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Aspettando il Giro d'Italia 2014


emmea90

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Non penso ci siano problemi di incrocio... Voglio dire, i corridori per scendere fino a Sutrio impiegheranno circa 12 minuti, più tutto il tempo di risalire dal versante di Priola che è almeno 28 minuti. Non penso ci sia qualcuno con più di 40 minuti di ritardo, a meno che Cunego non partecipi al Giro.

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continuo a sostenere priola-parcheggio-sutrio-valcalda-ovaro. E niente problemi di incroci o di abbattimenti.

Scusate ma se il pericolo è l'incrocio dov'è il problema? Basta salire da priola, scendere da sutrio a metà scalata e risalire da Priola

Fermarsi all'incrocio di Priola-Sutrio per fare la discesa vuol dire non fare due volte lo Zoncolan, perché la salita finisce in cima. Quindi sarebbe uno Zoncolan e mezzo.

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  • Amministratori

Fermarsi all'incrocio di Priola-Sutrio per fare la discesa vuol dire non fare due volte lo Zoncolan, perché la salita finisce in cima. Quindi sarebbe uno Zoncolan e mezzo.

 

Anche il Mortirolo 2012 non è finito in cima ma l'han chiamato "Passo del Mortirolo". E' più di metà, quasi 4/5.

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Anche il Mortirolo 2012 non è finito in cima ma l'han chiamato "Passo del Mortirolo". E' più di metà, quasi 4/5.

Tralasciando che il Mortirolo del 2012 si fermava circa 100 metri di altitudine sotto rispetto alla cima mentre lo Zoncolan che tu proponi si fermerebbe circa 400 metri sotto e che l'unico modo per arrivare allo Stelvio facendo il Mortirolo era quello (perché se avessero fatto il versante di Mazzo avrebbero dovuto deviare per Grosio a circa 300 metri, sempre di altitudine, dalla vetta; chissà se non è stato proprio questo a farli optare per il nuovo versante), non è che se si fa un'errore una volta lo si deve fare di nuovo.

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  • Amministratori

Tralasciando che il Mortirolo del 2012 si fermava circa 100 metri di altitudine sotto rispetto alla cima mentre lo Zoncolan che tu proponi si fermerebbe circa 400 metri sotto e che l'unico modo per arrivare allo Stelvio facendo il Mortirolo era quello (perché se avessero fatto il versante di Mazzo avrebbero dovuto deviare per Grosio a circa 300 metri, sempre di altitudine, dalla vetta; chissà se non è stato proprio questo a farli optare per il nuovo versante), non è che se si fa un'errore una volta lo si deve fare di nuovo.

 

Che è un errore l'hai deciso tu. Non tutte le montagne arrivano in cima. Esempio, l'Alpe d'huez fino al 2011 non arriva fino al Sarenne. Il Tourmalet quando si transita non arriva fino al Pic du Midi e così molti altri passi. Sarebbe sicuramente più impegnativo del farlo una volta sola e, sicuramente, non si avrebbero pericoli di incroci in discesa.

 

Che l'unico modo di arrivare allo Stelvio facendo il mortirolo fosse quello è una cazzata. Vi si poteva inserire il gavia o salire dal versante di Edolo. Anche in questo caso, comunque, sarebbe l'unico modo.

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Nel 2012 la salita del Mortirolo non era denominata "Passo del Mortirolo", ma solo "Mortirolo", proprio perché il passo era collocato più in alto. Al contrario, "Monte Zoncolan" è una dicitura meno specifica, perciò si potrebbe in teoria denominare così anche una salita troncata.

 

La differenza fondamentale però, al di là della nomenclatura, è che salire da Priola e scendere verso Sutrio implicherebbe un taglio piuttosto consistente su una salita che già non fa della lunghezza la sua forza.

 

La mia paura è che il doppio Zoncolan però porti a sacrificare tutto quello che verrà prima in quella tappa, con zero o quasi salite in precedenza e un chilometraggio molto ridotto. Un po' per paura di fare una carneficina, un po' per ridurre al minimo il famoso rischio di incroci (anche se accusare già a quel punto della tappa un ritardo tale da incappare nell'incrocio vorrebbe dire concludere con un'ora di ritardo o giù di lì).

Io avrei preferito Crostis + Zoncolan (tra l'altro, il Crostis è anche paesaggisticamente molto più bello, sicché sarebbe forse stato preferibile anche come strumento di promozione del territorio, aspetto a cui sono sicuro che Cainero guardi), o, in generale, un arrivo classico sullo Zoncolan al termine di un tappone.

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16 maggio tappa a Foligno http://www.corrieredellumbria.it/notizie/ciclismo-il-giro-ditalia-2014-arriva-a-foligno-ven/0015534

tappa di media montagna a Vittorio Veneto http://tribunatreviso.gelocal.it/sport/2013/09/10/news/giro-d-italia-un-arrivo-a-vittorio-1.7723676

 

E inoltre di dice di un nuovo trasferimento da Puglia dopo la cronosquadre direttamente in PROVINCIA DI SALERNO :o:o E' QUESTO IL CICLISMO MODERNO ?

 

Dalla Puglia alla provincia di Salerno ci starebbbe una tappa!!!!!!!!!!!

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Che è un errore l'hai deciso tu. Non tutte le montagne arrivano in cima. Esempio, l'Alpe d'huez fino al 2011 non arriva fino al Sarenne. Il Tourmalet quando si transita non arriva fino al Pic du Midi e così molti altri passi. Sarebbe sicuramente più impegnativo del farlo una volta sola e, sicuramente, non si avrebbero pericoli di incroci in discesa.

 

Che l'unico modo di arrivare allo Stelvio facendo il mortirolo fosse quello è una cazzata. Vi si poteva inserire il gavia o salire dal versante di Edolo. Anche in questo caso, comunque, sarebbe l'unico modo.

La salita finisce in cima, non puoi dire di aver scalato il Giau, per esempio, se ti fermi a metà (ma anche a 4/5). Alpe d'Huez è una stazione sciistica non un colle o un passo come possono essere i passi dolomitici o lo stesso Col de Sarenne (che è una salita diversa dall'Alpe, quindi non vedo il motivo per cui ci si dovesse arrivare anche negli anni passati). Ovviamente quando mi riferivo alla cima intendevo la cima del passo, il punto dov'è piazzato il cartello con il nome della salita (in caso di passo o salita con più versanti) o comunque il punto più in alto in cui arriva la strada (in caso di salita con un solo versante); pensavo fosse chiaro. Anche perché altrimenti quasi nessuna salita arriva in cima: il Mortirolo dovrebbe arrivare sopra i 2400 (altezza che si raggiunge nelle montagne intorno al passo), lo Stelvio sopra i 3400 e il Sestiere (che potrebbe arrivare nelle montagne intorno sopra i 2400) sono solo tre esempi.

Non ci sono dubbi sul fatto che sarebbe più impegnativo, ma lo Zoncolan scalato sarebbe uno, l'altra salita può chiamarsi passo di Priola o di Sutrio.

 

Pensavo fosse ovvio che era l'unico modo per salire dalla Valtellina per poi riscendere nella stessa...

Sarebbe l'unico modo? Ci sono due modi "sicuri" (per via dell'eccessiva pericolosità delle discese di Ovaro e Priola) per fare due volte lo Zoncolan: fare il versante di Ovaro, scendere verso Sutrio per poi risalire a Priola oppure salire da Ovaro, scendere da Sutrio per poi tornare a Ovaro e risalire.

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Mi hanno annesso alla Puglia e nemmeno lo sapevo... :shock:

 

 

Qua chiediamo sempre fonti e poi ci ritroviamo queste cartine :lol: ...

Cioè tu mi vorresti far credere che esiste una regione che si chiama Basilicata? :shock:

 

Questo spiega perché raramente ci vengono fornite fonti :lol:

 

PS Ragazzi, fatela finita. Se un moderatore vi dice che confina con la Puglia, allora confina con la Puglia! :mrgreen:

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È ufficiale: ecco la crono Barolo - Barbaresco
Negli scenari delle Langhe e del Roero

Il Piemonte, in particolare il Cuneese, sarà sede della tappa a cronometro che, partendo da Barbaresco, arriverà a Barolo percorrendo strade fra Langhe e Roero, in uno dei contesti naturali più incantevoli al mondo.
E, proprio perché è importante richiamare l’attenzione di tutti e per essere in linea con il blasone riservato a questo evento, il 18 settembre, anche a Las Vegas, durante il più grande expo ciclistico mondiale, la “Inter Bike” (http://www.interbike.com) verrà presentata questa “crono”. “E’ evidente che si tratta di una vera grande occasione di visibilità per il nostro territorio” ha subito sottolineato Cirio.
Congiuntamente all’ufficializzazione, per la quale non è ancora stata indicata la data di svolgimento, Alberto Cirio ha dato il via al comitato che si occuperà della parte tecnica e della parte di promozione turistica della gara: ne fanno parte le associazioni sportive ciclistiche dell’albese che, come ha ribadito l’assessore, permettono a tutti di andare in bici, dai piccolissimi agli anziani. “E’ un’organizzazione non facile perché essere sede di partenza ed arrivo all’interno della stessa provincia implica un impegno più che doppio da parte di tutti per rendere entusiasmante e perfetto ogni particolare di questa gara” ha dichiarato Alberto. (f.p)

da http://www.campioni.cn

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GIRO D'ITALIA 2014 A OROPA PER PANTANI


ERA il 30 maggio del 1999, quindicesima tappa del Giro d’Italia, da Racconigi a Oropa lungo 143 chilometri, con arrivo in salita al Santuario dedicato alla Madonna: Marco Pantani che già si era imposto sul Gran Sasso cercava il clamoroso bis al termine degli otto chilometri della salita biellese, ma un incidente meccanico complicò qualsiasi tattica, costringendo il Pirata a partire con l’handicap proprio quando la strada incominciava a salire. In seguito a un salto di catena, il campione di Cesenatico rimaneva attardato di 20” dal gruppetto dei migliori ma riusciva a risalire in sella prima dell’arrivo delll’ammiraglia. Scortato per un tratto da Velo, Podenzana, Zaina e Garzelli, cercò di recuperare il gap che lo separava dagli altri big. Ed ecco il capolavoro: le immagini Tv che da allora furono più volte riproposte sentenziarono che Marco riuscì in quegli ultimi otto chilometri a superare 49 avversari (!) che lo precedevano, giungendo nel piazzale della basilica in perfetta solitudine ma senza avere il coraggio di alzare le braccia nel tagliare la linea bianca, «perché non ero sicuro di essere davvero in testa», come avrebbe detto nelle interviste del dopotappa. Dietro Marco giunsero Jalabert, Simoni, Gotti e Clavero. Dopo quel 30 maggio, Pantani s’impose ancora il 3 giugno a Pampeago e il 4 a Madonna di Campiglio, ma la mattina del 5 fu escluso dalla corsa per ematocrito alto. Iniziò quel giorno il lungo calvario del Pirata, morto il 14 febbraio 2004 in una stanza d’albergo.

RICORDO Ebbene il Giro d’Italia del 2014 - dunque a dieci anni dalla morte - ricorderà il Pirata riproponendo quello stesso arrivo di Oropa. Sarà quello il secondo tributo al Pirata dopo quello organizzato per il sabato precedente, il giorno 17, in vetta al Carpegna, la montagna che più di ogni altra serviva a Marco per affinare la preparazione. Ma torniamo a Oropa: di fronte alla Basilica si concretizzerà la “tre giorni piemontese” del Giro 2014, tre giorni che inizierà giovedì 22 con la crono Barbaresco-Barolo. Il Comitato di Tappa che l’anno scorso portò la Corsa Rosa a Ivrea, capitanato da Luigi Sergio Ricca e Alberto Rostagno, e il commissario di Rivarolo Massimo Marchesiello sono infatti riusciti a ottenere dalla Rcs la Fossano-Rivarolo del 23 maggio e la successiva ripartenza da Agliè, vista l’impossibilità logistica di salire sul Nivolet. Dalle amministrazioni biellesi, poi, è trapelata ieri la notizia dell’arrivo a Oropa per sabato 24 (i corridori affronteranno anche la salita di Bielmonte), anche se il budget a disposizione non dovrebbe bastare per la successiva ripartenza da Valdengo. In quel caso, la carovana si trasferirà in Lombardia per la frazione domenicale del 25 maggio. L’ascesa di Oropa dal bivio per Favaro misura 8 km con m. 560 di dislivello e punte al 10%. Quella di Bielmonte è lunga addirittura 28 km, con tratti al 9%.

Paolo Viberti per "Tuttosport".  

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È uscito il percorso:

Lo Zoncolan torna al Giro d'Italia e sarà decisivo. E Trieste apre la sua meravigliosa piazza Unità alla grande festa rosa: dopo 41 anni, la corsa Gazzetta si concluderà nella città giuliana. E' il clou del Giro 2014, che è stato annunciato nella sede della Regione Friuli-Venezia Giulia da Michele Acquarone, direttore generale di Rcs Sport, e Mauro Vegni, direttore di organizzazione: presenti anche Enzo Cainero, l'uomo che ha scoperto nel 2003 la salita carnica e l'ha imposta sul palcoscenico del ciclismo mondiale, e il presidente della regione Debora Serracchiani. Il gran finale della 97a edizione della corsa Gazzetta, che scatterà sabato 10 maggio 2014 da Belfast (Irlanda del Nord) con tre tappe prima del trasferimento da Dublino al sud Italia, unisce le due realtà della regione. Sabato 31 maggio la 20a tappa, Maniago-Monte Zoncolan, 167 chilometri: dalla città dei coltelli si piega verso la valle di Sauris, si toccano due salite inedite e non facili come Passo Pura (9 km all'8%) e Sella di Razzo (15 km al 5,5%) prima dello Zoncolan, affrontato dal versante classico di Ovaro: 10,1 km con pendenza media dell'11,9% e punte del 20%. Più del Mortirolo, più dell'Angliru che viene scalato domani alla Vuelta. Sarà la quinta volta dello Zoncolan al Giro, dopo 2003 (versante di Sutrio) e 2007 (primo Simoni), 2010 (Basso, la vittoria della rinascita dopo la squalifica) e 2011 (il basco Anton beffò Contador rosa e Nibali). Domenica 1° giugno la 21a e ultima tappa: Gemona-Trieste, km 169.

ANNIVERSARIO — Tratto in linea di 110 km che tocca il Friuli, il Collio, arriva alle porte di Gorizia e poi Gradisca, Redipuglia, il Castello di Miramare fino a Trieste, dove sarà festa con un circuito cittadino di 7,3 km da ripetere 8 volte. Trieste 2014 celebra una ferita ancora aperta, soprattutto tra i più anziani: nel 1954 la città, strappata all'Italia e divisa in due zone dopo la seconda guerra mondiale, torna sotto il tricolore. Il Giro arriva per questo 60° anniversario, ma non dimentica quanto avvenne nel 1946, la corsa della rinascita: corridori presi a sassate a Pieris, un gruppo di atleti continua e il triestino Giordano Cottur arriva da trionfatore in città. A Trieste il Giro si è concluso già due volte: nel 1966 in rosa Gianni Motta, nel 1973 Eddy Merckx. Come dire: il vincitore si annuncia degno.

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Per me non è malvagia come tappa, il doppio Zoncolan era (per me) una mezza utopia. Prima ci sono due salite che si faranno sentire sullo Zoncolan, anche perché essendo abbastanza breve la tappa affronteranno la corsa un po' più velocemente.

P.s. Vedere la faccia di Basso impegnato sullo Zoncolan nel 2010 mi mette ancora i brividi...

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