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[PCM 2009 Story] Bob McMall non temeva il buio


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Continuo continuo... :D

Capitolo XII "Arrivederci stars & stripes"

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L'ultima tappa sarebbe stata un'autentica bagarre, con gli uomini Morning Glory decisi a rendere la tappa un inferno per tutti. All'inferno, su di un letto d'ospedale c'era in quei momenti Christ Kinsella, visitato da due luminari, uno svizzero ed un americano, i quali si erano detti fiduciosi e, ovviamente allo stesso tempo preoccupati dall'avanzare della malattia. Accanto a lui c'erano la moglie Angela, che lo aveva aspettato anche durante il periodo in carcere, e l'amico Nenad Mrdja, che non volle abbandonarlo in un momento così duro, così buio.

Christ sarebbe rimasto negli Stati Uniti, mentre la squadra avrebbe fatto ritorno in Irlanda, con più di un pensiero rivolto all'amico sofferente, ma il mondo va avanti anche in momenti così tristi, anche lo sport non si ferma e continua, nel tentativo di mandare un messaggio positivo. Così, il Giro di Georgia avrebbe proseguito la sua marcia.

Anders Allbaeck di marce ne aveva più di una, quando sferrò l'attacco in maglia a pois dietro, dopo il forcing irlandese, scoppiarono i primi fuochi d'artificio.

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Un attacco però meno deciso del solito o forse, un gran gioco di squadra, per lanciare il compagno danese della Lynx Claus Nielsen, seguito a ruota dall'inglese della Royal Wear: Lerrick Anderson.

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Dietro Linderoth accusò dei lancinanti dolori nella zona lombare, cercò di resistere alla fatica, ma di certo non poteva attaccare, così se ne stette nel gruppetto inseguitore, mentre il tedesco Allofs perdeva lentamente terreno. Trevor Mullins si lanciò all'inseguimento della coppia al comando.

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Troppo tardi però, i due si giocarono la vittoria al fotofinish con Anderson a vincere davanti a Jensen e Mullins terzo. Un inglese vittorioso non avrebbe fatto certo piacere al purosangue irlandese McMall.

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Linderoth concluse poco fuori dai dodici, ma Allofs tagliò il traguardo con quasi un minuto di ritardo, il che avrebbe significato: quarto posto!!!

CLASSIFICA DI TAPPA:

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CLASSIFICA GENERALE FINALE:

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I corridori caricarono le valige al check-in, l'aereo prese quota volando nel buio della notte, in un cielo stellato, sarebbe stato il segnale buono per la squadra di McMall e per il povero Kinsella?

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Capitolo XVII: "Casa dolce casa"

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Maggio e Giugno divennero i mesi adatti per rifiatare, staccare la spina e concentrarsi sulla seconda parte di stagione, specie per il gran finale di Settembre-Ottobre. La prima parte di stagione aveva lasciato scorie di fatiche su tutti, per una piccola squadra partecipare a tutte quelle corse era davvero un grosso sacrificio, inoltre "una serie di sfortunati eventi" aveva lasciato tracce profonde nell'animo degli irlandesi: dal dramma di Kinsella allo shock con conseguente "visione divina" di McMall negli Stati Uniti.

Bocciata la wild card al Giro d'Italia, McMall, Mahon e Mullins decisero di far rifiatare i loro ragazzi nella verde patria irlandese, così, terminato il Giro del Portogallo con Linderoth fuori dai dieci d'un soffio e Cleber Binda quinto in una corsa a tappe olandese, tutti si riunirono a Dublino.

Bob decise di lasciare una settimana di totale svago ai suoi ragazzi, prima del ritiro tra le colline del Munster, ammirando gli splendidi scenari a picco sul'oceano; per poi concentrare gli sforzi sul campionato nazionale irlandese e preparare al meglio i botti di fine anno.

Tutto sembrava funzionare, al Campionato Irlandese infatti, Kwayne Gralan fece una gara da protagonista, imponendosi in volata.

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Così andò invece nelle altre nazioni:

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MERCATO:

Ai primi di Luglio la Morning Glory ufficializzò i primi acquisti, che non sarebbero comunque stati gli unici.

Harald Stockinger: (AUT, 20 Anni) Scalatore giovanissimo forse già pronto per le piccole corse a tappe, bravo anche sui terreni ondulati.

Adriàn Clavero: (ESP, 22 Anni) Promettente tuttofare appena la strada sale, già al livello dei vari Mrdja e Mullins.

Lars Gustafsson (SWE, 22 Anni) Cronoman di razza già da top 10, giovane e con margini di miglioramento.

Altri arrivi durante il Qinghai Tour, in Cina, arrivi di elevato livello che rinforzeranno la squadra in previsione futura e presente.

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Capitolo XVIII: "Con gli occhi a mandorla"

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Il Qinghai Tour, corsa cinese che prendeva il nome dalla regione nella quale si gareggiava, accolse a braccia aperte i circa sessanta corridori giunti dall'altra parte del globo, alla ricerca di gloria sì, ma soprattutto di accrescere la propria dose culturale in un paese ormai, a 2020 iniziato, superpotenza mondiale, seppur ancora con le proprie eterne contraddizioni.

Sbarcati a Shanghai i corridori irlandesi fecero subito "visita" alla dogana per un controllo antidroga che si prorogò per oltre tre ore, a causa di un simpatico scherzo del francese Leroy della Nrj che segnalò di aver visto un irlandese dai baffi lunghi frugare tra le tasche e prendere qualcosa da un sacchetto molto piccolo di stagnola; Leroy se la diede a gambe mentre la Morning Glory rimase sotto le grinfie della corrotta polizia locale. Bob dovette mettere 1500 dollari americani per uscire indenne, con tutta la squadra, dall'aeroporto internazionale di Shanghai.

Due giorni dopo c'era una tappa da affrontare, insidiosa ma veloce, attraverso il Qinghai. Durante l'attraversata delle immense pianure cinesi ci si imbatteva sovente in villaggi di pescatori e contadini, poveri, ma la gente era comunque solidale e soprattutto sempre pronta a regalare un sorriso ai corridori. Uno di questi sorrisi stregò Nikita Pasov, scalatore ventiduenne russo, un sorriso splendido, dolcissimo: Lej Ji Na aveva occhi a mandorla e capelli neri morbidissimi.

Il nome di lei era il nostro "Regina", in quel momento per Nikita Lej Ji Na sarebbe stata la regina di tutte le donne, approfittò dell'inizio della corsa per scambiare qualche gesto, visto che, a parole, non si riusciva a concludere nulla.

McMall si fermò con l'ammiraglia per richiamare Pasov, quando però vide la madre di Lej Ji Na si bloccò: dalla piccola baracca usciì Wei Zu e, dietro di sè un uomo che, dopo aver pagato si allontanò su d una vecchia Vespa. Bob si avvicinò alla baracca, la donna mise le mani dove ben sapeva, poi sfilò cinquanta dollari dal portafoglio dell'irlandese e se li mise nel goloso decollete, che McMall non smise per un solo secondo di fissare.

Wei Zu sosteneva la famiglia con il mestiere più vecchio del mondo, mentre la figlia diciottenne coltivava il sogno di studiare, ma al tempo stesso non avrebbe voluto abbandonare il suo paese natale, così Pasov le sfiorò il viso, le lasciò un biglietto in inglese dicendole che sarebbe tornato, presto o tardi........

In quel momento, davanti si faceva sul serio, con McMall fuori dai giochi e Pasov distante dal gruppo, la Morning Glory, in totale anarchia, attaccò con O'Connell:

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Davin O'Connell, veloce vallonaro sul quale la squadra avrebbe puntato per la seconda parte di stagione, esaurì le energie, ma lanciò di fatto Oleg Fayzulin ai meno dieci dal traguardo:

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Il russo incurante delle bellezze cinesi, al contrario del connazionale Pasov il quale naufragava a cinquanta secondi, assieme a due compagni, prese in mano la situazioni e lasciò la compagnia con un attacco deciso, secco, da talento puro; un talento che, l'anno successivo avrebbe cominciato a sbocciare sempre più, affermandosi a soli ventuno anni non ancora compiuti, come la migliore promessa per le classiche del nord.

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Un kilometro e mezzo dal traguardo, il gruppo dietro a spingere con la Faxe Kondi, Pasov dietro ad annaspare ad un minuto, Fayzulin a duecento battiti al minuto e con l'acido lattico a stringere i muscoli...questa la situazione finale.

Duecento metri e Fayzulin venne agganciato, ancora mezza ruota, ancora mezza ruota, forse meno...era VITTORIA!!!!!!!

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Pasov perse cinquanta secondi ma forse trovò l'amore, McMall fece doppio turno nella giornata di gara, il che significava 1600 euro lasciati tra polizia e donne, la nota positiva era rappresentata dalla vittoria di Fayzulin, colpo grosso dietro la Muraglia per i Glories!

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non ci ero mica mai arrivato !!

dopo 20 anni di carriera l'hai scoperto! :D

comunque si basta ruotare la rotellina

grande vittoria tra l'altro ... quelle gare in cui pensi sempre "parto ora ? ora ? vado ? "

grazie grazie anche se sofferta nel finale visto che il valore in pianura non era proprio mostruoso, in effetti è stata proprio la gara da parto, non parto, parto!

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