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[PCM 11 - Ministoria] - Un Tour all'antica


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Anteprima 7a tappa: Pau > Saint-Jean-Pied-de-Port 196 km

Pur priva di arrivo in quota, sarà la settima frazione il vero tappone pirenaico del Tour de France 2011. Certo, nulla a che vedere con la massacrante cavalcata di Arette-Pierre-Saint-Martin dell'edizione 2010, dal momento che saranno le Alpi ad occupare la posizione di maggior rilievo nel tracciato di quest'anno, ma i 196 km che porteranno la carovana da Pau a Saint-Jean-Pied-de-Port presenteranno comunque un dislivello intorno ai 4500 metri, un GPM di 3a categoria, uno di 2a, uno di 1a e due Hors Catégorie, uno dei quali rappresenterà la salita inedita più significativa e affascinante del tracciato della Grande Boucle. Dopo una trentina di chilometri pianeggianti, gli atleti inizieranno ad assaggiare le prime pendenze lungo la strada che porterà al Col de Marie-Blanque, 11,3 km al 5,2% di pendenza media, affrontato in questa occasione dal versante più semplice, con cima poco meno di 44 km dopo la partenza. Il successivo tratto in fondovalle condurrà allo sprint intermedio quotidiano, ad Arette, dopo 68,4 km. Da lì inizierà il falsopiano a salire che condurrà all'attacco del Col de Soudet, prima ascesa Hors Catégorie di giornata, con i suoi 15 km di salita al 7,3% di media, con un tratto di 8 km al 9,4% tra i -13 e i -5 dalla vetta. In vetta mancheranno ancora poco più di 106 km.

Terminata la lunga discesa, la breve Côte de Larrau, 3 km al 7,8% di pendenza media, farà da antipasto al ben più selettivo Col de Bagargui, 9 km e 100 metri di scalata all'8,8% di pendenza media, con punte del 15%. Il GPM sarà posto a 64 km dal traguardo, facendo pertanto del Bagargui il possibile trampolino di lancio per le voglie di riscatto di chi dovesse aver deluso sull'Hautacam, e avesse recuperato forze per la seconda giornata in montagna. Terminata la discesa, contrassegnata anche da un tratto in contropendenza, un tratto di fondovalle di 25 km circa condurrà i corridori ai piedi dell'ultimo, più impegnativo e più suggestivo dei colli in programma per questa 7a tappa: il Pic de Beillurti, per la prima volta incluso nel tracciato del Tour. La scarsa lunghezza dell'ascesa - appena 7 km - sarà ampiamente compensata dalle pendenze: 11,6% la media, 21% la massima. Dati che lo rendono di fatto una sorta di muro delle Fiandre, ma con le proibitive pendenze spalmate su una distanza quintupla rispetto alle erte belghe. In cima mancheranno solamente 15 km, di cui 2 di falsopiano, 10 di discesa, e appena 3 sostanzialmente piatti, in realtà contrassegnati da una breve rampa e da una breve discesa immediatamente successiva. Una tappa che dunque potrebbe riscrivere la classifica generale maturata 24 ore prima, esaltando soprattutto le doti degli scalatori più puri e fisicamente adatti a pendenze tanto estreme.

GPM: Col de Marie-Blanque (2a categoria, 1035 m, 11,3 km al 5,2%, km 43,8); Col de Soudet (Hors Catégorie, 1540 m, 15 km al 7,3%, km 89,5); Côte de Larrau (3a categoria, 624 m, 3 km al 7,8%, km 120,1); Col de Bagargui (1a categoria, 1327 m, 9,1 km all’8,8%, km 132,0); Pic de Beillurti (Hors Catégorie, 1072 m, 7 km all’11,6%, km 180,9)

TRAGUARDO VOLANTE: Arette (km 68,4)

DIPARTIMENTI: Pyrénées-Atlantiques (km 0-arrivo)

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Marino: Quel che era non è più, ciò che sarà, ancora non è; ma ciò che conta è ciò che è, ed oggi, fra i viaggi solari sulla volta celeste che scandiscono il tempo della nostra esistenza che siamo destinati a trascorrere infra queste vette, non è né il primo, che non è più, né il terzo, che ancora non sarebbe, ed in ogni caso mai sarà.

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Sgarbozza: Non abbio gabido una micchia.

Marino: Questo non significa nulla, sarebbe stato così anche se avessi esordito con "buongiorno a tutti". Ad ogni modo, traducendo per i bruti: benvenuti alla seconda frazione pirenaica. Gigi Sgarbozza, non so cosa chiederti, prova a dare un senso alla tua presenza qui.

Sgarbozza: Hai del whisky?

Marino: Per l'appunto. Comunque no Gigi, e anzi, se vuoi un consiglio da amico, quale preciso subito di non essere, credo che dovresti diminuire il tuo consumo di alcol.

Sgarbozza: Becché?

Marino: Il fatto che ieri sera tu sia stato visto abbracciato ad un camionista mentre cantavi "Oh mia bela madunina" dovrebbe farti riflettere.

Sgarbozza: Ma lì ero sobbrio.

Marino: Allora forse dovrebbe far riflettere i contribuenti sul fatto che i loro canoni vadano a rimpinguare le finanze di questo ominide. E parlando di ominidi, cediamo la linea alla ricognizione di Davide Cassani.

*Video*

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Cassani: Seconda tappa pighenaica, centonovantasei chilometghi da Po a Sen Jan Pié de Pog. Dopo una tgheintina di chilometghi si inizia a salighe vegso il Col de Maghì Blan. Da questo vegsante la salita non è dughissima, poco più di undici chilometghi al cinque vig-gola due peg cento di media. Sono davvego impegnativi solo i pghimi cinque chilometghi.

Marino: Perciò lui ha fatto gli ultimi sei?

Regia: No Marino.

Marino: Mi state dicendo che Cassani ha deciso di provare l'ebbrezza del lavoro?

Regia: No, non ha fatto manco quelli.

Cassani: La seconda salita è il Col de Sudé, molto più impegnativo, con i suoi quindici chilometghi al sette e tghe peg cento. Molto selettivo anche il Col de Bagag-ghì, di soli nove chilometghi, ma con pendenza media dell'otto e otto peg cento. Ma il vego clu della giog-nata sagà il Pic de Beiugtì, salita inedita. Sono solo sette chilometghi, ma la pendenza media è dell'undici vig-gola sei peg cento. Dalla vetta mancheganno solamente quindici chilometghi, quasi tutti in discesa. Noi pagtiamo da qui.

*Parte "Now We Are Free"*

Marino: Ciò, con tutte queste salite, mi mettete la musichetta epica sulla discesa? Cioè, è come se io entrassi in una banca, ammazzassi 20 persone, e poi venissi arrestato per aver fottuto il portafogli ad uno dei cadaveri.

Regia: Ma che cazzo di paragone è?

Marino: Non è così fuori luogo come sembra. Scommetto che almeno una ventina di suicidi causati dalle ricognizioni di Cassani li troviamo.

Cassani: Qui siamo all'agghivo. E' una tappa dughissima, se qualcuno avgà il cogaggio di accendeghe la miccia un po' pghima del Beiugtì si potghebbego faghe distacchi pesantissimi. In ogni caso, l'ultima salita è in g-gado di faghe g-gande selezione. Ci sagà spazio solo peg i miglioghi.

*In studio*

Marino: E' straordinario che si possano ottenere impressioni così dettagliate facendosi la tappa in macchina. Ad ogni modo, Pietro Plastina, hai dei messaggi per noi?

Plastina: Sì, uno. Ce lo manda Pietro P. da Pau, che dice: "Prova"

Marino: Credo che sia il momento televisivo più patetico da quella volta che Minzolini disse che il trionfo del centro-sinistra alle amministrative era un'arma a doppio taglio. Per vedere se riusciamo a fare subito di peggio, proviamo a dare spazio ai pronostici di Gigi Sgarbozza.

Sgarbozza: Sì Barino, oggi vedo Damiano Gunego davandi a dutti. Boi Mar Cabbendig, Dailer Varra, Alessandro Bedacchi, e inzomma dutti i veloscisti con doti di scaladori-bassisti gondro il dembo in bavé.

Marino: Anche sorvolando sulla definizione di "velocisti con doti di scalatori-passisti contro il tempo in pavé", ho come il sospetto che tu abbia cannato pagina.

Sgarbozza: Ottava dappa?

Marino: Settima.

Sgarbozza: Ommerda.

Marino: Non ti preoccupare Gigi, le possibilità di successo erano le stesse. E già che si parla di successo, diamo la linea a chi vanta come unico successo della sua vita quello di aver superato la soglia del metro nella gara di wurstel mangiati senza tagliarli: Ano Vulvarelli e colui che è perennemente a rischio di diventare il suo pranzo, Davide Cassani.

credits: gigilasegaperenne

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  • Amministratori

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http://www.cycling-manager.eu/forum/index.php?/files/file/207-variante-tour-de-france-ajaccio-parigi-2/

Vorrei dire due parole su questa variante di Emmea. L'ho giocata in carriera ed è stata veramente spettacolare. Percorso di una bellezza incredibile, pieno di colpi di scena e se in Corsica non state attenti la caduta è in agguato. Le salite e le tappe incerte mi hanno fatto rivivere il Tour di "e se i francesi" e il mio omonimo corridore della Imbogames alla fine ha perso contro Contador per 1'25''

Il tour è andato allo spagnolo ma ci sono delle tappe davvero fenomenali. Consiglio vivamente di installarlo perchè è la variante più bella dell'anno.

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