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emmea90

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Ormai credo che i velocisti non l'avessero messa in programma... ma rimettere le Maine, no?

 

Appunto... soprattutto nel caso di Cavendish, che quest'anno si è concesso un avvio di stagione un po' meno pressante proprio perchè la Sanremo (con l'aggiunta della Pompeiana) non era tra i suoi obiettivi.

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Ormai credo che i velocisti non l'avessero messa in programma... ma rimettere le Maine, no?

Mi pare che Greipel l'avrebbe fatta comunque, Cavendish no. E in effetti il vecchio percorso (pre 2008) sarà anche facile ma per un velocista non preparato a puntino non è una passeggiata (vedi Petacchi nel 2004, che in quel periodo vinceva le volate quasi per distacco)

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Le parole di Greipel dopo l'annullamento della Pompeiana:

 

 

"Ora che la Pompeiana non fa più parte della Milano-Sanremo ho deciso di partecipare. E' un peccato che questa decisione sia stata presa solo ora visto che molte squadre si erano già organizzate per una corsa con la Pompeiana e le Maine. Ora sicuramente i velocisti hanno più possibilità di vincere ma la Lotto Belisol può puntare alla vittoria anche con Tony Gallopin e Jürgen Roelandts e non solo con me"

Da: Spaziociclismo

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  • Amministratori

Ora che la Pompeiana non fa più parte della Milano-Sanremo ho deciso di partecipare. E' un peccato che questa decisione sia stata presa solo ora visto che molte squadre si erano già organizzate per una corsa con la Pompeiana e le Manie.

 

Manie che non erano in programma nemmeno prima, tra l'altro.

 

Edit: questa la dichiarazione originale su Cyclingquotes. Rimandato il traduttore.

Now the Pompeiana is no longer part of Milan-Sanremo I have decided to participate," he said. "It's unfortunate that the decision has been made so late, when the teams have already made up their programmes. Because not only the Pompeiana is left out of the course, but also Le Manie doesn't have to be climbed, the sprinters have more chance. But at Lotto Belisol also Tony Gallopin and Jürgen Roelandts can win.

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La 5° tappa è oscena, oltre a non aver fatto il versante più duro del Laffrey han messo il traguardo 20km di pianura dopo. rachi1.gif

Molto interessante invece la 7°.

 

Nella planimetria generale a Megeve c'è un circuito o una cronometro? Perché 10km di cronometro son pochissimi altrimenti.  :ph34r:

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Eheheh, mi ricordo che quando l'autunno scorso presentarono il nuovo percorso della Sanremo, da qualche parte avevo scritto che tanto sarebbe dipeso tutto dalle frane. E infatti, dopo la cancellazione della Pompeiana, adesso Cicloweb riporta che è franata l'Aurelia pure tra Spotorno e Noli. A parte le bestemmie mie personali - perché quando vado dai miei nel weekend, che in 'sto periodo stanno proprio a Noli, mi toccherà fare il giro dell'oca - ad ogni modo dal punto di vista sportivo spero che NON riescano a risolvere la cosa in tempo, così avremo un'altra variazione dell'altimetria.

 

Rispetto alla frana del 2008 - che era tra Varigotti e Noli - questa non implica necessariamente il ripristino delle Manie perché per aggirarla si potrebbe salire da Magnone e scendere a Noli facendo, in discesa, proprio quella che l'anno scorso era la salita delle Manie: se gli organizzatori optassero per questa soluzione, i corridori si ritroverebbero a fare una salita cmq paragonabile a quella vecchia delle Manie: primo chilometro molto tortuoso e abbastanza duro, poi altri 2-3 km più semplici e altri 2-3 km di falsopiano prima della discesa... ma potrebbero anche decidere, una volta arrivati a Magnone, di tirar dritto per l'ultima parte della salita delle Manie dal versante "classico" e ricollegarsi all'Aurelia da Finale: in questo caso credo però che la corsa sforerebbe i 300 km, ma se così fosse tra prima salita-falsopiano-finale delle Manie e ulteriore falsopiano. le squadre degli attaccanti avrebbero molto più terreno per staccare del tutto i velocisti di quanto non ne avessero fino allo scorso anno.

 

Non è ancora detto che sia una Sanremo per Greipel & Cavendish, insomma.

 

AGGIORNAMENTO: qui si parla di addirittura 2-3 mesi di chiusura, e a giudicare dai punti in cui è chiusa la strada, sembra proprio che saranno costretti a fare il percorso più duro per i corridori. Cavendish può anche restarsene a casetta...

Modificato da smec-easyjet
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Le Maine perché ormai ben testate, in alternativa Voze. Vedo altamente improbabile l'autostrada, già bloccano l'Aurelia, se poi bloccano anche l'autostrada...

 

Manie e Voze non sono in alternativa... voglio dire: le Voze le faranno cmq, poi è da capire se salgono alle Manie (come credo) o se scendono subito sull'Aurelia (ma non penso perché in fondo ci sono dei lavori nella zona del voltino da cui gli altri anni si imboccava la salita, e si creerebbe un imbuto con tutto il gruppo che passa...

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Dall'articolo pubblicato sul sito Gazza da Gialanella:

 

NELL’ENTROTERRA — Il tracciato alternativo che si sta elaborando non prevede sicuramente la salita delle Manie che, per evitare il nuovo smottamento, potrebbe essere attaccata anche da Spotorno con ritorno sull’Aurelia a Noli: in questo tratto ci sono pendenze del 13%, “e non è il caso”, spiega Vegni. Si sta invece pensando a un by-pass più largo: si lascerebbe l’Aurelia prima di Spotorno, per dirigersi verso l’entroterra con una strada in dolcissima salita, non più del 3%, alternata a tratti in cui spiana, e si riprenderebbe il percorso originario nella zona di Noli. Un tracciato ancora in fase di definizione, non ufficiale: ma in ogni caso l’intenzione degli organizzatori è di non snaturare le caratteristiche della Sanremo. In questo caso ci sarebbe anche una modifica del chilometraggio, attualmente fissato a 294 chilometri.

 

Sinceramente non ho idea di cosa si sia fumato: non esiste "una strada in dolcissima salita" che passa per l'entroterra, a meno che non intenda risalire fino ad Acqui Terme... ma in tal caso prepariamoci ad una Sanremo di 350-400 km :P

 

lnvece il riferimento alle "pendenze al 13%" mi fa pensare che abbiano letto il mio articolo (so per certo che Vegni almeno lo ha letto) e non capisco cmq perché "non sia il caso" affrontarle... voglio dire: fino a due settimane fa volevano a tutti costi fare la Pompeiana, che avrebbe tagliato fuori dai pronostici i velocisti e snaturato completamente la corsa, e adesso secondo loro non è il caso di fare una salita di 2,5 km al 7,7% di media con qualche rara punta al 13% a 95 km dall'arrivo?

 

Continuo a pensare sempre di più che la cancellazione della Pompeiana è stata "politica": altro che pericolo di smottamenti, si sono accorti che con il percorso nuovo tutti i grandi velocisti stranieri avrebbero disertato, e così sono corsi ai ripari. Altrimenti non si spiegherebbe perché evitare cmq sia le Manie, sia qualsiasi altra salita appena un po' più dura. Insomma, coerenza zero.

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Molto divertente, quindi la Roubaix dovrebbe presentare giusto 2-3 tratti di pave, per non urtare i velocisti e affinché possano essere della partita. La realtà è che le monumento sono sempre state appannaggio dei campioni, trasformarle in sfide tra velocisti senza adeguarle ai tempi è il vero snaturamento

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  • Amministratori

 

 

lnvece il riferimento alle "pendenze al 13%" mi fa pensare che abbiano letto il mio articolo (so per certo che Vegni almeno lo ha letto)

 

La prossima volta scrivi che è facile, allora  :ph34r:

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Molto divertente, quindi la Roubaix dovrebbe presentare giusto 2-3 tratti di pave, per non urtare i velocisti e affinché possano essere della partita. La realtà è che le monumento sono sempre state appannaggio dei campioni, trasformarle in sfide tra velocisti senza adeguarle ai tempi è il vero snaturamento

 

quindi un velocista, per definizione, non può essere un campione? non capisco questo accanimento verso gli sprinter, in fondo negli ultimi anni non abbiamo quasi mai visto vere volate di gruppone, ma sempre tra un gruppo selezionato, se non addirittura tra un drappello di attaccanti sganciatosi sul Poggio. Vincere in questo modo una corsa di 300 km È da campioni, a prescindere che lo si faccia arrivando in solitaria o mettendo in fila 10, 15 o 50 avversari. Anche perché un conto è vincere una tappa piatta di 120 km al Giro d'Italia (vedi Guardini), altra cosa è vincere una volata in fondo a 300 km di corsa fatti ai 42 di media: se ce la fai, sei cmq un campione.

 

Poi, anche se nella maggior parte dei casi si risolve in volata, il bello della Milano-Sanremo è proprio che ogni anno sai solo sulla linea del traguardo come andrà a finire, e gli ultimi 30 km li vivi in apnea costante perché può sempre succedere qualcosa. Senza contare che è l'unica corsa al mondo alla quale, in partenza, possono sperare di vincere sia un Nibali che un Cavendish. E scusate se è poco!

 

Ribadisco che la Pompeiana, in tutto questo, l'avrebbe snaturata trasformandola in una Liegi dei poveri, perché cmq anche con la salita di Arma di Taggia, il percorso non sarebbe paragonabile per difficoltà a quello della Doyenne. E avrebbe tolto in partenza dal pronostico tutti i velocisti, anche quelli che tengono meglio in salita, ma non scattisti onesti corridori ma non certo campioni come ad esempio un Gasparotto o uno Zaugg. E io sinceramente, con tutto il rispetto che ho per entrambi, a Sanremo preferisco vedere vincere un Cavendish o un Kittel (vale a dire il massimo che possa esprimere il mondo delle volate) piuttosto che uno Zaugg, come invece è successo, per esempio, al Lombardia che con il nuovo percorso riduce tutto ad un'unica côtes, dove può pescare il jolly anche il carneade di turno (poi va beh che lì c'è anche il discorso della forma che a fine stagione fa la differenza tra chi ne ha ancora e chi no).

 

In fondo non mi pare che negli ultimi anni il livello dei vincitori della Sanremo sia crollato al punto che era necessario "correre ai ripari". Goss nel 2011 era un signor corridore, lasciamo perdere il fatto che dopo non abbia combinato granché, perché se è per questo nelle ultime 2-3 stagioni non è che Gilbert ("piccola" eccezione del mondiale di Valkenburg a parte) abbia vinto molto di più, eppure non è che abbiano stravolto il trittico delle Ardenne perché quell'anno lo ha vinto "una pippa". D'altra parte, la stessa Liegi nel 2012 è stata vinta da Iglinskiy, che non è esattamente come dire Argentin.

 

Idem Gerrans, non sarà un fuoriclasse, ma è senz'altro un gran corridore, di sicuro più di Zaugg o di Vansummeren che pure hanno vinto delle Monumento in anni recenti. E lo stesso Ciolek - a parte il fatto che l'edizione passata è stata del tutto anomala - non dimentichiamoci che quando è passato professionista era indicato da tutti come un potenziale dominatore delle volate... senza contare che, secondo me, non è il nome del vincitore che fa grande la Sanremo, ma semmai la Sanremo che fa grande il vincitore, chiunque esso sia :wink:

 

Poi, appunto, non sto dicendo che il percorso della Sanremo sia immutabile e che non ci si debba adeguare ai tempi, perché d'altronde gli stessi Poggio e Cipressa sono relativamente recenti rispetto alla storia centenaria della corsa. Dico solo che, appunto, mentre inserire una variabile come Le Manie a 100 km dall'arrivo serve a movimentare la gara, aggiungere una Pompeiana nel finale la snatura soltanto. O se le Manie non piacciono, ci si può benissimo inventare un'altra salita in un punto qualsiasi tra gli 80 e 40 km dall'arrivo, la Liguria ne offre quante se ne vuole di soluzioni di questo tipo. È il finale, però, che lascerei immutato. O tutt'al più riporterei l'arrivo in corso Cavallotti per accorciare un po' la parte pianeggiante dopo il Poggio.

 

 

cmq ripeto: il "bypass più largo" di cui si parla nell'articolo della Gazzetta NON esiste, a meno che non si voglia fare la salita dell'autostrada e poi proseguire in costa fino alle Voze, ma anche così - o mio Dio! - ci sarebbero dei tratti se non del 13, almeno del 10-11%, e a quanto pare "non è il caso". La dolce salita al 3% con cui aggirare le Manie NON esiste.

Modificato da smec-easyjet
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Mi spiace ma Nibali per me non può vincere una Sanremo Smec. La può vincere solo in partenza, ma di fatto con un percorso così un Nibali non arriverà MAI da solo.

 

Nibali ci è già andato vicino un paio di volte, il che significa che la PUÒ vincere, non che questo sia facile. È chiaro che Cavendish, anche questo Cavendish che negli ultimi anni alla Sanremo non è mai stato competitivo, avrà sempre più possibilità di Nibali. Ma quel che dico io è che la Sanremo è l'unica corsa in cui, alla mattina, non partono battuti né un Nibali né un Cavendish. E poi, se nel 2012 anziché Cancellara e Gerrans, Nibali si fosse portato dietro due corridori non così veloci, in una volata "tra chiodi" avrebbe anche potuto vincere. Ecco, diciamo che Basso non avrebbe mai potuto vincerla una corsa del genere, essendo piantato sia in discesa che in volata. Ma Nibali sì. Poi, "su un percorso così" e quindi pure senza Manie, da soli ci sono arrivati anche Bettini e Pozzato, e ti sto parlando degli ultimi 10 anni, non di storia di 50 anni fa.

 

 

EDIT: rileggendo l'articolo di Gialanella in cui la Gazzetta esclude categoricamente il passaggio della Sanremo per Le Manie o qualsiasi altra salita, e si parla di una deviazione con punte massime del 3%, l'unica via alternativa che mi viene in mente è quella di lasciare l'Aurelia addirittura dalle parti di Savona, passare per Mallare e risbucare a Finale... ma così la si allunga di un buon 25-30 km, e cmq andrebbe fatto il Cadibona che è pur sempre una salita, abbastanza lunga, al 5%. Sinceramente non capisco proprio perché dovrebbero inventarsi una soluzione del genere.

Modificato da smec-easyjet
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quindi un velocista, per definizione, non può essere un campione? non capisco questo accanimento verso gli sprinter, in fondo negli ultimi anni non abbiamo quasi mai visto vere volate di gruppone, ma sempre tra un gruppo selezionato, se non addirittura tra un drappello di attaccanti sganciatosi sul Poggio. Vincere in questo modo una corsa di 300 km È da campioni, a prescindere che lo si faccia arrivando in solitaria o mettendo in fila 10, 15 o 50 avversari. Anche perché un conto è vincere una tappa piatta di 120 km al Giro d'Italia (vedi Guardini), altra cosa è vincere una volata in fondo a 300 km di corsa fatti ai 42 di media: se ce la fai, sei cmq un campione.

Ok, diciamo che per ragioni diverse, messa così, tutti i professionisti sono "campioni", visto che si sciroppano sforzi inimmaginabili, ignorano il dolore alla Rambo (Hamilton che si spara un Giro e Tour con fratture varie, per fare un esempio facile) e fanno cose inaccessibili alla maggioranza della popolazione mondiale. Tutti, mica solo quelli che vincono.

 

Un velocista può essere campione (a tutto tondo)? Domanda difficile, secondo me occorre fare alcuni distinguo.

Freire, be sì, l'ha dimostrato ampiamente. E ti aggiungo che la Sanremo la vincerebbe anche con la Pompeiana di mezzo, uno che riprendeva in prima persona gli scatti all'ultimo giro sulle Torricelle, credo non siano ammessi dubbi.

Zabel sì. Non aveva il talento di Freire ma è arrivato a valere la Sanremo allenandosi come una bestia, e anche a lui una salita in più avrebbe solo fatto comodo per scrollarsi di dosso rivali per la volata; senza contare la caterva di corse importantissime che ha sfiorato (Mondiale Roubaix Fiandre)

Cipollini nì, anche se la Gand-Wevelgem mi fa pendere per il sì, se avesse avuto "più voglia" avrebbe vinto classiche al Nord, anche se una Sanremo più esigente l'avrebbe estromesso.

Petacchi no, mi spiace. E lo dimostrano la Sanremo persa (quella 2004) e il Mondiale di Madrid, occasioni che contano in cui è sparito sul più bello senza ragioni apparenti

Sui nomi recenti c'è poco da dire; il nuovo assetto della corsa taglia spesso le frange, quindi vince un velocista che resiste. Goss e Ciolek sono questo, né più né meno, sono piazzati da volate di gruppo. Su Cavendish preferisco non pronunciarmi ancora ma archivierei la sua Sanremo alla stregua di quella di Petacchi.

 

Sul resto, concordo abbastanza. Il Lombardia ha un percorso brutto, non so perché s'è cambiato il precedente, vicino alla perfezione secondo me. E poi però mi citi i carneadi che talvolta vincono altre classiche. Io oppongo che è più triste adagiarsi su nomi di secondo piano (me lo consenti? Goss, Gerrans e Ciolek non sono bidoni ma hanno poca sostanza nel carniere...e non sono atleti di primo pelo), piuttosto che avere il nome scarso in mezzo a grandi campioni. La Roubaix l'ha vinta Vansummeren (che comunque può valere i primi 5 in una gara del genere) ma scorrendo l'albo d'oro leggo anche Cancellara, Boonen, Cancellara, Boonen, Boonen...o no?

 

E torniamo alla presunta apertura della Sanremo a 1000 nomi: Nibali non ha possibilità di vincere una Sanremo (non ce l'ha fatta Gilbert, che ha ben altra potenza per scavare differenze sul Poggio); sulla carta può animare la situazione ma di fatto non lo vedo realisticamente possibile. Se si arrivasse in corso Cavallotti ne avrebbe comunque poche visto che io non lo ricordo scollinare il Poggio in solitaria.

Insomma, come la giri la giri vince una ruota veloce, tendenzialmente un velocista (nel caso di Gerrans non proprio, ma solo perché Cancellara s'è reso protagonista di un atto umanitario). Poi va bene, in quanto altimetricamente facile, la corsa è TEORICAMENTE anche alla portata anche di chi è più completo. In teoria appunto, se la cosa avesse fondamento pratico avremmo visto non dico un Nibali, ma almeno un Gilbert, vincere.

 

Io poi la vedo molto semplice in questo caso, ogni volta che la corsa è diventata più "facile" (vuoi le strade, le bici, la disponibilità di rapporti, la stagione che comincia prima), s'è aggiunto uno scalino, per evitare arrivi numerosi. Il Poggio nel 60, la Cipressa nell'82. Poi abbiamo perso un passaggio e ci siamo inventati la storia che tutto sommato ci va una classica per velocisti tutto sommato; e soprattutto ci siamo inventati la frase fatta che la Sanremo è la più facile e proprio per questo la più difficile. Nel 2009 s'è arrivati in 40 e più credo; non ricordo Lombardia, Liegi, Roubaix e Fiandre in cui si arrivi così numerosi. Purtroppo invece ci sono stati Mondiali del genere, ma anche questa è una tendenza recente.

Modificato da ian
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io cmq ne faccio soprattutto una questione di spettacolo, sul valore dei vincitori ognuno può avere la sua legittima idea. Questione di spettacolo, dicevo, e ancora di più di "unicità". Perché una Sanremo con la Pompeiana diventa un tipo di gara come ne vediamo a decine nel corso di una stagione (vedi le tappe marchigiane o toscane di Tirreno e Giro, vedi la Liegi o il Lombardia o San Sebastian o l'Amstel o la Tre Valli o quanti altri esempi ci vengano in mente). Mentre come la Sanremo, secondo me, c'è solo la Sanremo, esattamente come la Roubaix non ha eguali in tutto il calendario. A mio giudizio, i 40 minuti tra l'inizio della Cipressa e Lungomare Calvino sono tra i più appassionanti della stagione, perché dal punto di vista della tensione agonistica sono una scarica di adrenalina, in cui i corridori non hanno un attimo per rilassarsi e a fare la differenza può essere anche il buco fatto da chi ti precede, una curva presa un po' più larga, una foratura, una distrazione. Tutte cose che fanno parte del ciclismo, certo, ma che alla Sanremo acquistano spesso un'importanza preponderante, proprio perché negli ultimi 30 km non c'è un attimo di respiro in cui analizzare a mente fredda la situazione... l'istinto é fondamentale.

 

Inoltre, quello che contesto è il concetto che una Sanremo che finisce in volata debba essere per forza più noiosa di una con arrivo in solitaria. Secondo me, non è affatto detto, proprio perché - anche quando arrivano a giocarsela in volata in un centinaio - quella di Sanremo non è mai una volata scontata, dato che c'è sempre qualcuno che si avvantaggia sul Poggio, e c'è sempre l'inseguimento del gruppo che di solito si risolve negli ultimissimi metri ma, appunto, non sempre.

 

Soprattutto al confronto con alcune meste processioni a cui abbiamo assistito - sempre più frequentemente - in certi tapponi alpini (uno su tutti: Pampeago 2012, tappa disegnata come meglio non si poteva, con il doppio passaggio all'Alpe negli ultimi 35 km di gara, eppure rovinata dalla condotta attendista dei big). Per tutti questi motivi ritengo che la Sanremo, già come è oggi, valga il prezzo del biglietto. Poi sarà anche una banalità dire che la difficoltà della Sanremo sta nella sua facilità, ed in effetti è una frase fatta, però è vero anche che - meno punti chiave riconosciuti ci sono in una corsa - e più quella corsa diventa potenzialmente imprevedibile (certo, può anche diventare più noiosa, ma secondo me è un rischio che vale la pena correre, della serie: su dieci volte avrai 6 gare piatte e 4 divertenti, ma quelle 4 saranno state molto più imprevedibili rispetto al canovaccio standard che si ha con un percorso che abbia un punto chiave conclamato e atteso da tutti). Vedi anche il Fiandre che con il cambio di percorso è diventato molto più prevedibile.

 

Oppure lo stesso Lombardia che con il percorso delle ultime 3 edizioni, è quanto di più noioso possa esistere: tutti insieme appassionatamente fino alla salita dell'Alpino, due minuti di bagarre in vista dell'ultimo km, e giochi già praticamente fatti prima ancora che termini la discesa.

 

Mentre a Sanremo, per quanto il gruppo abbia 6/7 possibilità su 10 di andare a riprendere chi attacca sul Poggio, resta sempre un 35% di chanches agli attaccanti, per i quali di solito il pubblico fa il tifo. E credo che la simpatia vada agli attaccanti proprio perché il loro compito è obiettivamente più diifficile... su un percorso con la Pompeiana sarebbe invece quasi da fare il tifo per i velocisti! :P

 

____

 

 

Poi tornando ancora una volta all'articolo della Gazza, leggo anche che non vogliono fare le Manie perchè, e cito, "in ogni caso l’intenzione degli organizzatori è di non snaturare le caratteristiche della Sanremo". Ma porca miseria, ma fino a due settimane fa volevate mettere la Pompeiana rivoluzionando completamente la corsa, e adesso vi preoccupate che infilando 4 km di salita a 95 dal traguardo la si possa snaturare??? Ripeto: possiamo dirci tutto quello che vogliamo, ma la verità è che hanno una paura fottuta che le grandi squadre gli facciano una leva tenendo a casa i velocisti più forti, e senza compensare la loro assenza con nomi altrettanto prestigiosi tra i vallonari, per i quali gli obiettivi veri vengono più avanti in stagione e spesso preferiscono evitare rischi in una corsa di 300 km con il finale così concitato (e pericoloso) come quello della Sanremo...

 

Anche perché - e qui i miei due discorsi si ricollegano - se la Sanremo rimane una corsa a portata dei velocisti, questo la rende LA gara dell'anno per i velocisti, a meno che non li attenda poi un mondiale piatto come quello di Copenhagen, ma fortunatamente non è così frequente (per quanto i mondiali siano effettivamente fin troppo facili) e cmq i due picchi di forma a marzo e settembre possono benissimo coesistere. Viceversa, una Sanremo che diventa un po' più dura, può diventare nella migliore delle ipotesi UNO DEGLI obiettivi di gente come Joaquin Rodriguez, Valverde o Gilbert, ma non sarà mai L'OBIETTIVO perché, appunto, arriva troppo presto nel calendario, è troppo pericolosa e cmq rimane ancora aperta a troppi corridori e troppe variabili per decidere di puntarci il primo picco di preparazione dell'anno. Morale: ti privi dei migliori velocisti al mondo senza per questo migliorare nel complesso la qualità dei partecipanti. E di questo rimango convinto fino a prova contraria, a questo punto, l'anno prox :wink:

E cmq ti privi dell'evento "mondiale di primavera per i velocisti" senza sostituirlo con l'evento "scontro dell'anno tra i vallonari", perché per i vallonari c'è già il Trittico un mesetto più tardi e perché se anche un Gilbert o un Purito mette nel mirino la Sanremo, è più facile lo faccia per la sfida di vincere una corsa di grande prestigio che non corrisponde esattamente alle proprie caratteristiche e in cui quindi deve andare a stanare i veri specialisti (un po' come la sfida di Wiggo l'anno scorso, puntando al Giro)... e non credo quindi venga invogliato ad anticipare di un mese la preparazione solo perché gli si tolgono di mezzo gli avversari più veloci: perché mai anticipare i tempi per puntare tutto sulla Sanremo, quando se imposti la preparazione sulla Liegi puoi approfittarne anche per puntare ad Amstel e Freccia, che non saranno monumenti, ma sono cmq corse in grado di salvarti la stagione? Non c'è Pompeiana che tenga, nessun liegista rivedrà mai la sua preparazione in funzione di una Sanremo più dura.

 

Secondo me è questo l'equivoco di fondo: il corridore da Sanremo non dev'essere per forza un velocista, ma non deve nemmeno avere lo stesso identikit del corridore da Liegi. Sono cmq due profili diversi. D'altra parte, se fate caso, ciascuno dei 5 monumenti ha caratteristiche diverse, proprio perché rappresenta ciascuno il top a cui possa aspirare un ben preciso tipo di corridore. E non ha senso che uno dei monumenti si appiattisca sulle caretteristiche di altro (e quindi che la Sanremo faccia il verso alla Liegi o al Lombardia).

 

Sarebbe come se al Rolland Garros sostituissero la terra battuta con l'erba per imitare Wimbledon: per gli specialisti del serve-and-volley sarà sempre più prestigioso puntare ai Championships che all'Open di Francia, e per un Federer battere un Nadal su un Rolland Garros del genere sarà magari più facile, ma non avrà certo lo stesso sapore!

Modificato da smec-easyjet
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