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Via in Toscana, per GP Larciano e Giro di toscana, dove l'anno scorso Arekeev aveva colto una bellissima vittoria in solitaria, stavolta saremmo stati io e Knees a guidare la squadra, a Larciano il percorso era insidioso, un circuito da ripetere 5 volte, aperto un pò a tutte l possibilità, Kristian avrebbe fatto corsa dura, io ero pronto all'aventuale volata spuria.

Le fughe da lontano non erano nel DNA della nostra squadra, ma ogni tanto serviva buttarci qualcuno, se non altro per dare qualche occasione di visibilità ai gregari, come il sempre generosissimo Bindi

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Ma in 4 non avevano speranze di arrivare, all'ultimo giro Pozzovivo promosse un'attacco di 5 uomini, in cui fu bravo ad inserirsi Kristian

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Purtroppo tutto andò contro i nostri i piani, visto che i 5 non arrivarono, ma vennero ripresi solo da un gruppo di contrattaccanti, e non dal gruppo più ampio, in cui c'ero anch'io a potermi giocare lo sprint. Kristian chiuse solo 8°, mentre io regolai il gruppone, 19°

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Al Giro di Toscana speravamo di meglio, schema tattico simile, ma senza nessuno in fuga, la corsa vera la aprirono Giordani e Finetto ai -30, anche se un attacco a 2 in quel punto era solo un modo per bruciarsi

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Più incisivo fu il mio vecchio amico Visconti, quest'anno alla corte di Cunego, ma pronto sempre a ritagliarsi il suo spazio in queste corse minori, ma anche lui non riuscì a fare la differenza

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Dal gruppo dietro, in cui c'eravamo io e Kristian, scattò Bertagnolli, purtroppo Knees non ne aveva per chiudere sul capitano dell'Androni e lanciarmi lo sprint. Io provai a partire lunghissimo per rientrare, nessuno contrastò il mio sprint, ma il trentino davanti era ormai irraggiungibile

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Il risultato era buono, ma lasciava un pò di amaro in bocca, perchè ero veramente in giornata super, ma Bertagnolli aveva fatto la differenza in salita. Ora un giretto fra Danimarca e Francia, e poi ero pronto a correre le corse nel mio paese, a cui come sempre tenevo molto.

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E in Danimarca si andava a correre la Collier Classic, corsa in linea da velocisti, io e Voss pronti alla volata, ma intanto Proni cercò la fuga

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Negli ultimi 30km Mitija Kvasina contrattaccò riportandosi sui fuggitivi, con due uomini nel gruppo di testa la situazione sembrava positiva, ma il vantaggio era molto risicato

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Infatti rientrò il gruppo, lanciatissimo verso la volata, io seguii il treno Agritubel per Caethoven, mentre Paul rimaneva intruppato senza riuscire a prendere una buona ruota

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Sul traguardo sfrecciò a tutta velocità il buon vecchio Jimmy Casper, secondo Caethoven, e io a completare un bel podio

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Francia, Tour de Picardie, nel nord est, terra di grande ciclismo. La squadra puntava su di me che in queste brevi corse a tappe mi trovo benissimo, quando c'è da giocarsi la classifica sul filo degli abbuoni. E infatti subito c'era da andare a caccia di secondi di abbuono, volatona generale, io mi accodai al francese Bacquet, che aveva provato a partire lungo

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saltai il velocista dell'Auber agevolmente, ma c'erano altri corridori più in palla, Bonnet andò a prendersi la vittoria sull'estone Tombak, trasferitosi all'Adria, io solo 5°

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La seconda tappa andò meglio, uno straripante Ventoso dominò lo sprint, ma io riuscii a chiudere alle sue spalle, prendendo 12" preziosissimi, resistendo al danese Pedersen

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La terza tappa era quella decisiva, io avrei lottato fino in fondo per la maglia, ma intanto decisi di dare via libera a Matija per cercare traguardi GPM, dopo un'ottima prima metà di stagione si meritava un'affermazione, e lui fece del suo meglio, contrastando Dailbard e Froome, fino a vestirsi di pois

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I due svizzeri Moos e Stadler portarono via un gruppetto con me, Pichot, Anzà, Vogondy e Sutherland, di questi ero il meglio piazzato in classifica, e in volata il solo Pichot avrebbe potuto impensierirmi, la situazione era ottima

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Ma il corridore dalla Bouygues sapendo ciò decise di non rischiare la volata, scattando ai -5, io tirai a morte per riprenderlo, ma era troppo forte sul passo, nel finale Sutherland andò a prendersi il secondo posto, io, stanchissimo, chiusi 7°, ultimo del gruppetto. Pichot prese la maglia con 8" su di me

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Ma non era certo finita, da mezzo velocista quale ero potevo sempre provare a prendermi gli abbuoni nell'ultima tappa, mi bastava un 3° posto per superare il francese, niente traguardi volanti, i 6" non bastavano, bisognava gicarsi tutto nella volata finale. E le cose si misero bene, perchè riuscii a seguire il duo Capinordic formato da Krivtsov e Pedersen, lanciatissimo in testa

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Il danese andò a vincere la tappa di mezza bicicletta su di me, ma il secondo posto mi bastava, con 12" avrei superato Pichot.

Ma quando mi voltai a vedere i piazzamenti, la beffa, Pichot era arrivato 3°, e con gli 8" di abbuono difendeva la maglia, per soli 4"

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Mi bruciava un pò perdere così, per pochissimi secondi, ma per un corridore che usa le mie tattiche faceva parte del gioco, se non altro avevo dimostrato buoni progressi in volata, con 2 secondi posti contro corridori certo più velocisti di me, in Baviera ora avrei provato a rifarmi.

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Bayern Rundfahrt, classico appuntamento del maggio tedesco, ovviamente nella nostra formazione i tre padroni di casa, poi io, Facci, Arekeev, Bodnar e Proni.

La prima tappa era da volata, e Paul Voss, dopo una prima metà di stagione deludente, sperava nel riscatto davanti al suo pubblico, e chiese a me e Facci se potevamo organizzare il treno. Noi eravamo un pò dubbiosi, anche perchè non avevamo mai provato i meccanismi di un'operazione sempre delicata, ma provammo comunque a contrastare gli ElkHaus di Radochla

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Mauro fece un'ottima tirata, superando Jochen Summer, così io potei lanciare la volata in testa, solo Geschke era riuscito ad accodarsi a noi

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Paul mi superò negli ultimi 100m, e andammo a cogliere una grande doppietta, Geshcke chiuse terzo, gli altri, su tutti Siedler, non recuperarono

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Ma non c'era tempo per festeggiare, ci aspettava la seconda tappa, la più impegnativa di tutte, partì una fuga pericolosa, di 11 uomini, che presero 8' di vantaggio. Noi dovevamo stare attenti, visto che avevamo molti uomini potenzialmente vincenti, come me, Knees, Proni e Facci, e quindi ci toccava sobbarcarci l'inseguimento, anche il leader Paul si mise a tirare per recuperare

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Ai -20 la situazione era critica, con i fuggitivi ancora avanti di 3', Bodnar, Voss, Arekeev e Kitten non ne avevano più, così per smuovere la acque attaccò Facci

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Portò via un gruppetto con anche i nostri Knees e Proni, seguiti da Scholz, Tolles e Pate

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La superiorità numerica dei nostri era evidente, ma il problema erano i fuggitivi, che ai -10 avevano ancora 2' di vantaggio, quando Pate provò a rientrare sulla testa da solo

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L'impresa era disperata, infatti i fuggitivi arrivarono, con vittoria allo sprint di Bjorn Thurau, ma i più pericolosi in vista della crono erano De Kort e Gretsch

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Io intanto feci un tentativo disperato per rientrare sul gruppetto dei migliori, per non trovarmi tagliato definitivamente fuori dai giochi

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Rientrai proprio negli ultimi metri nel gruppetto di Proni, Knees e Facci, anticipato di poco da Scholz, che però non guadagnò nulla

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Visto il percorso morbido recuperare il minuto e quaranta di distacco da Thurau non era semplice, ma comunque eravamo in 4 nei primi 20, a avremmo dovuto dare tutto nelle tre tappe seguenti, specialmente nella crono.

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Quando io ho il mio leader che perde contatto mando un ciclista a mettersi tra il guppo e il mio leader cosi di solito se il gap è poco lo neutralizzo

In realtà per questa corsa Kocjan non era il leader, su un percorso come questo, con 25km di crono, Knees è molto più forte.

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La successiva era una tappa collinare morbida, ma era d'obbligo comunque provare a staccare Thurau e gli altri protagonisti della fuga bidone, ma intanto i DS concessaro a Lukasz Bodnar la possibilità di attaccare a lunga gittata

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Dietro ai-15, con Lukasz e compagni ancora avanti di 2' attaccarono i due uomini più in forma: Knees e Scholz

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A sorpresa Thurau, pur essendo un velocista, rispose alle accelerazioni, formando così un gruppetto all'inseguimento dei fuggitivi

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Lukasz si sentiva bene, e in fondo in una situazione così non serviva a Knees, così si giocò le sue carte, attaccando sull'ultimo strappetto

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Lukasz seppure reduce da una stagione mediocre, era sempre un gran passista, e si involò verso il traguardo, a nulla valse l'inseguimento di Hupond e Merlo, per il polacco la braccia al cielo della Baviera furono una liberazione, a 2 anni dall'ultimo successo

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Knees regolò il gruppo per il 4° posto, inutile al fine della classifica, visto che Thurau, De Kort e Gretsch erano tutti con il suo stesso tempo

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Per la classifica generale la tappa era un fallimento, Kristian non era riuscito nè a recuperare sui membri della fuga bidone, nè a staccare i forte cronoman Scholz, ma per noi era bellissimo vedere finalmente il successo di Lukasz, dopo un anno e mezzo di delusioni, la crono ora sarebbe stata giudice implacabile, ma sperare di battere Scholz e recuperare oltre un minuto e mezzo su Gretsch e DeKort sembrava molto difficile.

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La crono andò abbastanza secondo pronostico, con il successo dell'esperto colombiano Pena, mentre Gretsch si prese la maglia, strappandola a Thurau, in classifica recuperò moltissimo Scholz, fino al secondo posto, mentre Knees e Facci si difesero, portandosi in 6a e 7a posizione, io, 5° prima della tappa, persi parecchio, uscendo dalla top 20. Ma c'era l'ultima tappa, per dare un ultimo assalto, la squadra di Gretsch non era certo una corazzata, e così decidemmo sulla prima salita di giornata di provare a sgretolarla, con un forcing notevole di Alexandr Arekeev

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Poi, per tenere la pressione alta, Voss attaccò a 80km dall'arrivo, portando via un gruppetto pericoloso, visto che lui e l'americano McCarty avevano meno di 3' di distacco

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Quella che doveva essere solo una mossa tattica sembrò rivelaris qualcosa di più, il Thuringer Team non sembrava in grado di ricucire, e Paul e compagni ai -15 avevano ancora circa 3'30" di vantaggio

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Ma poi iniziò una fase di studio che rischiava di mandare tutto all'aria, Voss e McCarty si temevano, avendo esattamente lo stesso distacco in classifica: 2'54", e gli altri erano più che altro interessati alla tappa. Così Paul ai -5, pur essendo il più veloce nel gruppetto di testa cercò un allungo

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Paul andò a vincere la tappa, mentre dietro Bates regolava McCarty e Bole. Ma ora l'importante era vedere il vantaggio acquisito sul gruppo, servivano 2'34" per vincere il Bayern Rundfahrt

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E il gruppò arrivò, anticipato di un soffio da Santo Anzà, il riscontro del cronometro era 2'42" secondi: Paul cel'aveva fatta!!!

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E così alla fine ci eravamo portati a casa anche questa corsa, anche se nella maniera e con l'uomo meno pronosticabili. Voss in teoria avrebbe solo dovuto mettere pressione sugli uomini di Gretsch, ma invece era riuscito ad arrivare fino in fondo. Knees chiudeva 9°, Facci 12°, io 17°.

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ci hai creduto e la thuringen non ha potuto nulla grande vittoria per un grande giocatore,ti dico che io difficilmente avrei creduto di vincere con la fuga

Anche io inizialmente non credevo che quella di Voss potesse essere un'azione vincente, nella tattica originale doveva servire a sfiancare i Thuringer, che non sono una gran squadra, per poi piazzare l'affondo con Knees e Facci, che erano più vicini in classifica. Quando però ho visto che avevano 4' di vantaggio ho deciso di puntare invece su Paul.

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