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Basta mettere più volontari/poliziotti sul percorso e/o eventualmente chiudere al pubblico certe zone di salita controllandone gli ingressi

 

Comunque sullo Zoncolan abbiamo visto le spinte, ma io parlerei come su Stelvio e Gavia si siano tollerati velocisti bellamente attaccati alle ammiraglie.

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Basta mettere più volontari/poliziotti sul percorso e/o eventualmente chiudere al pubblico certe zone di salita controllandone gli ingressi

Dio ce ne scampi... basta, se proprio qualcuno non può fare a meno del sadismo dello Zoncolan, non metterci l'arrivo di tappa in cima, chissà che non migliori anche lo spettacolo.

Perché per inciso io non ho mai visto il grande spettacolo annunciato sempre in cronaca, andando a memoria:

- nel 2003 (altro versante, va bene) erano state meglio la tappa di Faenza dove Simoni aveva preso la maglia, la tappa di Pampeago e soprattutto la tappa cuneese con Fauniera e Sampeyre

- nel 2007 molto meglio i tapponi delle 3 Cime e dell'Izoard

- nel 2010 mi avevano detto di più le tappe di Montalcino e del Mortirolo (anche se, per ragioni contigenti, è stata la scalata meno deludente)

- nel 2011 molto meglio Gardeccia e Finestre, e in generale più spettacolari anche Etna e Grossglockner

- quest'anno ho preferito addirittura la cronoscalata del Grappa, per non parlare di tutti gli altri arrivi in salita, e per non tirare in ballo Val Martello per carità di patria

 

Questo Zoncolan (e in generale tutti i suoi parenti più o meno stretti) mi fa l'effetto dei vini francesi, blasonato ed estremamente impegnativo quanto deludente, infatti ho smesso di avere aspettative in merito.

 

 

 

I traini ai velocisti sono tutto un altro discorso, ma se vogliamo andare a fondo in quell'aspetto (non così pertinente con questo discorso), mettiamo a serio rischio la categoria credo. Peraltro a me non disturberebbe minimamente l'estinzione dei velocisti, intesi in senso puro, perché ad esempio Swift non va al traino e ha spesso tenuto i ritmi di Cunego (che ok, sono appena più rapidi di quelli del gruppetto)

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Sì, per me fu meglio il Finestre perfino nel 2011, a classifica ormai blindata, con Contador che rinuncia a fare la gara e con la Liquigas che aveva mascherato alla meglio la giornataccia di Nibali. E comunque non c'è Giro in cui sia stato affrontato dove davvero possiamo dire che quella del leggendario Kaiser sia stata LA tappa (forse giusto nel 2010, trattandosi dell'unica vittoria di tappa del vincitore del Giro), ragionando in assoluta onestà. E di tempo per entrare nella storia del Giro ne ha già avuto eccome questo Zoncolan; il Mortirolo è diventato leggenda da subito, grazie a Pantani, ed è rimasto un giudice in molti Giri (quelli di Basso in particolare, dove ha prodotto danni incredibili), pur offrendo anche spettacoli mediocri, come nel 2008. Ma si tratta di eccezioni, non della regola...

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Basta mettere più volontari/poliziotti sul percorso e/o eventualmente chiudere al pubblico certe zone di salita controllandone gli ingressi

 

paghi tu questo spiegamento di uomini e mezzi? :P

 

Sì, per me fu meglio il Finestre perfino nel 2011, a classifica ormai blindata, con Contador che rinuncia a fare la gara e con la Liquigas che aveva mascherato alla meglio la giornataccia di Nibali. E comunque non c'è Giro in cui sia stato affrontato dove davvero possiamo dire che quella del leggendario Kaiser sia stata LA tappa (forse giusto nel 2010, trattandosi dell'unica vittoria di tappa del vincitore del Giro), ragionando in assoluta onestà. E di tempo per entrare nella storia del Giro ne ha già avuto eccome questo Zoncolan; il Mortirolo è diventato leggenda da subito, grazie a Pantani, ed è rimasto un giudice in molti Giri (quelli di Basso in particolare, dove ha prodotto danni incredibili), pur offrendo anche spettacoli mediocri, come nel 2008. Ma si tratta di eccezioni, non della regola...

 

è proprio questo il punto: ditemi un anno in cui il Giro si è deciso sullo Zoncolan. Non il 2003, dove Simoni aveva già strappato la maglia a Garzelli a Faenza e gli diede sì un altro mezzo minuto, ma non chiuse i giochi; non il 2007, quando Merdy recuperò qualche secondo a Di Luca, ma non abbastanza per riaprire il Giro; non il 2011, quando Contador aveva già vinto sull'Etna.

 

Ecco, forse l'unico che ha vinto il Giro sullo Zoncolan è stato Basso, perché quel giorno ha staccato Evans e dato una bella legnata ad Arroyo. Però, sarà un caso, la vera svolta anche quell'anno è venuta sul Mortirolo (dove, per altro, se Scarponi non si fosse venduto alla Liquigas per avere in cambio la vittoria di tappa - e dal suo punto di vista ha fatto bene, eh! - non so se Basso sarebbe riuscito a guadagnare abbastanza su Arroyo.... grandissimo Arroyo :105: .... ok sto divagando)

 

Cmq, per chiudere il ragionamento: non solo lo Zoncolan non è mai stato così spettacolare come dicono (lo è stato solo la prima volta, quando si saliva dall'altro versante, ma più per le attese spasmodiche e per il terrore con il quale venne approcciato dai corridori, anche lì però fu subito una mezza delusione visti i distacchi ridicoli: in fondo erano solo 3 km duri) ma anzi ha spesso ammazzato lo spettacolo nelle tappe prima, soprattutto quest'anno che era piazzato a fine Giro. La tendenza a pascolare per 200 km ormai è assodata, e certo non aiuta ad invertire la rotta piazzare uno spauracchio del genere in fondo alle tre settimane, dando così a tutti la scusa di risparmiarsi nelle tappe prima perché poi, appunto, alla fine c'è lo Zoncolan....

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  • Amministratori

paghi tu questo spiegamento di uomini e mezzi? :P

 

 

Scusa Smec, quale spiegamento? La salita è una strada. Basta mettere una decina di uomini all'imbocco e una decina all'uscita o ai -3. Non mi pare ci voglia molto per controllare se uno passa quel pezzo di strada entrando nella "zona rossa"

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Scusa Smec, quale spiegamento? La salita è una strada. Basta mettere una decina di uomini all'imbocco e una decina all'uscita o ai -3. Non mi pare ci voglia molto per controllare se uno passa quel pezzo di strada entrando nella "zona rossa"

 

se non lo hanno ancora fatto, evidentemente, è perché quegli uomini non ci sono; o meglio: serviranno da altre parti: a far da staffetta alla corsa, a pattugliare altre strade che non c'entrano col Giro, ecc... insomma, stiamo con le pezze al culo in Italia, spesso la polizia non ha neanche i soldi per far benzina, ci manca solo che li mandiamo tutti sulle Alpi a presidiare il Giro. Voglio dire, ci sono altre priorità diverse dal salire a tutti i costi sullo Zoncolan :wink:

 

anche perché non si tratta di soli 10 uomini all'imbocco per impedire l'accesso, ma di un cordone di poliziotti che tengano a bada i tifosi su tutta la salita: mica vorrai fare un arrivo di tapa "a porte chiuse" e senza nemmeno un tifoso a bordo strada, televisivamente sarebbe la cosa più triste al mondo e una brutta immagine anche per Rcs.

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  • Amministratori

se non lo hanno ancora fatto, evidentemente, è perché quegli uomini non ci sono; o meglio: serviranno da altre parti: a far da staffetta alla corsa, a pattugliare altre strade che non c'entrano col Giro, ecc... insomma, stiamo con le pezze al culo in Italia, spesso la polizia non ha neanche i soldi per far benzina, ci manca solo che li mandiamo tutti sulle Alpi a presidiare il Giro. Voglio dire, ci sono altre priorità diverse dal salire a tutti i costi sullo Zoncolan :wink:

 

anche perché non si tratta di soli 10 uomini all'imbocco per impedire l'accesso, ma di un cordone di poliziotti che tengano a bada i tifosi su tutta la salita: mica vorrai fare un arrivo di tapa "a porte chiuse" e senza nemmeno un tifoso a bordo strada, televisivamente sarebbe la cosa più triste al mondo e una brutta immagine anche per Rcs.

 

No, non hai capito. 

 

Lasciare senza tifosi la zona tra l'imbocco e le transenne, che di solito sono tra i -3 e i -2. Che vuol dire controllo all'imbocco e controllo ai -2.

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Nemmeno io sono un fanatico del ciclo-alpinismo, però va dato atto allo Zoncolan di presentare una significativa differenza rispetto a Mortirolo e Finestre, ossia l'essere sempre stato proposto come arrivo in salita. Se allo Zoncolan venisse fatta succedere un'altra salita, capace di produrre un "effetto-Aprica", probabilmente vedremmo lo stesso tipo di dilatazione dei distacchi che abbiamo visto sul Mortirolo.

 

Tanto per fare un esempio, se consideriamo la tappa del Mortirolo per antonomasia (1994), in cima Pantani aveva meno di un minuto su Indurain. A produrre il massacro furono i postumi del Mortirolo. In parte sull'Aprica, e soprattutto sul Santa Cristina. Per poter fare un confronto sugli effetti delle due salite, bisognerebbe sperimentare lo Zoncolan come GPM, seguito da un'altra scalata pedalabile.

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Nemmeno io sono un fanatico del ciclo-alpinismo, però va dato atto allo Zoncolan di presentare una significativa differenza rispetto a Mortirolo e Finestre, ossia l'essere sempre stato proposto come arrivo in salita. Se allo Zoncolan venisse fatta succedere un'altra salita, capace di produrre un "effetto-Aprica", probabilmente vedremmo lo stesso tipo di dilatazione dei distacchi che abbiamo visto sul Mortirolo.

 

Tanto per fare un esempio, se consideriamo la tappa del Mortirolo per antonomasia (1994), in cima Pantani aveva meno di un minuto su Indurain. A produrre il massacro furono i postumi del Mortirolo. In parte sull'Aprica, e soprattutto sul Santa Cristina. Per poter fare un confronto sugli effetti delle due salite, bisognerebbe sperimentare lo Zoncolan come GPM, seguito da un'altra scalata pedalabile.

 

sono d'accordo, temo però che la tendenza del ciclismo moderno vada nella direzione opposta, e cioè privilegiare l'arrivo in salita in modo da concentrare il clou in 30-40 minuti finali (che poi spesso, ahimé, non sono più di 10-15' in quanto a bagarre tra i big), anche per venire incontro alle tv (perché immagino che all'estero non facciano 3-4 ore di diretta al giorno). Secondo me questo è un errore proprio perché sminuisce il valore dei GT e, alla lunga, appiattendo le dinamiche di gara, credo che allontani dalla tv più gente di quanta ne attiri. Però, appunto, mi pare questa la tendenza. E per il futuro temo sia più probabile un arrivo sul Mortirolo che uno Zoncolan "mortirolizzato", messo cioè prima di una salita più pedalabile. :(

 

Poi, che la salita più dura debba essere la penultima e non l'ultima, io sono anni che lo dico :wink:

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No, non hai capito. 

 

Lasciare senza tifosi la zona tra l'imbocco e le transenne, che di solito sono tra i -3 e i -2. Che vuol dire controllo all'imbocco e controllo ai -2.

:wacko:

Perché una salita poi è scollegata dal resto del mondo, fosse anche solo un sentiero, per cui il tuo presidio è totalmente sufficiente. :tongue:  Solo qualche dubbio:

1) Se qualcuno riesce ad accedere per vie laterali gli fai sparare a vista dai 10+10 poliziotti?

2) Già che fai una zona rossa (oddio) avrai il finale traboccante di folla (forse, perché a quel punto il 70% di potenziali spettatori avrà mandato al diavolo tutto). Quindi perché non mettere gli ingressi a pagamento nel finale?

3) Quando avrai considerevolmente rinvigorito la popolarità del ciclismo in nome dello Zoncolan, quali altre innovazioni avresti in mente per il ciclismo?

 

Il punto 3 mi serve per capire se davvero sei un candidato ideale per insediarti ai vertici dell'UCI, nel caso ti preparerei io la campagna elettorale :tongue:  :tongue:  :tongue:

Modificato da ian
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  • Amministratori

:wacko:

Perché una salita poi è scollegata dal resto del mondo, fosse anche solo un sentiero, per cui il tuo presidio è totalmente sufficiente. :tongue:  Solo qualche dubbio:

1) Se qualcuno riesce ad accedere per vie laterali gli fai sparare a vista dai 10+10 poliziotti?

2) Già che fai una zona rossa (oddio) avrai il finale traboccante di folla (forse, perché a quel punto il 70% di potenziali spettatori avrà mandato al diavolo tutto). Quindi perché non mettere gli ingressi a pagamento nel finale?

3) Quando avrai considerevolmente rinvigorito la popolarità del ciclismo in nome dello Zoncolan, quali altre innovazioni avresti in mente per il ciclismo?

 

Il punto 3 mi serve per capire se davvero sei un candidato ideale per insediarti ai vertici dell'UCI, nel caso ti preparerei io la campagna elettorale :tongue:  :tongue:  :tongue:

 

Se qualcuno vuole andare a rischiare l'osso del collo per i sentieri faccia pure. 

 

Sul punto 3 ti dico che sono per la reintroduzione delle semitappe e proverei l'esperimento che han fatto al Tour del Giappone col Fuji. Ovvero al posto di fare una tappa noiosissima come Montecampione con 200 km di nulla, si può fare una tappa di 10-12 km che parte coi corridori ai piedi della salita e termina in cima tipo cronoscalata in linea. Magari due semitappe così in un giorno. Il ciclismo va capito e modernizzato.

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sì in effetti... per quanto io per primo odi certi idioti che si vedono a bordo strada (rispetto ai quali, a volte, mi viene quasi da preferire un Ivan Bogdanov che almeno sa quello che vuole*) bisogna ammettere che, con tutti i guai legati al doping, se ancora il ciclismo è relativamente popolare è proprio grazie alla sua gratuità, tanto in tv quato sulle strade. Agli arrivi di tappa il 95% della gente è lì per l'effetto-luna park che si crea, e non perché gli freghi qualcosa dell'aspetto sportivo. Ovviamente, negli arrivi in montagna la percentuale di appassionati competenti aumenta, ma credo rimanga sempre sotto il 50% del totale.

 

In parole povere: stiamocene che, nonostante tutto, a bordo strada ci sia ancora tanta gente. E non facciamo di tutto per mandarli a casa. Però ecco, cavolo, che se uno tocca un ciclista è un coglione e quelli attorno sono autorizzati a mollargli un bel cartone, questo sì, lo possiamo dire :wink:

 

* sto scherzando

 

 

 

Se qualcuno vuole andare a rischiare l'osso del collo per i sentieri faccia pure. 

 

Sul punto 3 ti dico che sono per la reintroduzione delle semitappe e proverei l'esperimento che han fatto al Tour del Giappone col Fuji. Ovvero al posto di fare una tappa noiosissima come Montecampione con 200 km di nulla, si può fare una tappa di 10-12 km che parte coi corridori ai piedi della salita e termina in cima tipo cronoscalata in linea. Magari due semitappe così in un giorno. Il ciclismo va capito e modernizzato.

 

visto che siamo in campagna elettorale: io propongo invece che alle ultime due tappe di un GT possano partecipare solo i primi 50 corridori della classifica, più i primi 5 di ogni classifica (un po' il meccanismo delle finali di coppa del mondo di sci) così la corsa viene per forza aperta ben lontano dal traguardo, potendo i capitani contare su non più di 2-3 gregari nei primi km e poi neanche più su quelli. L'ultimo giorno, con i 50 superstiti, farei invece la passerella nella quale i 5 migliori velocisti sono ancora in corsa per giocarsi la classifica a punti :wink:

Modificato da smec-easyjet
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  • Amministratori

Ah, dimenticavo. Ripristinerei la regola in vigore una volta nei Tour de France: l'ultimo - ma facciamo gli ultimi due - di ogni tappa vanno a casa. Altro che gruppetti in montagna attaccati alle ammiraglie.

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(perché immagino che all'estero non facciano 3-4 ore di diretta al giorno)

Però diciamo che un Mortirolo+Aprica (o un Finestre+Sestriere o ancora un Duran+Zoldo, ricordate che bella tappa anche quella?) non credo sfori le 2 ore.

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Però diciamo che un Mortirolo+Aprica (o un Finestre+Sestriere o ancora un Duran+Zoldo, ricordate che bella tappa anche quella?) non credo sfori le 2 ore.

 

eh ma temo che lo spettatore occasionale del ciclismo si stufi già dopo mezz'ora! poi per carità, io sarei capace di guardarmi una Bologna-San Donà di Piave di 300 km pianeggiante dal primo all'ultimo km; ma non è su quelli come me che è tarato il target degli uffici marketing :P

 

Ah, dimenticavo. Ripristinerei la regola in vigore una volta nei Tour de France: l'ultimo - ma facciamo gli ultimi due - di ogni tappa vanno a casa. Altro che gruppetti in montagna attaccati alle ammiraglie.

 

e aggiungerei, alla fine di ogni tappa, dopo la premiazione di ogni maglia, la lapidazione sul palco dell'ultimo in classifica: sarebbe un bello spettacolo per grandi e piccini :P

 

Scherzi a parte, in realtà sono abbastanza d'accordo col mandare a casa l'ultimo di ogni tappa, oppure - per non creare disparità, perché magari ci sono tappe in cui l'ultimo fa cmq parte di un gruppetto che arriva a pari tempo - sarei per abbassare notevolmente il tempo massimo.

Modificato da smec-easyjet
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  • Amministratori

P.s. a proposito di penultima salita dura, dico solo Carpegna.

 

Ecco, non è successo nulla.

 

Il Mortirolo "tira" spesso quando è l'ultima tappa e quindi ti devi per forza giocare tutto lì. Se si facesse il Mortirolo alla seconda settimana probabilmente ci sarebbe poca selezione. Con Basso era alla penultima, ma c'era da recuperare molto su Arroyo per cui si fece a tutta.

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Se qualcuno vuole andare a rischiare l'osso del collo per i sentieri faccia pure. 

Rischiare l'osso del collo? Non sto parlando di scalare l'Everest senza ossigeno, ma di sentieri che percorre anche mio nonno di 80 anni 

 

Sulle semitappe sono d'accordo, sulle cronoscalate in linea, decisamente no.

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P.s. a proposito di penultima salita dura, dico solo Carpegna.

 

Ecco, non è successo nulla.

 

Il Mortirolo "tira" spesso quando è l'ultima tappa e quindi ti devi per forza giocare tutto lì. Se si facesse il Mortirolo alla seconda settimana probabilmente ci sarebbe poca selezione. Con Basso era alla penultima, ma c'era da recuperare molto su Arroyo per cui si fece a tutta.

 

in realtà con Basso era alla terz'ultima tappa.... poi vabeh, il Carpegna non me lo puoi paragonare a un Mortirolo a un Fedaia, e son d'accordo anch'io che una tappa del genere alla fine della prima settimana non succede nulla; ma nel penultimo weekend sarebbe tutta un'altra cosa, soprattutto se poi, alla fine, sai di non avere lo Zoncolan ma altre tappe "aperte" come è stata, ad es., quella della Val Martello.

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Il Mortirolo "tira" spesso quando è l'ultima tappa e quindi ti devi per forza giocare tutto lì. Se si facesse il Mortirolo alla seconda settimana probabilmente ci sarebbe poca selezione. Con Basso era alla penultima, ma c'era da recuperare molto su Arroyo per cui si fece a tutta.

Va be anche nel 2008 era l'ultima tappa di montagna e non è successo nulla (e non è che fosse un Giro chiuso), nel 94 invece era a metà ed è successo di tutto. Come dire che una regola non esiste e la corsa la fanno i corridori. Invece lo Zoncolan è stato provato un po' ovunque (seconda settimana, metà della terza, alla fine) ed ha sempre prodotto poco...o ha "tirato" poco come dici te

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Va be anche nel 2008 era l'ultima tappa di montagna e non è successo nulla (e non è che fosse un Giro chiuso), nel 94 invece era a metà ed è successo di tutto. Come dire che una regola non esiste e la corsa la fanno i corridori. Invece lo Zoncolan è stato provato un po' ovunque (seconda settimana, metà della terza, alla fine) ed ha sempre prodotto poco...o ha "tirato" poco come dici te

 

purtroppo, però, il paragone col '94 non regge perché è cambiato il ciclismo: oggi obiettivamente è difficile che la corsa esploda da lontano anche nelle tappe meglio disegnate (e faccio sempre l'esempio del doppio Pampeago 2012), mentre 20 anni fa ci si divertiva anche nei tapponi con arrivo a Pau :(

 

resta il fatto che, anche in anni recenti, abbiamo visto belle tappe sul Mortirolo/Aprica o sul Fedaia (ok che poi si arrivava al Gardeccia che era duro, ma la corsa cmq esplosa già sulla Marmolada), molto meno sullo Zoncolan

Modificato da smec-easyjet
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purtroppo, però, il paragone col '94 non regge perché è cambiato il ciclismo: oggi obiettivamente è difficile che la corsa esploda da lontano anche nelle tappe meglio disegnate (e faccio sempre l'esempio del doppio Pampeago 2012), mentre 20 anni fa ci si divertiva anche nei tapponi con arrivo a Pau :(

 

resta il fatto che, anche in anni recenti, abbiamo visto belle tappe sul Mortirolo/Aprica o sul Fedaia (ok che poi si arrivava al Gardeccia che era duro, ma la corsa cmq esplosa già sulla Marmolada), molto meno sullo Zoncolan

Ma smec, sulla prima parte potrei obiettare che anche 20 anni fa c'erano tappe deludenti perché mal disegnate o accorciate o... e l'ultima settimana del Giro 94 dice anche questo. Poi ok, il ciclismo sarà diventato meno divertente, ma questo vale in generale*

 

Anche se poi non va dimenticato che la mente umana è selettiva e tende a cancellare il greggismo. Prendiamo il Tour 2011, ricordato per l'impresa di Andy sul Galibier e l'attacco di Contador il giorno dopo; però nessuno ricorda il nulla (e per forza, come si fa a ricordare?) delle tappe pirenaiche di quella corsa, caratterizzate da un attendismo esasperato al punto da vedere degli allunghi di Voeckler...

Modificato da ian
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  • Amministratori

Giro d'Italia: le pagelline finali
Voto 10 a Damiano Cunego: era in forma alle Ardenne e finalmente ce l'ha fatta. Finisce il giro nella top 20 e sotto l'ora di distacco. Un campione vero, un fenomeno su cui dovremmo puntare per il futuro. Principino!

 

Voto 9 all'Orica GreenEDGE: il giro non gli garbava troppo, lo han trasformato in una edizione del grande Fratello. Sono in finale Hepburn e Tuft, da decidere il vincitore.

 

Voto 8 ai Katusha: 6/9 portano a casa la pelle. E non è poco visto l'influsso di Palma

 

Voto 7 a Pierre Rolland: finalmente i francesi capiscono cosa devono fare per sembrare corridori veri: lasciare il Tour.

 

Voto 6 a Stefano Pirazzi: per l'unico gesto emozionante di questo giro. Quello dell'ombrello.

 

Voto 5 ad Emanuele Sella: ve lo ricordate quando andava in fuga, staccava in montagna tutti e vinceva le maglie di miglior scalatore? Ecco, poi son passati i carabinieri...

 

Voto 4 a questo giro d'Italia: perché quando Uran va a podio e l'Ag2r vince la classifica a squadre, in fondo, capisci che è stata una corsa un po' di merda.

 

Voto 3 a Jetse Bol: finisce il giro con 5 ore di ritardo. Praticamente mentre Mezgec vinceva a Trieste, lui stava scalando lo Zoncolan.

 

Voto 2 a Purito Rodriguez: eravamo tutti convinti che stavolta fosse la volta buona. Che visto che a questo giro non c'era nessuno - ma proprio nessuno - lo avrebbe portato a casa. E' riuscito a perderlo ancora. Campione.

 

Voto 1 a Filippo2000: pensavamo che non potesse esserci nulla peggio di Palma. Ecco, riuscire a sbagliare pronostici anche più banali e scontati gli vale il premio Bruno Pizzul dell'edizione 2014 del giro.

 

Voto 0 all'organizzazione: tra corridori che autoneutralizzano, trattative con Paolini'a Carogna e bandiere rosse più o meno a caso... facciamo che il prossimo giro se lo autoarbitrano i corridori come fan a calcio nei pulcini?

 

*salvo controllo antidoping positivo

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Ma smec, sulla prima parte potrei obiettare che anche 20 anni fa c'erano tappe deludenti perché mal disegnate o accorciate o... e l'ultima settimana del Giro 94 dice anche questo. Poi ok, il ciclismo sarà diventato meno divertente, ma questo vale in generale*

 

Nel '94, in quella tappa, Chiappucci ha attaccato sullo Stelvio a circa 100 km dall'arrivo, oggi te lo sogni un uomo di classifica che ci provi da così lontano. E non perché non esistano più i Chiappucci, ma perché, in questo ciclismo, i Chiappucci possono combinare, al massimo, quel che ha combinato quest'anno Rolland. C'è molto più controllo in corsa, più appiattimento dei valori, i top-team sono di meno ma molto più forti e organizzati mentre prima anche le formazioni più piccole avevano corridori in grado di dire la loro, i capitani non riescono a fare la differenza contro interi gregari avversati coalizzati ad inseguirli (intendo anche soltanto 2-3 forti gregari di squadre rivali che girano in testa a tirare per andare a riprendere l'attaccante di turno) perché prima ogni corridore mezzo buono aveva una sua squadra a disposizione, oggi tanti buoni corridori che varrebbero una top ten rinunciano alle loro velleità personali per andare a fare i gregari di lusso super-pagati nelle grandi squadre. Poi aggiungici pure il discorso che, con questo sistema di punteggi, un piazzamento anche di rincalzo è fondamentale e non vale la pena metterlo a repentaglio per provare a vincere, ed ecco che ormai, purtroppo, anche le tappe meglio disegnate rischiano di trasformarsi in caroselli di 4-5 ore.

 

Giro d'Italia: le pagelline finali

 

Voto 4 a questo giro d'Italia: perché quando Uran va a podio e l'Ag2r vince la classifica a squadre, in fondo, capisci che è stata una corsa un po' di merda.

 

povero Uran e povera Ag2r, il primo è un ottimo corridore e la seconda una delle squadre meglio attrezzate per le tappe di montagna, e non mi riferisco solo a questo Giro, ma in assoluto. A Pozzovivo, Vuillermoz, Dupont e Bouet vanno infatti aggiunti Betancur, Bardet, Peraud, Riblon e pure Nocentini, e scusa se è poco, inteso come blocco di squadra, eh, poi è chiaro che non hanno né Froome, né Contador!

 

poi, se questo è il metro di giudizio, io mi ricordo Giri altrettanto "di merda" (cit.), con corridori saliti sul podio dopo una vita da gregari (Bruseghin 2008) o capitani di Ag2r ben più scarsa di questa che il podio l'hanno sfiorato (Gadret 2011), e classifiche a squadre vinte dai Reverberi (CSF, sempre nel 2008).

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alla fine le due tappe che hanno creato più spettacolo negli ultimi anni sono state L'Aquila 2010 e Saint Flour 2011, che hanno mandato dei buoni corridori in maglia con un vantaggio stratosferico e hanno provocatp la bagarre nelle due settimane successive

Modificato da Sauber96
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Se qualcuno vuole andare a rischiare l'osso del collo per i sentieri faccia pure. 

 

Sul punto 3 ti dico che sono per la reintroduzione delle semitappe e proverei l'esperimento che han fatto al Tour del Giappone col Fuji. Ovvero al posto di fare una tappa noiosissima come Montecampione con 200 km di nulla, si può fare una tappa di 10-12 km che parte coi corridori ai piedi della salita e termina in cima tipo cronoscalata in linea. Magari due semitappe così in un giorno. Il ciclismo va capito e modernizzato.

Sulla scalata secca in linea non sono d'accordo, mentre per me potrebbe essere un'idea fare come semitappa la cronoscalata, seguita magari nel pomeriggio da una tappa breve con salita secca stile Blockhaus 2009.

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alla fine le due tappe che hanno creato più spettacolo negli ultimi anni sono state L'Aquila 2010 e Saint Flour 2011, che hanno mandato dei buoni corridori in maglia con un vantaggio stratosferico e hanno provocatp la bagarre nelle due settimane successive

 

Beh insomma, Voeckler aveva 2 minuti e mezzo eh, Arroyo ne aveva 10, è un po' diverso

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sono d'accordo, temo però che la tendenza del ciclismo moderno vada nella direzione opposta, e cioè privilegiare l'arrivo in salita in modo da concentrare il clou in 30-40 minuti finali (che poi spesso, ahimé, non sono più di 10-15' in quanto a bagarre tra i big), anche per venire incontro alle tv (perché immagino che all'estero non facciano 3-4 ore di diretta al giorno). Secondo me questo è un errore proprio perché sminuisce il valore dei GT e, alla lunga, appiattendo le dinamiche di gara, credo che allontani dalla tv più gente di quanta ne attiri. Però, appunto, mi pare questa la tendenza. E per il futuro temo sia più probabile un arrivo sul Mortirolo che uno Zoncolan "mortirolizzato", messo cioè prima di una salita più pedalabile. :(

 

Poi, che la salita più dura debba essere la penultima e non l'ultima, io sono anni che lo dico :wink:

 

Non c'è dubbio che la tendenza sia quella, il punto è che esempi come la tappa dello Zoncolan (salita mostruosa come arrivo) e - all'opposto - le varie tappe con arrivo all'Aprica (salita mostruosa seguita da altra pedalabile) dimostrano che lo spettacolo tende ad aver luogo più nel secondo scenario, e una corsa battagliata per 50 km anziché 3 è nell'interesse anche delle stesse TV.

 

Nel '94, in quella tappa, Chiappucci ha attaccato sullo Stelvio a circa 100 km dall'arrivo, oggi te lo sogni un uomo di classifica che ci provi da così lontano. E non perché non esistano più i Chiappucci, ma perché, in questo ciclismo, i Chiappucci possono combinare, al massimo, quel che ha combinato quest'anno Rolland. C'è molto più controllo in corsa, più appiattimento dei valori, i top-team sono di meno ma molto più forti e organizzati mentre prima anche le formazioni più piccole avevano corridori in grado di dire la loro, i capitani non riescono a fare la differenza contro interi gregari avversati coalizzati ad inseguirli (intendo anche soltanto 2-3 forti gregari di squadre rivali che girano in testa a tirare per andare a riprendere l'attaccante di turno) perché prima ogni corridore mezzo buono aveva una sua squadra a disposizione, oggi tanti buoni corridori che varrebbero una top ten rinunciano alle loro velleità personali per andare a fare i gregari di lusso super-pagati nelle grandi squadre. Poi aggiungici pure il discorso che, con questo sistema di punteggi, un piazzamento anche di rincalzo è fondamentale e non vale la pena metterlo a repentaglio per provare a vincere, ed ecco che ormai, purtroppo, anche le tappe meglio disegnate rischiano di trasformarsi in caroselli di 4-5 ore.

 

 

povero Uran e povera Ag2r, il primo è un ottimo corridore e la seconda una delle squadre meglio attrezzate per le tappe di montagna, e non mi riferisco solo a questo Giro, ma in assoluto. A Pozzovivo, Vuillermoz, Dupont e Bouet vanno infatti aggiunti Betancur, Bardet, Peraud, Riblon e pure Nocentini, e scusa se è poco, inteso come blocco di squadra, eh, poi è chiaro che non hanno né Froome, né Contador!

 

poi, se questo è il metro di giudizio, io mi ricordo Giri altrettanto "di merda" (cit.), con corridori saliti sul podio dopo una vita da gregari (Bruseghin 2008) o capitani di Ag2r ben più scarsa di questa che il podio l'hanno sfiorato (Gadret 2011), e classifiche a squadre vinte dai Reverberi (CSF, sempre nel 2008).

 

I punti del tuo discorso sono validi, però mi permetto di obiettare su un paio di aspetti:

1) Siamo così sicuri che esistano i Chiappucci in gruppo? Parliamo di un corridore che, all'apice della carriera, in un Tour nel quale era annoverato fra i principali favoriti (1992), andò all'attacco sul primo di 5 colli di una tappa di oltre 250 km, che vinse una Sanremo partendo a metà percorso, che nel 1990, in maglia gialla e costretto teoricamente a difendersi da avversari più forti, andò all'attacco sull'Aspin prima di scalare Tourmalet e di arrivare a Luz Ardiden. A volte gli andò bene (Sanremo), a volte parzialmente bene (Sestriere '92: vittoria di tappa, ma niente maglia gialla), a volte male (Luz Ardiden), però era un unicum anche nel ciclismo del suo tempo. Altri hanno magri tentato azioni simili una volta in carriera, ma credo che il Diablo sia il solo corridore di quel livello che ne abbia fatto una strategia sistematica.

2) Che nel ciclismo degli squadroni i corridori non se la sentano di attaccare a 100 km dall'arrivo ci può stare benissimo. Il punto è che il trend è ormai quello di considerare "da lontano" un attacco ai -10. In quest'ottica, ripensare un po' il disegno di certi finali può essere una soluzione utile.

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