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[STORIA CYM06 - FINALISTA] La folle storia di un folle


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Se ti riferisci a me, ti dico la verità, non so manco se si stanno allenando i miei corridori, cmq oenso che dovrebbe allenarsi effettivamente a cronometro, perchè glil'ho lasciato di default

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Cn D' Arkness tt è possibile!

cmq io mi riferivo a Boasson, perchè è un lavativo di prima categoria, e non pensavo riuscisse a fare tutta questa strada per rubare la spesa, per poi non fare mezzo metro in una corsa

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Notte da leoni mattino da...

Il giorno proseguì, fino a protrarsi all'imbrunire...

Proprio in quel momento D'arkness si svegliò...

Il suo primo pensiero? Bacco e tabacco

Si portò alla bocca un pò di quello splendido nettare che è la vodka (solo lui poteva definrlo tale, con gli occhi ancora rallentati dal risveglio) per sostituirlo pochi secondi dopo con una bella boccata della sua bionda preferita (la nota marca di birra italiana non gli era mai piaciuta...)

Un poco claudicante si indirizzò verso il bagno, e finalmente si rese conto dell'incredibile realtà...

Quel piccolo ragazzetto biondo dagli occhi azzurri, aveva veramente pulito tutta casa!!!

E fu dopo pochi secondi che appeso sul suo frigo (lavato con perlana???) trovò un bigliettino con su scrito:

15.16 herr, jeg drar utdanne. Jeg har akkurat avsluttet rengjøre De er hus...

19.27 herr jeg sovner.. jeg virkelig tretter

OK sarà anche volenteroso ma un po' scemo resta... ma chi organo riproduttivo maschile* la capisce la sua lingua??? pensò D'arkness

Cercò in giro per casa e trovò il ragazzone norvegese steso su di una brandina in un angolo della casa che lui non sapeva nemmeno più di avere talmente era sommerso di cianfrusaglie varie...

Fatto sta che D'arkness per festeggiare la sua "nuova casa" uscì con le sue bottiglie in mano e si prese una di quelle cotte monumentali che in tutta l'Andalusia raramente si erano viste...

Erano anni che D'arkness non rientrava a casa con un sorriso così grande e gioioso... Aveva bevuto talmente tanto che non si ricordava più nemmeno di essere triste...

E il mattino dopo... Mattino da...

* espressione censurata dal narratore

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Il mattino da...

Mister? Mister? Buongiorno...

Chi ##*§#@*#@*#§@# è che rompe?

Mister sono io? Ho preparato la colazione.

A ma allora servi a qualcosa...Bravo continua così che farai strada...Arrivo..

D'arkness si vestì (anche se sarebbe meglio dire che si cambiò, aveva dormito vestito...) e si diresse in cucina, dove trovo un piatto di una strana sostanza che non aveva mai visto...

Che roba è questa ?

Colazione preferita da noi in Norvegia...

mm..Vabbeh...Assaggiamo...

...

ma che ###@#@#@#di roba di@#@#@#@#@@*** è questa? disse sputando tutto in faccia al ragazzo

Colazione preferita da noi in Norvegia...

Ah si... E fara pure diventare alti e biondi ma fa veramente schifo... Me ne vado va'...che mi aspettano... Tu impara a cucinare che è meglio...

D'arkness si vestì e andò con il suo vecchio motorino scassato nella sede dell'APV dove lo aspettava quella mattina il presidente Sanchez Parra.

Arrivato in agenzia, dopo aver litigato con l'usciere che non lo riconobbe e non lo volle far entrare (perchè li non si accettavano mendicanti) riuscì ad arrivare da Sanchez Parra

Ehila Sanchez

D'arkness, il nostro salvatore...

Si... il messia...Abbassa la voce che ho mal di testa...

Bravo, bravo bravissimo...Qui siamo tutti fieri di voi...

mmm... che bello...domani a colazione mangio pane e gloria...non vedo l'ora... pensò JD

Grazie, siamo molto contenti anche noi...ma per quella questione, che si fa? Hai parlato con Paul (Versan)?

Si, e purtroppo mi ha detto che non c'è nulla da fare, lui non ha i soldi da stanziare...

Ok, quindi che si fa?

Beh dal calcolo che hanno fatto i nostri analisti finanziari, anche senza vittorie possiamo tenere fino a Giugno, poi a Luglio si chiuderebbe...

Ok, invece vincendo? che dobbiamo vincere?

:D Eeeh, sai...:lol:

Non tergiversare...DIMMI!

OK. Giro Tour e Vuelta

Giro tour e Vuelta cosa? Vincerli?

Si

Ma va a raccogliere finferli va'... e con chi li vinco? Noleggio Basso per 3 settimane? Resuscitiamo Bahamontes? Ma dai...

Lo so, è la fine...

Ecco come al solito sei melodrammatico... Io comunque non mollo, e nemmeno i ragazzi, lo so... Quindi non rompere e lasciami fare, voglio carta bianca...

Per che fare?

Per pulirmici il c... Carta bianca è carta bianca no? Tu dammela e basta

mmm...OK

Bene allora ciao, me ne vado... Ho da fare... disse il focoso e pensoso D'arkness

Ciao rispose un timoroso e quasi spaventato Sanchez Parra

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Lacrime...

Il giorno dopo...

Era ancora nervoso, sfogarsi sul pony Hagen non era servito.. Il nervosismo a fior di pelle... Le parole che ogni volta uscivano dalla sua boca sempre più aspre,dure. I pensieri che continuavano a roteargli nella mente, come libellule impazzite... Lo sguardo sempre fisso nel vuoto, una provonda tristezza lo stava assalendo.

E l'alcol in questi casi non aiuta...

Era ormai notte, i tradizionali rumori della città quasi assopita non lo calmavano...Iniziò a scendere una fitta pioggia sottile, di quelle che mettono tristezza solo a guardarle e D'arkness si mise alla finestra, ad osservarla...

ch3.jpg

pioggia1.jpg

Lo sguardo si perdeva in quei cerchi creati dall'acqua. Brividi lungo la schiena cominciarono ad assalirlo, sentiva il suo corpo perdersi, andare in una direzione incontrollabile...

Decise di scuotersi, di uscire...

Si coprì, un vecchio maglione sformato su un paio di jeans, il suo vecchio trench di pelle usato col bavero alzato e si incamminò sotto la pioggia...

Iniziò a camminare, camminare e ancora camminare... Sempre con la sua bottiglia in mano... Fedele e triste compagna... Nella sua mente suonavano vecchi blues...

L'acqua gli batteva tutt'intorno e addosso, ogni tanto apriva la bocca solo per sentire il sapore di quella pioggia entrargli ancora più dentro...

I brividi continuavano ad assalire la sua schiena, si stavano espandendo...

A nulla serviva resistergli...

96--Toni%20Schena--Dopo%20la%20pioggia--1969.JPG

I passanti lo guardavano passare senza osare dire nulla...

Coloro che stavano parlando o ridendo vedendolo passare, in un misto di rispetto e curiosità, tacevano...

Qualche ragazza si fermò nel vederlo passare, osservandolo mentre i suoi tristi occhi blu continuavano a fissare il suolo... Molte raccontarono alle proprie amiche il giorno dopo di aver avuto i brividi per quell'apparizione...

E molti raccontarono che oltre alla pioggia sul suo viso vi erano anche lacrime...

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Adesso basta...

Finita la pausa, finiti gli scherzi...

D'arkness si era reso conto che questi giorni di pausa lo stavano moralmente distruggendo, e l'alcol non aiutava a superare questi periodi... L'unica cosa che gli riusciva bene in quei giorni era maltrattare Hagen, che poverino diligentemente si piegava ad ogni sua volontà con uno spirito di sacrificio non indifferente... Tanto che D'arkness si stava ormai affezionando a lui...

Il criterium International era ormai alle porte e D'arkness fece le convocazioni per quella gara, Aitor Gonzalez sarebbe rimasto a casa, anche se rappresentava la sua più grande chance di vittoria non aveva intenzione di spremerlo troppo. Il capitano sarebbe stato Garcia Quesada per la tappa con arrivo in salita e Angel Edo per la tappa di pianura.. La terza e ultima tappa a cronometro sarebbe stato l'inferno per tutti, ma non gli importava; il suo obiettivo era far vedere a tutti che D'arkness e l'APV c'erano...

Mancava ancora una settimana al criterium internazionale ma D'arkness aveva già deciso quale sarebbe stato il viaggio...

In bicicletta fino a Madrid, da lì treno per Lione e poi ancora bicicletta fino a Sedan. Arrivo previsto 1 giorno abbondante prima della partenza...

Il perchè di questa decisione erano chiari:

1. Non permettere ai ragazzi di battere la fiacca

2. Era il modo più economico...

D'arkness sapeva che questa decisione avrebbe destato parecchio scontento. Infatti al momento di comunicarlo ai suoi uomini vi fu una rivolta generale, placata con un accordo;

D'arkness avrebbe pedalato insieme a loro...

E fu così che questi otto ragazzi, con D'arkness in mezzo a loro, partirono...

senzatitolo1ny0.png

Il viaggio fu lungo, ma l'atmosfera si rilassò molto in fretta... Il gruppetto pedalava quasi sempre compatto con D'arkness che si teneva sempre a ruota dei suoi uomini...

Mister ma perchè non collabora anche lei?

Zitti caproni! Io vengo con voi ma non rompete, sono anni che non salgo su una bici... Io fumo e bevo vi ricordo...

2006320805820424272_rs.jpg

In un piccolo tratto in salita Francisco Cabello tentò un allungo...

Dove vai idiota?

Mister, mi sento la gamba buona... Vado in fuga...

Ma che fuga e fuga che mancano ancora piu di 100 km a Sedan. E poi qui non si vince nulla, al massimo un lecca-lecca!

Ragazzi attacchiamo tutti vediamo che fa'!

Ma andatevene affan...

E D'arkness con uno sforzo enorme, forse più mentale che fisico, si riportò sotto ai suoi uomini...

Ragazzi un altro scherzo come questo e vi mando a raccogliere finferli col vostro presidente, ricordatevi che ormai ho carta bianca...:lol::lol:

Mister?

Azzardati a dire quello che sto pensando e ti ci mando davvero con Sanchez Parra!! Non sei mica Totò!

2006396967789161430_rs.jpg

Arrivati a Sedan il primo e ultimo commento di D'arkness prima di crollare stremato nella sua stanza d'albergo fu:

'Mazza che mal di chiappe!!!

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In un piccolo tratto in salita Francisco Cabello tentò un allungo...  

Dove vai idiota?  

Mister, mi sento la gamba buona... Vado in fuga...  

Ma che fuga e fuga che mancano ancora piu di 100 km a Sedan. E poi qui non si vince nulla, al massimo un lecca-lecca!  

Ragazzi attacchiamo tutti vediamo che fa'!  

Ma andatevene affan...  

E D'arkness con uno sforzo enorme, forse più mentale che fisico, si riportò sotto ai suoi uomini...  

Ragazzi un altro scherzo come questo e vi mando a raccogliere finferli col vostro presidente, ricordatevi che ormai ho carta bianca...  

Mister?  

Azzardati a dire quello che sto pensando e ti ci mando davvero con Sanchez Parra!! Non sei mica Totò!  

 

SPETTACOLAREEEE!!! :lol:

Che pagina di ciclismo...

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Adrenalina, waiting for Morfeo...

Si è vero, era crollato sul letto appena arrivato a Sedan ma non riuscì a prendere sonno... Quei lunghi giorni in bicicletta, quel dolore alle gambe, quella sensazione di stanchezza, quel vuoto così pieno gli era rimasto addosso. Non riusciva a non pensare. Si rese conto di quanto correre in bici non gli mancasse, di quanto da ragazzo era stato stupido. Mollare la bici, appenderla al chiodo, come un trofeo vecchio. Di quelli da guardare nelle serate tristi, e ripensare a quando si era giovani. Fumare, bere...ma perchè? Quelle lunghe pedalate gli mancavano tanto...

La sua mente vagava e il suo corpo disperato in cerca di ristoro cambiava continuamente posizione, qualche secondo di vuoto mentale e poi di nuovo, la mente attanagliata di ricordi, pensieri, sogni... Era ancora un ragazzo. Malgrado la carica che ricopriva.

Aveva ragione Aitor, D'arkness era molto più giovane di lui...

Chissà forse avrebbe potuto avere un futuro in questo sport, magari non sarebbe stato il campionissimo ma uno di quelli che lottano, che sudano, che danno l'anima su quell'asfalto che ti scorre veloce sotto magari si...In fondo, perchè no!?

E poi lo sconforto, le frasi di circostanza: la vita ormai ha deciso così, non mi posso certo lamentare, sono comunque in questo mondo... Si ma...

E poi di nuovo giù, pensieri, ricordi, emozioni... Frustrazioni...

Ricordi... I suoi genitori che lo guardano fieri quando taglia il traguardo nelle sue gare da ragazzo. Non importava se fosse primo o l'ultimo, l'importante per loro era che fosse arrivato, che avesse lottato, che avesse raggiunto quella linea, forse una chimera...

I suoi genitori che lo raccoglievano dall'asfalto quando cadeva, che lo seguivano in ammiraglia nelle sue gari da bambino. Suo padre che lo massaggiava a fine gara. Sua madre che lo consolava dopo una caduta o una brutta gara stringendolo a sè, con quel suo modo che solo le mamme hanno. Entrambi che gli avevano insegnato valori, non mollare, il rispetto dell'avversario, vinto o vincitore che fosse...

E gli vennero in mente, come triste conclusione dei suoi viaggi mentali, i loro sguardi quel giorno, quello del triste annuncio...

Mamma, papà, io mollo...Non ce la faccio più, basta cadute, basta sofferenze, appendo la bici al chiodo

Nell'anno 99 di nostra vita, lui, Jonathan D'arkness, disse Addio...

E prima che potesse realmente focalizzare i loro sguardi, tristi e sconsolati nel vedere la resa di quel figlio di cui fino a quel giorno erano fieri, finalmente chiuse gli occhi e si addormentò...

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