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Ecco la mia storia...


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Purtroppo la tappa seguenteci vide perdere la maglia, Maurizio perse le ruote dei migliori sull'ultima salita e Eros lottò come potè, finendo però per doversi arrendere in volata a Florian Stalder, che grazie ai 20" di abbuono andò a vestire la maglia, con 8" di vantaggio sul nostro.

L'ultima tappa doveva essere il momento decisivo del riscatto, Kvasina intanto andò in fuga a prendersi gli ultimi GPM e blindare la relativa classifica, intanto u successo era archiviato

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Negli ultimi 10km si scatenò il caos, Bertagnolli attaccò, seguito da Biondo, ancora pericoloso in classifica, con solo 31" di ritardo dallo svizzero

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Ma sull'ultimo strappo fu Fedrigò a piazzare un allungo irresistibile, strancando la strenua resistenza di Boom, l'unico a provare a seguirlo

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Eros e Kristian si buttarono all'inseguimento, ma il francese sembrava avere davvero una marcia in più

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Fedrigò andò così a vincere in solitaria la sesta tappa, era da vedere la serrata situazione in classifica

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Dietro Knees staccò gli altri inseguitori per il secondo posto, ma c'era tensione per il risultato finale

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Il risultato permiò alla fine l'atleta della Bouygues, che si piazzò in testa alla classifica, Eros, staccando Stadler si prese comunque il secondo posto, Kristian 5° e Maurizio 7°, tutto sommato un'altra ottima prova di squadra, e altri punti importanti in una classifica continental che ci sorrideva sempre di più

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Il risultato permiò alla fine l'atleta della Bouygues, che si piazzò in testa alla classifica, Eros, staccando Stadler si prese comunque il secondo posto, Kristian 5° e Maurizio 7°, tutto sommato un'altra ottima prova di squadra, e altri punti importanti in una classifica continental che ci sorrideva sempre di più

Alla fine ottimi risultati anche qui... Peccato per l'allungo di Fedrigo

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Notizia di questi giorni: confermata la squalifica per 2 anni di Maurizio Biondo :65:

E' una mia politica considerare la mia storia un universo parallelo che si sviluppa da quello reale a partire dal 1\19, siccome la squalifica di Biondo è avvenuta dopo quella data nella mia storia è pulitissimo

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Poi via in Belgio per il GP Cerami, corsa per passisti veloci, io provai una botta da finisseur, per sorprendere tutti

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Ma Sieberg mi passò a doppia velocità andando a vincere, per me comunque un discreto 5° posto

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e in olanda, dove Eros Capecchi vinse il Profonde van Drenthe, dove l'anno scorso Arekeev e Proni avevano fatto una splendida doppietta, Eros, consigliato da Alex, partì nello stesso punto, lasciando tutti gli avversari alle spalle, secondo lo svizzero Bertogliati, ora alla Cervelo.

Quindi in Trentino per il Giro d'Oro, corsa collinare con arrivo in salita, nella discesa che precedeva lo strappo finale, Eros e Matej, due veri specialisti, si avvantaggiarono sul gruppo

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Il mio connazionale non resse il ritmo di Capecchi, che si lanciò solitario all'attacco

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Da dietro però partì come un fulmine il russo Trofimov, che raggiunse Capecchi, mentre Matej veniva ripreso, ma Kristian provava a scattare

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Ma la volata a due fu senza storia, Eros era più veloce, e il russo aveva speso troppo per rientrare, il nostro capitano doppiò il successo olandese con questo, portando così a 400 punti il suo vantaggio sul secondo nel continental tour

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me lo sono preso anch'io Capecchi.....quando attacca in discesa è un razzo,non spreca energie ma ha un basso valore pianura... :smilie_daumenpos:

In effetti è vero, Capecchi se avesse 72 in pianura sarebbe un mostro, per fortuna per le gare in cui si rischia di sbriciolarsi la gialla in pianura ho Biondo e Knees che hanno un valore accettabile (71 e 70)

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Il prossimo appuntamento era un pò particolare, Siro ci aveva convinti tutti a saltare il Giro del Trentino per tentare l'avventura oltreoceano, al Tour of Georgia, corsa di 7 tappe, che si preannunciava molto interessante, Knees sarebbe stato il capitano, con Kvasina, io e Arekeev ad aiutarlo nelle tappe difficili, oltre a noi poi c'erano Voss, Facci, Bindi e Kittel.

La prima tappa furono 210km di un piattone interminabile, al termine dei quali mi sentivo stanco e non ruiscci a disputare una volata decente, vinse Carrasco dell'Amore e Vita

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La seconda tappa era più nervosa, con Arekeev in fuga a caccia di GPM, vinse entrambi quelli che stavano lungo il percorso e si prese la maglia

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A noi la fuga sarebbe anche andata bene, visto che Alex era il più forte dei fuggitivi e con un buon vantaggio avrebbe anche potuto lottare per la generale, ma ai -15 il gruppo rientrò. A questo punto toccava a me giocarmela allo sprint, mi piazai a ruota di Stauff, lanciato bene da Tolles

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Fu un arrivo veramente tirato, gli altri erano dietro, ed eravamo noi due a giocarcela, purtroppo vinse il tedesco di un soffio, un pò di rabbia per me che speravo di riuscire a sbloccarmi anche in questa stagione, ma pazienza, in questa corsa c'erano ancora due tappe adatte a me

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  • 2 weeks later...

Ci aspettava ora una tappa di media montagna, con Kristian a dover entrare in azione, non avevamo portato una squadra fortissima ad appoggiarlo, e il lavoro sporco sarebbe toccato tutto a me e Kvasina, visto che Arekeev attaccò da subito per consolidare la maglia dei GPM

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Iniziava poi un circuito da ripetere 4 volte con una salita tosta ad ogni passaggio, e al penultimo giro io e Mitija avevamo portato ottimamente Kristian in testa, così fu prontissimo a rispondere all'allungo in discesa di Etxarri

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I due arrivarono con circa 30" di vantaggio sul gruppo ai piedi della salita, lo spagnolo si staccò subito, ma dietro il gruppo esplose, sotto l'assalto di Eibegger, che si riportò su Kristian con una fucilata notevole, io e Mitija eravamo subito dietro ad inseguire

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Kristian rimase sorpreso nel vedere rientrare l'austriaco quando pensava ormai che fosse fatta, lo guardò in faccia e vide tutto lo sforzo fatto per staccare il gruppo e rientrare, e allora poco prima dell'ultimo chilometro, riscattò

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Eibegger era davvero stremato e non rispose, Knees volò verso la sua prima vittoria stagionale, e verso la maglia di leader della generale

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Io e Mitija ci difendemmo bene sulla salita finale, chiudendo 9° e 10°, così da essere 7° e 9° in classifica generale

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Il lavoro svolto fino a quel momento era ottimo, ma ora arrivavano le due tappe più dure, una crono di 25km e un arrivo in salita interminabile, a gradoni, che avrebbe messo in serio pericolo la maglia di Kristian. Ma forti del nostro spirito di squadra e della guida di un Camponogara che conosceva queste corse come pochi eravamo pronti a resistere fino in fondo.

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  • 4 weeks later...

E in effetti il Tour of Georgia era ancora lontano dall'essere finito, nella successiva crono Kristian si difese dalla rimonta di Victor Hugo Pena, cronoman colombiano attempato ma sempre pericoloso, rimanendo leader per soli 6".

Il successivo arrivo in salita era tremendo, con tratti duri e tratti che spianavano, per 35km, fu una difesa lunga ed estenuante, con prima Arekeev e poi io a parare i colpidegli avversari, su tutti Etxarri ed Eibegger, ma alla fine ai -5 Kristian riuscì a salutare tutti, andando ancora a vincere una tappa, con Kvasina che completò il trionfo, regolando gli inseguitori su Eibegger. La situazione ora era più tranquilla, con Pena a quasi 1 minuto, e Matija che saliva al 4° posto in generale.

Il più sembrava fatto, ma nella 6a tappa, in apparenza tranquilla, gli avversari ci avevano preparato un'imboscata, attaccando tutti ai -40, ma Siro ci aveva messo in guardia da questo pericolo, lui conosceva questa corse a menadito e sapeva che in america il ciclismo era corso in maniera più aggressiva, non c'era mai un attimo in cui potersi rilassare. Riuscimmo a non scomporci, Arekeev per primo si sacrificò per tenere il distacco entro il minuto, poi io e Kristian ci lanciammo all'inseguimento, raggiungendo i fuggitivi ai -10, e io in una volata a 4 con Kristian, Ben Hermans, e Kangert riuscii a far valere il mio spunto veloce, conqistando la prima vittoria stagionale, nonostante la fatica per aver riportato Knees sotto.

L'ultima tappa, circuito cittadino, per fortuna fu tranquilla, con Casper a vincere, e io stanco e appagato, solo 8°.

La trasferta oltreoceano era stata un trionfo, con Knees 1°, Kvasina 4° e io 5° in classifica generale, Arekeev in maglia degli scalatori, e Knees quella a punti.

Nota: non ho potuto mettere le immagini per problemi tecnici

Il ritorno in europa, dopo la bella avventura americana era il GP di Francoforte, un tempo corsa regina del calendario tedesco, poi superata da Amburgo con l'inserimento di quest'ultima prima nella Coppa del Mondo e poi nel Pro Tour. In ogni caso era una corsa di prestigio e noi eravamo pronti a combattere fino in fondo. Ovviamente oltre a me c'erano i tre tedeschi, poi Proni, Facci, Bindi e Bodnar. Per noi la corsa iniziò a 100km dal traguardo, quando Mauro Facci si inserì in un gruppo di contrattaccanti, fra cui da segnalare Pinotti e Hollenstein e si riportò sui fuggitivi della prima ora, guidati da Tombak

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Il gruppetto scremato a soli 5 uomini, tra cui il nostro passista vicentino, era ancora lì ai -5km

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La situazione non era pessima, ma Mauro in volata era un sasso, e non potevamo fidarci a fondo di lui, io e Knees, i capitani di giornata, ci consultammo: <Ehi, sloveno, stai bene?>

<Sì, non è stata una corsa durissima>

<Allora te la senti di attaccare ora? se vuoi ti piloto>

<Ok, ma Mauro davanti?>

<E' troppo lento non possiamo fidarci del tutto , forza, andiamo>

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Saltammo prima un gruppetto di staccati, poi anche quello di Mauro, Kristian, galvanizzato dai successi, era lanciatissimo, e io alla sua ruota, ai -2 eravamo in testa

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Ormai era fatta, rilanciai l'andatura, staccando un Knees provato, e andai a vincere, fra due ali di folla un pò deluse, perchè speravano la vittoria andasse al ragazzo di casa

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Ormai eravamo lanciatissimi verso il PT, con oltre 1000 punti di vantaggio sull'Agritubel, seconda, e soprattutto eravamo una vera squadra, con i nuovi compagni ormai c'era un'intesa perfetta, l'anno successivo eravamo pronti a dare l'assalto al ciclismo che conta

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