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Topic Doping


klaus

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Interessante intervista, vi consiglio di leggerla.   Non solo Epo, l’ex ciclista racconta il doping: “Coca e anfetamine per reggere” Graziano Gasparre, ex corridore professionista, decide di raccontare la sua storia dopo la paura per un tumore provocato - secondo i medici - dalle infiltrazioni. "E' un sistema perverso: controlli farsa, soffiate, dirigenti e ispettori compiacenti. E se smetti sei finito, perché ti rendi conto che gli altri usano lo stesso metodo"

“Quando correvo non ho fatto solo uso di doping. Ho preso anche altra merda: tiravo cocaina per dimagrire, specie in inverno quando è facile mettere su qualche chilo di troppo; mi impasticcavo di anfetamine per fare super allenamenti di molte ore”. Quella dell’ex ciclista professionista Graziano Gasparre (leggi la scheda sulla sua carriera) è una confessione choc. La prima senza i filtri della televisione o degli avvocati. Perché dopo anni di droghe e di veleni il fisico presenta il conto. Tumore alla natica. Per i medici la causa potrebbe esser stata il doping. Intervento chirurgico ed esami di laboratorio. Gasparre è salvo, ma ha avuto paura. E ha deciso di parlare. Senza paracadute e in esclusiva a ilfattoquotidiano.it.

Perché racconta tutto proprio ora?
Per il bene del ciclismo, perché la mia testimonianza possa aiutare gli altri a non rovinarsi la vita per una stupida soddisfazione personale. A me è stato asportato un frammento nodulare di quasi 4 cm. L’operazione è perfettamente riuscita, ora sto bene e nei giorni scorsi ho ricevuto i risultati dell’esame istologico: il tumore era benigno.

Per il chirurgo che ha eseguito l’intervento potrebbe essersi trattato di un effetto collaterale del doping di cui ha abusato per anni.
Esatto: la formazione è cresciuta proprio nel punto in cui ho fatto tantissime iniezioni intramuscolari, il mio corpo non è riuscito ad assorbire quelle schifezze.

Di che schifezze stiamo parlando?
L’epo, ovviamente; ma anche Gh (l’ormone della crescita) e testosterone. Ma è quello che fanno un po’ tutti i corridori professionisti, né più né meno. Avevo un preparatore, da cui andavo un paio di volte al mese, e insieme alla tabella di allenamento mi somministrava anche i farmaci. Una preparazione mirata alle gare più importanti della stagione, nulla di eccezionale nel ciclismo.

Si dice che i ciclisti inizino a drogarsi sin da giovanissimi. E’ vero?
Da dilettante, quando andavo fortissimo, ero pulito: non posso dire che corressi a pane e acqua, perché tra vitamine e integratori c’è sempre una forte componente farmaceutica, ma niente doping. Ho cominciato quando ho lasciato la Mapei, con la squadra con cui ho corso la Milano-Sanremo e il Giro d’Italia (il nome non lo fa, ma si tratta della De Nardi-Colpack, in cui hanno militato alcuni pezzi da novanta del ciclismo – Honcar e Visconti su tutti – che negli anni successivi hanno avuto problemi con il doping, nda). In quei due anni ho fatto uso di sostanze illecite in maniera programmatica.

Come fa un corridore a procurarsi le sostanze illecite?
Fu un’idea che venne di comune accordo a me e alla squadra. Quando vedi sfrecciarti davanti corridori che hai sempre battuto, cominci a farti delle domande. Chiedevo ai miei manager se andassi piano e loro mi rispondevano di no, che avevo solo bisogno di un aiutino. Uno dei dirigenti della squadra mi propose: “Perché non proviamo a fare qualcosina?”. Fu lui a indicarmi il nome di un dottore da cui andare. Provammo e cominciai a volare. Da allora, finché ho corso per quella squadra, non ho più smesso.

Quindi la dirigenza della squadra era a conoscenza del doping?
Certo che sapevano! Ma la responsabilità è tutta dei corridori: il dottore era a carico mio, anche se erano stati loro ad indicarmelo, ero io a pagare profumatamente le sue prestazioni e le sostanze. E questo perché se poi ti pizzicano loro devono uscirne puliti: si scandalizzano, ti licenziano pure. Funziona così.

Sono le società a organizzare ‘collettivamente’ le assunzioni di sostanze vietate?
A parte i casi di doping di squadra, di solito ognuno se la vede da solo. Non so, per esempio, se come me anche i miei compagni di allora si dopassero. Ma dal preparatore che frequentavo ho incontrato spesso altri ciclisti. Il dottore ci fissava gli appuntamenti in maniera che noi ciclisti non ci incontrassimo. “Per rispettare la privacy” ci rassicurava. Ma nel corso di quei due tre anni avrò incontrato una decina di ciclisti: pezzi da novanta del ciclismo italiano, gente che ha vinto tappe al Giro d’Italia o prove di Coppa del Mondo, alcuni sono ancora in attività. Adesso non me la sento di dire chi sono: ci sarebbero delle ovvie conseguenze, anche legali, e in questo momento io devo pensare innanzitutto alla mia salute. Quando tutto sarà finito, farò anche i nomi.

Due anni di doping ‘programmato’ e nessuna positività ai controlli. Come è possibile?
C’è poco da sorprendersi. Il medico che mi seguiva era bravo, programmava i trattamenti in modo da non incappare in questo genere di problemi: assumevo il doping soprattutto in inverno, ed arrivavo in primavera pulito e al massimo della forma. E i controlli non sono poi così efficaci: quelli regolari vengono elusi in questa maniera, quelli a sorpresa spesso non sono davvero a sorpresa…

Significa che i corridori vengono avvisati?
Non è raro che arrivi la ‘soffiata’. Ricordo un episodio in particolare: nel 2006 avevo vinto una tappa di una corsa italiana importante e ricevetti una telefonata da un mio ex compagno di squadra, che mi disse che il giorno dopo ci sarebbero stati dei test a sorpresa. Era vero. Io quella volta stavo tranquillo, ero pulito. Ma se non lo fossi stato avrei potuto salvarmi. Cosa che sicuramente avranno fatto altri.

La lotta al doping senza quartiere condotta dall’Uci è solo una messa in scena?
Non so se il pesce puzzi dalla testa, o siano solo alcuni ispettori Uci ad essere conniventi. Di certo ci sono troppi interessi in ballo, che legano squadre, case farmaceutiche, dirigenti. Per fare un piccolo esempio, sono quasi certo che il manager che mi fece il nome del medico da cui mi dopavo, avesse una percentuale sulla sua parcella: più corridori gli portava, più soldi facevano. La verità è che il doping è un business, a molti fa comodo che resti in piedi.

Ma c’è qualche mosca bianca o i ciclisti sono davvero tutti dopati?
E’ difficile dirlo. Sicuramente c’è ancora chi crede in uno sport pulito: incontrare le persone giuste può fare la differenza. Penso a dirigenti seri, come Giorgio Squinzi, il patron della Mapei. O Ivano Fanini, che mi diede una chance dopo l’infortunio. Ivano una volta mi mise addirittura le mani addosso, quando sospettava che mi dopassi: ma ero pulito, glielo dimostrai e facemmo pace. Con Ivano siamo rimasti legatissimi, è una delle persone che più mi è stata vicina in questo periodo difficile. Ma purtroppo sono delle eccezioni. Anche alla Mapei, nonostante tutti i controlli del professor Sassi, ci sono stati dei casi di positività. Per questo credo che almeno il 90% dei corridori professionisti faccia uso di doping: si dopano i capitani per vincere e i gregari per aiutarli. Nessuno si salva da questo sistema.

E non c’è nessuno che si ribella perché vinto dal rimorso?
Io non ho mai avuto rimorsi. Quando vai forte ti senti bene, ti dimentichi di tutto. E’ come andare giù in discesa a 90 all’ora, l’adrenalina cancella la paura: quando finisci di correre e sei sotto la doccia magari ci pensi, ma il giorno dopo rifai tutto da capo. Anche perché non mi sentivo un dopato, non avevo sensi di colpa: mi comportavo come tutti gli altri, lo facevo solo per competere ad armi pari. Una volta che cominci e che vedi gli effetti, è difficile uscirne: temi di andare piano, di restare senza contratto. Chi non l’ha provato probabilmente non può capire. La squadra ti dà ‘solo’ un consiglio, nessuno ti obbliga a doparti, ma quando sei in gruppo ti rendi conto che o ti adegui al sistema o smetti di correre.

Cos’altro imponeva il sistema?
Quando correvo io non ho fatto uso solo di doping, ho preso anche altra merda, come cocaina e anfetamine. Nel ciclismo la droga è più diffusa di quanto si pensi: ho cominciato su consiglio di un compagno di allenamenti che pure lo faceva, poi è diventato un vizio che mi ha accompagnato negli anni. E non solo per il gusto dello ‘sballo’, ma sempre a fini professionali: tiravo per dimagrire, specie in inverno quando è facile mettere su qualche chilo di troppo; mi impasticcavo per fare super allenamenti di molte ore. Chi si dopa è in qualche maniera ‘predisposto’ a fare uso di stupefacenti. E pure questa diventa una dipendenza: il vizio della cocaina mi ha accompagnato negli anni, anche dopo il 2005. Poi sono riuscito a smettere, di botto, perché stavo perdendo la mia famiglia, mia moglie e mio figlio, quel che ho di più caro al mondo. E adesso c’è stato il tumore.

Ora come vive un ex dopato?
Ho accettato di piegarmi al sistema e di drogarmi per una stupida soddisfazione personale. Un errore che mi stava distruggendo la vita. E’ una cosa che non può succedere. Per questo oggi parlo. E spero che qualcuno mi ascolti.

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La fonte è questo articolo

 

Giro 2013: Atleta russo positivo e con lui anche Vincenzo Nibali ?

 

"La tempesta doping al Giro d’Italia dopo il caso Santambrogio non è ancora finita, infatti dalla Gazzetta dello Sport di oggi è uscito questo fondo d’articolo molto inquientante “Resta l’ultima, inevitabile domanda: gli affari doping legati al Giro sono
finiti? Non è detto perché, a quanto risulta alla Gazzetta, l’Uci ha deciso —
spinta proprio da questi casi — di effettuare analisi più approfondite su alcuni
test. Con la positività già acclarata, anche se non ancora comunicata, di un
atleta russo.” E bene secondo i beni informati l’ atleta russo in questione sarebbe Maxim Belkov, vincitore della tappa di Firenze, che sarebbe trovato positivo in una delle prime tappe del Giro."

(http://ilnostrograndeciclismo.wordpress.com/2013/06/04/giro-2013-atleta-russo-positivo-positivo-e-con-lui-anche-vincenzo-nibali/)

 

Ora il fatto è quale sia la fonte dell'autore di questo articolo.

Lo sapevo

Ma avete una pallida idea di chi sia questo articolo, nemmeno scritto in italiano?

Ahahahahahahahahahahahah, come luccioni all'amo :tongue:

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Vabbè, ma ti pare che qualcuno si sbilanci ad accusare cosi? C'è sempre il rischio di querele..

E quindi si accompagnano le sparate casuali ai "si dice, pare" così si evita di ritrovarsi sul lastrico. Strano modo di intendere l'attività giornalistica...un blogger dovrebbe far questo poi nel caso specifico parliamo d'altro...siamo sul livello del telespettatore che telefona alla trasmissione TV per dire parolacce, diciamo

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  • Amministratori

Lo sapevo

Ma avete una pallida idea di chi sia questo articolo, nemmeno scritto in italiano?

Ahahahahahahahahahahahah, come luccioni all'amo :tongue:

 

Alessandro Impellizieri, alias Superciclo - è iscritto pure a sto forum con gli account Superciclo ed Aleimpe85. 

Ritenuto da me e lasega un cazzaro di prim'ordine.

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Alessandro Impellizieri, alias Superciclo - è iscritto pure a sto forum con gli account Superciclo ed Aleimpe85. 

Ritenuto da me e lasega un cazzaro di prim'ordine.

 

Tra l'altro il tizio con il nick Aleimpe risponde anche alle domande del blog blaterando che la fonte sia la Gazzetta dello Sport....che dite se la becca qualche denuncia? eheh

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Ok, ma il problema è che se tu fai una multa di 1 milione di euro (poniamo) al kazakistan (astana), alla BMC, o alla saxo, questi li pagano come se fossero bruscolini.

Se lo fai alla bianchi, o alla vini fantini, li metti in crisi. Ci sono più possibilità che le piccole aziende con la vicenda-multe lascino il WT piuttosto che le grandi.

Senza scherzare, ma la buona e vecchia gogna? Voglio vedere cosa succede se si "pubblicizzano" santambrogio e di luca come dopati, pagati dalla fantini...

In un mondo dove l'immagine è tutto, mi piacerebbe vedere i contraccolpi alle aziende.

Secondo me un buon vecchio muro della vergogna per i ciclisti dopati (con tanto di sponsor) farebbe molto di più per evitare il problema a livello di squadra. A livello personale non mi ripeto :)

 

ti rispondo sui due punti:

 

1) la multa dovrebbe essere proporzionale al budget della squadra e ai premi vinti dal corridore

 

2) la gogna, cmq, allo sponsor penso vada cmq bene. Della serie: anche male, purché se ne parli!

esempio: la Saunier Duval non sapevo neanche cosa fosse, poi è entrata nel ciclismo e ho scoperto che fa impianti di riscaldamento. Ma non è che quando hanno pinzato Riccò e Piepoli gli ho riportato indietro il boiler! Alle aziende va benissimo farsi conoscere ad un pubblico diverso dagli stake holders, poi poco male se il tuo nome è associato a quello di un dopato. L'importante è che non si dica che i tuoi prodotti fanno schifo :wink:

 

 

E quindi si accompagnano le sparate casuali ai "si dice, pare" così si evita di ritrovarsi sul lastrico. Strano modo di intendere l'attività giornalistica...un blogger dovrebbe far questo poi nel caso specifico parliamo d'altro...siamo sul livello del telespettatore che telefona alla trasmissione TV per dire parolacce, diciamo

 

giusto ian, qui ci vuole deontologia professionale :wink:

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  • Amministratori

Hanno cancellato tutto sopra quel blog....saranno arrivate le prime querele? Che teste di c...o!

 

Sono arrivare sicuro, ho parlato con Martinelli jr. oggi pomeriggio che mi ha chiesto se sapevo l'autore di quel sito....

 

Intanto Gragnoli (ex d.s.) su Ciclismo Nuovo scrive

 

C'è un aria molto ma molto cattiva in giro,altro che tornado, piogge torrenziali,neve abbondante a quote basse,...ma NON voglio essere io ad annunciare una notizia da far tremare i polsi ai tifosi,agli appassionati del nostro Sport amato da chi veramente ha una posizione onesta verso tutti coloro che "cavalcano una bici".Speriamo bene,purtroppo NON è il 1° di Aprile ed io non ho mai scherzato con il fuoco.

Ciclismo Nuovo! è pronto per un ennesima "MAZZATA",ogni essere umano ha i suoi limiti,ma NON sembra conoscerli a fondo.A presto amici e amiche...ci sarà da parlare per un bel po'.

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  • Amministratori

L'articolo di quel blog è finito ora su Spaziociclismo anche se non fanno nomi, parlano solo di un atleta russo.....viene ancora data come fonte la Gazzetta....

 

Sulla gazzetta è uscito solo l'atleta russo.

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Intanto il blog incriminato si scusa..

 

"Abbiamo riscontrato dopo dettagliate indagini personali che le voci circolanti sugli ultimi nomi dei ciclisti coinvolti con le operazioni doping del giro d’italia erano assolutamente false e infondate chiedo scusa per aver riportato queste supposizioni e assicuro che d’ora in avanti verranno riportati solo articoli ufficiali di giornali sportivi nazionali !!!!"

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L'articolo di quel blog è finito ora su Spaziociclismo anche se non fanno nomi, parlano solo di un atleta russo.....viene ancora data come fonte la Gazzetta....

 

Non spariamo cose a caso :roll:

 

La Gazzetta ha parlato di un'atleta russo e i virgolettati sono esattamente ciò che sta scritto sulla Gazzetta...

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Intanto il blog incriminato si scusa..

 

"Abbiamo riscontrato dopo dettagliate indagini personali che le voci circolanti sugli ultimi nomi dei ciclisti coinvolti con le operazioni doping del giro d’italia erano assolutamente false e infondate chiedo scusa per aver riportato queste supposizioni e assicuro che d’ora in avanti verranno riportati solo articoli ufficiali di giornali sportivi nazionali !!!!"

 

facepalmhj.png

 

resta il fatto che le voci su Nibali si stanno ricorrendo da un po' troppo tempo perché sia tutto frutto di questo belinone...

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Non spariamo cose a caso :roll:

 

La Gazzetta ha parlato di un'atleta russo e i virgolettati sono esattamente ciò che sta scritto sulla Gazzetta...

 

E cosa avrei detto a caso? Ho detto che c'è un articolo su Spaziociclismo che cita la Gazzetta ma che a differenza di quello scritto sul blog riporta solo "l'atleta russo".....

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facepalmhj.png

 

resta il fatto che le voci su Nibali si stanno ricorrendo da un po' troppo tempo perché sia tutto frutto di questo belinone...

Se stiamo a guardare le voci chiunque abbia vinto almeno un GT negli ultimi anni, ma spesso anche una classica è stato tacciato di doping :roll:

 

E cosa avrei detto a caso? Ho detto che c'è un articolo su Spaziociclismo che cita la Gazzetta ma che a differenza di quello scritto sul blog riporta solo "l'atleta russo".....

Se ho capito male mi spiace, ma quando scrivi "L'articolo di quel blog è finito ora su Spaziociclismo" e "viene ancora data come fonte la Gazzetta..." sembra che sia davvero quell'articolo a essere finito sul sito, con una fonte incerta. 

La fonte invece è certa (gazzetta) col virgolettato esatto proprio per non portare a nessuna confusione o malinteso :wink:

Con il tuo secondo post è più chiaro :)

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cmq ragazzi, e se il russo invece di Belkov fosse Trofimov? In fondo una top 15 in un GT da lui non si era mai vista

giusto per giocare anche io a "Indovina Chi?" non che abbia elementi per sospettare più di uno che dell'altro, o il nome di Belkov ha veramente iniziato a filtrare? la Gazza dice solo "atleta russo", giusto? non dice neanche che è della Katusha?

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Se stiamo a guardare le voci chiunque abbia vinto almeno un GT negli ultimi anni, ma spesso anche una classica è stato tacciato di doping :roll:

 

Se ho capito male mi spiace, ma quando scrivi "L'articolo di quel blog è finito ora su Spaziociclismo" e "viene ancora data come fonte la Gazzetta..." sembra che sia davvero quell'articolo a essere finito sul sito, con una fonte incerta. 

La fonte invece è certa (gazzetta) col virgolettato esatto proprio per non portare a nessuna confusione o malinteso :wink:

Con il tuo secondo post è più chiaro :)

 

Anche nel blog c'era il virgolettato solo che lì si sono permessi anche di fare il nome di Belkov e di mettere quello di Nibali nell'indirizzo.

In ogni caso, rileggendo, il mio post poteva essere frainteso, hai fatto bene a precisare  :tongue: sorry

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cmq ragazzi, e se il russo invece di Belkov fosse Trofimov? In fondo una top 15 in un GT da lui non si era mai vista

giusto per giocare anche io a "Indovina Chi?" non che abbia elementi per sospettare più di uno che dell'altro, o il nome di Belkov ha veramente iniziato a filtrare? la Gazza dice solo "atleta russo", giusto? non dice neanche che è della Katusha?

No, la gazza dice solo "atleta russo", che è anche troppo secondo me...

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resta il fatto che le voci su Nibali si stanno ricorrendo da un po' troppo tempo perché sia tutto frutto di questo belinone...

Non so se dimentico qualcosa, ma l'unica voce che ricordo (sulla frequentazione di un certo medico) s'era poi rivelata una bolla di sapone...il giornalista, querelato, s'era scusato e forse aveva anche dovuto pagare qualcosa...

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no beh ma anche in questo caso diciamo che ho preso spunto da una cosa che hai detto tu per commentare sta cosa... cmq se continuano a doparsi, proprio perché non credo alla favola degli stregoni cattivi e dei poveri ciclisti ignoranti che non sanno quello che prendono, è perché evidentemente si fanno due conti, e il gioco vale la candela: "se mi pinzano sono rovinato, ma è più facile che la faccio franca, e magari così riesco pure a dare una svolta alla mia carriera".

Quindi è anche umano che a un corridore, per dare una svolta alla propria carriera e soprattutto per assicurarsi un futuro dopo le corse, venga la tentatizione di prendere qualcosa, soprattutto quando ci si avvicina alla trentina e si è vinto poco. Non solo non gliene faccio una colpa, ma dico che se mai mi fosse riuscito di diventare un corridore professionista, non escludo che avrei fatto lo stesso anch'io.

 

Sono un tossico dipendente o un malato di mente? "Chi è senza peccato..." diceva quel tale...

Sul fatto che i ciclisti non siano le vittime sono d'accordissimo con te.

 

Sulla seconda parte no. Può essere umano, ma non per questo è giustificabile, anzi. Pensi che non ce la fai a assicurarti il futuro e perciò ti dopi? Vai in miniera o a lavorare nei campi (che ce n'è anche tanto bisogno) fino a quando non sei vecchio che non ti riesci più ad alzare per l'artrosi che è meglio sia per la te che per gli altri. Ed è anche per questo motivo che farei come, se non sbaglio, hanno fatto in Francia: metterei anche una pena da scontare in prigione così ti passa sia la tentazione che la voglia di doparti, o almeno un po'.

 

Io, siccome le uniche volte che ho preso del doping è stato perché era insrito in farmaci su prescrizione medica per tracheiti e bronchiti varie e siccome se facessi il corridore, ma anche l'atleta di qualunque disciplina, ti posso garantire con assoluta certezza che non prenderei mai di mia spontanea volontà una sostanza illegale che abbia lo scopo di migliorare le mie prestazioni, posso dire di essere senza peccato e quindi di affermare che mi vergognerei come un cane e che mi farei schifo se mi dopassi.

 

a questo aggiungo che un Masiello qualsiasi (che di sicuro economicamente se la passa meglio della stragrande maggioranza dei corridori) che si VENDE per PERDERE una partita, mi fa molto più schifo di chi SI DOPA per VINCERE una corsa. Anche dal punto di vista morale, se vogliamo.

Per me non è così, perché chi si dopa mette a rischio la propria vita, mentre chi vende una partita no.

 

Ti ho mandato un MP

Me li puoi mandare anche a me?

 

L'effetto dell'EPO svanisce nel momento in cui la produzione di globuli rossi rientra nella normalità e questo dovrebbe avvenire più o meno in due settimane.....devo ancora capire se è una cosa graduale o immediata.....tra l'altro chi ne fa uso rischia la salute, troppi globuli rossi alzano il livello di ematocrito, oltre il 50% l'atleta deve essere fermato (cosa successa a Pantani).

E' altissimo il rischio di infarto se preso in dosi eccessive. Senza dimenticare che può portare, nel lungo periodo, a malattie come il cancro.

 

I ciclisti sono davvero l'anello debole, ed è una vergogna che i primi a chiedere la linea dura contro "le mele marce" siano proprio i sindacati che dovrebbero tutelarli (vedi l'Accpi). Vi sembra l'Assocalciatori abbia chiesto la testa di Possanzini e Mannini quando hanno saltato un controllo e sono stati squalificati? Tutt'altro! ed è giusto che un sindacato questo faccia, ovvero tutelare gli interessi degli iscritti. Poi nel calcio si è andati ancora oltre, perché pure la Figc, che teoricamente avrebbe dovuto essere la controparte, si è schierata dalla parte dei calciatori per chiederne l'assoluzione.

Nel ciclismo, invece, appena uno è beccato si ritrova tutti contro: la Procura Antidoping del Coni (ed è giusto), ma anche la Fci e addirittura Accpi, e questo è inconcepibile se pensiamo ad esempio a come la federazione spagnola ha coperto e continua a coprire i casi che riguardano i loro corridori.

Il fatto è che a sbagliare non sono l'Accpi e la Fci ma gli altri. Doparsi è un errore, e pure grave, che è considerato (almeno in alcuni paesi) frode. Quindi è più che giusto che se un corridore si dopa, gli altri ciclisti si distacchino da esso anche perché lesivo dei loro interessi. Come tra l'altro è successo nello scandalo delle scommesse anche nel calcio.

Per quanto riguarda la federazione spagnola direi che si può intuire facilmente che sia il loro comportamento quello sbagliato e non quello delle altre federazioni...

 

Poi appunto, questa storia che non è giusto che paghino tutti per uno sarebbe vera se, appunto, i dopati fossero davvero delle teste matte che fanno di testa loro. Premesso che secondo me non è vero, ma anch se lo fosse, in questo modo quantomeno si abbatterebbe il muro di omertà che c'è nel gruppo: perché se davvero io sono pulito e mi faccio il culo e vedo che Santambrogio, dall'oggi al domani, inizia a volare, lo denuncio PRIMA che venga pinzato anziché dargli dell'idiota e della mela marcia DOPO che è stato beccato.

Il problema è che se non è vero poi ti becchi una marea di querele, denuncie e insulti (anche se quest'ultimo non sono un grosso problema).

 

Non ho ancora letto le altre pagine quindi vi rispondo domani.

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