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Il Bar del Ciclismo


Wanka84

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beh è chiaro che quando dico che è meglio un podio dietro ai francesi piuttosto che un quarto dietro ai big uso un paradosso, ma intendo appunto quel che dici tu: il piazzamento in sé e per sé conta più dei nomi di chi ti metti dietro, soprattutto se stiamo parlando della corsa più importante al mondo e di un ragazzo che la affronta per la prima volta. Senza contare che poi, in fondo, negli anni a venire è più probabile che Aru se la debba giocare proprio con i Pinot e i Bardet e i Barguil e gli Yates (oltre che con lo stesso Quintana, ovviamente), per cui io non mi ossessionerei a parametrarmi ai grandi vecchi, ma piuttosto mi accontenterei di vederlo lottare da pari a pari (e pazienza se poi gli arriva dietro, purché di poco) con quelli che saranno i suoi rivali di domani e che, oggi, vantano un'esperienza di Tour superiore alla sua.

 

Però il podio non lo baratterei né con un paio di tappe né tantomeno con la maglia a pois, a meno che questi risultati non arrivino come reazione ad un brutto inizio (un po' come ha fatto Nibali l'anno scorso) che sarebbe sempre un segnale incoraggiante rispetto alla tenuta mentale del ragazzo: però appunto, preferirei di gran lunga un podio, che sarebbe il terzo negli ultimi 4 gt disputati (3° a Giro 2014, 5° a Vuelta 2014, 2° a Giro 2015, 1° a Vuelta 2015, podio a Tour 2016) e lo attesterebbe definitivamente tra i grandi uomini da GT. E a prescindere da come andrà al Tour, sarei curioso di rivederlo anche alla Vuelta per vedere come se la cava nei due GT ravvicinati.

 

A proposito, secondo me è giustissimo portarlo al Tour quest'anno anche a costo di sacrificare il Giro, nonostante ancora non abbia vinto neanche in Italia: e dico questo sia perché avrà tempo a vincere il Giro in futuro, sia soprattutto perché sta entrando nell'anno dei 26, e a quell'età è necessario iniziare almeno a farsi un po' di esperienza al Tour, se lo si vuole vincere nel giro di 2-3 anni. L'alternativa sarebbe stata correre il Giro per vincerlo ed il Tour per fare esperienza, ma a quel punto l'Astana si sarebbe bruciata definitivamente Nibali, che obiettivamente - più da un punto di vista psicologico che non atletico - non vedo pronto a ripetere per il terzo anno di fila una preparazione tutta incentrata sulla Boucle: penso che anche a lui faccia bene puntare quest'anno al Giro e magari riprovare il Tour fra un anno, con squadra nuova e mente sgombra.

Modificato da smec-easyjet
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Il discorso sull'opportunità di affrontare prioritariamente il Giro, almeno finché non si sia conquistata la maglia rosa è valido per me in senso assoluto, poi condivido perfettamente il fatto che le dinamiche di squadra portino Aru ad affrontare oggi il Tour, così come nel 2012 Nibali era andato con gli stessi obiettivi ad affrontare il Tour, pur non avendo ancora messo in saccoccia il Giro.

Purtroppo questa è una chiara e inevitabile conseguenza della convivenza fra campioni, che nella mia visione ideale di ciclismo non dovrebbe sussistere. In questo modo probabilmente Aru avrebbe già affrontato il Tour "dell'esperienza" (ossia quello a cui si partecipa senza ambizioni particolari né pressioni) e potrebbe anche andare a giocarsi la maglia rosa senza pestare i calli a nessun compagno di squadra. Ma trattasi appunto di fantasia :wink:

 

 

Per quanto riguarda il discorso "vittorie di tappa vs podio", mi deluderebbe un po' vedere un piazzamento conquistato con la forza della regolarità, alla maniera di Valverde l'anno scorso per dire, almeno in prospettiva. Esagerando dall'altra troverei più promettente una corsa tipo Pantani al Tour 1995, con una classifica per diverse ragioni anonima, ma con due vittorie di tappa leggendarie.

Poi parlando di un 26enne, cioè di un atleta che entra nella maturità, sarebbe perfetto unire le due cose, cioè podio e corsa aggressiva.

 

E infine, immaginando idealmente una corsa in cui Contador, Froome e Quintana siano al livello massimo di forma delle rispettive carriere, anche un piazzamento ai piedi del podio potrebbe essere accettabile, a patto che appunto l'atteggiamento in corsa non sia dimesso. E a quel punto anche conquistare una tappa (da corridore di classifica, non attraverso una fuga che prende 20') può essere una buona alternativa.

Modificato da ian
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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...

Parlando di cose certamente meno serie :wink: : che ne pensate del film su Armstrong? 

Sto cercando di capire se vale la pena di vederlo al cinema

 

Dal trailer mi sembra molto ben fatto, i personaggi ben caratterizzati senza essere stereotipati

 

E alla fine l'ho visto, rimandando continuamente forse temendo una delusione.

Intanto è il film sul libro di Walsh (Seven Deadly Sins), che avevo letto un anno fa, quindi ci sono episodi e personaggi che hanno grande evidenza, altri che vengono totalmente ignorati.

E questo si ripercuote anche su altri aspetti: figure come Armstrong, Ferrari e in parte Landis, sono rese in modo estremamente fedele e accurato, altri sono stati buttati a caso. Per fare un esempio, l'attore scelto per fare Contador sembra un bamboccio uscito da Uomini e Donne più che un ciclista. Tra l'altro lo spagnolo è limitato a due battute, quindi per renderlo in maniera così insulsa potevano utilizzare solo i filmati di repertorio (prevalenti per raccontare le ultime corse).

Inoltre si parla di VO2 max con estrema dovizia di particolari, quasi fosse un documentario sulla fisiologia umana, mentre altri concetti vengono raccontati in modo un po' semplicistico. E lo stesso vale per il modo di raccontare la storia: Landis viene introdotto come colui che sostituirà Hamilton (chi era costui? nemmeno un cenno al suo ruolo nella caduta di Lance?)

 

Insomma un film che non so quanto possa interessare o comunque essere compreso dai non appassionati / addetti ai lavori. E che al tempo stesso a mio avviso inevitabilmente delude questi ultimi per la sua superficialità, per certi versi anche dovuta al fatto che si parli di eventi recenti.

 

Concludendo non posso dire che sia una porcata come lo sceneggiato su Pantani (ricordo solo che lì misero una vittoria sull'Alpe d'Huez nel suo Tour vincente... qui almeno maglie, biciclette e corse sono riproposte fedelmente) soltanto perché la realizzazione del prodotto è più decente, ma complessivamente penso si potesse fare meglio

Modificato da ian
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Dipende dai partecipanti, ma se ci sono i migliori direi che un podio sarebbe il massimo. Realisticamente una top 5.

Lungi dal voler già tirare le somme a fine febbraio, lo scorso fine settimana ha confermato Aru, anche al netto di Contador, sul livello di Pinot, quindi per ora prende consistenza questo scenario rispetto alle previsioni più ottimistiche.

Fermo restando che questo è di gran lunga il miglior avvio di stagione nella carriera del sardo, e se il differenziale fra il suo debutto e il clou della stagione sarà lo stesso degli anni scorsi (vedi prestazioni abbastanza anonime alla Parigi-Nizza 2015), allora effettivamente nessun traguardo sarà precluso, compresa la conquista dell'universo :P

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Per Valverde, se la gamba è questa, ci sono serie possibilità di eguagliare Argentin alla Liegi. Però la novità di questa stagione è che entro febbraio quasi tutti i big hanno già dato segni di vita, e molti hanno anche vinto.

Aru, come detto sopra, ha cominciato in maniera nettamente migliore rispetto agli anni scorsi, Froome ha vinto facilmente una gara (sebbene fosse un po' il campionato degli australiani-neozelandesi scarsi), Contador, Valverde e Nibali li abbiamo visti domenica, Nibali sembra tornato quello ante 2014, perfino Dumoulin ha mostrato che la Vuelta 2015 non è stata un caso. Quintana ha fatto vincere una gara a suo fratello, Kristoff ha già vinto a ripetizione, ma si sono rivisti anche Cavendish e Kittel. E anche Cancellara e Gilbert.

 

Manca in parte all'appello Sagan (che però non ha praticamente corso), Landa (idem), Degenkolb (che come altri è in infermeria). E in effetti manca anche Purito, che non so se abbia già corso

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  • 2 weeks later...

Strade Bianche, gran vittoria di Cancellara nella sua ultima stagione.

Brambilla fa una mezza impresa, fa in fuga ai meno 50, viene ripreso dai migliori, resiste e non si stacca, prova un attacco nel finale per favorire il compagno di squadra Stybar e per poco non vince, 3° a Siena.

 

Gara come sempre molto bella, sia per la gara ciclista in se che per il paesaggio.

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Io spero che non entri nel WT, è una bella gara nel complesso, ha una partecipazione e un albo d'oro da monumento, io vedo solo lati negativi nell'annessione al carrozzone (tipo gente che si preoccupa dei punti).

Brambilla è andato vicino ad emulare Moser, infatti rivedendo il finale mi è tornata un po' in mente l'edizione 2013 ( l'unica che Sagan abbia perso dimostrandosi il più forte), ma se devo essere sincero credo che per il nostro sia più una prestazione estemporanea visto che non parliamo di un giovanIssimo.

Cancellara invece mi è piaciuto tanto, oltre che per la vittoria per l'approccio alla gara. Prima della partenza non si è nascosto, puntando chiaramente al tris come compete ai campioni. Viceversa, come ho detto in chat, mi ha un po' scoglionato l'atteggiamento di Sagan, che allude al fatto che gli corrono contro, cosa di cui (non so oggi perché mi manca il tratto dai -20 ai -2) nessuno ha avuto notizia una settimana fa.

Modificato da ian
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  • Amministratori

RCS non ha interesse a far entrare la corsa nel World Tour (parole di Acquarone tempo fa) perché così può invitarci chi vuole (tanto l'unico vantaggio di entrare nel WT sarebbe poterla fare over 200 senza deroga)

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Sì diciamo però che questa posizione potrebbe essere stata soggetta a revisione visto che nel frattempo lo stesso Acquarone è andato. Però in effetti si parla di tre valli varesine o giro dell'emilia come possibili inserimenti nel WT ma non di strade bianche (se non negli auspici di qualche appassionato)

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  • 3 weeks later...

Finché Peter vince una Gand-Wevelgem ok (anzi finalmente!), ma come diavolo ha fatto Juraj a piazzarsi in modo decente nella tappa più difficile della 3 giorni di La Panne (che a quanto ho letto è stata anche abbastanza tirata)?

Si accettano ipotesi:

- mastice sui tubolari degli avversari

- in realtà sulla bici c'era il fratello

- aveva il motorino

- gli altri hanno sbagliato strada (un po' come Serse alla Roubaix del 49)

- c'è stato uno scambio di bici e in realtà sta ancora vagando per il Belgio come un eritreo qualsiasi

- Riccardo da Formigine sta curando la sua preparazione

 

:P

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Finché Peter vince una Gand-Wevelgem ok (anzi finalmente!), ma come diavolo ha fatto Juraj a piazzarsi in modo decente nella tappa più difficile della 3 giorni di La Panne (che a quanto ho letto è stata anche abbastanza tirata)?

Si accettano ipotesi:

- mastice sui tubolari degli avversari

- in realtà sulla bici c'era il fratello

- aveva il motorino

- gli altri hanno sbagliato strada (un po' come Serse alla Roubaix del 49)

- c'è stato uno scambio di bici e in realtà sta ancora vagando per il Belgio come un eritreo qualsiasi

- Riccardo da Formigine sta curando la sua preparazione

 

:P

 

Quando ho visto la classifica di tappa,mi son fatto la stessa domanda,in Tinkoff avranno stappato uno champagne. :ph34r:

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  • 4 weeks later...

Nibali ha tutto il diritto di correre come vuole le corse di preparazione agli obiettivi principali, ma per piacere che in Rai d'ora in poi ci risparmino la manfrina del "generosissimo Nibali che corre sempre per vincere" vs. "l'antipatico Froome che punta solo al Tour", perché semmai è vero esattamente il contrario

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16 minutes ago, smec-easyjet said:

Nibali ha tutto il diritto di correre come vuole le corse di preparazione agli obiettivi principali, ma per piacere che in Rai d'ora in poi ci risparmino la manfrina del "generosissimo Nibali che corre sempre per vincere" vs. "l'antipatico Froome che punta solo al Tour", perché semmai è vero esattamente il contrario

Il commento Rai conviene non ascoltarlo eheh

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2 hours ago, smec-easyjet said:

Nibali ha tutto il diritto di correre come vuole le corse di preparazione agli obiettivi principali, ma per piacere che in Rai d'ora in poi ci risparmino la manfrina del "generosissimo Nibali che corre sempre per vincere" vs. "l'antipatico Froome che punta solo al Tour", perché semmai è vero esattamente il contrario

Non è nemmeno tanto vero il contrario, visto che Froome avrà disputato un paio di gare in questi primi 4 mesi dell'anno. Poi le avrà anche onorate, ma in Australia correva da solo, al Giro di Catalogna è stato abbastanza anonimo. Hai scelto l'esempio sbagliato :wink:

Fermo restando che alla Rai dicono cazzate e che a me di Froome dà semmai "fastidio" solo che a parte GT (nei quali non si tira indietro, viste le sue partecipazioni alla Vuelta post Tour in cui era destinato a prendere bastonate, e per questo va elogiato) e corse di una settimana che nella bacheca di un vincitore di GT non contano una mazza, è totalmente N.P. in qualsiasi gara di un giorno. Non dico di impostare una stagione su quelle, ma provare a schierarti in modo da chiudere almeno nei 10.. persino Armstrong che aveva solo in mente il Tour è andato almeno a una Liegi per vincerla, è stato nel vivo della corsa, ha attaccato e preso qualche legnate. .. persino Simoni, che concentrava le sue stagioni sul Giro ha trovato il tempo per fare prestazioni dignitose alla Liegi, al Lombardia, al Mondiale. Va be comunque è un altro discorso

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1 hour ago, ian said:

a me di Froome dà semmai "fastidio" solo che a parte GT (nei quali non si tira indietro, viste le sue partecipazioni alla Vuelta post Tour in cui era destinato a prendere bastonate, e per questo va elogiato) e corse di una settimana...

Quanto tempo si perde a leggere una volta in più? 

Comunque, considerando che facevo un altro discorso riferito a Froome, non è bello vedere Nibali passeggiare (ammettendo che invece non abbia per davvero di che fare di più , la tappa odierna non l'ho ancora vista), ma sarei più contento in generale di vederlo protagonista domenica, piuttosto che vincitore per la seconda o terza volta al giro del trentino.

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Parlavo di Froome non perché anche lui fosse l'esempio della generosità fatta corridore, ma perché è quello che viene additato dalla Rai come brutto-cattivo-iperspecializzato al cospetto di Nibali-sempre-all'attacco, quando invece non è proprio così.

Ad ogni modo, a Froome non rimprovero più di tanto il suo non schierarsi al via delle classiche, perché quando ci ha provato - e penso a qualche Liegi e qualche mondiale - non ha mai dato la minima impressione di essere competitivo, quindi per me fa bene a concentrarsi su gare a tappe grandi e piccole. Poi, se mai un giorno dovesse riuscire a vincere anche la Vuelta o il Giro (e semmai, gli rimprovero di non avere mai neanche lontanamente pensato a venire al Giro, da quando è Froome: quest'anno, con il secondo Tour in tasca, poteva essere la volta buona) potrebbe anche riprovare una Liegi o un Lombardia, ma per adesso la lacuna più grande nel suo palmarès è, appunto, un GT diverso dal Tour

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Contiene Spoiler su libro di Di Luca

Ho letto il libro di Di Luca, meglio di tanti libri-verità scritti dagli atleti in tema di doping e meglio certamente delle biografie uscite a carriera in corso (ho letto quella di Nibali perché era disponibile su Amazon a prezzo stracciato, mentre con quella di Froome non riesco ad andare avanti, comunque sono entrambe da smarronamento). Il libro contiene un paio di imprecisioni dovute al fatto che probabilmente la ghost writer non arriva dal mondo del ciclismo (al Giro 2007 Pinotti è definito un "giovane" mentre ha l'età di Di Luca ovvero 31 anni, mentre nella descrizione del percorso del Giro 2009 la crono di 60 km viene messa alla fine), però complessivamente è ben scritto, non ci si annoia.

Oltre che per la scrittura il libro si fa apprezzare perché mette al centro le persone, i comportamenti, le ipocrisie, mentre il doping è presentato come un prerequisito, un elemento ovvio e presente in questo mondo. Quindi non c'è un bollettino di corridori da colpevolizzare o da mettere sotto indagine, però in modo diverso il libro colpisce la credibilità dell'ambiente, al netto della credibilità dell'uomo, che comunque si presenta e si descrive senza nascondere i suoi difetti, i suoi errori, la sua megalomania e anche il fatto di essere sostanzialmente un perdente, anche e soprattutto perché ossessionato dalla vittoria.

Le mazzate che vengono assestate qua e là possono essere frutto di interpretazioni discutibili o soggettive, ma non credo siano totalmente inventate o accentuate solo per voglia di rivalsa:

- il Mondiale di Plouay, di cui non avevo minima memoria, e l'inseguimento italiano alla fuga con lui dentro (dopo il lungo e convinto inseguimento polacco... contando che la Polonia non era proprio uno squadrone che dovesse fare la corsa) rientra in una logica di alleanze trasversali di cui i Mondiali sono pieni... l'inseguimento di Lanfranchi o per andare più indietro la nazionale azzurra che insegue Ballerini nel Mondiale giapponese. Più inquietante l'episodio della presunta manomissione di Sidney.

- Interessante la lettura del Giro 2004, con il comportamento ambivalente di Martinelli con i suoi corridori (in fondo non sarà un caso: prima di Simoni-Cunego vennero Visentini-Roche, gli mancano giusto Contador-Armstrong, ma solo perché è arrivato all'Astana con un anno di ritardo :wink: ). Mi è anche venuto in mente, pensando in stile sliding doors, come sarebbe potuto cambiare il mondo se Di Luca avesse partecipato al Giro 2004

- Molto illuminante l'ammonizione post Giro 2005. La sensazione che mi passa per la testa è che effettivamente le formazioni WT godano di uno status privilegiato, per cui laddove per i poveracci (professional e continental) scatta la squalifica, lì arriva l'ammonizione. E in fondo forse non è un caso che l'unica occasione in cui nel ciclismo salta tutto negli ultimi anni è quando in WT è in crisi (Tour 2008 in particolare). Per il resto secondo me sono avvisi, convocazioni in Svizzera, cui seguono periodi di minore carico, con cui si spiega qualche controprestazione, qualche annata storta, ecc ecc

- Con il solo doping non vai avanti, questo si capisce chiaramente dalle stagioni per cui Di Luca racconta di essersi accuratamente "curato" ma non perfettamente preparato, ovvero nell'ordine dalla peggiore 2011, 2006 e 2008

- A proposito di squadre professional ci sono personaggi che per come vengono descritti ( e per come sono apparsi anche da altre vicende) appaiono un po' patetici. Soprattutto nelle trattative per l'ultima stagione, se metà di ciò che racconta è vero, scappa veramente da ridere e rende l'idea del fatto che quello è davvero uno sport di disperati, meglio lavorare in fabbrica.

Molto bello secondo me il finale, in cui emerge che praticamente Di Luca avrebbe potuto chiudere da vecchia gloria, invece era affamato (di soldi? pensando a quanti ne ha sputtanati io penso soprattutto di vittorie e di ciclismo di alto livello), quindi si è fatto quell'ultima microdose, non ha schivato il controllo (era sua facoltà farlo) ed è andato dritto incontro alla radiazione, perché come ammette lui stesso in più punti del racconto, non era in grado di comportarsi diversamente (e soprattutto, come ci racconta Ferrari, perché essendo fuori dal giro che conta non era al corrente che da 5 minuti avevano cambiato il protocollo e potevano trovare l'EPO presa fino a 24 ore prima).

Invadente e un po' troppo mitizzata la figura di Santuccione, estremamente più interessante a mio avviso il personaggio di Callari.

In conclusione non sarà una bomba (tipo il libro di Hamilton), ma non sarà nemmeno la solita sparata inutile dell'ex corridore che dice che si dopano tutti e basta, secondo me ci sono spunti molto interessanti (ho messo solo i primi che mi sono venuti in mente e sono già stato chilometrico :P )

Modificato da ian
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occhio @ian che l'ACCPI denuncia anche te (comunicato che mi è arrivato or ora, a proposito di reazioni scandalizzate e ipocrite alle dichiarazioni di Di Luca): aaaaah, l'antico refrain delle mele marce... un evergreen!

 
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Di Luca, Gasparre e Le Iene: parte la denuncia dei corridori

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L'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani ha deciso di procedere legalmente nei confronti di Danilo Di Luca, Graziano Gasparre e le "Iene" Michelangelo, Gianluca Paloschi e Alessandro De Giuseppe per i servizi andati in onda sul tema del doping nel ciclismo nelle puntate del 28 aprile e del 1° maggio.
I due ex atleti, con precedenti noti alla giustizia, hanno diffamato la professione dei corridori in attività arrecando loro un gravissimo danno d'immagine. I due ex pro' hanno infatti mosso accuse generalizzate alla categoria dei ciclisti, che sono state trasmesse dal popolare programma di Italia 1 Le Iene, senza alcuna verifica della loro fondatezza.
I corridori italiani non accettano di essere insultati da ex colleghi che già con la loro condotta ai tempi in cui gareggiavano hanno infangato il nome del ciclismo. Dispiace e addolora vedere che a pochi giorni dall'avvio del Giro d'Italia altro fango è stato gettato sul mondo delle due ruote, anche se da soggetti privi di ogni credibilità. Nessuno può smentire i grandi sforzi profusi dal ciclismo in questi anni che hanno consentito peraltro di mettere in luce i gravi comportamenti posti in essere da soggetti quali, ad esempio, lo stesso Danilo Di Luca, squalificato a vita per recidiva.
Il gruppo non intende in alcun modo accettare che il comportamento spregiudicato e la ricerca spasmodica di popolarità di rari elementi danneggino, con il contributo consapevole di una trasmissione televisiva, l'immagine dell'intero movimento. Per questo l'Assocorridori italiana affidandosi all'avvocato Federico Maria Scaglia di Milano nella giornata di oggi si muoverà legalmente nei confronti di Di Luca, Gasparre e della trasmissione suddetta in merito alle affermazioni diffamatorie pronunciate.

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