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[PCM2009 Story] E se perdi, sai ricominciare...


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Tour du Haut Var

bannierehautvar.jpg
AG2R
1. R.Nocentini
2. J.Arrieta
3. C.Dessel
4. H.Dupont
5. A.Efimkin
6. J.Loubet
7. C.Pineau
8. J.Sénac

AMICA
11. L.Bertagnolli
12. S.Anza
13. V.Garofalo
14. R.Kiserlovski
15. M.Kvasina
16. B.Samoilau
17. M.Selvaggi
18. P.Tomaselli

BBOX
21. P.Fédrigo
22. O.Bonnaire
23. C.Gautier
24. A.Labbe
25. G.Le Floch
26. P.Rolland
27. M.Sprick
28. J.Tschopp

ISD
31. G.Visconti
32. M.Belkov
33. D.Grabovskyy
34. A.Grivko
35. D.Kryvtsov
36. A.Proni
37. D.Ricci Bitti
38. E.Vona

AGRITUBEL
41. D.Le Lay
42. S.Calzati
43. R.Feillu
44. A.Gonzalez
45. E.Gonzalo
46. Y.Huguet
47. K.Ista
48. N.Jalabert


LANDBOUWKRE.
51. F.Amorison
52. D.Boucher
53. M.Drouilly
54. D.Flahaut
55. F.Meirhaeghe
56. K.Peeters
57. M.Ricci Poggi
58. G.Verheyen

VORARLBERG
61. W.Van Huffel
62. J.Benetseder
63. A.Dietziker
64. A.Egger
65. G.Glomser
66. P.Hungerbühler
67. H.Morscher
68. C.Sokoll

ROCK RACING
71. V.Pena
72. S.Botero
73. B.Curry
74. C.Grajales
75. A.Kemps
76. S.Magnell
77. A.Switters
78. J.Wiscovitch

BMC
81. D.Wyss
82. C.Beyer
83. S.Bovay
84. T.Frei
85. J.Garcia
86. M.Kohler
87. J.Stewart
88. T.Tolleson

AMORE&VITA
91. F.Gilioli
92. V.Borisov
93. P.Cortes
94. C.Gerlach
95. P.Mamos
96. S.Nissen
97. V.Starchyk
98. A.Talansky

DESIGNA
101. R.Jørgensen
102. M.Christensen
103. L.Didier
104. S.Firsanov
105. M.Nielsen
106. A.Saramotins
107. J.Sorensen
108. M.Tronborg K.

PSK - AUTHOR
111. P.Bencík
112. T.Buchácek
113. V.Dlouhý
114. D.Hondo
115. F.Kloucek
116. S.Kozubek
117. P.Kubias
118. A.Linda

DRAPAC
121. G.M.Bates
122. D.Braunsteins
123. J.Lewis
124. P.McDonald
125. T.Palmer
126. R.Williams

BESSON
131. F.Morizot
132. J.Casper
133. C.Coutouly
134. L.Mangel
135. J.Marino
136. Y.Talabardon

BRETAGNE
141. N.Lelarge
142. J.Bideau
143. S.Bonsergent
144. D.Champion
145. N.Hartmann
146. R.Lebreton
147. Y.Pivois
148. Y.Rault

AUBER 93
151. N.Brouzes
152. N.Haddou
153. J.Mazet
154. J.Mombaerts
155. M.Méderel
156. J.Thire

SKIL
161. F.Goesinnen
162. D.Deroo
163. H.Feng
164. T.Hupond
165. C.Ji
166. C.Lemoine

TEAM KUOTA
171. L.Roberts
172. S.Ganser
173. A.Gottfried
174. M.Jelitto
175. T.Klessa
176. F.Knauer
177. M.Kurth
178. D.Pohl

CAPINORDIC
181. L.Persson
182. F.Ericsson
183. T.Guldhammer
184. A.Linden
185. T.Riber Sellebjerg
186. K.Sobota
187. T.Vinther
188. N.Østergaard

ROUBAIX
191. A.Lemair
192. P.Cazaux
193. F.Guillou
194. F.Taillefer
195. S.Tronet
196. F.Vachon
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La tattica era chiara, limpida e semplice. Attaccare, come sempre, mostrare la maglia in testa sin dai primi chilometri.

Lo stupore e la rabbia di D'arkness davanti al televisore furono perciò emozioni scontate quando le telecamere inquadrarono i fuggitivi. 3 uomini, tutti francesi, ma nessuno vestito di blu.

pcm0043e.png

Aitor in gruppo, mente della Agritubel del giorno, provava più o meno le stesse sensazioni ma riuscì ad essere più diplomatico di quanto lo sarebbe stato il suo amico canadese nel trasmetterle. Andò a cercare ad uno ad uno i suoi compagni all'interno del calduccio del plotone, finchè non arrivò a Ista. Il belga, solo vedendolo, ricordandosi che sarebbe toccato a lui scattare quel giorno, si informò sul distacco dei fuggitivi e, realizzato che non era poi così tanto, si alzò sui pedali, sfrecciò davanti ad Aitor e tutto solo recuperò i 2 minuti di distacco portando a 4 il numero dei fuggitivi.

pcm0044v.png

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La presenza del belga non fu mai gradita ai compagni-rivali che dovettero però accontentarsi, sfruttando anche le innegabili doti da passista del corridore Agritubel che sfoggiò in tutta la sua potenza.

L'accordo durò dunque abbastanza a lungo ma quando il traguardo iniziò a farsi vicino e le speranze di vittoria, seppur flebilmente, ancora aperte, iniziarono le offensive contro l'uomo in blu, colpevole di avere uno spunto in volata troppo veloce.

pcm0045.png

Ista però non si scompose, consapevole che, per quanto la strada fosse sconnessa, esistevano sempre dei tratti di pianura abbastanza lunghi da permettergli di rientrare al passo sui suoi rivali. Aitor gli ordinò però di non accontentarsi, che se voleva avere chance, bisognava forzare molto di più.

Il belga dunque accelerò l'andatura, pur senza mai alzarsi sui pedali e fu così che dopo aver ripreso i suoi ex compagni di avventura, uno ad uno iniziò a distanziarli, tanto da trovarsi, a circa 25 km dal traguardo, in fuga solitaria con circa 1'30" di vantaggio da amministrare.

pcm0046j.png

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Ma per Ista non ci fu nulla da fare. Troppo veloce andava il gruppo al suo inseguimento, troppo poco il vantaggio rimastogli.

Il corridore belga fu perciò raggiunto e superato nel momento in cui Fedrigo, seguito da un gran numero di atleti, fra cui Le Lay, lanciò le offensive dalle retrovie. Aitor dal gruppo, via radioline, cercò di convincere Ista a tenere duro per dare una mano al compagno ed il belga si sacrificò recuperando borracce per lui e mettendosi in testa al gruppetto a tirare.

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Ma una nuova offensiva scosse di nuovo il flebile equilibrio raggiunto. La strada sembrava un luogo di battaglia, i corridori erano sparpagliati sull'asfalto come residui colpiti da una potente bomba. Questa bomba aveva un nome ed un cognome, Pierrick Fedrigo. Fu dunque nuovamente il corridore della Bouygues Telecom a cercare di rendere dura la corsa, sapendosi battuto in volata in un gruppetto che comprendeva numerose coppie, fra cui 2 ISD, 2 Amica Chips.

Fu in quel momento che anche dal gruppo partì un'offensiva, casualmente guidata da un compagno di squadra del francese, Tschopp, che si portò appresso un altro nutrito gruppetto di atleti; l'Agritubel cercò di inserire in questo tentativo Romain Feillu, nella speranza che potesse ripetere l'ottima prestazione di qualche giorno prima.

In tutto ciò Kevyn Ista, grande protagonista sino a quel momento dovette alzare bandiera bianca ed arrendersi, seppur a testa alta.

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A 5 km dalla conclusione in testa alla corsa era ancora Fedrigo, il più attivo di tutti, ben deciso a fare sua questa corsa. Dietro di lui era però Bertagnolli a mostrare segni di relativa freschezza, alzandosi sui pedali per cercare di andarlo a prendere. Per tutti gli altri, Visconti e Dietziker in testa, sembrava il momento di rifiatare.

Ancora più dietro il gruppetto con i 2 Agritubel, ma questa volta i due fecero corsa a sé.

Feillu sarebbe rimasto a ruota cercando di sfruttare la sua velocità in un arrivo compatti, mentre Le Lay cercò anche lui di mostrare la sua forza alzandosi sui pedali per cercare di riportarsi sui corridori che lo precedevano.

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La tattica di Le Lay portò gli inseguitori ad avvicinarsi ai corridori in prima linea, riprendendo prima Visconti e Dietziker, e portandosi a portata di mira di Fedrigo Bertagnolli, che lo aveva raggiunto in seguito ad un ottimo scatto.

Ai 3 km dalla conclusione in testa al gruppetto di inseguitori era di nuovo Le Lay, ben conscio del proprio ruolo in favore di Feillu, il quale si posizionò prima dietro Anzà, del quale abbandonò poi la ruota quando vide che Visconti gli stava passando vicino. Decisione rischiosa che gli fece quasi perdere l'equilibrio e che fece nuovamente scattare d'ira D'arkness mentre osservava la corsa nervosamente saltando sul letto dell'albergo con il piccolo Matt che ogni volta lo guardava incuriosito.

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D'arkness continuò ad inveire contro il proprio atleta vedendo che l'accelerazione di Anzà portò il corridore in terza posizione, primo del suo gruppetto, lontano dietro Fedrigo e Bertagnolli che si giocavano la vittoria. Feillu invece, con la sua decisione di cambiare ruota all'ultimo istante, perse quasi anche la ruota di Visconti trovandosi molto meno protetto di quanto sarebbe dovuto essere e ad inseguire. Per Le Lay si trattava solo di resistere al ritorno di quanti più poteva, lui il suo lavoro l'aveva svolto bene, sacrificandosi per la terza volta consecutiva ad un compagno con maggiori chance di vittoria.

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Fu Proni, consolidando così la sua maglia di leader Continental, a vincere la volata per il piazzamento davanti ad Anzà e Visconti.

Il duo Agritubel non potè fare altro che accontentarsi di un duplice piazzamento nella top 10. Feillu, a cui D'arkness si ripromise di "dirgliene quattro", non riuscì minimamente a far valere le proprie doti, pagando troppo lo sforzo iniziale e l'ingenuità finale...

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  • 2 weeks later...

L'inferno è lastricato di Pavé

D'arkness rimase lì, stremato a fissare il traguardo. Il trambusto mediatico intorno a lui era terminato da un bel pò, i suoi uomini, così come quelli di tutte le altre squadre, accompagnati da pubblico e stampa. se ne erano già andati.

Era rimasto solo lui, a fissare il traguardo che man mano veniva smontato dagli operai che con le facce attonite ma anche un pò divertite osservavano il canadese. Una giornata fallimentare era appena trascorsa. La sua prima corsa sul pavé, un ricordo indelebile che non potrà far altro che portarsi appresso, come un sassolino nella scarpa che non si riesce ad estirpare, a cui alla fine ti abitui, ma che continui ad odiare.

Aveva lottato, aveva sudato, e con lui tutto il team, ma non avevano raccolto nulla... E, cosa ben più grave, nessuno si era potuto accorgere delle loro fatiche, così indietro come erano. Tutto sembrava cominciare per il verso giusto, alla prima offensiva fu D'arkness in prima persona ad attaccare, ma l'illusione durò poco. Mentre D'arkness veniva ripreso davanti, nella coda del gruppo avvenivano i primi frazionamenti, e metà squadra, Caethoven compreso, furono fuori gioco. I big cominiciarono a mettere davanti i propri uomini. Fu in quel momento che iniziò il vero inferno. Uno dopo l'altro tutti i suoi uomini videro il gruppo allontanarsi davanti a sé, senza poter far altro che annaspare, inesorabilmente.

Miglior Agritubel, Jalabert, 31°.

Pioggia e fango non potevano essere una scusante.

Una Kuurne - Bruxelles - Kuurne da dimenticare...

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