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Topic Doping


klaus

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Ma la Katusha esclusa inizialmente per motivi etici dal World Tour per il suo non programma antidoping?

 

esatto, che è anche la stessa Katusha gestita da Ekimov che ha corso per anni con Armstrong e lo ha sempre difeso a spada tratta... dice che deve lasciare a casa Zabel perché "in qualità di membro del Movimento per un Ciclismo Credibile, la Katusha segue una decisa policy anti-doping"... talmente "dura", che se Zabel non avesse ricordato quanto già detto pubblicamente sei anni fa, nessuno si sarebbe più ricordato dei suoi trascorsi.

 

Questo MPCC assomiglia sempre di più ad un Movimento per un Ciclista Ancora Più Ipocrita... altro che Credibile...

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Continua la sagra del ridicolo, vi riporto un post di Noè sulla sua pagina facebook, in cui riferisce di una "geniale" trovata della federazione:

 

Nuovo regolamento Fci amatoriale ,in vigore dal 1 gennaio 2014. - La decisione sicuramente più innovativa, però, riguarda l’istituzione di un nuovo requisito per il tesseramento.
“Dal primo gennaio del prossimo anno ogni amatore che vorrà tesserarsi dovrà produrre un certificato (il cui modulo sarà presto scaricabile dal sito federale, ndr.) che attesti l’assoluta estraneità, nella propria vita, da vicende legate al doping, sia dal punto di vista sportivo che penale e/o civile. Un’autodichiarazione che riguarderà non soltanto eventuali condanne, ma anche procedimenti e indagini. Si tratta, di fatto, dell’introduzione di un nuovo requisito per potersi tesserare quale amatore.”
- Dal punto di vista pratico come farà la Federazione a controllare?
“Come nel caso del certificato medico, l’autocertificazione dovrà essere consegnata al Presidente di società che si preoccuperà di valutarne la veridicità e che, di conseguenza, ne risponderà di fronte alla Federazione quale responsabile legale.” Ed io,come altri presidenti di società amatoriali,dovremmo aver questa responsabilità? Ma stiamo scherzando? Sapere cosa vi dico,fattela voi la squadra.in bici,per divertimento e non per controllare le persone.

 

Avete capito? Se alla Fantini trovano positivi Di Luca e Santambrogio nel giro di pochi giorni, a Scinto e Citracca non succede niente. E anzi, in altri casi abbiamo visto addirittura team manager ottenere un risarcimento dal loro corridore trovato positivo. Se invece Noè mette su una squadretta amatoriale, e un tesserato cinquantenne che vuole fare il fenomeno si fa beccare positivo ad una belinata qualsiasi, Noè passa dei guai!

 

Ma sì ma sì... contiunuiamo a farci del male...

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cmq, a proposito di credibilità del calcio e credibilità del ciclismo... nel ciclismo si ti dopi e ti beccano, solitamente, ti danno due anni (adesso lasciamo stare il caso di Georges che sinceramente non ho nemmeno seguito) e riscrivono gli albi d'oro; nel calcio, se provi ad aggiustare una o più partite (cosa secondo me altrettanto grave che doparsi, parlando di credibilità dello sport, e ancora più grave se invece facciamo un discorso di moralità), mal che vada ti danno sei mesi come a Conte e Mauri, e qualche punticino alle squadre; anzi, nel caso di Lazio e Genoa, nemmeno quelli... e ripeto che io sono genoano, ma almeno 2-3 punti di penalizzazione questa volta ce li saremmo meritati tutti.

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12 anni di squalifica a Sergio Ribeiro, considerato recidivo per irregolarità nel passaporto biologico dopo che era già stato beccato positivo all'epo nel 2007...

il Clube de Ciclismo os Tugas-Tap ci tiene a precisare che il corridore in questione non ha mai militato nella nostra formazione, e infatti non va confuso né con Sergio Paulinho, né tantomeno con Nuno Ribeiro... grazie :wink:

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  • Amministratori

Il sito olimpiazzurra sta passando al vaglio la relazione del senato francese dove c'è molto altro oltre ai nomi dei positivi.
 

Continuiamo la rassegna dei tanti punti interessanti presentati dal rapporto della Commissione antidoping del Senato francese. I due volumi pubblicati, per un totale di 237 pagine, presentano un quadro completo ed interessante sul doping nello sport internazionale. Per arrivare ad una tale completezza, i senatori si sono avvalsi di 138 testimonianze di personaggi importanti dello sport francese: atleti, tecnici, medici sportivi, dirigenti. Tutte persone che mangiano quotidianamente pane e sport, e che conosco alla perfezione i meccanismi dell’agonismo a livello internazionale.

Certo, nella storia resterà soprattutto la “lista nera” dei corridori positivi all’EPO nel Tour de France del 1998, ma nei meandri delle 237 pagine si trovano cose altrettanto interessanti.

Tra le personalità che si sono recate di fronte alla Commissione, c’è Patrick Schamasch, ex direttore medico e scientifico del Comitato Olimpico Internazionale, secondo il quale gli atleti dopati sarebbero addirittura quattro volte di più rispetto a quelli che risultano positivi. Attualmente, infatti, i casi di positività rappresentano solo una percentuale che va dall’1 al 2% dei controlli effettuati, ma il numero di atleti che assumono sostanze vietate dovrebbe essere molto più grande.

“Non sono numeri dati a caso. La proporzione di dopati è superiore a quella di coloro che risultano positivi, che sono solo l’1 o il 2%; probabilmente gli imbroglioni rappresentano il 7 o l’8% degli sportivi”, ha detto Schamasch nella sua testimonianza.

Com’è possibile tutto questo? “Tutt’ora”, ha spiegato Schamasch, “alcune sostanze e alcuni metodi non sono individuabili, altri invece hanno delle finestre di rilevazione abbastanza corte e poi ci sono delle strategie di aggiramento che sono state messe in pratica dagli sportivi”.

Delle dichiarazioni che fanno riflettere e che quasi sembrano dirci che coloro che vengono pescati positivi, in realtà, sono solo i più ingenui.

 

 

Conferme a quanto dico da tempo

- Non tutti dopati ma %. Chissà quanti gregari potevano duellare coi migliori da "puliti" e sono stati rovinati da scelte a prescindere di squadra. Avremmo forse visto un altro ciclismo.

- Chi viene beccato è il più ingenuo. (E forse il meno/non protetto?) 

- Esistono sempre metodi per farla franca

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Il sito olimpiazzurra sta passando al vaglio la relazione del senato francese dove c'è molto altro oltre ai nomi dei positivi.

 

 

Conferme a quanto dico da tempo

- Non tutti dopati ma %. Chissà quanti gregari potevano duellare coi migliori da "puliti" e sono stati rovinati da scelte a prescindere di squadra. Avremmo forse visto un altro ciclismo.

- Chi viene beccato è il più ingenuo. (E forse il meno/non protetto?) 

- Esistono sempre metodi per farla franca

 

Beh, un'altra chiave di interpretazione è quella che, proprio perché i controlli antidoping smascherano solo una parte dei dopati (che qui viene quantificata in 1/4), ciò significa che l'antidoping falsa la competizione più del doping in sé.

 

Altra cosa, ti farei notare che Patrick Schamasch parla di atleti e non di ciclisti, quindi non è da fanatici parlare di doping dilagante in tutti gli sport piuttosto che nel solo ciclismo e altri sport di fondo come lo sci nordico.

 

E sempre a proposito della favola che il doping è una piaga quasi esclusivamente del ciclismo, segnalo quanto sta venendo fuori sul doping sistematico messo in atto dalla Germania Ovest dagli anni '50 ai '70... dove mi pare si parli dello sport olimpico in generale, e non solo delle due ruote. Dal rapporto, anzi, viene ribadito per l'ennesima volta che la nazionale di calcio vincitrice del mondiale del '54 contro l'Ungheria era dopata. Quella stessa nazionale che, nelle fasi preliminari del mondiale, aveva perso 8-3 contro Puskas e compagni, salvo poi batterli "miracolosamente" in finale.

 

Allora che facciamo? Revochiamo il titolo del '54 alla Germania e lo assegniamo all'Ungheria?

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  • Amministratori

Perchè no?

D'altronde la coppa del 96 dovrebbe essere ridata all'Ajax e quella del 93 al Milan dato che han perso con due squadre dopate. Sono contro la prescrizione nel penale la ritengo una maniera ingiusta per delinquere impunemente, figurati nello sportivo...

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Perchè no?

D'altronde la coppa del 96 dovrebbe essere ridata all'Ajax e quella del 93 al Milan dato che han perso con due squadre dopate. Sono contro la prescrizione nel penale la ritengo una maniera ingiusta per delinquere impunemente, figurati nello sportivo...

 

eheheh, è un caso che tu sia milanista nel citare, quali altri esempi, la revoca della Champions vinta dalla Juve e l'assegnazione (proprio al Milan!) di quella del '93? :P

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Dick Pound, ex presidente della Wada, in un'intervista a un giornale inglese dice le peggio cose di McQuaid e dell'Uci, ribadisce che anche nel ciclismo di oggi ci sono un sacco di prestazioni sospette, ma in un report sul doping nello sport da lui curato il ciclismo è "solo" al sesto posto per percentuale di positività sul totale dei test.

 

Al primo posto per incidenza del doping c'è il sollevamento pesi (2,91% di positività), poi pugilato, equitazione, rugby e curling; sesto, appunto, il ciclismo con l'1,31% di positività (270 su 20.624 controlli)

 

Visto appunto il ruolo di Pound e le sue dichiarazioni, tutt'altro che benevole, nei confronti del ciclismo, direi che questi dati possono essere considerati attendibili e, soprattutto, non di parte. Quindi, ricapitolando, il ciclismo è sì tra gli sport in cui il doping è più presente, ma non è LO sport dei dopati per eccellenza.

 

Però il rugby, che pure lo precede nella lista, è ancora lo sport "dei valori genuini", "del terzo tempo" e "del volemose bene", il ciclismo è un covo di drogati... giusto per dire dell'immagine che passa all'esterno, eh

 

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  • Amministratori

Dick Pound, ex presidente della Wada, in un'intervista a un giornale inglese dice le peggio cose di McQuaid e dell'Uci, ribadisce che anche nel ciclismo di oggi ci sono un sacco di prestazioni sospette, ma in un report sul doping nello sport da lui curato il ciclismo è "solo" al sesto posto per percentuale di positività sul totale dei test.

 

Al primo posto per incidenza del doping c'è il sollevamento pesi (2,91% di positività), poi pugilato, equitazione, rugby e curling; sesto, appunto, il ciclismo con l'1,31% di positività (270 su 20.624 controlli)

 

Visto appunto il ruolo di Pound e le sue dichiarazioni, tutt'altro che benevole, nei confronti del ciclismo, direi che questi dati possono essere considerati attendibili e, soprattutto, non di parte. Quindi, ricapitolando, il ciclismo è sì tra gli sport in cui il doping è più presente, ma non è LO sport dei dopati per eccellenza.

 

Però il rugby, che pure lo precede nella lista, è ancora lo sport "dei valori genuini", "del terzo tempo" e "del volemose bene", il ciclismo è un covo di drogati... giusto per dire dell'immagine che passa all'esterno, eh

 

Percentuale di positività sui test, appunto.

 

Da che mondo e mondo, un rapporto x/y aumenta se diminuisce x (i positivi) o aumenta y (il numero di test)

E i test antidoping del ciclismo sono molti di più.

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Percentuale di positività sui test, appunto.

 

Da che mondo e mondo, un rapporto x/y aumenta se diminuisce x (i positivi) o aumenta y (il numero di test)

E i test antidoping del ciclismo sono molti di più.

 

quindi è molto più controllato di altri... sì, lo penso anch'io

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  • Amministratori

quindi è molto più controllato di altri... sì, lo penso anch'io

 

Che è molto più controllato è un fatto.

Che i controlli ci siano dove c'è più "delinquenza" è una base di ogni polizia in ogni stato.

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  • Amministratori

ma se ci sono più controlli ,ci sono anche più possibilità di trovare positivi.

Il numero di controlli è alto  proprio per una questione di immagine.

 

Non è vero.

Se hai 4 atleti, 1 dopato e fai 4 controlli, ne avrai 1 positivo su 4 controlli

Se fai 12 controlli, avrai 1 atleta positivo su 12 controlli. Al massimo positivo più volte. 

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ma se ci sono più controlli ,ci sono anche più possibilità di trovare positivi.

Il numero di controlli è alto  proprio per una questione di immagine.

 

 

Non è vero.

Se hai 4 atleti, 1 dopato e fai 4 controlli, ne avrai 1 positivo su 4 controlli

Se fai 12 controlli, avrai 1 atleta positivo su 12 controlli. Al massimo positivo più volte. 

 

più che altro diciamo che le percentuali si abbassano maggiore è il numero dei controlli, su questo dò ragione ad emmea: nel senso che se fai 4 controlli e uno è positivo, hai un 25% di positività. Mentre se ne fai 100 e 10 sono positivi, la percentuale scendel al 10% ma in assoluto i casi sono di più.

 

Rimane il fatto che: a) non conosciamo il numero di controlli effettuati negli sport che precedono il ciclismo nella classifica dell'incidenza; b) il concetto di fondo è che il doping nel ciclismo è un problema, ma è lampante come il ciclismo non sia l'unico sport nel quale il doping è un problema. Anche se a leggere i giornali, alle volte, si potrebbe pensare che sia così.

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  • Amministratori

più che altro diciamo che le percentuali si abbassano maggiore è il numero dei controlli, su questo dò ragione ad emmea: nel senso che se fai 4 controlli e uno è positivo, hai un 25% di positività. Mentre se ne fai 100 e 10 sono positivi, la percentuale scendel al 10% ma in assoluto i casi sono di più.

 

Rimane il fatto che: a) non conosciamo il numero di controlli effettuati negli sport che precedono il ciclismo nella classifica dell'incidenza; b) il concetto di fondo è che il doping nel ciclismo è un problema, ma è lampante come il ciclismo non sia l'unico sport nel quale il doping è un problema. Anche se a leggere i giornali, alle volte, si potrebbe pensare che sia così.

 

Non li conosciamo?

Ecco qua la ripartizione, da sporting intelligence

BQgXvu7CQAAohs-.jpg

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  • Amministratori

Quindi ammetti che i controlli antidoping nel calcio non esistono? :mrgreen:

 

Dipende dalla federazione. In Italia (unica federazione a fare i controlli a sorpresa e i test sul sangue oltre alla UEFA) è il secondo sport più controllato dopo il ciclismo, addirittura più dell'Atletica.

BPXipb9CAAADjUP.png

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