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[UCI Historical Tour] - Parigi / Nizza


emmea90

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oddio,contador nel giro di un anno ha vinto giro,tour e vuelta.....poi ha riconfermato il tour.....

considera che i 10" li ha guadagnati nell'ultimo km...perchè è da li che è scattato...ai-3km era ancora nella pancia del gruppo..

Si, ma Ullrich aveva na panza che metà basta, questo riesce a entare in forma con niente...

Non vi attaccate all'esempio, ce ne sono tanti altri...

Quello che voglio dire è semplicemente di non urlare al fenomeno o al mostro per la prestazione di oggi, c'è ancora tempo e modo per cambiare le sorti, sia della parigi nizza, che del Tour che di tutto il ciclismo in generale...

Poi per carità sono logicamente d'accordo che in salita è il più forte e che in generale è quasi imbattibile, il punto semplicemente è che la parola invincibile nello sport non esiste :wink:

E questo può valere sia fisicamente che mentalmente... Magari questo si rompe il cazzo dopo il prossimo tour e non combina più nulla...

non si stacca mai nessuno con la fortuna.. soprattutto in salita

siamo d'accordo, ma il concetto di london non è sbagliatissimo. Se oggi avesse vinto Cunego o Basso il commento tipo sarebbe stato che l'"hanno lasciato andare tanto in classifica non fa paura a nessuno"...

Dico questo senza particolare tifo o stima nei confronti degli atleti in questione, ma solo da disincantato osservatore :wink:

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infatti si parla troppo spesso che un ciclista vince perchè lasciato andare ma allora?una vittoria è pur sempre una vittoria,io ho solo detto che la prestazione odierna mi ha colpito

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Non vi attaccate all'esempio, ce ne sono tanti altri...

Quello che voglio dire è semplicemente di non urlare al fenomeno o al mostro per la prestazione di oggi, c'è ancora tempo e modo per cambiare le sorti, sia della parigi nizza, che del Tour che di tutto il ciclismo in generale...

Poi per carità sono logicamente d'accordo che in salita è il più forte e che in generale è quasi imbattibile, il punto semplicemente è che la parola invincibile nello sport non esiste :wink:

E questo può valere sia fisicamente che mentalmente... Magari questo si rompe il cazzo dopo il prossimo tour e non combina più nulla...

siamo d'accordo, ma il concetto di london non è sbagliatissimo. Se oggi avesse vinto Cunego o Basso il commento tipo sarebbe stato che l'"hanno lasciato andare tanto in classifica non fa paura a nessuno"...

Dico questo senza particolare tifo o stima nei confronti degli atleti in questione, ma solo da disincantato osservatore :wink:

ovviamente....

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Quello che dice Leo è giustissimo, però quello su cui si voleva insistere, o meglio su cui io volevo insistere (non parlo a nome degli altri) è il fatto che dall'anno scorso Contador, ogni volta che decide di fare la differenza, la fa. Non è tanto il distacco, di per sé non particolarmente significativo (anche se i 10'' sono stati acquisiti in 1800 metri, visto che Contador non è partito ad inizio salita), è il fatto che quando lo spagnolo parte, regolarmente nessuno riesce a seguirlo. Se ne va quasi con facilità, sembra che alzarsi sui pedali e andarsene da soli sia la cosa più naturale del mondo in salita, quando poi invece gli atleti che staccano tutti in montagna sono merce rarissima.

x London: la storia che se l'avesse fatto Cunego o Basso si sarebbe parlato di fortuna è una tua supposizione. A parte il fatto che Cunego e Basso non se ne vanno via secchi a quella maniera da rispettivamente sei e quattro anni, se lo avessero fatto credo che nessuno avrebbe avuto il coraggio di parlare di buona sorte. Quando uno scatta in salita, è il favorito e tutti si aspettano che da un momento all'altro cambi passo, la fortuna non c'entra assolutamente nulla.

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  • Moderatori
Bah...Me la racconta poco giusta...Soprattutto per il fatto che è passato diretto da Juniores a Pro :dubbio:

bhe? :lol: pure agnoli l'ha fatto e mi ha raccontato st'inverno che sta cosa lo ha maturato molto... prima pensava solo ed esclusivamente a vincere (infinite vittorie da juniores :lol: ) poi ha cambiato e ora vedete tutti come tira :|

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x London: la storia che se l'avesse fatto Cunego o Basso si sarebbe parlato di fortuna è una tua supposizione. A parte il fatto che Cunego e Basso non se ne vanno via secchi a quella maniera da rispettivamente sei e quattro anni, se lo avessero fatto credo che nessuno avrebbe avuto il coraggio di parlare di buona sorte. Quando uno scatta in salita, è il favorito e tutti si aspettano che da un momento all'altro cambi passo, la fortuna non c'entra assolutamente nulla.

Sappiamo bene con è una sua supposizione ma si è verificato ed è un pensiero per molti effetivamente dai :happy:

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Sappiamo bene con è una sua supposizione ma si è verificato ed è un pensiero per molti effetivamente dai :happy:

Beh ma scusa, si possono trovare scuse, però dire che è fortuna è un assurdo. Una vittoria nel ciclismo può essere fortunosa quando un avversario ha un guaio meccanico e simili, altrimenti è l'ultima componente.

Per quanto riguarda Sagan, vorrei capire su quali basi possiamo dare del dopato ad un ragazzo senza conoscerlo minimamente. E non venitemi a dire che è perché vince troppo e troppo presto. A quanto ne sappiamo, Sagan potrebbe anche essere il nuovo Eddy Merckx e questo essere un antipasto delle 450 vittorie che metterà assieme nei prossimi 15 anni.

Ovviamente estremizzo, però non sapendo qual è il potenziale del ragazzo, non possiamo neanche scandalizzarci per i risultati che ottiene a 20 anni. Se ogni volta che un atleta compie un gesto atletico del genere (che peraltro è splendido, ma non è una fuga solitaria di 150 km per andare a vincere il Tour con un quarto d'ora sul secondo) dobbiamo pensare male, allora tanto vale che smettiamo di guardare il ciclismo. Mano sul fuoco per nessuno, ma fiducia a tutti fino a prova contraria.

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Beh ma scusa, si possono trovare scuse, però dire che è fortuna è un assurdo. Una vittoria nel ciclismo può essere fortunosa quando un avversario ha un guaio meccanico e simili, altrimenti è l'ultima componente.

Per quanto riguarda Sagan, vorrei capire su quali basi possiamo dare del dopato ad un ragazzo senza conoscerlo minimamente. E non venitemi a dire che è perché vince troppo e troppo presto. A quanto ne sappiamo, Sagan potrebbe anche essere il nuovo Eddy Merckx e questo essere un antipasto delle 450 vittorie che metterà assieme nei prossimi 15 anni.

Ovviamente estremizzo, però non sapendo qual è il potenziale del ragazzo, non possiamo neanche scandalizzarci per i risultati che ottiene a 20 anni. Se ogni volta che un atleta compie un gesto atletico del genere (che peraltro è splendido, ma non è una fuga solitaria di 150 km per andare a vincere il Tour con un quarto d'ora sul secondo) dobbiamo pensare male, allora tanto vale che smettiamo di guardare il ciclismo. Mano sul fuoco per nessuno, ma fiducia a tutti fino a prova contraria.

Su london in effetti si è espresso male, ma il concetto è parzialmente condivisibile :wink:

Su Sagan ti appoggio al 100 e passa % :wink:

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ke mostro che è sto ragazzo...

Caspita è sbucato fuori ero sicuro lo riprendessero,non me l'aspettavo subito davanti,spero che non sia dopato anche se penso che sia un ciclista corretto,la dice lunga il fatto che si sia sdraiato dopo la tappa

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per tornare alla precocità di Sagan se non sbaglio Boonen al primo anno fece terzo o al fiandre o alla Roubaix :dubbio:

Uran vinse alla stessa età una tappa in non ricordo che corsa PT.

Insomma, vuol dire ancora poco...

Di sicuro è un gran talento, ma bisogna vedere come cresce...

Comunque fossi la Liquigas me lo porterei alla Sanremo, con una sparata così nel finale potrebbe anche far partire l'azione giusta...

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per tornare alla precocità di Sagan se non sbaglio Boonen al primo anno fece terzo o al fiandre o alla Roubaix :dubbio:

Uran vinse alla stessa età una tappa in non ricordo che corsa PT.

Insomma, vuol dire ancora poco...

Di sicuro è un gran talento, ma bisogna vedere come cresce...

Comunque fossi la Liquigas me lo porterei alla Sanremo, con una sparata così nel finale potrebbe anche far partire l'azione giusta...

Ma non sò se dopo 300 km, uno del 90 regge... comunque è verissimo quello che hai detto, Boonen fece terzo alla prima Roubaix.

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Di sicuro è un gran talento, ma bisogna vedere come cresce...

Comunque fossi la Liquigas me lo porterei alla Sanremo, con una sparata così nel finale potrebbe anche far partire l'azione giusta...

Ma non sò se dopo 300 km, uno del 90 regge... comunque è verissimo quello che hai detto, Boonen fece terzo alla prima Roubaix.

Condivido le parole di wanka, però frisky ha evidenziato un grande punto interrogativo, certamente se resiste vincerà

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Up where he belongs Top Gun-Sagan: supersonico Peter

Mancano due chilometri alla fine di una tappa parecchio movimentata, quando Christophe Le Mevel decide di provare un assolo, su uno dei mille strappetti che hanno punteggiato la strada da Pernes-les-Fontaines a Aix-en-Provence. Corsa a ritmi forsennati sin dall'inizio, la sesta tappa della Parigi-Nizza ha visto molteplici tentativi di fuga, compreso uno - più credibile di altri - orchestrato da Barredo, Gustov, Calzati e Taaramäe; ha visto il costante inseguimento a questo quartetto da parte dei top team da classifica (Astana, Caisse, Euskaltel) visto che l'estone non era lontano dalle prime posizioni (decimo a poco più di un minuto da Contador); quindi ha visto la resa dello stesso Taaramäe, che s'è rialzato ai 27 km per permettere agli altri tre attaccanti di provare le loro chance senza la muta di cani feroci che si agitava dietro. E poi, ancora, ha visto l'AG2R mettersi pancia a terra a tirare come in una cronosquadre, a partire dai 25 km al traguardo, allo scopo di mettere in difficoltà quanti più avversari possibile e permettere così a Roche di scalare qualche posizione nella generale: intento baciato dal successo, visto che tra una trenata e un colpo di vento, il plotone, già sminuzzato di suo in seguito al turboinizio di tappa, si è ulteriormente selezionato, con nomi interessanti (Kolobnev, Voeckler, Leipheimer, Fédrigo, Cunego) caduti nella tagliola del ritardo imprevisto.

Dicevamo, tutto questo è già successo quando, ai 2 km, Le Mevel scatta in testa al gruppo. Una scheggia, a quel punto, esplode dal plotone per incollarsi alla ruota del francese: ha la maglia verde e un nome che, grazie a questa Parigi-Nizza, tutti gli appassionati di ciclismo hanno imparato a conoscere: Peter Sagan.

Con la freschezza dei suoi 20 anni compiuti da poco, e la nettezza di un colpo di pedale nettamente superiore a quello del 98% del gruppo, lo slovacco si è stufato presto della compagnia di Le Mevel, e ha tirato dritto per la sua strada. Una strada lastricata di buone intenzioni che, nel suo caso, si trasformano in esiti reali con una certa facilità. La sparata di Sagan lascia tutti a bocca aperta, chi (i suoi inseguitori) per la fatica di tenere il suo ritmo, chi (il pubblico) per lo stupore di trovarsi di fronte a tanta esplosività gestita da un corpo tanto giovane.

Quando Sagan prende il volo, alle sue spalle si è già creato un notevole buco. Millar sulle prime ha provato a ravvivare il drappello (ulteriormente spezzettato dall'azione dello slovacco), poi si è fatto da parte e ha ceduto il posto a Roche, che in effetti ha avuto un bel rinvenire, trainando gli altri a un passo da Peter. Il quale, pur ben persuaso della sua nuova trovata, ha preso la brutta piega di voltarsi a controllare ogni due pedalate: elemento, questo, che in genere prelude a un ricongiungimento con chi insegue, ma che nel caso odierno non ha rappresentato altro che la geometrica glacialità di due occhi fatti per misurare e regolare di conseguenza il fisico, non per spaventarsi e destabilizzare con flussi di panico due gambe che si sono fatte beffe dell'acido lattico ormai debordante e hanno continuato a mulinare per tenere l'invasore fuori dagli aurei confini dell'impresa.

Non Roche, quindi, non i Caisse d'Epargne, son riusciti ad azzerare il gap dall'ultimo modello di locomotiva attualmente in commercio; e solo il fatto che negli ultimi 200 metri Sagan abbia di fatto smesso di pedalare, ha permesso ai volatisti di fungere da sfondo della foto del vincitore.

Chi mastica più amaro degli altri è Mirco Lorenzetto, bravissimo a tenere sempre coi migliori (il suo capitano Cunego ha perso 2'36"), e a vincere poi lo sprint dei battuti davanti nientemeno che a Valverde: niente male, comunque, a 8 giorni dalla Sanremo.

In classifica non cambia molto (a parte 2" di abbuono guadagnati da Luis León Sánchez, 4" da Valverde, e 12" presi da Sagan tra bonus e distacco), le posizioni restano comunque immutate, con Contador che ha 20" da difendere su Valverde, 25" su Kreuziger, 26" su LLS e 29" su Samuel Sánchez; margini non incolmabili, ma un giorno in meno alla fine della corsa: basteranno le ultime due tappe per ribaltare i valori in campo?

(cicloweb)

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Bah...Me la racconta poco giusta...Soprattutto per il fatto che è passato diretto da Juniores a Pro :dubbio:

E comunque una cosa riguardo Sagan:lo scorso anno non era junores ma correva con una continental slovacca la Dukla Trencin con la quale ha corso soprattutto nell'europa dell'est e ha vinto 3 corse piazzandosi in diverse altre,certo non parliamo di corse di primo piano ma sempre di vittorie si tratta..

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