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[UCI Historical Tour] - 93° Giro d'Italia


Mr. Pellizotti

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10" non sono nulla se consideriamo l'attacco di ieri. Ad un certo punto comunque oggi sembrava che i 10 davanti potessero guadagnare 30-35 secondi, ma poi hanno rallenato un po' nel finale per studiarsi

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10" non sono nulla se consideriamo l'attacco di ieri. Ad un certo punto comunque oggi sembrava che i 10 davanti potessero guadagnare 30-35 secondi, ma poi hanno rallenato un po' nel finale per studiarsi

Non hanno rallentato, semplicemente i Rabobank e i Milram hanno fatto fuori 6-7 uomini ed hanno guadagnato 10-15 secondi, poi all'ultimo kilometro e mezzo mancavano uomini e non sono rientrati più.

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Vero, però in quel tour era caduto e aveva battuto forte la spalla, quindi la reazione è da capire

Quella reazione è dovuta al fatto che il giornalista toccò il leoncino del Tour e lui si incazzò (anche perchè, come fanno di solito i corridori, li regalano ai figli).

Che quel giorno era nervoso però era lampante...

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Attacco dei (ex)big inutile, 10 secondi non contano niente e sono solo energie sprecate. Scatto d'orgoglio? Solo il povero

Evans se l'è presa perchè l'hanno lasciato indietro... Agli altri non ha fatto ne caldo ne freddo infatti tiravano i Garmin e Sky per i velocisti

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Attacco dei (ex)big inutile, 10 secondi non contano niente e sono solo energie sprecate. Scatto d'orgoglio? Solo il povero

Evans se l'è presa perchè l'hanno lasciato indietro... Agli altri non ha fatto ne caldo ne freddo infatti tiravano i Garmin e Sky per i velocisti

Almeno hanno fatto vedere che quello di ieri è stato un caso e che cercheranno di fare di tutto per rimediare :wink: Si prospetta un bel Giro. Se vogliono superare in classifica Porte & Co. devono attaccare già sul Monte Grappa...se non prima.

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L'avevo detto dall'inizio...questo Giro tanto snobbato per l'assenza di parecchi Big si sta rivelando molto più bello ed interessante si del Giro 2009 sia del Tour sempre del 2009....grazie all'assenza di una squadra "faro" è molto più incerto e di conseguenza divertente...e devono ancora arrivare le Dolomiti..

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L'Italia si gode il suo tricolore

Non c'è niente da fare, di questo Giro finora non ci abbiamo capito e non ci stiamo capendo proprio nulla. Oggi è bastato uno strappetto a circa 10 km dall'arrivo per far esplodere nuovamente la corsa con quasi tutti i big all'attacco. La vittoria di tappa è andata, finalmente, ad un corridore italiano: ad alzare le braccia sul traguarto di Porto Recanati è stato infatti Filippo Pozzato che ha fulminato in uno sprint ristretto Voeckler e Pineau.

Oggi è stato decisamente facile contare e riconoscere gli uomini che sono andati in fuga: il primo a partire, dopo 9 km, è stato ancora una volta l'olandese Rick Flens che è il vero stakanovista di questa prima parte di Giro dal momento che con oggi ha toccato quota tre fughe. All'inseguimento del corridore della Rabobank si sono poi portati Krivtsov e Kaisen: i tre corridori si sono ricompattati al km 42 e da li in poi andati via in accordo anche se il gruppo, condotto da Garmin e HTC-Columbia, ha iniziato a tenere il distacco sotto controllo.

Il ritardo massimo accusato dal plotone nella frazione di oggi è stato di 9'37" quando ancora Flens era da solo: da quando, invece, in testa s'è formato un trio il margine non ha mai superato i sei minuti.

Per molti chilometri in corsa non è successo assolutamente nulla e il ritmo si è alzato solo negli ultimi 25 km, dopo il primo passaggio sotto al traguardo. Sullo strappo di Potenza Picena sono stati ripresi i fuggitivi mentre dal gruppo è uscito Francesco Failli con un ottimo scatto ma dopo l'uomo dell'Acqua & Sapone si sono mossi anche Bisolti, Pinotti e Voeckler.

In questo frangente sono stati moltissimi gli attacchi ma ad un chilometro dallo scollinamento c'è stato il momento cruciale di questa frazione visto che si sono mossi quasi tutti i big: la prima spinta era arrivata da Garzelli ma anche Scarponi, Vinokourov, Nibali, Basso e Cunego, con anche Pozzato, Voeckler, Pineau e Pinotti a ruota, hanno subito dato ulteriore linfa a questo tentativo. Dietro un nervosissimo Evans (tanto da fare quasi a pugni con Righi e Mazzanti) s'è ritrovato costretto ad inseguire in prima persona e anche molte altre squadre non sono riuscite ad organizzarsi in fretta: a poco meno di 6 km dall'arrivo il gap era addirittura di 21".

L'accordo tra i battistrada è stato ottimo fino all'ultimo chilometro quando hanno iniziato a guardarsi per pensare anche alla vittoria di tappa: ai 700 metri ci ha provato Vinokourov con a ruota Vincenzo Nibali ma Pinotti è andato a chiudere il buco tirando praticamente la volata a tutti gli altri. Pozzato è partito abbastanza lungo ed è riuscito a tenersi alle spalle un Voeckler in grandissima rimonta. In classifica non cambia nulla ma questi 10" recuperati potrebbero essere una bella iniezione di fiducia.

(cicloweb)

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L'Italia si gode il suo tricolore

Non c'è niente da fare, di questo Giro finora non ci abbiamo capito e non ci stiamo capendo proprio nulla. Oggi è bastato uno strappetto a circa 10 km dall'arrivo per far esplodere nuovamente la corsa con quasi tutti i big all'attacco. La vittoria di tappa è andata, finalmente, ad un corridore italiano: ad alzare le braccia sul traguarto di Porto Recanati è stato infatti Filippo Pozzato che ha fulminato in uno sprint ristretto Voeckler e Pineau.

Oggi è stato decisamente facile contare e riconoscere gli uomini che sono andati in fuga: il primo a partire, dopo 9 km, è stato ancora una volta l'olandese Rick Flens che è il vero stakanovista di questa prima parte di Giro dal momento che con oggi ha toccato quota tre fughe. All'inseguimento del corridore della Rabobank si sono poi portati Krivtsov e Kaisen: i tre corridori si sono ricompattati al km 42 e da li in poi andati via in accordo anche se il gruppo, condotto da Garmin e HTC-Columbia, ha iniziato a tenere il distacco sotto controllo.

Il ritardo massimo accusato dal plotone nella frazione di oggi è stato di 9'37" quando ancora Flens era da solo: da quando, invece, in testa s'è formato un trio il margine non ha mai superato i sei minuti.

Per molti chilometri in corsa non è successo assolutamente nulla e il ritmo si è alzato solo negli ultimi 25 km, dopo il primo passaggio sotto al traguardo. Sullo strappo di Potenza Picena sono stati ripresi i fuggitivi mentre dal gruppo è uscito Francesco Failli con un ottimo scatto ma dopo l'uomo dell'Acqua & Sapone si sono mossi anche Bisolti, Pinotti e Voeckler.

In questo frangente sono stati moltissimi gli attacchi ma ad un chilometro dallo scollinamento c'è stato il momento cruciale di questa frazione visto che si sono mossi quasi tutti i big: la prima spinta era arrivata da Garzelli ma anche Scarponi, Vinokourov, Nibali, Basso e Cunego, con anche Pozzato, Voeckler, Pineau e Pinotti a ruota, hanno subito dato ulteriore linfa a questo tentativo. Dietro un nervosissimo Evans (tanto da fare quasi a pugni con Righi e Mazzanti) s'è ritrovato costretto ad inseguire in prima persona e anche molte altre squadre non sono riuscite ad organizzarsi in fretta: a poco meno di 6 km dall'arrivo il gap era addirittura di 21".

L'accordo tra i battistrada è stato ottimo fino all'ultimo chilometro quando hanno iniziato a guardarsi per pensare anche alla vittoria di tappa: ai 700 metri ci ha provato Vinokourov con a ruota Vincenzo Nibali ma Pinotti è andato a chiudere il buco tirando praticamente la volata a tutti gli altri. Pozzato è partito abbastanza lungo ed è riuscito a tenersi alle spalle un Voeckler in grandissima rimonta. In classifica non cambia nulla ma questi 10" recuperati potrebbero essere una bella iniezione di fiducia.

(cicloweb)

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Filippo Pozzato (Team Katusha) da Raisport

«Una vittoria che aspettavo da tanto, gli altri giorni ci sono andato vicino senza riuscirci. I big hanno trovato un accordo per un attacco combinato in salita e io mi sono accodato, sfruttando il loro lavoro e cogliendo una magnifica vittoria. È dall'inizio dell'anno che lavoro per avere una buona condizione e sono stato sfortunato durante la primavera. Questa vittoria riscatta alla grande tutti i sacrifici fatti. Sono stato il primo italiano a vincere una tappa in questo Giro ma spero di non essere l'unico. Il mio auspicio è che anche la maglia rosa finisca ad un corridore italiano».

Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) da Raisport

« La giornata di ieri è stata molto brutta, ma già oggi si è vista la voglia dei big di recuperare il terreno perduto. Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle».

Daniele Righi (Lampre-Farnese Vini) da Raisport

«Cadel Evans, con la maglia che indossa, dovrebbe dare l'esempio a tutto il gruppo e non permettersi di mettere le mani addosso. Ci sono ben altri modi per esprimere la propria opinione. Se la giuria dovesse ritenere opportuno squalificarmi, dovrebbe fare altrettanto con lui».

Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo) da Raisport

«L'azione è nata con l'attacco di Garzelli, poi io e Scarponi l'abbiamo seguito e siamo andati fino in fondo. Nel finale non ho dato cambi a Vinokourov quando ci siamo avvantaggiati perché sapevo che lui era più veloce e volevo giocare bene le mie carte».

(cicloweb)

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Finora è il giro più bello che io abbia mai visto...

Peccato che tu non abbia visto il giro vinto da Pantani...

Ricordo ogni Giro dal 1994, non tantissimi ma abbastanza da ricordare il miglior Pantani; questo è più combattuto, più incasinato, non se ne capisce niente... E' più bello per questo..

Il duello di Pantani con Tonkov nella tappa di Montecampione è stato unico e fantastico, ma in questo giro sono combattute e incerte anche le tappe intermedie, non ci sono tappe di trasferimento e il brutto tempo ha reso il tutto ancora più difficile...

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Quella reazione è dovuta al fatto che il giornalista toccò il leoncino del Tour e lui si incazzò (anche perchè, come fanno di solito i corridori, li regalano ai figli).

Che quel giorno era nervoso però era lampante...

glielo compro io al figlio di evans un leoncino :shock:

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Peccato che tu non abbia visto il giro vinto da Pantani...

Ricordo ogni Giro dal 1994, non tantissimi ma abbastanza da ricordare il miglior Pantani; questo è più combattuto, più incasinato, non se ne capisce niente... E' più bello per questo..

Il duello di Pantani con Tonkov nella tappa di Montecampione è stato unico e fantastico, ma in questo giro sono combattute e incerte anche le tappe intermedie, non ci sono tappe di trasferimento e il brutto tempo ha reso il tutto ancora più difficile...

Non è per fare il bastian contrario di turno, però Pantani diede vita ad un'azione spettacolare nella tappa di Selva di Valgardena, attaccò sul Capo Berta e nella tappa dell'Argentario, fu 2° a San Marino dando qualche secondo a Zulle, il duello Pantani - Tonkov ci fu anche sull'Alpe di Pampeago, Pantani vinse per distacco a Piancavallo, attaccò e fu poi staccato a Lago Laceno, a Trieste Zulle sembrò ipotecare il Giro, e la crono di Lugano non era così scontata alla luce di quella di Trieste.

Con questo non voglio dire che questo Giro sia meno bello (del 1998 non ho peraltro dei ricordi perfettamente nitidi per questioni anagrafiche, e qui mancano ancora tutte le Alpi), però ridurre il Giro '98 al Pantani vs Tonkov di Montecampione è ingeneroso.

Comunque domani bisogna fare attenzione, altra tappa molto, molto insidiosa.

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in virtù di questo io dico che la classifica finale sarà:

1 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team

2 David Arroyo Duran (Spa) Caisse d'Epargne

3 Alexandre Vinokourov (Kaz) Astana

4 Xavier Tondo Volpini (Spa) Cervelo Test Team

5 Carlos Sastre Candil (Spa) Cervelo Test Team

6 Ivan Basso (Ita) Liquigas-Doimo

7 Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas-Doimo

8 Richie Porte (Aus) Team Saxo Bank

9 Alexander Efimkin (Rus) AG2R La Mondiale

10 Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone

:wub:

secondo me questi mollano....

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Ah che brutto Evans...

Pessima condotta negli ultimi chilometri, con la frustrazione si fanno danni e basta.

PS Però che ridere il duello stile bambini dell'asilo tra Evans e Righi :lol:

stile bambini??

se lo schiaffo di Evans lo prendeva in testa dritto lo buttava a terra e in 150 gli passavano sopra...

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Secondo voi chi dei grandi riesce ad arrivare a podio???...La vittoria è compromessa per i vari big??

Compromessa no, però, come diceva Luca, Arroyo non perderà molto nella tappa di Pejo, nella cronoscalata del Plan se si gestisce bene può perdere relativamente poco, ad Asolo tutto starà a vedere la combattività degli altri. Se sul Grappa c'è battaglia, dilapida già dei minuti, altrimenti anche lì limita.

Detto ciò, sarei abbastanza sorpreso se il Giro lo vincesse veramente lui o un altro dei fuggitivi di ieri.

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