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io dico che sti poveri cristi non hanno una vita normale...ma vi faccio un esempio:

io sono a casa mia tranquillo e l'uci lo sa....mi squilla il telefono e mi dicono, per esempio, che mia madre, sorella o ragazza che sia ha avuto un incidente grave....il mio primo pensiero quale deve essere? fare un fax o una mail per dire che mi sposto.... ma vi pare normale??? e se uno non lo fa?? si prende la squalifica!!!! mah...continuo a non capire.....un delinquente che ha solo l'obbligo di firma ha mooooooolta più libertà

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L'Eroica cambia data: si disputerà l'8 marzo

Il richiamo al passato, al ciclismo che fu, eroico nei presupposti e nelle risultanze – la fatica sconciante non toglieva il sorriso a quegli uomini rudi che chiedevano alla bici il riscatto dalla miseria – ha suggerito che la prima replica dell’Eroica per i professionisti, la Montepaschi Eroica, avvenisse a pochi mesi dalla sua prima effettuazione, che risale al 9 ottobre scorso. Proprio la gara italiana di maggior suggestione, per i sapori che rievoca, aprirà quest’anno la stagione delle corse della Gazzetta dello Sport, sabato 8 marzo.

Identica nei presupposti, con partenza da Gaiole in Chianti e conclusione a Siena, in piazza del Campo, con sviluppo nei 180 km di cui una buona porzione su strade bianche delle Crete Senesi, la seconda edizione della Montepaschi Eroica si avvarrà di questo spostamento di data (prende il posto in calendario della Milano-Torino per cui si sta alacremente lavorando, con istituzioni e sponsor, per permetterne l’effettuazione, a ottobre, nei pressi del Giro di Lombardia) per poter allineare al via un maggior numero di campioni stranieri, oltre ai migliori italiani che già hanno dichiarato la loro disponibilità a frequentare gli “sterri toscani”: Alessandro Ballan, Daniele Bennari, l’iridato e olimpionico Paolo Bettini, Filippo Pozzato.

Com’è noto, la Montepaschi Eroica – voluta e sostenuta dalla Regione Toscana - assomma le mitologie care alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre, l’una con i suoi tratti di pavé, l’altra con i suoi strappi (i “muri”), brevi e sfiancanti. Il tutto nell’impareggiabile scenario delle Crete che rende questa corsa unica e irripetibile.

La Montepaschi Eroica farà da prologo ideale alla Tirreno-Adriatico che andrà in scena dal 12 al 18 marzo. Sabato 22 marzo è poi in calendario la Milano-Sanremo. Queste le altre date del calendario ciclistico di Rcs Sport/La Gazzetta dello Sport, che oltre al Giro d’Italia (10 maggio-1° giugno), propone quest’anno il Giro del Lazio (9 agosto), la Milano-Torino (16 ottobre), il Giro di Lombardia (18 ottobre).

Tuttobiciweb.it

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Française de Jeux resta in gruppo per altri due anni

La Française des Jeux ha reso nota la sua intenzione di proseguire l’impegno nel ciclismo professionistico. «Il consiglio di amministrazione della Française des Jeux ha votato all’unanimità il progetto di proseguire l’investimernto nel ciclismo anche nelle stagioni 2009 e 2010» ha detto il direttore generale della società, Christophe Blanchard-Dignac.

«A giugno riconvocheremo il consiglio per valutare se effettivamente vi siano stati progressi nella lotta al doping e per definire concretamente quale sarà l’impegno della Française des Jeux pourra in futuro. Lo scorso anno chiedevo: il ProTour rappresenta il futuro? Ora questa domanda è inutile, conosciamo la rispota. A noi interessa disputare il Tour de France e le altre grandi corse».

Tuttobiciweb.it

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Riccò: sfreccia a 200 all'ora, addio patente

Che fosse un dei ciclisti più forti d’Italia era cosa nota, ma che avesse aspirazioni di pilota da formula uno erano in pochi a saperlo. La scoperta, infatti, è stata fatta dai carabinieri del nucleo Radiomobile di Fermo, che però non hanno gradito i suoi insoliti allenamenti fuoripista e gli hanno ritirato la patente.

Stiamo parlando di Riccardo Riccò, il ciclista 24enne di Formigine, che sabato scorso è stato fermato dai carabinieri nelle Marche mentre sfrecciava a circa duecento all’ora lungo la Statale Adriatica. Tutto è iniziato quando due militari, che stavano pattugliando il centro abitato di Porto San Giorgio, in provinvia di Ascoli, hanno visto sfrecciare una Porsche Cayenne, che si dirigeva verso nord. I carabinieri, pensando che alla guida dell’auto ci fosse un ubriaco, si sono messi alle costole della fuoriserie tedesca che, dopo aver raggiunto la massima velocità, ha iniziato a sbandare a zig zag.

A quel punto i militari sono entrati in azione e l’hanno bloccata. Al momento di chiedere i documenti al guidatore si sono trovati davanti a un giovane e a una bellissima ragazza. Uno dei carabinieri, forse appassionato di ciclismo, ha riconosciuto il noto sportivo, che però non ha potuto evitare il ritiro della patente. Dai controlli specifici effettuati subito dopo essere stato fermato, Riccò non è risultato positivo alla prova dell’etilometro.

E pensare che proprio pochi giorni fa, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’atleta aveva dichiarato che, grazie ai guadagni ottenuti con i successi nel ciclismo, aveva potuto comperare l’auto che aveva sempre sognato. La stessa auto, ironia della sorte, che l’altra sera gli è costata il ritiro della patente.

Tra i tanti risultati sportivi conseguiti da Riccò, vanno ricordati il sesto posto in classifica generale nell’ultima edizione del Giro d’Italia e la vittoria di una delle tappe più ambite, quella con arrivo in salita sulle mitiche tre Cime di Lavaredo

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L'iridata Bastianelli e le azzurre sui percorsi di Arona 2008

Da stasera la nazionale azzurra femminile sarà ad Arona, sulla riva piemontese del Lago Maggiore, per il primo raduno collegiale in vista dei campionati europei che si svolgeranno dal 3 al 6 luglio, con l'organizzazione dell'Associazione Ciclistica Arona, in collaborazione con il Pedale Verbanese Delta. "Alloggeremo all'hotel Concorde di Arona - ha dichiarato il cittì Dino Salvoldi - per uno stage di più giorni; stiamo iniziando il lavoro di selezione per i campionati europei. Ho convocato 14 ragazze under 23 e 14 ragazze junior. Il nostro obiettivo è quello di verificare la logistica predisposta dagli organizzatori ma soprattutto vogliamo testare i percorsi di gara e il comprensorio del lago Maggiore e lago D'Orta". Anche la campionessa del mondo Marta Bastianelli parteciperà al raduno: "sabato mattina è programmato l'allenamento con le under 23 mentre domenica mattina si svolgerà l'allenamento con le junior - ha spiegato Salvoldi".

La macchina organizzative dei campionati europei non conosce soste: "Stiamo lavorando per assicurare ad atleti e delegazioni le migliori condizioni sia logistiche che agonistiche e siamo confortati dal riscontro che riceviamo - ha aggiunto Antonio Bertinotti - . Domani è la volta del settore femminile della Federazione Ciclistica Italiana che ha fissato ad Arona la propria base logistica".

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Varese 2008, nasce il Cycling Stadium

Si è conclusa l’intensa “quattro giorni” della delegazione dell’Uci a Varese in vista dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada. Il coordinatore della commissione strada, Philippe Chevallier, ha giudicato molto positivo il nuovo sopralluogo effettuato insieme con Philippe Colliou, Marc Chovelon e Charly Mottet per quanto riguarda l’aspetto tecnico dei percorsi e le strutture necessarie previste all’interno dell’ippodromo “Le Bettole”. Il Comitato Organizzatore di Varese 2008 ha ottenuto il nullaosta dalla commissione dell’Uci per chiamare Cycling Stadium l’impianto varesino che, come è noto, ospiterà le partenze e gli arrivi delle sei gare previste, tre a cronometro e tre in linea.

La commissione Uci ha molto apprezzato il minuzioso piano dei parcheggi e delle vie d’accesso preparato dalla polizia comunale e dalla polizia stradale e ha dedicato particolare attenzione ai progetti per la messa in opera delle strutture tecniche indispensabili (dai box alla tribuna radio tv, dalla sala stampa al parcheggio delle ammiraglie delle nazionali) per rendere efficiente il Cycling Stadium.

Nell’ultima giornata della permanenza a Varese, la commissione dell’Uci, integrata da Nicolette De Zwart e Tobias Friedrich, ha puntualizzato le esigenze della federazione mondiale per quanto concerne il marketing e le riprese televisive. Un’apposita riunione con i responsabili della Rai è stata fissata per fine febbraio-inizio marzo per programmare un quadro preciso e completo degli interventi cui dare corso.

«Abbiamo verificato che tutto quello che si era detto nella nostra prima ricognizione nel mese di aprile è stato confermato e adesso abbiamo messo a fuoco altri dettagli importanti sul piano organizzativo. Non abbiamo riscontrato elementi negativi nel nostro sopralluogo, l’unico appunto riguarda il fatto che a Varese si mangia troppo e troppo bene» ha commentato Philippe Chevallier. Dal canto suo il presidente del Comitato Organizzatore, Amedeo Colombo ha dichiarato: «Abbiamo instaurato un ottimo rapporto con l’Uci, stiamo lavorando intensamente affinché i mondiali di Varese 2008 rappresentino una vera svolta epocale nella storia della rassegna iridata e la nostra organizzazione possa essere additata come modello per le prossime edizioni».

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Caso Lampre: ecco il comunicato di Damiano Cunego

Dopo aver letto in data odierna l’articolo apparso su “La Gazzetta dello Sport”, mi sento in diritto e in dovere di raccontare in prima persona i fatti realmente accaduti in questi giorni.

Premesso che sono veramente deluso e amareggiato dal comportamento tenuto da alcuni organi di stampa e dei media che hanno riportato le notizie in modo distorto, con l’unico scopo di mettere in cattiva luce la mia persona, ci tengo a sottolineare alcuni punti fondamentali che faranno capire la mia totale buona fede ed estraneità dalle accuse:

In data 06/01/2008 ho comunicato agli Organi Internazionali competenti (U.C.I.-WADA) i luoghi dove ho soggiornato e dove soggiornerò fino al 31/03/2008, con il sistema informatico previsto dal regolamento U.C.I. denominato “Adams”. Pertanto, come indicato su sistema informatico, dal giorno 21/01/2008 ho svolto il ritiro con i miei compagni di squadra presso l’Hotel Riva degli Etruschi a San Vincenzo (LI) e il giorno 28/01/2008 alloggiavo all’Hotel sopra specificato.

Nella tarda ora pomeridiana in compagnia di tutti i miei compagni, di tutto lo staff presente al ritiro e di due tifosi che hanno vinto un soggiorno per 2 giorni alla mia festa del Fans Club di Parma, abbiamo deciso di cenare presso il ristorante Gualdo del Re, località Suvereto (LI), a 10 km da San Vincenzo.

Mentre stavamo ritornando dal ristorante, alle ore 23.15 circa, abbiamo ricevuto la comunicazione dall’albergatore che nella hall dell’Hotel ci aspettavano i commissari addetti al controllo Antidoping del C.O.N.I. In pochi minuti (ben al di sotto dell’ora consentita dal regolamento WADA-U.C.I.) sono giunto all’Hotel e ho chiesto espressamente di svolgere il controllo per primo, visto che solo a svolgere le procedure burocratiche avevamo superato la mezzanotte. Finiti i controlli sono rientrato nella mia stanza, mentre il mio compagno di camera è giunto dopo le ore 03.15.

A seguito di questa precisazione, ci tengo a sottolineare una volta per tutte la questione REPERIBILITA’:

- Premesso che, come specificato al punto 1 della presente, ho dichiarato di essere reperibile in un determinato luogo per un determinato periodo, permettendo quindi a qualsiasi commissario preposto ai controlli antidoping (in questo caso quelli inviati dal C.O.N.I.) di effettuare i controlli all’Hotel nei tempi richiesti. Ritengo altresì che se ho comunicato precisamente dove mi trovavo in un determinato momento agli Organi Internazionali valevoli per il mondo intero, questo debba valere anche per l’Italia. A dimostrazione di ciò il fatto che in data 28/01/2008 i commissari del C.O.N.I sono venuti al luogo designato e mi hanno trovato senza nessun problema e in aggiunta in data 31/01/2008 anche i commissari dell’U.C.I. mi hanno effettuato un ulteriore controllo.

- L’incomprensione nasce dal fatto che nell’aprile 2006 e successivamente nel febbraio 2007 ho ricevuto dalla Federazione Ciclistica Italiana la lettera che mi comunicava per l’anno in corso il mio nominativo era stato inserito nella lista nel programma RTP con la consequenziale obbligatorietà d’invio tramite fax dei moduli di localizzazione oltre che all’U.C.I. anche alla federazione ciclistica italiana, e io mi sono immediatamente prodigato a svolgere il compito.

- Per l’anno 2008 al momento non ho ricevuto ancora nessuna lettera, a differenza di alcuni miei compagni (es. Danilo Napolitano), i quali in data 28/01/2008 hanno ricevuto la comunicazione del rinnovo della permanenza nella lista del programma RTP, pertanto in buona fede pensavo come ogni anno di attendere tale documento per equiparare la mia reperibilità agli organi Internazionali a quelli Nazionali.

Concludendo penso che abbiano fatto sorgere un polverone basato su un problema che non esiste, perché ho di fatto comunicato la mia reperibilità e ho svolto regolarmente il controllo. Non appena mi sarà notificata la lettera di richiesta per l’anno in corso da parte della F.C.I., sarà mia premura come sempre continuare ad inviare i dati della mia reperibilità oltre agli Organi Internazionali anche a quelli Nazionali.

In fede, Damiano Cunego

Tuttobiciweb.it

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Caso Lampre: la posizione ufficiale della società

Per chiarire quanto accaduto la notte del 28 gennaio 2008, in occasione dei controlli antidoping predisposti dal Coni presso il ritiro della squadra nel Residence Riva degli Etruschi di San Vincenzo (Li), siamo a ricostruire l’evoluzione dei fatti.

Ore 20,40: corridori e personale sono usciti dal Residence per raggiungere alle 21 il Ristorante Gualdo del Re, a Suvereto, nell’entroterra di San Vincenzo. Come di consuetudine, nel primo ritiro i corridori offrono una cena ai tecnici e al personale, con l’intento di passare una serata fuori dalla quotidianità del ritiro. In più, quest’anno la cena è stata anche l’occasione per festeggiare la presenza di due tifosi di Cunego vincitori di un soggiorno premio presso il raduno della squadra. L’usanza è stata anche quest’anno rispettata, tanto che il conto è stato effettivamente saldato dai corridori, come dimostra la ricevuta di pagamento del ristorante tramite carta di credito di un atleta.

Ore 23,19: il ds Piovani ha ricevuto una chiamata da parte della reception del Residence Riva degli Etruschi con la quale veniva annunciata la presenza di persone che cercavano i responsabili della squadra. L’orario e le modalità della chiamata possono essere confermate dal direttore del Residence (Signor Mele) e dai ds Piovani e Bontempi Guido. Piovani in quel momento era in macchina, di ritorno dal ristorante; altre macchine con a bordo i corridori erano in prossimità del Residence.

Ore 23,30: appena raggiunto il Residence, Piovani e Bontempi si sono recati presso la reception per chiedere all’addetto del Residence informazioni sulle persone che hanno cercato la squadra. Presso la reception, Piovani e Bontempi notavano due persone non conosciute (rivelatesi in seguito due degli ispettori antidoping) che non si sono però in quel momento qualificate e non sono intervenute spiegando la situazione.

Spostandosi dalla reception verso le camere, Piovani e Bontempi hanno incontrato gli altri ispettori antidoping, che comunicavano che i corridori sarebbero stati sottoposti ai controlli: Piovani e Bontempi si sono attivati per avvisare i corridori, che in quel momento stavano rientrando presso le rispettive camere.

In seguito alla richiesta dei controllori (che hanno mostrato un documento sul quale compariva come orario di inizio degli esami le 23), tutti i corridori presenti, entro il termine di tempo previsto a partire dalla notifica del controllo, si sono resi disponibili a sottoporsi normalmente ai controlli, nonostante l’inusuale orario e il protrarsi degli accertamenti fino alle 3,40 del 29 gennaio. I controlli sono quindi stati effettuati per tutti gli atleti.

Per quanto concerne la reperibilità, il compito della squadra è limitato al comunicare agli organi competenti l’organizzazione generale relativa a corse e ritiri del team (hotel, date e corridori presenti), senza entrare nei dettagli degli impegni giornalieri dei singoli atleti.

La società si è informata presso il responsabile medico del team e i corridori sulle tematiche relative alla reperibilità dei singoli atleti. Ci risulta che tutti i corridori presenti in ritiro avessero comunicato per tempo agli organi competenti internazionali (Uci - Wada) la loro reperibilità tramite il sistema informatico Adams, secondo i termini e i regolamenti previsti.

Gli atleti ci fanno altresì sapere che la normativa in materia di reperibilità del Coni non risulta essere chiara e che può dare vita a interpretazioni errate, come pare sia successo in questo caso. Ci risulta che la confusione è tale che anche la maggior parte dei corridori italiani, inseriti nella lista RTP, non ha compilato i moduli di reperibilità.

Vorremmo inoltre attirare l’attenzione su un dettaglio non di poco conto: la logica suggerisce che i corridori non dovrebbero essere tenuti a comunicare piccoli spostamenti occasionali (come può essere una cena fuori dall’hotel) altrimenti, per fare un esempio, anche durante ogni allenamento dovrebbero comunicare la loro posizione e direzione a ogni svolta.

La squadra riconosce e ribadisce che è convinta della piena legittimità e importanza di tali controlli, auspicando però che questi vengano condotti con maggior rispetto dei diritti personali dell’atleta e delle esigenze dei corridori.

Tuttobiciweb.it

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Lampre, medici nel mirino

Ecco com'è nato il blitz

Gli inquirenti controllavano da tempo l'area toscana compresa tra San Vincenzo, Pisa e Lucca, già nota per l'inchiesta "Oil for Drug". I legami con l'Operación Puerto

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La Lampre in allenamento prepara le prime corse stagionali. Bettini

MILANO, 1 febbraio 2008 - La chiamano il "triangolo delle bermude" (e volutamente usiamo le minuscole) quell’area della Toscana, tra San Vincenzo, Pisa e Lucca, dove operano diversi medici "chiacchierati" per vicende di doping e che "attrae" corridori professionisti o meno, ma anche sportivi di altre discipline. Parte tutto da lì, anche il blitz nel ritiro della Lampre a San Vincenzo lunedì notte. Sembra che le inchieste Oil for Drug e — da poco — Operación Puerto abbiano tutte un comune denominatore. Sono le indagini sul tavolo del pm Paolo Ferraro della Procura di Roma, e anche del nucleo del Nas dei carabinieri che opera con la Procura antidoping del Coni.

SOSPETTI - Uno dei medici, proprio per Oil for Drug, è stato inibito dalla Federmedici. L’altro — il cui nome ricorre nelle 6000 pagine di Operación Puerto come "contatto di Eufemiano Fuentes" — avrebbe (o avrebbe avuto) tra i suoi clienti proprio Damiano Cunego, leader della Lampre, e pare anche qualche altro suo compagno di squadra.

OPERACIÓN PUERTO - Inoltre uno dei corridori italiani coinvolti nell’inchiesta spagnola sul medico Fuentes è Giampaolo Caruso — in attesa di giudizio presso la Disciplinare della Federciclo — che lo scorso anno correva proprio con la Lampre. Insomma, sono queste le basi che hanno spinto a controllare la zona e a chiedere l’intervento del Coni per "testare" alcune indiscrezioni che trapelavano.

IL BLITZ - Per questo, la sera di lunedì i quattro medici inviati dal Coni sono arrivati all’albergo di San Vincenzo, vicino Livorno, con la richiesta di effettuare un controllo incrociato sangue-urine al fine di evidenziare eventuali somministrazioni di ormoni peptidici (come Epo e insulina). Il controllo ha avuto tempi lunghi anche per l’iniziale resistenza che i medici hanno registrato all’arrivo dei corridori dopo la cena fuori dell’albergo. Tutti hanno notato il grosso traffico telefonico che immediatamente è partito dai cellulari dei corridori. Evidentemente indispettiti dalle modalità dei test che, altrimenti, non sarebbero più "a sorpresa". Comunque proprio l’orario tra le 23 e le 24 è indicato dalla Wada come utile per cercare gli ormoni. Probabile che questo diventi una sorta di abitudine — come già successe ai Giochi di Torino 2006 — anche in caso di gare il giorno dopo.

GLI ESAMI - Già martedì, le provette sono subito state messe a disposizione del direttore del laboratorio antidoping Fmsi (federazione medici sportivi) di Roma, Francesco Botré. Subito sono cominciati i test, ma solo a metà della prossima settimana si conosceranno i risultati. Gli esami per l’eritropoietina (epo) sono molto lunghi.

Gazzetta.it

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Nuovi arrivi (sponsor e atleti) in casa Diquigiovanni Androni

Appena rientrato dalla trasferta argentina - nel Tour San Lui la sua Diquigiovanni Androni ha conquistato il primo successo stagionale grazie a Carlos Ochoa - Gianni Savio ha subito messo a segno colpi importanti. Renzo Bordogna entra nella società e ricoprirà la carica di presidente onorario; new entry tra gli sponsor sono Nava e Premier, che proprio in Argentina hanno fatto la loro comparsa sulle maglie del team. I nuovi assetti hanno portato Gianni Savio ad arricchire l'organico con tre corridori che nella passata stagione facevano parte della Lpr: il lombardo Roberto Traficante, il ticinese Nazareno Rossi e lo svizzero Roger Beuchat.

Tuttobiciweb.it

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Il 2008 della Barloworld si apre in Sudafrica

La prima gara ufficiale del 2008 per il Team Barloworld si svolgerà in Sudafrica. L’ “Intaka Tech World’s View Challenge” è l’appuntamento inaugurale della stagione ciclistica internazionale su strada e avrà luogo lungo le strade brulle e rocciose delle regioni centrali dello KZN.

La cinque giorni di gara (dal 2 al 7 febbraio) fa parte del circuito UCI: classificata come gara a tappe 1.1, prevede la partecipazione di squadre ProTour, Continental e Nazionali su un percorso totale di 588 km. “Non capita spesso che il Sud Africa abbia la possibilità di vedere in azione il Team Barloworld nei propri confini” ci dice Chris Fisher, Capo del settore Marketing della Barloworld, “alcuni dei nostri migliori clienti avranno l’opportunità di stare con i corridori e di seguire la corsa sull’ammiraglia della quadra”

Le squadre sinora iscritte alla “Intaka Tech World’s View Challenge” sono la Milram, la Liquigas e chiaramente il Barloworld. La gara si svolgerà in cinque tappe con un giorno di riposto il 5 febbraio. La gara avrà un montepremi e varrà anche ai fini della classifica UCI dei corridori professionisti.

La rosa dei corridori del Team Barloworld è composta da: Robbie Hunter (RSA), Daryl Impey (RSA), Christian Pfannberger (SWI), Diego Caccia (ITA), Patrick Calcagni (SUI), Christopher Froome (KEN), Enrico Gasparotto (ITA), Hugo Sabido (POR) e John Lee Augustyn (RSA, nella foto) che rientra in gruppo dopo il lungo stop seguito all’infortunio della scorsa stagione.

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Squadre 2008: volete scoprire qualche segreto del gruppo?

Ci sono un atleta del 1961, il leggendario britannico Malcolm Elliott, tre fratelli nella stessa squadra (i Sydlik nella tedesca Team Vlassenroot e due sono anche gemelli), un campione olimpico come Miguel Martinez, la prima squadra rumena - la Olimpic Team Autoconstruct -, una squadra che ha il nome - Katyuscia - di una bella donna e di un pericolosissimo razzo. E ancora c’è una squadra - la tedesca Team Mapei Heizomat - che riporta in gruppo un nome storico, c’è la Rock Racing al momento senza Cipollini, ci sono i diabetici del Team Type 1, c’è Kashechkin tesserato per la kazaka Ulan ed il suo giovane omonimo Oleg che corre in Belgio... C’è davvero un mondo tutto da scoprire nelle formazioni che vedremo in corsa nel 2008: per saperne di più, vi basta cliccare qui sotto sul tasto Squadre 2008 e troverete tutto sui Team Pro Tour, i Professional e il mare magnum dei Team Continental, con le schede aggiornate di tutti i corridori e molte foto. Qualche dato manca, qualche imprecisione, su migliaia di schede, può esserci scappata. Se le trovate, segnalatecelo e... buona stagione a tutti.

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Varese 2008: è Pinin Rudela la mascotte dei mondiali

Da oggi, 1° febbraio, i Campionati del mondo di Varese 2008 hanno la loro mascotte. Il vertice del comitato organizzatore ha esaminato 84 disegni prodotti dagli studenti dei licei varesini che hanno partecipato al concorso sulla base di una precisa indicazione: i loro elaborati dovevano ispirarsi a Pin Girometta, la maschera varesina. La scelta è caduta su un simpatico e spiritoso disegno di Maria Chiaravalli, del Liceo Artistico Frattini di Varese che, dopo un equilibrato ‘testa a testa’ l’ha spuntata su Francesca Cofano, che si è guadagnata una doverosa menzione. Altri otto elaborati sono stati giudicati degni di ricevere un premio ma quasi tutti i lavori degli studenti varesini avrebbero meritato di essere scelti. Proprio per la validità degli elaborati esaminati dalla commissione, sotto la presidenza di Amedeo Colombo e la consulenza tecnica di Marco Caccianiga, il Comitato Organizzatore si è fatto promotore di un’iniziativa: verrà allestita un’apposita mostra dove verranno esposti gli elaborati.

La vincitrice del concorso “Crea la Mascotte” sarà premiata sabato 9 febbraio in Piazza della Repubblica a Varese al termine della tradizionale sfilata dei carri a conclusione del carnevale. La figura di Pinin Rudela, questo il nome attribuito, comparirà sulle magliette della linea bambino che sta per essere lanciata, e verrà commercializzata sotto forma di pupazzo.

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Reverberi: il Giro momento cruciale della nostra stagione

Nella giornata di ieri, RCS Sport ha ufficializzato la lista delle 21 squadre invitate al 91esimo Giro d'Italia, e tra loro c'è la CSF Group-Navigare, il gruppo sportivo guidato da Bruno Reverberi: «La notizia ci fa fa piacere, ma sinceramente non mi sentivo in dubbio di partecipare. Il 2008 sarà il mio 27esimo anno consecutivo al Giro d'Italia, e da sempre le mie squadre si sono contraddistinte per bravura e coraggio. Sono 8 anni consecutivi che vinciamo delle tappe, ed anche come squadra e nelle classifiche speciali ci siamo sempre comportati bene. Il Giro d'Italia per noi è come la mietitura per i

contadini: è il nostro snodo cruciale».

Grande soddisfazione anche tra la dirigenza della CSF Inox Group, che da quest'anno è primo nome della squadra emiliana: «Mi fa molto piacere l'ufficializzazione dell'invito - spiega il Dott. Andrea Ferrari, Managing Director del gruppo - Questa notizia è il primo punto fermo di una stagione che tutti noi ci aspettiamo come importante».

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Ecco la nuova maglia della Amore&Vita McDonald's

E’ il canadese Phil Cortes 25 anni il primo professionista ad indossare la nuova divisa ufficiale da gara 2008 dell’Amore & Vita McDonald’s.

La maglia appare decisamente rivoluzionata rispetto al passato. Il look è ancora più grintoso ed accattivante. “Abbiamo voluto valorizzare il bianco e il rosso che sono i colori principali del gruppo McDonalds, distinguendoli nei due lati anteriore e posteriori – commenta soddisfatto il team Manager Cristian Fanini che è stato il designer della divisa e continua – con la realizzazione del maglificio vicentino Biemme che da quest’anno affiancherà il nostro team. Abbiamo sostituito il logo Mcdonald’s classico con il nuovo Golden Arches Sport proprio per dare un tocco ancora più grintoso e d’impatto al connubio tra Amore & Vita e la McDonald’s”.

Per tornare a Cortes, questo atleta è stato caldeggiato dal Presidente di McDonald’s Canada, Louis Mele, che aveva a cuore l’inserimento del suo pupillo nel ciclismo che conta.

Proveniente dalla formazione continental canadese Calyon-Litespeed, questo atleta ha ottime doti di passista scalatore ed adatto alle corse di un giorno. Quest’anno tenta il definitivo salto di qualità soprattutto grazie alle sue doti di attaccante. Sarà senz’altro il punto di riferimento per atleti come Quaranta e soprattutto Martinez.

La squadra guidata dal ds Pierino Gavazzi e Maurizio Giorgini, lunedì si riunirà a Lido di Camaiore presso l’hotel Rialto Suisse per rifinire la preparazione in vista dell’esordio stagionale al GP Costa degli Etruschi di Donoratico in programma sabato 9 febbraio, dove i velocisti Quaranta e Metlushenko cercheranno di contrastare Petacchi.

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Astana: esclusi dal Giro? siamo stupefatti

Dura reazione all'esclusione dal Giro anche per la Astana. Il portavooce Philippe Maertens spiega: «Siamo attoniti e stupefatti. Johan Bruyneel ha cercato subito di mettersi in contatto con Angelo Zomegnan per cercare di capire i motivi di questa esclusione. È vero che lo scorso anno l'Astana ha sbagliato, ma ora tutto è caambiato e non credo ci sia una squadra che effettua più controlli antidoping della nostra».

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Credit Agricole: fuori dal Giro? non possiamo farci nulla

Roger Legeay, manageur della Crédit Agricole, ha reagito con inquietudine all'esclusione della sua squadra dal Giro d'Italia: «Cosa volete che faccia? Gli organizzatori del Giro sono liberi di scegliere chi invitare e hanno pensato che la loro prova sarà migliore senza il nostro team. È un fatto che ci farà riflettere sul nostro futuro, perché ormai siamo in piena anarchia. Rivedremo i programmi a scapito dei corridori, che saranno le prime vittime di questa situazione. Abbiamo costruito una squadra di 28 corridori con l'obiettivo di partecipare a tre grandi giri, ma con queste prospettive molte squadre si vedranno costrette ad avere al massimo venti corridori».

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Pista: Risi e Marvulli in testa alla 6 giorni di Copenaghen

Cambio al vertice della classifica della 6 giorni di Copenaghen dopo la seconda tappa: al comando sono balzati infatti Bruno Risi e Franco Marvulli che viaggiano ora con undici punti di vantaggio su Keisse e Stam e con 20 su Rasmussen e Morkov.

1 Bruno Risi / Franco Marvulli (Sui) 134 pts

2 Danny Stam (PB) / Iljo Keisse (Bel) 123 pts

3 Alex Rasmussen / Michael Morkov (Dan) 114 pts

a quattro giri

4 Christian Grasmann / Andreas Muller (All) 45 pts

a cinque giri

5 Kenny de Ketele / Tim Mertens (Bel) 31 pts

a sette giri

6 Jens-Erik Madsen / Casper Jørgensen (Dan) 62 pts

a otto giri

7 Ingmar de Poortere / Dmitri de Fauw (Bel) 62 pts

a nove giri

8 Alexander Aeschbach (Sui) / Mads Bugge (Dan) 23 pts

a dieci giri

9 Alois Kankovsky / Petr Lazar (Rtc) 48 pts

10 Colby Pearce (Usa) / Angelo Ciccone (Ita) 17 pts

a undici giri

11 Marco Villa (Ita) / Marc Hester (Dan) 27 pts

a dodici giri

12 Michael S Larsen / Michael Berling 49 pts

a tredici giri

13 Andreas Beikirch (All) / Jacob Moe (Dan) 20 pts

a quattordici giri

14 Gerd Dorich (All) / Matthé Pronk (PB) 36 pts

a sedici giri

15 Miles Olman / Allan Davis (Aus) 4 pts

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Sudafrica: Quinziato regala la prima vittoria alla Liquigas

Il Sudafrica applaude subito l'Italia: l’Intakatech World’s View Challenge - prima delle cinque prove della neonata corsa sudafricana - ha visto infatti il successo del bolzanino Manuel Quinziato della Liquigas.

Il bolzanino è scattato a tre chilometri dalla fine sfruttando le sue doti di cronoman ed ha respinto gli assalti di Grivko e White, conquistando una vittoria che lui stesso ha definito inattesa.

"Non credevo di essere già così competitivo, perché ho nelle gambe solo 5000 chilometri, ma evidentemente sono riuscito a far lavoro di qualità».

Ordine d'arrivo

1. Manuel Quinziato (Liquigas), km 111,6 in 2h46’21", media 40, 25 km/h;

2. Grivko (Ucr) a 7"

3. White (S.Af)

4. Sabido (Por) a 31"

5. Corioni a 35"

10. Nibali a 1’39"; 25. Gasparotto a 17’54"; 26. Caccia; 41. Bertagnolli; 60. Pozzato a 25’02"; 61. Barla; 72. Pellizotti

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Nasce a Fiorenzuola il "Museo olimpico Attilio Pavesi"

Ora è ufficiale: il sogno di creare all’interno del velodromo di Fiorenzuola un museo dedicato ad Attilio Pavesi, 98 anni, il più longevo campione olimpico al mondo (oro nella 100 chilometri a Los Angeles nel 1932), piacentino di Caorso residente in Argentina dal 1937, diventerà realtà in breve tempo. La data prevista per l’inaugurazione è infatti quella del prossimo 10 maggio; i lavori saranno diretti da Luigi Galantin, ingegnere capo del Comune di Fiorenzuola.

L’iniziativa è stata presentata stamattina, in una conferenza stampa tenutasi nella prestigiosa Sala dell’Orologio all’interno del palazzo del Comune di Fiorenzuola d’Arda, che ha visto al tavolo dei relatori il sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani, il sindaco di Caorso Fabio Callori, il direttore del quotidiano Libertà Gaetano Rizzuto e il direttore generale della Sei Giorni delle Rose Internazionale Claudio Santi, davanti ad un folto pubblico composto anche da numerosi parenti piacentini di Attilio Pavesi. La conferenza, coordinata e presentata da Stefano Bertolotti, è stata aperta con la lettura di una breve lettera inviata dallo stesso Pavesi: "Non ho che parole di ringraziamento per tutti coloro che hanno voluto intraprendere questo immane lavoro, che non so se merito, però è una riconoscenza per il ciclismo e per lo sport che tanto amo. Nonostante il tempo passato, ben 75 anni da quel momento, i ricordi rimangono custoditi nel mio cuore. Saluto cordialmente il Sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani, il Sindaco di Caorso Fabio Callori, il Direttore di Libertá Dr. Gaetano Rizzuto e il Direttore Generale della Sei giorni delle rose Claudio Santi augurandovi buon lavoro, buone manifestazioni sportive negli anni venturi e in un anno olimpico buone olimpiadi 2008 per tutti gli sportivi!"

Con grande stima, Attilio Pavesi

“Questa idea, nata da una proposta del direttore Gaetano Rizzuto che ha trovato la preziosa collaborazione di Claudio Santi – ha detto il sindaco Giovanni Compiani nel suo intervento-, ha subito trovato il mio appoggio. Un progetto che conferma come la Sei Giorni delle Rose non sia solo una gara ciclistica, ma una manifestazione che non ha mai trascurato il legame con la storia del ciclismo. Il Museo ha un valore che andrà al di là di Fiorenzuola, imponendosi come esempio a livello nazionale. Faremo di tutto affinché in occasione dell’undicesima edizione della Sei Giorni (dal 7 al 12 luglio n.d.r.), ad un mese dai Giochi Olimpici, il museo sia un punto di riferimento per tutti gli appassionati. Il mio commosso ringraziamento va ad Attilio Pavesi per quanto ci ha donato e per quello che ha saputo insegnarci con la sua storia”.

Il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto è stato fra i principali promotori dell’iniziativa: “Quest’idea nasce da lontano – ha spiegato -, precisamente il 23 ottobre del 2000, quando Pavesi tornò a Caorso e il mio giornale gli dedicò una toccante intervista firmata da Amedeo Tarantola. Pavesi era considerato un “eroe dimenticato”: la sua storia meritava più attenzione. Il progetto vero e proprio del Museo è nato invece pochi mesi fa, quando lo andammo a trovare a Josè C. Paz, e lì capimmo che le sue memorie non potevano essere disperse dal tempo. Claudio Santi, che in soli tre mesi ha fatto sì che il progetto prendesse corpo, è tornato dal suo ultimo viaggio in Argentina con foto, cimeli e documenti inediti per il museo. Ma tutti potranno contribuire donando qualsiasi cosa inerente ad Attilio Pavesi”.

Entusiasta anche il sindaco di Caorso Fabio Callori: “Oggi si coniugano un velodromo di caratura internazionale e un campione olimpico straordinario. E’ importantissimo saper fare squadra per condividere l’importanza e le realtà di un territorio. Con questo Museo facciamo un regalo ad Attilio, ma anche e soprattutto a noi stessi”.

Il direttore generale della Sei Giorni delle Rose Claudio Santi è colui che, più di tutti, ha agito a livello pratico per realizzare questo sogno: “Pavesi, oltre ai meriti sportivi culminati con l’oro olimpico, è un personaggio la cui storia è indissolubilmente legata a quella dell’Italia e non solo: sulla sua strada ha incrociato personalità del calibro di Enrico Fermi, Peppino Meazza, Benito Mussolini, Evita e Juan Peron e Anita Page solo per citarne alcune. Un uomo così deve avere per forza qualcosa in più. Il momento in cui, con la figlia Patricia, mi ha concesso tutti i suoi ricordi per il museo è stato estremamente toccante e importante. La realizzazione di quest’opera fa del velodromo di Fiorenzuola un tempio e un luogo di prestigio storico del ciclismo su pista a livello internazionale”.

Come hanno affermato in chiusura di conferenza i relatori, stimolati sulla questione dalle domande del pubblico, il velodromo di Fiorenzuola in un futuro prossimo sarà anch’esso intitolato ad Attilio Pavesi.

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Frattura alla vertebra per Marco Cattaneo

La prima stagione da professionista di Marco Cattaneo non è certo iniziata nel migliore dei modi: il venticinquenne milanese della NGC - Otc, infatti, è stato protagonista di un incidente mentre si allenava con i compagni sulle strade del Lago d'Iseo. Un'automobile gli ha tagliato improvvisamente la strada e la caduta è stata inevitabile: il referto parla di frattura della terza vertebra lombare e di una distorsione della mano sinistra. Cattaneo da 15 giorni è costretto a portare un bustino e ha dovuto interrompere gli alllenameenti: «Sper di poter riprendere fra un paio di settimane, almeno facendo un po' di rulli. La notizia dell'invito al Giro d'Italia mi ha dato grande entusiasmo, non posso perdere un'occasione come questa...».

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«Bouygues Telecom senza Giro? Non è una catastrofe»

Jean-René Bernaudeau, team manager della Bouygues Telecom ha affidato al sito internet della squadra i commenti all'eswclusione dal Giro d'Italia: «È una decisione sorprendente, ma non sarà certo una catastrofe per noi. Rivedremo i nostri programmi, ma abbiamo tante corse nelle quali brillare. Non siamo stati invitati nemmeno alla Tirreno-Adriatico: io penso che gli organizzatori vogliano privilegiare le squadre italiane. Il 2008 sarà un anno di transizione, un anno difficile per il ciclismo perché non ci sono gerarchie definite. Il nostro sport si deve ricostruire e purtroppo possno succedere anche queste cose».

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Bellotti (NGC): il Giro ha premiato le nostre scelte

Da ieri pomeriggio ha il sorriso dipinto in volto e negli occhi: Natale Bellotti, vicepresidente della NGC Medical, è al settimo cielo dopo l'invito ricevuto dalla sua squadra per partecipare al Giro d'Italia.

«Dopo aver sentito le parole pronunciate da Zomegnan in occasione della presentazione del Giro - spiega Bellotti, raggiunto da tuttobiciweb in occasione della presentazione ufficiale del team NGC Otc - ho cominciato a credere a questo invito. Poche squadree, infatti, erano in possesso di tutti i requisiti etici, tecnici e moralik richiesti da RCS e noi eravamo tra questi. Certo che leggere il nostro nome tra i convocati è stata un'emozione grandissima. Sono felicie perché è stata premiata la nostra linea: largo ai giovani e soprattutto al ciclismo pulito. I ragazzi sono già galvanizzati, vedremo di farci trovare pronti all'appuntamento».

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Vince Quinziato

Corridore-giornalista

In Sud Africa l'altoatesino della Liquigas, che scrive reportage per il mensile spagnolo "Pedalier", coglie la prima vittoria nella neonata corsa sudafricana

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Manuel Quinizato, 28 anni, professionista dal 2002. Afp

PIETERMARITZBURG (Sud Africa), 2 febbraio 2008 - L’Intakatech World’s View Challenge parla subito italiano. Manuel Quinziato vince sul traguardo di Pietermaritzburg la prima delle cinque prove della neonata corsa sudafricana e regala alla Liquigas anche il primo bersaglio di una stagione che chiamerà la formazione di Pozzato e Bennati a confermarsi ai vertici mondiali pur senza il pezzo da novanta Di Luca.

DUE ANNI DOPO - L’affondo del poliglotta bolzanino - unico pro’ altoatesino - non lascia scampo all’ucraino Grivko e al beniamino di casa White: ultimi 3 km a tutta - come è abitudine per questo generoso passista che non disdegna le sortite solitarie, anche se il più delle volte lo lasciano deluso - e successo a braccia alzate, a quasi due anni dal primo e unico urrah firmato al Giro del Benelux 2006. Mica un gioco da ragazzi, a chiusura di una corsa breve ma dura, perché 1500 metri di dislivello spalmati su 111 km - un su e giù continuo stile Paesi Baschi - con 33 gradi di temperatura a fare da contorno, alla fine si fanno sentire nelle gambe di corridori che sono quasi tutti al debutto stagionale.

FINALE COL BOTTO - Quinziato è pronto quando nell’ultima ora di gara nasce la fuga giusta con altri 14 uomini (tra cui i compagni Nibali e Corioni, Grivko per la Milram e la coppia Barloworld Sabido-Impey). Poi, ai -7 km, protetto dagli altri due Liquigas, è lesto a seguire Grivko, con White e il portoghese Sabido in scia, anche se solo il sudafricano riesce a prendere il duo di testa. Sino all’affondo decisivo, a 3 km dall’arrivo, che vale il successo dall’altra parte del mondo.

2007 JELLATO - Certo, non è una classica del Nord, ma Quinziato sa che ogni occasione va cavalcata, lui che non è un habituè delle vittorie, e soprattutto se poi bisogna fare i conti con stagioni dannate, vedi l’ultima, che era cominciata bene ma poi gli ha riservato, tra l’altro, la frattura a una clavicola al Giro delle Fiandre, una rovinosa caduta al Tour de France e poi, in chiusura, una romantica fuga alla Parigi-Tours soffocata a pochi km dal traguardo.

LAUREA IN VISTA - "Non me l’aspettavo nemmeno di essere subito così competitivo, perché ho nelle gambe solo 5000 chilometri, quasi 1500 in meno dello scorso anno; ma evidentemente ho lavorato più di qualità che di quantità" confessa Manuel, 5 esami alla laurea in giurisprudenza, la passione per le lingue straniere e per il giornalismo (scrive reportage per il mensile spagnolo Pedalier). "Spero che questa vittoria sia di buon auspicio per un anno un po’ meno sfortunato di quello passato".

POZZATO SOFT - Alla fine Pozzato si inchina ai suoi piedi e gli rende omaggio. A proposito: Pippo, ancora indietro nella preparazione, se l’è presa comoda, così come Pellizotti, Kreuziger, Hunter e Barla. Per loro 25’ di ritardo, che però adesso vogliono dire poco.

Gazzetta.it

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