè il vincitore del Giro, Stefano Garzelli, entrambi autori fin'ora di una seconda parte di stagione piuttosto opaca.

 

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Salita vera il Crosara, salita dura: quasi 6 chilometri con pendenze che non scendevano mai sotto il 7%, all'inizio persino il 10. La fuga era già partita e la Liquigas-Pata si era presa sin da subito le responsabilità della corsa, avevano il più forte del resto, ma la sensazione era che probabilmente questa salita era troppo pure per Rebellin, così come lo era per Ruslan, che mi aveva comunicato di aver sentito troppo pesante questa salita sin dal primo passaggio; il problema erano poi i tanti, tanti chilometri in pianura che separavano questo circuito dalla salita del Roccolo, e dalla salita del Roccolo all'arrivo di Padova: ci aspettava una gara strana, fatta anche di inseguimenti.

 

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I cinque passaggi precedenti non avevano creato grossi problemi: ad ogni giro qualcuno perdeva le ruote e finiva nella "rete", ma si trattava di "pesci piccoli". Ma il sesto e ultimo passaggio da Crosara è stato una mazzata: forse in troppi avevamo sottovalutato la presenza di Savoldelli in gruppo pensando fosse venuto senza troppe pretese. La sua Saeco invece ha tirato il collo un po' a tutti all'ultima salita, me compreso che, senza Arvesen non so se sarei riuscito a tenere le prime posizioni del gruppo, al contrario Ruslan Ivanov aveva una pedalata molto più fluida della mia, cosa che aveva notato anche Boifava tanto da comunicarci che oggi saremmo stati "tutti per Ruslan". E via, tutti per Ruslan oggi...non c'è problema.

 

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E nella discesa di Crosara in 4 avevano provato ad allungare: Belli, Axelsson, Figueras e...Rebellin! Dei pazzi, mancavano ancora 50 km! E Rebellin era con loro! Certo che più di tanto poi non può stupire, lo sappiamo come si comporta Rebellin: quando ha la gamba insegue chiunque attacchi!

 

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Era proprio da pazzi, ed infatti la loro azione non era durata molto! Si sarebbe deciso tutto al Valico del Roccolo, ed infatti, proprio lì, a 26 dal termine, Davide attacca!
 

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Io e Arvesen ci mettiamo al servizio di Ruslan che preferisce salire regolare, cerchiamo di tenere un ritmo alto ma costante, riprendiamo i fuggitivi della prima ora, ma Rebellin è già un puntino lontano. Sembra già farsi largo l'idea che anche oggi avremmo lottato per un piazzamento.
 

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Allo scollinamento però allungano altri ciclisti: Rumsas, e Axelsson che era scattato a metà corsa. Io mi volto e..Ivanov dov'è? Non lo vedo, o meglio, si lo vedo, ma molto, molto indietro. Non ci penso due volte e parto, scusate il gioco di parole, all'inseguimento degli inseguitori". Mi trovavo in ottima posizione, partita la locomotiva Rebellin non potevo lasciarmi scappare il vagone buono.
 

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Non riesco però a raggiungere Axelsson, e, quel che peggio, rimango a bagnomaria tra i primi e il gruppo. Dietro mi accorgo che la Saeco mena forte, chissà perchè, forse convinta di portare Savoldelli alla volata, io resto al vento un po' solamente grazie alla strada un po' mossa tra il il 170° e il 173° chilometro, e poi vengo ingurgitato dal gruppo. Con un niente in mano.
 

 

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La faccia di Ivanov? Indescrivibile. Quella di Boifava? Pure. Mi sa che l'avevo fatta grossa... per farmi perdonare mi ero messo immediatamente a comando per cercare almeno di tappare i tentativi di attacco di altri corridori, ma le forze mi avevano proprio abbandonato.
 

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Rebellin aveva stradominato anche questa corsa, come da copione, con svariate decine di secondi sul lituano Rumsas che aveva provato invano a seguirlo ma almeno non era stato raggiunto dal gruppo. Ironia della sorte era stato invece ripreso Axelsson, il Panaria che avevo invano provato a seguire. Resi ormai irraggiungibili i primi due, nel gruppo il ritmo si era notevolmente abbassato in attesa della volata, ma ciò non mi era bastato a recuperare le forze e ad aiutare Ruslan come avrei dovuto, e così ha dovuto fare tutto da solo, senza trovare un varco buono per la volata e concludendo solamente in 13° posizione, quando aveva forze e gambe per fare molto meglio, se solo qualcuno l'avesse aiutato. Chiedo scusa alla squadra.
 

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Giro del Veneto
1 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) 5h17'13''
2 Raimondas Rumsas (LIT/Fassa Bortolo) + 46''
3 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) + 1'18''
4 Nicola Loda (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
5 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) s.t.
6 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t.
7 Mirko Gualdi (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
8 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
9 Giuliano Figueras (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
10 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
11 Massimo Codol (ITA/Lampre - Daikin) s.t.
12 Gorazd Stangelj (SLO/Liquigas - Pata) s.t.
13 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
14 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
15 Marco Serpellini (ITA/Lampre - Daikin) s.t.
28 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

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per quello che sta dimostrando in questa estate, REBELLIN merita più ancora di BARTOLI di essere la punta della nazionale, e in seconda battuta CELESTINO. Io me la giocherei con questi tre (più BETTINI che mi pare un giovane su cui puntare) e li metterei in marcatura sui vari attaccanti, anche se naturalmente bisognerà vedere con che gamba arriveranno a ottobre. Costruire tutta una nazionale intorno al velocista, invece, è troppo pericoloso, per cui porterei giusto BALDATO che tra i papabili è quello che se la cava meglio in salita e che sa arrangiarsi da solo nel finale. Fra l'altro con i Tugas ho appena giocato il Gp di Plouay, che si corre sullo stesso percorso, e gestire una volata è molto difficile perché i treni si sfaldano sull'ultima Cote e poi il finale è reso ancor più confuso dalle curve. Niente Cipollini, insomma... e poi porterei gente come BRAMATI, VELO e BARBERO a far fatica.

 

La Vuelta, invece, ce la racconti come il Tour? :105:

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per quello che sta dimostrando in questa estate, REBELLIN merita più ancora di BARTOLI di essere la punta della nazionale, e in seconda battuta CELESTINO. Io me la giocherei con questi tre (più BETTINI che mi pare un giovane su cui puntare) e li metterei in marcatura sui vari attaccanti, anche se naturalmente bisognerà vedere con che gamba arriveranno a ottobre. Costruire tutta una nazionale intorno al velocista, invece, è troppo pericoloso, per cui porterei giusto BALDATO che tra i papabili è quello che se la cava meglio in salita e che sa arrangiarsi da solo nel finale. Fra l'altro con i Tugas ho appena giocato il Gp di Plouay, che si corre sullo stesso percorso, e gestire una volata è molto difficile perché i treni si sfaldano sull'ultima Cote e poi il finale è reso ancor più confuso dalle curve. Niente Cipollini, insomma... e poi porterei gente come BRAMATI, VELO e BARBERO a far fatica.

 

La Vuelta, invece, ce la racconti come il Tour? :105:

 

Grazie mister!

 

No alla Vuelta dedico qualche riga cagosa ogni tanto perchè non vedo l'ora di finire la stagione, e poi è non è il terzo gittì, quello più trascurato? :4:

 

30-08-2000 / Sicure incertezze

 

Boifava non ha preso affatto bene la mia irriverenza durante l'ultima corsa: in serata mi aveva preso in disparte e con un discorso pacato ma dai toni forti mi aveva fatto intendere quanto poco gli era piaciuto il mio attacco, ma soprattutto quanto sarebbe stato importante attenersi ad una tattica che secondo lui era vincente. "Una vittoria buttata!" continuava a ripetermi, e non ho osato contraddirlo facendogli presente che Davide Rebellin nel frattempo aveva già tagliato il traguardo ed era già sotto le docce. E poi non smetteva di ripetere retoricamente su "cosa sarebbe se cambiato se avessimo vinto". Era chiaro che, per quanto provasse a proteggerci, la situazione economica del team era ancora delicata.

E poi alla sera, prima di salutarci tutti e darci appuntamento Melinda, Pietro mi si è avvicinato. "Ti ha parlato?" Si riferiva a Boifava..."Si mi ha cazziato per bene".

Ma Pietro non si riferiva al discorsetto fattomi dal nostro Ds, alludeva a qualcosa di più.

Pietro mi ha svelato che Boifava dopo il Giro del Veneto aveva chiesto a molti dei nostri compagni se fosse possibile per loro trovare una diversa sistemazione per la prossima stagione, nonostante un contratto in essere. Il budget non era più lo stesso di inizio stagione, e non era sufficiente neppure per rispettare tutti i contratti. "E a te non l'ha chiesto Ivan?". No, Davide non mi aveva chiesto nulla, io sono sempre stato convinto che il prossimo anno avrei continuato a correre nell'Amica Chips. "Si capisce che in te crede molto, è per questo che si incazza. E ti ha parlato di me?" No, non mi aveva detto nulla neppure riguardo a Caucchioli.

"Sai che il mio contratto scade a fine anno e ho ricevuto un'offerta, e ho accettato. Mi ha chiamato Cenghialta, lì all'Alessio hanno progetti ambiziosi per le prossime stagioni, credo che per me sia una buona opportunità". Non potevo prenderla male, non aveva altra scelta e ha fatto quella giusta, ma non ho potuto nascondere neppure il mio dispiacere. Non ho però mai osato intromettermi o parlare della prossima stagione con gli altri miei compagni, poco sapevo, anzi, sapevo nulla, così ho chiesto a Pietro se invece lui sapesse qualcosa. "Tra quelli che hanno il contratto per il prossimo anno, forse va via Oscar, Mauro invece va via sicuro. Ma Ivan, acqua in bocca, finchè non è sicuro io non ti ho detto niente!". Dopo Ruslan avrei visto sempre meno compagni di squadra al mio fianco e sempre di più corrermi contro il prossimo anno, Pietro, Vitaly, Kurt e chi sa chi altri ancora.

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31-08-2000 / Mela acerba
 

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Cambiare aria, e dove poterlo fare se non la dove l'aria è più pura, tra le montagne del Trofeo Melinda? Gara giovane ma dall'albo d'oro lusinghiero che segnava nei suoi otto anni di storia già nomi come Fondriest e Bartali, ottima anche per aver visto salire sul podio giovani promesse come Belli, Frigo e Della Santa. E magari anche il mio visto che oggi avevo davvero sulle spalle la responsabilità di fare risultato e come non doveva essere su un percorso perfetto per gli scalatori, con i 5 passaggi sulla salita di Fondo che lo rendono tanto simile ad un tappone di montagna, e per di più, incredibile a dirsi, per questa volta aveva deciso di non partecipare Davide Rebellin dando a tutti gli altri un occasione di vittoria in più!
 

 

La lunga non aveva vissuto tanti acuti: partita la fuga in cui Diego (Ferrari n.d.r.) era stato bravo ad inserirsi, erano state prima la Fassa e poi la Mapei a guidare la corsa ma ciò non aveva provocato particolare selezioni e nulla di interessante sino al penultimo passaggio, se si esclude la mia personalissima degustazione dell'asfalto locale fortunatamente indenne.
 

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Proprio nei pressi del penultimo passaggio, ai 30 dal traguardo, Paolo Bettini aveva dato una prima frustata alla corsa, riprendendo i fuggitivi e mettendo in fila indiana il gruppo.
 

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Ed era riuscito a portare via un gruppettino: lui con il compagno di squadra Bartoli, il lituano Rumsas che era giunto secondo in Veneto e Beppeturbo Guerini. Io invece ero rimasto nel gruppo, non era nelle mie caratteristiche avere quel cambio di ritmo bruciante e soprattutto Ruslan non sembrava riuscire a tenere il mio passo, quindi mi trovavo solo. Ma non disperavo, le altre squadre, come la Lampre e l'Alessio sembravano ben organizzate e avevo fiducia si potessero riprendere.
 

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Ed infatti, una volta giunti a valle il gruppo era nuovamente compatto. Ma non per molto: Alessandro Bertolini, rilancia immediatamente l'azione, e i tifosi esultano, è il corridore di casa!
 

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Tengo le posizioni di testa. E quanto Alessandro rallenta ne vedo altri scattare, e poi ancora un altro, una maglia gialla, è quella di Zaina, mi ci metto subito a ruota! E senza che me ne accorga mi ritrovo in coda ad un gruppetto di una dozzina di corridori. Mancano ancora 9 chilometri e sento che un ulteriore cambio di ritmo le mie gambe non potrebbero soffrirlo, ma poi mi volto e mi rendo conto di essere in coda ad un gruppetto di una dozzina di corridori, dietro di noi il nulla o quasi, c'è solo Ruslan sta provando con tutte le sue forze a rientrare!
 

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Ruslan non ce la fa a rientrare, ma non appena la strada riprende a salire con pendenze più significative non ce la faccio più neanche io; vedo il cartello che indica i -5, capo chino, non posso far altro che salire del mio passo.

 

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Davanti non c'è proprio accordo però, e ai -2 mi ritrovo nuovamente nel gruppo di testa! Vedo che ci sono Casagrande, Belli, Bettini e...Zaina! La gran sorpresa di giornata che sapevo essere stato un gran corridore ma non l'avevo mai visto così in forma questa stagione!

 

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Finchè Danilo Di Luca non fa l'ultimo scatto. E' quello decisivo mi sento, va a vincere lui.
 

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Macchè Di Luca! Io pensavo fosse lui, perchè chi altri poteva essere a scattare con quella abilità, con quella determinazione? No gente, era stato Massimiliano Gentili a vincere, un onesto faticatore che in carriera aveva ottenuto la bellezza di una sola vittoria, in una corsa spagnola. E probabilmente ha vinto proprio per l'incredulità generale nel vederlo davanti! Non per la mia incredulità certamente visto che con grossissima fatica mi sono nuovamente trovato ultimo al traguardo di quel gruppetto, concludendo 13°, davanti a Ruslan. Fatica praticamente buttata, ai -2. quando mi sono ritrovato quasi per caso nuovamente nel gruppo di testa, avevo creduto alla possibilità di un buon piazzamento.
 

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Trofeo Melinda
1 Massimiliano Gentili (ITA/Cantina Tollo - Regain) 6h08'30''
2 Giuseppe Guerini  (ITA/Deutsche Telekom) + 13''
3 Raimondas Rusmas (LIT/Fassa Bortolo) + 21''
4 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) + 30''
5 Niklas Axelsson (SWE/Panaria - Gaeme) s.t.
6 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Sidermec) s.t.
7 Gabriele Colombo (ITA/Cantina Tollo - Regain) s.t.
8 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) s.t.
9 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
10 Enrico Zaina (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t.
13 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 1'26''

Modificato da Stylus
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Saltato per aria negli ultimi 2 km

 

No saltato per aria no, o se l'ha fatto l'ha fatto ben prima. Già quando mi avevano staccato in un primo momento stavo andando a battiti medi con energie al lumicino, poi davanti si sono proprio bloccati, ho continuato del mio passo tant'è che un centinaio di metri li ho fatti pure in testa prima dei -2 proprio perchè gli altri si guardavano.

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1° Tappa / Sevilla - Sevilla 16,5 Km TT

1 O.N.C.E. - Deutsche Bank (SPA) 20'05

2 US Postal Service (USA) + 14''

3 Banesto (SPA) + 16''

4 Festina - Lotus (FRA) + 23''

5 Vitalicio Seguros - Grupo Generali (SPA) + 23''

2° Tappa / Alcalà de Guadaira - Marbella 170,3 Km

1 Mario Cipollini (ITA/Saeco -Valli & Valli) 3h44'29''

2 Erik Zabel (GER/Deutsche Telekom) s.t.

3 Jeroen Blijlevens (NED/Team Polti) s.t.

4 Giovanni Lombardi (GER/Deutsche Telekom) s.t.

5 Gianmatteo Fagnini (GER/Deutsche Telekom) s.t.

3° Tappa / Marbella - Malaga 153 Km

1 Richard Virenque (FRA/Team Polti) 4h03'12''

2 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) s.t.

3 David Etxebarria (SPA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) s.t.

4 Roberto Heras (SPA/Kelme - Costa de Almeria) s.t.

5 Santos Gonzalez (SPA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) s.t.

4° Tappa / Malaga - Valdepenas de Jaén 175,5 Km

1 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) 4h34'05''

2 Roberto Heras (SPA/Kelme - Costa de Almeria) s.t.

3 Igor Gonzalez de Galdeano (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t.

4 Joseba Beloki (SPA/Festina - Lotus) s.t.

5 Richard Virenque (FRA/Team Polti) s.t.

5° Tappa / Guadix - Lorca 189 Km

1 Mario Cipollini (ITA/Saeco - Valli & Valli) 4h10'17''

2 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) s.t.

3 Erik Zabel (GER/Deutsche Telekom) s.t.

4 Giovanni Lombardi (GER/Deutsche Telekom) s.t.

5 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E - Deutsche Bank) s.t.

6° Tappa / Caravaca de Cruz - Murcia  144 Km

1 Ludo Dierckxsens (BEL/Lampre - Daikin) 3h14'38''

2 Ruben Albeiro Marin Valencia (COL/Aguardiente Nectar - Selle Italia) + 2'00''

3 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) + 2'38''

4 Mirko Celestino (ITA/Team Polti) s.t.

5 Bo Hamburger (DEN/Memory Card - Jack & Jones) s.t.

7° Tappa / Murcia - Orihuela 168,7 Km

1 Mario Cipollini (ITA/Saeco - Valli & Valli) 3h39'53''

2 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) s.t.

3 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) s.t.

4 Jeroen Blijlevens (NED/Team Polti) s.t.

5 Miguel Angel Martin Perdiguero (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t.

Classifica Generale Provvisoria

1 Laurent Jalabert (FRA/O.N.C.E - Deutsche Bank) 23h48'51''

2 David Etxebarria (SPA/O.N.C.E. - Deutsche Bank) + 22''

3 Unai Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) + 43''

4 Alex Zulle (SWI/Banesto) s.t.

5 José Maria Jimenez (SPA/Banesto) s.t.

6 Aitor Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) s.t.

7 Igor Gonzalez de Galdeano (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 50''

8 Joseba Beloki (SPA/Festina - Lotus) s.t.

9 Angel Luis Casero (SPA/Festina - Lotus) s.t.

10 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 54''

15 Mirko Celestino (ITA/Team Polti) + 1'45''

20 Giuseppe Di Grande (ITA/Festina - Lotus) + 3'17''

22 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) + 3'28'' 

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Dopo un po' di tempo ho recuperato tutto quello che mi ero perso, peccato per il Melinda, che Jalabert alla Vuelta! :wub:

 

'ccezionale Jaja! Solo due volte fuori dalla top 5 in sette tappe!

 

piccolo fail in una story fantastica: alla Vuelta in quegli anni c'era ancora la maglia oro invece della rossa! faccio il pignolo solo perché fin qui pareva davvero di esser nel 2000, e che le Torri Gemelle fossero ancora al loro posto, per dire :wink:

 

Perchè sei distratto e ti perdi i trafiletti della gazza  :haha:

 

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(salvato in corner)

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03-09-2000 / Romagna bella
 
Bello andare in Romagna quando l'estate è sul finire ma ancora viva. Gente, musica, clima scanzonato da cult movie anni 80 e tifosi di mezz'età assatanati alla ricerca di autografi e fotoricordo. E poi entusiasmo alle stelle per il ritorno in corsa di Pantani dopo il Tour de France, in via del tutto eccezionale proprio nella sua terra natia. Coppa Placci e Giro di Romagna mi hanno dato la possibilità di vivere tutto questo!
 
La prima corsa, la Coppa Placci in cui era previsto nel finale la doppia ascesa del Monte Titano; con due salite e altrettante discese si preannunciava una corsa molto simile all'ultima, il Melinda, e questo non poteva che piacermi. Tuttavia sapevo che avrei dovuto fare i conti con quella che è la realtà in questo momento: i corridori come Rebellin, Bartoli e Bettini sono un gradino al di sopra delle mie reali possibilità e battermi frontalmente con loro sarebbe stato impossibile. Impossibile per me per qualsiasi corridore della squadra.
 
Così Boifava aveva orchestrato vari attacchi dalla media distanza, prima Kokorine, poi Gili ed infine Arvesen ai piedi della prima ascesa del Titano. Ma ogni tentativo era invano: Liquigas e soprattutto Mapei avevano dei gregari eccezionali che riuscivano immediatamente a chiudere su ogni nostro tentativo.
E nel momento in cui la strada aveva iniziato a salire io non mi trovavo affatto in una bella posizione. 
 


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Ero riuscito con molta fatica a tenere le ruote del gruppo. Era chiaro che non avrei potuto fare molto, mentre Ruslan si trovava nelle prime posizioni del gruppo e credo che pure sgambettasse mica male. Mancavano 20 chilometri al traguardo ma non avevo buone sensazioni.
 

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Aiutato da Vitaly ero riuscito a risalire il gruppo sino a Ruslan. Boifava, che dall'ammiraglia vedeva la situazione in corsa meglio di come potessi fare io aveva deciso che avremmo dovuto aiutare tutti Ruslan, tenendo chiusa più possibile la corsa per lottare un piazzamento. Già, un piazzamento: perchè nel momento in cui ero riuscito ad intravedere non più schiene ma la strada in fronte a me, proprio in quel momento i pezzi da 90 erano scattati: Bartoli, Frigo, Rebellin. 
 

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Da gregario consumato mi ero messo a fare il ritmo insieme a Vitaly. Lo scopo, assai arduo era cercar di tener testa a tutti quelli che cercando di raggiungere i "tre alieni" sarebbero scattati e avrebbero però poi subito irrimediabilmente un fuori giri. Ruslan doveva arrivare in cima abbastanza fresco per poi recuperare in discesa.
 

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Avevo dato tutto quello che potevo sino alla cima, e poi avevo tenuto il fiato: Ruslan aveva tenuto un folto gruppetto mentre davanti non dovevano esserci più di cinque corridori, ma non sapevo con quanto vantaggio, ne chi fossero, per me la corsa era finita lì, Ruslan doveva riuscire ad ottenere almeno un piazzamento nei dieci, per il bene della squadra.
 

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Davanti Bartoli aveva lavorato ottimamente per Bettini e la Mapei era riuscita a sconfiggere Rebellin nell'unico modo che poteva sembrare possibile, con il gioco di squadra, confondendolo, come era già riuscito mesi fa a Lugano. Allora a vincere era stato il pisano, oggi aveva ricambiato il favore facendo vincere il federe compagno, Paolo Bettini!
 

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Posto che il podio era già stato assegnato (2° Rebellin, 3° Rumsas mentre Bartoli si era fatto riassorbire dal gruppo). Ruslan aveva potuto battagliare per il 4° posto, ma purtroppo, ancora una volta, giungendo 12° la top 10 c'era sfuggita d'un soffio.
 
Coppa Placci
1 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) 4h24'19''
2 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) + 22''
3 Raimondas Rumas (LIT/Fassa Bortolo) s.t.
4 Davide Nardello (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'36''
5 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
6 Zbigniew Spruch (POL/Lampre -Daikin) s.t.
7 Marcelo Velo (ITA/Mercatone Uno) s.t.
8 Denis Zanette (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
9 Michele Bartoli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
10 Cristian Moreni (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
11 Gorazd Stangelj (SLO/Liquigas - Pata) s.t.
12 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
13 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t.
14 Volodymyr Duma (Panaria - Gaeme) s.t.
15 Laurent Roux (FRA/Mobilvetta- Rossin) s.t.
23 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
 
Al Giro di Romagna di oggi invece abbiamo corso logicamente per Ruslan Ivanov: sebbene il percorso prevedesse nella parte centrale ben 5 salite (tra cui il Monte Trebbio), gli oltre 20 chilometri finali in circuito senza dislivello altimetrico portavano a pensare, ancor più rispetto ieri, che cercare di far arrivare Ruslan in volata nelle migliori condizioni possibile potesse essere la scelta giusta; per questo io, da unico scalatore della squadra avevo il dovere di tenere sempre nelle prime posizioni Ruslan in quella difficile parte di gara, potendolo se possibile "trainare" su ogni cima!
 

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E così fu, ma Ruslan mi facilitò parecchio il compito. Corridore straordinario, dalla professionalità invidiabile, penso che sia anche da questi particolari che si distingue il campione: si è allenato parecchio per essere in forma in questi giorni e lo stava dimostrando. L'idea di non averlo più come compagno di squadra brucia parecchio, ma uno così...merita di correre sempre le migliori corse!

 

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Comunque la corsa stava andando regolare, allo scollinamento del Trebbio io, Ruslan ma anche Oscar e Vitaly erano riusciti a restare nella prima parte del gruppo che, vuoi per pendenze e per la strada stretta, si era spezzato. La discesa non aveva creato alcun problema e l'avevamo percorsa prudentemente. Quanto sarà mancato dal traguardo? Un quarantacinque chilometri? Davide Rebellin è scattato, da quella distanza!

 

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Lo scatto di Rebellin aveva spaccato la corsa! Nel tratto di salita immediatamente successivo la Vini Caldirola aveva forzato l'andatura per riprendere il veneto, senza riuscirci, e poi nel tratto successivo alcuni corridori avevano provato ad uscire dal gruppo. Io, come un soldato ligio al proprio dovere avevo usato tutte le mie forze per aiutare Ruslan a restare davanti. A 30 chilometri dal termine la gara s'era fatta durissima: eravamo rimasti in trenta nel gruppetto di testa, ma di Amica Chips solo io e Ruslan. Le notizie di radiocorsa dicevano che Rebellin aveva ottenuto già un vantaggio enorme, mentre al suo inseguimento si era posto un Fassa (Fincato) e il vincitore di ieri, Paolo Bettini. A Ruslan ora serviva che questi ultimi 30 chilometri fossero percorsi ad andatura più regolare possibile e che qualcuno si mettesse a chiudere su eventuali scatti, però della squadra ero rimasto solo io che il meglio l'avevo già dato, mentre nel gruppo immediatamente inseguitore Oscar Pozzi stava provando a rientrare.

 

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Ai -10 ho "salutato" Ruslan e ho cominciato a cedere posizioni, esausto. Il ritmo era troppo alto ed io che già mi ero spremuto non riuscivo a reggerlo; e poco avrei potuto fare di buono peraltro per Ruslan. Comunque l'alto ritmo aveva un qualcosa di positivo: sia Fincato che Bettini erano stati ripresi, e il vantaggio di Rebellin si stava via via diminuendo, da quasi due minuti ad un minuto. Speravo che la voglia di fare il novello Coppi l'avesse tradito. Nulla di personale ma da quel momento ho iniziato a fare il tifo per Ruslan, come tutti voi.

 

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Il resto me l'hanno raccontato i compagni: i -3 il momento più bello, Rebellin era stato ripreso, e di uomini più veloci di Ruslan non ne avevo visti molti in quel gruppetto: c'era Bettini che però si era già un po' consumato e c'era Ferrigato. Ruslan purtroppo però come spesso gli era già capitato in questa stagione doveva fare da sè.

 

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E Ruslan aveva preso la ruota buona! Era entrato nell'ultimo chilometro marcando la ruota di Bartoli, che a sua volta era pronto a saltare Ferrigato. Quei tre sembravano averne più di tutti gli altri!

 

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Poi però, che succede? Si vede una maglia fucsia salire fortissima da sinistra.. e un azzurra a destra... ma chi sono?!

 

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Il fucsia è il giovane sudafricano Robert Hunter, un nome nuovissimo del ciclismo, la maglia azzurra era invece quella di Mario Manzoni, ciclista ben più esperto ma che non vinceva una corsa da secoli. Per una volta che Ruslan aveva preso la ruota buona, i favoriti avevano tradito ed era stato questo onesto corridore di 31 anni, Mario Manzoni a vincere, con Ruslan a doversi accontentare dalla quarta piazza, battuto in extremis da Danilo Di Luca al suo dodicesimo piazzamento stagionale (e zero vittorie!)
A corollario è da oscar l'infelice scelta dell'organizzazione di chiamare sul parco Marco Pantani per conferirgli un premio alla carriera prima della premiazione del vincitore. L'effetto è stato quello di un concerto in cui il gruppo di spalla viene messo dopo il protagonista principale: euoferia e applausi per Marco e al momento della premiazione di Manzoni la piazza era già mezza vuota.

 

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Giro della Romagna

1 Mario Manzoni (ITA/Mobilvetta - Rossin) 4h51'22''
2 Michele Bartoli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
3 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Regain) s.t.
4 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
5 Robert Hunter (SAR/Lampre - Daikin) s.t.
6 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) s.t.
7 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
8 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t.
9 Niklas Acelsson (SWE/Panaria - Gaeme) s.t.
10 Guido Trenti (USA/Cantina Tollo - Regain) s.t.
34 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) + 1'12''

Modificato da Stylus
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04-09-2000 / Le brutte notizie

 

Buongiorno gente, vi scrivo da un bar di Sochaczew mentre sto facendo colazione insieme a tutto il resto della squadra con qualcosa che assomiglia vagamente ad un cappuccino e una specie di focaccia dolce che hanno avuto l'azzardo di chiamare croissant. Vi scrivo ora perchè è molto probabile che questa sia anche la mia ultima comunicazione che vi posso dare dalla Polonia visto che gli alberghi dove alloggeremo sono sprovvisti di connessione internet ed in generale non sembra un paese che brilli per l'avanguardia delle tecnologie. A parte cibo e internet il resto sembra gradevole. Sono qui perchè mi appresto a correre il Giro di Polonia una corsa che nel paese gode di grande considerazione e anche all'estero sta assumendo sempre più risalto, e visto che siamo stati invitati non potevamo certamente dire di no: oltre a noi peraltro ci sono altre squadre italiane tra cui la Mobilvetta con cui divideremo praticamente sempre gli stessi alberghi e le stesse sistemazioni. E' una corsa a tappe di sette giorni che presenta percorsi facili e vari percorsi misti, non ci sono vere e proprie tappe di montagna e non ci sono cronometro ma sono molto felice di parteciparvi perchè io mi sento essenzialmente un corridore di corse a tappe e questa stagione non ho avuto l'occasione di correrne moltissime. Meno felice per le notizie che ci giungono dal resto del mondo del ciclismo. Oscar prima mi ha lasciato sul tavolo la gazza (che è riuscito a rimediare da un commerciante ambulante di riviste clandestine) e guardate un po' che notizia c'è..

 

2churdv.jpg.

 

... senza parole. Non conosco personalmente Virenque ma mi spiace per tutti gli altri corridori italiani che ora dovranno rinunciare ad una corsa così bella. E' evidente che c'è un'intera generazione marcia fino al midollo, e spero che la mia sia quella che ridarà una nuova linfa a questo sport, una generazione meno incline ad esagerazioni, più accorta.

Ci vediamo fra sette giorni in cui vi racconterò come saranno andate queste sette tappe. sperando sia il resoconto di un successo!

 

 

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