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[PCM2009 Story] E se perdi, sai ricominciare...


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La fuga di Moreau durò poco, Casar riuscì, seppur con molta fatica, ad attaccarglisi a ruota, mentre da dietro, con una poderosa accelerazione sotto gli occhi del diavolo Chris, Horner si riportò sul duo di testa portando alla sua ruota Voeckler e Anzà.

Moreau riprovò un'accelerazione proprio nel momento in cui i rivali lo affiancarono ma si rese rapidamente conto di non averne più...

Provò quindi a sfiancarli al passo. Si piazzò in testa al gruppetto e, volgendo lo sguardo fisso dinnanzi a sé, accelerò il ritmo.

pcm0023.png

Purtroppo per lui nulla di fatto, facevano fatica ma non si staccavano...

Horner riuscì addirittura a trovare le forze per cercare lo scatto poco prima dell'ultimo chilometro provando così ad inizare la volata con qualche metro di vantaggio. Moreau capì di essere l'unico in grado di andargli dietro e non si risparmiò per riprenderlo, guadagnando centimetri in seguito ad ogni pedalata...

pcm0024.png

E fu proprio per una questione di centimetri che Horner potè, seppur azzardando, alzare le mani verso il cielo per festeggiare la sua prima vittoria stagionale. Il vecchio capitano si dovette accontentare del secondo gradino del podio, risultato piuttosto beffardo visto il grande impegno profuso ma che, oltre alla solita dimostrazione di coraggio, potè ispirare coraggio per il seguito della stagione.

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La classifica generale ovviamente rispecchiò quanto emerso dalla tappa del giorno. Moreau si trovò quindi a 8" dal leader Horner.

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Le due tappe seguenti sarebbero state ancora una volta appannaggio dei velocisti visto il profilo altimetrico tutt'altro che proibitivo. D'arkness cercò di smuovere la situazione con le solite fughe, cercando addirittura di far guadagnare secondi a Moreau nell'unico traguardo intermedio delle due tappe ma non vi fu nulla da fare, peraltro non sarebbe bastato visto che di abbuono erano a disposizione solo 6". Le tappe quindi si svolsero con la solita routine ed il finale stesso non fu diverso dalle ultime performance allo sprint a cui Feillu aveva partecipato. 5° e 6° posto, niente di entusiasmante, assolutamente. A salvare baracche e burattini, soprattutto se volevano che la loro richiesta di Wild Card alla Parigi Nizza fosse accettata, era il piazzamento d'onore di Moreau. Ora restava da confermare il buono stato di forma al Lagueglia e all'Haut Var per poter ambire tranquillamente alla prima corsa francese di livello dell'anno.

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AMICA
1. L.Bertagnolli
2. I.Astarloa
3. S.Cadamuro
4. G.Di Maria
5. V.Garofalo
6. E.Ratti
7. B.Samoilau
8. P.Tomaselli

LAMPRE
11. E.Gasparotto
12. M.Bandiera
13. P.Caucchioli
14. F.Gavazzi
15. D.Loosli
16. M.Marzano
17. D.Righi
18. V.Zagorodny

ISD
21. G.Visconti
22. D.Cioni
23. O.Gatto
24. D.Kryvtsov
25. R.Pidgornyy
26. A.Proni
27. D.Ricci Bitti
28. E.Vona

VACANSOLEIL
31. M.Carrara
32. R.Honig
33. B.Leukemans
34. C.Lhotellerie
35. M.Marcato
36. W.Mol
37. A.Van Groen
38. F.Veuchelen

AGRITUBEL
41. D.Le Lay
42. S.Calzati
43. J.D'arkness
44. R.Feillu
45. K.Ista
46. N.Jalabert
47. Y.Le Boulanger
48. N.Vogondy


MICHE
51. A.Moletta
52. M.Giunti
53. T.Marczynski
54. P.Muto
55. P.Niemiec
56. M.Palandri
57. P.Tondo
58. F.A.Valentini

C. FLAMINIA
61. L.Giordani
62. M.Biondo
63. A.D'Aniello
64. C.Fumagalli
65. M.Gentili
66. D.Kairelis
67. A.Maserati
68. B.Riccio

LPR
71. G.Bosisio
72. L.Bernucci
73. R.Chiarini
74. C.Cucinotta
75. S.Laganà
76. S.Marinangeli
77. M.Montaguti
78. F.Negri

FUJI
81. E.Capecchi
82. J.Benítez Roman
83. I.Camaño
84. D.De la Fuente
85. A.Durán Aroca
86. B.Intxausti
87. F.Piemontesi
88. R.Serrano Gonzalez

CSF NAVIGARE
91. D.Pozzovivo
92. A.Bisolti
93. F.Canuti
94. T.Dall'Antonia
95. A.Marangoni
96. M.Pavarin
97. F.Savini
98. E.Zen

VORARLBERG
101. G.Glomser
102. A.Capelli
103. A.Dietziker
104. A.Gufler
105. H.Morscher
106. D.Musiol
107. M.Strgar
108. R.Weissinger

AMORE&VITA
111. F.Gilioli
112. P.Cortes
113. G.Gasparre
114. P.Mamos
115. C.Müller
116. S.Nissen
117. V.Starchyk
118. A.Talansky

DRAPAC
121. G.M.Bates
122. D.Braunsteins
123. M.O'Brien
124. T.Palmer
125. S.Shaw
126. D.Windsor

OUCH
131. F.Landis
132. C.Evans
133. T.Johnson
134. R.Lea
135. J.Murphy
136. B.White

DESIGNA
141. A.Johansen
142. M.Brink
143. M.Christensen
144. M.Hester Hansen
145. M.Nielsen
146. M.Reihs
147. A.Saramotins

CAPINORDIC
151. M.Pedersen
152. N.Aistrup
153. J.Madsen
154. L.Persson
155. T.Riber Sellebjerg
156. K.Sobota
157. C.Stevenson
158. N.Østergaard

ADRIA MOBIL
161. J.Zagar
162. M.Gnezda
163. M.Kump
164. R.Vrecer



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FU bagarre sin dai primi chilometri di corsa, tra i primi a muoversi vi fu proprio D'arkness che volle ancora una volta dare il buon esempio ai suoi uomini. Purtroppo insieme a lui si mossero in troppi dunque il gruppo preferì ricucire rapidamente. Appena ripreso il primo tentativo si mossero dunque in 4, tra cui Le Boulanger che fu peraltro l'unico a riuscire davvero nell'impresa. Gli altri tre, non credendo nell'azione,furono infatti ripresi e il francese si ritrovò così solitario fuggitivo.

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Quando un nuovo tentativo, nelle persone di Giliotti e Marinangeli, si mosse fu ancora una volta D'arkness a muoversi, ben conscio che una mano sarebbe stata molto utile al suo compagno di squadra.

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E difatti così fu. In testa si formò questo gruppetto di 4 persone con Le Boulanger a riposo ad approfittare del lavoro del suo DS. I due rivali accettarono loro malgrado questa situazione e vi fu accordo sino alle prime rampe di Cima Parravenna dove a rompere gli indugi fu Gilioli. Marinangeli non sembrò averne abbastanza per scattare, fu dunque Le Boulanger ad alzarsi sui pedali per andare a riprendere il rivale mentre per D'arkness iniziava probabilmente il calvario.

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Quasi nello stesso tratto, ma circa 1'30" dopo, iniziarono le ostilità anche in gruppo. I primi a muoversi furono Biondo e Capecchi, seguiti ne presto da Niemec e da molti altri, tra cui Vogondy. Le Lay, sotto indicazione di D'arkness, aveva il compito di aspettare che a muoversi fossero i due grandi favoriti del giorno: Gasparotto e Visconti. Si creò dunque un gruppo intermedio, che raggiunse rapidamente D'arkness che stava rifiatando, con Lampre e ISD a fare l'andatura in gruppo prima dello scatto dei suoi leader.

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Scattò che arrivò quasi al termine dell'ascensione, dopo che una parte dei dissidenti, fra cui Vogondy, che cercò comunque di andargli dietro, fu ripresa. Ad aprire le ostilità fu Gasparotto, seguito a ruota da Le Lay che era ben deciso a non lasciarsi sfuggire quest'occasione di essere capitano dopo aver rimbrottato per il suo ruolo al Tour Méditerranéen, da Giovanni Visconti e da Matteo Carrara.

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Furono infatti loro, ad esclusione di Le Lay, che decise di rialzarsi per non spomparsi troppo nel tratto di pianura, a ritrovarsi in testa dopo la discesa, e di Vogondy che dimostrò ancora una volta di non essere molto in forma. Le Lay si ritrovò dunque ad inseguire con insieme a lui due compagni di squadra dei fuggitivi e dal campione ucraino che fu l'unico ad aiutarlo in quel tratto così complicato tatticamente. Dietro di loro ancora un folto gruppo di corridori intermedi, fra cui gli ex fuggitivi del mattino ed alcuni contrattaccanti tra cui il leader della classifica continental Matteo Proni.

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D'arkness, ormai ripreso dal gruppo, sentì puzza di sconfitta e si mise in testa al gruppo a tirare ordinando a Le Boulanger di rialzarsi per aiutarlo e a Jalabert che mise le sue ultime energie al servizio del compagno.

Ma per chi tiriamo?

Per te, Romain.

Per me, ma non si arriverà mai in volata, non li riprendiamo più...

Infatti, tra un pò scatti...

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Feillu scattò infatti dopo una paio di chilometri in cui i suoi compagni avevano tenuta alta l'andatura andando a riprendere più di un corridore tra quelli sparpagliati sull'asfalto e guadagnando secondi sul gruppetto di testa.

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Gruppetto che proprio sotto allo striscione dei -10 al traguardo, poco prima dell'ultima, seppur leggera salita, Capo Santa Croce, si fece riprendere dai suoi diretti inseguitori, fra cui Le Lay che si ritrovò però in questo modo circondato da avversari in coppia. Infatti sia l'ISD che la Lampre che la VacanSoleil avevano due frecce al loro arco...

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La situazione fu rotta dall'attacco di Proni, rapidamente ripreso, seppur senza accordi precisi, che fece si che vi fu un netto rallentamento a vantaggio dei corridori che inseguivano, fra cui Feillu, che riuscirono a rientrare, formando così un gruppetto di una ventina di unità, fra cui 3 Lampre, 3 Ceramiche Flaminia, 3 ISD, 2 Amica Chips, 2 VacanSoleil, 2 Agritubel. Ancora una volta però fu uno scatto, di Leonardo Giordani all'occorrenza, che decise le gerarchie nel gruppo.

Dopo qualche istante di indecisione, che rischiavano di essere fatali, furono infatti gli uomini Lampre, Caucchioli in testa, e David Le Lay, a mettersi in testa a tirare, sacrificando le proprie chance a quelle dei ben più quotati in volata, Gasparotto e Feillu.

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I francesi si accodarono dunque rapidamente ai corridori Lampre. Il primo, Le Lay, pronto a dare cambi regolari per cercare di riportarsi sul corridore Flaminia, il secondo, Feillu, pronto ad aprofittare dello spunto di Gasparotto nella volata finale, fosse essa per il primo o per il secondo posto. Al loro fianco, Bertagnolli, Proni, Zagar e Pidgornyy sembravano essere gli unici ad averne abbastanza per una volata.

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Sotto lo striscione dell'ultimo chilometro la volata partì. Gasparotto in testa, sempre con Feillu a ruota, la rincorsa non era ancora stata conlusa, Giordani era ben intenzionato a giocarsi le sue carte sino alla fine, stringendo i denti come non mai per resistere alla morsa delle gambe che reclamavano a gran voce un pò di riposo. Al fianco del corridore Lampre Bertagnolli con a ruota Zagar.

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Ai 500 metri dalla conlusione Giordani poteva ancora coltivare i suoi sogni di gloria, avendo una bicicletta di vantaggio su Gasparotto mentre per Feillu era arrivato il momento di uscire dalla scia dell'azzurro e di cercare il sorpasso. Dietro di loro Zagar e Carrara in rimonta sembravano comunque troppo indietro per poter puntare al podio.

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Nulla da fare per il sorprendente velocista francese che una volta al vento perse potenza e velocità non riuscendo ad impensierire Gasparotto che potè trionfalmente alzare le braccia al cielo, seppur dopo il traguardo per non correre rischi.

Beffa invece per Giordani che si vide soffiare il terzo posto al fotofinish dal rimontante Carrara.

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Ancora una piazzamento per i corridori in blu, che anche quel giorno, per tutta la corsa non smisero di attaccare, dimostrando che il ciclismo poteva ancora essere spettacolo. D'arkness in primis andarono via dall'Italia a testa alta e col petto gonfio.

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