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In Salita Controvento - Stagione 2001 (da pag. 28)


Ivan Basso...  

19 utenti hanno votato

  1. 1. ..si bomba?

    • Si
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    • No
      2
    • Si, ma solo la tipa
      15
    • Si, tutte le miss che incontra quando va sul podio. Allora mai.
      6


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07-10-2000 / Un semplice spettatore

Giro della Provincia di Lucca. La corsa che avrei dovuto correre ma non ho corso. Erano in sette dell'Amica Chips: Caucchioli, Ferrari, Gerosa, Gili, Ivanov, Scalmana, e Turicchia; mancavo solo io. Da un po' di anni qua il ct azzurro scioglie gli ultimi dubbi sulla possibile squadra mondiale e al termine dell'ultima tappa annuncia i convocati ufficiali. Peccato, avrei voluto esserci perchè hanno partecipato più o meno i corridori italiani più forti, i più forma in odore di maglia azzurra. E pure Oscar Freire all'ultima apparizione in maglia iridata probabilmente (a meno di conferme ). La prima tappa, un circuito piatto piatto tra Massarosa e Viareggio è stato un vero contest tra velocissimi e a sorprendere è stato un corridore toscano della Fassa Bortolo, Alessandro Petacchi che tutti conoscevamo nel gruppo come ultimo uomo di Fabio Baldato ma in assenza del capitano è riuscito a vincere su un fuoriclasse come Ivan Quaranta che tra le zero vittorie al Giro e un brutto infortunio che gli ha fatto saltare la stagione estiva ha certamente più rimpianti di quanti io ne possa avere su questa annata.

 

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1° Tappa / Massarosa - Viareggio 158,2 Km
1 Alessandro Petacchi (ITA/Fassa Bortolo) 3h17'10''
2 Ivan Quaranta (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
3 Marco Zanotti (ITA/Liquigas - Pata) s.t.
4 Endrio Leoni (ITA/Alessio) s.t.
5 Mario Manzoni (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
6 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

La seconda presentava già nella prima parte salite vere come il Passo del Cipollaio, salite che avrei voluto percorrere, salvo poi finire in una seconda parte completamente pianeggiante, ancora in circuito, a Pietrasanta; a scalarle quelle salite è stato Pietro, bravissimo a restare in fuga per ben 176 Km, nonostante sappia che dal prossimo anno vestirà una maglietta diversa, mentre in volata, nonostante tutta la buona volonta di Ruslan (e spero che ora Davide, risolti i problemi economici sappia mettere una pezza a questa lacuna, senza Palumbo nelle volate non combiniamo nulla) Oscar Freire ha vinto con una facilità talmente disarmante da aver spaventato tutti in vista del Mondiale: questo ragazzo spagnolo manca ancora di continuità, ma quando è in giornata è illegale!

 

 

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2° Tappa / Fornaci di Braga - Pietrasanta 193,6 Km
1 Oscar Freire (SPA/Mapei- Quick Step) 4h31'19''
2 Endrio Leoni (ITA/Alessio) s.t.
3 Zbigniew Spruch (POL/Lampre - Daikin) s.t.
4 Peter Van Petegem (BEL/Farm Frites) s.t.
5 Bart Voskamp (OLA/Team Polti) s.t.
9 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.

 

La terza tappa, come da pronostico, è stata quella che ha deciso la corsa: dopo la scalata di Boveglio, Bardalone e Panicagliora, il circuito attorno al muro di Mencarini-Montecarlo (da ripetere ben 5 volte) è stato decisivo e chi non ha tradito è stato Ruslan Ivanov! Incredibile! Mi hanno raccontato di un abbraccio commosso tra lui, il nostro d.s. e gli altri compagni di squadra; voleva raggiungere un'altra grande vittoria, la terza in questa stagione, prima di lasciarci, un grande regalo d'addio! Ruslan è stato bravissimo, aiutato da Pietro. Ha visto alcuni corridori andarsene sull'ultimo passaggio per la salita di Mencarini e voleva però restare con i più forti come Casagrande, Garzelli e la Mapei che aveva portato Bettini, Bartoli e Tafi, ma la loro reazione non c'è stata e allora si è riportato tutto solo sui tre di testa, li ha raggiunti a tre chilometri dal traguardo e li ha bruciati in volata! Ha fatto proprio di tutto per farcelo mancare ancora di più dall'anno venturo.

 

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3° Tappa / Capannori - Altopascio 193,6 Km
1 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) 5h03'04''
2 Massimiliano Mori (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t.
3 Mirko Gualdi (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
4 Eddy Mazzoleni (ITA/Team Polti) s.t.
5 Peter Van Petegem (BEL/Farm Frites) s.t.

La quarta tappa è stata una nuova passarella tra Marina di Carrara e Lucca, a vincere nuovamente Oscar Freire che sfila pure la maglia a Ruslan grazie agli abbuoni. Insieme ad Erik Zabel che l'altro ieri aveva vinto una corsa in Germania posso dire che è per me tra i grandi favoriti del mondiale francese, e la squadra azzurra dovrà essere veramente unita per riuscire a batterli

 

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4° Tappa / Marina di Carrara - Lucca 163,1 Km
1 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) 3h47'47''
2 Endrio Leoni (ITA/Alessio) s.t.
3 Ivan Quaranta (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
4 Alessandro Petacchi (ITA/Fassa Bortolo) s.t.
5 Stefano Zanini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t.
14 Diego Ferrari (ITA/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
Classifica Finale
1 Oscar Freire (SPA/Mapei - Quick Step) 16h29'00''
2 Alessandro Petacchi (ITA/Fassa Bortolo) + 10''
3 Ruslan Ivanov (MOL/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t.
4 Massimiliano Mori (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 14''
5 Zbigniew Spruch (POL/Lampre - Daikin) + 16''
6 Mirko Gualdi (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t.
7 Ludo Dierckzsens (BEL/Lampre - Daikin) + 17''
8 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) + 20''
9 Peter Van Petegem (BEL/Farm Frites) s.t.
10 Gabriele Missaglia (ITA/Lampre - Daikin) s.t.

 

 

Visto la mia momentanea inattività, sono stato lieto di cimentarmi in questo servizio-semigiornalistico, per voi. In realtà non vi ho proprio raccontato tutto di questa corsa, anzi, la cosa più importante, la lista dei convocati annunciata dal CT. Fusi sul palco di Lucca... ma per questo vi lascio ad un articolo che saprà riassumere la notizia senza dubbio meglio di me!

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LA NAZIONALE ITALIANA AI MONDIALI DI PLOUAY

 

A margine della premiazione del Giro della Provincia di Lucca il CT Antonio Fusi (con la supervisione neppure troppo velata di Alfredo Martini) ha diramato le convocazioni ufficiali degli uomini che partiranno per Plouay con l'obiettivo di riportare la maglia color arcobaleno in Italia, maglia che manca dal bis mondiale ottenuto da Bugno Benidorm nel 1992, ben otto anni di digiuno, un periodo abissale per il nostro ciclismo che solamente nel 1968 visse un digiuno più lungo (quando fu Adorni a vincere dieci anni dopo Baldini), Il teatro su cui si giocheranno le speranze azzurre sarà Plouay, città che già organizza un omonimo gran premio ciclistico che peraltro si percorre sullo stesso circuito ma su distanza ridotta (corsa vinta peraltro questa stagione dall'estone Lauri Aus). Misura 251 Km e prevede un circuito di 10 Giri in un percorso dalla difficilissima interpretazione questo perchè non prevede un grande dislivello complessivo, poco più di duemila metri. Le salite sono tre ma di fatto due di queste sono falsopiani mentre la terza è la Cote di Ty Marrec: anche quest'ultima a dispetto dei 1800 metri di lunghezza prevede in realtà appena gli ultimi 500 di vera salita, con una punta dell'8.8%. L'insidia sta nel fatto che proprio quest'ultima salita è posta a meno di 5 chilometri dal termine in leggerissima discesa. La nazionale non può vantare un corridore che si adatta particolarmente a questo tipo di percorso, potrebbe essere proprio il capitano Michele Bartoli, ma quello di qualche anni fa, nonostante ciò la nazionale è complessivamente forte. Sono stati portati corridori in grado di rendersi protagonisti nel caso in cui la corsa sia particolarmente dura ma anche altri che potrebbero ottenere un grande risultato nel caso in cui invece fosse più semplice del previsto.

 

2eltqmb.jpg Sergio Barbero, 31 anni, Lampre - Daikin

 

Preferito a Missaglia per la sua maggiore propensione al lavoro di squadra e di sacrificio, Sergio Barbero è alla seconda convocazione consecutiva con la maglia azzurra. Non una stagione particolarmente scintillante dal punto di vista dei risultati (specie rispetto allo scorso anno dove ottenne tre vittorie, quest'anno nessuna) ma ha impressionato per la poliedricità e la capacità di mettersi a disposizione di capitani, da Simoni a Camenzind e compagni. In una nazionale con molte punte servono anche uomini votati al sacrificio.

 

zsn2gw.jpg Michele Bartoli, 32 anni, Mapei - Quick Step

 

Fosse il Michele Bartoli di un paio di stagioni fa questo percorso sarebbe perfetto per lui, ma il Bartoli post-infortunio al ginocchio pare aver totalmente perso lo spunto veloce che lo contraddistingueva e in questa stagione non ha mai ottenuto risultati di rilievo nelle corse di Coppa del Mondo. Eppure sarebbe davvero ingeneroso mettere in discussione l'unico corridore che ha portato medaglie alla causa azzurra negli ultimi anni e che avrà grande voglia di riscatto dopo il forfait di 12 mesi dal mondiale di casa. Per questi motivi Bartoli è resta il capitano principale di questa squadra, l'incaricato al grande bersaglio. E se le gambe non dovessero andare come dovrebbero, con la sua esperienza e la capacità potrebbe certamente tramutarsi in uno splendido regista in corsa.

 

2rzylpw.jpg Paolo Bettini, 26 anni, Mapei - Quick Step

 

Vice capitano di Bartoli nella Mapei, ricoprirà il medesimo ruolo anche nella squadra azzurra. Il 2000 di Paolo Bettini è stato l'anno della definitiva maturazione: anche grazie alle assenze e alla condizione non ottimale del suo capitano, Bettini ha ottenuto la sua prima vittoria in Coppa del Mondo, ottenendo spesso e volentieri risultati migliori del suo capitano. Cresciuto di qualità e responsabilità, rappresenta un'ottima alternativa nel caso in cui Bartoli non dimostri e non senta di avere la gamba adatta per fare risultato, l'uomo del futuro ma, nell'eventualità, anche del presente.

 

1531u2w.jpg Davide Bramati, 32 anni, Mapei - Quick Step

 

Con la benedizione dei compagni di squadra, Bramati è il quarto elemento della Mapei - Quick Step in questa nazionale. Non è certamente un vincente ma è il prototipo di gregario ideale, il classico faticatore instancabile capace di macinare chilometri e chilometri in pianura senza stancarsi mai. Il suo ruolo sarà importantissimo perchè oltre ai compiti di gregariato, è in grado di tenere chiusa la corsa negli ultimi chilometri e pilotare Mario Cipollini alla volata finale.

 

264i2h4.jpg Mirko Celestino, 26 anni, Team Polti

 

La sua stagione è stata tanto straordinaria quando è stata tragica quella del suo team culminata nella chiusura a fine anno. Mirko Celestino è da dodici mesi sulla cresta dell'onda è pare non smettere di crescere. Tutto è cominciato proprio dodici mesi fa quando al mondiale di Verona fece uno splendido lavoro per mettere Francesco Casagrande nelle migliori condizioni possibili per vincere restando con i migliori, e diede grosse possibilità ad un tentativo che probabilmente ne aveva molte di meno, Fusi se ne innamorò immediatamente; alla prima apparizione mondiale ha fatto seguito il Giro di Lombardia, la tappa al Giro, la maglia tricolore e una tappa al Tour; quindi la presenta al terzo GT consecutivo, la Vuelta, dove solo il ritiro della sua squadra gli ha tolto la possibilità di vittoria. Fino ad arrivare ad una settimana fa quando lo abbiamo visto vincitore al traguardo del Giro dell'Emilia. Autentico stakanovista l'unica incognita è forse proprio data dai tantissimi giorni di corsa di questa stagione che potrebbero togliergli lucidità. E' comunque il prototipo del corridore ideale, capace di aiutare i compagni ma anche dotato di notevole spunto vincente, potrebbe essere utilizzato per un tentativo dalla media distanza.

 

333gz6v.jpg Mario Cipollini, 33 anni, Saeco - Valli & Valli

 

La convocazione di Mario Cipollini è stata tra le più chiaccherate della storia recente. Corridore controverso, probabilmente il miglior velocista che il nostro movimento abbia mai avuto, non può passare inosservato il fatto che in undici anni di carriera non abbia mai vestito la maglia azzurra. Tra chi sostiene che non è un corridore adatto alle corse dal lungo chilometraggio (non ha mai vinto una Milano-Sanremo) e chi invece che il suo carattere spigoloso sia un notevole problema e che in passato abbia rifiutato le convocazioni con la pretesa di volere una squadra costruita su di se.

Pur se fosse vero questa nazionale non certamente disegnata ad immagine e al servizio di SuperMario, ed allora è probabile che abbia accettato il compromesso. Lo aspetta una corsa di grande e solitaria fatica, ma se la corsa si presentasse sottoritmo e riuscisse a risparmiare le forze per il finale allora siamo certi che tutta la squadra si metterà a suo servizio per un corridore che all'ultimo chilometro ha pochi rivali al mondo.

 

21eqtu.jpg Andrea Peron, 29 anni, Fassa Bortolo

 

Non correrà la corsa su strada ma è stato chiamato per la prova a cronometro. Per la prova contro il tempo bisogna essere realisti, non si chiede ad Andrea Peron una medaglia, francamente impensabile, ma almeno di onorare la maglia con un piazzamento nella TOP 10, traguardo certamente alla portata del varesino che peraltro è stato l'ultimo a riuscirci nella sua ultima presenza azzurra, nel 1996. Ad essere onesti non è stata eccezionale la sua stagione, appena 5° al campionato italiano e nessuna vittoria, ma al recente Giro della Provincia di Lucca ha dimostrato una grande condizione trainando il gruppo a lungo.

 

23rpdon.jpg Davide Rebellin, 29 anni, Liquigas - Pata

 

Cavallo pazzo della nostra squadra, Davide Rebellin è stato probabilmente l'unico ciclista che in questa stagione ha dimostrato per un certo periodo di essere imbattibile. Tra agosto e settembre ha inanellato ben 4 vittorie su 5 corse disputate (e nella quinta ha ottenuto una seconda piazza), oltre a non essere mai sceso nel podio alle classiche vallonate della primavera. Ha nelle sue corde il colpo vincente ed è temuto da tutti. L'incognita deriva dal suo temperamento, non è uomo votato al sacrificio e lo si è visto quest'anno al Giro d'Italia nell'episodio di Prato (attaccò e rischio di far perdere la maglia al suo capitano Honchar), e nell'ultimo mese ha mostrato una lieve flessione, speriamo motivata solamente dall'intenzione di risparmiarsi per l'appuntamento iridato. Il suo ruolo in squadra sarà davvero indecifrabile.

 

34il0gi.jpg Andrea Tafi, 34 anni, Mapei - Quick Step

 

I piazzamenti non certo lusinghieri nelle "sue" corse del Nord hanno dimostrato che probabilmente Andrea Tafi sta imboccando la parabola discendente della sua carriera, ed è un peccato perchè un percorso simile sarebbe su misura per lui. Ma Tafi è un uomo dalla lunghissima esperienza in azzurro e gode della fiducia incontrastata del ct, inoltre sarà investito del preziosissimo ruolo di regista in corsa. 

 

5cc1le.jpg Marco Velo, 26 anni, Mercatone Uno - Albacom

 

Appena 26 anni ma già due mondiali alle spalle per Marco Velo al quale spetterà una doppia fatica rispetto a tutti gli altri convocati. Correrà la prova in linea dove dovrà spetterà soprattutto un gran compito di gregariato già compiuto eccellentemente nella sua squadra al cospetto di Pantani (seppur in questa stagione sia riuscito anche ad ottenere buoni piazzamenti in diverse classiche) e parteciperà soprattutto alla prova a cronometro dove, vista la rinuncia di Dario Frigo è dati alla mano il miglior cronoman italiano convocabile essendo arrivato 2° nel campionato nazionale oltre che aver vinto quello dello scorso anno.

 

Concludono l'organico le riserve Fabio Baldato (32 anni, Fassa Bortolo) e Gabriele Missaglia (30 anni, Lampre - Daikin) per la prova in linea e Marzio Bruseghin (26 anni. Banesto) per la prova a cronometro.

 

 

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Ma prima del mondiale c'è un ultimo appuntamento con il calendario di Coppa del Mondo che vede di scena il nono e penultimo appuntamento con la Parigi-Tours. Dopo la prova di Zurigo, che ha visto dominare Davide Rebellin su Boogerd e Vinokourov la classifica si è accorciata e dopo l'ultima prova vede in testa Laurent Jalabert con 20 punti su Erik Zabel e 42 su Erik Dekker e Davide Rebellin. I 100 punti messi a disposizione al vincitore rendono in realtà più ampio lo spettro dei possibili vincitori, ma è innegabile che per l'ex leader Erik Zabel sarà importantissimo cercare di ottenere il risultato piena in vista dell'ultima prova, il Giro di Lombardia, dove ha pochissime possibilità di ottenere punti. D'altra parte, seppur Jalabert non abbia ottenuto fin'ora vittorie, è stato il più continuo durante la stagione e la sua poliedricità lo rendono il principale favorito per vincere quella maglia arcobaleno che riuscì solo a sfiorare nel 1991.

 

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12-10-2000 / Ho visto dell'azzurro davanti alla tivù
 




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Non è facile impiegare il tempo quando è impossibile uscire di casa e posso usare solamente la mano sinistra. Micaela non c'è, è impegnata praticamente da giorno a sera con il suo lavoro. Mia madre viene a trovarmi un paio di ore per darmi una mano (quella che non ho!) e prepararmi qualcosa di caldo per pranzo, sebbene non ne abbia bisogno ma sa che se non lo facesse mi ritroverei a pranzare con scatolette di tonno e crackers.
Sono peraltro giorni piovosi ed è proibitivo per me uscire di casa. E' una settimana, ma sembra un mese. Ho comunque riniziato a pedalare, sui rulli, tenendo un ritmo abbastanza blando eccetto oggi pomeriggio dove ho menato come un matto e poco ci mancava che perdessi l'equilibrio e volassi a terra; sono i giorni dei mondiali di ciclismo e non potevo resistere nel guardare i compagni in tv e involontariamente mi sono immedesimato un poco in loro. In particolare ieri ed oggi sono state le giornate dedicate alle prove a cronometro, ieri gli under 23 e oggi i professionisti. La corsa nella categoria in cui ho fatto parte sino ad un paio di stagioni fa aveva un grande favorito che era il russo Evgeni Petrov (già peraltro messo sotto contratto dalla Mapei per la prossima stagione come tutti i giovani più promettenti) già quest'anno sia campione nazionale che campione europeo di categoria. Qualcuno dei partenti lo avevo visto decisamente meno svezzato prima del mio passaggio a prof ma non conoscevo personalmente la stragrande maggioranza dei corridori, tra cui i convocati italiani Alessandro Ballan e Filippo Pozzato ma la nostra nazionale giovanile è sempre stata di altissimo livello, ricordo per esempio che sia nel 1996 che nel 1997 abbiamo vinto la medaglia d'oro, e nel 97 a vincere è stato proprio il mio compagno di squadra Fabio Malberti.
 
La Rai aveva proposto una scarnissima sintesi di una corsa commentata da un cane dal quale già dopo cinque minuti si era capito quale sarebbe stato il destino degli azzurri e il vincitore finale.
 
Filippo Pozzato è partito molto bene, tant'è che nel momento in cui ha concluso la prova era provvisoriamente terzo, quando però i ciclisti più quotati dovevano ancora tagliare il traguardo. Alessandro Ballan aveva fatto ancora meglio del compagno, ma quando una decina di atleti lo avevano già sopravanzato. Non è il massimo della vita osservare alla tv una cronometro, ancor meno quando i corridori per cui si tifa hanno poche possibilità. 
Volete sapere chi ha vinto? Io l'avevo intuito dopo 30 secondi di parola del commentatore cane: «Potrebbero esserci grandissime sorprese quest'oggi, c'è un grande favorito che è il russo Eugeni Petroffo (...si, letto così) ma non è detto che vinca lui, per esempio l'olandese Uelinga può essere la sorpresa del giorno!». Uelinga sarebbe Remmert Wielinga, il campione olandese di categoria che giusto i giornali specializzati citavano per onore di cronaca, ed infatti, guarda un po', aveva vinto proprio lui con un margine risicatissimo sullo svizzero Fabian Cancellara, lui si più noto perchè già campione del mondo juniores a Verona ma che io non mi aspettavo così competitivo ad appena 19 anni! 
Perlomeno il commentatore cane non ha rovinato la vera sorpresa, cioè quella di vedere Evgeny Petrov giù dal podio, battuto per soli 4 secondi anche dall'aussie David Zabriskie.
 

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CAMPIONATO DEL MONDO A CRONOMETRO U23 - 36,4 Km
1 Rammert Wielinga (Paesi Bassi) 48'14'' medal_gold_2.png
2 Fabian Cancellara (Svizzera) + 5'' medal_silver_3.png
3 David Zabriskie (Stati Uniti) + 11'' medal-bronze-1-icon.png
4 Evgeny Petrov (Russia) + 15''
5 Michael Rogers (Australia) + 21''
6 Sylvain Chavanel (Francia) + 30''
7 Jhonny K. Boysen (Danimarca) + 32''
8 Yaroslav Popovych (Ucraina) + 35''
9 Kim Kirchen (Lussemburgo) + 1'04''
10 Srecko Verdenik (Slovenia) + 1'08''
11 Per Arne Graadal (Norvegia) + 1'10''
12 Neil Warburton (Regno unito) + 1'12''
13 Gocha Desenko (Russia) + 1'15''
14 Aljosa Cimerotic (Slovenia) + 1'30''
15 Jon Aceituno (Spagna) s.t.
16 Marius Sabaliauskas (Lituania) + 1'32''
17 Sébastien Joly (Francia) + 1'36''
18 Justin William Spinelli (Stati Uniti) + '141''
19 Stijn Devolder (Belgio) + 1'46''
20 Lumir Kmonicek (Repubblica Ceca) + 1'47''
22 Alessandro Ballan (Italia) + 1'58''
24 Filippo Pozzato (Italia) + 2'05''

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Pozzato va già a donnette?

(Voglio che tu mi faccia il fotomontaggio del campione in maglia iridata sul podio, l'anno prossimo!)

 

Zì Badrone!

 

Pozzato è un teenager dai capelli gellati che rimorchia le quattordicenni fuori da scuola caricandole sulla canna della bike al ritmo di 50 special

 

Era il buon Gigi a commentare? :wink2:

 

Credo proprio di sì.. e aspetta impaziente il debutto tra i pro di Damiano Cunneggo.

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Pozzato è un teenager dai capelli gellati che rimorchia le quattordicenni fuori da scuola caricandole sulla canna della bike al ritmo di 50 special

In effetti, la ragazza a cui stavo dietro quell'estate era innamorata di Cesare Cremonini, e cmq si sarebbe fatta schiacciare da uno qualunque dei Lunapóp. Sfortunatamente, io non facevo parte della band :(

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Molta più cura e attenzione è stata rivolta alla corsa a cronometro dei professionisti, Sebbene fosse una corsa piuttosto giovane, con appena sei edizioni alle spalle, aveva assunto abbastanza prestigio tanto da farne il principale obiettivo stagione dopo il Tour per Jan Ullrich. Jan, cronoman devastante, ha vinto l'edizione dello scorso anno (oltre ad essere arrivato terzo nella primissima edizione del 1994 ancora da dilettante!) e voleva essere il primo ad ottenere non solo due vittorie, ma due vittorie consecutive. Non era solo Jan Ullrich l'unico pretendente alla maglia iridata di miglior cronoman; almeno alla pari doveva essere considerato l'ucraino Serhij Honchar che in questa stagione è riuscito a vincere entrambe le cronometro del Giro d'Italia oltre che il campionato nazionale; ma il vero spauracchio era un giovanotto di 34 anni che stava vivendo la miglior stagione della carriera, il russo Vjatceslav Ekimov, praticamente imbattibile, ha vinto tutte le cronometro a cui ha preso parte fatta eccezione per 19a tappa del Tour de France battuto da solo Lance Armstrong, Ma erano presenti pure gli ex campioni del mondo Chris BoardmanAbraham Olano, il vincitore della Vuelta Igor Gonzalez de Galdeano, l'americano Bobby Julich e il ceco Jan Hruska. Io, per amor di patria ho fatto il tifo per Andrea PeronMarco Velo, ero molto, molto fiducioso.
 
Marco Velo era stato il primo tra i due italiani a partire, undicesimo. E al primo rilevamento era terzo, ma ad appena 7'' dal francese Christophe Moreau, momentaneamente primo.
 

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Ma ben presto Velo era stato sopravanzato da altri corridori come il colombiano Santiago Botero, il primo a migliorare di nove secondi il tempo di Moreau.
 

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A migliorare sensibilmente il tempo del primo intermedio era stato poi il tedesco Micheal Rich, 24'27'' ben tredici secondi migliore del tempo di Santiago Botero.
 

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E mentre Velo transitava al traguardo Andrea Peron partiva.
 

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Anche i principali favoriti stavano per debuttare. Chris Boardman (al suo ultimo mondiale, ha infatti annunciato in settimana il ritiro a fine stagione) al primo intermedio aveva perso già un minuto da Micheal Rich,
 

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Il tempo di Michael Rich stava resistendo, ed era resistito pure al passaggio di Andrea Peron che pure aveva fatto segnalare un ottimo intermedio! 24'40'', 13'' di ritardo, stesso tempo di Santiago Botero nella seconda piazza provvisoria, ma ora anche Ullrich era sul tracciato!
 

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4° tempo all'intermedio per Raivis Belohvoščiks, 4° classificato al Mondiale di Verona.
 

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Tempo disintegrato, come da pronostico, da Serhij Honchar! 23'53''! 33'' meglio di Michael Rich (e di Nico Mattan che lo aveva affiancato in classifica). Pochi ciclisti devono ancora transitare dal primo intermedio.
 

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Ma Jan Hruska fa ancora meglio, 23'43''! Mancano solo 4 corridori al primo intermedio: Julich, Olano, Ullrich ed Ekimov, ognuno con le capacità di battere questo tempo.

 

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Male Bobby Julich, è distante 33 secondi, è dietro a Honchar che ad Hugo Pena.

 

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E ancor peggio fa Abraham Olano, 35 secondi Jan Hruska. Mancano solamente Ullrich ed Ekimov al passaggio mentre Peron è passato all'intermedio con il secondo tempo provvisorio, davanti a Santiago Botero.

 

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Jan Ullrich si avvicina alzandosi sui pedali al primo intermedio...ma è solamente terzo! Ben 27 i secondi ritardo dal ceco Jan Hruska che ha fatto veramente un gran tempo!

 

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E neppure Vjatceslav Ekimov riesce a batterlo, terzo tempo in ritardo di 11 secondi!
 

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Ecco dunque la classifica provvisoria al primo intertempo (Km 18,4)
 
1. Jan Hruska (Repubblica Ceca) 23'43''
2 Serhij Honchar (Ucraina) + 10''
3 Vjatceslav Ekimov (Russia) + 11''
4 Jan Ullrich (Germania) + 27''
5 Victor Hugo Pena (Colombia) + 29''
6 Bobby Julich (Stati Uniti) + 33''
7 Abraham Olano (Spagna) + 35''
8 Nico Mattan (Belgio) + 43''
9 Michael Rich (Germania) s.t.
10 Santiago Botero (Colombia) + 56''
11 Andrea Peron (Italia) s.t.
 
Mentre nel frattempo è passato al comando Serhij Honchar al secondo intermedio con il tempo di 34'23''. Sta per giungere Jan Hruska, vediamo se l'ucraino è riuscito a recuperare lo svantaggio...no tutt'altro! Ha incrementato di altri sei secondi il vantaggio! Sarà veramente dura battere il ceco quest'oggi per tutti gli altri! 

 

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E Jan Ullrich perde altri 13 secondi aumentando lo svantaggio a ben 40 secondi!

 

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Il solo Vjatceslav Ekimov sembra riuscito a limitare i danni, perdendo appena due secondi, ma dovrà ora fare gli ultimi 12 chilometri ad un ritmo mitologico per riuscire a sopravanzare i rivali.

 

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Ecco dunque la classifica provvisoria al secondo intertempo (Km 27,2) che sembra già ben delineata con una possibile battaglia solamente per le posizioni del podio, rischia di essere davvero fallimentare la spedizione mondiale di Jan Ullrich!

 

1. Jan Hruska (Repubblica Ceca) 34'07''
2. Vjatceslav Ekimov (Russia) + 13''
3. Serhij Honchar (Ucraina) + 16''
4. Jan Ullrich (Germania) + 40''
5. Victor Hugo Pena (Colombia) + 42''
6. Bobby Julich (Stati Uniti) + 50''
7. Abraham Olano (Spagna) + 52''
8. Michael Rich (Germania) + 59''
9. Nico Mattan (Belgio) + 1'02''
10. Andrea Peron (Italia) + 1'21''
11. Santiago Botero (Colombia) + 1'22''

Modificato da Stylus
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Scatto finale sul traguardo di Plouay per Serhij Honchar: il 47'24'' vale ovviamente il miglior tempo provvisorio ma potrebbe non bastare per la medaglia d'oro, in particolare l'incremento della pioggia pare averlo penalizzato, per un raffronto cronometrico più diretto ha per esempio guadagnato soli 5 secondi a Michael Rich negli ultimi 12 chilometri quando nei precedenti 12 ne aveva guadagnati ben 16. Peron nel frattempo è riuscito a fare meglio di due secondi rispetto a Santiago Botero, dovrebbe essere sufficiente per un posto nei primi dieci!

 

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Victor Hugo Pena taglia il traguardo ad appena 32'' da Serhiy Honchar, gliene ha guadagnati ben dieci in questo ultimo settore! L'impressione su un'ultima parte di corsa del corridore ucraino non allora errata, Jan Ullrich potrebbe rientrare almeno nella lotta per una medaglia!

 

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E Jan Hruska è ad appena 50 metri dal traguardo, anche il suo incedere non sembra più così impetuoso come prima..20 metri..! Ed eccolo! 22 i secondi di vantaggio su Honchar (e Hugo Pena resta quello che ha fatto sin'ora la miglior ultima parte di gara). Il tempo di 47 minuti e 2 secondi potrebbe valere il miglior risultato della sua ancor giovane carriera!

 

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Mondiale senza particolari sussulti per l'ex campione del mondo Abraham Olano che è quinto ma scalerà presumibilmente in settima piazza all'arrivo di Ullrich ed Ekimov!

 

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Eccolo Jan Ullrich, la folla prova ad incitarlo ma il tedesco sembra veramente macchinoso quest'oggi... e anche un po' appesantito ad essere onesti!

 

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E Jan Ullrich fa persino peggio del colombiano Hugo Pena di un secondo, che delusione per il tedesco che aveva preparato questo appuntamento iridato sin dalla Vuelta ma ha ottenuto un risultato disastroso, forse inatteso. Certo è che il mondiale così in là nella stagione ha fatto vedere corridori molto stanchi e prestazioni complessivamente non eclatanti.

 

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E neppure Vjatceslav Ekimov può impensierire Jan Hruska che è il nuovo campione del mondo a cronometro oltre ad essere il primo nella storia del suo paese! Definire questo risultato inatteso è ben poco, si sapeva che Jan Hruska era un ottimo cronoman ma non lo si credeva addirittura capace di conquistare il titolo. Appena venticinquenne e alla prima vera stagione nel grande ciclismo questa stagione era stato sempre battuto dai diretti avversari nelle prove a cronometro, portando a casa l'unica vittoria nel campionato nazionale oltre che discreti piazzamenti nelle classifiche generali di Vuelta e Romandia che ne fanno intravedere un buon futuro nelle corse a tappe. Evidentemente è stato quello che meglio si è preparato, che meglio ha gestito le energie nel corso della stagione, il più fresco! E per ora anche il più giovane campione mondiale a cronometro della storia a soli 25 anni! Un bravo anche ad Andrea Peron che per soli tre secondi ottiene l'obiettivo di questa spedizione azzurra, un posto nei dieci che in attesa di giorni migliori è comunque tanto.

 

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CAMPIONATO DEL MONDO A CRONOMETRO - 36,4 Km
1 Jan Hruska (Repubblica Ceca) 47'02'' medal_gold_2.png
2 Vjatceslav Ekimov (Russia) + 17'' medal_silver_3.png
3 Serhij Honchar (Ucraina) + 22'' medal-bronze-1-icon.png
4 Victor Hugo Pena (Colombia) + 55''
5 Jan Ullrich (Germania) + 56''
6 Bobby Julich (Stati Uniti) + 1'08''
7 Abraham Olano (Spagna) + 1'12''
8 Michael Rich (Germania) + 1'17''
9 Nico Mattan (Belgio) + 1'23''
10 Andrea Peron (Italia) + 1'48''

11 Santiago Botero (Colombia) + 1'51''
12 Raivis Belohvosciks (Lettonia) + 1'53''
13 Rik Verbrugghe (Belgio) + 2'09''
14 Christophe Moreau (Francia) + 2'12''
15 Andrei Teterjuk (Kazakistan) s.t.
16 Magnus Backstedt (Svezia) + 2'14''
17 Nathan O'Neill (Australia) s.t.
18 Marco Velo (Italia) + 2'25''
19 Gilles Maignan (Francia) + 2'28''
20 Bart Voskamp (Olanda) + 2'29''
21 Jonathan Vaughters (Stati Uniti) + 2'31''
22 Raimondas Rumsas (Lettonia) + 2'36''
23 Jean Nuttli (Svizzera) s.t.
24 Dariusz Baranowski (Polonia) s.t.
25 Clas-Michael Moler (Danimarca) + 2'37''
26 Peter Luttenberger (Austria) s.t.
27 Martin Hvastija (Slovenia) + 2'39''
28 Beat Zberg (Svizzera) + 2'41''
29 Frank Hoj (Danimarca) + 2'44''
30 Serguei Ivanov (Russia) + 2'48''
31 Niklas Axelsson (Svezia) + 2'51''
32 Servain Knaven (Olanda) + 2'52''
33 Thor Hushovd (Norvegia) + 2'55''
34 Benoit Joachim (Lussemburgo) + 2'57''
35 Igor Gonzalez de Galdeano (Spagna) + 2'58''
36 Bradley McGee (Australia) + 3'03''
37 José Azevedo (Portogallo) + 3'05''
38 Chris Boardman (Gran Bretagna) + 3'13''
39 Joaquim Alberto Sampaio Campos (Portogallo) + 3'21''
40 Volodymyr Duma (Ucraina) + 3'22''
41 Piotr Chmielewski (Polonia) + 3'24''
42 Gordon Fraser (Canada) + 3'48''
43 Jochen Summer (Austria) + 3'55''
44 Andrej Hauptman (Slovenia) + 4'50''

Modificato da Stylus
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14-10-2000 / Una vita sul divano
 


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Le notizie del giorno:

  • E' il giorno del Giubileo delle Famiglie, che mia madre seguirà in rigorosa diretta televisiva
  • Si inasprisce purtroppo la faida tra Israele e Palestina dopo che due militari israeliani sono stati trovati morti in una città palestinese
  • Il campionato di calcio, che non seguo da un po' vede i campioni d'Italia della Lazio sbarazzarsi con un secco 3-0 del Perugia; non so se ve l'ho mai detto ma sono un sostenitore del Milan; non dico tifoso perchè mi sembra un po' forzato per uno che come me nemmeno sa qual'è la formazione. Ci sono Maldini...Costacurta...Baresi gioca ancora?
  • A Milano sciopero di quasi tutti i mezzi di trasporto pubblico, è il caos. Se penso che l'ultima volta che ho visto Milano è stato in giugno in sella ad una bicicletta ed era tranquillissima...

Quando si passano parecchi giorni a casa senza uno straccio di compagnia come sto facendo, la sensazione è quella di vivere in un universo parallelo. Rimango basito dalla quantità di notizie ed informazioni che mi sono perso e di riflesso scopro che c'è un mondo ben più grande che sta andando avanti attorno a me e che dunque il mondo a parte non è questo ma è quello che vivo costantemente in tutti gli altri giorni dell'anno; ritiri, allenamenti, corse, ritmi da monaco non mi hanno mai permesso di sapere e aver voglia di sapere cosa succedesse al di là del mio manubrio, oltre la mia ruota anteriore, anche involontariamente; persino avere degli amici "normali" è difficoltoso, e posso persino considerarmi un privilegiato quando mi rendo conto che rispetto alla stragrande maggioranza dei ciclisti la mia famiglia non si è mai nutrita di ciclismo: la mia fidanzata lavora in un negozio del centro, mia madre è una casalinga, mio padre un onesto operaio.
Stare a casa mi permette almeno di dare un occhio al mondo, ma la fame di ciclismo c'è, eccome se c'è. Oggi è stata la giornata del campionato del mondo U23, quello che mi ha dato uno slancio decisivo verso il professionismo, quello che due anni fa ho vinto, anzi abbiamo vinto, sul podio eravamo tre italiani, io, Nocentini e Di Luca, a Valkenburg. Anche lo scorso anno l'esito è stato trionfale per i corridori azzurri con la vittoria di Leonardo Giordani e la medaglia di argento di un mio grande amico, Luca Paolini, senza citare i successi del 96; in 4 edizioni mondiali 3 sono state conquistate da corridori italiani così come su 12 medaglie 8 sono state vinte da noi. Ma quest'anno non sarà facile, gli italiani non sono tra i primissimi favoriti; il più quotato di tutti è invece un americano, Chande Connor, che quest'anno, al primo anno in europa ha vinto moltissimo e dicono sia perfetto per questo tipo di tracciato; c'è l'Australia che sembra in grado di proseguire la recente tradizione di forti velocisti come Allan Davis; il Lussemburgo sembra aver ritrovato due talenti, Kim KirchenFrank Schleck in grado di poter seguire il mito di Gaul; la Germania invece schiera un emule di Zabel, quindi perfetto per il percorso, di nome Robert Forster  poi ci sono i protagonisti mancati della cronometro, i corridori dell'est Evgeni Petrov Yaroslav Popovych, lo svizzero Aurelien Clerc che già corre per una squadra professionistica, i francesi Sylvain Chavanel e Thomas Voeckler.
L'italia, grazie al ranking ha ha schierato sei ciclisti: Alessandro Ballan, Daniele Bennati, Graziano Gasparre, Nicola Gavazzi, Franco Pellizotti e addirittura un professionista (corre per il team Alessio), Alberto Vinale.

 

Leggermente più corta dei professionisti, la gara degli under 23 misura 201 Km e prevede 8 giri del tracciato.

 
STARTING LIST
Stati Uniti
1 C.Connor
2 W.Frischkorn
3 C.Morgan
4 J.Spinelli
5 D.Zabriskie
 
Italia
11 G.Gasparre
12 A.Ballan
13 D.Bennati
14 N.Gavazzi
15 F.Pellizotti
16 A.Vinale
 
Repubblica Ceca
21 L.Kmonicek
22 R.Dite
23 T.Lejska
 
Germania
31 R.Forster
32 T.Heidrich
33 F.Karpenkiel
34 P.Sinkewitz
35 C.Von Kleinsorgen
36 J.Zernicke
 
Svizzera
41 A.Clerc
42 O.Ajeti
43 F.Cancellara
44 M.Elmiger
45 G.Rast
46 P.Schnyder
 
Australia
51 A.Davis
52 B.Brooks
53 S.Davis
54 M.Rogers
 
Belgio
61 K.Hulsmans
62 S.Brulmans
63 S.Devolder
64 S.Scheirlinckx
65 J.Schoonacker
66 A.Vidts
 
Norvegia
71 B.Ramunddal
72 J.Frotveit
73 P.A.Graadal
 
Spagna
81 X.Florencio
82 O.Laguna
83 F.Madrazo
84 C.Mesones
85 J.Rodriguez Oliver
86 A.Valverde
 
Lussemburgo
91 K.Kirchen
92 N.Braun
93 F.Schleck
 
Lituania
101 D.Kairelis
102 L.Balciunas
103 M.Sabaliauskas
 
Colombia
111 A.Benavides
112 M.Ardila
113 R.Charun
114 A.Valdiviezo
 
Slovenia
121 S.Verdenik
122 A.Cimirotic
123 J.Kostic
124 S.Krstic
 
Francia
131 T.Poinsot
132 S.Chavanel
133 N.Inaudi
134 S.Joly
135 S.Talabardon
136 T.Voeckler
 
Canada
141 W.Baker
142 R.Hesjedal
 
Regno Unito
151 N.Warburton
152 G.Gooden
153 D.Hulson
154 B.Wiggins
 
Ucraina
161 Y.Popovych
162 A.Ostapenko
163 A.Suslov
164 A.Ushtan
 
Kazakhistan
171 A.Mitodorev
172 D.Murayev
173 N.Shulga
174 S.Yermakov
 
Olanda
181 R.Wielinga
182 R.Curvers
183 F.De Witt
184 J.Pauwee
185 B.Tankink
186 H.Zafarin
 
Danimarca
191 J.Nielsen
192 J.K.Boysen
193 I.Folkmann
 
Russia
201 H.Lapinksiy
202 R.Banut
203 G.Desenko
204 A.Kolobnev
205 E.Petrov
 
Austria
211 C.Pfannberger
212 M.Katzer
213 M.Konigshofer
214 R.Suvacia
215 G.Trampusch
 
Svezia
221 P.Moller
222 P.O.Palmqvist
 
Polonia
231 S.Szymd
232 C.Majda
233 O.Mosor
234 L.Muskala
 
Portogallo
241 J.Nunes de Carvalho
242 T.Fernando
243 H.Lucio
244 I.Pinhal
 
Lettonia
251 E.Doroshev
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Proprio a causa di quel Giubileo delle famiglie, la diretta Rai per la gara under 23 era iniziata solamente a meno di 50 chilometri dall'arrivo, a meno di due giri dal termine. Tempo grigio, qualche piovasco, in linea con le giornate autunnali che avevano accompagnato fin qui tutte le prove iridate. In testa due corridori, un danese e britannico con circa tre minuti sul gruppo, ancora compatto. In mezzo però, con 30 secondi di margine dal gruppo c'era un belga, Stijn Devolder, che aveva da poco provato l'attacco.

 

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Devolder era stato bravissimo a riprendere i due corridori in fuga dal mattino, ma poi, ai -30 dal termine grazie anche all'aiuto dell'Italia, il loro tentativo si era esaurito.

 

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Al suono della campana (-25) il gruppo, guidato da un bravo Zabriskie era allungatissimo ma ancora compatto!

 

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Erano in molte le squadre che volevano portare il gruppo in volata, tra cui a quanto pareva, anche l'Italia. Ai -17 questo ragazzone svizzero aveva provato poi però sorprendere tutti, era Fabian Cancellara, si, quello arrivato secondo nella prova a cronometro, quello che già lo scorso anno a 18 anni era pure arrivato secondo a cronometro, insomma, non un pivello, uno che sul passo andava parecchio veloce!

 

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Adesso lo riprendono... lo riprendono! ho pensato quando vedevo il suo vantaggio sempre restare bloccato sui 100-200 metri. Lo svizzero invece era riuscito a mettere una quindicina di secondi tra se e il gruppo e nonostante lo sforzo di quelli dietro, da cui anche i corridori italiani, restava sempre davanti, e ai -10 manteneva lo stesso vantaggio! Qualunque fosse stato l'esito di questo tentativo non c'era dubbio sul fatto che quel tanto di bene che avevo sentito su di lui era vero: per fare tanti chilometri con un gruppo intero alle spalle bisogna avere carattere!

 

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E Fabian Cancellara aveva transitato ai -5 con un vantaggio addirittura raddoppiato! Gli mancava la corta ma ripida Cote de Ty Marrec da affrontare, e poi gli ultimi 3 chilometri in pianura! Devo ammettere che dopo averlo visto all'opera ho cominciato a fare il tifo per lui!

 

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Ma la cote de Ty Marrec era stata per lui letale, aveva perso tutto il vantaggio e il gruppo, soprattutto sotto l'impulso dell'Australia si era rifatto sotto.

 

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