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Topic Doping


klaus

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Aggiungo un'altra cosa: i casi di Fuentes sono fino al 2005/06. Sia nel calcio che nel ciclismo è tutto prescritto: Cipollini non perderà nulla così come non perderà nulla la Real Sociedad o chiunque verrà fuori da questa inchiesta

Mi dispiace ma hai detto una grossa inesattezza: non rischia nulla dal punto di vista penale ma gli possono essere revocate tutte le gare incriminate. Come dice la Gazzetta:

Che cosa rischia Cipollini? Nulla dal lato penale, per la legge antidoping italiana 376/2000 i reati sono in prescrizione dopo 5 anni. Per la legge sportiva è diversa. La Procura antidoping del Coni deve acquisire le carte e, una volta studiate, può convocare Cipollini. In quanto non tesserato, può anche non presentarsi. L’eventuale deferimento sportivo è al Tna, il tribunale nazionale antidoping, e il ricorso al Tas, il tribunale arbitrale. L’iter è uguale a quello per la vicenda Armstrong: solo dopo il Tas, le carte passerebbero all’Uci, la federciclo mondiale, che ha la titolarità sportiva sulle corse vinte, come la Sanremo e il Mondiale, e può quindi revocare quei successi. Così come soltanto alla fine di tutto si potrebbe aprire un procedimento civile per una richiesta di risarcimento danni d’immagine contro Cipollini.
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Top Posters In This Topic

Il problema è che nel ciclismo i processi li fanno così...

inquisizione.jpg

mentre negli altri sport di vertice, invece, le cose vanno più o meno così:

padrinoyq.jpg

Poi certo, i testimoni tanto nel ciclismo come negli altri sport rispondono sempre così

scimmie.jpg

Resta il fatto che la mentalità nel ciclismo rimane questa:

tafazzinuovavicenza.jpg

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  • Amministratori

Per incastrare Armstrong hanno dovuto provare che il doping è stato continuato fino al suo ritorno. Se Armstrong non fosse tornato avrebbe salvato tutto. La gazzetta ha scritto una inesattezza.

Mi spiace ma non sono d'accordo sul post di smec e lo ritengo frutto di puro odio/invidia verso altri sport. Nel calcio sono scoppiati scandali ben peggiori del doping ma si fa finta di non vederli solo per attaccarlo.

Ancora con sto controllo di Gattuso? L'avete tirato fuori 600000 volte: polemica inutile dato che non solo ne aveva facoltà ma lo fece il giorno dopo. E proprio per la polemica che venne fuori (per aver fatto qualcosa che era sua facoltà fare e che altri hanno fatto) il test del sangue divenne obbligatorio in Italia dall'anno dopo.

Se nel calcio imboscano tutto la notizia del non controllo del sangue di gattuso non sarebbe nemmeno uscita perché non era una violazione delle regole.

Ah, mi pare che "Mannini" e "Possanzini" siano due calciatori del Brescia (di serie B), Rasmussen la maglia gialla del tour. Come al solito ci si scandalizza perché non si dà la stessa importanza ai pesci piccoli (del calcio) e a quelli grandi (del ciclismo). Il problema è che i nomi del ciclismo non vengono sbattuti in prima pagina perché "del ciclismo" ma perché nomi importanti.

Poi se magari si ammettesse il problema invece di piangere tutte le volte e dire "ma gli altri sport" si farebbe un passo avanti.

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Per incastrare Armstrong hanno dovuto provare che il doping è stato continuato fino al suo ritorno. Se Armstrong non fosse tornato avrebbe salvato tutto. La gazzetta ha scritto una inesattezza.

Mi spiace ma non sono d'accordo sul post di smec e lo ritengo frutto di puro odio/invidia verso altri sport. Nel calcio sono scoppiati scandali ben peggiori del doping ma si fa finta di non vederli solo per attaccarlo.

Ancora con sto controllo di Gattuso? L'avete tirato fuori 600000 volte: polemica inutile dato che non solo ne aveva facoltà ma lo fece il giorno dopo. E proprio per la polemica che venne fuori (per aver fatto qualcosa che era sua facoltà fare e che altri hanno fatto) il test del sangue divenne obbligatorio in Italia dall'anno dopo.

Se nel calcio imboscano tutto la notizia del non controllo del sangue di gattuso non sarebbe nemmeno uscita perché non era una violazione delle regole.

Ah, mi pare che "Mannini" e "Possanzini" siano due calciatori del Brescia (di serie B), Rasmussen la maglia gialla del tour. Come al solito ci si scandalizza perché non si dà la stessa importanza ai pesci piccoli (del calcio) e a quelli grandi (del ciclismo). Il problema è che i nomi del ciclismo non vengono sbattuti in prima pagina perché "del ciclismo" ma perché nomi importanti.

Poi se magari si ammettesse il problema invece di piangere tutte le volte e dire "ma gli altri sport" si farebbe un passo avanti.

Ma porca miseria, a prescindere che Mannini e Possanzini siano due fenomeni o meno, resta il fatto che per la stessa infrazione hanno subito un trattamento diametralmente opposto a quello a cui sono sottoposti TUTTI i ciclisti che vengono beccati, indipendentemente dal fatto che siano campioni o pippe.

Per il resto, tu Emmea continui a focalizzarti sui singoli casi, io a fare un discorso generale su come vengono trattate, e narrate, le magagne nel calcio e nel ciclismo: chi ha negato che ci siano stati scandali nel calcio? tutt'altro, dico solo che, però, pur a fronte di scandali imbarazzanti e più gravi del doping (perchè ripeto: dietro al doping c'è comunque una logica di competizione sportiva, sia pure deviata; dietro alla corruzione c'è unicamente una logica delinquenziale) dico solo che a fronte di scandali eclatanti e vergognosi, il calcio non si è mai affondato con le proprie mani, perchè il sistema ha saputo fare fronte comune.

E per sistema intendo federazione internazionale, federazioni continentali, federazioni nazionali, dirigenti, calciatori, GIORNALI E TV, ecc ecc.. il problema di fondo è puro e semplice: le magagne del calcio sono sempre rimaste interne al calcio, per la semplice ragione che il calcio fa notizia a prescindere, e quindi anche gli scandali vengono dimenticati dopo l'ennesimo gol di Messi o la fidanzata di Balotelli.

Il ciclismo, invece, esce dalla sua nicchia (Rai Sport 2 e pagina 25 della Gazzetta) solo per il doping. E per carità, ormai i tempi in cui il ciclismo era di gran lunga il primo sport nazionale sono morti e sepolti, e se è per questo è lontanissima anche l'ultima epoca in cui si andava in prima pagina anche per le imprese (Pantani, già i mondiali di Bettini ce li siamo filati solo noi), mi rendo conto che questo dipende dal fatto che il calcio è di gran lunga lo sport più seguito a livello mondiale.

Ma quando dico che il ciclismo è popolato da mille Tafazzi, è proprio perchè anche gli addetti alla comunicazione (sia all'interno delle squadre, sia tra i giornalisti di settore) sono ossessionati dall'argomento doping perchè hanno sviluppato un complesso di colpa che va anche al di là delle pur gravissime responsabilità che questo sport si trascina dietro.

E almeno noi appassionati, dobbiamo avere l'onestà intellettuale di ammettere che, se il ciclismo è marcio, NON lo è più di ogni altro sport di vertice.

Ma ripeto, questo atteggiamento non fa che autoriprodurre e perpetuare questa situazione. E il risultato qual è? Quello che oggi, per il profano, il ciclismo è una fogna, "mica come una volta quando era ancora uno sport pulito"... E così si perde di vista la sostanza e cioè che, se ragioniamo in questi termini, il ciclismo è sempre stato una fogna, da sempre, e non solo dal 1995 come pontificato da Emmea. E questo semplicemente perchè il doping è sempre esistito.

Detto questo, e detto anche che probabilmente oggi le cose vanno un pelo meglio - non perchè siano migliorati i protagonisti, ma perchè oggettivamente esistono molti più controlli - ebbene, la situazione degli ultimi 15 anni è molto più ingiusta che in passato, perchè con la sovraesposizione mediatica del problema passa il concetto che il ciclismo sia degradato negli ultimi tempi, quando non è affatto vero. E soprattutto, perchè con i controlli di oggi i ciclisti più forti (e quindi più ricchi e più potenti) possono dotarsi di un sistema più sofisticato dal quale i pesci piccoli rimangono esclusi, e quindi ecco il doping fai da te più facile da beccare e soprattutto più pericoloso per la salute.

Una volta, quando il doping non faceva notizia, se non altro era più democratico, perchè tanto il campione come il pippone potevano accedere allo stesso livello di aiutino. E ancora, una volta la facevano franca tutti, è vero, ma è sempre meglio di oggi quando, per uno che viene beccato, ce ne sono altri 10 che la fanno franca.

Il doping, nel ciclismo come in ogni altro sport di vertice, è sempre esistito e sempre esisterà: basta scandalizzarci se un "campione" ci "tradisce", come se un corridore (uno sportivo in genere) corresse per veicolare un messaggio alla società. Chi fa sport lo fa innanzitutto per sè, esattamente come un architetto sceglie di fare l'architetto per sè e non per essere d'esempio agli altri.

De Coubertain è morto e sepolto, oggi intorno allo sport girano un sacco di soldi e quindi lo sport è una faccenda terribilmente seria. Se un ciclista si dopa, per me, sono solo ed esclusivamente fatti suoi, io non mi sento minimamente tradito o defraudato per questo, perchè la fa con soldi suoi e nella vita sua. E invece dagli sportivi ci si aspetta che siano esempi di moralità specchiata, manco fossero politici - e loro sì, semmai, mi interessa sapere quello che fanno, dal momento che mi rappresentano e dispongono di come usare i soldi che pago con le mie tasse- .

Basta cadere dal pero e fare gli ipocriti, la medicina sportiva (e il doping) hanno sempre fatto parte dello sport. Legalizziamo il doping tra i professionisti di ogni sport, combattiamolo tra i giovani e tra gli amatori, dopodichè concentriamo la nostra attenzione su altre pratiche, queste sì oggettivamente illecite, che ruotano attorno allo sport: dalle combine al calcioscommesse. Da questo punto di vista, per restare al ciclismo, è più grave sapere che Vinokourov s'è comprato la Liegi del 2010, piuttosto che sapere che si faceva le autoemotrasfusioni per tutta la carriera!

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Nel calcio sono scoppiati scandali ben peggiori del doping ma si fa finta di non vederli solo per attaccarlo.

Naturalmente gli scandali scommesse rischiano di essere più deleteri che una situazione di doping generalizzato a livello di seguito del pubblico; soprattutto quando si superano certi limiti

Ancora con sto controllo di Gattuso? L'avete tirato fuori 600000 volte: polemica inutile dato che non solo ne aveva facoltà ma lo fece il giorno dopo.

Il giorno dopo? Fonti attendibili, correlate al caso del solito texano, ci dicono che per intervenire efficacemente su certi valori "critici" basti un anticipo molto inferiore...

Comunque ti ripeto, io non guardo il caso Gattuso, nemmeno lo conoscevo. Anzi, così come viene descritto mi sembra un caso esemplare per dimostrare la pulizia del calcio senza conseguenze per il campione di turno, qualunque maglia indossi. Come esemplari (e sportivamente inutili) sono le squalifiche esagerate per il mediocre a fine carriera, prevalentemente per cocaina. Immagine perfetta, la realtà secondo me è molto distante.

Comunque hai ragione, è giusto che l'appassionato di ciclismo si occupi dello stato del suo sport.

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  • Amministratori

E per sistema intendo federazione internazionale, federazioni continentali, federazioni nazionali, dirigenti, calciatori, GIORNALI E TV, ecc ecc.. il problema di fondo è puro e semplice: le magagne del calcio sono sempre rimaste interne al calcio, per la semplice ragione che il calcio fa notizia a prescindere, e quindi anche gli scandali vengono dimenticati dopo l'ennesimo gol di Messi o la fidanzata di Balotelli.

Il ciclismo, invece, esce dalla sua nicchia (Rai Sport 2 e pagina 25 della Gazzetta) solo per il doping. E per carità, ormai i tempi in cui il ciclismo era di gran lunga il primo sport nazionale sono morti e sepolti, e se è per questo è lontanissima anche l'ultima epoca in cui si andava in prima pagina anche per le imprese (Pantani, già i mondiali di Bettini ce li siamo filati solo noi), mi rendo conto che questo dipende dal fatto che il calcio è di gran lunga lo sport più seguito a livello mondiale.

A parte che lo sport più seguito a livello mondiale non lo è mai stato.

Lontani i tempi del ciclismo in prima pagina. Lontanissimi.... infatti De Gendt non è finito sulla copertina della Gazzetta dopo lo Stelvio...

La+Gazzetta+Dello+Sport+(27.05.2012).jpeg

Al resto rispondo dopo

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  • Amministratori

Naturalmente gli scandali scommesse rischiano di essere più deleteri che una situazione di doping generalizzato a livello di seguito del pubblico; soprattutto quando si superano certi limiti

Il giorno dopo? Fonti attendibili, correlate al caso del solito texano, ci dicono che per intervenire efficacemente su certi valori "critici" basti un anticipo molto inferiore...

Comunque ti ripeto, io non guardo il caso Gattuso, nemmeno lo conoscevo. Anzi, così come viene descritto mi sembra un caso esemplare per dimostrare la pulizia del calcio senza conseguenze per il campione di turno, qualunque maglia indossi. Come esemplari (e sportivamente inutili) sono le squalifiche esagerate per il mediocre a fine carriera, prevalentemente per cocaina. Immagine perfetta, la realtà secondo me è molto distante.

Comunque hai ragione, è giusto che l'appassionato di ciclismo si occupi dello stato del suo sport.

No il problema del caso Gattuso è che fino al 2006 in Italia il controllo del sangue era facoltativo. Non è stato l'unico a rifiutarlo, è stato l'unico contro cui si è montato un caso per aver fatto qualcosa che facevano tutti e che era sua facoltà fare. E dopo quel caso il controllo del sangue è diventato obbligatorio

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A parte che lo sport più seguito a livello mondiale non lo è mai stato.

Lontani i tempi del ciclismo in prima pagina. Lontanissimi.... infatti De Gendt non è finito sulla copertina della Gazzetta dopo lo Stelvio...

La+Gazzetta+Dello+Sport+(27.05.2012).jpeg

Al resto rispondo dopo

a parte che intendevo che negli anni 40-50 il ciclismo era lo sport più popolare IN ITALIA, e non certo nel mondo....

quanto alle prime pagine, trovamene una che non sia della Gazzetta (Rcs) riferita alla tappa regina del Giro (corsa Rcs). Già un Tuttosport o un Corriere dello Sport si filano il ciclismo in prima pagina solo per il doping, figuriamoci la stampa generalista. Questo dico.

ps: poi in effetti, la linea editoriale della Gazza non la capisco neanche io: da una parte è rimasta l'unica a sostenere il ciclismo (per ovvie ragioni di core business), dall'altra però se ne esce anche lei con queste crociate ipocrite... proprio non lo capisco, se non appunto col complesso di colpa che accompagna tutto l'ambiente.

POSTILLA IMPORTANTE: quando mi lamento del fatto che il ciclismo fa notizia solo per il doping, non imputo la colpa a un complotto della stampa in senso lato. Ribadisco solo quanto detto nel mio primo post, e cioè che la gestione della comunicazione interna al ciclismo è in mano a dilettanti. Perchè poi è chiaro che un giornale pubblica solo quello che fa notizia, e se il ciclismo non fa più notizia è solo colpa sua e di chi l'ha gestito. Ma questo non vuol dire che sia colpa del doping, perchè quello (e altre magagne anche più gravi) c'è in tutti gli sport. E' questo il succo del mio ragionamento. Figuriamoci se penso che ci sia un complotto del mondo calcio CONTRO il ciclismo. Al calcio frega un tubo del ciclismo, semmai è vero che il sistema calcio è sempre riuscito a vendersi meglio di quanto non abbia fatto il ciclismo. Anche perchè, appunto, nel calcio ci sono gli Agnelli, i Moratti e i Berlusconi. Nel ciclismo, con tutto il rispetto, ci sono i Reverberi, gli Androni e gli Scinto.

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No il problema del caso Gattuso è che fino al 2006 in Italia il controllo del sangue era facoltativo. Non è stato l'unico a rifiutarlo, è stato l'unico contro cui si è montato un caso per aver fatto qualcosa che facevano tutti e che era sua facoltà fare. E dopo quel caso il controllo del sangue è diventato obbligatorio

Il controllo del sangue era facoltativo NEL CALCIO ok. Lo era anche nel ciclismo? Lo chiedo perché davvero non lo so eh! giusto un'informazione

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Il controllo del sangue era facoltativo NEL CALCIO ok. Lo era anche nel ciclismo? Lo chiedo perché davvero non lo so eh! giusto un'informazione

Nel ciclismo è stato introdotto nel 2001 come obbligatorio, nel calcio nel 2003 come facoltativo (dal 2006 è obbligatorio in Italia - in Europa mi sembra pure da quando c'è Platini ma non ne sono sicuro).

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No il problema del caso Gattuso è che fino al 2006 in Italia il controllo del sangue era facoltativo. Non è stato l'unico a rifiutarlo, è stato l'unico contro cui si è montato un caso per aver fatto qualcosa che facevano tutti e che era sua facoltà fare. E dopo quel caso il controllo del sangue è diventato obbligatorio

E' stato l'unico? Io ricordo (all'epoca seguivo un pochino di calcio) il caso Ferdinand

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Nel ciclismo è stato introdotto nel 2001 come obbligatorio, nel calcio nel 2003 come facoltativo (dal 2006 è obbligatorio in Italia - in Europa mi sembra pure da quando c'è Platini ma non ne sono sicuro).

Dipende da cosa si intende per controlli del sangue, è un po' generico. Ad esempio, il controllo sull'ematocrito, poi ampliato ad altri valori, risale al 97

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Nel ciclismo è stato introdotto nel 2001 come obbligatorio, nel calcio nel 2003 come facoltativo (dal 2006 è obbligatorio in Italia - in Europa mi sembra pure da quando c'è Platini ma non ne sono sicuro).

ecco, appunto. Poi per carità, penso anch'io che a livello di doping il calcio stia meglio (e sottolineo LIMITATAMENTE al doping), però già il fatto che due sport che fanno entrambi parte del Cio abbiano regole diverse in materia di doping, non mi pare indice di correttezza, ecco. E dico questo, paradossalmente, a favore del calcio: fino a quando non si doterà delle stessa ferrea disciplina antidoping del ciclismo, (anche se il buon senso comune ci dice che probabilmente il calcio è più pulito - non PULITO al 100%, ma PIU' pulito), questa cosa non potrà cmq essere considerata un fatto assodato.

E fino a quel momento, le chiacchiere stanno a zero: il ciclismo è lo sport più controllato, ergo quello dove si registrano più casi.

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  • Amministratori

Dipende da cosa si intende per controlli del sangue, è un po' generico. Ad esempio, il controllo sull'ematocrito, poi ampliato ad altri valori, risale al 97

Il protocollo è standard: i campioni vengono inviati alla Wada che in teoria quando li controlla non dovrebbe nemmeno sapere di che sport siano.

Quelli dei calciatori sono anonimi - almeno quelli delle Coppe: viene inviato un campione con il codice e solo la UEFA sa di chi è il campione che la Wada sta testando.

ecco, appunto. Poi per carità, penso anch'io che a livello di doping il calcio stia meglio (e sottolineo LIMITATAMENTE al doping), però già il fatto che due sport che fanno entrambi parte del Cio abbiano regole diverse in materia di doping, non mi pare indice di correttezza, ecco. E dico questo, paradossalmente, a favore del calcio: fino a quando non si doterà delle stessa ferrea disciplina antidoping del ciclismo, (anche se il buon senso comune ci dice che probabilmente il calcio è più pulito - non PULITO al 100%, ma PIU' pulito), questa cosa non potrà cmq essere considerata un fatto assodato.

E fino a quel momento, le chiacchiere stanno a zero: il ciclismo è lo sport più controllato, ergo quello dove si registrano più casi.

Alt. Il ciclismo non è lo sport più controllato. Perché da quando c'è Platini nelle gare di Champions vengono controllati tutti i giocatori e non più a sorteggio - mentre nelle corse ciclistiche i controlli sono maglie + corridori a campione. Qualcuno può non venire controllato e farla franca, in Champions non più. E Platini ha introdotto i controlli a sorpresa nel calcio che prima non c'erano.

Non è l'entità dei controlli, né la frequenza dei positivi a far clamore ma la qualità di questi

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  • Amministratori

http://www.uefa.com/MultimediaFiles/Download/EuroExperience/uefaorg/Anti-doping/01/79/61/56/1796156_DOWNLOAD.pdf

6.02 Any player participating in a UEFA competition may be required to undergo a doping control after a match and therefore must remain available until 30

minutes after the end of the match. He may also be required to undergo outof-competition controls and target testing, even if he is under a period of suspension or provisional suspension. Doping controls may include blood and/or urine samples and/or samples of any other biological material.

Cito il regolamento UEFA: parla di controllo del sangue, quindi non so di cosa parli Wenger

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copio e incollo spudoratamente un articolo (che ho trovato molto bello) trovato su internet (e che si trova anche su facebook)

Bene o male escono le stesse cose che sono uscite in questa discussione

Presentiamo qua di seguito la dichiarazione intera presentata da Davide Cassani su Facebook: uno sfogo, un'esternazione di una sensazione di malessere provata da un ex-ciclista, amante del suo sport, così ferito dallo scandalo doping.

"Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Correre in bicicletta, è sempre stata la mia passione, da quando sono un ragazzino ho dedicato la mia vita alla realizzazione di un sogno, correre il Giro d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato sera me ne tornavo a casa fregandomene degli sberleffi dei miei coetanei che, rincasando alle 9 di sera mi consideravano un mezzo rincoglionito. Avevo 16 anni quando nel branco ero l'unico che si rifiutava di prendere una sigaretta in bocca perchè non era quella che mi faceva diventare grande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante preferivo un bicchiere di spuma al cedro. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avverato e 35 quando mi sono reso conto che era meglio cambiar mestiere. Non è passato giorno che non abbia pensato alla mia professione che poi era anche la mia passione. Andare a letto alle 10 non è mai stato un sacrificio e non mi sentivo ferito neanche quando qualche idiota a bordo strada mi prendeva per il culo solo perchè ero l'ultimo, a mezzora dal primo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuore ad un compagno di squadra più forte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono riuscito a vincere una corsa e ho pianto dal dolore non so quante volte quando, insanguinato e ferito, riprendevo la mia bicicletta per andare insieme all' arrivo. Ho trascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuore. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contro la neve della marmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho cercato sempre di portare la bicicletta all'arrivo e mi sono sempre sentito un eroe anche se per la maggior parte della gente ero un mezzo corridore. Da corridore non mi è mai importato niente del giudizio altrui perchè ero in armonia con me stesso. Come sono in armonia ora nonostante il mio sport sia trattato come il peggiore di tutti. I corridori? Delle merde di uomini che son capaci solo di doparsi. Che poi siano capaci di correre sotto la neve o con 40 gradi nessuno lo dice. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.

No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuentes dice che, se parla, salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal figorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Il presidente di una squadra di calcio accusa il suo predecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di euro. Notizia che va a finire nelle brevi. Esce il nome di una squadra di calcio italiana ma subito a dire che è il nome di un corridore (ovvio) dell'est. Su un numero imprecisato di sacche c'era scritto "campionato d'Europa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione, nel calcio si. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera, ecc, ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La WADA si è presentata ai mondiali di calcio del 2006, ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perchè gli altri rifiutano tutto questo?"

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copio e incollo spudoratamente un articolo (che ho trovato molto bello) trovato su internet (e che si trova anche su facebook)

Bene o male escono le stesse cose che sono uscite in questa discussione

Presentiamo qua di seguito la dichiarazione intera presentata da Davide Cassani su Facebook: uno sfogo, un'esternazione di una sensazione di malessere provata da un ex-ciclista, amante del suo sport, così ferito dallo scandalo doping.

"Ormai siamo per tutti lo sport dei drogati, la feccia di questa società. Sei un ciclista? Sei un dopato. Correre in bicicletta, è sempre stata la mia passione, da quando sono un ragazzino ho dedicato la mia vita alla realizzazione di un sogno, correre il Giro d'Italia. Avevo 15 anni quando il sabato sera me ne tornavo a casa fregandomene degli sberleffi dei miei coetanei che, rincasando alle 9 di sera mi consideravano un mezzo rincoglionito. Avevo 16 anni quando nel branco ero l'unico che si rifiutava di prendere una sigaretta in bocca perchè non era quella che mi faceva diventare grande, avevo 18 anni quando allo sballo del vino facile e abbondante preferivo un bicchiere di spuma al cedro. Avevo 21 anni quando il mio sogno si è avverato e 35 quando mi sono reso conto che era meglio cambiar mestiere. Non è passato giorno che non abbia pensato alla mia professione che poi era anche la mia passione. Andare a letto alle 10 non è mai stato un sacrificio e non mi sentivo ferito neanche quando qualche idiota a bordo strada mi prendeva per il culo solo perchè ero l'ultimo, a mezzora dal primo. Ho gioito come un bambino tutte le volte che ho dedicato gambe e cuore ad un compagno di squadra più forte di me, ho toccato il cielo con un dito quelle poche volte che sono riuscito a vincere una corsa e ho pianto dal dolore non so quante volte quando, insanguinato e ferito, riprendevo la mia bicicletta per andare insieme all' arrivo. Ho trascurato la mia famiglia, assecondato il mio istinto, seguito il mio cuore. Ho macinato 800.000 km, scalato salite impossibili. Ho lottato contro la neve della marmolada, combattuto l'afa sull' Aubisque. Ho cercato sempre di portare la bicicletta all'arrivo e mi sono sempre sentito un eroe anche se per la maggior parte della gente ero un mezzo corridore. Da corridore non mi è mai importato niente del giudizio altrui perchè ero in armonia con me stesso. Come sono in armonia ora nonostante il mio sport sia trattato come il peggiore di tutti. I corridori? Delle merde di uomini che son capaci solo di doparsi. Che poi siano capaci di correre sotto la neve o con 40 gradi nessuno lo dice. Che il 50% di loro guadagni 40.000 lordi cioè 1 euro a km (un prof può arrivare a percorrere 40000 km in un anno) non frega niente a nessuno e che l'unico loro pensiero sia quello di aiutare un proprio compagno di squadra dimostrando una generosità che non è più di questo mondo, una dote che mai viene sottolineata.

No, siamo un branco di drogati. Punto e basta. Poi viene fuori l'operacion Puerto. 500 sportivi coinvolti, 250 sacche di sangue in frigorifero. Dal 2006 solo il nome di qualche ciclista è saltato fuori. Italiani, tedeschi, colombiani ma soprattutto solo ciclisti. Fuentes dice che è disposto a collegare i codici ai nomi ma nessuno gli chiede nulla. Il file del pc non viene toccato per il diritto alla privacy. Fuentes dice che, se parla, salta lo sport in Spagna e per essere tranquilli qualcuno pensa bene di lasciare le sacche di sangue fuori dal figorifero cosi, essendo danneggiate, non servono più a nulla. Il presidente di una squadra di calcio accusa il suo predecessore dicendo che ha pagato a Fuentes centinaia di migliaia di euro. Notizia che va a finire nelle brevi. Esce il nome di una squadra di calcio italiana ma subito a dire che è il nome di un corridore (ovvio) dell'est. Su un numero imprecisato di sacche c'era scritto "campionato d'Europa" e da quel che so io nel ciclismo non c'è tale manifestazione, nel calcio si. Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera, ecc, ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La WADA si è presentata ai mondiali di calcio del 2006, ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. Facile essere forti con i deboli e deboli con i forti. Cipollini era dopato? Non lo so, lo scopriremo ma vorrei sapere chi erano gli altri sportivi che tenevano sacche di sangue in quel frigorifero e soprattutto perchè io che sono un ciclista sono un dopato e tutti gli altri sono dei santi. Ma davvero pensate che il doping sia un problema solo del ciclismo? Ma se sono tra i pochi che accettano passaporto biologico, esami del sangue, reperibilità obbligatoria, perchè gli altri rifiutano tutto questo?"

Bibbia

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ma infatti, basta essere stati almeno una volta a bordo strada al passaggio dei corridori in vetta a un gpm per capire la fatica che c'è dietro, a prescindere da tutto il doping che possono aver preso: io mi ricordo la bava alla bocca* di Di Luca alla Madonna della Guardia al Giro '07, e Di Luca è il corridore più mi sta sulle balle e su cui posso avere più dubbi, ma davanti alla fatica che i corridori si scoppiano nel loro lavoro, alzo le braccia... tanto più se li paragono alla "fatica" dei calciatori di giocare tre partite a settimana quando ci sono le coppe, oh mio dio che stress...

* evitiamo facili battute sulla "bava alla bocca" di Di Luca: era chiaramente un sintomo di fatica e non di altro

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  • Amministratori

Ricopio quello che ho scritto nel gruppo FB Crazy For Cycling

Chiederei a Cassani perché se la Guardia Civil e le indagini mostrano che quel "Milan" è la Maya Milaneza bisogna per forza accusare l'AC Milan. Il solito finto vittimismo... non vogliono che si accusi il ciclismo e sono i primi ad accusare gli altri sport. Qua si cade nel ridicolo: il problema non è che CHIUNQUE abbia vinto qualcosa di decente negli ultimi 20 anni era PIENO COME UN UOVO ma che lo dicono. Allora viva l'omertà. E la difesa qual è? Paghiamo solo noi guardate gli altri (che poi è quella che fanno un po' tutti quelli che vengono condannati). Cominciasse a fare un po' di autocritica il sig. Cassani invece di guardare gli altri sport...

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io penso che il discorso di Cassani è un altro.

lui dice che il ciclismo è lo sport dove vengono fatti più controlli (e quindi vengono trovati più furbi) e non è giusto che la conseguenza di fare più controlli, sia quella di far perdere credibilità a qualsiasi corridore.

Se quanto dice Cassani è vero

"Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera, ecc, ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La WADA si è presentata ai mondiali di calcio del 2006, ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. "

io stesso non capisco perchè dalla bocca di questo Fuentes escano solo nomi di ciclisti.

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io penso che il discorso di Cassani è un altro.

lui dice che il ciclismo è lo sport dove vengono fatti più controlli (e quindi vengono trovati più furbi) e non è giusto che la conseguenza di fare più controlli, sia quella di far perdere credibilità a qualsiasi corridore.

Se quanto dice Cassani è vero

"Fuentes dice di aver curato anche tennisti, calciatori, atleti dell'atletica leggera, ecc, ecc ma i nomi che vengono fuori di chi sono? Solo ciclisti. La WADA si è presentata ai mondiali di calcio del 2006, ma sono stati rimandati a casa e nessuno ha mai detto nulla. "

io stesso non capisco perchè dalla bocca di questo Fuentes escano solo nomi di ciclisti.

Spino come ti dicevo i nomi non sono usciti grazie ai controlli....

E' uscita tutta la Real Sociedad con Fuentes.... escono solo nomi dei ciclisti? Il problema è che per gli altri sport non si vuole il nome ma il grande nome, che è diverso.

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Chiederei a Cassani perché se la Guardia Civil e le indagini mostrano che quel "Milan" è la Maya Milaneza bisogna per forza accusare l'AC Milan.

Questa me l'ero persa; intendo la storia del "milan", fa davvero ridere. Comunque sono portato a crederci, una squadra di calcio non ha interesse né convenienza a sbattersi così lontano per trattamenti "particolari". Se Fuentes sa qualcosa di pallone (l'aveva detto lui) riguarda i suoi connazionali.

Tra l'altro, consumato lo scandalo, Eufemiano è tornato a lavorare... nel calcio! (di serie D o qualcosa di simile)

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  • Amministratori

Se è per questo anche il preparatore della Real Sociedad ora è alla Juve (e nel mezzo è stato al Barça di Guardiola)

Il problema è che c'è così tanta voglia di sbattere in prima pagina il ciclismo che pur sapendo che non lo fosse hanno sbattuto quel "Milan" come fosse il "Milan"

Che poi ora che ci penso sarei curioso di sapere chi complotta contro il ciclismo...

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Posso dire di essermi rotto infinitamente i coglioni di questi discorsi sul doping, della teoria del complottismo, del vittimismo e della storia del Milan?

La Gazzetta doveva mettere Cipollini in prima pagina perché è uno scoopone tant'è vero che è stata riportata da tutti i media

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Copia incolla da sportevai.it

Calcio, Wenger chiede intervento antidoping: “Esami del sangue per i giocatori”

Lo scandalo doping che sta sconvolgendo il ciclismo, prima con Lance Armstrong e poi con Mario Cipollini, riguardante la famosa Operation Puerto, potrebbe ben presto allargarsi ulteriormente, anche nel mondo del calcio dove in realtà sono già coinvolti anche i giocatori della Real Sociedad, che si è scoperto essere stati clienti del dottor Fuentes. Per questo motivo si invoca già l'introduzione di maggiori misure per contrastare questo fenomeno, come ha fatto Arsene Wenger.

'SONO FAVOREVOLE AD ESAMI DEL SANGUE'. Il tecnico dell'Arsenal è infatti intervenuto riguardo l'argomento e chiede un intervento deciso antidoping, ovvero obbligare anche i calciatori a sottoporsi a regolari prelievi di sangue, e non solo agli esami delle urine come invece avviene oggi, per accertarsi che non abbiano assunto sostanze illecite: "Sono favorevole agli esami del sangue per i giocatori perché onestamente non credo che nel calcio si facciano abbastanza controlli e sono invece convinto che si dovrebbe scavare più in profondità. Tanto per spiegare, trovo difficile credere che ai Mondiali, con 740 giocatori che vi partecipano, non ci sia mai stato un problema. Spero che l’Inghilterra sia immune dal doping, ma non lo so per certo, perché i controlli dell’Uefa sono solo sulle urine e non sul sangue, malgrado io stesso abbia chiesto svariate volte di cambiare questa procedura, e così a volte capita che si aspettino anche due ore dopo la partita per avere il campione di urina, mentre i test dovrebbero essere fatti in modo più veloce. Ci sono delle questioni etiche ancora aperte nei riguardi degli esami del sangue che devono essere accettate da tutti, ma non tutti vogliono farlo. Quello che interessa sapere è come il medico ha somministrato il doping e non a chi lo ha somministrato e questo è pazzesco se si pensa che ci sono coinvolte una squadra olimpica, una di calcio e una di ciclismo".

Da qui deduco che molte cose da voi scritte prima sono molto inesatte...

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  • Amministratori

Aggiungerei anche un filo di ignoranza e qual

Purtroppo i ciclisti tirano di mezzo il calcio, solo per pura invidia nei confronti dei calciatori.. tutto qui..

Aggiungerei anche un filo di ignoranza e qualunquismo. Se solo si informassero bene saprebbero che il giro di soldi nel calcio è ridicolo rispetto a quello di Formula 1 e alcuni sport americani come il Basket NBA

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