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Ministoria: Buon Vino in Francia


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E si arriva ai piedi dell'alpe d'Huez con questa situazione; davanti solo Evans e Gutierrez Cat. hanno resistito al rientro del gruppo. Landis, dietro, ha perso quasi tre minuti per via della caduta. Per lui tappa probabilmente compromessa.

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La bagarre non si fa attendere: primo tornante, scatta Basso

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Il primo a rispondere, Moreau. Subito dopo Vinokourov.

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Il capitano Astana però non affonda. La vetta è ancora lontana, lo scatto era per portarsi in una posizione da cui controllare gli altri, non per fare il vuoto.

Subito dopo risponde Ullrich

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Gli altri big non si fanno aspettare, tutti si portano allo scoperto.

Ecco Valverde

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E Mancebo, finalmente in vetrina.

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Davanti a tutti, fuori portata per le telecamere, Evans e Gutierrez Cat. resistono ancora. Poi c'è Ivan Basso, seguito da un gruppetto con Ullrich, Valverde e Mancebo. Vinokourov poco dietro, sale con il proprio passo, che è molto sostenuto.

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E infatti, in breve Vino rientra su Ullrich e compagnia. Davanti si intravede Basso e, ancor più lontano, Gutierrez Cat. che ha perso contatto da Evans

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10 km al traguardo, situazione

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Vinokourov, memore della crisi sofferta nella tappa di Pla de Beret, ha cominciato la salita con calma, ma ora sente la gamba che gira e prova a dettare lui i tempi. Risale il gruppetto..........

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......... e si piazza in testa, a fare il ritmo.

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Davanti Basso ha una freschezza che a Evans e gutierrez Cat. manca. Il varesino rientra sullo spagnolo. Dietro, Vinokourov ha staccato di qualche metro Ullrich...... FORZA VINO!!!!!!!!!

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3 km al traguardo. Basso ha superato e staccato Gutierrez, e ora è alle spalle di Evans.. Vino insegue, gli altri arrancano ma non crollano.

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2 km al traguardo, questa immagine riassume la situazione. Basso lanciato verso la vittoria, l'unico avversario che può ancora impensierirlo è Vinokourov. Evans e Gutierrez Cat. non hanno le forze per cambiare ritmo e possono solo vedere gli altri che sfilano.............

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Eheheh..... ecco la fine!!!

Ultimo chilometro. Basso poco avanti, Vino ha raggiunto Evans e scatta. Obiettivo: Ivan Basso.

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Il traguardo è vicino, Basso è stanco ma riesce a rilanciare, anche Vinokourov ha speso parecchio, la maglia CSC sempre più vicina................ ma non basta.

E' Ivan Basso a vincere, con Vinokourov che lo aggancia ma non lo supera. Foto del giorno per Ivan Basso, dalla tappa di oggi una conferma: L'alpe d'Huez è la montagna degli italiani.

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L'ordine di arrivo evidenzia come anche Ullrich , non brillantissimo oggi, sia comunque riuscito a limitare parecchio i danni. 44 secondi sono pochi per riaprire la classifica, nelle prossime due tappe si dovrà fare di più.

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Classifica generale. Vinokourov sale al secondo posto grazie alla sfortunata defaillance di Landis. Basso alle sue spalle, ma Ullrich è ancora lontano.

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Scarponi, oggi leader sull'Izoard, sente la maglia a pois sempre più sua.

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Vinokourov è andato in albergo senza passare ai microfoni. E' quindi il suo ds che prova a interpretare la tappa odierna.

"Vittoria sfumata per poco, pochissimo.........."

"Si, molto poco. Ma non possiamo rimproverarci nulla, Ale ha dato tutto oggi. Semplicemente, Basso è stato più bravo!!"

"Sarebbe stata una bella doppietta. Come la ha presa Vinokourov?"

"Piuttosto male. Non tanto per la tappa però, ma per la classifica. Sperava di aver preso qualcosa in più a Ullrich, invece ci sono ancora 5 minuti e mezzo di distacco. Sono tanti, forse troppi."

"Cos'è, una dichiarazione di resa?"

"Non scherziamo!!! Con due tappe davanti come quelle che ci attendono, arrendersi sarebbe una fesseria enorme. Sono due giorni di fila che Ale stacca Ullrich, in questo momento è lui il più forte. Proveremo a ripeterci anche domani, e poi ancora. Dopo faremo due conti. Spero che domani anche la squadra riesca ad aiutarlo, oggi a parte Vino e Scarponi tutti gli altri non hanno dato quanto mi aspettavo. Ne parleremo stasera in albergo."

Si chiude quindi una giornata in chiaroscuro. Vinokourov in netta ripresa dopo la difficile tappa di Pla de Beret, Ullrich che sembra in lieve calo, ma la classifica si muove poco, troppo poco. Serve uno scossone di quelli grossi..........

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Non sarà semplice!! Nella tappa di Plan de Beret, ho perso tutti i miei gregari sulla prima salita. Appena Kloden, Honchar, Rogers e Kessler si mettono a tirare i miei si staccano in un attimo, reggono un pochino Scarponi e Jaksche, gli altri..........

Sono tutti con una condizione buona ma non ottima (tra 85 e 90), ho sbagliato i tempi della preparazione, Vino è 94 ed è quello che sta meglio. Comunque sulla prima salita provero a mettere Baranowski, Beloki e Nozal (tutti con Montagna 72-73) a tirare, e nella seconda sarà il turno di Scarponi (o Jaksche) se ci sarà ancora. Poi, a 10 dalla vetta del Croix de Fer, Jaksche (o Scarponi) all'attacco, a 5 Vinokourov che parte, raggiunge il compagno, discesa e Mollard insieme con il capitano a sfruttare il lavoro del gregario e sulla salita finale Vinokourov dovrà fare la differenza. Sulla carta, perfetto. Poi, chissà....................

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Benebene, e allora..........

17° tappa

La resa dei conti

Ebbene si. Non può che essere oggi la resa dei conti. E molto probabilmente, i conti torneranno più per il tedesco che per gli altri........ Ma siamo qui per tentare l'impossibile, no??? E allora, cominciamo a inquadrare il campo di battaglia.

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Nomi da pelle d'oca. Il Lautaret, 35 km in salita; lieve, ma pur sempre salita. Ad un certo punto, si svolta e, senza soluzione di continuità, si passa al Col du Galibier! Un gigante, anche quest'anno come spesso accaduto in passato sulla vetta saremo alla quota più alta di tutto il Tour. Il Galibier è una delle montagne più cariche di tradizione della storia della Grand boucle, venne scalata per la prima volta nel 1911. Sul versante sud, al bordo della strada, c'è il monumento ad Henri Desgranges, grande campione ciclistico della fine del XIX secolo e promotore del Tour de France.

Dalla vetta la strada punta verso valle con una picchiata molto ripida ma priva di grosse difficoltà tecniche. Non si dovrebbero vedere le pericolose cadute registrate ieri lungo la discesa dall'Izoard. A metà discesa circa, un bivio. I corridori abbandonano la discesa e confluiscono sulla strada che porta al valico del Telegraph, salita non molto impegnativa della quale si affrontano solo le ultime rampe. Poi di nuovo in picchiata. Si tira il fiato, e poi il Col du Glandon, lungo, ripido, estenuante. La salita in prossimità della cima si ricongiunge alla stradina che porta verso il valico del Croix de Fer. Si arriva sususususu e poi la picchiata, anche qui intervallata dalle rampe di un'altra ascesa, il Col du Mollard. Probabilmente saranno chilometri decisivi per la tappa, forse anche per il Tour. L'ultima ascesa è solo per chi ha ancora qualcosa da spendere, e saranno veramente pochi. 20 km al 6.6 % fino agli alberghi e agli impianti di risalita di La Toussuire, famosa stazione sciistica francese. In tutto, oltre 200 km di saliscendi ininterrotti.

Ed ecco le salite di oggi viste in dettaglio:

Il Galibier, gli ultimi chilometri della salita iniziale:

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Il Glandon, comprensivo del tratto finale sul Croix de Fer

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e la salita verso La Toussuire

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La Toussuire, località turistica famosa oltralpe, è in realtà un paesino che, villeggianti a parte, conta 500 (si, non ho sbagliato, cinquecento :mrgreen::biggrin: ) abitanti circa.

Poche anime, che si prodigano per rendere questa località una perla del turismo francese, sia d'inverno......

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....... che d'estate

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L'arrivo del Tour costituisce per questa piccola comunità un evento importantissimo, che potrà rendere famoso presso tutto il mondo questo piccolo borgo.

La tappa vado a giocarla ora, ho messo in pausa subito dopo l'inizio per prendere lo screenshot con la descrizione delle salite. Speriamo.........

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Come già anticipato, oggi la Astana proverà a fare la corsa. Almeno sulla prima salita, sarebbe lecito attendersi un ritmo tranquillo, cosa che però non fa al caso nostro. E allora, Baranowski, Beloki e Nozal davanti a scandire il ritmo. Niente di insostenibile, ma abbastanza per scoraggiare tentativi di fuga da parte di ciclisti che già faticano a stare in gruppo.

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Con questa andatura, solamente qualche scalatore di buon livello può pensare di allungare e prendere un buon vantaggio. E allora, a ravvivare la tappa, per la gioia dei suoi fan ci prova Cadel Evans. Siamo a 17 km dalla vetta del Galibier, attacco da lontano anche oggi per lui, forse troppo da lontano.........

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- 10 alla cima del Tour; La Astana fa l'andatura e il gruppo ha già perso più di 100 effettivi, il vantaggio di Evans sale ma rimane sotto controllo.

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Ai 3 dalla vetta, ancora Nozal a tirare. Finalmente la squadra di Vinokourov fa sentire la sua presenza

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Evans transita in vetta, per lui punti GPM pesanti che lo avvicinano alla leadership della classifica per la maglia a pois. Dietro, scatti e controscatti per i punti GPM; Scarponi sprinta e conquista il 6° posto, difendendo con i denti il simbolo del miglior scalatore.

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E poi giù in picchiata, con il gruppo che affronta la discesa a spron battuto. Evnas non arriva mai a 5 minuti di vantaggio, la sua fuga non decolla. Forse paga anche lo sforzo della tappa precedente.

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All'imbocco del Telegraph, questa la situazione. Il gruppetto tra Evans e il plotone si è sganciato in occasione degli scatti per i punti GPM.

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Anche sul Telegraph Evans davanti a tutti. 4' 40" il suo vantaggio su Ullrich e compagnia.

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Siamo ai piedi del Glandon - Croix de Fer. Lungo la discesa, Fothen e Pereiro hanno ripreso Evans. In tre al comando, ma il loro vantaggio su un gruppo oggi velocissimo è molto contenuto. Verranno ripresi entro un paio di chilometri.

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Dopo pochi tornanti perde contatto dal gruppo Nozal, oggi tra i più validi nell'aiutare Vinokourov. Hanno già mollato anche Baranowski, Beloki e Scarponi. Rimane solo Jaksche con il capitano.

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7 km alla vetta, e nessuno si muove. C'è tensione, i big si scambiano sguardi in cui aleggia la sfida, ma anche il timore. Evans, in fondo al gruppo, ha già speso tanto ma rimane attaccato al plotone, con grande sforzo. Ullrich, Basso, Vinokourov, stanno subito alle spalle degli uomini T-Mobile, ora in testa a fare l'andatura. Landis, poco dietro, pedala bene, ma durante il Galibier è stato visto avvicinarsi all'ammiraglia e chiedere un po' di ghiaccio spray sulla gamba, ammaccata ieri nella caduta lungo l'Izoard. Le sue condizioni sono un mistero, forse anche per lui.

Poi, Vinokourov smette di guardarsi in giro e comincia a fissare un punto nel vuoto, davanti, tra il cielo, i boschi e le montagne. Comincia a risalire il gruppo senza guardare in faccia nessuno, nemmeno Jaksche che stremato si fa da parte.

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Si mette in testa e decide che qui comanda lui. Ritmo alto, chi era attaccato al gruppo con lo spago si perde inevitabilmente nella fatica e si fa da parte.

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Rogers prova a tenere il passo, ma non è nelle sue gambe il ritmo che serve ora. Vinokourov si allontana, un metro, due, tre, cinque, dieci........... e se ne va!!!! VINOKOUUROV SOLO AL COMANDO!!!!!

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