Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Il Bar del Ciclismo


Wanka84

Messaggi raccomandati

Tony Martin è stato votato come miglior ciclista tedesco del 2009 dai lettori del sito internet della Federazione Ciclistica tedesca.

Martin ha ottenuto il 18,8% dei voti, precedendo Haussler che ha ottenuto il 17,9%. In terza posizione, la vincitrice del titolo nella passata edizione, vale a dire la biker Sabine Spitz. Curioso come Andrè Greipel, vincitore di ben venti gare, non sia andato oltre il settimo posto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Romain Sicard è di Bayonne, capoluogo dei Paesi Baschi francesi (in basco Iparralde). Ha corso il 2009 con la continental Orbea, squadra satellite dell'Euskaltel. È il terzo corridore non cittadino spagnolo a vestire la maglia arancio (prima di lui l'altro "bayonnese" Elissalde e il venezuelano Unai Etxebarria)

Link al commento
Condividi su altri siti

INTERVISTA A RICCO'

Duemiladieci, l’anno del “Cobra”. Tra due mesi e mezzo Riccardo Riccò tornerà in mezzo al gruppo e il suo non è un rientro come gli altri. È il passato che bussa alla porta di un ciclismo italiano alla canna del gas, è il fantasma di quello che è stato e ha fatto male. Ma è anche la voglia di ripartire. Magari proprio da dove il discorso è stato bruscamente interrotto. Buon anno, Riccardo. Si aspetta che sia così?

«Lo spero, ma anche il 2009 non è stato male».

Da dove ricomincia?

«Dal fatto di non aver mai smesso veramente di andare in bici, dai chilometri che ho macinato per prepararmi, dalla voglia che ho di rientrare. Due anni sono tanti, ma non la sento come una nuova carriera. Piuttosto è un inizio e vediamo dove mi porterà».

Il vecchio Riccò non aveva paura di nulla. Si sente ancora così?

«Dentro di me so che posso farcela, aspetto solo che la strada confermi certe sensazioni».

I tifosi l’accoglieranno male...

«Era così anche prima con quelli che mi davano contro. Non si può piacere a tutti e comunque ho scoperto molte persone vicine che mi hanno dato sostegno».

Nel mezzo al gruppo che accoglienza attende?

«So già che quelli a cui stavo antipatico prima non avranno cambiato idea, anzi. Mi va bene così, continuerò a fare le mie corse».

Andrea Noè, a 41 anni suo nuovo compagno nella Flaminia, ha detto che è giusto darle una seconda chance ma il partito della radiazione è cresciuto molto. Visto dalla sua parte?

«Non sono il primo ad aver sbagliato, non sarò nemmeno l’ultimo. Anch’io credo che se ci si ricasca è giusto essere cacciati da questo mondo. Però sapere di poter avere una seconda chance è importante per non lasciarsi andare. Ho ammesso le mie colpe, ora voglio pensare alla bici».

Chi confessa passa per fesso?

«No, fa il suo dovere. Qualcuno pensa che io l’abbia fatto per uscirne più in fretta ma era tutto ciò che avevo da dire per stare tranquillo e scontare i miei sbagli. In fondo non possiamo pagare a vita i nostri sbagli».

Se lei fosse stato spagnolo, non si sarebbe mai fermato. Questa giustizia a doppia velocità le pesa?

«Mi fa rendere conto di quanto la giustizia viaggi con due pesi e due misure, è così in tanti campi, non solo nello sport».

Per fugare ogni dubbio sarebbe meglio se ogni squadra avesse un preparatore atletico uguale per tutti, come succede in tutti gli sport di squadra?

«Così si penalizzerebbero le più piccole, invece meglio lasciare la scelta al singolo. Con Giovanni (Camorani, ndr) abbiamo fatto un programma di allenamenti del quale la mia squadra è perfettamente a conoscenza».

La Flaminia ha fatto una scommessa importante mettendola sotto contratto. Non teme di poterla penalizzare?

«Sicuramente prima di ingaggiarmi avranno fatto le loro valutazioni e credo le abbiano ponderate attentameente. Sta solo a me rispondere».

Lei rientra il 18 marzo ed il 20 c’è la Sanremo. Se l’aspetta un invito?

«Ci spero, altrimenti i miei programmi cambieranno di poco».

Del prossimo Giro ne parla già molto...

«Beh, siete voi che me ne chiedete in continuazione, io non faccio che rispondere».

A sentirla sembra di rivedere il Riccardo di Giro e Tour, guascone e ribelle...

«Sono fatto così, il carattere si può smussare ma non cambia. Se penso che potrò fare bene in una corsa, non le mando certo a dire».

Sua moglie è tornata da poco col ciclocross, correrà di fianco a suo cognato Enrico. Quanto ha contato la famiglia?

«È stata fondamentale. Ha capito le mie esigenze, mi ha aiutaato a tener duto. Mi spiace solo che il 10 Vania correrà gli italiani a Milano e non potrò andare a fare il tifo, parto per il ritiro».

Le ha anche regalato Alberto, il primo erede. Quando sarà cresciuto come gli racconterà questi due anni?

«Come un’esperienza che il padre ha vissuto, punto. Né bella né divertente. Mi ha aiutato a crescere».

da Libero

a firma di Federico Danesi

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...