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sateo

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  1. Ma come siete competenti...chi sono Belletti e Brambilla, due neopro???
  2. E' la sua corsa e questo si era capito da tempo, e oggi Alessandro Petacchi (Lampre) lo ha confermato, vincendo per la sesta volta Gran Premio Costa degli Etruschi. Lo spezzino, ha battuto allo sprint, il sardo Alberto Loddo (Androni Giocattoli), finalmente tornato ad alti livelli, e Fabio Sabatini (Liquigas Doimo). Al quarto posto si è classificato Mattia Gavazzi (Colnago CSF). La corsa è stata caratterizzata dal grande freddo e dalla pioggia battente, che fortunatamente si è fermata prima della volata finale. La Lampre è stata la squadra di riferimento della corsa, ed è stata perfetta, portando Petacchi allo sprint a ranghi compatti. L'unico problema c'è stato all'ultimo km, quando si è creato un buco nel treno Lampre, e che ha dato vita ad una volata confusa, che Petacchi è stato comunque bravissimo a vincere. Per Ale-Jet, questo è il terzo successo stagionale, che si va ad aggiungere alle due tappe conquistate al Challenge Calabria. Davvero un grande inizio di stagione per Petacchi. Ordine di arrivo 1. Alessandro Petacchi (Lampre) 2. Alberto Loddo (Androni Giocattoli) 3. Fabio Sabatini (Liquigas Doimo) 4. Mattia Gavazzi (Colnago CSF) 5. Oscar Gatto (ISD Neri) 6. Enrico Rossi (Ceramica Flaminia) 7. Gianluca Brambilla (Colnago CSF) 8. Claudio Cucinotta (De Rosa Stac Plastic) 9. Andrea Piechele (Carmiooro NGC) 10. Alessandro Maserati (Ceramica Flaminia) (spaziociclismo)
  3. Donoratico chiama Petacchi Insegue la sesta consecutiva Nel GP Costa degli Etruschi il velocista passato alla Lampre insegue la sesta vittoria consecutiva. Debutto stagionale per Cunego SAN VINCENZO (Livorno), 5 febbraio 2010 - Ormai la sua faccia da uomo spot del ciclismo sta a questa corsa come quella di Beckham alla pubblicità di Armani. Vedere Alessandro Petacchi sul podio di Donoratico con in mano un bottiglione di Sassicaia è diventata una consuetudine. Domani (sabato 6) sul litorale livornese si corre il 15° Gp Costa degli Etruschi-Trofeo Tmc Transformers (193 km), che lui considera la gara d’apertura della sua stagione (anche se quest’anno non lo è) e il velocista spezzino parte ancora da favorito. La volata vincente di Petacchi nel 2009. Bettini casa dolce casa — Negli ultimi cinque anni in Toscana ha vinto sempre lui. E ora che è passato alla Lampre-Farnese Vini del suo idolo Saronni, non vuole perdere le buone abitudini. "Si corre non lontano da casa mia - dice lo spezzino trapiantato a Lido di Camaiore -. Ci sono tanti amici, tifosi e gente che non mi vede durante l’anno. Viene sempre anche mia moglie, per cui ci tengo a vincere". Gli indizi perché sia un altro Petacchi-show ci sono tutti. Per Ale-jet il debutto è stato strepitoso: due tappe vinte al Giro della Provincia di Reggio Calabria, dove ha dimostrato di andare forte anche in salita. Inoltre il suo treno (Da Dalto, Lorenzetto, Bernucci, Hondo) già fila che è un piacere. Occhio al baby — A Donoratico, però, i rivali non mancano. Tra i velocisti delle altre squadre, ci sono il giovane Guarnieri (Liquigas), Paolini (Acqua&Sapone), Loddo (Androni), Gatto (Isd), Mattia Gavazzi (Colnago) ed Enrico Rossi (Flaminia). In gara 134 corridori di 15 squadre, tra cui Visconti e Sella. Sarà anche il debutto stagionale per Damiano Cunego, l’altro capitano della Lampre di Petacchi, che nell’occasione spera di dare il suo contributo. "Quest’inverno non mi sono perso neppure un giorno di allenamento. Gli altri si lamentavano tutti per il maltempo, io invece sono riuscito a rispettare il programma alla virgola. Sono più snello e brillante dello stesso periodo dell’anno scorso". (gazzetta.it)
  4. G.P. COSTA DEGLI ETRUSCHI Altimetria e Startlist http://www.cicloweb.it/SchedeCorse/2010/10...html#altimetria
  5. Non riesce la tripletta a Borut Bozic (Vacansoleil), che nella terza tappa dell'Etoile de Besseges, viene battuto allo sprint da Samuel Dumoulin (Cofidis). Al terzo posto si piazza Tom Veelers (Skil - Shimano). Ancora un buon piazzamento per Enrico Gasparotto (Astana), decimo al traguardo. E' stata una tappa molto combattuta, con ritmi molto elevati, ed una velocità superiore ai 40 km/h. Fin dall'inizio ci hanno provato in molti ad andare in fuga. C'è stato un primo tentativo di 7 uomini, tra cui Cyril Gautier (Bbox Bouygues Telecom), ma il gruppo li ha ripresi. Ce ne è stato un secondo, composto addirittura da 13 uomini, ma il gruppo ha ancora una volta rintuzzato l'attacco. La fuga buona è partita al km 76, composta da Sandy Casar (Française des Jeux), Christophe Kern (Cofidis), Fabrice Jeandesboz (Saur-Sojasun) e Sander Armée (Topsport Vlaanderen). Il gruppo però non gli ha lasciato molto spazio, concedendogli un vantaggio massimo di 3' 45", e riprendendoli ai 7 km dal traguardo. Nel finale è stata ancora una volta la Vacansoleil a prendere in mano le operazioni di preparazione allo sprint, ma questa volta Bozic, è stato beffato dal piccolo Dumoulin. Bozic riesce comunque a mantenere la leadership della corsa, incrementando anche, grazie agli abbuoni, il vantaggio su Molmy e Eeckhout. Da segnalare il ritiro di Scott Davis (Astana) e del nostro Fabio Polazzi (Verandas Willems). Domani quarta tappa, 140 km con partenza e arrivo ad Ales. Ordine d'arrivo 1 Samuel Dumoulin (Cofidis, Le Crédit en Ligne) 2 Borut Bozic (Vacansoleil Pro Cycling Team) 3 Tom Veelers (Skil-Shimano) 4 Nico Eeckhout (An Post-Sean Kelly) 5 Mathieu Ladagnous (Française des Jeux) 6 Fabien Bacquet (BigMat-Auber 93) 7 Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen-Mercator) 8 Mickaël Larpe (Team Roubaix-Lille Métropole) 9 Grégory Joseph (Topsport Vlaanderen-Mercator) 10 Enrico Gasparotto (Astana) (SPAZIOCICLISMO)
  6. La seconda tappa dell'Etoile de Besseges, va a ancora una volta a Borut Bozic (Vacansoleil), che batte allo sprint finale Arnaud Molmy (Roubaix Lille Métropole), Nico Eeckhout (An Post-Sean Kelly) e Dominique Rollin (Cervélo Test Team). La tappa ha visto la lunga fuga a due di Laurent Lefevrè (Bbox - Bouygues Telecom) e Benoit Vaugrenard (Francaise de Jeux). Il gruppo, tirato dagli uomini della Vacansoleil, ha controllato, lasciando ai due un vantaggio massimo di minuti. Dopo il ricongiungimento, avvenuto a 40 km dal traguardo, ci hanno provato in tanti a tentare la sortita solitaria, prima Anthony Geslin (Francaise de Jeux), poi il suo compagno Yoann Offredo, e anche Diego Tamayo (Carmiooro), ma il gruppo non ha lasciato spazio, e per la seconda volta consecutiva si è arrivati allo sprint, con Bozic che ha dimostrato di essere il velocista da battere qui in Francia, vincendo senza problemi davanti a Molmy e Eeckhout. C'è anche una traccia di Italia oggi nella top ten, con Enrico Gasparotto (Astana), che ha colto un settimo posto Bozic riesce anche a mantenere la leadership della corsa, davanti a Eeckhout. Domani la terza tappa, con partenza da Pont St Espirit, e arrivo a Bagnols sul Ceze, per un totale di 148 km da percorrere. Ordine di arrivo 1 Borut Bozic (Vacansoleil Pro Cycling Team) in 3h 35' 2 Arnaud Molmy (Team Roubaix-Lille Métropole) st 3 Nico Eeckhout (An Post-Sean Kelly) st 4 Dominique Rollin (Cervélo Test Team) st 5 Sébastien Chavanel (Française des Jeux) st 6 Samuel Dumoulin (Cofidis Le Crédit en Ligne) st 7 Enrico Gasparotto (Astana) st 8 Fabien Bacquet (BigMat-Auber 93) st 9 Hans Dekkers (Landbouwkrediet) st 10 Tom Veelers (Skil-Shimano) st (spaziociclismo)
  7. Vittoria allo sprint per Borut Bozic (Vacansoleil), nella prima tappa dell'Etoile de Besseges, davanti a Niko Eeckhout (Sean Kelly). La tappa è vissuta sulla lunga fuga di Julien Loubet (Ag2r - LaMondiale) e di Floris Goesinnen (Skil - Shimano). Il gruppo ha concesso loro un vantaggio massimo di 6' 55" ad 80 km dal traguardo, ma poi ha cominciato a rosicchiare secondi, sotto la spinta della Francaise de Jeux e della Vacansoleil. Ai - 20km dal traguardo, è stato Johan Coenen (Topsport Vlaanderen), ad uscire dal gruppo, e a raggiungere i due fuggitivi, nel tentativo di dare nuova linfa all'azione, ma non c'è stato niente da fare di fronte alla rimonta del plotone. Si è dunque arrivati allo sprint, con Bozic che ha sfruttato alla perfezione il lavoro del suo team, ed è andato a conquistarsi il primo successo stagionale. Per Bozic arriva anche la prima maglia di leader. Domani seconda tappa da Nimes a Saint Ambroix, di 141 km. Ordine di arrivo 1 Borut Bozic (Vacansoleil Pro Cycling Team) in 3h 46' 2 Nico Eeckhout (An Post-Sean Kelly) st 3 Arnaud Molmy (Team Roubaix-Lille Métropole) st 4 Sébastien Chavanel (Française des Jeux) st 5 Grégory Joseph (Topsport Vlaanderen-Mercator) st 6 Fabien Bacquet (BigMat-Auber 93) st (spaziociclismo)
  8. Se la RadioShack non è interessata, stia pure a casa. Meglio giovani italiani motivati che americani svogliati!
  9. Se Greipel e la HTC-Columbia aveva tenuto botta alla combinazione dei fattori Evans, Valverde, Luis Sánchez e Willunga Hill, non riuscivamo a scorgere neppure all'orizzonte qualcuno in grado di dar fastidio oggi al leader della corsa. La tappa, la più corta della corsa coi suoi 90 km, tutti in circuito (piatto) ad Adelaide, è di quelle che Greipel ha vinto a iosa e, con una squadra cucita su misura per questi tracciati (massì, diamo un briciolo di gloria anche a chi ha lavorato tanto nell'ombra: Eisel, Goss, Grabsch, Rogers, Roulston e Sieberg), il tedesco poteva di certo dormire sonni tranquilli. E infatti così è stato, se pensiamo che l'attacco più pericoloso è stato portato da Wesley Sulzberger, già in bella evidenza ieri, che doveva recuperare 39" in classifica ed è riuscito a gestirne anche 50 a circa 20 km dalla fine. Una probabilità su mille di farcela, ma applausi a questo bel ragazzotto australiano dal cognome tedesco che almeno ci ha provato e chissà, magari una volta Davide sconfiggerà davvero Golia. Ripreso Sulzberger, sono cominciate le lotte tra i variopinti treni dei velocisti, quello rosso Radioshack per Steegmans, quello arancio Rabobank per Brown, quello blu elettrico del Team Sky per Henderson, mentre Greipel si limitava a controllare che tutto procedesse secondo i piani. Il colore giusto è quello blu del Team Sky, tempi perfetti, Sutton si lancia con Henderson a ruota e nessuno riesce a contendere le possibilità di vittoria al duo australiano-neozelandase, né Brown, né McEwen, né tantomeno Greipel che più che altro è attento a non perdere secondi che gli possano risultare fatali. Di secondi buoni a scalare la classifica ne conquista Henderson, che tra traguardo volante e piazzamento all'arrivo, ne totalizza nove, sufficienti per superare in un colpo solo Evans, McEwen e Roberts e completare il podio della generale con Greipel e LL Sánchez. Dunque la prima vittoria ufficiale stagionale per il Team Sky è arrivata da Sutton, così come nel carniere di Greipel arriva la quarta, che significa secondo Tour Down Under conquistato, come solo O'Grady riuscì a fare a cavallo dei due millenni, tra il 1999 e il 2001. E ci perdonerete se cogliamo l'occasione per spendere due parole in ricordo del povero Alessio Galletti che in quell'occasione conquistò una delle sue quattro vittorie da professionista. (cicloweb)
  10. Nei giorni scorsi c'eravamo fatti stuzzicare la fantasia da questo misero strappetto che avrebbe portato i corridori all'arrivo della terza tappa del Tour Down Under: i (tanti) nomi buoni presenti in Australia si vorranno testare sin da gennaio? In realtà forse il nostro è stato più un riflesso pavloviano di associare i concetti "finale in leggera salita" e "Valverde" visto che buona parte del suo palmarès, l'Embatido, l'ha scritto proprio in arrivi simili a questo. E probabilmente il buon Pavlov avrà fatto lo stesso scherzetto anche a lui che non ha potuto resistere alla tentazione di lanciarsi allo sprint su questa rampetta spaccagambe per i velocisti. Sì, perché di velocisti in gruppo in quel momento ce n'erano, eccome. C'era Brown, c'era Steegmans, c'era il capoclassifica Greipel - che mantiene così la maglia di leader - e c'era addirittura McEwen: ma nessuno di loro è riuscito ad essere protagonista nei metri finali. O meglio uno sì, quello che non t'aspetti, il Footon (ancora loro!) Manuel Cardoso che, in barba a Valverde o a chicchessia, ha piazzato la sua progressione finale vincente e tra cinquant'anni potrà mostrare orgoglioso ai nipotini la foto che lo ritrae esultante tra il campione spagnolo e, udite udite, il campione del mondo Evans. Bel quinto posto di Finetto, atteso dalla stagione della definitiva consacrazione dopo le buone cose fatte vedere fin qui, appena dietro al compagno di squadra Sagan, ventenne slovacco da seguire. Con gli abbuoni conquistati sul traguardo, i grandi sfidanti dell'ultima Vuelta sono ora in classifica a 14" e 16" da Greipel. Vantaggio ormai rassicurante? Dipende da quanta voglia hanno i due di vincere un Tour Down Under: la salitella di Willunga, da percorrere due volte sabato, se affrontata con un certo piglio, potrebbe dimostrarsi anche indigesta al tedescone e ai suoi colleghi (l'anno scorso arrivò un gruppo di una quarantina) e regalarci un gustoso antipasto di inizio stagione. (cicloweb)
  11. Probabilmente qualcuno dalle parti di Adelaide potrebbe proporre la cittadinanza onoraria per André Greipel: il potente velocista tedesco è assolutamente irresistibile al Tour Down Under e con oggi è arrivato a ben sette vittorie di tappa in tre anni (periodo durante il quale ha vinto anche una volta la classifica generale ed il criterium d'apertura) e non sembra volersi fermare per alcun motivo. Anche oggi già prima del via si sapeva che si sarebbe arrivati in volata ma l'australiano David Kemp, in compagnia di due Omega Pharma, Delage e Kaisen, ha provato a movimentare un po' la giornata ma senza grossa fortuna visto che gli squadroni dei velocisti hanno sempre avuto la situazione sotto controllo nonostante il vantaggio massimo avesse toccato gli undici minuti. Il trio di fuggitivi ha così raccolto niente di più che un GPM ed un paio di traguardi volanti venendo poi riassorbiti a 9 km dall'arrivo con la HTC-Columbia e la neonata Sky a condurre le danze il testa al gruppo prima dello sprint. Sul rettilineo finale di Hahndorf invece è entrato nuovamente in scena André Greipel che non ha avuto grossi problemi a lasciarsi tutti alle spalle e ad andare a vincere sullo stesso traguardo che l'aveva già visto a braccia alzate nel 2008: dietro di lui l'affollatissimo sprint provoca anche le prime scaramucce con Greg Henderson (secondo di tappa) e Danilo Wyss che hanno avuto a che fare rispettivamente con McEwen (poi terzo) e Brown. Ancora poca gloria invece per gli italiani dal momento che il migliore è ancora una volta Jacopo Guarnieri ma il velocista della Liquigas non va oltre la quindicesima posizione. La classifica generale adesso vede Greipel con ben 14" di margine su Steegmans e Henderson, 16" su McEwen e Roelandts e 20" su quasi tutto il resto del gruppo: da quando il Tour Down Under è entrato nel Pro Tour s'è sempre deciso grazie agli abbuoni e con ogni probabilità sarà così anche quest'anno a meno che qualcuno non si inventi un numero domani nella tappa con arrivo a Stirling oppure sabato sulla doppia ascesa di Willunga Hill. (cicloweb.it)
  12. Altro capo del mondo, stessa (annunciatissima) musica. In Australia prende il via un Tour Down Under con la starting list più qualificata di sempre: manca sì la Lampre alle prese con le bizze dell'UCI (licenza Pro Tour sì, licenza Pro Tour no? Licenza Pro Tour forse!), ma con Armstrong, Valverde ed Evans, probabilmente in pochi ci fanno caso. Ma, si sa, il Tour Down Under, da che mondo è mondo, è corsa per velocisti, essendo i più bravi di essi riusciti addirittura a portare a casa la classifica generale nelle ultime due edizioni. E così, nella prima tappa, subito testa a testa tra le ruote veloci, anche se già da metà gara si capisce che probabilmente uno di loro ne avrà più dei rivali. Infatti, il gruppetto di giovani attaccanti (l'australiano Roe, il francese Kadri e lo svizzero Kohler) è tenuto a bada per tutto il tempo non dalla Katusha di McEwen, né dalla Rabobank di Brown o tantomeno dall'Astana di Davis - che anzi giungerà al traguardo staccato di più di 8', così come Förster e Haedo - ma da una sola squadra, la HTC-Columbia (sì, gli sponsor quest'anno si sono invertiti di ordine) di André Greipel. E l'anno scorso abbiamo imparato a capire che quando questi lavorano per il loro velocista, lo fanno sul serio e, soprattutto, lo fanno per bene, per di più potendo contare su velocisti di primissimo ordine, come Cavendish, assente qui in Australia, e Greipel appunto. Sul rettilineo finale il tedesco s'è bevuto in un sol sorso le velleità di rimonta della coppia belga Steegmans (che sarà l'uomo di punta per le volate 2010 della RadioShack) e Roelandts, mentre hanno fatto fatica a farsi largo nelle primissime posizioni McEwen, Henderson (vittorioso domenica nel criterium d'apertura) e Brown, che pure godevano di ottime credenziali e hanno chiuso comunque nei 10. La sola squadra italiana al via, la Liquigas, pur provando ad impostare un treno nelle fasi calde, non ha raccolto più del 23° posto di Guarnieri, risultato sicuramente migliorabile già da domani con l'aiuto dei vari Finetto, Dall'Antonia e Sabatini. Nei prossimi giorni - l'abbiamo detto - il menu non offrirà molte variazioni di sorta, anche se un paio di tappe più movimentate, tra giovedì e sabato, potrebbero risultare indigeste ai velocisti puri, pur strizzando l'occhio a quelli un po' più atipici. Aspettate un attimo: e se Valverde... Ecco, ci risiamo, la febbre ricomincia! (cicloweb.it)
  13. sateo

    Spazio Ciclismo

    Può diventare un sito di riferimento per gli appassionati di corse a due ruote. Aggiornatissimo e ricco di informazioni. Complimenti!!!
  14. sateo

    Sateo è vivo

    Ebbene si, cari ragazzi... Sono vivo!!! Chiedo scusa per essere sparito, in effetti, potevo almeno avvisare rassegnando le dimissioni dall'incarico di moderatore. Purtroppo tra lavoro e impegni vari il mio tempo libero si è ridotto tantissimo rispetto a quando andavo alle superiori e passavo il pomeriggio sul web tra i vari forum delle mie passioni (Juve e Ciclismo). Ormai non scrivo piu' da nessuna parte, se non ogni tanto, sul forum di tifosi juventini dove mi ha recuperato Bubba. Colgo l'occasione per ufficializzare le mie dimissioni (sempre se non sono stato già licenziato) da moderatore e spero di organizzare meglio il mio tempo per farmi vedere qua tra voi almeno per le gare importanti. Ancora scusa e auguro a tutti Buon anno (ciclistico e non)!!! Matteo
  15. Vergognoso servizio del TG1 che ha legato l'immagine di Riccò (positivo) a Pantani, quando Pantani non è stato mai beccato positivo a nessun controllo antidoping. Sul Pirata tante chiacchiere e un valore ematocrito alto, su Riccò dei dati inequivocabili.
  16. Invito tutti gli utenti a parlare di doping nei relativi topics. Qua solo commenti sulla corsa. Grazie.
  17. Non ho parole. Un altro colpo al cuore per noi appassionati di ciclismo e non di farmacia!!!
  18. C'è chi come Bulbarelli non ci dorme la notte!!!
  19. Cunego secondo me è il primo a non credere a se stesso, lo vedo sempre che corre in difesa e mai prova a fare qualche scatto come quando vinceva.
  20. Il problema è che il budget messo a disposizione dai vari sponsor influenza troppo rispetto ai risultati. Molte squadre restano professional o continental perchè non possono permettersi la licenza Pro Tour.
  21. Cunego oggi ha patito lo sforzo del rientrare in gruppo, ma certamente la sua attuale condizione non è adatta per competere alla vittoria del Tour...poi se crescerà nella terza settimana non so, ma se certo ogni giorno prende 30" la vedo dura recuperare!!!
  22. Domani arrivano le prime montagne (semplici) sul Massiccio Centrale. Arrivo in quota dopo 10 km al 6%. Niente di sconvolgente, ma testeremo la condizione di chi vuol vincere il Tour.
  23. E' ossessionato, secondo me non dorme la notte!!!
  24. Grande scatto di Valverde, ma tutti gli uomini importanti erano lì piu' (quelli a 1") o meno (quelli a 7"). Comunque a causa dell'annullamento degli abbuoni, questo Tour si deciderà nella terza settimana, quindi chi è troppo in forma adesso rischia il calo alla fine.
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