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[PCM 2009 Story] Bob McMall non temeva il buio


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esatto Fra, grazie a voi per il supporto... :smilie_daumenpos:

Capitolo XII "The show must go on"

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Disperazione.

Si potesse riassumere tutto in uno stato d'animo, un sentimento, questo sarebbe quello adatto, seguito da "paura". La sera stessa del fatto accaduto al povero Christ tutto lo staff irlandese si radunò in ospedale, Kinsella si riprese poco dopo l'incidente ma i medici vollero, giustamente, vederci chiaro, tutto così strano, quasi fosse un cattivo presagio a qualcosa di realmente grosso.

L'indomani, con Christ ancora in ospedale, la Morning Glory avrebbe dovuto dare battaglia nell'ultima tappa della Settimana Lombarda, la voglia di correre era ridotta ai minimi termini, ma "The show must go on", non c'era tempo per fermarsi a pensare, solo per pedalare; e pure di piglio veloce.

Un attacco deciso alla leadership, forte come lo era quel finlandese di Jyvaskyla, freddo, calcolatore e davvero forte, Hannu Kaasinen mise il turbo sull'ultima salita: Martano e Savino, i grandi favoriti rimasero per un attimo a guardare, un attimo fatale.

Non lo fece Trevor Mullins, ancora scosso dall'incidente occorso all'amico e compagno di squadra, scatenò la sua rabbia e frustrazione sull'ultimo strappo, prima di lanciarsi in discesa a tutto gas...

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Quindi Martano decise di prendere in mano la situazione, gettandosi a capofitto all'inseguimento del finlandese, seguito da Aslund della Evian Savoie, con Mullins in buona compagnia ad inseguire. Troppo forte però Kaasinen quel giorno, una vittoria entusiasmante: tappa e maglia!

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A qualche decina di metro lo sprint a tre era ormai lanciato, con Mullins bravissimo a piazzarsi quattro, davanti a Steineses e Badillà.

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La classifica generale vedeva dunque Kaasinen trionfare e Mullins ottimo settimo, una prestazione eccellente condita da una vittoria entusiasmante, ma l'entusiasmo, in quegli ultimi due giorni era a dir poco soffocato, caricarono le valigie sull'aereo in direzione Dublino i corridori; McMall non toccò un goccio di alcool per quarantotto ore, Christ Kinsella venne dimesso dall'Ospedale due giorni dopo, nell'attesa del referto medico dopo tutti gli accertamenti del caso.

Dalla disperazione si passò alla speranza, sempre che si possa racchiudere un sentimento...in una parola...

CLASSIFICA DI TAPPA:

1 Hannu Kaasinen Felt International 3h45'16

2 Enrico Martano Fiat - Alitalia s.t.

3 René Aslund Evian - Savoie s.t.

4 Trevor Mullins Morning Glory s.t.

5 Albert Steineses Luchon s.t.

6 Damiano Badillà Specialized s.t.

7 Elia Gilberti Fiat - Alitalia s.t.

8 Massimo Rè Craft Clique s.t.

9 Francesco Bianchi Craft Clique s.t.

10 Gutierrez Espinas Luchon s.t.

CLASSIFICA GENERALE:

1 Hannu Kaasinen Felt International 20h00'28

2 Fabio Savino Lacoste + 6

3 Enrico Martano Fiat - Alitalia + 17

4 Andrea Romanzi Alleanza Assicurazioni + 41

5 Francesco Bianchi Craft Clique + 45

6 Philipp Muller Nec - Konami + 1'46

7 Trevor Mullins Morning Glory + 1'50

8 Dennis Kohler Fedex Deutschland + 2'27

9 Dado Subotic Lacoste + 2'36

10 José Feliciano Bueno Felt International s.t.

11 Lucio Ferrari Lacoste s.t.

12 Fabio Finin Craft Clique + 2'49

13 Alessandro Casati Craft Clique s.t.

14 Massimo Rè Craft Clique s.t.

15 Dario Felix Lopes Colnago + 3'03

16 Tomas Degli Angeli Colnago s.t.

17 Nikita Pasov Morning Glory + 3'09

18 Mateusz Iwanski Itera + 3'22

19 Dariusz Groblanski Itera s.t.

20 Maxim Rizhko Alleanza Assicurazioni + 3'29

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Capitolo XIII "Dedicata a Christ"

GP VAN DRENTHE

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Il mondo va avanti, troppo frenetico, non ha tempo per fermarsi, ascoltare, aiutare, quasi come fosse una lotta alla sopravvivenza, ognuno pensa a sè, al suo piccolo mondo, ignora il prossimo e non si cura del povero a bordo strada, dell'anziano in difficoltà, del malato...

Christ Kinsella era un uomo fortunato, nella sfortuna, dopo l'incidente decine e decine di amici fecero visita alla sua casa di Mucross, tutti lo videro provato, stanco, privo di quella solita verve che lo contraddistingeva. Poco prima della partenza della Morning Glory per l'Olanda, Kinsella ebbe un altro mancamento, finì per terra, ai piedi del letto, e venne prontamente soccorso dal "compagno di merende" Nenad Mrdja, che era giunto a supportarlo nel difficile momento, come a dire...la provvidenza...

Nenad e Christ erano in fondo ragazzi dal cuore buono, una serie di eventi li aveva portati a scegliere cattive compagnie e, la povertà, li aveva relegati al più basso livello della scala sociale, costringendoli a rubare e a sporcare la fedina penale. Negli anni in carcere i due legarono moltissimo, in cella assieme, formarono un legame indissolubile, un'amicizia vera, per questo Nenad, la notte prima del Gp Van Drenthe non riusciva a prender sonno.

Tutta la squadra, unita, aveva giurato a Kinsella che avrebbe dato il centoventi per cento pur di regalare lui una speranza, una gioia, così...felici, entusiasti seppur sofferenti...Kipki Tanui e Cleber Pantani partirono all'attacco, verso una lunga fuga.

Poi la fuga però terminò, Nenad e Kaj Linderoth si resero conto di quanto fossero fortunati a poter essere in sella alla loro amata bicicletta, mentre l'amico soffriva nel letto di casa, così sfogarono tutte le loro paure su quei pedali e, a -10 dall'arrivo erano li davanti, a lottare per il bersaglio grosso:

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Christ si trovava davanti al televisore, emozionato, speranzoso.

Linderoth si avvicinò a Mrdja, Nenad capiì che nulla avrebbe potuto rendere felice l'amico più di una sua vittoria:

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Attaccò!

Rischiò l'osso del collo nella discesa tecnica che precedeva l'arrivo e che immetteva sull'ascesa finale, sul traguardo; il vantaggio incredibilmente saliva, diveniva importante, Kaj fu bravissimo a tappare ogni buco, con prontezza e precisione nordica, mentre la davanti Mrdja continuava a sognare.

Un'azione da "cuore d'oro", Nenad ormai aveva battuto tutti...

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Tagliò il traguardo a braccia alzate, poi si mise le mani sugli occhi e scoppiò in un pianto a dirotto, dedicò la vittoria all'amico Christ dinanzi alla televisione, tutta la squadra si abbracciò commossa al termine, anche l'uomo d'un pezzo, Bob McMall, si sciolse e dall'occhio una sola lacrima, ma pur sempre una dimostrazione di commozione, scese bagnando il suo viso.

Kinsella da casa pianse a dirotto, poi esultò, non sapeva che, di li a poco, una notizia avrebbe cambiato la sua vita, per sempre...

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Capitolo XIII "Il dramma di Christ"

Ci sono momenti nella vita di ognuno nei quali il terreno sotto i piedi sembra franare, diventare improvvisamente argilla, con il peso del corpo a gravare su di essi e farli sprofondare, assieme a tutto il resto; l'agitazione è la peggiore delle soluzioni, porta al panico e al buio totale: uscire dalle sabbie mobili richiede concentrazione, controllo totale e grande volontà.

Christ Kinsella entrò nelle sabbie mobili il 18 Aprile 2020, quando ad un ulteriore controllo, nell'Ospedale di Dublino, gli venne diagnosticato un glioma cerebrale, il referto indicava: tumore al cervello.

I medici dissero lui di cominciare immediatamente le cure, fortunatamente la metastasi si era formata da un tempo relativamente brevi, per questo erano fiduciosi, anche se la paura si diffuse come un virus nel giro di poche ore.

Tutto passò in secondo piano, tutti si misero invece di fianco a Christ per poggiare lui una mano sulla spalla, per non lasciarlo solo in un momento così difficile.

Due giorni dopo ci sarebbe stato il Trophee Bro Leon, corsa olandese adatta alle caratteristiche di Kinsella, pregò McMall affinchè lo portasse a correre, ma Bob non ci volle sentire, troppo rischioso. L'Uci però non era ancora stata informata della malattia, Christ non smise di sperare e tartassò McMall, toccando un tasto dolente: sarebbe potuta essere la sua ultima corsa in bicicletta, le cure chissà se avrebbero agito, aveva bisogno di salire su quella sella, Bob glielo doveva...e lo fece...

TROPHEE BRO LEON

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Quel giorno c'era una gara da correre, tutti i problemi dovevano essere messi in secondo piano, così, tutta la squadra si mise a pensare a quel che doveva fare, tutto era però così difficile...

Non ci si poteva permettere distrazioni: Van Sutter forò subito, uno dei grandi favoriti di una corsa senza i big del pavè, dunque alla portata dei vari Nijs, Wilmots, Hefkens, Graulund e O'Collins, si proprio l'irlandese della Morning Glory.

Kinsella dimostrò di essere un grande uomo sin da subito, si mise in testa a tirare per O'Collins e Callahan, imprimendo un ritmo elevato, assieme a Gralan, Mahon e Brewer:

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Quindi rimasero in pochi e Graulund della Pcm Norge decise di attaccare, seguito da Nijs della Groupama, Wilmots della Wallonie e dalla coppia Morning Glory O'Collins e Callahan:

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Inaspettatamente uno dei grandi favoriti di giornata: Van Hanegem della Faxe Kondi rimaneva nel gruppo trainato dall'Equipe Lcl, era chiaro sin da subito però che la davanti riprenderli sarebbe stata davvero un'impresa.

Troppo forte il ritmo di Graulund per Kaydock Callahan, costretto alla resa...

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...Il norvegese però pagò l'attacco, così furono Wilmots e O'Collins a prendere le redini del gioco, il belga attaccò un'altra volta staccando di duecento metri l'alfiere irlandese, in una battaglia all'ultimo sangue, il fiato degli spettatori sospeso per aria...

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Ecco l'ultimo kilometro, la fatica quasi finita, O'Collins stremato, Wilmots di più, un recupero d'orgoglio quello di Ryan "Crazy O'", ormai a pochi metri dal belga della Wallonie, ma non bastò, ci fossero stati altri cento metri...ma non ci sono se e ma nella vita, Ryan lo sapeva bene:

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Callahan concluse ottimo nono, tutta la squadra aveva quel sorriso in volto che a Kinsella fece tanto piacere, si guardarono l'un con l'altro senza dire nulla, ben coscienti che quella olandese, sarebbe potuta essere l'ultima gara di Christ, l'ultimo suo sorriso nella quiete prima della tempesta.

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