Paris - Roubaix
254km da Compiègne a Roubaix. Una corsa che ha fatto storia. Quando pensi alla Parigi-Roubaix le prime cose che ti vengono in mente sono il pavè, il fango, la fatica, il sudore, la gloria, il dolore ... Solo i più forti riescono ad uscire illesi da questo inferno, per alcuni è già un'impresa giungere al traguardo entro il tempo massimo. Ci sono tantissime storie da raccontare su questa corsa, dalle tre vittorie consecutive di Moser, al vincitore più vecchio di sempre, Duclos-Lassale, al grandissimo Franco Ballerini, Coppi, Bobet, Van Looy, Gimondi, Merckx, de Vlaeminck, Hinault, Kelly, Museeuw, Tafi, fino ad arrivare ai giorni nostri con la sfida fra Tom Boonen e Fabian Cancellara che si ripeterà anche quest'anno. E' ancora in vantaggio Boonen, e lo sarà anche dopo questa edizione, 4 a 2 il numero delle vittorie di questi due fenomeni. L'anno scorso il campione belga ha staccato tutti con un'azione fantastica, però ... non c'era lo svizzero. Quest'anno è diverso, quest'anno ci saranno entrambi. 27 tratti di pavè con un livello di difficoltà che va da 1 a 5, segnalato con le stelle. Si parte dal numero 27, da Troisvilles ad Inchy e si arriva al numero 1, poco prima di entrare nel velodromo finale, Roubaix. Questo è solo il degno finale di una corsa magnifica. E tra Compiègne e il velodromo c'è la Foresta di Aremberg, il Mons-en-Pévèle e il Carrefour de l'Arbre. Insomma, benvenuti all'inferno.
Settori in pavè
Andiamo in corsa finalmente perchè è iniziata l'edizione 2013 della Parigi-Roubaix, i favoriti come ampiamente detto sono sempre loro: Boonen e Cancellara. Esattamente una settimana fa la locomotiva di Berna ha impressionato tutti al Giro delle Fiandre vincendo per distacco su Boonen ed uno splendido Paolini. Oggi però la situazione è diversa, non ci sono le cote. Per Boonen è sicuramente più facile, per quanto si possa definire facile una cosa del genere, rimanere a ruota di Cancellara sul piano che in salita, per poi batterlo in volata facilmente essendo dotato di uno spunto veloce nettamente migliore del suo, un po' come ha fatto al Fiandre dello scorso anno con Ballan e Pozzato. Continuando il discorso dei potenziali vincitori non dobbiamo escludere uno come Sep Vanmarcke che ha dimostrato più volte di poter tenere la ruota dei migliori, poi come al solito non sono da sottovalutare i soliti Breschel, Chavanel, Flecha, Langeveld, Leukemans, Terpstra, Vandenbergh e Vansummeren. Insomma un lotto partenti di tutto rispetto. Parlando di Movistar: a differenza del Fiandre non possiamo far valere il valore collina di Visconti, così abbiamo deciso di portare una squadra di gregari per evitare guai fisici ai capitani in vista delle Ardenne. La fuga, che parte al chilometro 20, è composta da: Vandborg (Cannondale), Smukulis (Katusha), Lastras (Movistar), Jarrier (Bretagne), Herrada (Movistar), Valentin (Cofidis), Bewley (Orica), Tosatto (Saxo), De Greef (Lotto), Puccio (Sky), Agnoli (Astana), Gutierrez (Movistar) e Castroviejo (Movistar). Una fuga bella corposa e con tanti uomini Movistar per farci vedere in questi prime ore di gara. Dopo circa 100km di gara c'è il tentativo solitario di Johnny Hoogerland !!!
Sembra un po' come l'attacco di Paolini, forse questo ha leggermente più senso se consideriamo le probabilità di Hoogerland di vincere, o comunque anche di far bene in una corsa come la Roubaix. Paolini un risultato interessante poteva ottenerlo anche senza quell'attacco, probabilmente non un terzo posto come poi si è rivelato però chissà, magari un piazzamento nei 10. Hoogerland nei 10 alla Roubaix invece è impossibile per ora. Ma ritorniamo in gara perchè in brevissimo tempo l'Olandese si riporta sui fuggitivi della mattina e, come al solito, si porta in testa a tirare.