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3 ore fa, smec-easyjet dice:

uh dimenticavo un'altra preveggenza, che risale alla primissima story fatta con l'Astana: Evans che vince, da outisider, il Tour del 2011 :wink: 

me la devo andare a leggere allora... se il forum carica ancora le immagini!

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2 hours ago, matt said:

me la devo andare a leggere allora... se il forum carica ancora le immagini!

Eh mi sa che purtroppo la maggior parte di quelle immagini si è persa, e sono anche le uniche di cui non mi ero fatto un backup sul computer quindi sono andate perse del tutto. Un po' come le ambizioni di Trentin, per rispondere anxhea Stylus?

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giusto il tempo di fare uscire il nuovo numero di Radiocorsa, in cui oltre ai commenti sul Fiandre si parla anche del Gp Indurain, ultima corsa di preparazione per la squadra che affronterà la Vuelta al Pais Vasco:

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Modificato da smec-easyjet
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1 hour ago, Stylus said:

Vedo che all'Indurain ti confermi sempre gran specialista dei piazzamenti :D 

 

 

veramente l'anno scorso (2018) con Rui l'avevo vinto ed era stato il primo successo stagionale, l'anno prima (2017) avevo vinto con Iznata, male il 2016, altra vittoria con Rui Costa nel 2015 e secondo Taaramae nel 2014; nel 2013 che era il primo anno, invece, non c'eravamo.

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CARTA CANTA :P

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On 3/12/2016 at 1:28 AM, Big white said:

Sono tornato, e mi sono rimesso finalmente in pari!

PS: alla Sanremo tifavo per il bollito, che beffa, Trancoso non malaccio per il suoi valori in collina, vedremo alla Roubaix

ben tornato! ancora fino a marzo andrò avanti a rilento, quindi hai fatto bene ad approfittarne per ripassare :wink:

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  • 1 month later...

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Come anticipato e promesso, eccoci di ritorno dopo lungo tempo con Tugas Are Back! Ci eravamo lasciati più di due mesi fa dai muri delle Fiandre, e ci ritroviamo dalle strette e tortuose strade dei Paesi Baschi per una Vuelta a cui i Tugas si presentano con la miglior formazione possibile, al netto dell'assenza per infortunio proprio di colui che aveva puntato questa maglia amarillo fin dall'inverno, vale a dire Jon Izagirre. Nonostante questo forfait di peso avremo comunque al via corridori del calibro di Rui Costa, più volte a podio in questa gare, Leonardo Iznata, José Gonçalves e soprattutto Ruben Guerreiro, il più positivo dei nostri in questo primo scorcio di stagione.

Iniziamo subito con il resoconto dei primi giorni di gara: la prima tappa, con partenza e arrivo ad Elgoibar, presenta subito i primi strappi ed è contraddistinta dalla pioggia. Sull'ultimo gpm si mette in evidenza Omar Fraile ma in contropiede, nella successiva discesa, parte l'iridato Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale-Astana) che riesce a fare il vuoto alle sue spalle!

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Il gruppo con tutti i migliori si danna all'inseguimento, compresi Rui Costa e Guerreiro in prima persona a dare i loro cambi lì davanti, ma l'azione è buona solo a ridurre le distanze, non ad impedire il primo successo in maglia di campione del mondo per Tony Gallopin! Curiosamente, il francese aveva vinto la prima tappa dei Paesi Baschi anche l'anno scorso. Secondo posto per il vincitore della Tirreno-Adriatico Kwiatkowski, quindi Alaphilippe, Preidler, Dumoulin, Poels, Mollema, Rui Costa, Henao e Fraile a chiudere la top ten, tutti classificati con lo stesso tempo del vincitore. Senza abbuoni in palio, l'ordine d'arrivo corrisponde anche alla prima classifica generale.

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Tony Gallopin e Michal Kwiatkowski, ancora loro, attaccano nel finale della seconda tappa che va da Elgoibar a Vitoria: in precedenza la giornata era stata caratterizzata dalla fuga a tre di Carneiro, Padun e Casqueiro - con quest'ultimo, portacolori dei Tugas, a lungo leader virtuale della corsa - ma a 5 km dall'arrivo è ormai chiaro che saranno la maglia amarillo e la maglia bianca (che qui indica il leader della classifica a punti) a giocarsi il successo.

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Con una zampata all'ultimo chilometro, Michal Kwiatkowski (Team Dimension Data) stacca Gallopin e va a vincere! Il francese comunque tiene la seconda posizione e, con essa, la maglia di leader; terzo Alexander Kristoff che si aggiudica una volata extralusso davanti a Gaviria, Cimolai e Alaphilippe. Ancora una volta, però, i cronometristi non rilevano distacchi, per cui la generale continua a vedere molti corridori accreditati dello stesso tempo, con Gallopin a precede Kwiatkowski, Alaphilippe, Dumoulin, Poels e Rui Costa solo per la somma dei piazzamenti.

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La terza tappa è la prima a concludersi in salita, in cima al muro di Trapagaran che vedete incombere all'orizzonte: quando manca un chilometro all'arrivo, al comando abbiamo Rohan Dennis (Lotto-Australia Post) e Francesco Manuel Bongiorno (Saeco), forti di un vantaggio di mezzo minuto su Nieve, 36" su Fumeaux e 55" su Kangert, Padun e Kung. Questi sette corridori sono in fuga fin dal mattino e non presentano una minaccia per gli uomini di classifica.

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Rilevante ai fini della generale è invece l'attacco di Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana), uscito allo scoperto nella prima parte della salita finale nonostante sia compagno di squadra del leader Gallopin: una mossa difficile da interpretare dal punto di vista tattico, se non ipotizzando che il campione del mondo non abbia grandi sensazioni.

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Gli ultimi durissimi metri di salita vedono Rohan Dennis sbarazzarsi di Bongiorno e andare così a ottenere una prestigiosa vittoria di tappa, precedendo l'italiano della Saeco di 12", Nieve di 59", Fumeaux di 1'07", Kung di 1'21", Kangert, Padun e Bardet di 1'32", mentre quest'ultimo distanzia di 22" Vakoc e di 35" il gruppo con gli altri uomini di classifica, balzando al comando della generale con questi stessi distacchi nei confronti del ceco della OmegaPharma e di Kwiatkowski, Gallopin, Alaphilippe e tutti gli altri.

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Questa dunque la nuova classifica generale, guidata dopo tre tappe da Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana) e con ancora due Tugas - Rui Costa che è settimo e Guerreiro 34º - nel gruppone a 35" dalla maglia amarillo. Domani tappa chiave, il tradizionale arrivo al santuario di Arrate, a precedere la due giorni finale a Beasaín. Chiaramente, classifica alla mano e tenuto conto della crono finale, è soprattutto la presenza di Tom Dumoulin nei primi dieci quella da tenere in maggiore considerazione al momento.

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A presto con Tugas Are Back, e ben ritrovati a tutti!

@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85@MattHorse@Sauber96 @Lucatb99 @deddi @matt

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1 hour ago, Lory94ITA said:

Ocio che dichiarazioni così attirano l'attenzione dell'antidoping :tongue:

sapevo che qualcuno avrebbe notato questo passaggio, era messo lì apposta per vedere se davvero mi leggete con attenzione :wink:

a proposito, è in arrivo la cronaca della quarta tappa, quella regina con arrivo ad Arrate

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Non c'è Vuelta al País Vasco senza arrivo al Santuario de la Virgen de Arrate, sopra all'abitato di Eibar. Anche quest'anno si tratta della tappa regina, che arriva a sparigliare le carte di una classifica ancora cortissima, con la bellezza di 34 corridori raccolti in appena 35 secondi. Sono però molti i big ad avere già perso contatto, su tutti il vincitore delle ultime due edizioni - nonché degli ultimi due Tour de France - Simon Spilak, segnalato ad un 1'52" di ritardo in compagnia di Alaphilippe e del nostro Guerreiro. Ancora più staccati il secondo ed il terzo della generale, Vakoc e Kwiatkowski, già a 2'28". Insieme a loro anche Mollema, Poels, Kruijswijk e Thomas, mentre Tom Dumoulin è addirittura a 3'16" e non abbiamo notizie della prima maglia amarillo, Tony Gallopin, letteralmente saltato nel corso di questa nervosissima frazione.

Questa dunque la situazione nel momento in cui prendiamo la linea, quando sta per iniziare l'ascesa finale e in testa al gruppo dei migliori, ridotto ad appena 18 unità, c'è l'attacco di Julián Arredondo (Beijing-Lenovo)!

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L'avanscoperta di Arredondo dura appena qualche centinaio di metri, dopodiché il colombiano è rimontato e distanziato da Omar Fraile (Bahrain-Merida) che a 4 km dall'arrivo - quindi a 2,8 dal gpm - conduce con 33" sul terzetto in primo piano composto da Sergio Luis Henao (Tinkoff-Velux), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) e la maglia amarillo Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana), mentre ad 1'09" c'è un gruppetto più folto tirato dai Tugas Iznata e Rui Costa che, a loro volta, sono già rientrati su Arredondo.

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Il gran premio della montagna è ormai in vista quando Majka, Bardet ed Henao rinvengono su Fraile, che comunque sembra avere la forza per resistere alla loro ruota: 46" il vantaggio di questi quattro uomini su un secondo quartetto composto da Rui Costa, Froome, Chaves e dal sorprendente portoghese Carneiro, della Bahrain-Merida.

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Ed ecco che la seconda moto ripresa inquadra proprio il primo drappello inseguitore, in testa al quale c'è l'allungo di Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) che sembr riuscire a distanziare Esteban Chaves (Sky-BikeExchange) e Chris Froome (Dimension Data). Il quarto corridore inquadrato non è più Carneiro, bensì Mattia Cattaneo della Ag2r.

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I battistrada intanto hanno già imboccato la breve discesa che porta all'arrivo, e vediamo che Romain Bardet ha guadagnato qualche metro nei confronti di Sergio Henao, cogliendo ancora più di sorpresa Majka e Fraile!

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Romain Bardet vince in maglia amarillo ad Arrate! Un colpaccio che potrebbe consentire al francese di ipotecare la vittoria finale! Dietro di lui Henao, Majka e Fraile nell'ordine a 9", poi Rui Costa a 43", Chaves a 51", Froome e Cattaneo a 1'02", Carneiro a 1'52" e Houle a 2'08". Da segnalare i pesanti ritardi di Kwiatkowski (12º a 2'20"), Spilak e Poels (15º e 19º, entrambi a 2'54"), Alaphilippe (21º a 3'22"), Vakoc (22º a 3'31", con lui anche Mollema), Dumoulin (29º a 4'13"), il nostro Ruben Guerreiro (32º a 5'14") e Gallopin (40º a 8'13").

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La nuova classifica a due tappe dal termine vede dunque Romain Bardet sempre più in maglia amarillo, forte di un vantaggio di 44" su Henao, Majka e Fraile e di 1'18" su Rui Costa, che tuttavia non è ancora tagliato fuori dalla lotta per il podio, essendo sulla carta un miglior cronoman dei corridori che lo precedono. Sesto a 1'26" c'è Chaves, poi Cattaneo e Froome a 1'37" e, più distanziati, Houle a 2'43" e Kwiatkowski a 2'55". 

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Arrate, insomma, ha emesso i suoi verdetti, delineando una classifica ben più allungata di quella di questa mattina: e attenzione, perché prima della cronometro finale c'è ancora una tappa nervosissima che potrebbe ancora rimescolare le carte in tavola, per quanto fin qui Bardet e l'Ag2r si siano dimostrati superiori alla concorrenza.

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6 hours ago, MattHorse said:

Beh dai Rui Costa non è lontano dal podio, ci può arrivare e presumo possa essere un ottimo risultato per la squadra

in effetti, lo sponsor ci chiede un abbordabilissimo quinto posto

46 minutes ago, Big white said:

Bentornato Smec! Vediamo la crono come andrà, Bardet sorprendente 

grazie!
Sì, Bardet pimpantissimo! ma come lui tutta la Ag2r, vedi anche Gallopin, Cattaneo e, anche se dalle slide non s'è visto, Lutsenko
 

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6 hours ago, MattHorse said:

Beh dai Rui Costa non è lontano dal podio, ci può arrivare e presumo possa essere un ottimo risultato per la squadra

in effetti, lo sponsor ci chiede un abbordabilissimo quinto posto

48 minutes ago, Big white said:

Bentornato Smec! Vediamo la crono come andrà, Bardet sorprendente 

grazie!
Sì, Bardet pimpantissimo! ma come lui tutta la Ag2r, vedi anche Gallopin, Cattaneo e, anche se dalle slide non s'è visto, Lutsenko
 

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Sotto con le ultime due tappe della Vuelta al País Vasco 2019, che si concluderanno entrambe a Beasaín: la prima è una frazione nervosissima, fatta di continui su e giù, che a 15 km dall'arrivo vede al comando questi cinque corridori superstiti della fuga del mattino. Si tratta di Thomas De Gendt (Lotto-Australia Post), Stephan Kung (Milka-BMC), Hortensio Caneda (Iberdrola-Mapfre), Gianfranco Zilioli (Saeco) e Hernando Bohorquez (OmegaPharma-Q8). Il loro vantaggio è di poco più di un paio di minuti nei confronti del poco che resta del gruppo, mentre a metà strada ci sono Olivier, Poels e Kangert partiti in contropiede sul penultimo gpm di giornata.

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Ed ecco, appunto, il gruppetto della maglia amarillo a 10 km dall'arrivo: ne fanno parte appena i Tugas Rui Costa e Nicolau Casqueiro, ovviamente il leader Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana), Sergio Henao (Tinkoff-Velux), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Tanel Kangert (Bahrain-Merida), Gianluca Brambilla (Mapei-Trek) e Tom Dumoulin (Sunweb-Giant). Attenzione però, perché rispetto a questi otto hanno guadagnato una ventina di secondi il quarto e il sesto della generale, vale a dire Omar Fraile (Bahrain-Merida) ed Esteban Chaves (Sky-BikeEchange) che vedete in lontananza!

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Ai 6,5 km provano ad andare a chiudere su Chaves e Fraile questi quattro: nell'ordine, Tom Dumoulin, Romain Bardet e, leggermente più staccati, Rafal Majka e Sergio Henao. Rui Costa non risponde, lasciando che a controllare siano Casqueiro e pure Guerreiro, appena rientrato dalle retrovie. Intanto la testa della corsa è già sull'ultimo strappo.

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E attenzione, perché al gpm a passare per primo è l'unico italiano della fuga, Gianfranco Zilioli! Il corridore della Saeco ha staccato di 20" De Gendt, Caneda e Kung, un margine che a meno di 5 km dall'arrivo, quasi tutti in discesa, potrebbe anche essergli sufficiente a centrare il colpaccio!

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Si susseguono i transiti al gpm: non inquadrati, sono passati l'ex fuggitivo Bohorquez a 48" da Zilioli, quindi Poels a 2'12", e a 2'39" è la volta di Esteban Chaves (Sky-BikeExchange), già raggiunto dalla maglia amarillo Romain Bardet (Ag2r La Mondiale-Astana) che ha ancora una volta fatto la differenza nel gruppo dei migliori, oltre ad avere già rimontato e staccato pure Fraile.

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Torniamo però con le immagini sui battistrada, perché Gianfranco Zilioli (scheda) è già in dirittura d'arrivo e a Beasaín può festeggiare la prima vittoria dopo quattro anni, la prima nel circuito World Tour e quindi senza dubbio la più importante della carriera! Il veronese si prende tutto il tempo per esultare e da dietro si rifanno sotto De Gendt, Caneda e Kung, che verranno classificati con il suo stesso tempo.

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Quinto a un minuto esatto di ritardo conclude il colombiano Bohorquez, mentre dopo 2'15" è la volta dei primi big: il campione olandese Wout Poels (Roompot Oranje) e soprattutto la maglia amarillo Romain Bardet. Alle loro spalle, comunque, incombono Esteban Chaves e, subito dietro di lui, il gruppetto con gli altri uomini di classifica.

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Ed è proprio il leader dei Tugas, Rui Costa, ad aggiudicarsi la volata valida per il nono posto davanti a Gianluca Brambilla. Importantissimo rilevare che, ancora una volta, non vengono registrati distacchi, per cui questi corridori sono accreditati addirittura dello stesso tempo di Bardet.

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Nonostante la tappa sia stata molto movimentata e combattuta, quindi, le prime posizioni della classifica rimangono invariate, con Bardet che conduce sempre con 44" su Majka, Henao e Fraile, 1'18" su Rui Costa, 1'26" su Chaves, 1'37" su Cattaneo e Froome. Unica variazione in top ten è l'uscita del canadese Houle e l'ingresso di Poels, decimo a 3'29" e alle spalle anche di Kwiatkowsi, che sale al nono posto a 2'55". Adesso non andate via perché arriva subito il resoconto della cronometro finale, nella quale Rui Costa darà l'assalto a quello che sarebbe il suo quarto podio consecutivo alla Vuelta al País Vasco. A tra pochissimo!

(continua...)

@.::Cancellara91::.@deddi@Caschettointesta@Lory94ITA@Big white@superalex@pantanibali3@vivailciclismopulito@fedegram@losqualo90@Cune2000@Noris85@MattHorse@Sauber96 @Lucatb99 @deddi @matt

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Rieccoci collegati dai Paesi Baschi per il live della cronometro vallonata con partenza e arrivo a Beasaín che stabilirà la classifica finale di questa edizione: con 44" di vantaggio sui più immediati inseguitori e una forma smagliante dimostrata nei giorni scorsi, Romain Bardet non dovrebbe avere grossi problemi a confermarsi in maglia amarillo, intanto registriamo il gran tempo di Edvald Boasson Hagen (Team Dimensio Data) che stupisce tutti su un percorso non certo adatto alle sue caratteristiche, e si insedia in testa alla classifica di tappa con 10" di vantaggio sul vincitore della tappa di Trapagaran, Rohan Dennis, e sul campione del mondo della specialità Stephan Küng.

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Un'inquadratura la merita anche Ruben Guerreiro (Tugas-Pingo Doce) che dopo la tappa di ieri ha sfilato la maglia azzurra di miglior giovane al proprio compagno Iznata e si appresta a vincere questa speciale classifica. Ancora un risultato consistente per questo ragazzo che, dopo avere inanellato una serie di top ten nelle precedenti gare a tappe disputate in stagione - con tanto di vittori al Tour de San Luis -, entrerà nei primi 20 anche ai Paesi Baschi pur essendosi sacrificato per Rui Costa.

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Non inquadrato, il polacco Michal Kwiatkowsi ferma i cronometri ad appena 3" dal miglior tempo del compagno di squadra Boasson Hagen, vedendo aumentare i rimpianti per la giornataccia di Eibar senza la quale avrebbe potuto lottare anche per la maglia amarillo. Le telecamere ora sono su Rui Costa (Tugas-Pingo Doce) che va a concludere al decimo posto provvisorio a 21" da Boasson Hagen. Il portoghese è stato però il più veloce nella seconda metà di gara, avendo recuperato la bellezza di 11" al norvegese al comando della corsa.

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Dopo Rui, è la volta di Omar Fraile (Bahrain-Merida) che invece dimostra di non essere un grande specialista: il corridore di casa, in quanto basco, perde 1'20" da Boasson Hagen e quindi un minuto da Rui Costa, che lo scavalcherà in classifica. E se anche uno tra Henao e Majka dovesse concedere più di 36" al leader dei Tugas, sarebbe podio per il quarto anno consecutivo!

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Non è però il caso di Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), che concede solo 9" a Rui Costa e con questo tempo mette un po' di pressione anche a Bardet, passato con un tempo alto all'intermedio.

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Il vero rivale di Rui Costa per l'ultimo posto sul podio è dunque Sergio Henao (Tinkoff-Velux), che paga 44" a Boasson Hagen ma salva il terzo posto abbastanza agevolmente, per questione di 11 secondi.

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Chi invece rischia davvero di perdere una maglia amarillo già vinta è Romain Bardet: ultime pedalate per il corridore della Ag2r La Mondiale-Astana, che ferma le lancette sul tempo di 35'50", 46" più lento di Majka che quindi lo beffa per due secondi!

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Dopo aver perso per appena 18" la Vuelta a España dello scorso anno nei confronti di Aru, Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) vince la Vuelta al País Vasco 2019 grazie ad un paio di secondi! Parziale ma gustosa rivincita per il polacco la cui crescita, lenta ma inesorabile nel corso degli anni, ne fa oggi uno dei corridori da gare a tappe più interessanti. Completa il podio Sergio Henao, mentre Rui Costa ne è subito ai piedi come già gli era successo nel 2015, cui erano seguiti i terzi posti del 2016 e 2017 ed il secondo dell'anno scorso.

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CLASSIFICA GENERALE COMPLETA 59ª VUELTA AL PAÍS VASCO

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Dai Paesi Baschi è tutto, appuntamento a domani per la Parigi-Roubaix che chiude la prima parte delle grandi classiche!

 

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Non avevo visto che eri ripartito...e taggami ! :D 

Bello ripartire dai Paesi Baschi, i miei adorati paesi baschi.  Vedo che Rui Costa è tornato finalmente con un certo piglio, non ho capito la classifica della cronometro, pare che Majka sia andato forte! E infine, solo grazie alle indagini fantaciclistiche scopro che Guerreiro non è un regen,o forse già l'avevi detto che non era un regen ma non credevo fosse un corridore vero, forte e talentuoso come difatti nella realtà è

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1 hour ago, Stylus said:

Non avevo visto che eri ripartito...e taggami ! :D 

Bello ripartire dai Paesi Baschi, i miei adorati paesi baschi.  Vedo che Rui Costa è tornato finalmente con un certo piglio, non ho capito la classifica della cronometro, pare che Majka sia andato forte! E infine, solo grazie alle indagini fantaciclistiche scopro che Guerreiro non è un regen,o forse già l'avevi detto che non era un regen ma non credevo fosse un corridore vero, forte e talentuoso come difatti nella realtà è

giuro, ero convinto di averti taggato! la crono l'ha vinta EBH con 3" su Kwiatkowski e 10" su Kung e Dennis. Quanto a Guerreiro, sì da qualche parte l'avevo detto che esiste davvero e che l'avevo aggiunto in corso d'opera durante la stagione 2018... e devo dire che chi l'ha preso al Fanta ha fatto un'affare :P

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Ed entriamo in clima Roubaix con la cronaca diretta della prima parte dell'Inferno del Nord edizione 2019: il leader di Coppa del Mondo Greg Van Avermaet, dopo essersi finalmente sbloccato nelle grandi classiche con il trionfo al Fiandre, punta subito al bis; Peter Sagan, invece, deve ancora festeggiare la prima vittoria in maglia Bora e sarebbe ben contento di farlo in quella che è stata la prima monumento a portarsi a casa, nell'ormai lontano 2013, da allora mai più vinta pur avendola sfiorata a più riprese (basti pensare al secondo posto del 2017 e al terzo dell'anno scorso). 

Terzo incomodo sarà, come in tutte le altre classiche sulle pietre di quest'anno, l'americano Dadley Telford, che in casa Cannondale farà coppia con Sep Vanmarcke. Un po' in ombra nelle precedenti uscite, ma vincitori delle ultime tre edizioni disputate e quindi da tenere d'occhio, sono Lars Boom (sue le Roubaix 2016 e 2017) e Luke Rowe (Roubaix 2018), poi attenzione al blocco Lotto-Australia Post capitanato dal giovane Tiesj Benoot e alle alternative a Van Avermaet in casa OmegaPharma, a cominciare da Zdenek Stybar e John Degenkolb. Per i Tugas, la speranza di centrare una top ten storica poggia tutta sulle spalle di António Trancoso, per la verità piuttosto deludente fin qui. Ma andiamo ora a seguire la gara!

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