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[PCM2009 Story] E se perdi, sai ricominciare...


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Come chi torna Il mitico Terminaitor! Aitor...gli fece perdere una Vuelta il buon D'Arkness (con mia intervista al seguito!) :mrgreen:

Grande, bene, bene, non vedo l'ora di vederlo all'azione, magari assieme a Moreau... :rolleyes:

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Come chi torna Il mitico Terminaitor! Aitor...gli fece perdere una Vuelta il buon D'Arkness (con mia intervista al seguito!) :mrgreen:

Mi sono andato a rileggere la storia della vuelta...

È ancora bello che Aitor non lo abbia ucciso... :dubbio:

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Ecco il risultato dei vostri consigli:

screenshot005g.png

Come potete vedere ho modificato esclusivamente quel che mi avete detto voi (eccezion fatta per Aitor).

La formula usata è stata la seguente:

VF=(MVMI+VM)/2

Legenda:

VF: Valore finale

VM: Media dei valori proposti da voi

VI: Valore iniziale

MVMI: Media fra VM e VI

Arrotondamento sempre verso il numero intero più vicino, in caso di equidistanza sempre in difetto :wink:

La decisione è stata presa in questo senso per non screditare completamente i valori iniziali, riconoscendogli quindi un loro valore, ma comunque inferiore al vostro.

Non ho preso la semplice media delle vostre proposte per evitare che alcuni giovani venissero troppo forti sin da gennaio visto che le vostre proposte scaturiscono da loro prestazioni in mesi di molto successivi :wink:

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La formula usata è stata la seguente:

VF=(MVMI+VM)/2

Legenda:

VF: Valore finale

VM: Media dei valori proposti da voi

VI: Valore iniziale

MVMI: Media fra VM e VI

Arrotondamento sempre verso il numero intero più vicino, in caso di equidistanza sempre in difetto :wink:

La decisione è stata presa in questo senso per non screditare completamente i valori iniziali, riconoscendogli quindi un loro valore, ma comunque inferiore al vostro.

Non ho preso la semplice media delle vostre proposte per evitare che alcuni giovani venissero troppo forti sin da gennaio visto che le vostre proposte scaturiscono da loro prestazioni in mesi di molto successivi :wink:

... dì, per caso soffri d'insonnia???? :lol:

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cosa te lo fa pensare? :dubbio::huh:

No, niente... una supposizione, sai, ho visto una formula matematica un po' complessa, per una mente normale, di sabato mattina alle 6.45... Ho pensato che amgari hai fatto tutti i conti durante la notte... tutto qua :smilie_daumenpos:

Comunque mi piace questo approccio "professionale" e oggettivo!

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No, niente... una supposizione, sai, ho visto una formula matematica un po' complessa, per una mente normale, di sabato mattina alle 6.45... Ho pensato che amgari hai fatto tutti i conti durante la notte... tutto qua :smilie_daumenpos:

Comunque mi piace questo approccio "professionale" e oggettivo!

In realtà mi ci è voluto di più a scriverla in maniera leggibile per voi che a metterla in pratica ed immaginarla :lol:

che bastardo l'ho letto ora ,,, ora te lo sistemo io d'arkness ...mando un telegramma dal genitore naturale del figlioletto

:haha:

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Ormai era quasi tutto pronto, l'inizio della stagione si stava avvicinando e a lui restavano un paio di decisioni fondamentali da prendere. Il roster era completo così com'era o no? La squadra era buona, in grado di piazzare la zampata su tutti i fronti, almeno in continental, tranne uno: Il pavé. Punto abbastanza debole del team che avrebbe invece dovuto, per contratto, affrontare non poche gare negli inferni del nord. Il capitano designato era Kevin Ista, giovane belga, cresciuto a pane e pavé che certamente avrebbe potuto dire la sua, il problema era che non aveva nemmeno sufficienti gregari, rischiando quindi di dover portare uomini preziosi in altri campi a rischiare l'infortunio sulla dura pietra.

Fu con questi pensieri che si diresse nella sede dell'Equipe per concedere la mensile intervista che da contratto (chissà come aveva fatto a non accorgersene al momento della firma) doveva obbligatoriamente tenere col giornale francese.

Una segretaria lo fece accomodare in un piccolo salottino dove, dopo qualche minuto di attesa, fu raggiunto dal giornalista che lo avrebbe intervistato...

Dopo una breve presentazione, non era lo stesso dell'altra volta, il giovane giornalista iniziò con le domande.

Allora D'arkness, sappiamo che questa stagione rappresenta il canto del cigno per Agritubel, come ci si sente senza certezze?

Intanto dammi del tu, non sono poi così più vecchio di te... Sinceramente devo dire che mi sento sollevato in qualche modo. Sapere che non saremo giudicati per i risultati ci aiuterà a divertirci di più e a vivere le corse con meno stress.

Quindi quali saranno i vostri obiettivi in questa stagione?

Da parte della dirigenza ci sono solo state le ovvie direttive su quali sono le gare importanti e alle quali sarebbe importante partecipare. E ovviamente sono il Tour, la Parigi-Nizza e il Delfinato.

L'importante sarà partecipare dunque?

Come sempre. Abbiamo però intenzione di far sentire forte e chiaro il nostro canto. Anche perché abbiamo stipulato alcuni accordi con altri sponsor che ci hanno promesso dei bonus in caso di buoni risultati in alcune gare, che guarda caso saranno quelle.

Come mai obiettivi in corse PT quando voi siete una squadra continental?

Ovviamente quelle sono gare più importanti, non è strano che gli sponsor vogliano anche rassicurazioni sul fatto che correremo le 3 corse a tappe più importanti del paese...

In effetti... E a chi saranno affidati i ruoli di capitano in queste corse?

Il nostro capitano è uno solo, Christophe Moreau. Potrebbe essere anche il suo canto del cigno personale, non ha ancora deciso, ma comunque ha ancora le capacità per fare bene in queste 3 corse che gli piacciono molto e l'ha dimostrato in questi anni. Sono certo che potrà fare ancora molto bene.

Non pensa che Aitor Gonzalez rimarrà deluso di queste sue parole?

Con Aitor ci conosciamo già da anni ed abbiamo sempre impostato la nostra amicizia sulla sincerità. E' lui stesso che mi ha detto queste cose, non dimentichiamoci che è stato fermo due anni...

Quindi quale sarà il suo ruolo in squadra?

Uno come lui serve sempre, a prescindere dai risultati personali che otterrà sarà utilissimo alla squadra.

E lei invece, ha appeso la bici al chiodo?

Ancora non è stato deciso nulla, l'organico è abbastanza lungo da non necessitare la mia presenza, al contrario delle mie ultime esperienze.

Sappiamo che ha già diviso la squadra in 3 tronconi.

Certamente. Un gruppo ha già in mente il Tour, la stagione sarà incentrato su quello, a capo di questo gruppo ci sarà come già detto Moreau. Il secondo incentra la sua stagione sulle classiche, sia primaverili che autunnali, le punte saranno Vogondy e Le Lay. Il terzo gruppo, più incentrato sul pavè, avrà come capitano Ista.

Ecco, questo terzo gruppo sappiamo che le crea qualche grattacapo...

In effetti è vero, siamo piuttosto corti in questo senso.

Potrebbero esserci nuovi arrivi?

Stiamo valutando l'ipotesi con la dirigenza.

Può farci qualche nome?

Ancora no, ci sono parecchi corridori papabili.

Bene, abbiamo terminato. Vuole dare un messaggio ai tifosi?

Semplicemente di seguirci, e di portarsi i pop corn, non abbiamo intenzione di fare annoiare il pubblico come oramai succede spesso...

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341409683_267100e5bd.jpg

Aveva deciso. Nessun acquisto. I suoi uomini stavano per partire per il Qatar per partecipare alla prima corsa dell'anno per l'Agritubel senza di lui, per la prima e ultima volta della stagione. Dal loro ritorno in poi avrebbe sempre seguito la squadra, partecipando, anche in prima persona alle corse in cui la squadra era impiegata. Si, aveva deciso che sarebbe tornato in sella. Non tanto per voglia, quanto per necessità. In effetti nessun nuovo acquisto significava grossi rischi nell'inferno del Nord e quale decisione più coraggiosa che scendere lui in prima persona all'Inferno?

La dirigenza era comunque entusiasta della sua idea, sapevano che mediaticamente il ritorno del canadese in questo modo avrebbe avuto ancora più effetto, e così fu. Appena si sparse la notizia che D'arkness sarebbe tornato a pedalare tutti cercarono di averlo, ma lui non rispose. La sua intervista obbligatoria l'aveva fatta, ora non voleva altro che allenarsi.

Lui e il suo piccolo insieme a lui. Dolce zavorra che gli avrebbe dato forza per continuare. E difatti così fu. Sin dal primo giorno il piccolo Matt, come rimembrante di un passato non troppo lontano, dimostrò di apprezzare quelle lunghe pedalate insieme al padre; i suoi occhi come carta assorbente guardavano il mondo, curiosi come non mai, mentre il suo folle padre continuava a guardare dritto dinnanzi a se, concedendosi poche pause, sempre e solo verso il figlio.

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