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The champion is back!


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Dopo "Un sogno tutto italiano", la story di PCM 12 che ho portato avanti e concluso poco tempo fa, adesso mi faccio avanti anche su PCM 13 con "The Champion is Back" una story collegata con la precedente, pertanto riscriverò alcune pagine di diario scritte dal campione Alessio Rabetta già postate nell'altra story per fare capire qualcosa a chi non avesse seguito l'altra! :D

 

Cominciamo!

 

Stavo cercando di attaccare in discesa, dovevo allungare sugli inseguitori per tenermi stretto la maglia gialla quando un evento terribile condizionò per sempre la mia vita... durante la discesa un cieco attraversò la strada armato del suo bastone, il quale si infilò tra i raggi del mio cerchione anteriore, la biciclettà impennò e io caddi rovinosamente al suolo, sembrava potesse essere una nuova tragedia dopo-Weylandt, per due giorni non si sapeva se avessi aperto nuovamente gli occhi, o se non avessi mai potuto vivere... Mi risvegliai, fortunatamente riuscì a cavarmela con tre costole rotte, gionocchio destro rotto, caviglia destra malconcia, clavicola rotta e una grossa cicatrice sulla testa - per fortuna - aggiungerei. Quando i telegiornali lo dissero in TV molti ascoltatori pensavano fosse una barzelletta di pessimo gusto... In effetti se non mi fossi fatto nulla sarebbe stato anche divertente...

 

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La stanza era gremita, alcuni erano addirittura in lacrime, tuttavia sapevo di doverlo fare, ormai avevo preso una decisione e andava portata a termine, mi portai senza problemi - ormai il peggio era passato - sul palchetto appositamente allestito per l'evento e nel farlo il pubblico lanciò un grido di acclamazione nei miei confronti, c'ero abituato, ma devo ammettere che quel giorno era diverso, la folla era dispiaciuta per il triste evento, tuttavia contenta perchè io fossi tornato in salute, quindi le due cose si pareggiavano, non volevo esitare, perciò arrivai subito al sodo: <<Signori e signore, vi ringrazio per essere venuti qui, arriverò dritto al punto...>>

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<<Signori e signore, vi ringrazio per essere venuti qui, arriverò dritto al punto... In carriera ho vinto di tutto, veramente di tutto, la prima corsa che ho vinto è stata il Giro di Calabria, l'ultima il Giro d'Italia. Non ho rimpianti, ho sempre corso con la testa ma sopratutto con il cuore, cercando sempre di fare divertire gli appassionati a casa. Sono uno dei pochi ciclisti ad avere vinto tutti e tre i GT in carriera... Non mi sento il più grande corridore della storia, e nemmeno il più grande corridore italiano, sono forte solo in salita. Comunque, vi ringrazio per avermi assistito in nove anni di professionismo, oggi appenderò scarpini e bicicletta al chiodo. Non riuscirei ad essere lo stesso dopo la brutta caduta, inoltre ormai è arrivata l'ora per me. Ringrazio tutti voi, di tutto.>>
La sala era un misto di applausi, gioia e tristezza, qualcuno addirittura piangeva, quel giorno, finiva la carriera da ciclista di Alessio Rabetta.

 

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Tornai a casa, mia moglie e mio figlio si erano già addormentati, io non riuscivo a prendere sonno, guardai la sveglia: 02:23 mi alzai e andai in salotto, vidi davanti a me la parete dei trofei, mi scese una lacrimuccia a pensare che non avrei più potuto lottare per quelle maglie. Decisi di andare via dall'Italia per scappare dal mio passato e non avere più nostalgia delle due ruote. Passai la notte a organizzare il viaggio, quando mia moglie si alzò e le comunicai il viaggio fu entusiasta, domani mattina partiremo per un paese tanto lontano quanto magnifico...

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Eravamo in aereoporto, io ero frastornato dalla nottata in cui non ho chiuso occhio. Ultima chiamata per il nostro aereo, ci eravamo imbarcati sull'aereo per Fortaleza, dove avevamo affittato una casa per sei mesi.

Eravamo in Brasile, ma non in un'affollata città come Rio, eravamo in un paesino vicino Fortaleza, dove la vita viveva tranquilla e noi potevamo rilassarci.
Passato un mese dall'arrivo in Sudamerica riuscì finalmente a dimenticarmi la brutta caduta al Tour e il ciclismo professionistico in generale, ogni tanto uscivo per un giretto di 50Km, poi tornavo a casa, ero in armonia con me stesso e sopratutto con la mia famiglia, potevo vedere mio figlio mentre cresceva e dare più attenzioni a mia moglie.

 

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Ormai era l'ultima settimana di permanenza in Brasile, poi saremo dovuti tornare in Italia, ero contento di tornare nel mio paese, tuttavia un pò di dispiacere nel lasciare questa terra assaliva un pò tutti... Stavo preparando la cena quando a un tratto bussarono alla mia porta, ignaro di chi potesse essere a quell'ora aprì, mi si parò davanti un ragazzone in giacca e cravatta, un brasiliano dall'accento molto marcato, mi chiese se potevamo parlare e io ovviamente acconsentì.

<<Alessio, sappiamo della sua esperienza nel mondo del ciclismo e volevamo chiederle...>>
Una morsa assalì il mio cuore, mi ero ormai dimenticato del ciclismo, ma era Gennaio e stava per ricominciare la stagione ciclistica, mi avrebbero chiesto di tornare a correre? Ne ero in grado? Pensai immediatamente se accettare o meno un eventuale richiesta, il mio interlocutore se ne accorse e si fermò
<<...Tutto a posto signore? Si sente bene?>>
<<Cosa? Ehm, si si, certamente, continui, prego.>>
<<Ecco, grazie, dicevo ehm... Ero rimasto... Ah sì, sappiamo della sua esperienza nel mondo del ciclismo e volevamo chiederle se lei si sentisse pronto per un ritorno nel mondo del ciclismo...>>
Lo interruppi, non avevo intenzione di prendere sberle da chiunque, ero fuori forma e acciaccato: <<No, non mi interessa tornare a pedalare, ho preso una decina di chili da quando ho smesso e...>> Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata: <<Ahahahahahah! Ma cosa le salta in mente! Ovviamente lei non potrebbe competere nemmeno per la top 100 in queste condizioni, le volevo chiedere se le interessava diventare D.S di un nuovo team Sudamericano!>>
<<Cosa? WOW, è fantastico, certo che accetto!>>
<<Perfetto! Grande Alessio, domani mattina un'auto la passerà a prendere con tutta la sua famiglia, lei firmerà il contratto e poi tornerà in Italia, dove una settimana dopo verrà presentata la squadra.>>
<<Ehm, ok, ma perchè proprio in Italia se il team è sudamericano?>>
<<Svolgere la presentazione in un paese magnifico come l'Italia conviene per un discorso di immagine, capisce?>>

 

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Ero nella sede del team e stavo per firmare il contratto che mi avrebbe legato a questo nuovo team per 2 anni, poi avremmo visto, il signore di fronte a me era italiano, poi alla sua destra il ragazzone che mi aveva parlato. Ci presentammo, l'italiano si chiamava Giacomo qualcosa, mentre il brasiliano Romero Caberas, Giacomo cominciò
chiedendomi come andassero le cose in quel periodo, poi io chiesi qualche informazione sul team: <<I corridori che avrò saranno già dei campioni?>> <<Non possiamo permetterci Contador, però avrai a tua disposizione comunque un buon team con tanti giovani forti e promettenti.>>
<<Volevo sapere, non è stato difficile creare un gruppo competitivo con addirittura l'80%di sudamericani visto il difficile periodo che il ciclismo sta passando e la povertà del continente?>>
<<Beh, non capisco perchè dica così, l'America è forse il continente più ricco al mondo, del Sudamerica ci sarà qualche corridore, ma non saranno certo tutti sudamericani.>>
<<Cosa? Ma Romero mi ha detto che sarebbero stati tutti sudamericani!>>
<<Ah, Romero, non ti posso lasciare un attimo da solo, purtroppo non ha una grande capacità con l'italiano e ha sbagliato qualche parola, il team sarà americano, avremo soltanto qualche corridore con nazionalità fuori dall'america, la nostra cultura non deve morire.>>
Ero abbastanza stupito di quanto accaduto, quell'idiota di un brasiliano mi aveva detto tutt'altra cosa... Meglio così dai, un team più competitivo.

 

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Cominciamo con la presentazione del team, il Wirgley's - Felt Cycling Team! Orgogliosamente americano.

 

Passiamo ai corridori, cominciamo con Andrey Amador!

 

Discreto scalatore e cronomen il costaricano proverà a farsi valere nella prima parte di stagione e al Giro d'Italia, sopratutto per la presenza della cronosquadre.

 

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Rafael Andriato! Discreto velocista brasiliano farà da apripista a Haedo nelle prime gare della stagione, poi proverà a dire la sua nelle gare di marzo e aprile, dopodichè tornerà a tirare le volate a Haedo al Giro d'Italia, se saremo invitati.

 

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Cominciano i giovani, Omar Arellanos, promettente scalatore Venezuelano, ottimo sulle montagne e buono a cronometro, punta di diamante della squadra per il futuro, peccato per il valore in collina, dove potrebbe soffrire.

 

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E' il momento di Atapuma, il colombiano potrà essere gregario nei piccoli e grandi giri.

 

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Jules Brenes è un corridore abbastanza inutile preso sopratutto per avere qualcuno da mandare nelle garette per migliorare la condizione, magari potrà anche portare le borracce per i primi 20Km nei GT.

 

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Speravamo potesse essere uno scalatore promettente mentre invece avrà più o meno la stessa funzione di Atapuma, cacciatore di tappe e gregario.

 

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Altro giovane promettente, anche lui venezuelano, promette bene in montagna, mentre per lui poche le possibilità di fare classifica in un GT vista la scarsità a cronometro.

 

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Joseph Dombrowski, Joe per gli amici è una grande promessa per il ciclismo americano, ottimo sulle montagne e discreto a cronometro.

 

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Durbridge è un giovanissimo cronomen che potrebbe diventare uno dei migliori nella specialità.

 

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Già discreto velocista adesso promette molto bene.

 

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Fischer ormai vecchiotto ha comunque buone doti da apripista e sarà utile ai nostri velocisti.

 

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Juan Josè Haedo, 31 anni ma comunque ancora margini di miglioramento per il buon velocista argentino, capitano nelle corse di Febbraio e al Giro d'Italia, oltre a qualche corsa a fine stagione.

 

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Marco Haller speravamo potesse diventare il re dei velocisti mentre invece diventerà solo un buon apripista.

 

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Ecco il pezzo forte della squadra, il sommo capitano: Sergio Henao, il colombiano è un discreto scalatore ma sopratutto ottimo collinare e cacciatore di tappe nei GT, lui punterà forte sulle Ardenne per portare a casa punti d'oro.

 

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Oyarzun è un copia-incolla di Brenes: è un corridore abbastanza inutile preso sopratutto per avere qualcuno da mandare nelle garette per migliorare la condizione, magari potrà anche portare le borracce per i primi 20Km nei GT.

 

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in proiezione grande vallonaro l'unico italiano del gruppo, potrebbe già dire la sua in qualche tappa di un qualche giretto.

 

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Purizaga diventerà un buon scalatore ma pessimo cronomen, penso diventerà un gregario.

 

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Anche Ricardi potrebbe diventare un discreto vallonaro

 

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Josè Rujano, cacciatore di tappe e gregario al Giro, dove potrebbe cercare una top 10 in generale.

 

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Samoilau altro europeo del gruppo e discreto scalatore.

 

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Sarmiento è un buon gregario

 

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Sims potrebbe diventare un buon cronomen

 

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Capitano per i GT adesso e in futuro Talansky è molto promettente e potrebbe diventare un vero e proprio campione

 

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Tuft nonostante l'età resta un ottimo cronomen.

 

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Ecco a voi il Merckx del Brasile, do Nascimento ha le potenzialità per vincere tutto, adesso lo alleneremo per il pavè e le classiche, poi magari per i GT.

 

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Ecco il pezzo forte: Taylor Phinney!

L'americano è un grande cronomen e ottimo pavearo!

 

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Ecco quindi il roster completo!

 

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