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Ronde van Vlaanderen axp2.png

 

Dopo la vittoria dell'anno scorso Tornado Tom si arrende alla potenza del diretto di Berna, ma davanti c'è ancora Paolini ed il vantaggio è di 2' ai -25. E' dura per il generosissimo Luca e la sua pedalata è sempre più dura nonostante continui a spingere intensamente su quei pedali che sembrano ormai diventati di legno. Il sogno termina ai -15 quando Re Fabian riprende e, senza impegnarsi più di tanto, stacca il portacolori azzurro. 

 

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Qualche chilometro più tardi anche Boonen distanzia uno sfinito Paolini, che riuscirà nonostante tutto a giungere al traguardo in 3° posizione davanti ad un rientrante Gilbert. Quest'ultimo si era avvantaggiato rispetto a Vanmarcke, Flecha, Breschel, Offredo e Turgot. Ma torniamo davanti perchè sta arrivando ad Oudenaarde uno splendido Cancellara che vince alla grande staccando tutti come sempre, Spartacus! Fabian Cancellara !!!

 

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Dopo 2'25'' transita sul traguardo anche Tom Boonen, 5'06'' il ritardo di Paolini e Gilbert che anticipano di 1' esatto Vanmarcke, Flecha, Breschel, Offredo e Turgot. 7'14'' per Sagan e Langeveld mentre a 7'48'' arriva un bravissimo Visconti che chiude in 12° posizione. Il Piemontese è crollato nel finale dopo una corsa sempre fra i primi 10, un risultato che nessuno si sarebbe aspettato alla vigilia. Sicuramente è stato aiutato dalla sua predisposizione per ''classiche vallonate''. 

 

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Si chiude anche questa edizione della Ronde van Vlaanderen, alias Tour of Flandres alias Giro delle Fiandre. Tra una settimana ci sarà la Roubaix dove Boonen sarà chiamato a fare meglio di oggi dato anche il percorso completamente piatto e l'assenza di Cote. Però ci saranno 27 tratti in pavè durante i quali Cancellara e la sua squadra cercheranno di mettere in difficoltà il campione belga. Tra il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix è in programma la Vuelta al Paìs Vasco dove Valverde si presenta al via dopo la vittoria alla Sanremo, divertimento assicurato insomma. 

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In contemporanea con il Giro delle Fiandre e il Giro dei Paesi Baschi si corre la 61° edizione del Circuit Cycliste Sarthe, corsa a tappe francese che si svolge nei Paesi della Loira. Lo scorso anno vinse l'Australiano Luke Durbridge davanti a Manuele Boaro e Nelson Oliveira. Le 5 tappe in programma si suddividono in 2 tappe piane, 1 cronometro e 2 tappe mosse che decideranno probabilmente il vincitore di questa edizione. La Movistar porta Ventoso per le prime due tappe, Dowsett per la mediana e Amador, o Capecchi, per le ultime e la classifica generale. Oltre al nostro Capecchi, i bookmakers danno come possibili vincitori Pierre Rolland (Europcar) e Jean-Cristophe Peraud (Ag2r). La prima tappa se la aggiudica l'Australiano Allan Davies dell'Orica-GreenEdge che riesce ad imporsi sul traguardo di Lignè anticipando la coppia francese Domoulin e Coquard, 4°  Ventoso. Il Cantabrico si rifà nella tappa successiva quando riesce a passare Radochla (Euskaltel) nel finale e a vincere, terzo ancora Coquard. Ancora Movistar, nella crono di 6.9km ad Angers vince comodamente Alex Dowsett che da 5'' al compagno di squadra Amador e 6'' a Jimmy Engoulvent (Sojasun). La 4° tappa che si corre il 4/4 sorride ai francesi in quanto un terzetto si gioca la vittoria di tappa con Rolland che riesce a battere Pichot e Le Bon con quest'ultimo che indossa la maglia di Leader. Ancora francia nella tappa successiva, questa volta sono in 4 a giocarsi la vittoria con i soliti Rolland e Le Bon ci sono Peraud e Hivert, ed è proprio il portacolori della Sojasun ad aggiudicarsi la vittoria grazie al suo spunto veloce. Ma bisogna stare attenti a quel che succede dietro di lui perchè Rolland arriva secondo e Le Bon terzo, in virtù dell'abbuono Rolland vince il Circuit Cycliste Sarthe per 1'' su Le Bon. Terzo Hivert a 36''. 

 

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Vuelta al Paìs Vasco ltfl.png

 

1° tappa: Elgoibar - Elgoibar 0f67.png

 

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Ci siamo, dopo la vittoria dell'anno scorso di Samuel Sanchez quest'anno si corre la 53° edizione della corsa basca, che viene chiama Euskal Herriko Itzulia appunto dai baschi. Questo popolo che non si autodefinisce spagnolo, è rappresentato da una squadra che fino all'anno scorso era composta da soli baschi o di crescita professionale su queste strade, come Samu Sanchez appunto, Asturiano di origine. Quest'anno però l'Euskaltel ha aperto le porte anche agli stranieri per problemi economici ed in molti si chiedono se ci sarà un futuro per questa formazione storica. Il percorso si questa gara a tappe è come al solito molto tortuoso e con una sola tappa di pianura vera e propria, chi vuole vincere però deve prendere in considerazione anche la cronometro finale di 24km, uno come Valverde, o Betancur, per esempio deve cercare di staccare gli avversari se vuole avere la meglio. Altri corridori come Contador, Sanchez o Froome possono permettersi di perdere il meno possibile per poi dare la zampata finale contro il tempo. La Movistar si presenta al via da Elgoibar con Juan Josè Cobo Acebo, Josè Herrada, Vladimir Karpets, Angel Madrazo, Rubén Plaza, Sylvester Szmyd, Eloy Teruel e, appunto, Alejandro Valverde che torna a correre dopo la fantastica vittoria alla Milano-Sanremo. 

 

La prima tappa, 154km con arrivo e partenza fissati ad Elgoibar, presenta già le prime difficoltà altimetriche con l'Alto de Asensio (2° Categoria), l'Alto de Itziar (3° Categoria), l'Alto de Endoja (2° Categoria), l'Alto de Azurki (1° Categoria), l'Alto de Kalbario (3° Categoria) e, a 7 chilometri dal traguardo, l'Alto de San Miguel (2° Categoria). Sul San Miguel dovrebbero esserci parecchi attacchi dei big e/o degli outsiders di giornata. Andiamo subito in diretta da Elgoibar. 

 

Il gruppo non ha ancora lasciato andar via la fuga buona quando sul primo dei 6 gran premi della montagna in programma oggi scatta Madrazo in cerca di punti per la maglia a pois. Con un buon ritmo riesce a transitare per primo sull'Alto de Asensio (2° cat) mentre dietro stanno cercando di rientrare Docker (Orica-GreenEdge) e il solito Txurruka (Caja Rural). 

 

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I due spagnoli, che si sono incontrati spesso in fuga nella parte iniziale della stagione, non perdono tempo e riescono senza troppi problemi a trovare il ritmo che vada bene a tutti. Txurruka anticipa Madrazo sull'Alto de Itziar ma poco male perchè noi scolliniamo in testa sull'Alto de Endoia e, sopratutto, sull'Alto de Azurki. 

 

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Allo scollinamento Madrazo ha 2'30'' di vantaggio su Docker e Txurruka e 4' sul gruppo, mancano più di 50km al traguardo. Il gruppo però sta rientrando di prepotenza sui fuggitivi e a 40km dall'arrivo Docker e Txurruka vengono riassorbiti e Madrazo ha un vantaggio di 1'30''. Quest'ultimo riesce comunque a transitare per primo anche sull'Alto de Kalbario prima di essere anch'esso ripreso dalla Radioshack che tira in testa al plotone allungato. Il gruppo però ha fatto male i calcoli e la fuga è stata ripresa troppo presto, infatti prima dell'ultima ascesa si susseguono gli attacchi e alla fine prende il largo un quartetto formato da Cobo (Movistar), Maxim Iglinskiy (Astana), Kiserlovski (Radioshack) e Serpa (Lampre).  Sull'Alto de San Miguel il kazako allunga, Cobo salta mentre Kiserlovski e Serpa inseguono a 15'', il vantaggio dell'uomo al comando sul gruppo è di 1'30''. Nessuno si muove dietro e prova a sorprendere tutti Alejandro Valverde !!! 

 

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Inizialmente sembra voler rispondere Betancur, poi però si ferma non trovando collaborazione. Cobo intanto aspetta il proprio capitano per fargli guadagnare il più possibile in confronto agli altri big. Davanti Iglinskiy continua ad incrementare e ha portato il suo vantaggio sugli inseguitori a 24''. Valverde scollina con 15'' sul gruppo e vede davanti a se Cobo. Il kazako dell'Astana vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi lo scorso anno vince questa prima tappa con una bellissima azione e si prenda la prima Maglia Amarilla. A 34'' arrivano Kiserlovski e Serpa, non si vedono ancora Valverde e Cobo.

 

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Ecco che sta arrivando la coppia della Movistar con Valverde che da ora il cambio a Cobo e per poco non se lo stacca di ruota. 1'10'' di ritardo dal vincitore per Alejandro. Dietro vediamo il gruppo con Betancur in testa seguito da Sancez ed Henao, 1'41'' il ritardo da Iglinskiy, perdono circa 30'' da Valverde. Nelle prossime tappe ne vedremo delle belle, domani però un giorno di relativo riposo per gli uomini di classifica e spazio alle ruote veloci. 

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Vuelta al Paìs Vasco ltfl.png

 

2° tappa: Elgoibar - Vitoria axp2.png

 

Dopo le fatiche di ieri, e prima di quelle di domani, oggi una tappa relativamente tranquilla che dovrebbe finire allo sprint. Nonostante sia segnalata come pianeggiante sono presenti ben cinque gran premi della montagna: due di seconda categoria, l'Alto de Elgeta e l'Alto de Gatzaga, ovvero i primi due, mentre gli ultimi tre sono di terza categoria, l'Alto de Vitoria, l'Alto de San Martin e, a poco più di 10 chilometri al traguardo, l'Alto de Zaldiaran. Su quest'ultimo potrebbero esserci degli attacchi, nonostante ciò i velocisti dovrebbero superarlo abbastanza agevolmente. In fuga ci sono Marcus Burghardt (Bmc), Angel Madrazo (Movistar), Jesus Hernandez Blazquez (Saxo), Cameron Wurf (Cannondale), Karol Domagalski (Caja Rural), Winner Andrew Anacona (Lampre) e Laurens Ten Dam (Blanco). Vantaggio massimo dei 7 è intorno ai 6'30''. Madrazo continua a guadagnare qualche punto per la maglia a pois che ha già sulle spalle. C'è collaborazione davanti ma sul finire dell'Alto de San Martin vengono ripresi, Madrazo con un ultimo scatto riesce comunque a transitare per primo anticipando Ten Dam e Astarloza. Come potevamo immaginare sull'Alto de Zaldiaran si muovono in molti, i primi a scattare sono Kevin Seldraeyers (Astana) e Cheng Ji (Team Argos Shimano). A loro si aggiungono poi Laurent Didier (Radioshack), Christian Vandevelde (Garmin) e Julien Berard (Ag2r). Al termine della salita rimangono davanti solo Seldraeters e Vandevelde con Ji che è stato ripreso e Berard e Didier che sono già nel mirino del gruppo. Ai -3 gruppo compatto grazie alle tirate di Boswel, Vandewalle, Pinot, Chernetckii e Durbridge. Parte la volata con due treni che partono affiancati per poi allargarsi ai lati opposti della carreggiata. Sono Garmin e Sky che dovrebbero lavorare rispettivamente per Koldo Fernandez e Ben Swift. Attenzione perchè da dietro stanno risalendo fortissimo due corridori con i rispettivi gregari, sono Matthew Goss a ruota di Aidis Kruopis e Greg Van Avermaet che segue Taylor Phinney. L'americano fa il lavoro di un treno intero e da solo lancia Greg Van Avermaet. Il belga ringrazia e va a prendersi questa vittoria. Greg Van Avermaet !!! A seguire abbiamo Fernandez, Swift, Goss e Vangenechten.

 

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3° tappa: Vitoria - Trapagaran 0f67.png

 

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Dopo la tappa di ieri si torna nel vivo della Vuelta al Paìs Vasco con l'arrivo a Trapagaran sull'Alto de la Lejan, salita di seconda categoria che nel finale tocca pendenze molto elevate. I favoriti oggi sono Contador e Betancur su tutti ma pensiamo che anche Valverde possa dire la sua con un arrivo del genere. Prima di quest'ultima salita ci sono tre terza categoria, l'Alto de Zarate, l'Alto de Humaran e l'Alto de Cobaròn, e un alto seconda categoria, l'Alto de la Reineta.

 

La fuga stenta a partire e nei primi chilometri di gara ci sono parecchi attacchi si Sylvester Szmyd, inizialmente era lui che doveva trovarsi nel tentativo buono, poi però va via un gruppetto comprendente Francis De Greef (Lotto), Egoi Martinez (Euskaltel), Eloy Teruel (Movistar) e Fabian Wegmann (Garmin) e il gruppo lascia fare. 

 

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Lo Spagnolo della Movistar transita per primo sull'Alto de Zarate (3° cat) e sull'Alto de Humaran (3° cat). Sull'Alto de la Reineta la sua pedalata è più pesante e viene anticipato da De Greef. Ai -20 il vantaggio degli attaccanti è di 2'50''. Il belga della Lotto passa per primo anche sul Cobaròn, un terza categoria breve ma abbastanza duro, ed è proprio qui che, a sopresa, c'è l'attacco di Betancur !!!

 

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Contador riesce a riportarsi agevolmente sulle ruote di Betancur, un po' più difficile per Daniel Martin che comunque, con uno sforzo maggiore, riesce ad agguantare la scia del pistolero. Dopo la sparata del colombiano nessuno ne ha, o fa finta di non averne, per dare cambi e il gruppo tirato da Sky e Radioshack mette fine a questo tentativo azzardato e fin troppo anticipato. Iniziato l'Alto de la Lejana si sposta il blocco Sky e vengono lasciati i Radioshack di Kiserlovski e Zubeldia a fare il ritmo. Per poco però, perchè dopo pochi metri c'è l'allungo di Alberto Contador !!!

 

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Rispondono tutti i principali favoriti della vigilia, da Froome a Sanchez, da Betancur a Zubeldia a Mollema, tranne uno, Alejandro Valverde che preferisce salire del suo passo. Mollema si occupa del ricongiungimento con Contador mentre sembra in difficoltà Zubeldia. Una volta annullato l'attacco del due volte vincitore del Tour si crea una situazione di stallo tra i migliori, mentre i favoriti si guardano ci arrivano notizie di Valverde che è ancora intrippato in gruppo e sta cercando di risalire guidato dal fido Plaza. Quando arriva la notizia dall'ammiraglia del rientro del vincitore della Sanremo c'è l'attacco deciso di Carlos Betancur !!! Nessuno va a chiudere in prima persona, solo quando il vantaggio è già intorno ai 15'' si mette a tirare a tutta Samuel Sanchez. Quando mancano 2km il vantaggio della maglia bianca è di 20'', ormai l'esito della tappa sembra deciso.

 

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Ed infatti, nonostante le resistenze di Sancez, Betancur arriva in solitaria sulla rampa finale e vince la terza tappa della Vuelta al Paìs Vasco. A questo punto dietro si giocano il secondo posto, Froome approccia in testa le dure pendenze che portano sotto la bandiera a scacch, ma da dietro sta rinvenendo a doppia velocità un decisissimo Valverde che passa Froome e va a prendere la seconda piazza, l'inglese mantiene comunque la terza posizione. A questo punto dopo la rimonta impressionante del finale ci chiediamo cosa sarebbe successo se fosse stato davanti al momento dell'attacco di Betancur. Nonostante tutto Iglinskiy tiene la Malleta Amarilla con 41'' su Valverde e 58'' su Betancur, a 1'10'' abbiamo Cobo.

 

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ejb0.png  Scheldeprijs Vlaanderen axp2.png

 

Il 3 di Aprile, quindi in concomitanza con la terza tappa del Paìs Vasco, si corre la Scheldeprijs, o Scheldeprijs Vlaanderen, in francese Grand Prix de l'Escaut. Una corsa in linea di un giorno senza difficoltà altimetriche ne tratti in pavè è a tutti gli effetti una classica per velocisti puri. Lo dimostra il fatto che l'anno scorso vinse Marcel Kittel davanti a Tyler Farrar e Theo Bos. Quest'anno il tedesco della Argos si presenta alla partenza da Antwerpen per difendere il suo titolo dall'attacco di Mark Cavendish. Non sono da sottovalutare però i vari Degenkolb, Viviani o Bouhanni. La corsa parte subito a ritmi elevatissimi con Geromboux, Krizek, Niyonshuti, Leleu, De Gans, Pieters, Anciaux, Van Herck, Robeet e Wertz che provano ad evadere dal grosso del plotone. Tutti questi corridori sono troppi e la Argos, con l'aiuto di qualche uomo Lotto, non lascia andare via la fuga. In un momento di stanca provano la sortita offensiva Sandy Casar (Fdj), Sebastien Delfosse (Crelan) e Jerome Pineau (Omega). Questi tre corridori vanno bene al gruppo e guadagnano fino a 10', tanto ... troppo ... nel finale la gara si trasforma in un inseguimento. I fuggitivi contro il gruppo, l'Omega e la Fdj però non collaborano puntando sui due uomini in fuga. A 10 chilometri dal traguardo il vantaggio dei fuggitivi è ancora di 2' e per il gruppo è tardi ormai per riprenderli. Se la giocano in volata con Delfosse che parte lunghissimo e Pineau alla sua ruota. A 20 metri dall'arrivo Casar da la zampata vincente e supera Pineau. Beffa per l'Omega e trionfo per la Fdj. La volata del gruppo viene vinta da Degenkolb che anticipa proprio Mark Cavendish.

 

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4° tappa: Trapagaran - Eibar (Arrate) 0f67.png

 

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Quarta tappa della corsa basca che si corre il 4 Aprile, arrivo posto ad Arrate dopo la scalata dell'Alto de Usartza, prima categoria. Questa è la frazione più difficile, sulla carta, prima di quest'ultima ascesa sono in programma l'Alto de Pagatza e l'Alto de Karabieta, 2° categoria, l'Alto de Minota, 3° categoria, l'Alto de Ixua, 1° categoria e l'Alto de San Miguel, 2° categoria. Quindi anche oggi 6 gran premi della montagna. I favoriti di giornata sono i vari Contador, Froome, Betancur, Sancez e Valverde che potrebbe conquistare la maglia di leader quest'oggi senza troppa fatica considerando che uno come Iglinskiy non dovrebbe resistere su una salita come quella finale. Dovremo solo difenderci dagli attacchi di Betancur. 

 

Ad Eibar piove a dirotto e si preannuncia un'altra giornata di fatiche per i corridori del gruppo sulle strade della Vuelta al Paìs Vasco. Dopo il finale di ieri siamo tutti curiosi di vedere cosa farà Valverde quest'oggi alle prese con gente come Contador, Froome o Samu Sanchez. Inizialmente la fuga del mattino era formata da Meyer (Orica), Kadri (Ag2r) e Geschke (Argos), in seguito sono rientrati anche Martinez (Euskaltel), Herrada (Movistar), Ten Dam (Blanco) e Mourey (Fdj). Sull'Alto de Pagatza (2° cat) passa per primo lo spagnolo Herrada che replica anche sull'Alto de Karabieta (2° cat). Dietro il gruppo inizia a frazionarsi e i più deboli iniziano a perdere contatto. Quando siamo a 35 chilometri dal traguardo il vantaggio dei fuggitivi è di 2'24'' grazie al lavoro degli uomini dell'Astana. Herrada passa per primo anche sull'Alto de Ixua (1° cat) mentre dietro si avvantaggiano una decina di corridori, che diventeranno poi 25 sulla seguente discesa. Il frazionamento è stato causato dall'aumento del ritmo di Tiralongo. 

 

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Davanti l'Australiano Meyer riesce a prendere qualche metro di vantaggio al termine della discesa. In gruppo il ritmo non è altissimo e i corridori stanno ora percorrendo il falsopiano che porterà il gruppo ad Eibar dove inizierà l'ascesa finale. Dietro a Meyer si è formata una coppia, Ten Dam con Herrada.

 

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Quando mancano 10 chilometri all'arrivo e uno e poco più all'inizio della salita c'è l'attacco di Daniel Martin che cerca di anticipare i principali favoriti di giornata. Nessuno risponde inizialmente per non sprecare troppe energie in questo tratto di pianura e l'Astana rimane in testa al gruppo senza aumentare il ritmo non essendo Martin un uomo pericoloso in ottica classifica generale. 

 

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Non appena si comincia a salire la maggior parte dei fuggitivi vengono ripresi e in testa rimane Meyer con qualche secondi di vantaggio su Ten Dam che a sua volta precede Martin. Il gruppo continua a procedere con ritmo regolare quando vediamo salire una maglia blu della Movistar. E' Valverde che alza il ritmo cercando di fare la selezione che tutti si aspettavano, magari non da lui e non così presto.

 

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La Malleta Amarilla è già in difficoltà e con Tiralongo si trova adesso nella parte centrale del gruppo dei migliori, sulla destra risalgono Henao e Froome con Contador a fianco del Britannico. Anche Fulgsang nelle prime posizioni, così come Kiserlovski. Martin intanto riprende e stacca Ten Dam che viene riassorbito anche dal gruppo maglia gialla. Il ritmo di Valverde va bene a molti, anzi ... per alcuni è anche troppo poco, così c'è l'attacco di Cadel Evans !!!

 

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L'ex campione del mondo si porta dietro un agilissimo Contador e un altrettanto pronto Samuel Sanchez. Valverde preferisce non rispondere e proseguire col suo ritmo. Più indietro vediamo Betancur in netta rimonta con la maglia Roja sulle spalle, ancora più indietro Chris Froome. Nei giorni scorsi il leone Australiano non ci era sembrato pimpante ma oggi sembra averci smentiti. Davanti Martin si riporta su Meyer ma i due hanno solo 13'' di vantaggio sul gruppo formato ora da Betancur, Contador, Evans, Froome, Henao, Sanchez, Valverde e Zubeldia. Al momento è il Colombiano del Team Sky a fare il ritmo. Il vantaggio della coppia al comando continua a scendere e quando hanno solo 8''  e il gruppo li ha nel mirino c'è l'allungo di Alberto Contador !!!

 

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Sulla sua ruota si fionda un bravissimo Sanchez che sembra essere fra i più in forma del gruppo. Prova a rispondere Froome ma rimbalza e si accoda a Valverde e Betancur, con loro anche Martin. Sprofonda invece Meyer. Grazie al lavoro di Betancur e Valverde gli inseguitori si riportano sulla testa della corsa a meno di due chilometri dal traguardo sul finire della salita. Ci si prepara ad una volata ristretta con le poche forze rimaste. I favoriti normalmente sarebbero Betancur, Martin e Valverde ma attenzione alle sparate degli altri 3. Scollina anche Evans con 27'' di ritardo. A  50'' Meyer con Kiserlovski. 1'03'' per Bauke Mollema. Betancur e Froome provano qualcosa ad un chilometro e mezzo dal dalla bandiera a scacchi ma niente da fare perchè il loro tentativo viene annullato da Daniel Martin. Non appena la situazione si calma un attimo c'è la sparata di Contador, ancora Sanchez dietro di lui, poi Valverde, è partita la volata. Valverde salta Sanchez ed è una sfida a due fra lui e Contador. Testa a testa fino all'ultimo metro con il murciano della Movistar in rimonta ed è ... Alejandro Valverde !!! Dopo un bellissimo testa a testa il vincitore della Sanremo riesce a battere Contador e Samuel Sanchez, poi Martin, Froome e Betancur. Iglinskiy perde 3'04'', questo significa Valverde nuova Malleta Amarilla con 17'' su Betancur e 31'' su Sanchez, Froome e Contador. 

 

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5° tappa: Eibar - Besain 0f67.png

 

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La tappa di Besain di questa Vuelta al Paìs Vasco è difficile da interpretare e considerando che viene dopo le fatiche di ieri in molti potrebbero pagare. Sono in programma ben 10 gran premi della montagna, per quanto non siano difficilissimi si faranno comunque sentire nelle gambe al termine dei 166 chilometri in programma. Oggi i vari Betancur e Martin dovrebbero essere favoriti rispetto a scalatori puri tipo Froome. Ricordiamo che Valverde è l'attuale leader della classifica con 17'' su Betancur e 31'' su Contador, Froome e Sanchez. In vista della cronometro di domani sarebbe opportuno mettere altri secondi fra Valverde e quest'ultimi. 

 

Alla mattina il selezionato per centrare la fuga di oggi era Ruben Plaza che nonostante fosse 11° in classifica generale aveva comunque un distacco notevole. Al gruppo però non va bene e dobbiamo quindi ripiegare su Herrada. Insieme a lui il solo Luis Leon Sanchez (Blanco). Il nostro uomo fa incetta di punti per la maglia a pois passando per primo sull'Alto de Azkarate (2° cat). Sul quale cercano di evadere dal gruppo una manciata di corridori, chiude un ottimo Karpets capace di tenere l'andatura elevata anche in pianura. Non appena i vari tentativi vengono ripresi il russo rallenta per permettere alla coppia al comando di riprendere un vantaggio sostanzioso. Sanchez però si dimostra restio a collaborare e il grosso del lavoro ricade sulle spalle del nostro uomo. Herrada primo anche sull'Alto de Urraki (1° cat), altri attacchi in gruppo questa volta rintuzzati dall'Euskaltel. Sull'Alto de Santa Agueda (3° cat) la situazione si replica con ugual risultato. Idem sul Mandubia con la differenza che è Karpets a chiudere sul solito attacco di Moreno. Sanchez continua a non collaborare ma improvvisamente si sveglia e passa primo sull'Alto de Gabira (3° cat) mentre noi lo beffiamo sull'Alto de Gabiria e sull'Alto de Barbaris, rispettivamente 3° e 2° categoria. Dietro c'è il forcing di Plaza e rimangono una ventina di corridori, attacca Daniel Martin !!!

 

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Tutto ciò quando manca un chilometro al gpm dell'Alto de Barbaris. E' lesto a portarsi sulla ruota dell'Irlandese il solito Samuel Sanchez con Contador, Betancur, Mollema, Froome e Moreno, più indietro vediamo Valverde che come al solito non reagisce agli scatti ma sale del proprio passo. Questa volta però a differenza delle altre non sembra una sua scelta ma pare leggermente in difficoltà e cerca di evitare il fuorigiri mancando al traguardo ancora parecchio, nessun compagno di squadra con lui. Ripreso Daniel Martin il ritmo viene scandito da Samuel Sanchez con il quale restano solo Betancur, Contador e dei faticanti Mollema e Martin.

 

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In difficoltà Froome mentre Valverde viene dato a 1'30'' !!! A 35'' da lui c'è Ruben Plaza che potrebbe aiutarlo qualora lo raggiungesse. Quando arriva l'informazione del ritardo del leader alla testa della corsa c'è l'ulteriore aumento di ritmo del secondo della generale, Carlos Alberto Betancur, che transita al Gpm con qualche metro di vantaggio su Sanchez, Contador e Martin. E' rimbalzato Mollema. 

 

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Transita adesso Froome che ha 45'' di svantaggio dai primi, 2' per Alejandro Valverde !!! In testa alla corsa ora si è formato un gruppetto perchè Betancur e Sanchez stanno prendendo il largo. Il Colombiano trova sulla sua strada un grande discesista che potrebbe aiutarlo a guadagnare ulteriori secondi preziosi. Contador non viene aiutato da Martin e non riesce a tenere le ruote dei due, Mollema viene ripreso e lasciato indietro da Froome, l'Olandese è stato raggiunto anche da un  Valverde che sta affrontando questa discesa a tutta. A 10 chilometri dal traguardo la Malleta Amarilla si riporta su un Chris Froome in crisi nera, il loro ritardo è di 1'. 

 

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Samuel Sanchez nel frattempo si sta prendendo l'onere di tirare in discesa, Betancur invece si porta davanti non appena la strada torna a salire. Non penso si sarà un attacco di uno dei due sull'ultima salita, che, ricordiamolo, è l'Alto de Olaberria, un seconda categoria corto ma duro. 2 chilometri dopo Valverde riprende Martin tirandosi dietro Froome, 45'' circa il ritardo del terzetto. Inizia l'Alto de Olaberria e il ritmo di Valverde è altissimo, in pochi chilometri si riporta anche su Contador ed in lontananza vedono i due corridori al comando della carovana. 

 

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Froome non riesce a tenere il ritmo dei due spagnoli e si pianta, Contador e Valverde scollinano con 18'' da Betancur e Sanchez. Sono circa 10/15 chilometri che il Murciano sta tirando a tutta e Contador non è in grado di aiutarlo più di tanto. Dobbiamo quindi rinunciare a un'eventuale vittoria di tappa e spendere anche le ultime energie rimaste per riprendere i due al comando. Quando sotto lo striscione dell'ultimo chilometro i quattro si ricompattano in ammiraglia tiriamo un sospiro di sollievo, per ciò che poteva essere e non è stato grazie ad un fantastico Alejandro !

 

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La vittoria oggi non è questione per noi e lasciamo che gli altri si giochino questa soddisfazione parziale. Alla fine sarà Samuel Sanchez, autore finora di una Vuelta coi fiocchi, ad imporsi davanti ad un Betancur non proprio soddisfatto, terzo Contador e quarto, a chiudere il gruppo, il nostro Valverde. La classifica rimane invariata non essendoci abbuoni al traguardo. Esce fuori dai giochi per la generale Froome, che oggi accusa un ritardo di 1'56'' arrivando insieme a Martin, distacchi abissali oggi con Mollema a 3'05'', Evans e Kiserlovski a 3'32'' e Gerrans, Herrada, Iglinskiy e Horner addirittura a 7'41''. Domani si deciderà la classifica finale con una crono di 24 chilometri che vede favoriti Contador e Sanchez. Noi abbiamo 31'' da amministrare, pochi, troppo pochi. In una cronometro completamente piatta perderemmo anche 2' dai corridori citati in precedenza, dovremo difenderci insomma. Nella nostra situazione, se non peggio, anche Betancur. Con la tappa di oggi José Herrada ha vinto matematicamente la classifica scalatori. 

 

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Notizie dal mondo

 

Un Olandese nella corsa dell'Italo-Belga: Va a Martijn Maaskant (Garmin-Sharp) l'edizione 2013 del Gp Pino Cerami, dedicata al ciclista di origini siciliane, poi naturalizzato belga, Giuseppe Cerami. La classica che si svolge nella provincia dell'Hainaut in Belgio prevede quattro tratti in pavè tutti negli ultimi chilometri. Ed è stato nel penultimo che l'Olandese ha staccato Zdenek Stybar (OmegaPharma-Quickstep) dal quale avrebbe probabilmente perso in una volata a due. Con loro c'era anche un altro Olandese, Maarten Tjallingii (Blanco Pro Cycling), che però si è auto eliminato per colpa di una foratura sul primo dei quattro tratti di pavè. 

Dominio di Rovny al Gp of Sochi: Il Gp of Sochi è una corsa di 5 tappe che si svolge in Russia, appunto. Dopo la vittoria Serba dell'anno scorso di Ivan Stevic quest'anno il vincitore torna ad essere un corridore di casa, e stiamo parlando del 25enne della Ceramica Flaminia, Ivan Rovny. L'ex promessa del ciclismo dell'est ha letteralmente dominato questa edizione della corsa vincendo con ben 4'09'' sul secondo, il danese Andrè Steensen, il terzo, Frederik Willmann a più di 5'. La prima tappa, 190 chilometri pianeggianti, è stata vinta dall'ormai 35 Angelo Furlan (Christina Watches) che nonostante l'età è riuscito a mettersi dietro gente ben più giovane di lui come Trussov (Cyclingteam de Rijke) e Ariesen (Cyclingteam Jo Piels). La tappa seguente era una cronometro individuale di ben 37.7 chilometri vinta dal corridore di casa Alexander Serov (RusVelo) per 6'' su Kai Reus (Cyclingteam de Rijke) e 16'' su Ivan Rovny che già in questa tappa ha messo un margine significativo fra se e i principali avversari meno abili nelle prove contro il tempo. Infatti ha guadagnato 8'' su Steensen, pochi a dir la verità, e ben 1'31'' su Wilmann. La terza tappa è dominio Ceramica Flaminia che fa tripletta piazzando Filippo Savini, Ilya Gorodnichev e Ivan Rovny davanti a tutti, con loro solo Jasper Hamelink (Cyclingteam Jo Piels). A 20'' Steensen e Wilmann. 4° frazione e ancora Ceramica Flaminia che la fa da padrona con Gorodnichev e Rovny troppo superiori agli altri, terzo a 43'' Tomas Buchacek (Bauknecht), con lui anche Wilmann. Steensen crolla e perde 2'44''. Ultima tappa e finalmente c'è gloria personale anche per Ivan Rovny che chiude alla grande questa cinque giorni russa, a 41'' Savini e Steensen, 2'21'' per Wilmann.

Circuit des ardennes, una passeggiata per la Sojasun: Dominio questa volta di squadra per la Sojasun che al Circuit des ardennes ne piazza 4 nei primi 4 posti della classifica generale, Julien Simon, Jeremie Galland, Remi Pauriol e Brice Feillu. 5° e primo non Sojasun Cristophe Le Mevel (Cofidis), mentre per trovare il primo non francese dobbiamo scendere fino alla 10° posizione con Natnael Berhane (Team Europcar). Era iniziata male a dir la verità per i transalpini con la prima delle quattro tappe che non vede francesi nelle prime 3 posizioni. Infatti vince Yoeri Havik (Cyclingteam de Rijke) precedendo Wouter Wippert (Team3M) e Sebastian Forke (Team NSP). La tappa seguente era la più difficile ed avrebbe deciso la classifica generale, Le Mevel e Simon riescono a salutare la compagnia nel finale con quest'ultimo che sbaglia lo sprint e lascia la vittoria al bretone della Cofidis, terzo Edgar Pinto (LA-Antarte) a 33''. La Sojasun però fa sua la corsa stravincendo la cronosquadre di 21km in programma il penultimo giorno con 15'' sul Cyclingteam de Rijke e 22'' sul Team Europcar. Julien Simon può festeggiare la vittoria della classifica finale mentre Havik si concede il bis nell'ultima tappa anticipando Mathieu Drujon (BigMat) e Forke. 

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6° tappa: Beasain - Beasain  0f67.png ayk.gif

 

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Dopo cinque tappe molto difficili, ad eccezione della seconda, l'edizione 2013 della Vuelta al Paìs Vasco si deciderà contro il tempo nella lunga cronometro di Beasain. 24km da soli contro le lancette dell'orologio che scorrono inesorabilmente come la strada sotto le ruote della tua bicicletta. Questa però non è una cronometro classica pianeggiante poichè i corridori incontreranno durante il percorso parecchi chilometri in salita. Ed è questo che da una speranza a Valverde, in una normale prova a cronometro da gente come Contador o Sanchez potrebbe perdere dai 2' in su considerando i 24km, però in prove come queste il suo svantaggio diminuisce parecchio. Il Murciano deve difendere 31'' su Sanchez e Contador, che probabilmente si giocheranno la vittoria finale, e 17'' su Betancur, che si trova pressoché nella stessa situazione della Maglia Gialla. 

 

I primi corridori del nostro team a partire sono intorno all'85° posizione e dovranno cercare di trarre più informazioni possibili da riferire al capitano. Teruel e Karpets fanno un'ottimo tempo e si piazzano tra i primi della momentanea classifica di tappa. Più passano i minuti, più la tensione sale e più ci rendiamo conto di non poter vincere. Finalmente dopo la partenza di Sanchez e Betancur è il momento di Alejandro Valverde. 

 

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Contador passa al primo rilevamento cronometrico con il miglior tempo: 3'' di vantaggio su Chris Froome e 6'' su Cadel Evans. Poco dopo passa anche il capitano dell'Euskaltel con un ritardo di 9'', già 35'' per Betancur, si attende la Maglia Gialla. Sta arrivando ora il Murciano e ... esattamente 31'' di ritardo !!! 

 

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Dopo 12km il distacco fra i due spagnoli è di 0'' e si ci gioca tutto in questa seconda parte della corsa. Betancur ormai è tagliato fuori dalla vittoria mentre per Sanchez sembra molto difficile ribaltare la situazione a suo favore, può solo sperare in un calo netto di Valverde che potrebbe regalargli la seconda posizione. Arriva al traguardo il pistolero che si piazza davanti a tutti con il tempo di 35'16''. A 5'' Chris Froome mentre a 13'' Cadel Evans. Ecco Samuel Sanchez che paga 19'' ad Alberto, ben 1'10'' per Betancur. Vediamo in lontananza una maglia gialla che si avvicina. Per vincere Valverde dovrebbe fare lo stesso tempo di Tony Martin, ecco le ultime pedalate ...

 

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And the winner is ... Alberto Contador !!! Che beffa per Valverde che viene battuto un'altra volta dal Madrileno che dopo la Paris-Nice fa sua un'altra corsa a tappe World Tour prima del Giro di Francia. Un altro secondo posto invece per il corridore della Movistar che venne battuto proprio alla Paris-Nice, sembra però in ottima forma per l'Amstel Gold Race in programma fra pochi giorni in Olanda. Ne vedremo delle belle, Contador stesso invece ha annunciato che non sarà al via da Maastricht. 

 

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La classifica finale di questa Vuelta al Paìs Vasco è la seguente: 1. Alberto Contador (Team Saxo-Tinkoff) 20h48'21'' 2. Alejandro Valverde (Movistar Team) +18'' 3. Samuel Sànchez (Euskaltel Euskadi) +19'' 4. Carlos Alberto Betancur (Ag2r La Mondiale) +56'' 5. Chris Froome (Sky Pro Cycling) +2'01'' 6. Daniel Martin (Garmin-Sharp) +3'49'' 7. Cadel Evans (BMC Racing Team) +4'41'' 8. Robert Kiserlovski (Radioshack Leopard) 4'58'' 9. Bauke Mollema (Blanco Pro Cycling) +5'02'' 10. Maxim Iglinskiy (Astana Pro Team) +11'18''

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Lo stesso giorno nella Parigi-Roubaix, il 7 aprile, si è corsa la Klasika Primavera de Amorebiet, una classica spagnola di poco conto alla quale non partecipano nomi altisonanti, anch'essa, come la Vuelta appena conclusasi, si corre per le strade Basche nei dintorni di Amorebieta. Infatti queste due corse, insieme al Gran Premio Miguel Indurain, formano il ''Trittico basco-navarro''. Lo scorso anno fu addirittura doppietta Movistar con Visconti e Valverde che riuscirono a battere Igor Anton. Quest'anno ci presentiamo al via con Eros Capecchi e Juan Josè Cobo come uomini di punta ben sapendo di doverci preoccupare di gente come Dani Moreno (Katusha) e Luis Leon Sanchez (Blanco). La corsa presenta una prima metà di gara molto calma mentre nel finale ci saranno da affrontare a ripetizione le salite del Muniketagane e dell'Autzagane. Dopo 40 chilometri circa di gara vediamo che al comando della corsa c'è un terzetto di uomini Movistar formato da Sanz, Herrada e Plaza. Quest'ultimi specialmente sono due ottimi scalatori ed è proprio per questo che si sta sacrificando Sanz in questo lungo tratto di pianura che porta alla prima ascesa del Muniketagane. Come previsto il giovane velocista si sposta non appena comincia la salita e davanti rimangono i due reduci dalla Vuelta al Paìs Vasco, dove tra l'altro Plaza ha ottenuto un ottimo 11° posto in classifica generale ed Herrada ha vinto la maglia a pois, due corridori in ottima forma, il gruppo dovrà stare attento. Sul Muniketagane il gruppo aumenta il ritmo mentre Herrada sale regolare portandosi dietro il compagno di squadra. Dopo l'Autzgane in gruppo sono rimasti una quarantina mentre davanti il Castigliano Josè sta dando tutto per favorire il suo compagno, il falsopiano che porta alla seconda ascesa del Muniketagane però favorisce il gruppo. Stanno lavorando intensamente Katusha e Blanco, appunto per Moreno e Sanchez. Sulla seconda ascesa del Muniketagane c'è l'azione decisa di Losada e Nordhaug che scremano il gruppo. La situazione è ancora incerta e davanti Herrada sta spendendo le ultime energie per poi lasciare al compagno di squadra il tratto finale. Sul 3° ed ultimo passaggio sul Muniketagane Herrada alza bandiera bianca, Plaza lo ringrazia ed aumenta l'andatura.

 

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1' il suo vantaggio quando mancano 17km al traguardo. Grazie all'azione di Giampaolo Caruso il gruppo si avvicina molto e lo vedono a portata di mano. Sulla discesa che porta all'Autzagane però Plaza torna a guadagnare e il suo vantaggio si attesta sui 53''. Dietro le forze sono poche e nonostante l'infinita fuga Plaza scollina con 45'' sul plotone, è fatta ! 

 

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Il gruppo ormai ha capito che devono lottare solo per il secondo posto e anche un ultimo disperato attacco di Moreno viene chiuso da Cobo. Calma piatta, a questo punto Capecchi prova a sfruttare le sue doti da discesista e si lancia per cercare di anticipare la volata per il secondo posto e regalare la doppietta alla squadra, prova a seguirlo Moreno.

 

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Ma attenzione perchè Ruben Plaza se la sta prendendo troppo comoda e Capecchi lo vede quando mancano solo 3 chilometri al traguardo, da dietro sta rientrando anche Moreno e lo spagnolo in fuga da 130 chilometri rischia la beffa all'ultimo. Quando passano sotto lo striscione dell'ultimo chilometro Capecchi ha ormai affiancato Plaza che stizzito prova a spingere sui pedali con le ultime energie rimaste. 

 

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Capecchi ... Plaza ... Capecchi ... Plaza ... Capecchi ... Plaza ... Moreno ... Plaza ... Moreno ... Plaza ... Eros Capecchi !!! Vince clamorosamente questa edizione 2013 della Klasika Primavera de Amorebieta che sembrava già nelle mani di uno stoico Plaza che deve accontentarsi di un secondo posto. Chissà cosa si diranno i due compagni di squadra a fine gara. L'italiano esulta mentre lo spagnolo non ha nemmeno le forze per dir qualcosa. Terzo Moreno che per poco non superava anche lui il povero Ruben Plaza. 

 

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254km da Compiègne a Roubaix. Una corsa che ha fatto storia. Quando pensi alla Parigi-Roubaix le prime cose che ti vengono in mente sono il pavè, il fango, la fatica, il sudore, la gloria, il dolore ... Solo i più forti riescono ad uscire illesi da questo inferno, per alcuni è già un'impresa giungere al traguardo entro il tempo massimo. Ci sono tantissime storie da raccontare su questa corsa, dalle tre vittorie consecutive di Moser, al vincitore più vecchio di sempre, Duclos-Lassale, al grandissimo Franco Ballerini, Coppi, Bobet, Van Looy, Gimondi, Merckx, de Vlaeminck, Hinault, Kelly, Museeuw, Tafi, fino ad arrivare ai giorni nostri con la sfida fra Tom Boonen e Fabian Cancellara che si ripeterà anche quest'anno. E' ancora in vantaggio Boonen, e lo sarà anche dopo questa edizione, 4 a 2 il numero delle vittorie di questi due fenomeni. L'anno scorso il campione belga ha staccato tutti con un'azione fantastica, però ... non c'era lo svizzero. Quest'anno è diverso, quest'anno ci saranno entrambi. 27 tratti di pavè con un livello di difficoltà che va da 1 a 5, segnalato con le stelle. Si parte dal numero 27, da Troisvilles ad Inchy e si arriva al numero 1, poco prima di entrare nel velodromo finale, Roubaix. Questo è solo il degno finale di una corsa magnifica. E tra Compiègne e il velodromo c'è la Foresta di Aremberg, il Mons-en-Pévèle e il Carrefour de l'Arbre. Insomma, benvenuti all'inferno.

 

Settori in pavè

 


27 Troisvilles > Inchy 98,5 2200 ***
26 Viesly > Quiévy 105 1800 ***
25 Quiévy > Saint-Python 107,5 3700 ****
24 Saint-Python 112,5 1500 **
23 Vertain > Saint-Martin-sur-Écaillon 120 2300 ***
22 Verchain-Maugré > Quérénaing 130 1600 ***
21 Quérénaing > Maing 133 2500 ***
20 Maing > Monchaux-sur-Écaillon 136,5 1600 ***
19 Haveluy > Wallers 149,5 2500 ****
18 Foresta di Arenberg 158 2400 *****
17 Wallers > Hélesmes (Pont Gibus) 164 1600 ***
16 Hornaing > Wandignies-Hamage 170,5 3700 ****
15 Warlaing > Brillon 178 2400 ***
14 Tilloy-lez-Marchiennes > Sars-et-Rosières 181,5 2400 ****
13 Beuvry-la-Forêt > Orchies 188 1400 ***
12 Orchies 193 1700 ***
11 Auchy-lez-Orchies > Bersée 199 2600 ****
10 Mons-en-Pévèle 205 3000 *****
9 Mérignies > Avelin 211 700 **
8 Pont-Thibaut > Ennevelin 214,5 1400 ***
7 Templeuve Le Moulin de Vertain 220,5 500 **
6-1 Cysoing > Bourghelles 227 1300 ****
6-2 Bourghelles > Wannehain 229,5 1100 ***
5 Camphin-en-Pévèle 234 1800 ****
4 Carrefour de l'Arbre 236,5 2100 *****
3 Gruson 239 1100 **
2 Willems > Hem 246 1400 **
1 Roubaix 253 300 *

 

Andiamo in corsa finalmente perchè è iniziata l'edizione 2013 della Parigi-Roubaix, i favoriti come ampiamente detto sono sempre loro: Boonen e Cancellara. Esattamente una settimana fa la locomotiva di Berna ha impressionato tutti al Giro delle Fiandre vincendo per distacco su Boonen ed uno splendido Paolini. Oggi però la situazione è diversa, non ci sono le cote. Per Boonen è sicuramente più facile, per quanto si possa definire facile una cosa del genere, rimanere a ruota di Cancellara sul piano che in salita, per poi batterlo in volata facilmente essendo dotato di uno spunto veloce nettamente migliore del suo, un po' come ha fatto al Fiandre dello scorso anno con Ballan e Pozzato. Continuando il discorso dei potenziali vincitori non dobbiamo escludere uno come Sep Vanmarcke che ha dimostrato più volte di poter tenere la ruota dei migliori, poi come al solito non sono da sottovalutare i soliti Breschel, Chavanel, Flecha, Langeveld, Leukemans, Terpstra, Vandenbergh e Vansummeren. Insomma un lotto partenti di tutto rispetto. Parlando di Movistar: a differenza del Fiandre non possiamo far valere il valore collina di Visconti, così abbiamo deciso di portare una squadra di gregari per evitare guai fisici ai capitani in vista delle Ardenne. La fuga, che parte al chilometro 20, è composta da: Vandborg (Cannondale), Smukulis (Katusha), Lastras (Movistar), Jarrier (Bretagne), Herrada (Movistar), Valentin (Cofidis), Bewley (Orica), Tosatto (Saxo), De Greef (Lotto), Puccio (Sky), Agnoli (Astana), Gutierrez (Movistar) e Castroviejo (Movistar). Una fuga bella corposa e con tanti uomini Movistar per farci vedere in questi prime ore di gara. Dopo circa 100km di gara c'è il tentativo solitario di Johnny Hoogerland !!!

 

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Sembra un po' come l'attacco di Paolini, forse questo ha leggermente più senso se consideriamo le probabilità di Hoogerland di vincere, o comunque anche di far bene in una corsa come la Roubaix. Paolini un risultato interessante poteva ottenerlo anche senza quell'attacco, probabilmente non un terzo posto come poi si è rivelato però chissà, magari un piazzamento nei 10. Hoogerland nei 10 alla Roubaix invece è impossibile per ora. Ma ritorniamo in gara perchè in brevissimo tempo l'Olandese si riporta sui fuggitivi della mattina e, come al solito, si porta in testa a tirare. 

 

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