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Topic Doping


klaus

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Ciclismo: positivo all'Epo l'italiano Eddy Ratti

LOSANNA - Eddy Ratti positivo all'epo ricombinante. Il ciclista azzurro e' risultato positivo in un controllo antidoping a sorpresa disposto dall'Uci. Il test e' stato effettuato il 21 gennaio scorso nella case del ciclista, a Lodi. (RCD)

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Ciclismo: positivo all'Epo l'italiano Eddy Ratti

LOSANNA - Eddy Ratti positivo all'epo ricombinante. Il ciclista azzurro e' risultato positivo in un controllo antidoping a sorpresa disposto dall'Uci. Il test e' stato effettuato il 21 gennaio scorso nella case del ciclista, a Lodi. (RCD)

Aleee...uno di meno

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Riccò sta sulle scatole a molti ma mi pare molto superficiale mettersi a sparare giudizi sulla vita privata di una persona senza conoscere come sono andate le cose realmente fra loro. Può essere successo di tutto e noi non sappiamo nulla.

certo hai ragione, ma dalle sue dichiarazioni pare che non gliene freghi nulla dato che le ha rese pubbliche alla stampa...i panni sporchi si lavano in casa, non in piazza

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Ciclismo: positivo all'Epo l'italiano Eddy Ratti

LOSANNA - Eddy Ratti positivo all'epo ricombinante. Il ciclista azzurro e' risultato positivo in un controllo antidoping a sorpresa disposto dall'Uci. Il test e' stato effettuato il 21 gennaio scorso nella case del ciclista, a Lodi. (RCD)

ma la sqiadra di ratti era la ex-lpr vero?

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Continua la telenovela Ricky-Vania

da La Gazzetta dello Sport del 13 febbraio

a firma Claudio Ghisalberti

«Non ce la faccio più. Cerco di allenarmi, vado in bici e pedalo, ma con la testa non ci sono». Riccardo Riccò telefona da Milazzo, in Sicilia. Si trova a casa di un amico con Paolo Bailetti, suo compagno di squadra alla Flaminia. La sua voce è stanca, delusa. La telefonata è uno sfogo, una richiesta d’aiuto, dell’uomo prima che dell’atleta. «Io e Vania (la sua compagna, mamma del piccolo Alberto, ndr) ci siamo lasciati».

A fare esplodere la situazione, forse già da prima non molto stabile, è stata la positività della crossista romagnola al Cera, l’epo di terza generazione, ai campionati italiani che si sono corsi all’Idroscalo di Milano il 10 gennaio.

«Venerdì 29, mentre eravamo a Donoratico, ci hanno dato la notizia. La domenica dopo, siamo tornati a casa. Il lunedì sono partito per la Sicilia e il nostro rapporto di fatto può considerarsi chiuso da allora».

Perché ha preso questa decisione?

«Per colpa mia sono finito in un buco nero, ma con sacrifici enormi ne stavo uscendo. La positività di Vania per me è una badilata in faccia che mi ha ricacciato sotto terra. Capisco che anche per lei sia un momento critico, ma non è giusto che paghi ancora io. E ancora meno giusto è che paghi la mia squadra, lasciata fuori dalle corse importanti di primavera. Una brutta botta. Finché Vania non mi dimostra che è veramente innocente, io non farò nessun passo indietro».

Arrabbiato per l’esclusione della Flaminia da Montepaschi, Tirreno e Sanremo?

«No. Direi che la scelta degli organizzatori mi addolora ma è inevitabile, persino giusta. Se ti metti dalla loro parte che cosa avresti fatto? Mi spiace solo non avere gli strumenti per dimostrare a tutti che io non c’entro nulla. Credetemi, sono innocente».

Lei a suo tempo parlò di test del dna per verificare la compatibilità con i campioni.

«Sì, i test non sbagliano. Infatti, a suo tempo, a Vania confessai le mie colpe. Se lei è innocente, faccia il test del dna e me lo dimostri. Voglio la verità a qualunque costo».

Vi sentite al telefono? Vi parlate?

«Più no che sì. Poco e niente. E’ una situazione del cavolo».

E vostro figlio?

«Questa è una vera pena, un dispiacere grande. Comunque sta con sua madre. Allontanarsi da un figlio non è facile, ma nella vita capita di dovere affrontare situazioni che impongono una scelta».

I suoi genitori come vivono questo nuovo dramma?

«Sono giù di morale. I genitori di Vania invece sono spariti».

E adesso?

«Non ce la faccio con la testa. Non ci sono per niente. Speriamo di ritrovare presto la serenità, ma non sarà facile. Ho il biglietto aereo per tornare a casa lunedì, ma credo che non prenderò quell’aereo. Voi al mio posto che cosa avreste fatto?».

Beh... sull'ultima domanda ci sarebbe tanto da dire....

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premetto che non sono un sentimentale (e ce n'è di gente che può confermarlo :lol: ) ma lui è tutto tranne che una persona corretta verso chi davvero gli è stato vicino...mi piacerebbe vederlo vincere tutto in bici e perdere nelle cose che veramente contano, chissà allora che dichiarazioni rilascerebbe...

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su tuttobiciweb c'e questa notizia

Francia: mandato di cattura internazionale per Landis

Un mandato di cattura internazionale è stato emesso il 28 gennaio scorso nei confronti del ciclista statunitense Floyd Landis che non ha risposto alla convocazione di un giudice francese. A darne notizia è stato il presidente della AFLD (Associazione Francese Lotta al Doping), Pierre Bordry.

Floyd Landis, vincitore del Tour 2006 poi squalificato per positiviità al testosterone, ed il suo connazionale Arnie Baker erano stati citati dal giudice del Tribunal de Grande Instance di Nanterre (vicino a Parigi) Thomas Cassuto, nell’ottobre scorso per «aver utilizzato documenti del laboratorio di Châtenay-Malabry in loro difesa nel procedimento giudiziario, documenti che sono stati sottratti abusivamente dal sistema informatico della AFLD» ha spiegato Pierre Bordry.

La AFLD aveva avviato un’azione legale contro ignoti dopo che nel settembre 2006 il suo sistema informato era stato violato.

«Sembra che Landis abbia fatto tutto il possibile per entrare nel nostro sistema informatico con l’obiettivo di dimostrare il laboratorio è stato sbagliato. Le indagini hanno tracciato una rete di hacker che riconducevano al corridore americano».

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Il reato sarebbe quello di frode informatica,il mandato d'arresto esiste solo in Europa non è internazionale ed inoltre per i paesi extraeuropei bisogna chiedere l'estradizione quindi ribadisco che il mandasto d'arresto vale solo nei paesi europei

P.S. Sarà pur servito a qualcosa fare l'esame di Diritto Penale cavolo :D

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Doping: due anni di squalifica ad Olaf Pollack

Olaf Pollack è stato squalificato dalla Federazione Ciclistica Tedesca fino al 13 settembre 2011 per una positività (ad una sostanza non comunicata) riscontrata nello scorso mese di luglio. Pollack, che in passato è stato anche maglia rosa al Giro e ha ottenuto i suoi migliori risultati in pista, ha preannunciato ricorso perché, a suo dire, i risultati delle analisi sui campioni A e B avrebbero dato risultati discordanti.

fonte:tuttobici.web

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