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Aspettando il Giro 2013


emmea90

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*bestemmia contro pau*

*bestemmia contro i velocisti*

*bestemmia contro i passisti*

*bestemmia contro i cronoman*

*bestemmia contro Acquazzone*

*bestemmia contro le figlie di Acquazzone*

Cosa vuole fare più facile dell'edizione scorsa?

Stava parlando del Gran Piemonte vero?

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L'ultimo Giro non era per niente facile dubbio.gif

Beh insomma, gli arrivi a Lago Laceno e Rocca di Cambio erano facilini, Cervinia pedalabile,6 Resinelli era impegnativa ma ritmo da gregge, fino agli ultimi 3 km, praticamente tutte le difficoltà concentrate negli ultimi giorni, cosa che sconsiglia fortemente gli attacchi sapendo che il giorno dopo hai una tappa ancora più dura.

Vi prego, 80 chilometri a cronometro no.

Secondo me 70-80 sono il numero ideale di km a crono, come ho detto però devo essere ben bilanciate, con delle tappe di montagna davvero impegnative e distrinuite meglio, non con difficoltà a crescere.

Io farei la crono prima e non la farei alla fine, così sai che il distacco lo devi per forza recuperare in strada.

Esatto anche se a mio parer non bisogna fare una maxi crono, meglio 2 da 30-35km.

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Per me il giro deve puntare sull'identità non sull'ausiliarità: strade bianche, percorsi impegnativa sbilanciati (leggermente) verso gli scalatori, percorsi "panoramici" e "culturali", cose del genere insomma.

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  • Amministratori

GIRO D'ITALIA. Alternanza con il Tour: per correrlo a luglio

IL GIRO d’Italia è pronto alla riscossa. Senza presupponenza, ma

soltanto per vedersi restituito il prestigio che merita e che la

storia gli ha assegnato in oltre cent’anni di vita. Il progetto è

quello di chiedere all’Uci, la Federazione Internazionale,

un’alternanza con il Tour de France nel calendario internazionale. Ci

spieghiamo meglio: una stagione con Giro a maggio e Grande Boucle a

luglio, in quella successiva Tour a maggio e Corsa Rosa a luglio. E

così via, in una continua alternanza. Mauro Vegni, il patron che si

occupa della parte tecnica della competizione, si limita a dire: «Il

ciclismo deve avere cura delle sue corse più importanti, chiederemo

all’Uci di salvaguardare il Giro». Un’alternanza con il Tour? «Perché

no? Pensi a una tappa come quella dell’Alpe di Pampeago o dello

Stelvio affrontata in un periodo di vacanze! S’immagina quanta gente

ci sarebbe sulle nostre strade?». Impossibile dargli torto.

RIVOLUZIONE Il problema, lo abbiamo detto molte volte è duplice. A)

Il Giro è ormai pizzicato tra due momenti topici del calendario

internazionale: quello delle classiche, fondamentale per alcuni

corridori, e quello del Tour, che quest’anno oltretutto offriva un

altro prezioso lasciapassare a coloro che lo avrebbero disputato: il

fatto di presentarsi al top della condizione per i Giochi di Londra.

B) L’obsoleta suddivisione tra squadre World Tour e tutte le altre,

una bipartizione che serve soltanto a versare ingenti somme di denaro

all’Uci, prevede l’obbligatorietà di avere al via tutte le squadre di

prima fascia nelle cosidette “corse monumento”. Ma così facendo

penalizza le corse stesse, Tour escluso. In altre parole, depaupera

soltanto il Giro, con il risultato di vedere all’opera squadroni che

sono tali soltanto sulla carta ma che in effetti presentano nel Bel

Paese formazioni mediocri e ambizioni ancora più inesistenti.

Quest’anno poi s’è raggiunto il ridicolo da “ufficio inchieste” con

il caso Frank Schleck.

ERRORE Il Giro d’Italia fece a suo tempo un clamoroso errore, che

risale all’epoca in cui l’Uci chiese a italiani e spagnoli chi dei

due fosse disposto a spostare la propria corsa a settembre. Gli

iberici che avevano la Vuelta ad aprile (con problemi di eccessiva

vicinanza con le classiche e con l’eterna spada di Damocle del

maltempo sulle alte vette) si dissero ben lieti, gli italiani no. E

furono più scaltri loro, visto che oggi la Vuelta è concepita come

impegno fondamentale per preparare al meglio il Mondiale su strada. I

“Girini” vollero salvare la tradizione, sbagliando. La stessa

tradizione che oggi tradirebbero volentieri, facendo benissimo nel

chiedere uno spostamento in piena estate.

SOLUZIONI E’ nell’interesse della stessa Uci ridimensionare lo

strapotere del Tour, che rischia di “ammazzare” le altre corse. Ma

sarebbe una soluzione saggia diminuire anche il numero di atleti al

via per ogni squadra (massimo sette in luogo di nove) nelle grandi

corse a tappe, rendendo la competizione più spettacolare perché meno

controllata; permettendo a un numero maggiore di sponsor di entrare

nel ciclismo con il sogno di disputare Giro, Tour e Vuelta;

consentendo di avere allo start 27-28 team, molti dei quali

“affamati” e dunque votati all’offensiva. Guardate il Giro con la

super-Liquigas che ha fatto fior di andatura, bloccando le fughe; e

constatate quanto sia stucchevole lo strapotere Sky al Tour, che

mister Wiggins vincerà grazie alle crono e senza un solo allungo in

vetta...

COMPETENZA Il problema è che il governo del ciclismo dovrebbe

privilegiare la competenza sportiva agli interessi economici. A chi

giova disputare un Tour che nei primi dieci giorni si trasforma in un

rollerball, con corridori spesso a terra per la frenesia totale di

mettersi in mostra nella corsa più importante del mondo? Perché non

rivalutare le bellezze di Giro d’Italia e Vuelta di Spagna,

restituendo a entrambe l’antica dignità? Quest’anno al Giro si sono

presentati al via solo 4 corridori dei primi 20 del ranking. Un giro

a luglio e un Tour a maggio garantirebbe un doppio polo d’interesse.

Ma ci vorrebbe un’Uci coraggiosa...

da «Tuttosport» del 12 luglio 2012 a firma Paolo Viberti

(tuttobiciweb.it)

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GIRO D'ITALIA. Alternanza con il Tour: per correrlo a luglio

ERRORE Il Giro d’Italia fece a suo tempo un clamoroso errore, che

risale all’epoca in cui l’Uci chiese a italiani e spagnoli chi dei

due fosse disposto a spostare la propria corsa a settembre. Gli

iberici che avevano la Vuelta ad aprile (con problemi di eccessiva

vicinanza con le classiche e con l’eterna spada di Damocle del

maltempo sulle alte vette) si dissero ben lieti, gli italiani no. E

furono più scaltri loro, visto che oggi la Vuelta è concepita come

impegno fondamentale per preparare al meglio il Mondiale su strada. I

“Girini” vollero salvare la tradizione, sbagliando. La stessa

tradizione che oggi tradirebbero volentieri, facendo benissimo nel

chiedere uno spostamento in piena estate.

L'errore principale, secondo me, è quello di voler pensare il tour come superiore. L'UCI lo classifica come superiore rispetto al giro (punteggi più alti), ma non deve essere così, neanche per la vuelta.

Come hanno già scritto, bisogna sapersi "vendere":

- Il tour è "le tour", il GT più vecchio del mondo

- La vuelta è la grande prova prima dei mondiali

- Il giro dovrà diventare LA corsa per gli scalatori. Pochi Km a crono (per completezza), quelli lasciamoli al tour.

Volete dirmi che uno scarponi o un Andy shleck puntano alla Gand?

Classicisti: fai le classiche a marzo-aprile

Scalatori puri: punti al giro

Scalator-cronomen: Tour

Mondialisti: Vuelta.

Perchè non chiedere all'UCI di dividere la stagione in parti per ogni categoria? Poi, ovvio che uno scalatore puro possa puntare al tour, ma che non facciano storie se non lo vincono

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Il giro è già per scalatori puri, ma gente come Merdy va comunque al Tour

Razzi loro!

Emmea, io non ti conosco, e sinceramente non so se pedali (e dove sei bravo), ma se sei un velocista non punti a vincere una tappa di alta montagna...

Io gioco a calcio (a 7) e non sono un fulmine di guerra. Nulla mi vieta di far l'ala, ma con la mia stazza renderò sicuramente meglio da difensore

Wiggins vuole venire e scalar lo zoncolan? Faccia pure!

Merdy vuole correre 100 e passa km a crono? Contento lui....

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  • Amministratori

Ma che cazzo sminuite sempre la vuelta? La vuelta è da sempre per gli scalatori, pure più del giro. Smettiamola con queste pippe patriottiche sul giro, grazie.

La vuelta come percorso e valore storico vale molto meno del giro. Che sia per gli scalatori ho dei dubbi, è uno stile diverso (tappe di montagna corte con arrivi in salita molto spesso secchi e pedalabili). E' nel complesso più per scalatori il giro, l'unico rimasto a presentare veri tapponi.

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  • Amministratori

il tour è nattamente superiore al giro,per non parlare della vuelta.

Non c'è categoria,è come paragonare la champions league con l'europa league.

A parte che questa l'han detta su Eurosport in telecronaca, qui si parla di giro e vuelta e tra giro e vuelta c'è lo stesso rapporto che c'è tra tour e giro.

Poi vabbè, la corsa migliore è quella col percorso del giro e i corridori del Tour, qui non ci piove.

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