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Ecco Tiralongo

L'angelo di Cunego

Inizia il nostro viaggio tra i volti meno noti del gruppo, quelli che lavorano (tanto) e parlano (poco) con una passione infinita per il cliclismo. La prima puntata è dedicata al siciliano Paolo Tiralongo, gregario della Lampre

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Paolo Tiralongo, 30 anni, dal 2006 alla Lampre-Fondital. Bettini

MILANO, 2 novembre 2007 - Lo dice il cognome stesso: Tiralongo. Cioè: tira tira tira, longo longo longo. Uno che quando si mette in testa al gruppo, dà l’anima. Paolo Tiralongo, l’angelo custode di Damiano Cunego. Giusto? "Un angelo custode senza ali. Prima tappa della Vuelta, una sessantina di chilometri, tranquilli. Quello è il momento peggiore. Infatti: caduta. Otto-dieci, dentro anche Damiano e io. Ma prevedo, vedo, mi fermo. Se avessi avuto le ali, sarebbe stato meglio. Perché a quel punto mi piomba addosso una bici. Mi rialzo e arrivo al traguardo". Poi? "Vado in ospedale per un controllo. "Botta al gomito". Sarà, però un male cane, che non passa. Tengo duro fino alla decima tappa. L’undicesima è il tappone di Andorra, con i Pirenei. Mi metto in testa e in salita tiro a tutta per non sentire il dolore. Ma il guaio è la discesa: non riesco a guidare la bici. E abbandono".

Insomma? "Torno in Italia e mi faccio fare una risonanza magnetica. Non una, ma due fratture: capitello radiale e gomito. Siccome la frattura è composta, niente gesso ma fasciatura rigida. Così posso continuare a pedalare, sui rulli, per preparare il Lombardia". Invece? "Prima i rulli, poi la strada. Aumentando chilometri e ore. Ma dopo le quattro ore, perdo la sensibilità alla mano. E allora capisco che è meglio rimanere a casa. Però, me lo sentivo che Damiano avrebbe fatto un grande Lombardia: non dico che vinci, gli dico, ma sul podio ci vai di sicuro. Aveva il colpo di pedale dei giorni migliori". Che sarebbe? "Potenza e, allo stesso tempo, leggerezza. Un dente giù, ma accarezzando i pedali. Lo vedi anche dalle gambe. Muscolose e toniche: non è la stessa cosa. E definite. Quando perdi anche quei grammi in più. Insomma: solo motore". E il suo motore? "Canta al Giro, nella tappa di Bergamo. San Marco: scolliniamo con i primi. In discesa cadono Vila e Miholjevic. Si scatena la guerra. Se ne vanno Simoni, Savoldelli e Mazzoleni. Dietro cerchiamo di chiudere il buco. Il Dossena, che poi sarebbe il Colle Sangallo, lo faccio in testa, a tutta, alla morte. Quando mi scanso, ai meno 3 chilometri, sono uno straccio".

Adesso? "Fermo un mesetto. Io sono alto 1,68, peso 56 chili, percentuale di grasso 3 per cento. Come dire: pelle e ossa. In tre settimane di inattività metto su 3 chili, poi torno a casa, ad Avola, dal 20 novembre al 31 gennaio. Lì fa più caldo e mi preparo meglio. E’ la terra delle mandorle e del vino nero. Una bottiglia di quello giusto ha 15-16 gradi. Un bicchiere fa bene, aiuta, conforta". Solo bici? "Palestra, mountain bike, piscina. E famiglia. Facciamo 35 mila chilometri in un anno, che poi sono 11 mesi, ma non siamo robot. Anche noi abbiamo bisogno di affetto".

gazzetta.it

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Ciclismo: sette nuovi acquisti per la Saunier Duval

MILANO - Tante novita' per la Saunier Duval per la stagione 2007/08. La squadra spagnola diretta da Mauro Gianetti ha definito la composizione del team che prendera` parte alle competizioni del prossimo anno. Sette i nuovi acquisti e tutti sotto i 24 anni: Josep Jufre', Aure'lien Passeron, Denis Flahaut, Eros Capecchi, Benat Intxausti, Ermano Capelli, Hector Gonzalez Baeza. La squadra e` formata complessivamente da 26 corridori, in attesa della risoluzione del caso dello spagnolo Iban Mayo, che attende i risultati delle controanalisi in seguito al suo controllo antidoping positivo allo scorso tour de France. (Agr)

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DOPING - Pound (Wada) contro il Tour: «È una rovina»

Londra (Inghilterra) - giovedì 1 novembre 2007 - Dick Pound, presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada), ha duramente criticato il Tour de France paragonandolo ad «una rovina» dopo una terza edizione consecutiva macchiata da scandali legati a vicende di doping. Senza indicare responsabilità precise, Pound non ha risparmiato critiche Pound_Dick_2_2.jpgalla storica corsa a tappe.

«Hanno lasciato che la situazione finisse fuori controllo - ha detto - per il terzo anno di seguito il Tour è stato un disastro. Le emittenti televisive si sono rifiutate di coprire l'avvenimento e gli sponsor sono scappati. Adesso gli organizzatori stanno finendo in un abisso».

Ma Pound non ha risparmiato i dirigenti del ciclismo mondiale, accusati di aver lasciato che le cose peggiorassero con il loro immobilismo: «I dirigenti hanno lasciato fare ed ora ne paghiamo il prezzo».

Ha parole dure Dick Pound nei confronti della Grand Boucle e dei suoi organizzatori, colpevoli a suo dire di aver fatto poco nella lotta all'uso di sostanze proibite.

«Penso che abbiano lasciato che la situazione sfuggisse al controllo - continua durante un convegno organizzato a Londra dal Financial Times - Non ci sono dubbi sul fatto che dal loro punto di vista il Tour e i corridori fossero più importanti del rispetto delle regole antidoping. Hanno permesso che il doping rovinasse questo sport, che lo immergesse e adesso stanno lottando per uscirne fuori. Stanno raccogliendo quello che hanno seminato, hanno chiuso gli occhi e adesso ne stanno pagando il prezzo».

Pound ha ricordato come l'Uci, sei mesi prima che esplodesse l'Operacion Puerto, stesse per ridurre i test antidoping. «Non hanno lo stomaco per questa battaglia - ha aggiunto - L'obiettivo principali di chi è a capo delle Federazioni internazionali è essere rieletto».

ciclonews.it

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INTERVISTA A AMEDEO COLOMBO: «IN ITALIA MANCA LA CULTURA DELL'USO DELLA BICI, ANTIDOPING DA RIVEDERE»

Colazza (NO)

2 nov 2007 Amedeo Colombo, classe 1943, imprenditore varesino, ricopre la carica di Presidente dell'Associazione Corridori Professionisti Italiani e del Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali di Ciclismo "Varese 2008".

Noi di Ciclonet.it lo abbiamo intervistiamo a Colazza, nel novarese…

Signor Colombo, è proprio di queste ultime ore la notizia di alcune problematiche sorte con la logistica legata alla sede di arrivi e partenze dei prossimi Mondiali di Varese 2008…

Mi scusi se la interrompo nell'esposizione della sua domanda… ho già recepito il nesso e le rispondo subito sottolineando che in merito a queste voci, non esiste assolutamente alcun problema, non c'è mai stato alcun problema in merito, tutto nella assoluta normalità di quando si avviano delle trattative di qualsiasi genere in qualsiasi campo. Me lo lasci dire pertanto con assoluta schiettezza e cordialità nei confronti di chi mi legge, verso i quali non voglio proprio fare il maleducato… ma, vi dico che queste illazioni, ripeto illazioni, sono state delle "Grandi Cazzate". Presto sarà firmato il protocollo di intesa con la Società che gestisce il settore ippico legato all'Ippodromo delle Bettole e le partenze e gli arrivi di Varese 2008, si celebreranno in quella sede indicata fin dall'inizio del progetto legato a Varese 2008. Aggiungo che la RAI sta predisponendo un sopralluogo alle Bettole proprio per studiare il sistema di fissaggio di una speciale Fly-cam che offrirà suggestive inquadrature prese dall'alto.

Termini coloriti come il suo, che fanno chiarezza sulla situazione in essere, sono, non solo accettati ma, decisamente, necessari…

Bene, noto con piacere che ha percepito con esattezza quella che in effetti è la mia posizione e quella di tutta la macchina organizzativa di Varese 2008; una macchina organizzativa che sta coinvolgendo ogni giorno sempre più settori, tutti favorevoli a questa manifestazione che arricchirà Varese e la Regione Lombardia.

Sarà notevole il valore aggiunto che questo avvenimento riverserà su tutto il territorio… sperando che non vengano più creati a priori problemi come quello paventato sulle Bettole, che era già stato risolto proprio col buon senso e con la collaborazione di tutti.

Quali sono i canali pubblicitari seguiti per divulgare la rassegna iridata?

Sono tantissimi ad iniziare dal nostro Pulman tutto dipinto col logo di "Varese 2008" e che sta percorrendo in lungo e in largo molte Regioni italiane e tanti Paesi europei col posizionamento anche di alcuni gazebo sempre dedicati a Varese 2008. Ricordo anche la presentazione ufficiale fatta a Stoccarda in occasione dei recenti mondiali disputati in Germania, una presentazione che ha riscosso i favori sia delle persone inviate che dei mass media di tutto il Mondo. E' stata lanciata anche una ricca scelta di gadgets, abbigliamento sia sportivo che da riposo, che ha già dato dei riscontri assai favorevoli e che ne darà ancora di più non appena potremo aprire un "negozio" alle Bettole come ne abbiamo già aperti parecchi tramite la catena dei Supermercati Tigros che collaborano all'iniziativa. Abbiamo rivolto le nostre attenzioni anche al mondo scolastico in genere ed Universitario in particolare con dei seminari tenuti dal Dr. Gabriele Sola, Direttore Generale di Varese 2008 coadiuvato da Gianfranco Josti, Capo dell'Ufficio Stampa e, nei prossimi mesi, prenderemo contatto anche col mondo della scuola media ed elementare di tutto il territorio varesino.

La stampa e le Emittenti Televisive, sia locali che nazionali ci sono state vicine e spero lo saranno anche nei prossimi mesi, così come molti siti web di tutto il mondo.

Che ruolo ha la politica con Varese 2008?

Stiamo parlando di sport, di ciclismo! Anche la politica ha un suo ruolo quando si intraprendono iniziative di questa portata, iniziative che essendo sportive, è bene rimangano tali senza mischiare come nella fattispecie, la politica che ringraziamo per il ruolo fin qui interpretato.

Il Presidente della Provincia di Varese, alla presentazione di Varese 2008 a Stoccarda, ha auspicato la presenza di Ivan Basso perorando la causa per una riduzione della squalifica che scadrà il 26 ottobre 2008, cosa ne pensa?

Come Presidente dei Corridori e di Varese 2008, sono doppiamente favorevole a questo appello anche perché Ivan Basso non ha mai smesso di fare la vita del corridore, non si è nascosto e ha mantenuto in essere il tesserino che attesta la sua qualifica di corridore professionista accettando così tutti i controlli medici che l'UCI decide di fargli e che anzi, ha già fatto in diverse occasioni, nonostante Basso non stia gareggiando. Questa è una ulteriore prova di disponibilità da parte del corridore.

Penso sia meritevole di una riduzione di squalifica per avere la possibilità di mettersi in gioco di fronte ai suoi numerosi tifosi quì in casa.

Amedeo Colombo, Presidente dei Corridori professionisti Italiani, può esporci il suo pensiero sulla "Persecuzione" contro Danilo Di Luca?

Fermo restando che il termine "Persecuzione" lo ha usato lei, io sono solidale con Di Luca e non condivido questa "Giustizia" collegata all'orologio ed al calendario con provvedimenti che hanno precluso a Di Luca la partecipazione al Campionato Mondiale di Stoccarda dove era stato selezionato dal CT Ballerini. Io faccio un esempio: ci sono altri corridori in attesa di sentenze come ad esempio Mazzoleni per il quale il Coni non ha preso alcuna decisione. Allora, perché per Di Luca c'è stata una certa linea?

Di Luca frequenta un medico che, guarda caso è il proprio medico di famiglia da quando Danilo era un neonato… per questa naturale frequentazione è stato messo alla berlina! Ma scherziamo? In base a quale norma giuridica? Ma siamo tornati ai tempi dei Tribunali dell'inquisizione? No! Non è corretto agire basandosi su sentimenti, sensazioni, sentito dire… quando si prendono delle decisioni così importanti, deve esserci necessariamente un fondamento giuridico suffragato da una Norma e suggellato da un dibattito! Aleatoriamente non si può condannare nessuno, ci vogliono dei dati di fatti, acclarati e seri!

Come giudica la estromissione di Di Luca dalla Classifica generale del Pro-Tour?

Vale ancora quello che le ho detto prima con l'aggiunta che Di Luca, aveva ampiamente meritato la leadership della classifica finale per la Maglia Bianca, simbolo appunto di primato individuale nel Pro-Tour gareggiando in varie parti del mondo dall'inizio della stagione.

In tutte queste gare del Pro-Tour, a Di Luca non è mai stato contestato assolutamente nulla di alcun genere!

Perché venirsene fuori alla vigilia dell'ultima gara, impedendo allo stesso, non solo di confermarsi leader nella classifica finale del Pro-Tour… ma, addirittura, di essere privato di quanto ampiamente guadagnato su strada a suon di sacrifici, fatica e sudore davanti ad avversari assai qualificati come Cadel Evans ottimo ed onestissimo vincitore della classifica finale del Pro-Tour.

Mi permetta di fare un'ulteriore considerazione in merito a questi fatti che "stranamente" colpiscono solamente il ciclismo e parliamo della famosa "Operacion Puerto" dove sarebbero emerse delle prove a carico di corridori ciclisti, solamente loro, guarda caso mentre ci sono decine e decine di altri dossier di questa Operacion Puerto che fanno riferimento ad altri sport come potrebbero essere il calcio o lo sci. Bene, anzi, malissimo, perché di queste altre situazioni non si parla? Chi e perché ha posto il veto ad aprire tutto il "Sacco dell'Operacion Puerto?", Chi e cosa si vuole tutelare nascondendo certe situazioni? Signori, diamoci una svolta e collaboriamo tutti insieme per non farci travolgere dagli eventi che vengono movimentati ad uso e consumo di tutti, fuorchè del ciclismo che anzi, viene impallinato a getto continuo!

Un ciclismo che invece dovrebbe essere innalzato su di un piedistallo perché è l'unico sport che, da tempo, ha intrappreso la strada della chiarezza per combattere con i fatti quello che altri sport fanno invece solamente a parole! Seguendo l'esempio del ciclismo che, rivendico ancora, è l'unico sport che si autocontrolla, sottoponendo i corridori ad esami ematici anche al di fuori dell'attività agonistica e seguendoli anche nella loro vita privata perché i corridori sono obbligati a dichiarare ogni loro spostamento dal luogo di residenza, la loro meta ed indirizzo di reperibilità, privati di fatto dell'elementare diritto di movimento sancito dalla Carta Costituzionale oltre che della propria privacy!

Le faccio un esempio: supponiamo che il corridore "tal dei tali", riceva improvvisamente un invito da un amico a fermarsi a casa sua per la notte. Bene, il corridore non potrà accettare! Se, disgraziatamente, all'alba, dovesse ricevere la visita degli ispettori antidoping all'indirizzo indicato, non essendoci, verrebbe dichiarato colpevole, senza alcun riscontro medico-legale. Queste problematiche vanno riviste a tutela e salvaguardia oltre che degli interessi dei corridori, anche della legalità e del buon senso.

Sempre come Presidente dei Corridori, signor Colombo, cosa ci può dire sull'ostracismo che spesso viene rivolto al Team "Amore & Vita"?

Per cortesia Bernardi... non voglio parlare di questa squadra, per tutta la vita!

Rispettiamo la Sua presa di posizione e le chiediamo il suo parere sulla promozione della mobilità su due ruote a pedali…

Si sono spese e si spendono molte parole riguardo questo problema e non vorrei ripetermi nei soliti luoghi comuni. Personalmente penso che il progetto, almeno a breve, non possa decollare proprio perché in Italia non c'è cultura nei confronti dell'andare in bicicletta, detto tout court. Dal mio modesto punto di vista, penso che vada promosso un approccio culturale col problema, partendo dalle Scuole oserei dire quasi dalle materne… e ci vorrà ancora qualche anno perché questo avvenga. Naturalmente, se sarò smentito dai fatti, il primo ad esserne contento sarò proprio io.

E come imprenditore, come vede la presenza di due Enti che si occupano di ciclismo in Italia?

Uno è preposto al ciclismo amatoriale ed è l'Udace oltre ad altri come il CSI o l'Endas… l'altro, è la Federazione Ciclistica Italiana, che si preoccupa del ciclismo giovanile, di quello agonistico e della formazione delle varie Nazionali Azzurre che gareggiano nei cinque Continenti a difesa dei nostri colori. Come presidente dei corridori professionisti guardo pertanto alla FCI che, istituzionalmente, è l'unico Organo deputato a rappresentare il ciclismo agonistico ma, come imprenditore, non posso dimenticare l'esistenza dell'Udace che gestisce un movimento dove ci sono migliaia di atleti, un po' avanti con l'età dal punto di vista prettamente agonistico ma grandi consumatori del prodotto "Ciclismo". Persone da tenere in considerazione anche perché sono la linfa vitale che, con i loro acquisti, sostengono decisamente una buona fetta di mercato nel campo della bicicletta e di tutta la sua componentistica, un settore che tiene alta la domanda in tutto il comparto produttivo legato al ciclismo.

La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato per il piacere dei lettori di www.ciclonet.it e le vorrei fare una domanda che nel contempo vuole essere anche una… petizione: Perché non indice una riunione dell'Associazione Corridori a Legnano che, in tutto il mondo è conosciuta come la Capitale Mondiale del Ciclismo?

La ringrazio per questa domanda/petizione che "liquido" seduta stante: ho già inviato ai Corridori la convocazione per la nostra prossima riunione che è stabilita per Mercoledì 7 Novembre 2007, all'UNA HOTEL, ubicato proprio all'uscita autostradale del casello di Legnano. Contento?

Contentissimo signor Colombo. La ringrazio per questa bellissima anticipazione. Un vero regalo che lei fa alla città di Legnano ed a tutto il territorio dell'Altomilanese.

ciclonet.it

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Sinkewitz mette ancor più nei guai la T Mobile

Nuovi guai in arrivo per la T Mobile. Secondo quanto riportato da Eurosport, infatti, Patrik Sinkewitz ha confessato di aver ricevuto "una iniezione di cortisone alla clinica universitaira di Friburgo nell'aprile del 2007". A confermaarlo è stato Wolfgang Meier, portavoce del tribunale di Friburgo. Questa confessione contrasta in modo clamoroso con il piano antidoping professato dalla nuova dirigenza del team tedesco.

tuttobiciweb.it

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Tour du Faso, staffetta marocchina al vertice

Colpo doppio di Adil Jelloula al Tour del Burkina Faso. Battendo l'olandese Thijs Poelstra sul traguardo dell'ottava frazione, la Lilonghin-Fada Ngourma di 178 chilometri, il corridore marocchino si e' preso tappa e maglia, spodestando dalla vetta della classifica generale il suo connazionale Mouhssine Lashaini.

tuttobiciweb.it

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DOPING - Franke accusa Ullrich: «Ha pagato Fuentes»

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Una immagine recente di Jan Ullrich

Amburgo (Germania) - venerdì 2 novembre 2007 - Jan Ullrich, ex stella del ciclismo tedesco, avrebbe versato 120.000 euro a Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro della rete internazionale di doping su cui la magistratura spagnola ha indagato nell'ambito dell'Operacion Puerto.

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Il professore Werner Franke

«Ho testimoni eccellenti che possono giurare che Jan Ullrich ha pagato un totale di 120 mila euro a Eufemiano Fuentes».

Ad accusare Ullrich, che avrebbe pagato Fuentes nel 2006, è il professore Werner Franke, massimo esperto tedesco in materia di doping, il padre della lotta antidoping in Germania. Franke, che riferisce informazioni ricevute dalla Guardia Civil spagnola, afferma che «il pagamento di 25.000 euro scoperto dalla procura di Bonn costituisce solo un anticipo rispetto al totale di 120.000 euro» che Ullrich avrebbe versato. L'ex corridore tedesco,che si è ritirato all'inizio dell'anno, ha sempre negato contatti con Fuentes e ha già querelato Franke per diffamazione. Michael Lehner, ha chiesto alla corte di Amburgo che si sta occupando della causa di sentire Rudy Pevenage, l'ex manager di Ullrich, ma anche Ivan Basso e Jorg Jaksche, che hanno ammesso di essersi rivolti a Fuentes, e l'ex massaggiatore della Deutsche Telekom, Jean D'Hont. «Fare un'ampia ricostruzione delle prove sull'Operacion Puerto in Germania potrebbe risultare interessante - il commento di Lehner - Potrebbe portare alla totale demolizione del monumento del ciclismo Jan Ullrich».

La procura di Bonn, intanto, ha confermato che l'ex corridore ha versato a Fuentes 25 mila euro per i suoi servizi.

ciclonews.it

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Gli Usa lo tentano. Cipollini torna in sella?

Il team statunitense "Rock & Republic Racing" ha offerto a Re Leone di tornare a indossare le vesti di corridore al fianco dell'attività di testimonial. A 41 anni, il recordman di vittorie al Giro d'Italia sta valutando seriamente l'ipotesi

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MILANO, 3 novembre 2007 - A due anni e mezzo dal ritiro agonistico, per Mario Cipollini si prospetta la possibilità di un clamoroso rientro alle competizioni. "Re Leone", 189 vittorie in carriera, è in trattativa con un piccolo team statunitense, il Rock & Republic Racing, sponsorizzato da una griffe della moda casual.

CONTATTO - Michael Ball, titolare di Rock & Republic, ha contattato Cipollini durante Interbike, la fiera ciclistica di Las Vegas tenutasi nel settembre scorso, per proporgli un ruolo di atleta e, in contemporanea, di testimonial per i suoi abiti: il campione toscano, in passato uomo immagine di alcune note firme italiane, sta ora valutando l'ipotesi di risalire in sella a quasi 41 anni. Una conferma in tal senso è arrivata anche dall'ex-corridore Frankie Andreu, attuale d.s. del team e in precedenza accusatore di Lance Armstrong di uso di sostanze dopanti.

RE LEONE - Cipollini, nato nel marzo 1967, campione del mondo nel 2002 a Zolder e recordman di vittorie di tappa al Giro d'Italia con 42 successi, aveva ottenuto la sua ultima vittoria nel marzo 2005 al Giro della Provincia di Lucca: poi, sfumata la possibilità di ricoprire un ruolo tecnico in seno al suo ultimo team Liquigas, aveva provato a inserirsi nel mondo dello spettacolo partecipando al reality televisivo di RaiUno "Ballando con le stelle".

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Terremoto Sinkewitz: «Sì, ho preso anche testosterone»

Ancora una confessione, ancora un tedesco, ancora un ciclista. Il ventisettenne Patrik Sinkwitz, vincitore del Giro di Germania nel 2004, ha ammesso di avere fatto uso di doping. «Nella mia sacca avevo due o tre bottiglie di testosterone», ha detto Sinkewitz in una intervista concessa a Der Spiegel, riferendosi alla positività emersa dopo un controllo in allenamento effettuato lo scorso 8 giugno. «Il contenuto di una bottiglia me lo sono spalmato su un braccio prima di andare a dormire la sera del 7 giugno, poi ho gettato il contenitore nel bagno». Sinkewitz ha quindi ammesso che il suo primo contatto con il doping era avvenuto nel 2003, quando era alla Quick Step (la squadra del campione del mondo Paolo Bettini): «Si faceva uso di Epo, ma questo ormai non è più un segreto».

Con il passaggio alla T-Mobile, il ricorso al doping è diventato ancor più sistematico e, se possibile, scientifico. Sotto il controlli degli ormai famigerati medici dell'Università di Friburgo, Lothar Heinrich ed Andreas Schmid, Sinkewitz ha cominciato ad usare pratiche legate al trattamento del sangue per aumentare le prestazioni. "L'ho chiesto direttamente al nostro primo incontro nel novembre 2005, mi è stato risposto che sarebbe stato possibile", racconta il ciclista tedesco a Der Spiegel. "Nel luglio del 2006, dopo la prima tappa del Tour de France, da Strasburgo a Friburgo, Sinkewitz aveva con sé due sacche di sangue. "Ma non andavano bene, il sangue non scorreva correttamente". E la spiegazione del ciclista tende a scagionare i due medici: "La mia impressione è che 'quelli' di Friburgo svolgessero malvolentieri questo compito e che causassero volontariamente dei malfunzionamenti nelle sacche per impedire che i ciclisti ne facessero uso". Proprio in seguito alla positività di Sinkewitz resa nota lo scorso 18 luglio durante il Tour de France, le emittenti tedesche ZDF ed ARD decisero di interrompere le dirette della Grande Boucle in segno di protesta. "Io ero il colpevole perfetto nel momento migliore per colpire il ciclismo", ha detto Sinkewitz. "Ma se l'antidoping si dice non sia credibile, la televisione non ha certo aiutato a cambiare le cose". Messo sotto inchiesta dalla polizia criminale tedesca e dal procuratore di Bonn, Sinkewitz è stato già ascoltato dalla commissione della federciclismo e con la sua confessione spera in un dimezzamento della probabile pena (dai due canonici ad un solo anno di squalifica). Per poter tornare a correre: "Non posso far altro che sperare".

tuttobiciweb.it

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Cipollini, Ritorno? Balla clamorosa

Avvocato Napoleone smentisce: Mario non ci pensa proprio

3 novembre 2007

"Cado dalle nuvole e anche Mario e' rimasto di sale". L'avvocato Giuseppe Napoleone, legale di Cipollini, ha negato che il toscano possa tornare. "L'unica cosa certa e' che alla fiera di Las Vegas ci siamo trovati per caso io e Cipollini con Andreu in discoteca -ha rivelato con una risata Napoleone- Una pacca sulle spalle e una battuta: 'Mario, ho pronto un contratto per te'. Ma a lui, di correre di nuovo in bicicletta, non passa proprio per la testa, e' una balla clamorosa".

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noooooooooooooooooooo.........la stavo per mete io!!!!!!!!!!!!!!! :ave: mi hai anticipato...me la pagherai cara!!!!!! :dubbio:

scherzo!!!! :) .....chi trova pee primo le notizie le metta pure!!! non mi offendo, anzi....mi fate un favore!!!!!

:ave::ave::woohoo: son veloce io... cmq hai fatto bene a creare questo topic che per la pausa invernale ci saranno molte notizie interessanti :ave::ave:

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PROF - Cadel Evans il nuovo re del Pro Tour. A patto che Di Luca...

Crespignaga di Maser (Tv) - sabato 3 novembre 2007 - Prima di rientrare in Australia il vincitore del Pro Tour, Cadel Evans ha fatto tappa alla Gaerne. Con noi si è intrattento parlando del ciclismo a 360°.

Se Di Luca non fosse stato escluso dall'Uci dal Pro Tour come sarebbe andata?

Le corse hanno sempre mille incognite e mille imprevisti: cadute, guai meccanici,fisici, ecc. Guardi cosa è successo a Schleck, favorito alla vigilia, dimostratosi tale in corsa, arrotato a 10 km dall’arrivo, buttato in fumo il Lombardia. Vedi la F1, all’ultima gara è successo di tutto…ecco io mi sento un po’ come Raikkonen (a Cadel piacciono molto le macchine, ndr). Ho corso la mia gara e ho legittimato sul campo la vittoria della maglia Pro-Tour.

Di Luca è stato squalificato per alcune "frequentazioni", col dottore Santuccione, per lo più medico di famiglia. Non è mai stato trovato positivo. Mai saltato un controllo, ne quelli ufficiali o a domicilio. Per quella vicenda, l'inchiesta penale Oil for Drugs, era stato archiviato dalla magistratura ordinaria lo scorso inverno...Le pare giusta questa penalizzazione?

Conosco poco della vicenda di Danilo, e posso solo dire che a me sarebbe enormemente piaciuto contendermi con lui questa maglia bianca nel Lombardia. Purtroppo non è stato possibile e il primo a esserci rimasto male sono stato io: credetemi.

Di Luca farà ricorso al Tas. Se dovesse passare lei perderebbe la maglia conquistata con il Lombardia. Si sente realmente il legittimo titolare?

Sono già legittimo titolare di questa maglia Pro-Tour, avrei comunque 5 punti in più rispetto a Danilo.

Ma senza i Grandi Giri, il prossimo anno quanto varrà questo Pro Tour?

Se il prossimo anno Tour, Giro, Vuelta e tutte le più importanti corse del mondo non daranno punti per il Pro Tour, non vedo cosa possa valere questa maglia. Mi auguro solo che si arrivi ad una mediazione importante per tutti. Eh si…potrei essere l’ultimo corridore ad essersi aggiudicato l’ultima vera maglia del Pro Tour….

Nel 2008 Giochi di Pechino e Tour su tutto?Ai Giochi Olimpici, che arriveranno dopo sedici giorni dalla fine della Grande Boucle, punterò soprattutto alla prova a cronometro. Quest’anno ho corso anche la pre-olimpica che ho vinto e mi sono piazzato quinto su quella su strada. A pensarci quest’anno ho davvero corso tanto, un po’ dappertutto, mantenendo un grandissimo livello di forma, dall’inizio alla fine. Sono contento di aver fatto il mio dovere fino alla fine. Ho cominciato a correre alla Ruta del Sol e ho finito con il giro di Lombardia. Ho messo nelle gambe 95 giorni di corse, arrivando secondo al Tour de France a 23”, secondo nel Dauphinè Liberè a 14”, quarto alla Vuelta di Spagna a 10” dal podio, quinto al Campionato del Mondo.

Anche il passaporto biologico, che scatterà dal primo gennaio 2008, per combattere il doping. Servirà?

E' un momento difficilissimo per il ciclismo d'élite, tanti sponsor hanno lasciato il movimento. Speriamo possa servire. Anche se ad oggi ne parlano in tanti ma di cosa si tratti veramente nessuno ancora lo sa. Temo ci sia troppo ottimismo attorno a questo nuovo strumento di controllo. E poi quali saranno i parametri? Ripeto: temo che ci sia troppo ottimismo.

Ma quanta colpa hanno i corridori?

Almeno quanta l’intero sistema…il ciclismo sta vivendo una situazione molto difficile. Ma eccomi qua: con i miei risultati, la mia continuità, i miei limiti. Io non sono un grandissimo, ma so che posso diventare grande. E l’importante è che ciò che faccio sia credibile agli occhi della gente. Se ci riuscirò, per me, per mia moglie, per Aldo Sassi (suo preparatore, ndr), per Roberto Damiani (direttore sportivo, ndr), la mia squadra e i miei compagni sarà questo il mio successo più importante.

Ha fatto parte delle discusse Telekom e T-Mobile entrate nella bufera per le accuse di doping sistematico...

Per quanto mi riguarda non sono mai stato coinvolto in situazioni descritte da alcuni miei ex colleghi, non ero a conoscenza di situazioni di doping sistematico; per me sono state due stagioni veramente sfortunate, tra infortuni e problemi vari e alla scadenza del contratto non sono stato neppure confermato.

Dell'Operacion Puerto che idea si è fatto? Contador che l’ha battuto al Tour pare eserci dentro. Negli ultimi mesi un po' tutti hanno confessato l'uso di Epo. Mancherebbero Armstrong e Indurain.

Non è giusto che a pagare siano solo Basso, Ulrich e pochi altri corridori. In Spagna non fanno nulla? Sia chiaro: sono un proibizionista: lotta dura senza paura, poi poche regole certe, anche la radiazione, chi sbaglia, cambia lavoro.

Giro 2002, maglia rosa e crisi colossale nel tappone di Corvara. Se lo ricorda? Poi due stagioni sfortunate e il grande ritorno nel 2004.Se me lo ricordo?? (sorride, ndr). Il Cadel di oggi è frutto anche di quella cotta storica….ero partito per aiutare Garzelli, poi Stefano fu fermato e mi ritrovai a essere il capitano della squadra. Avevo appena 25 anni, al secondo anno da professionista, alla mia prima esperienza in una corsa a tappe di tre settimane, tanto inesperto…, ma da quel giro ne sono uscito comunque vincitore: fortificato!

Nel 2006 ciclista australiano dell'anno e 4° nella classifica Pro Tour. Davvero un grande ritorno ai vertici

E aggiungerei quarto al Tour 2006, quest’anno secondo al Tour e vincitore della classifica Pro Tour…che dire… spero che il 2008 sia ancora migliore…

Lei nel settembre 2005 ha sposato una italiana. Quanto si sente del nostro Paese? Cosa le piace fare?

L’Italia è un paese fantastico, mi affascina per la sua storia, i palazzi, la cultura, grande cucina, grandi vini, Amarone, Barolo, e Sangiovese i miei preferiti e belle donne, visto che nel 2002 ho conosciuto Chiara che ho poi sposato nel 2005. E’ stato il mio amico Pietro Scampini, scultore di Castronno a presentarmela. Con lei mi piace camminare in montagna, in mezzo alla natura. Poi mi piace leggere, soprattutto libri di storia. Oppure sfogo la mia grande passione: le auto da corsa. A Stabio ho una Lotus, in Australia ho invece una Mustang, la macchina più bella di tutte. Nella vostra zona mi piace tantissimo Asolo e i suoi colli, ci sono stato la prima volta in occasione del “Ride of Fame” organizzato da Gaerne; una giornata con ciclisti e appassionati di ciclismo in giro per le vostre splendide colline, io e Chiara ci eravamo ripromessi di ritornarci a fine stagione, ed eccomi qui anche per omaggiare Gaerne della mia maglia bianca di leader di Pro Tour. Con loro mi sono veramente trovato bene e siccome sanno che sono molto legato al mio paese, l’Australia, hanno deciso di prepararmi una scarpa con disegnato nella parte anteriore la bandiera Australiana e nella parte posteriore c’è la mia firma. Gaerne ha deciso di produrne una serie limitata, ogni paio di scarpe conterrà quattro bellissime cartoline autografate da me, eh si oggi sono venuto anche per questo. Chiara ha avuto oggi il suo primo paio di scarpe….e con la bandiera italiana…da oggi non potrà più essere gelosa delle mie scarpe!!

Mi piace raccontare le mie impressioni da dentro il gruppo sul mio sito (www.cadel.com.au), credo sia bello raccontare ai tifosi cosa si prova anche all’interno del gruppo. Anche Chiara ha il suo “corner” e contribuisce ad aggiornare il sito durante la mia assenza per gare/allenamenti. Chiara è una bravissima pianista e poi canta molto bene. Molto spesso alle gare, per rilassarmi ascolto uno dei suoi cd.

Tra qualche giorno ritornerò in Australia, abito a Geelong a circa 80km da Melbourne, ci resterò per circa tre mesi e inizierò a preparare il prossimo Tour. Con me resterà anche mia moglie Chiara.

Se fosse una scultura, Cadel Evans magari non sarebbe un capolavoro. Ma sarebbe trasparente come una statua di vetro

ciclonews.it

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Ciclismo: Schumacher chiarira' cosa c'era di strano nel suo sangue

MILANO - Stefan Schumacher fornira' spiegazioni pubbliche circa i valori ematici anomali registrati alla vigilia del campionato mondiale di Stoccarda, nel quale si classifico' al terzo posto alle spalle dell'azzurro Paolo Bettini e del russo Alexander Kolobnev. Schumacher ha sempre asserito che tali valori erano riconducibili a un'infezione intestinale della quale era rimastogazzetta.t vittima e l'Uci, Unione ciclistica internazionale, ha considerato attendibile questa versione, consentendogli di partecipare alla gara iridata. Sara' una commissione medica di esperti, da lui incaricata, a presentare la documentazione dopo che, negli ultimi giorni, alcuni media hanno rilanciato la notizia avanzando dubbi e sospetti. (Agr)

gazzetta.it

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e cmq dovrebbe venire anche a casa di mio zio nn so se però venga quest'inverno o in primavera mio zio è suo amico e io ne aprofitterò, magari è capace anche di regalarle a mio zio quel paio di scarpe e mio zio siccome nn va tanto in giro in bici è capace di darle a me

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La volata di Napolitano: "E' l'arte di arrangiarsi"

Il secondo appuntamento con i volti meno noti del gruppo fa tappa ancora in casa Lampre. Storia di un velocista senza treno, che per vincere sta alla ruota dei favoriti. Salvo poi batterli sul più bello

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MILANO, 3 novembre 2007 - Quando scatta, se va bene, lascia le sgommate sull'asfalto; se va male, sull'asfalto lascia le pedivelle. Perché Danilo Napolitano è fatto così: una forza della natura. Base per altezza, un tutt'uno, un parallelepipedo che libera watt, adrenalina, brividi, chilometri orari. "Napo", il bello dello sprint? "Premesso che non sono io, il bello è la velocità. Esplodere finché non si autoesplode. Dare, moltiplicare, ingigantire finché ne hai". Si ha il tempo per pensare? "In quei momenti non si sente niente. Né piacere né dolore, né coraggio né paura. Solo quando mi rivedo in tv, allora penso, ragiono, valuto. Di solito mi dico: siamo matti da legare". Vince il più forte? "Quasi mai. Ormai le volate si fanno così: la squadra di un velocista che cuce, tira e imposta, gli altri velocisti che si arrangiano. Finora la squadra che si prende le responsabilità è quella di Alessandro Petacchi, io sono sempre stato fra quelli costretti ad arrangiarsi".

E come? "Innanzitutto bisogna battezzare la ruota giusta. La ruota giusta di quel giorno lì. Cioè: si guarda chi è più in forma, chi fa la corsa, e si cerca di sfruttarne il lavoro e la scia". Poi? "Si fa la volata. E a quel punto bisogna averne un po' di più, perché bisogna comunque rimontare almeno una posizione, cioè una bicicletta. Ma non è facile: appena esci dalla ruota, prendi il vento e allo stesso tempo copri, cioè proteggi il tuo avversario diretto". La sua volata più bella? "Al Giro d’Italia, arrivo a Lido di Camaiore, casa Petacchi. Vittoria, netta, in rimonta". La meno bella? "Al Giro di Germania, prima tappa, sconfitto dal tedesco Robert Forster". Se potesse riscrivere un ordine d’arrivo? "Al Giro, tappa del Mugello, arrivo nell’autodromo. La sparata di Fabian Cancellara, il ricongiungimento, io costretto a fare a spallate, e poi a ripartire, infine secondo dietro a Petacchi. Quel giorno il più forte ero io". Obiettivi 2008? "Vincere qualcosa di più importante".

Dicono che non sappia soffrire. "Ho imparato a farlo. Tour de France: ho tenuto duro, alla nona tappa, prologo compreso, arrivo alpino a Tignes, sono arrivato ma fuori tempo massimo con Robbie McEwen. Peccato: era anche il giorno prima del riposo". Che cosa ha imparato? "Che devo essere più convinto e più serio negli allenamenti. Che arrivano gli anni della maturità, quelli buoni, da sfruttare. Che correndo fai esperienza. E che tutto è possibile: volere è potere". I tre migliori velocisti stranieri? "McEwen, per l’imprevedibilità. Tom Boonen, per la potenza. E Thor Hushovd, per la regolarità". I tre migliori velocisti italiani? "Danilo, "Napo" e Napolitano. Dai, sto scherzando. Primo Daniele Bennati, secondo Petacchi, terzo io. Fino a prova contraria. Ma sappiate che sto facendo di tutto per trovarla".

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Cipollini negli Usa?: "Una balla clamorosa"

Il legale del Re Leone smentisce le indiscrezioni sull'offerta che il team statunitense "Rock & Republic Racing" avrebbe presentato all'ex campione del Mondo: "Mario è caduto dalle nuvole..."

cipollini--346x212.jpg

MILANO, 3 novembre 2007 - "Cado dalle nuvole e anche Mario è rimasto di sale". Giuseppe Napoleone, legale e manager di Cipollini, "smentisce categoricamente qualsiasi trattativa per il ritorno alle corse del Re Leone".

"TUTTO FALSO" - Il clan di una piccola squadra americana, la Rock & Republic Racing, aveva diffuso alcune indiscrezioni su una presunta trattativa per il ritorno alle corse del Re Leone a oltre due anni dal suo ritiro. Era stato il manager Frankie Andreu a far circolare la voce. "L'unica cosa certa - aggiunge l'avvocato Napoleone - è che alla fiera di Las Vegas ci siamo trovati per caso io e Cipollini con Frankie Andreu (ex-corridore, attuale d.s. del team e grande accusatore di Lance Armstrong, ndr). La cosa buffa è che l'abbiamo visto in... discoteca - ha rivelato con una risata Napoleone - Una bevuta, una pacca sulle spalle e una battuta: "Mario, ho pronto un contratto per te". Ma a Marione di correre di nuovo in bicicletta non gli passa proprio per la testa, è una balla clamorosa".

SIMBOLO - A due anni e mezzo dal ritiro agonistico evidentemente, Mario Cipollini resta un simbolo che fa gola, quantomeno dal punto di vista pubblicitario e mediatico. Michael Ball, titolare di Rock & Republic, lo ha incontrato durante Interbike, la fiera ciclistica di Las Vegas tenutasi nel settembre scorso. Ed è plausibile che nel colloquio si sia parlato di un ruolo dell'ex campione di testimonial per i suoi abiti, già ricoperto in passato dal toscano per alcune note firme italiane. Ma non di un suo ritorno alle corse.

Gazzetta.it

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Sinkewitz ha scagionato completamente Bettini

Parole sempre più pesanti, quelle di Patrik Sinkewitz, anche quelle pronunciate a favore di altri corridori.Il ciclista tedesco Patrik Sinkewitz ha completamente scagionato il due volte campione mondiale Paolo Bettini dall'accusa di avergli fornito il gel al testosterone. La

notizia si era diffusa alla vigilia del recente mondiale di Stoccarda, vinto per la seconda volta dall'italiano che, furibondo per l'accusa, aveva minacciato di adire le vie legali.

In un'intervista al settimanale Der Spiegel, Sinkewitz nega di essere stato lui a

mettere in circolazione la calunnia. «No, non sono stato io», spiega, «stavo facendo acquisti, quando Bettini mi ha chiamato per chiedermi spiegazioni sulle accuse che gli avrei rivolto. È stato tutto un errore. Forse il nome di Bettini è stato pronunciato nel corso di un colloquio con la commissione antidoping del Brd (la federazione ciclistica tedesca, ndr), ma io non ho mai detto di avere ricevuto le sostanze (dopanti, ndr) da lui. Questa cosa l'hanno costruita quegli altri (della federazione, ndr). Bettini mi ha avvertito: 'Se sei stato tu a dirlo, passi i guaì. Io l'ho tranquillizzato».

Sinkewitz ammette poi di essersi dopato, ma di aver cominciato a farlo dopo aver lasciato la squadra italiana della Mapei. «Nei primi due anni da professionista sono stato in Italia, nella squadra giovanile», dichiara, «abbiamo partecipato a piccole corse, di doping neanche a parlarne». Il ciclista rivela di avere cominciato a doparsi nel 2003, quando era entrato a far parte della squadra belga Quick Step. «Ormai non è più un segreto per nessuno», spiega, «che allora era l'epo a darti la carica». Quando è passato alla squadra tedesca della T-Mobile ha cominciato a doparsi con le trasfusioni di sangue. «Nel novembre 2005 in occasione della prima riunione posi concretamente la domanda», afferma il ciclista, «e mi fu risposto che era possibile». Sinkewitz racconta che quando si dopò per l'ultima volta, prima di essere scoperto l'8 giugno scorso in occasione di un allenamento, pensava di farla ancora una volta franca, sicuro che la quantità minima utilizzata non sarebbe stata rilevata ai controlli. «Avevo nel mio portamonete due o tre sacchetti di gel al testosterone», rivela, «che ho spalmato la sera del 7 giugno sulla parte

superiore del braccio prima di addormentarmi. La busta l'ho gettata nel gabinetto».

Dopo aver confessato ampiamente le pratiche di doping adottate ed aver fatto da teste principale di accusa contro due medici della clinica universitaria di Friburgo, nel frattempo già licenziati, il ciclista spera che gli venga dimezzata la squalifica di due anni

e annuncia di voler riprendere le gare. «Non posso fare altro», ha spiegato.

Tuttobici

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Simone Mori e Team Nippo, un sodalizio che si rinnova

Con il rientro del gruppo Nippo sulle scene del ciclismo europeo, si rinnova il connubio tra la società giapponese, leader nel settore degli appalti e costruzioni nella terra del Sol Levante, con il team manager pontremolese Simone Mori.

Una collaborazione che trova le sue origini già dalla stagione 2004 quando, una volta lasciato il ciclismo agonistico, Simone Mori volle cimentarsi nelle nuove vesti di team manager. Nel 2007, dopo un sodalizio di tre anni, le strade tra il gruppo asiatico e

quelle del dirigente toscano si dividono.

Simone Mori appoggia il progetto di Simone Biasci, suo ex compagno di squadra ai tempi della Selle Italia-Kross di Gianni Savio, e dà vita al team Cinelli Endeka OPD. Un'esperienza che segnerà una crescita da un punto di vista professionale per entrambi i team manager: un impegno agonistico sul fronte Europa-Sud America, contraddistinto da un bottino che può vantare ben dodici successi.

Nel corso degli ultimi mesi, la svolta decisionale. Simone Mori sente forte il richiamo alle origini e decide di staccarsi dal compagno Biasci, rinnovando il vecchio legame con la multinazionale giapponese. Nasce così FARM SPORT, una società di gestione sportiva impegnata nella realizzazione di un nuovo team ciclistico, categoria Continental, con affiliazione presso la Repubblica di San Marino. Mori sarà affiancato nel suo progetto da Lidio Rossi, che assumerà l'incarico di Direttore Marketing. Una presenza importante all'interno del team. Rossi, oltre alla grande passione che lo lega da sempre allo sport delle due ruote, vanta un'esperienza pluriennale in un'azienda leader come "L'Oreal Paris".

Non poteva mancare in questa nuova realtà, la partecipazione dell'On. Enrico Ferri, che con Simone Mori divide le origini che legano entrambi alla valle del fiume Magra. Il ruolo di Presidente Onorario, assegnato all'ex Ministro dei Lavori Pubblici, costituisce un indiscutibile valore aggiunto ed un sigillo di garanzia verso il progetto sul quale sta lavorando la neocostituita società.

Sarà ancora Antonio Cibei, l'ombra tecnica di Simone Mori dall'ammiraglia. Il settore tecnico si è però impreziosito dalla figura di Fabrizio Fabbri, che nel team assumerà il ruolo di Team Manager e Direttore Sportivo. Di lui si ricordano le 18 vittorie ottenute da professionista e l'importante lavoro svolto in seno alla Mapei, nel decennio che va tra il 1993 ed il 2002.

L'organico è attualmente composto da 15 corridori tra i quali spiccano i nomi di Simone Cadamuro (nella foto) ed Eddy Ratti, professionisti seri e determinati, con tanta voglia di riscatto. Questo, a tutt'oggi il quadro degli atleti che faranno parte del team, citati in rigoroso ordine alfabetico:

AGOSTA DOMENICO (ITA)

CADAMURO SIMONE (ITA)

GABBRIELLESCHI MASSIMO (ITA)

GAROFALO VINCENZO (ITA)

HRISTOV STEFAN (BUL)

INOUE KAZUO (JPN)

MANABE KAZUYUKI (JPN)

MIORIN DEVIS (ITA)

MONTANARI GIORDANO (ITA)

NAKATA MAKOTO (JPN)

PALANDRI MARINO (ITA)

RATTI EDDY (ITA)

SHIMIZU YOSHIYUKI (JPN)

TONDO PIERPAOLO (ITA)

YAMASHITA TAKAHIRO (JPN)

Tuttobici.it

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PROF - L’avvocato Napoleone svela la bufala su Cipollini. Ivano Fanini all'attacco

Lucca - sabato 3 novembre 2007 - «Cado dalle nuvole e anche Mario è rimasto di sale: Andreu chi? Mettiamola così: il manager di Cipollini smentisce categoricamente qualsiasi trattativa per il ritorno alle corse del Re Leone». L'avvocato Giuseppe Napoleone, legale di Cipollini, blocca così sul nascere le voci fatte girare dal clan della piccola squadra americana, la Rock & Republic Racing, di una presunta trattativa per il ritorno alle corse di Mario Cipollini a oltre due anni dal suo ritiro. Era stato il manager Frankie Andreu a far circolare la voce.

«L'unica cosa certa è che alla fiera di Las Vegas ci siamo trovati per caso io e Cipollini con Andreu in ...discoteca - ha rivelato con una risata Napoleone - Una bevuta, una pacca sulle spalle e una battuta: ”Mario, ho pronto un contratto per te”. Ma a Marione di correre di nuovo in bicicletta non gli passa proprio per la testa, è una balla clamorosa», ha chiuso deciso il suo legale.

E Ivano Fanini non perde l’occasione per intervenitre.

“Cipollini? L'ho visto ieri trovandolo in perfetta forma, non mi stupirebbe fosse vicino il momento del suo rientro nel mondo del professionismo. L' ho visto in bici, andava a 60 all' ora”. Ha affermato il patron dell’Amore&Vita McDonald's.

“Posso dire - aggiunge Fanini - che tutto ciò conferma che Cipollini non ha mai avuto la vera intenzione di chiudere la carriera con la mia squadra e del resto non mi sorprenderei che non rispettasse ancora una volta l'impegno che aveva sottoscritto con me in questo senso”. In merito al contenzioso aperto con l'ex campione del mondo, il patron di Amore&Vita spiega che “il 9 novembre presso il tribunale di Lucca ci sarà l'udienza preliminare della causa che nel frattempo à ripartita. E in ogni caso - aggiunge Fanini - nel giro di un anno la telenovela avrà fine. Con la sua condanna spero. Un milione di euro che investirò nel ciclismo giovanile. Farò - conclude - un impianto nella zona di Lucca dove potranno allenarsi i ragazzini. Lo intitolerò Mario Cipollini ma sarà di mia proprietà”. Davvero una bella provocazione per Re Leone.

Ciclonews.it

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G.P. Ristorante Volpara - MUSSOLENTE (VI)

Arrivo elite:

1° Fontana Marco Aurelio - Selle Italia Guerciotti Elite

2° Fontana Alessandro - Gruppo Sportivo Forestale

3° Grandi Alessandro - Team Co.Bo Pavoni

4° Tavella Igor - Rodes Val Badia Raiffeisen

5° Pavoni Pietro - Team Co.Bo Pavoni

6° Paccagnella Thomas - Adv Team

7° Segat Marco - Cycling Team Friuli

8° Retis Diego - Ovam Everybike

9° Gambino Alessandro - Gruppo Sportivo Esercito

10° De Bastiani Alex - Gruppo Sportivo Esercito

Arrivo u23:

1° Mercante Gabriele - Asd Gs Sorgente Pradipozzo

2° Paccagnella Erik - Team Full-Dynamix

3° Gschnell Manuel - Colnago Arreghini Filago

4° Straccia Michele - G.S. Calz. M.Granaro

5° Lievore Luca - A.S.D.-C.T.Ormesani-O.Panni

6° Michieletto Giuseppe - GS Pressix - Zanon - Tosetto

7° Moras Alessandro - Marchiol Ima Famila Liquigas Site

8° Tabacchi Mirko - L'Arcobaleno Carraro Team - A.S.D.

9° Linguanotto Matteo - A.S.D. Ciclismo 2000

Arrivo Donne:

1° Giovanniello Martina DJ - Team Cbe Tecnoimpianti

2° Lazzaro Ilenia DE - Miche

3° Menegon Barbara DE - Cicli Zanella-Piemme Safi

4° Arman Doris DU23 - Miche

5° Bergamin Alessandra DJ - Ovam Everybike

6° Balducci Beatrice DJ - Mercedes Benz Selle Italia

7° Doria Laura DU23 - G.S.Verso L'Iride

8° Dalbon Valentina DJ - G.S.Verso L'Iride

Arrivo Juniores:

1° De Rossi Alessandro - Moro-Scott-Bicycle Line

2° Pontel Paul - Danieli Team Isonzo

3° Salviani Domenico Maria - Rinascita Ormelle Lazio

4° Tatto Michele - Girelli/Dalla Rosa Mobili

5° Cazzaro Manuel - G.S. Alto Adige

6° Piazza Davide - Girelli/Dalla Rosa Mobili

7° Paccagnella Patrik - Adv Team

8° Coghetto Thomas - G.S. Mosole

9° Semenzato Alberto - Mogliano 85 Col.S.Marco

10° De Vecchi Lorenzo - Girelli/Dalla Rosa Mobili

Arrivo Allievi:

1° Trentin Daniele - Veloce Club Borgo

2° Santini Pietro - Mercedes Benz Selle Italia

3° Cancherini Matteo- Mercedes Benz Selle Italia

4° Lorenzon Rudy - Moro-Scott-Bicycle Line

5° Scapolan Enrico - Rinascita Ormelle Pinarello

6° Turri Michele - Mercedes Benz Selle Italia

7° Masiero Leonardo- C.S. Libertas Scorze'

8° De Rossi Riccardo- Moro-Scott-Bicycle Line

9° Zanella Mattia - A.S.D.Postumia 73 Dino Liviero Cicl

10° Zurlo Federico - Bicisport Linda

Arrivo esordienti:

1° Zurlo Federico - Bicisport Linda

2° Giopp Francesco - Uc Foen Wienerberger

3° Benedos Enrico - G.S. Mosole

4° Corra' Marco - S. C. Fontanafredda

5° Mavaracchio Luca - C.S. Libertas Scorze'

6° Sturaro Stefano - Veloce Club Vo'

7° Celante Loris - Corva Azzanese Presotto

8° Trabucco Lorenzo - S. C. Fontanafredda

9° Carolo Andrea - Asd Gs Sorgente Pradipozzo

10° Botosso Elia - S.C.D. Pedale Sanvitese

Donne Giovani:

1° Paladin Soraya - DA - Moro-Scott-Bicycle Line

2° Valentini Elena - DA - G.S. Alto Adige

3° Paladin Asja - DES - Moro-Scott-Bicycle Line

4° Cauz Francesca - DA - G.S.Verso L'Iride

5° Soligo Deborah - DA - A.S.D.Postumia 73 Dino Liviero Cicl

6° Mercante Chiara - DES - Asd Gs Sorgente Pradipozzo

7° Tomasini Alessandra - DA - G.S. Alto Adige

8° Semenzato Camilla - DES - S.C. Vecchia Fontana

9° Bortolotti Simona - DES - Team Femminile Trentino

10° Arman Elisa - DA - G.S. Alto Adige

Arrivo Master:

1° Zoppas Flavio - M3 Vimotorsport A.S.D.

2° Tabotta Maurizio - M2 Cycling Team Friuli

3° Pavoni Paolo - M1 Team Co.Bo Pavoni

4° Da Ros Christian - M1 A.S.Txt Vittorio Veneto

5° Baggio Michele - M3 VP Parolin Rosà

6° Cais Ivan - M2 G.S.Cimetta Comprex

7° Caldart Daniele - MS A.S.D. Due Ruote Sport

8° Fioravanzo Lorenzo - M2 AS F.lli Rizzotto

9° Perini Paolo - M2 S.C.Altair-Membrane Respira-Kiklos

10° Ferro Longino - M1 Caprivesi

Arrivo Master2:

1° Piccin Riccardo - M5 Cytech

2° Casciotta Vittorio - M4 A.S.Dilettantistica Mtb Italia

3° Dal Grande Giuseppe - M4 Cytech

4° Pacagnella Ottavio - M5 Gs Elisa Pav. E Rivestim.

5° Feltre Michele - M4 Scavezzon Squadra Corse

6° Parro Giovanni - M5 G.S.Cimetta Comprex

7° Segat Renato - M4 Vimotorsport A.S.D.

8° Venturini Stefano - M4 Cycling Team Friuli

9° Cettolin Alessandro - MO Vimotorsport A.S.D.

10° Tavella Eduard - MO Rodes Val Badia Raiffeisen

Ciclismoweb.net

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Clamoroso NO di Ratto ala Filmop Parolin

“Quello di Daniele Ratto è un comportamento sconcertante, non credevo che si potesse arrivare così in basso”. Mirko Rossato non usa mezzi termini. L’improvvisa virata del diciottenne bergamasco, accasatosi all’U.C. Bergamasca a oltre un anno dalla stretta di mano con la Filmop Ramonda Parolin, è una doccia fredda che al diesse più vittorioso d’Italia proprio non va giù.

“Evidentemente per Ratto la parola data non ha nessun valore – sbotta Rossato-. Nel settembre del 2006 aveva acconsentito a venire con noi e adesso improvvisamente cambia idea, dopo che gli abbiamo già fatto preparare la bicicletta, dopo che ha frequentato il nostro ritiro e ricevuto i nostri programmi di preparazione. Ratto è un atleta molto dotato, ma credo che abbia scelto il modo peggiore per guadagnarsi il rispetto nel ciclismo che conta. Oltretutto – aggiunge il tecnico padovano – questo suo comportamento arreca inevitabilmente un danno alla nostra società, sia nella composizione della squadra del 2008, sia sotto il profilo dell’immagine”.

“La formazione che schiereremo l’anno prossimo non ha niente da invidiare a quella di quest’anno – riprende Mirko Rossato -. Mi spiace perdere un corridore forte, ma se questa è la sua serietà, è un bene per noi che prenda un’altra strada”.

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Mirko Rossato

Italiaciclismo.net

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