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[PCM2007] Sull'altro versante delle Alpi...


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Michele: Ed ecco il campionato polacco, l'unico di cui abbiamo immagini, visto che di quello sloveno, vinto da Stangelj, non ne è rimasta nessuna.

I fratelli Kohut dovevano farsi onore. E Slawomir si butto in fuga

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Gli uomini Miche di Sczawinski lavorarono per chiudere, ma sul contrattacco di Wesoly erano ormai al gancio

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E così Wesoly vinse in solitaria davnti a Mazur che aveva provato invano a seguirlo, dietro Zarebski regolò il gruppo

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Michele: Mentre si inizavano a contattare corridori per la nuova stagione, con il rifiuto della star del cilismo sloveno Brajkovic, si doveva ancora correre, precisamente in portogallo, per il GP Agostinho, dedicato al più forte ciclista portoghese del XX secolo

Ecco i convocati, con uno Svab in gran forma a guidare la squadra

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Prima tappa con fuga di soli tre corridori

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Il gruppo controllò facilmente, Kump prese la ruota di Neves, partito troppo lungo

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Ma un grandissimo Barbosa rimontò tutti vincendo nettmente, Marko, stremato dalle molte salite nel corso della tappa chiuse solo 5°

Mario: Non è male, per avere 18 anni aveva una gran costanza di rendimento

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Forse é un po' troppo, io tengo a 40-50, poi per le grandi corse salgo anke a 90

Io di grandi corse non ne faccio con l'Adria, quindi cerco di avere una forma costante tutto l'anno. Comunque in effetti ho esagerato, anche perchè era la mia prima carriera e ho usato i meccanismi che avevo elaborato per le continental del 6

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Michele: La seconda tappa era un biliardo che pareva disegnato per Marko, per cui nessuno andò in fuga e la squadra fece quadrato attorno al suo velocista

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Fuga ripresa, con i corridori del Benfica a preparare la volata, Benitez si preparò a lanciare Lopes Goncalves

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E quest'ultimo partì in un testa a testa con Barbosa, mentre Kump rinveniva da dietro

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Alla fine fu Barbosa a spuntarla, Marko si piazzò ad un dignitosissimo terzo posto

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E conquistò la maglia di miglior giovane grazie all'abbuono

Ivan: Eh, Marko non si ferma più

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Michele: Terza tappa con arrivo in salita che avrebbe delineato la generale.

Neves tentò una fuga solitaria

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Ma nel finale Missaglia scattò di potenza lasciandosi alle spalle tutti

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E andò a vincere... mah, non trovo l'immagine....

Ivan: Non importa, vai avanti...

Dietro Herrero regolò il gruppetto inseguitore, Svab 6°

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Miha andò a prendersi anche la maglia di miglior giovane

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Michele: La quarta tappa era l'unica possibilità per sovvertire la classifica, andarono in fuga Rebievski e Munro, due che facevano pochissima paura

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L'australiano andò in crisi, il polacco invece venne ripreso da Lara, corridore decisamente insidioso

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Ma non ebbero spazio, sull'ultima salita i fratelli Kohut diedero una trenata notevole per lanciare l'attacco di Svab, ma invece fu Loria a muoversi

Ivan: a me sembra che non stia facendo un grande scatto

Michele: Stava per partire, dalla foto si capisce male

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Il leader Missaglia rispose, scollinando in testa

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Nel finale Loria però non si diede per vinto e ripartì, dietro nel gruppetto per l'Adria rimasero Svab e Danculovic

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Loria fu imprendibile e andò a vincere la tappa, Barbosa regolò gli inseguitori su Missaglia

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Grazie all'abbuono Barbosa scavalcò Missaglia, Svab risalì al 4° posto e Danculovic entrò nella top ten

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Michele: L'ultiam tappa era una passerella per Barbosa, che anzi con gli abbuoni avrebbe potuto allungare sugli inseguitori. Zagar provò la fuga

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Ripresi gli attaccanti gli uomini Andalucia provarono a fare il treno

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E gli andò bene, con Vazquez che vinse dopo una volata non limpidissima conto Barbosa. Nessun Adria ebbe la forze per buttarsi nello sprint

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Barbosa si godette l'incoronazione e l'ennesima vittoria davanti al suo pubblico

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Svab, pur scavalcato da Perez Rodriguez in classifica generale conquistò la maglia di miglior giovane

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Michele: La prossima tappa era il GP Normandie, la squadra, capitanata da Svab e Slawomir Kohut era arrivata in francia il giorno prima. Il giorno della gara Dmitry si svegliò prima, aveva voglia di fare una sgambata in bici, il paesaggio francese gli ricordava i suoi giorni da vice ds all'Auber, il momento più alto della sua carriera, i trionfi di Gonzalez e Van Huffel... nella tiepida mattina di luglio sulla manica percorse oltre 50km, sentiva le gambe girare bene, nonostante fossero 8 anni che non gareggiava più, pensava che magari avrebbe potuto provare a tornare in sella, a fare il DS-corridore, in fondo aveva solo 32 anni, non era ancora tardi... mentre fantasticava venne raggiunto da un altro ciclista che viaggiava a passo davvero sostenuto, Dmitry riuscì a prendergli la scia e a proseguire, nonostante andasse almeno 6-7 kmh più veloce di lui, dopo 2-3 km lungo le dolci colline della normandia Dmitry sembrava non averne più, allora l'altro ciclista si voltò, l'ucraino lo riconobbe:

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<John!!> Disse Dmitry con quanto fiato aveva ancora in corpo

<Dmitry! Chi se lo immaginava!!> rispose lo svedese <Che ci fai qui in Francia?>

<Sono tornato in gara, come vice DS dell'Adria Mobil, e tu come te la passi?>

<Mah, gareggio da elite in una squadretta da queste parti, ho vinto varie corse, ma non è la stessa cosa che correre da professionista>

<Ho visto che sei ancora in forma, senti, la mia squadra cerca un buon velocista da affiancare ai nostri giovani, tu saresti perfetto. Se accetti ti propongo come acquisto per il 2008>

<Sarebbe fantastico, tornare a correre fra i professionisti... accetto subito, ma il tuo capo sarà d'accordo?>

<Si fida di me, specie se gli consiglio un corridore che ho già diretto, considerati ingaggiato per la prossima stagione>

E così, andarono insieme al raduno di corsa, dove mio nonno aspettava Dmitry un pò preoccupato. Si convinse subito della bontà del nuovo acquisto e John firmò ancor prima della partenza della gara. Si iniziava a costruire l'Adria per provare il salto nel Pro Tour e diventare la più importante squadra slovena di sempre.

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Michele: La corsa vide una lunga fuga di parecchi corridori con dentro Danculovic

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Ma ai -35 scattarono Salmon, Dessel, Sprick e Halgand, che si riportarono sui fuggitivi, Danculovic e Hubner li seguirono per un pò ma poi dovettero mollare

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Ai -5 con i 4 fuggitivi ormai andati, Slawomir Kohut sfruttò il rilassamento in gruppo per cercare di conquistare il 5° posto

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Davanti la volata dei fuggitivi vide Halgand contro Dessel, con Sprick e Salmon stremati che non li contrastarono

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Alla fine Dessel si impose di mezza ruota

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Dietro Kohut riuscì a conquistare il 5° posto

Giulio: Non male

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Michele: Mio nonno e Dmitry erano ancora in cerca di corridori da mettere sotto contratto per la stagione successiva, purtroppo non era facile, trovare gente disposta a correre in Slovenia era difficile, contattarono Fofonov, Rovira, Pidgorniy, Niemec e altri, ma nessuno pareva interessato, tuttavia Niemec gli disse: <Scusa, Dmitry, mi sarebbe piaciuto tornare a correre con te, ma ho un'offerta dal Pro Tour, vado alla Cofidis, potrei realizzare il mio sogno di correre il Giro, magari anche da capitano. Comunque se cercate buoni corridori per la squadra, Alejandro Borrajo è rimasto a piedi, l'ho visto di recente, qualche volta ci alleniamo anche insieme, l'anno di inattività non lo ha fiaccato, e cerca una squadra per ricominciare, lui sicuramente accetterebbe di venire alla vostra squadra>. Dmitry capì la decisione di Niemec e lo ringraziò per il consiglio, andò subito in cerca di Borrajo, un altro sprinter faceva sempre comodo, lo riuscì a contattare e l'argentino accettò su due piedi, tornare a correre, per di più da capitano per le volate era il massimo che potesse sperare, e poi ritrovava il su vice DS e i fratelli Kohut

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Michele: Con maggiore fiducia nel futuro, ci si preparava al Brixia Tour, corsa di alto livello, con molti big quali Riccò, Pellizotti, Rebellin, Vila, Koldo Gil, Petrov e Marzoli

Capitano sarebbe stato Svab, con Nose e i fretelli Kohut a supporto

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Danculovic provò subito la fuga

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Ma, nonostante gli sforzi di Albasini, il più generoso fra gli attaccanti il gruppo fu presto sui fuggitivi, Belli sull'ultima salita provò a fare il vuoto

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Con lui attaccarono Gil, Vila, Svab e Golcer

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Gil, battuto in volata provò ad anticipare tutti

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Ma Vila rimontò e lo superò a pochi centimetri dall'arrivo. Dietro di loro i due sloveni, ultimo Belli, che pagò lo sforzo in salita

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Mario: Svab si piazzava sempre

Michele: Già, non aveva lo scatto secco per fare il vuoto e in volata era piuttosto fermo, le vittorie le aveva sempre ottenute grazie al gioco di squadra, Sczawinski regolò il gruppo alle spalle dei 5 e di Petrov

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