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Bella la neutralizzazione dei tempi con a giocarsi l'arrivo 40 nomi da GP Francoforte. 

Diciamo tutti #noallapasserella e sì alla cronometro finale o quantomeno un circuito impegnativo. 

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5 hours ago, emmea90 said:

Bella la neutralizzazione dei tempi con a giocarsi l'arrivo 40 nomi da GP Francoforte. 

Diciamo tutti #noallapasserella e sì alla cronometro finale o quantomeno un circuito impegnativo. 

hai ragione: sarebbe stato un peccato se Nibali avesse perso il Giro per una caduta sul porfido bagnato. Se interpreto correttamente il tuo pensiero, come non ho ragione di dubitare.

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  • Amministratori
Just now, smec-easyjet said:

hai ragione: sarebbe stato un peccato se Nibali avesse perso il Giro per una caduta sul porfido bagnato. Se interpreto correttamente il tuo pensiero, come non ho ragione di dubitare.

Beh, in fondo, così come si può cadere in montagna si può cadere all'ultima tappa. Di certo non vorrei privare gli avversari della possibilità di attaccarlo anche in una tappa pianeggiante. La logica di Vegni cozza con gli Champs Elysees di Hinault 1982. Se si decide che la classifica è quella allora non facciamo nemmeno la tappa e facciamo un giro secco di circuito - l'arrivo di oggi è stato abbastanza indecente con 20 corridori da trofeo matteotti a giocarsi la volata. 

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12 hours ago, emmea90 said:

Beh, in fondo, così come si può cadere in montagna si può cadere all'ultima tappa. Di certo non vorrei privare gli avversari della possibilità di attaccarlo anche in una tappa pianeggiante. La logica di Vegni cozza con gli Champs Elysees di Hinault 1982. Se si decide che la classifica è quella allora non facciamo nemmeno la tappa e facciamo un giro secco di circuito - l'arrivo di oggi è stato abbastanza indecente con 20 corridori da trofeo matteotti a giocarsi la volata. 

per me va bene anche il giro secco in circuito... ad ogni modo, non è certo Vegni che si è inventato le passerelle, anzi, senza contare che in generale, fino a 25-30 anni fa, tutte le corse erano molto meno combattute: non manca giornata senza che i vari Martinello, Cassani ecc raccontino di come, quando ancora non c'era la diretta integrale delle corse, i corridori iniziassero "a fare la tappa" a una cinquantina di km dal traguardo, mentre nelle 2-3 ore prima andavano al pascolo. Per cui non ci vedo niente di male se oggi questa tradizione è rimasta almeno nell'ultima tappa di un GT. Senza contare che, appunto, il Tour si conclude DA SEMPRE con una passerella. Vegni non ha proprio inventato niente.

E poi ha molto più senso una passerella alla 21.a tappa che non alla NONA, come il Milano Show Cento che si inventò nel 2009 il tuo idolo Zomegnan, per dire.

Modificato da smec-easyjet
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  • Amministratori
Just now, smec-easyjet said:

per me va bene anche il giro secco in circuito... ad ogni modo, non è certo Vegni che si è inventato le passerelle, anzi, senza contare che in generale, fino a 25-30 anni fa, tutte le corse erano molto meno combattute: non manca giornata senza che i vari Martinello, Cassani ecc raccontino di come, quando ancora non c'era la diretta integrale delle corse, i corridori iniziassero "a fare la tappa" a una cinquantina di km dal traguardo, mentre nelle 2-3 ore prima andavano al pascolo. Per cui non ci vedo niente di male se oggi questa tradizione è rimasta almeno nell'ultima tappa di un GT. Senza contare che, appunto, il Tour si conclude DA SEMPRE con una passerella. Vegni non ha proprio inventato niente.

Il tour si conclude con una passerella che però non viene neutralizzata. Se una squadra vuole forzare o provare qualcosa, può farlo. Se nel 1982 avessero neutralizzato i campi elisi, non avremmo visto Hinault vincere in giallo perché han provato ad attaccarlo e non avremmo visto la lotta abbuoni Vino-Leipheimer. Mi sta bene sia uno sprint, non neutralizzato - però - altrimenti è una presa in giro.

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Just now, emmea90 said:

Mi sta bene sia uno sprint, non neutralizzato - però - altrimenti è una presa in giro.

esattamente, chi sarebbe la vittima della presa in giro? un conto è se l'ultima tappa è a cronometro o di montagna (e ci può anche stare); ma se deve essere passerella, non mi straccio le vesti se la neutralizzazione avviene ai -3 o ai -60 km; e mi sarei sentito molto più preso in giro se la classifica fosse stata riscritta per le cadute di Chaves e Uran*, quindi ben venga la neutralizzazione.

* e se mi paragoni le loro due scivolate a quella di K. giù dall'Agnello o di Menchov nella crono finale di Roma, ti dico già che dal mio punto di vista sono due cose completamente diverse

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  • Amministratori
8 minutes ago, smec-easyjet said:

esattamente, chi sarebbe la vittima della presa in giro? un conto è se l'ultima tappa è a cronometro o di montagna (e ci può anche stare); ma se deve essere passerella, non mi straccio le vesti se la neutralizzazione avviene ai -3 o ai -60 km; e mi sarei sentito molto più preso in giro se la classifica fosse stata riscritta per le cadute di Chaves e Uran*, quindi ben venga la neutralizzazione.

* e se mi paragoni le loro due scivolate a quella di K. giù dall'Agnello o di Menchov nella crono finale di Roma, ti dico già che dal mio punto di vista sono due cose completamente diverse

Per me no. Se il giro viene riscritto per una caduta che sia nella 19° o nella 21° tappa è indifferente. Le cadute non sono differenti, è differente il fatto visto che evidentemente si decide che solo 20 tappe su 21 concorrono per la classifica. Tra l'altro mi chiedo perché mettere quello strappo interessante nel circuito se tanto si neutralizza.

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4 minutes ago, emmea90 said:

Tra l'altro mi chiedo perché mettere quello strappo interessante nel circuito se tanto si neutralizza.

perché spianare un'intera collina gli veniva a costare un po' troppo, ad Rcs, senza contare che siamo nella terra dei NoTav, quindi sai le rotture di scatole che avrebbero avuto?

Dai, è ovvio che se non avesse piovuto avrebbero neutralizzato solo l'ultimo giro; semmai la cosa ridicola è stata neutralizzare la tappa di Bibione quando addirittura hanno sprintato sotto il sole. In un'ultima tappa, invece, secondo me prevale il buonsenso, tutto lì.

Modificato da smec-easyjet
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Vegni dopo la Val Martello è terrorizzato dalla pioggia.

Per una volta mi trovo d'accordo con Emme: se è corsa, corsa sia sino all'ultimo km, senza neutralizzazioni, perché semmai son proprio i ciclisti che penserebbero a "neutralizzare" la corsa, trasformandola in passerella sino all'ultimo giro, e d'altronde come dimostrato per gli ultimi anni, i ciclisti non si fanno certo scrupoli nel pecorare quando non han voglia di correre rischi (vedi la tappa del Galibier) e ad alzare la voce se solo hanno la sensazione che la corsa possa essere minimamente pericoloso (salvo rimanere misteriosamente zitti dopo che è ormai palese che le moto al seguito al Giro stanno scambiando le corse in bici per gran premi di motogp).

Il tutto è poi ancora meno giustificato dal fatto d'aver proposto un circuito finale molto interessante che si prestava a tutto meno che ad una passerella, pare che neanche Vegni si sia accorto d'averlo fatto così duro.

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  • Amministratori
2 minutes ago, Stylus said:

Vegni dopo la Val Martello è terrorizzato dalla pioggia.

Per una volta mi trovo d'accordo con Emme: se è corsa, corsa sia sino all'ultimo km, senza neutralizzazioni, perché semmai son proprio i ciclisti che penserebbero a "neutralizzare" la corsa, trasformandola in passerella sino all'ultimo giro, e d'altronde come dimostrato per gli ultimi anni, i ciclisti non si fanno certo scrupoli nel pecorare quando non han voglia di correre rischi (vedi la tappa del Galibier) e ad alzare la voce se solo hanno la sensazione che la corsa possa essere minimamente pericoloso (salvo rimanere misteriosamente zitti dopo che è ormai palese che le moto al seguito al Giro stanno scambiando le corse in bici per gran premi di motogp).

Il tutto è poi ancora meno giustificato dal fatto d'aver proposto un circuito finale molto interessante che si prestava a tutto meno che ad una passerella, pare che neanche Vegni si sia accorto d'averlo fatto così duro.

I ciclisti sono bravi a far la voce grossa solo con RCS, decisamente meno nelle corse ASO. Forse perché sanno che se non li coccolano si trovano a fare il giro con Hesjedal, Uran, Nizzolo e Viviani come star.

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3 minutes ago, emmea90 said:

Forse perché sanno che se non li coccolano si trovano a fare il giro con Hesjedal, Uran, Nizzolo e Viviani come star.

questo, purtroppo, è ovvio. Ad ogni modo la tappa l'ho rivista ora e in effetti alla fine il circuito era asciutto. Diciamo che neutralizzare fin dall'inizio del circuito è stato eccessivo e che si potevano netrualizzare gli ultimi 1-2 giri, ma cmq la sostanza non cambia: ad un'ultima tappa si può anche essere un po' più elastici.

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1 minute ago, emmea90 said:

I ciclisti sono bravi a far la voce grossa solo con RCS, decisamente meno nelle corse ASO. Forse perché sanno che se non li coccolano si trovano a fare il giro con Hesjedal, Uran, Nizzolo e Viviani come star.

Purtroppo penso che sia vero, anche se in generale tutti gli organizzatori hanno perso molto potere rispetto al pre-World Tour. Per esempio non sopporto assolutamente la dipartita di Greipel e Kittel passata sottosilenzio, e il secondo è recidivo: il Tour 16 anni fa si comportava in modo decisamente diverso (vedi Cipollini). Non credo però sia una questione R.C.S. o A.S.O. in particolare è Mauro Vegni che è tanto bravo a tracciare (si, ma se poi mozza le sue tappe allora si tira la zappa sui piedi!) quanto con troppo poco carattere. E' troppo amico dei corridori, anche in nome della sua lunga esperienza sul campo. Bravissimo a relazionarsi con i ciclisti, fin troppo, ci vorrebbe una figura che abbia più la camicia e il pugno di ferro, per prendere decisioni che possono risultare impopolari per la corsa ma a lungo andare meno controproducenti: dando retta ai corridori e cominciando a cancellare tappe al minimo problema ha dato vita ad un domino ora difficilmente risollevabile.

Che poi stavo pensando...noi parliamo parliamo sparando merda sulla direzione di corsa per ogni minima modifica dovuta al meteo, ma se non sbaglio quest'anno è entrato in campo questo protocollo che non ho ancora capito bene chiamato "Protocollo Meteo Estremo" e bisognerebbe magari prenderlo in mano per capire che dice (anche se le squadre sono abilissime poi a firmare e stracciare protocolli, accordi, convenzioni secondo il loro tornaconto)

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  • Amministratori
6 minutes ago, Stylus said:

Purtroppo penso che sia vero, anche se in generale tutti gli organizzatori hanno perso molto potere rispetto al pre-World Tour. Per esempio non sopporto assolutamente la dipartita di Greipel e Kittel passata sottosilenzio, e il secondo è recidivo: il Tour 16 anni fa si comportava in modo decisamente diverso (vedi Cipollini). Non credo però sia una questione R.C.S. o A.S.O. in particolare è Mauro Vegni che è tanto bravo a tracciare (si, ma se poi mozza le sue tappe allora si tira la zappa sui piedi!) quanto con troppo poco carattere. E' troppo amico dei corridori, anche in nome della sua lunga esperienza sul campo. Bravissimo a relazionarsi con i ciclisti, fin troppo, ci vorrebbe una figura che abbia più la camicia e il pugno di ferro, per prendere decisioni che possono risultare impopolari per la corsa ma a lungo andare meno controproducenti: dando retta ai corridori e cominciando a cancellare tappe al minimo problema ha dato vita ad un domino ora difficilmente risollevabile.

Che poi stavo pensando...noi parliamo parliamo sparando merda sulla direzione di corsa per ogni minima modifica dovuta al meteo, ma se non sbaglio quest'anno è entrato in campo questo protocollo che non ho ancora capito bene chiamato "Protocollo Meteo Estremo" e bisognerebbe magari prenderlo in mano per capire che dice (anche se le squadre sono abilissime poi a firmare e stracciare protocolli, accordi, convenzioni secondo il loro tornaconto)

Il protocollo dice le condizioni in cui non si può gareggiare. Poi la differenza è che RCS annulla prima, ASO fa correre finché effettivamente non si verificano.

A me il percorso di Vegni è piaciuto così così, è stato un giro troppo soft. Ci sarebbe voluta una grande prova di montagna seria anche nella prima settimana (non Roccaraso di Mercogliano, ad esempio)

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In realtà il protocollo in questione non dice precisamente che cosa fare e in quali condizioni. Fa un elenco di situazioni in cui si richiede una riunione fra le varie parti in causa per decidere il da farsi, ma non prescrive chiaramente quale provvedimento adottare. Il che ovviamente rende l'EWC un documento senza alcuna utilità. Di fatto, finora è servito solo ai corridori per avere un appiglio ulteriore per battere i pugni sul tavolo quando non hanno voglia di fare la gara o hanno interesse a non farla, facendo del terrorismo psicologico preventivo, salvo poi tacere in condizioni ben più critiche quando vogliono disputare la corsa.

Il protocollo è in vigore da pochi mesi, ed è già riuscito a produrre l'effetto di far annullare una tappa della Tirreno in cui non è venuto un fiocco di neve e che si sarebbe potuta correre senza problemi; neve che invece è caduta durante la Liegi-Bastogne-Liegi, corsa ugualmente.

Al di là dell'opinione che si può avere su quale fosse la decisione corretta nelle due situazioni (e secondo me era in entrambi i casi di correre), è evidente che il protocollo è stato piegato a proprio uso e consumo, in un caso per annullare una tappa che tanti avevano deciso di non correre, nell'altro per far disputare una gara che nessuno aveva interesse ad annullare.

Il tutto sempre prendendo per buono che la tappa della Tirreno sia stata effettivamente annullata per via delle previsioni apocalittiche che fra l'altro non so dove siano andati a pescare (nessun sito meteo di mia conoscenza dava neve a quote inferiori ai 1000-1200 metri, e lo zero termico era a 1400-1500, quindi al massimo avrebbero preso qualche fiocco in cima, mentre se ben ricordo il giorno prima si parlava di rischio di neve a 700 metri).

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Riguardo all'ultima tappa rilancio l'idea di una kermesse tipo gare sprint di fondo su un percorso di 3-4 km, magari con un breve strappo tanto per dare possibilità anche ai non velocisti. Prima si fa una passerella per tutti, poi 32 ciclisti in batterie da quattro (ad esempio i primi 22 della generale + i primi 5 della classifica GPM + i primi 5 della classifica a punti ) si sfidano in un torneo serale ad eliminazione diretta. Sarebbe a mio avviso molto divertente per il pubblico (più di una cronometro) e ben si sposerebbe con il tipo di evento cittadino che può richiamare l'interesse anche di un pubblico non propriamente appassionato.

Per il resto l'ho trovato un Giro divertente e molto ben disegnato, con alcune analogie nello sviluppo con il secondo Giro di Basso. Dico questo pensando anche al futuro che attende Nibali (per Ivan quello fu, forse per sfortuna ma sono convinto anche per scarsa propensione a rivedere i propri metodi di allenamento, il canto del cigno). Ho anche avuto la fortuna di seguire direttamente questo finale di Giro, percepire voci e sensazioni (a proposito, nell'aria ho sentito un certo scetticismo sul fatto che Nibali faccia il Tour) e quindi sono influenzato anche da questo senz'altro...

Sui protagonisti:

- A parte la caduta di K., vale per Nibali un discorso simile a quello già fatto per Contador un anno fa, ossia una grande vittoria che però non lascia per il futuro le sensazioni dei periodi migliori. Sicuramente il carattere non manca, ed è servito non solo a instradare il Giro nelle ultime due tappe, ma anche a contenere i danni quando la gamba non c'era (in quest'ottica a posteriori prende valore ulteriore il finale della tappa di Corvara (che forse poi è stato scontato nelle giornate successive);

- K. ha avuto una gamba stratosferica, è stato bravissimo, come del resto lo era stato un anno fa. Però come un anno fa deve fare i conti "al netto di qualcosa". Un anno fa un ventaglio, quest'anno una caduta, in cui di sfortuna non ne vedo così tanta. E' stato un grave errore tecnico in un momento critico, sfortuna può esserci se rimani intruppato in una caduta in mezzo al gruppo. Sfortuna è riportare conseguenze gravi da una caduta del genere.... Però se rivediamo il percorso dei grandi specialisti delle gare a tappe tra ventagli e cadute (in quelle circostanze, cvcd) non ne annoveriamo molte e comunque non una all'anno;

- Valverde come previsto ha corso da favorito per il podio, ha portato a casa una tappa e animato la corsa, il meno sorprendente per me

- Chaves mezza sorpresa, in fondo me lo aspettavo da podio

- Majka mezza delusione, non già perché mi aspetti meraviglie da lui, in fondo i suoi piazzamenti al Giro sono in ascesa, ma perché non prende praticamente mai un'iniziativa.

Tra gli altri meritano una menzione Ulissi e Trentin, per il modo spettacolare in cui si sono aggiudicati le tappe

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@ian: su K. condivido la valutazione generale ed il fatto che la caduta, in quel contesto, sia più ascrivibile alla voce "errore" che non a quella "sfiga nera", e anzi aggiungerei che, cmq, al di là del suo errore, molto più grave è stato quello commesso dall'ammiraglia, perché bastava mettere un uomo (UNO!) in fuga (e in fuga ce n'erano TRENTA) e probabilmente K. sarebbe riuscito a rientrare sul gruppetto di Valverde. Va cmq detto che è stato lo stesso K. ad ammettere di avere scollinato l'Agnello al gancio, ulteriore merito quindi di chi al gancio ce l'ha portato (e quindi Chaves per il forcing fatto a metà salita, e poi - guarda un po' - proprio quel "paraculato" di Nibali) per cui, anche al netto della caduta, non si può escludere a priori l'eventualità che l'olandese avrebbe potuto cedere qualcosa a Nibali anche salendo verso Risoul: non certo 5 minuti, ma magari qualche bella decina di secondi o un minuto. Il che gli avrebbe cmq consentito di arrivare in maglia rosa alla tappa finale e con un margine che per Nibali sarebbe stato cmq molto difficile da recuperare, ma chissà come sarebbe andata: l'Astana in quel caso non avrebbe aspettato l'ultima parte della Lombarda per attaccare, avremmo visto un'altra tappa spettacolare e Nibali si sarebbe giocato il tutto per tutto. Chissà: magari sarebbe saltato definitivamente lui, magari invece avrebbe vinto lo stesso. E a prescindere da come sarebbe andata a Nibali, credo che un'ultima tappa con scontro frontale tra i big fin dalla Bonette (se non addirittura dal Vars) più ancora che a K. sarebbe rimasta nelle gambe di Chaves.

Questo per dire che ok, non sapremo mai come sarebbe andata se... e probabilmente il Giro lo avrebbe vinto K., ma "probabilmente" non significa "sicuramente"; e che di questo svolgimento della corsa Chaves si è avvantaggiato probabilmente anche più di Nibali, alla fin fine.

Ultima cosa su K.: lo scorso anno i minuti che ha preso nella prima settimana non sono stati per colpa di un ventaglio, bensì della tappa della Spezia che è stata una delle più massacranti di tutto il Giro, per il ritmo a cui è stata affrontata, l'altimetria ed il fatto che arrivasse dopo pochi giorni, quando molti non avevano ancora nelle gambe il ritmo gara.

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Ultima cosa su K.: lo scorso anno i minuti che ha preso nella prima settimana non sono stati per colpa di un ventaglio, bensì della tappa della Spezia che è stata una delle più massacranti di tutto il Giro, per il ritmo a cui è stata affrontata, l'altimetria ed il fatto che arrivasse dopo pochi giorni, quando molti non avevano ancora nelle gambe il ritmo gara.

Cosa che quest'anno nella prima settimana per percorso è mancata. Ed è la più grave lacuna di Vegni.

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3 minutes ago, emmea90 said:

Cosa che quest'anno nella prima settimana per percorso è mancata. Ed è la più grave lacuna di Vegni.

chiaro che se parti dall'Olanda anziché dalla Liguria, sul piano tecnico devi rinunciare a molto più di qualcosa; cmq nella prima settimana ci sono state tappe mosse dove sulla carta poteva succedere molto di più, e penso soprattutto a Praia a Mare il cui percorso ricordava molto quello sul litorale ligure. E anche Arezzo era ben disegnata, infatti ne è venuta fuori una bella tappa. A me il percorso è piaciuto ma soprattutto è piaciuto come l'hanno interpretato i corridori, a dimostrazione che non servono 3 settimane da massacro per avere una corsa divertente e incerta fino all'ultimo, ANZI: più il percorso è massacrante, e prima rischia di decidersi la corsa, con il rischio di annoiarsi la terza settimana e sprecare le tante salite delle ultime tappe. Con tutto che poi molto dipende da chi si rivela essere l'uomo forte, ovviamente.

ad ogni modo, negli ultimi anni mi era piaciuto moltissimo anche il percorso del 2012 - soprattutto per come erano state disegnate le tappe di montagna - ma quello, sebbene alla fine si sia risolto per pochi secondi e quindi sia stato per lo meno incerto fino all'ultimo, nello svolgimento delle singole frazioni è stato uno dei Giri più noiosi.

Per dire che, appunto, puoi fare anche il percorso più bello del mondo, ma poi dipende troppo dalle circostanze. E quest'anno il fattore decisivo è stato che l'uomo più forte era quello della squadra più scarsa, mentre i suoi rivali, e in particolare uno, avevano a disposizione una squadra fortissima che permetteva di inventare molto. Giro che per i continui capovolgimenti di scena paragono a quello del 2005, tutto sommato anche per il valore complessivo del parco partenti: K. nella parte di Basso (caduta vs cagotto, episodi senza i quali, probabilmente, entrambi avrebbero vinto il Giro), Valverde in quella di Di Luca (il clasicomane riadattato al Giro, arrivato nemmeno lontanissimo dal vincerlo), Nibali in quella di Savoldelli (non era il più forte in salita, ma alla fine ha vinto con pieno merito), Chaves in quella di Rujano (lo scalatore sudamericano simpatico, per quanto il talento di Chavito sia decisamente superiore a quello del Condor) e... Cunego nella parte di Cunego : cornuto e mazziato anche questa volta :D

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Concordo il parallelismo con il Giro 2005 anche per come era disegnato il percorso, con la cronometro domenicale a chiudere la prima settimana, preceduta da una tappa bella tosta (all'epoca senza strade bianche, ma comunque impegnativa). I tre giorni olandesi non sono stati il massimo ma era prevedibile, comunque è stato un Giro abbastanza equilibrato, d'altronde non ricordo gare a tappe salire in alta montagna nei primissimi giorni (il Giro 2009 e probabilmente basta)... nonostante ciò il terreno è stato ben sfruttato e le opportunità per movimentare la corsa dalle primissime battute c'erano eccome, poi nemmeno la tappa più interessante del mondo (mi viene in mente la frazione marchigiana del Giro 2012) è selettiva se in gruppo si sonnecchia.

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16 minutes ago, ian said:

Concordo il parallelismo con il Giro 2005 anche per come era disegnato il percorso, con la cronometro domenicale a chiudere la prima settimana, preceduta da una tappa bella tosta (all'epoca senza strade bianche, ma comunque impegnativa). I tre giorni olandesi non sono stati il massimo ma era prevedibile, comunque è stato un Giro abbastanza equilibrato, d'altronde non ricordo gare a tappe salire in alta montagna nei primissimi giorni (il Giro 2009 e probabilmente basta)... nonostante ciò il terreno è stato ben sfruttato e le opportunità per movimentare la corsa dalle primissime battute c'erano eccome, poi nemmeno la tappa più interessante del mondo (mi viene in mente la frazione marchigiana del Giro 2012) è selettiva se in gruppo si sonnecchia.

sempre in quel Giro (EDIT: il riferimento è al 2012) erano molto belle la tappa dolomitica (con il Giau ultima salita), l'accoppiata Mortirolo-Stelvio e soprattutto la tappa con la doppia salita all'Alpe di Pampeago molto ravvicinata nel finale: tutti percorsi nei quali si poteva terremotare la classifica dalla media distanza come quest'anno, il guaio è che in quell'edizione l'equilibrio era dettato dal tatticismo esasperato di corridori che avevano tutto da perdere perché non si erano mai giocati una posta così alta (Hesjedal, Purito, Pozzovivo, Uran&Henao e Kreuziger, fino a che non è saltato sul Giau) o perché erano convinti bastasse un'unica botta sullo Stelvio per vincere il Giro (Basso). Tant'è vero che l'unico corridore che ebbe il coraggio di osare (De Gendt), approfittando del marcamento incrociato fra tutti i rivali arrivò vino al terzo posto. Quest'anno, le stesse condizioni di equilibrio hanno invece prodotto una corsa pazza per il semplice fatto che a Nibali non importava nulla del piazzamento, e che in generale l'uomo forte (K.) era attaccabile solo da lontano, perché senza squadra.

Modificato da smec-easyjet
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A favore del Giro 2005 depose anche il fatto di venire dopo un'edizione dal percorso raccapricciante (2004), che a sua volta era il punto più basso di una serie di tre tracciati scadenti (a parte singole tappe molto belle, come quella di Chianale del 2003, di Folgaria del 2002 o di Sant'Anna di Vinadio del 2001, quella mai disputata). Non tanto per la qualità delle tappe di alta montagna (comunque modesta, salvo appunto le eccezioni di cui sopra e poche altre), quanto perché quasi tutto quello che non era alta montagna era volata.

Quello che mi è rimasto impresso di quel Giro non è tanto la battaglia per la classifica generale (che pure fu molto avvincente, ad eccezione dell'orribile tappa dello Stelvio, crisi di Basso a parte), ma la parte iniziale infinitamente più varia rispetto agli anni precedenti, con Bettini e Di Luca sugli scudi e intenti a palleggiarsi la maglia rosa in tutte le tappe mosse (e lo erano quasi tutte; fino alla cronometro di Firenze della seconda domenica ci furono due volate soltanto, pur senza salite clamorose). Abituato com'ero alle orde di volate che giusto l'anno prima avevano permesso a Petacchi di vincere 9 tappe e che davo per scontate anche al Tour de France, quel Giro fu una novità piacevolissima.

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40 minutes ago, smec-easyjet said:

sempre in quel Giro (EDIT: il riferimento è al 2012) erano molto belle la tappa dolomitica (con il Giau ultima salita), l'accoppiata Mortirolo-Stelvio e soprattutto la tappa con la doppia salita all'Alpe di Pampeago molto ravvicinata nel finale: tutti percorsi nei quali si poteva terremotare la classifica dalla media distanza come quest'anno, il guaio è che in quell'edizione l'equilibrio era dettato dal tatticismo esasperato di corridori che avevano tutto da perdere perché non si erano mai giocati una posta così alta (Hesjedal, Purito, Pozzovivo, Uran&Henao e Kreuziger, fino a che non è saltato sul Giau) o perché erano convinti bastasse un'unica botta sullo Stelvio per vincere il Giro (Basso). Tant'è vero che l'unico corridore che ebbe il coraggio di osare (De Gendt), approfittando del marcamento incrociato fra tutti i rivali arrivò vino al terzo posto. Quest'anno, le stesse condizioni di equilibrio hanno invece prodotto una corsa pazza per il semplice fatto che a Nibali non importava nulla del piazzamento, e che in generale l'uomo forte (K.) era attaccabile solo da lontano, perché senza squadra.

Diciamo che il giro l'ha reso pazzo la debacle di Nibali nelle prime due settimane, perché se lo ammazzava sin da subito, sai che noia.. Anche perché da lì in poi tutti gli altri sarebbero stati la a giocarsi il secondo posto, partendo da Valverde.. Le difficoltà di Nibali fortunatamente hanno reso interessante sto giro, che sulla carta col ritiro del principale antagonista (Landa) sembrava chiuso (Anche perché la Sky era l'unica squadra a livello dell'Astana)

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1 hour ago, -Gigilasegaperenne- said:

A favore del Giro 2005 depose anche il fatto di venire dopo un'edizione dal percorso raccapricciante (2004), che a sua volta era il punto più basso di una serie di tre tracciati scadenti (a parte singole tappe molto belle, come quella di Chianale del 2003, di Folgaria del 2002 o di Sant'Anna di Vinadio del 2001, quella mai disputata). Non tanto per la qualità delle tappe di alta montagna (comunque modesta, salvo appunto le eccezioni di cui sopra e poche altre), quanto perché quasi tutto quello che non era alta montagna era volata.

Quello che mi è rimasto impresso di quel Giro non è tanto la battaglia per la classifica generale (che pure fu molto avvincente, ad eccezione dell'orribile tappa dello Stelvio, crisi di Basso a parte), ma la parte iniziale infinitamente più varia rispetto agli anni precedenti, con Bettini e Di Luca sugli scudi e intenti a palleggiarsi la maglia rosa in tutte le tappe mosse (e lo erano quasi tutte; fino alla cronometro di Firenze della seconda domenica ci furono due volate soltanto, pur senza salite clamorose). Abituato com'ero alle orde di volate che giusto l'anno prima avevano permesso a Petacchi di vincere 9 tappe e che davo per scontate anche al Tour de France, quel Giro fu una novità piacevolissima.

Oltre che il percorso in quel caso fu determinante il fatto che per la prima volta dopo secoli i cacciatori di classiche italiani (che all'epoca erano dominatori) decisero di schierarsi al via della corsa rosa, mentre fino all'anno prima anche tappe non banali diventavano al 100% preda di Petacchi, che oltretutto era sostenuto da una squadra fenomenale.

59 minutes ago, Cristiano Ronaldo said:

Diciamo che il giro l'ha reso pazzo la debacle di Nibali nelle prime due settimane, perché se lo ammazzava sin da subito, sai che noia.. Anche perché da lì in poi tutti gli altri sarebbero stati la a giocarsi il secondo posto, partendo da Valverde.. Le difficoltà di Nibali fortunatamente hanno reso interessante sto giro, che sulla carta col ritiro del principale antagonista (Landa) sembrava chiuso (Anche perché la Sky era l'unica squadra a livello dell'Astana)

Concordo in generale, meno sul fatto che la Sky fosse l'unica squadra a livello dell'Astana: secondo me era un bel gradino sotto e forse anche un briciolo sotto la Movistar.

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1 hour ago, Cristiano Ronaldo said:

Diciamo che il giro l'ha reso pazzo la debacle di Nibali nelle prime due settimane, perché se lo ammazzava sin da subito, sai che noia.. Anche perché da lì in poi tutti gli altri sarebbero stati la a giocarsi il secondo posto, partendo da Valverde.. Le difficoltà di Nibali fortunatamente hanno reso interessante sto giro, che sulla carta col ritiro del principale antagonista (Landa) sembrava chiuso (Anche perché la Sky era l'unica squadra a livello dell'Astana)

certamente: come scritto prima, sullo spettacolo o meno di un GT influisce in maniera determinante chi è l'uomo forte in gara: quanto vantaggio è riuscito a mettere fra sè e gli altri fin dalla prima tappa clou e la forza della sua squadra. Un altro elemento che ha influito sulla spettacolarità della gara è stato il ritiro di Landa, perché se da un lato lo spagnolo sarebbe stato sicuramente tra i più attivi in salita, dall'altro la sua presenza in classifica avrebbe implicato quella della Sky in testa al gruppo (e continuo a rispondere qui sotto).

18 minutes ago, ian said:

Concordo in generale, meno sul fatto che la Sky fosse l'unica squadra a livello dell'Astana: secondo me era un bel gradino sotto e forse anche un briciolo sotto la Movistar.

la Sky secondo me invece aveva un'ottima squadra: Nieve si è visto che in salita valeva praticamente i migliori, a maggior ragione considerate le salite da diesel puri - da oltre 20 km e 1500 metri di dislisvello - che caratterizzavano questa edizione - e a questo proposito continuo a chiedermi perché diavolo l'abbiano fermato per stare con Landa, dato che era ancora relativamente in classifica (5-6' di ritardo) e sfruttando il fatto di correre a fari spenti, ci sarebbe cmq rientrato con una fuga alla prima occasione -; lo stesso Lopez ha poi dimostrato di avere una gran gamba, Henao è in crescita costante anche se poco appariscente; in effetti, di questi, Roche è quello che ha destato l'impressione peggiore, ma lo si sarebbe potuto impiegare alla media distanza e credo non avrebbe sfigurato al cospetto dei suoi omologhi in Astana, vale a dire Capecchi e Malacarne. Per il resto, restando in Astana, non si può dire che Fuglsang abbia fatto sfracelli, alla fine gli unici veri, grandi gregari di Nibali sono stati Kangert e soprattutto Scarponi. E direi che con un Landa abile arruolato, Nieve avrebbe potuto tranquillissimamente fare lo Scarponi (anzi!), Lopez il Kangert ed Henao il Fuglsang, senza il minimo dubbio. E non dimentichiamoci di Deignan e Knees, altri due muli da tiro, il primo per le salite e il secondo per le pianure, per altro a sua volta capace di inerirsi in qualche fuga nelle tappe più dure, a testimonianza della sua ottima condizione: entrambi al di sopra, come valore, rispetto a quel che avrebbe potuto dare Agnoli se non si fosse ritirato, o a quel che ha dato Kozhatayev.

Piuttosto, il limite della Sky avrebbe potuto risiedere nell'ammiraglia, e mi spiego: se Landa avesse preso la maglia già da Corvara si sarebbero limitati a fare la solita corsa di controllo e ok, niente da dire; se in rosa ci fosse cmq andato Kruijswijk e alla Sky fosse toccato attaccare, Landa quella propensione penso che ce l'avrebbe anche avuta, ma non so in questo quanto la squadra avrebbe saputo essergli utile. Non ce li vedo gli Sky ad andare in fuga per poi rialzarsi ad aspettare il loro capitano all'attacco. Credo piuttosto che, a prescindere che Landa fosse in maglia rosa o poco dietro, la Sky avrebbe corso nell'unico modo in cui sa correre: tirando per ore e ore in testa al gruppo, addormentando tappe che invece sono state bellissime, e facendo in fin dei conti gli interessi dello stesso Kruijswijk, al quale uno svolgimento tattico di questo tipo sarebbe stato solo che di aiuto.

Modificato da smec-easyjet
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20 minutes ago, ian said:

Oltre che il percorso in quel caso fu determinante il fatto che per la prima volta dopo secoli i cacciatori di classiche italiani (che all'epoca erano dominatori) decisero di schierarsi al via della corsa rosa, mentre fino all'anno prima anche tappe non banali diventavano al 100% preda di Petacchi, che oltretutto era sostenuto da una squadra fenomenale.

Concordo in generale, meno sul fatto che la Sky fosse l'unica squadra a livello dell'Astana: secondo me era un bel gradino sotto e forse anche un briciolo sotto la Movistar.

Concordo sulla questione degli uomini di classiche.

Sulla questione squadre, anche secondo me la Astana era decisamente superiore alla Sky, anche se poi non tutti hanno reso al massimo (penso ad esempio a Capecchi, che due anni fa tirava un plotoncino di 20 corridori sullo Stelvio, e quest'anno si volatilizzava alla prima pendenza; a questo si aggiunge il ritiro anzitempo di Agnoli). Sul confronto Movistar-Sky, non so quale delle due fosse più forte in assoluto, ma secondo me la Sky era un pelo più equipaggiata per sostenere Landa sulle grandi montagne. Ad esempio, Amador ha fatto un Giro in assoluto migliore di Nieve (perlomeno nel senso che è stato protagonista più a lungo e in più occasioni), che però credo che sarebbe stato un gregario più utile in salita rispetto al costaricense. Anche Lopez Garcia ha fatto un buon Giro nella seconda parte, mentre la Movistar è andata secondo me un po' scemando, Visconti a parte (Betancur ad esempio ha fatto una corsa nettamente al di sotto di quello che il suo mese di aprile autorizzava a sperare, secondo me). Voglio dire, in tappe tirate e combattute, secondo me Valverde sarebbe rimasto da solo prima di Landa, il più delle volte.

 

EDIT: E aggiungo che proprio il fatto che la Sky avesse una buonissima squadra a supportare un altrettanto valido capitano rende ridicola la critica mossa dalla combriccola del Processo alla Tappa, secondo la quale gli Sky snobberebbero il Giro d'Italia. Come se non avessero pagato fior di quattrini per assicurarsi Landa quest'inverno e provare a vincere il Giro, o come se fosse sintomo di mancanza di interesse il cagotto dello stesso Landa, o come se la pattuglia a sostegno del basco fosse stata di secondo ordine.

Modificato da -Gigilasegaperenne-
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7 minutes ago, smec-easyjet said:

certamente: come scritto prima, sullo spettacolo o meno di un GT influisce in maniera determinante chi è l'uomo forte in gara: quanto vantaggio è riuscito a mettere fra sè e gli altri fin dalla prima tappa clou e la forza della sua squadra. Un altro elemento che ha influito sulla spettacolarità della gara è stato il ritiro di Landa, perché se da un lato lo spagnolo sarebbe stato sicuramente tra i più attivi in salita, dall'altro la sua presenza in classifica avrebbe implicato quella della Sky in testa al gruppo (e continuo a rispondere qui sotto).

la Sky secondo me invece aveva un'ottima squadra: Nieve si è visto che in salita valeva praticamente i migliori, a maggior ragione considerate le salite da diesel puri - da oltre 20 km e 1500 metri di dislisvello - che caratterizzavano questa edizione - e a questo proposito continuo a chiedermi perché diavolo l'abbiano fermato per stare con Landa, dato che era ancora relativamente in classifica (5-6' di ritardo) e sfruttando il fatto di correre a fari spenti, ci sarebbe cmq rientrato con una fuga alla prima occasione -; lo stesso Lopez ha poi dimostrato di avere una gran gamba, Henao è in crescita costante anche se poco appariscente; in effetti, di questi, Roche è quello che ha destato l'impressione peggiore, ma lo si sarebbe potuto impiegare alla media distanza e credo non avrebbe sfigurato al cospetto dei suoi omologhi in Astana, vale a dire Capecchi e Malacarne. Per il resto, restando in Astana, non si può dire che Fuglsang abbia fatto sfracelli, alla fine gli unici veri, grandi gregari di Nibali sono stati Kangert e soprattutto Scarponi. E direi che con un Landa abile arruolato, Nieve avrebbe potuto tranquillissimamente fare lo Scarponi (anzi!), Lopez il Kangert ed Henao il Fuglsang, senza il minimo dubbio. E non dimentichiamoci di Deignan e Knees, altri due muli da tiro, il primo per le salite e il secondo per le pianure, per altro a sua volta capace di inerirsi in qualche fuga nelle tappe più dure, a testimonianza della sua ottima condizione: entrambi al di sopra, come valore, rispetto a quel che avrebbe potuto dare Agnoli se non si fosse ritirato, o a quel che ha dato Kozhatayev.

Piuttosto, il limite della Sky avrebbe potuto risiedere nell'ammiraglia, e mi spiego: se Landa avesse preso la maglia già da Corvara si sarebbero limitati a fare la solita corsa di controllo e ok, niente da dire; se in rosa ci fosse cmq andato Kruijswijk e alla Sky fosse toccato attaccare, Landa quella propensione penso che ce l'avrebbe anche avuta, ma non so in questo quanto la squadra avrebbe saputo essergli utile. Non ce li vedo gli Sky ad andare in fuga per poi rialzarsi ad aspettare il loro capitano all'attacco. Credo piuttosto che, a prescindere che Landa fosse in maglia rosa o poco dietro, la Sky avrebbe corso nell'unico modo in cui sa correre: tirando per ore e ore in testa al gruppo, addormentando tappe che invece sono state bellissime, e facendo in fin dei conti gli interessi dello stesso Kruijswijk, al quale uno svolgimento tattico di questo tipo sarebbe stato solo che di aiuto.

A parziale giustificazione della Sky, va anche detto che il fatto di correre sempre nello stesso modo è secondo me in parte dovuto alle caratteristiche dei capitani che si è sempre trovata a dover supportare. Wiggins traeva indubbiamente beneficio da una corsa tranquilla, lineare, magari condotta anche a ritmi alti, ma con il minimo quantitativo possibile di strappi. Lo stesso Froome, che pure è più scalatore e ha un cambio di passo spaventoso, però tende a dare il meglio quando la battaglia si concentra nello spazio di pochi chilometri e pochi minuti, in una sfida insomma a chi spara più forte e non a chi resiste di più e ha più benzina nel serbatoio. Se vogliamo possiamo aggiungere Richie Porte, anche lui uomo più adatto alla battaglia su salita secca che a quella su più colli (questo anche sorvolando sul fatto che in pratica poi è sempre scoppiato prima che i GT in cui doveva essere il capitano arrivassero alla fase decisiva). In più tutti e tre avevano il più delle volte convenienza a far scivolare via le tappe di montagna nella maniera più pacifica possibile per mere questioni di classifica.

Insomma, raramente è capitato di vedere la Sky dover inscenare delle rimonte clamorose, partendo con molti minuti di ritardo, e di doverle al contempo tentare con corridori adatti ad azioni da lontano.

Poi sono il primo a trovare che esagerino con quel modo di correre sempre uguale a se stesso, però era anche la prima volta che si trovavano con un capitano con le caratteristiche di Landa.

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33 minutes ago, -Gigilasegaperenne- said:

E aggiungo che proprio il fatto che la Sky avesse una buonissima squadra a supportare un altrettanto valido capitano rende ridicola la critica mossa dalla combriccola del Processo alla Tappa, secondo la quale gli Sky snobberebbero il Giro d'Italia. Come se non avessero pagato fior di quattrini per assicurarsi Landa quest'inverno e provare a vincere il Giro, o come se fosse sintomo di mancanza di interesse il cagotto dello stesso Landa, o come se la pattuglia a sostegno del basco fosse stata di secondo ordine.

straquoto... tornando a dire che, dei top team, l'unica che storicamente ha sempre snobbato il Giro è la Bmc, con la sola eccezione di Evans capitano nel 2010 da campione del mondo in carica (per quanto cmq, non ricordo uno squadrone a supporto del buon Cadel; e anzi quella era pure la prima stagione a livello WT dei rossoneri, per cui non potevano nemmeno permettersi di fare gli schizzinosi a snobbare il Giro); perché l'anno scorso avranno pure portato Gilbert, ma credo si sia trattato soprattutto di una volontà del corridore (che il Giro lo correva abitualmente prima di diventare Gilbert con la g maiuscola, e penso alla sua vittoria di Anagni alla fine del Giro 2009, ma me lo ricordo anche da giovanissimo in maglia FDJ e spesso in fuga) e cmq non era un corridore da classifica: fra l'altro faccio il nome della Bmc anche perché, volendo, un capitano a disposizione senza bruciarselo per il Tour ce l'avrebbero anche avuto scegliendo tra Van Garderen e Porte, ma evidentemente nessuno dei due è disposto a rinunciare a priori "al sogno di una top 5" (sono ironico) in Francia, per sobbarcarsi "lo sbattone" di provare a far classifica al Giro: Porte ci ha già fatto capire l'anno scorso di non averne tutta questa volia, a TGV evidentemente non è nemmeno mai passato per l'anticamera del cervello.

Per quel che riguarda gli altri top team, nulla da dire: la Katusha ha portato Zakarin che penso ormai valga più di Purito (e che cmq aveva senso testare al Giro da leader prima di bruciarlo al Tour), la Tinkoff era venuta con Contador già l'anno scorso e con Majka aveva la genuina e legittima speranza di lottare per il podio (con una squadra che complessivamente non è un granché, ma che non un granché lo è a livello assoluto, purtroppo per il Pistolero), la Cannondale ha portato il suo uomo forte al Giro sorretto da una squadra che, per inciso, se ci fosse stato da controllare la corsa l'avrebbe fatto senza problemi, viste le prestazioni di Dombrowski, Cardoso e Moser (e pure con il lusso di scontare il deludente Giro di Formolo), la Trek nel suo piccolo aveva ingaggiato Hesjedal apposta per il Giro, e non è che per il Tour avesse tenuto in caldo Merckx (vero, Mollema?); la Lotto-Soudal e la Etixx, che in squadra non hanno uomini da GT, hanno fatto stra-bene in tutte le altre tipologie di tappe e anzi la Etixx s'è pure ritrovata uno Jungels settimo che per conto mio è stato la sorpresa più grande di questo Giro. La Orica ha avuto l'intelligenza di ingaggiare due vecchietti - Plaza e Txurruka - e di saperli pure utilizzare quando ce n'è stato bisogno al servizio di Chaves. La Giant ha portato Dumoulin che, con Degenkolb ancora ai box, è l'uomo immagine del team. La stessa Ag2r aveva un corridore sulla carta affidabile come Pozzovivo a cui, non dimentichiamolo, affiancava Peraud, e poi cmq Dupont che è un signor regolarista al Giro. Addirittura la FDJ portava il vincitore della Sanremo e portava Geniez, cmq reduce da una top 10 lo scorso anno (e sto già scendendo a parlare di squadre che top team non sono). Stupida, semmai, la LottoNL che certo sapeva della forza di Kruijswijk, e che pure ha dimostrato di non crederci, perché porca miseria almeno uno tra Kelderman, Gesink, Bennett, Lindeman o Teunissen poteva anche portarlo: a meno che, con cotanta line-up al Tour, non pensino di dominare la Grande Boucle. Ulteriore aggravante, per gli ex Rabobank, quella di aver portato delle seconde linee nonostante il Giro partisse da casa loro!

EDIT: inciso nell'inciso, perché la De Stefano non dice che anche l'unica squadra italiana del WT, la Lampre-Merida, preferisce portare al Tour entrambi i suoi corridori capaci di fare classifica - Rui Costa e Meintjes - ben sapendo per altro che, alla Boucle, la top 10 è traguardo ai limiti delle possibilità di entrambi, mentre in Italia potrebbero anche ritagliarsi un ruolo, se non da protagonisti, immediatamente alle spalle dei big?

Modificato da smec-easyjet
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Tutto giustissimo, e sulla questione della BMC aggiungo che non solo hanno due potenziali uomini di alta classifica e li spediscono entrambi al Tour, ma hanno dirottato sulla Grande Boucle anche Damiano Caruso e Samuel Sanchez, che non erano certamente materiale da top 5, ma che almeno avrebbero dato una parvenza di dignità alla compagine presentata al Giro e avrebbero potuto curare la classifica. E fra l'altro, col senno di poi, nemmeno una classifica orrida, probabilmente, visto che in un modo o nell'altro, approfittando di ritiri e crolli assortiti, dietro il sesto posto di Jungels si trova in top 10 gente che è andata bene solo nell'ultima settimana (Uran), o solo nelle prime due (Amador), o che è rientrata tramite fughe (Atapuma e Siutsou).

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48 minutes ago, -Gigilasegaperenne- said:

Tutto giustissimo, e sulla questione della BMC aggiungo che non solo hanno due potenziali uomini di alta classifica e li spediscono entrambi al Tour, ma hanno dirottato sulla Grande Boucle anche Damiano Caruso e Samuel Sanchez, che non erano certamente materiale da top 5, ma che almeno avrebbero dato una parvenza di dignità alla compagine presentata al Giro e avrebbero potuto curare la classifica. E fra l'altro, col senno di poi, nemmeno una classifica orrida, probabilmente, visto che in un modo o nell'altro, approfittando di ritiri e crolli assortiti, dietro il sesto posto di Jungels si trova in top 10 gente che è andata bene solo nell'ultima settimana (Uran), o solo nelle prime due (Amador), o che è rientrata tramite fughe (Atapuma e Siutsou).

fra l'altro Damiano Caruso è uno che ha avuto la carriera rovinata dal fatto di correre sempre in grandi squadre (Liquigas prima, Bmc ora) con uno status non ben definito: mai utilizzato come gregario di lusso (il che cmq conferisce una certa soddisfazione a chi sa interpretare il ruolo a dovere, basti vedere le sacrosante lodi che sta ricevendo Scarponi in questi giorni) ma mai nemmeno supportato con un minimo di decoro quando è stato chiamato a fare classifica: anzi, almeno un paio di volte la Liquigas l'ha dirottato al via di Giri o Tour come tappabuchi per i forfait di Basso, e lo scorso anno al Giro la Bmc ce l'ha spedito giusto perché era italiano (a proposito, altra enorme delusione di questo Giro è stato De Marchi, MAI visto: ha avuto problemi che voi sappiate?). Su Samuel Sanchez invece sono un po' più accondiscendente, nel senso che penso sia (come Gilbert) un corridore al quale la squadra non può imporre più di tanto il calendario: se continua a tirare la carretta nonostante abbia quasi 40 anni, è perché gli fa piacere correre i Baschi, le classiche, il Tour e la Vuelta; e per mandarlo al Giro controvoglia, meglio assecondarlo.

Altra considerazione guardando le classifiche generali degli ultimi anni: tendenzialmente c'è un discreto equilibrio tra i primi 10, mentre già intorno alla top 15 volano distacchi dalla mezz'ora in su, e questa credo che sia la cartina tornasole del ciclismo nell'era Pro e World Tour. Una volta al Giro correvano prevalentemente squadre italiane, ciascuna con il suo capitano che curava la classifica, fosse anche per un 15° posto. Oggi ci sono molti meno uomini di classifica, ma mediamente più forti, mentre è quasi completamente sparita la classe medio-bassa, e spesso a ridosso della top 10 - se non addirittura tra i primi 10 - ci si ritrovano i migliori tra i gregari dei top team. E le stesse wild card hanno molto più interesse a cercare la vittoria di tappa con una fuga, che non a piazzare un uomo in classifica: tutti fattori per i quali la top 10, come obiettivo da fissarsi a priori, ha perso molto appeal, e che mi spinge a dire che - paradossalmente - oggi un piazzamento nei 10 ha un valore relativo* rispetto a quello che poteva avere nei primi anni duemila, mentre è diventato molto più difficile vincere un Giro, o anche solo salire sul podio (per altri motivi, è un po' lo stesso concetto per il quale oggi nei grandi campionati di calcio c'è molta più differenza di valori tra le prime 2-3 e la 5ª-6ª).

* parlo di valore tecnico delle top 10 di Giro e Vuelta (NON di quella del Tour) e della prestazione necessaria per arrivare nei 10, mentre il valore in termini di punti WT è fin troppo elevato, e lo si vede dalla cura con cui le squadre medio piccole difendono il piazzamento nelle ultime tappe.

@emmea90, per quello che riguarda i percorsi più o meno duri nella prima metà di un GT: secondo me da questo punto di vista la tendenza di ogni organizzatore (compresa l'Aso, e compreso.. @Stylus nella tracciatura del Giro dei Tugas :D ) è quella di rendere la narrazione della corsa il più possibile incerta fino alla fine. Per cui ecco tante tappe intermedie al posto dei piattoni più noiosi che ormai stanno quasi scomparendo (tanto in Italia - dove alla loro estinzione ha contribuito il ritiro di Cipollini e Petacchi cui non ha corrisposto un ricambio generazionale tra i velocisti nostriani - come in Francia) ma ecco anche, come altra faccia della medaglia, la concentrazione dei tapponi negli ultimissimi giorni di gara: una tendenza ormai ancora più palese nello stesso Tour, che fino ad una decina di anni fa concentrava Alpi e Pirenei nei due weekend centrali (approfittando del fatto che il 14 luglio si colloca grosso modo in quella fase della corsa) e che spesso tra l'ultima tappa di montagna e la crono decisiva lasciava anche 3-4 tappe assolutamente anonime. Per cui penso che sarebbe controproducente proporre già nella prima metà tappe capaci di fare sfracelli sì, ma anche di mettere già un'ipoteca sulla lotta per la maglia rosa o gialla, con tutto quel che ne consegue in termini di perdita d'interesse da parte del pubblico. Con tutto che poi, a prescindere da quel che può fare l'organizzatore col percorso, se alla Pierre Saint Martin Froome ti ammazza il Tour, e nei giorni seguenti Quintana corre in difesa di Valverde, non c'è percorso che tenga.

Modificato da smec-easyjet
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