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Ecco la mia storia...


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Eccoci così al Giro di Sardegna, cambiando ancora maglia, stavolta del nostro nuovo fornitore Fra70, sperando che durasse più delle precedenti <Carina, ma sembra un pò troppo la Lazio> commentò Corsini, <Basta che non sono Muslera> disse Proni ridacchiando, <Dai, Muslera quest'anno è meno vergognoso> fece Ascani, ma arrivò Trentin a interrompere la loro discussione di calcio italiano, di cui francamente non capivo moltissimo, perchè era il momento di andare al foglio firma. Finalmente alla partenza io e i miei compagni (Proni, Arekeev, Ascani, Bodnar, Corsini e Bindi) eravamo considerati dall'organizzazione e dal pubblico. Ma non c'era tempo per gloriarsi, la prima tappa era per velocisti e noi avevamo Marco da portare allo sprint nel modo migliore. A Bindi venne dato il via libera per attaccare, ma lui perse il momento opportuno rimanendo attardato, così dovevamo sperare che qualcuno chiudesse sulla fuga, e poi puntare su Corsini

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E così fu, la Lampre di Lorenzetto e l'ISD di Visconti non avevano intenzione di lasciare spazio. Ma Marco si sentiva in forma strepitosa, chiese a me e Proni di preparare il treno e noi ci facemmo trovare pronti, Alessandro affiancò Musiol della Vorarlberg che pilotava Haselbacher

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Il velocista austriaco rimase chiuso, mentre Marco si lanciava in mezzo alla strada, con Lorenzetto piazzato malissimo ma che rinveniva di potenza

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Marco resistette alla rimonta di Lorenzetto, cogliendo la nostra seconda vittoria consecutiva, un successo davvero insperato

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<Allora, Marco siamo 1-1> andai a dirgli con una finta aria di sfida, <Già, siete stati perfetti, vedi che quest'anno non andiamo in B> rispose con un sorriso.

E il giorno dopo Marco era in maglia gialla (come Muslera, fece notare Ascani), ma la squadra non si sarebbe stretta attorno a lui, a 10km dall'arrivo c'era una salita di 9km al 7% che era decisamente troppo perchè la superasse. Bindi partì da solo all'avventura per riscattare l'errore del giorno prima.

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All'inizo della salita decisiva Corsini si staccò definitivamente, toccava a me, Arekeev e Proni giocarcela

<La maglia è andata> dissi a Proni, <Non è detto, forse la pigliamo noi> disse e partì subito all'inseguimento di Bailetti, io preferivo non forzare, sapevo di non essere uno scalatore

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Proni scollinò con i migliori, e approfittò di un attimo di rilassamento per scattare e riprendere Visconti che aveva qualche metro di vantaggio <Sempre voi fra le palle> gli disse il capitano dell'ISD, Alessandro non lo degnò di uno sguardo e proseguì nella discesa

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Ma ai -2 la sua avventura finì, e così si sarebbe risolto tutto in volata, con molti velocisti staccati potevo giocarmela, Lorenzetto, che aveva sbagliato volata nella prima tappa stavolta fece centro con una progressione micidiale, su Ongarato e Bailetti, Pietropolli quarto e io buon quinto. Maglia a Lorenzetto, dei nostri io, Proni e Arekeev eravamo ancora in gioco, visto che gli altri avevano perso 5'

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Purtroppo dopo un buon inizio le tappe successive non furono all'altezza, nella terza io e Proni non riuscimmo ad accodarci all'azione buona

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Lorenzetto riuscì a vincere in maniera insolita per un velocista come lui, battendo nettamente in una volata senza storia Pietropolli, noi tutti staccati di 3'

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Quarta tappa segnata dallo scatto diorgoglio di Alessandro Proni, in fuga dal mattino in cerca almeno di una tappa

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Ma nulla da fare, il gruppo controllò tutti, e alla fine in una volata caotica a spuntala fu Paolini, Marco arrivò troppo stremato, e io non sono un velocista puro, quindi in questi finali caotici non mi sono mai trovato a mio agio

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Ultima tappa, ancora volata, Marco si staccò in salita, e io chiusi 5°, vittoria di tappa a Ongarato, classifica a Lorenzetto.

Chiudevamo con una vittoria di tappa e i miei tre quinti posti. Ruslan tenne un breve discorso a tutti noi, per analizzare la situazione: <Ragazzi, forse le due vittorie di fila vi avevano ubriacato, vi avevano fatto credere di essere invincibili, ma noi siamo una piccola squadra, per noi la norma sarà lottare nelle posizioni di rincalzo, e solo qualche volta riusciremo ad assaporare la vittoria, dovremo solo lavorare duro, e aspettare la nostra occasione, per quest'anno poi non correremo corse del PT, siamo solo 11 e dobbiamo dosare le energie, fra 10 giorni ci sarà la nostra prima trasferta fuori dall'Italia, andiamo alla Driedaagse van West Vlaanderen, in Belgio, sarà un test molto importante.>

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E così si partiva per il Belgio, terra storica del ciclismo, dove anche la più insignificante corsa era comunque un evento per tutti. Bodnar era il corridore più adatto, io e Marco come sempre avremmo fatto le volate, Proni, Ascani, Gobbi e Camponogara a supporto. E fu Gobbi, all'esordio, a provare subit la fuga, senza successo.

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La pioggia cadeva sempre più fitta, rendendo incredibilmente selettiva una tappa sulla carta da velocisti, se ci aggiungiamo la lunghezza notevole, circa 230km, ecco che molti corridori iniziarono a perdere contatto stremati, fra loro purtroppo anche Lukasz, che così perdeva una buona occasione per far bene

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Nel gruppo di testa c'eravamo ancora io e Marco, lo chiamai per vedere come impostare lo sprint, ma capii subito la situazione, era inzuppato fradicio, e aveva un'aria stravolta <Oggi tocca a te> mi disse con un fil di voce e io mi accodai al treno della Topsport Vlaanderen, squadra di casa decisa a ben figurare

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Lodevyck era imbattibile, d'altronde i fiamminghi erano ben abituati a queste condizioni, ma io riuscii a conquistare un ottimo secondo posto, non da buttare vista la situazione

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Seconda tappa con veramente poco da segnalare, volata vinta da Amorison, io solo 17°.

La terza tappa era una crono, ciò che avevamo di più simile a uno specialista era Lukasz, campione polacco di specialità, ma i 3 minuti persi nella prima tappa stroncavano sul nascere le sue speranze di classfica, chiuse la prova 33°

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Io ero 4° in classifica grazie all'abbuono della prima tappa, ma la crono non è mai stata la mia specialità, presi più di un minuto, finendo alla fine oltre la trentesima posizione generale. A vincere a sorpresa, davanti a fior di specialisti come Grabsch, Posthuma e Wiggins, fu Visconti uno degli uomini più in forma del momento, ceh con me aveva un conto in sospeso dopo Laigueglia. Rimase sul traguardo fino al mio arrivo, quasi a sfidarmi, a farmi pesare la sua rivincita. Non gli diedi peso e corsi subito verso il nostro pullman, che con quella pioggia rischiavo una bella bronchite. Non era andata malissimo, alla fine il mio piazzamento nella prima tappa aveva salvato la baracca, ma ciò che mi dispiaceva era vedere Bodnar così deluso, lui sperava in una top 10, invece era andato alla deriva, mi dispiaceva perchè Lukasz era uno di quei corridori che veramente meritavano qualcosa, sempre generoso sia in fuga che a coprirmi fino ai km finali prima dello sprint. Ma chissà, prima o poi sarebbe toccato anche a lui.

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ottimo questo aspetto introspettivo :wink:

Userei un corsivo giusto per gradire e rendere più l'effetto "diario" :wink:

Può essere un'idea.

Stavolta ho provato a dare un altro punto di vista alla storia, cercando di dare l'iedea di vedere le corse da dentro, come se si fosse in gruppo e non alla TV, ho tolto gli ordini d'arrivo e, tranne gli arrivi, non ci sono immagini in cui non compaiono i corridori della Gentilini, e molto sono viste praticamente dalla loro soggettiva.

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Può essere un'idea.

Stavolta ho provato a dare un altro punto di vista alla storia, cercando di dare l'iedea di vedere le corse da dentro, come se si fosse in gruppo e non alla TV, ho tolto gli ordini d'arrivo e, tranne gli arrivi, non ci sono immagini in cui non compaiono i corridori della Gentilini, e molto sono viste praticamente dalla loro soggettiva.

Infatti stai facendo un gran bel lavoro...

Bella, soprattutto l'idea di raccontare tutto e far vedere tutto dalla prospettiva della squadra... e dei singoli ciclisti

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Dal freddo e umido Belgio ci spostavamo al caldo del Portogallo per la Volta ao Distrito di Santarem, quattro tapp, altimetria facile, la prima con arrivo su una rampetta, adatto ad uno scattista come me, Lukasz sperava, grazie alla terza frazione a crono, di riscattare la delusione fiamminga. Fuga da lontano per Bindi, che fallì l'obiettivo maglia GPM, ma comunque si fece quasi 200km in testa

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Purtroppo Lukasz per la seconda volta venne tradito dalla lunga distanza della tappa, lui era abituato a gare più brevi, e oltre i 170km sbarellava, ai -20 si staccò e addio di nuovo ai sogni di gloria, io chiesi ad Alessandro Proni di pilotarmi sullo strappetto finale

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Tutto sembrava andare per il verso giusto, ma Ale mi lasciò troppo presto al vento, io mi piantai, chiudendo in 7a posizione

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All'arrivo non ero deluso, era il mio ottavo piazzamento nei 10, un buon risultato, ero certo uno dei corridori più regolari, ma tornato in albergo mi fece male vedere Lukasz, veramente giù, secondo fallimento per lui in corse a tappe sulla carta adatte a lui <Non so che fare...> mi disse <ma io dopo un pò finisco le energie, non riesco a stare in bici sei ore, ci contavo, visto che eravate venuti in Portogallo puntando su di me> <Calmati> gli risposi <stai tranquillo e vedi di fare un buon risultato di tappa dopodomani, per il resto ci penseremo io e Marco a buttarci negli sprint, e a salvare la baracca>

Seconda tappa, da volata pura, Marco in rampa di lancio,e anch'io pronto a giocarmi le mie carte. Ascani partì in fuga dal mattino, per tenerci più coperti possibile

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La fuga venne ripresa senza troppi problemi, volata, e sia io che Marco decidemmo di lanciarci, io a ruota di Bazayev, Marco a seguire Gardeyn

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Goss aveva una marcia in più e andò a vincere nettamente, io chiusi solo 11°, ma Corsini ottenne un discreto 5° posto

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La crono non era certo la nostra specialità, un Lukasz nervoso ma alla ricerca del riscatto chiuse 11°, noialtri tutti lontanissimi dalle posizioni buone sia di tappa che di classifica generale, Roberts nuovo leader

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Ultima tappa in volata, Alessandro Proni prova a portare me e Marco in buona posizione, ma ancora una volta si pianta troppo presto e così dobbiamo rimontare da dietro, non ci riusciamo e chiudiamo entrembi fuori dai 10, vittoria all'esperto ucraino Yury Metlushenko

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Ci aspettavamo forse qualcosa di più, visto che gli avversari non erano certo trascendentali, ma le cose non erano andate per il verso sperato, ora si sarebbe tornati in Italia per la Settimana Lombarda

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Alla Settimana Lombarda arrivavamo dopo tre settimane senza corse, bisognava vedere se ciò avrebbe influito sulla nostra forma, Proni e Arekeev avrebbero puntato alle tappe più dure, io, vista l'assenza di Marco, avrei disputato gli sprint, Bodnar, Gobbi, Camponogara e Bindi ad aiutarci.

Si partiva con la cronosquadre, per il nostro team era il primo esame in una prova del genere, sarebbe toccato a Lukasz e Alexandr, e in parte a me, guidare la squadra, questi italiani erano veramente pessimi nelle cronometro, provammo a mettercela tutta, ma il risultato fu impietoso, 1'10" dall Fuji Sevetto, in soli 19km.

La seconda tappa era completamente piatta, e sarebbe toccato a me provare a far bene, in fuga dal mattino tocco a Bodnar andarci, senza grossa convinzione di arrivare fino in fondo, visto che erano solo 4

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Infatti il gruppo controllò agevolmente, e si preparò alla volata, mi faceva un pò effetto lanciarmi nella sprint senza Marco, ma Alessandro mi chiese: <Ti dà problemi se anche io mi butto nella volata?> rimasi un pò sorpreso <No, a me no, ma sei sicuro di saperti destreggiare in un arrivo di 100 corridori? Essere velocisti non è solo la sparata> <Stai tranquillo>.

Così mi piazzai a ruota di Ongarato e Marinangeli, lanciati saldamente in testa

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Purtroppo mi mancò lo spuinto finale, e non riuscii a saltare Marinangeli, chiudendo comunque con un ottimo 2° posto, Alessandro mi stupì, chiudendo nei 10, 8° per l'esattezza

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<Complimenti> gli dissi <te la sei cavata bene>

<Già, poi devo affinarmi per gli sprint ristretti, in cui potrei giocarmela. Comunque anche tu mi sembri in forma, dai che questa settimana facciamo una bella gara>

La terza tappa era uguale, stavolta per la fuga venne scelto l'esperto Gobbi, un uomo che poteva anche vincere, visto che io non mi sentivo in gran giornata

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Si preparò ancora la volata, io e Alessandro ci saremmo giocati le nostre carte, ma ai -5 Lukasz, che mi stava aiutando a tenermi davanti, cadde, io andai avanti, ma mi sentivo le gambe pesanti, oggi toccava a Proni tenere alto il nostro onore

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Sul finale in leggera salita Palumbo fu autore di una fucilata micidiale, Alessandro chiuse con un ottimo sesto posto, io invece feci solo 12°

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Dopo il traguardo chiesi a Guido Trentin come stava Lukasz: <Si è fratturato la mano sinistra, non ce l'ha fatta a finire, non riusciva neanche a tenere il manubrio, continuiamo in 6>

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Le ultime tre tappe della Settimana Lombarda erano quelle decisive, ci arrivavamo in 6 e con un Camponogara che si reggeva a stento, ma io, Proni e Arekeev eravamo pronti a gicarcela fino in fondo, Gobbi intando partì in fuga, raccogliendo i primi due GPM di giornata, e vestendo così la maglia relativa

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La tappa si rivelò meno selettiva del previsto, dopo l'ultima salita il gruppo contava 60 unità, Visconti provò l'anticipo in discesa, ma Proni e Arekeev chiusero rapidamente, ricevendo i soliti imporoperi dell'ISD: <Ma sempre voi?! Magari c'è pure quell'altro sloveno>

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Eravamo tutte e tre in gruppo, io purtroppo ero abbastanza indietro, Arekeev si preparò a lanciare Proni, ma quest'ultimo si avvide di avere un cliente pericolosissimo come Lorenzetto a ruota:<Vai, Alexandre, ti faccio il buco>

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L'anticipo del russo però non andò a buon segno, e fu Timmer, a sorpresa, a regolare il gruppo davanti a De la Fuente, nuovo leader, io arrivai 7°, buona rimonta, se fossi riuscito a prendere una buona ruota avrei potuto giocarmela, Alexandre 9°

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La tappa successiva risolse la corsa, successe un finimondo, con Cobo a prendere la maglia con un'azione solitaria spettacolare, dietro uno sparpaglio notevole, con io e Arekeev a salvarci, 10° e 14°, Proni invece si inabissò, pagando 4'

L'ultima tappa sarebbe stata decisiva, ci serviva almeno una top 10, io ero 11° e Arekeev 13°, dovevamo provare a staccare qualcuno di quelli che ci precedevano, intanto Gobbi andò in fuga per blindare la maglia GPM, risultato pienamente raggiunto

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Con una maglia già ottenuta stava a me e Arekeev fare qualcosa, sull'ultimo strappetto. Io però non mi sentivo certo in giornata, avevo speso molto, lottando praticamente in ogni tappa, così allo scatto di Lhotellerie e Visconti rispose il russo

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Allo scollinamento Visconti aveva qualche metro di vantaggio sui due inseguitori, Alex provò a buttarsi in discesa per giocarsi il tutto per tutto

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Ma nulla da fare, Visconti, mi duole ammetterlo, era il più forte, vinse nettamente, secondo Lhotellerie, terzo Arekeev

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Ora rimaneva solo da vedere bene i cronometraggi, a occhio ci sembrava che la top 10 fosse cosa fatta, e infatti i risultati ufficiali confermarono Arekeev al 9° posto.

Ruslan e Guido erano soddisfatti della nostra prestazione:<Purtroppo ci è sfuggita una tappa> disse il moldavo <ma abbiamo lottato sempre, siamo sempre entrati nei 10, e Michele ha portato a casa un'importante maglia GPM, che per noi non è insignificante, ora preparatevi, che si torna nel nord europa, ovviamente non possiamo fare le grandi classiche del pavè, anche perchè non avremmo nessuno competitivo, ma ci aspettano GP Cerami e Profonde van Drenthe>

Nota: se non racconto una tappa è perchè ho un problema per chui a volte la corsa crasha subito dopo l'arrivo e non posso vedere il replay e mettere le immagini

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