[UCI Historical Tour] La Flèche Wallonne

[cipollini]

Beh era pure ora che "sbocciava" Anton.. Dopo la positività di Astarloza la Euskaltel ha proprio bisogno di un atleta (oltre Sanchez) che porti a casa qualche buon risultato..

[Gigo89]

Ma Auro Bulbarelli commenterà il giro quest'anno????

[casa]

speriamo ,pancani è peggio della valeriana

[London 08]

Ma Auro Bulbarelli commenterà il giro quest'anno????

No

[Gigo89]

No

Ma porca MISERIA!!!!!! Vorrà dire che quest'anno non pagherò il canone...

[cipollini]

Bulbarelli ormai fa il vicedirettore di Raisport, nonchè addetto all'organizzazione degli eventi di ciclismo (merito suo l'introduzione nelle classiche del salotto con Conti e gli altri ospiti)

[London 08]

Ma porca MISERIA!!!!!! Vorrà dire che quest'anno non pagherò il canone...

A chi lo dici? Il Giro lo seguo sulla videochat della Gazzetta, il resto su Eurosport

[Fra70]

Ma non e' che la spagna sforna corridori in serie tutti uguali ??

A parte Verdasco nel tennis sono 25 anni che sfornano giocaotir tutti uguali ... e ne posso citare almeno 30 . Cioe' giocatori molto molto forti ma non campioni di cui Nadal e' la versione turbo ma con forti limiti anche lui .

Adesso sfornano questi ciclisti che pero' sono un po tutti la fotocopia di se stessi ...vanno forte in salita ma non troppo , vanno bene in collina ma senza spunto speciale , discreti in volatina ma senza eccellere , limitatini a crono ... con ogni tanto il testone da salitone come Delgado , indurain e Contador ma insomma uno che non fa certo infiammare le folle . Ora direi avercene ...,ma se si confronta il pool di corridori forti spagnoli

Valverde , Anton , Sanchez , LL Sanchez , Astarloza ,Rodriguez ....sono praticamente la fotocopia di se stessi

se si prendono i piu forti corridori italiani del momento

Pozzato , Cunego , Basso , Nibali , Gavazzi , Gasparotto ... sono corridori completamente diversi

Sbaglio io o siete d'accordo ?

[London 08]

D'accordo con Fra

[cipollini]

Al di là che Astarloza non c'è più, nella Spagna manca Flecha, per non dire Freire e Sastre (che però sono un po' più anzianotti di quelli che hai citato) che sono corridori diversi dagli altri..

[Andreix89]

Valverde , Anton , Sanchez , LL Sanchez , Astarloza ,Rodriguez ....sono praticamente la fotocopia di se stessi

se si prendono i piu forti corridori italiani del momento

Pozzato , Cunego , Basso , Nibali , Gavazzi , Gasparotto ... sono corridori completamente diversi

Sbaglio io o siete d'accordo ?

però loro vincono e noi no

io non la vedo così... alla fine ne hai citati solo alcuni ci sono anche freire o flecha...

paragonare anton a un LL Sanchez mi sembra un eresia ma anche insiema a rodriguez.. sono corridori completamente diversi... il primo scalatore puro il secondo fortissimo a crono/pianura e in aslita se la cava ma non fa la differenza il terzo è un corridore che sugli strappi vola e va bene in salita quando è in giornata... secondo me sono tutti diversi

[campione_regionale]

bhe tra quelli che hai citato ci sono grandi differenze... Valverde è capace di vincere volate di 70-80 corridori se in condizione, cosa che gli altri suoi coetanei sognano... Contador e Rodriguez O. hanno la sparata, ma completamente differente: uno in salite lunghe fa la differenza, l'altro in strappi di 1 km - 1.5... LL Sanchez ha dimostrato di aver una potenza mostruosa e di saper reggere molto bene in salita... come daltronde s. sanchez... meno potente ma fortissimo sia in salita che su "colline" (salite di 1-2-3 km) e inoltre ha un buono spunto veloce.... Gli unici simili potrebbero essere anton e contador... anche se la differenza tra i due per il momento (parlo di risultati) è ancora abissale ! Astarloza non lo calcolo proprio...

[cipollini]

Che poi pure Contador e Anton sono diversi.. Contador gli da le ore a crono.. la similitudine volendo può esserci tra Anton e Sastre..

[cipollini]

E sostendendo il discorso di Andreix "però loro vincono e noi no", loro potrebbero benissimo vincere in un anno tutti i grandi giri, metà o più delle classiche e il mondiale..

[alluddha]

Non sono d'accordo con Fra, semmai si può dire che gli Spagnoli siano tutti scalatori tranne qualche eccezione ovvviamente, ma non sono assolutamente simili.

Valverde vince perche si dopa

L.L. Sanchez + Cronomen che scalatore, impressionante il lavoro di ricucitura di oggi

Anton scalatore purissimo fa bene una crono solo se in formissima

Contador Il più forte in salita e in cronometro trai primi 10 al mondo

S.Sanchez ha una sparata micidiale, ma non la usa in salita al contrario di tutti gli altri spagnoli

J.Rodriguez assomiglia a Valverde, manca però lo sprint

Flecha caso apparte

Freire Stesso discorso di Flecha

[Wanka84]

Diciamo che ci son 4 tipi di corridori:

Velocisti forti in collina: Freire è l'esempio più lampante, ma dietro di lui ci sono una masnada di Veloso e compagnia bella

Scalatori puri: Sastre è l'apice, ma Anton, Mosquera, Garate ed altri non stanno certo a guardare

Corse a tappe: Contador è chiaramente il gotha, ma Zubeldia, Astarloza e tanti altri son su quella scia, nel bene o nel male

Fortissimi su salite medio/brevi, se la cavano anche sulle lunghe discreti in volata e discreti cronoman (corridori del passato quasi): Valverde e SSG sono l'esempio più classico di una scuola che ne vede anche altri sulle loro tracce

Passistoni forti in salite medio/brevi: LL Sanchez mi pare ora il massimo esponente, ma fino a poco tempo fa c'era Gutierrez pure che non scherzava...

Flecha non lo conto che, oltre non essere un vero spagnolo, è un caso praticamente unico. L'altro chi sarebbe Jesus del Nero?

Comunque diciamo che gli manca solo il velocista puro

[Andreix89]

Diciamo che ci son 4 tipi di corridori:

Velocisti forti in collina: Freire è l'esempio più lampante, ma dietro di lui ci sono una masnada di Veloso e compagnia bella

Scalatori puri: Sastre è l'apice, ma Anton, Mosquera, Garate ed altri non stanno certo a guardare

Corse a tappe: Contador è chiaramente il gotha, ma Zubeldia, Astarloza e tanti altri son su quella scia, nel bene o nel male

Fortissimi su salite medio/brevi, se la cavano anche sulle lunghe discreti in volata e discreti cronoman (corridori del passato quasi): Valverde e SSG sono l'esempio più classico di una scuola che ne vede anche altri sulle loro tracce

Passistoni forti in salite medio/brevi: LL Sanchez mi pare ora il massimo esponente, ma fino a poco tempo fa c'era Gutierrez pure che non scherzava...

Flecha non lo conto che, oltre non essere un vero spagnolo, è un caso praticamente unico. L'altro chi sarebbe Jesus del Nero?

Comunque diciamo che gli manca solo il velocista puro

bhe c'è rojas gil che è giovane...

[Andreix89]

bhe c'è rojas gil che è giovane...

niente ero convinto avesse 22 anni invece ne ha già 25

[frisky]

Ivanov ha una divisa bellissima ..

Io vedo una gran Astana comunque con gente come Fofonov che mi ha stupito un pò, visto che l'anno scorso era fermo, e un Iglinsky che sta facendo un ottima primavera. Io non capisco perchè la Lampre continuasse a lanciare uomini..

[TwTsFa]

Ma non e' che la spagna sforna corridori in serie tutti uguali ??

A parte Verdasco nel tennis sono 25 anni che sfornano giocaotir tutti uguali ... e ne posso citare almeno 30 . Cioe' giocatori molto molto forti ma non campioni di cui Nadal e' la versione turbo ma con forti limiti anche lui .

Adesso sfornano questi ciclisti che pero' sono un po tutti la fotocopia di se stessi ...vanno forte in salita ma non troppo , vanno bene in collina ma senza spunto speciale , discreti in volatina ma senza eccellere , limitatini a crono ... con ogni tanto il testone da salitone come Delgado , indurain e Contador ma insomma uno che non fa certo infiammare le folle . Ora direi avercene ...,ma se si confronta il pool di corridori forti spagnoli

Valverde , Anton , Sanchez , LL Sanchez , Astarloza ,Rodriguez ....sono praticamente la fotocopia di se stessi

se si prendono i piu forti corridori italiani del momento

Pozzato , Cunego , Basso , Nibali , Gavazzi , Gasparotto ... sono corridori completamente diversi

Sbaglio io o siete d'accordo ?

Non sono d'accordo ne riguardo al tennis ne riguardo al ciclismo.

Sul tennis saranno tutti forti sulla terra ma lo sono per esigenze del territorio (un po come noi italiani e, per l'inverso, gli americani). Però Berasategui giocava diverso da Moya. Verdasco è diverso nello stile di gioco da Nadal. Feliciano Lopez è diveso da Juan Carlos Ferrero e via dicendo.

Nel ciclismo non è vero lo stesso. Certo: hanno una tradizione differente dalla nostra ma già Flecha e Freire sono competitivi in altri campi rispetto al classico spagnolo (quello dello scalatore formidabile: da Fuente a Bahamontes, da Ocana a Jimenez, da Trueba a Mayo ed Heras). Però dire che Valverde, Joaquim Rodriguez e Contador sono simili mi sembra esagerato. Hanno tutti le loro caratteristiche principali.

Valverde è un corridore simile per certi versi a Jalabert ma con ovvi limiti (rispetto al francese è inferiore a cronometro ed anche allo sprint).

Contador è invece un corridore di cui nella storia forse non si trovano pari: forse quello che ci assomiglia meglio è Armstrong ma rispetto all'americano secondo me è inferiore (ho sempre avuto l'impressione che Contador è più forte a cronometro tra gli scalatori e più forte in salita dei passisti-scalatori mentre Armstrong era più forte in salita degli scalatori e più forte a cronometro dei pasisti-scalatori: una gran differenza a mio dire).

Joaquim Rodriguez è forse quello che si avvicina di più alla realtà storica spagnola: fortissimo su pendenze estreme, migliorato a crono rispetto a prima (ricodiamoci però che anche Rasmussen nel Tour 2007 fece una crono strupenda) però è il classico scalatore.

Poi la competitività di alcuni di questi nelle classiche è che manchino i veri specialisti delle classiche forti: mancano i Bettini, i Rebellin, gli Argentin, i Boogerd...

E poi questapresunta omologazione (in entrambi gli sport) salta all'occhio anche a causa dell'estrema competitività della nazione nello sport in questione: guardate le classifiche ATP o di tappa: nei primi 100 dell'ATP vedi molti spagnoli mentre bastano i risultati della Freccia pr vedere quale sia la vera nazione cardine del ciclismo di oggi.

[Diluca95]

Riguardavo il video dell'arrivo...forse Contador quando è rimasto da solo davanti si è anche un pò seduto sugli allori...credeva di aver vinto...

[TwTsFa]

Riguardavo il video dell'arrivo...forse Contador quando è rimasto da solo davanti si è anche un pò seduto sugli allori...credeva di aver vinto...

Contador (ed anche Anton) ha peccato solo di "inesperienza da Huy" come mi piace chiamarla. Evans aveva commesso lo stesso errore. Altri grandissimi l'hanno commesso. L'unica certezza di Huy è che chi tira ai -700m per arrivare da solo non arriva primo. Evans si è gestito superbamente nella S dove ha perso tanti metri dal duo di testa: poi la strada diminuisce progressivamente di pendenza prima di spianarea i -100m: ed è dopo la S che ti ritornano da dietro.

[il_panta]

Dove lo posso trovare un video?

[il_panta]

Dove lo posso trovare un video?

[paolocatta]

Dove lo posso trovare un video?

[sateo]

Cadel? Huy, c'est moi

Contador si pianta, vince Evans

Le classiche delle côtes continuano all'insegna della spettacolarità, dell'incertezza e, curiosamente, dei successi di chi fino a quel momento aveva un bello zero nella casella delle vittorie. Se domenica all'Amstel era stato Gilbert a regalare la prima perla stagionale all'Omega Pharma, nella Freccia il campione del mondo Evans ha potuto dar lustro alla maglia iridata e al contempo far gioire la BMC, che finora aveva raccolto davvero pochino.

Comunque, se spesso non basta leggere l'ordine d'arrivo per capire lo svolgimento di una corsa, a volte nemmeno la cronaca può riuscire a rendere in pieno l'incertezza e la bellezza di una prova come la Freccia Vallona odierna. Il cambiamento del percorso annunciato dall'ASO, lieve in cartina ma significativo in gara, con gli spostamenti del secondo passaggio sul muro di Huy a 30 chilometri dal traguardo e della côte d'Ereffe a 12, serviva nelle intenzioni a evitare l'arrivo di un gruppo più o meno compatto all'ultimo decisivo chilometro, copione all'incirca immutato dal 2003 (anno in cui andò in porto l'ultima fuga, con vittoria di Astarloa) alla passata edizione. E, appunto a guardare l'ordine d'arrivo, non sembrerebbe poi mutato troppo, visto che sono stati circa ottanta i corridori giunti insieme ai piedi dell'ultimo Huy. Ma la corsa è stata in effetti più dura che in passato, tatticamente confusa, senza una squadra in grado di prendere in mano con forza le redini della gara, e nelle ultime centinaia di metri si è potuto assistere a un finale incerto che ha visto prevalere il campione del mondo. Proprio quel Cadel Evans che nelle ultime due edizioni era riuscito a cogliere bei piazzamenti attaccando ai piedi del muro, facendo però da punto di riferimento per gli avversari che puntualmente lo passavano nel finale. Stavolta l'australiano è stato perfetto dal punto di vista tattico, nascosto nel gruppo fino agli ultimi chilometri, e pronto a sfruttare l'azione anticipata di Contador sulle rampe di Huy.

Eh sì, perché proprio il campione spagnolo a un certo punto sembrava poter aggiungere la prima classica al suo già incredibile palmares. Del resto se uno come Contador si fa duemila chilometri in macchina (gli effetti del vulcano islandese ancora si sono fatti sentire sul plotone in questo inizio settimana) per partecipare alle due prove delle Ardenne, per quanto ai giornalisti dichiari di voler solo accumulare esperienza è chiaro che non ha voglia di fare lo spettatore. E se un indizio si è avuto sul secondo passaggio a Huy, quando il madrileno ha tenuto agevolmente le ruote di Gilbert e Andy Schleck che provavano il forcing, la certezza è arrivata nel momento in cui gli Astana si sono messi in testa al gruppo per cercare di chiudere sul successivo contrattacco di Frank Schleck e Kreuziger.

Fino a quel momento la corsa aveva vissuto sulla fuga da lontano di Palumbo, Loosli, Gourge, Champion e Augé, fuggitivi della prima ora che, dopo aver accumulato fino a 8'30" di vantaggio, venivano lentamente riassorbiti dal gruppo. Un plotone comunque piuttosto anarchico dove si susseguivano scatti senza fortuna e costrutto, e nel quale la sola Saxo Bank provava a organizzare qualcosa, principalmente forzando in vista delle varie côtes, in modo da rendere più dura la corsa. Molto pimpante anche la Lampre, sempre pronta a mettere un uomo in ogni azione, mentre i Caisse d'Epargne e Evans viaggiavano nella seconda parte del plotone e già ci si domandava se si trattasse di un bluff o di una giornata storta.

Ma è il passaggio sul muro di Huy a 30 chilometri dall'arrivo a far muovere i grossi nomi, col campione lussemburghese in testa seguito da vicino da Contador, come se stessimo sui Pirenei o sulle Alpi invece che in Vallonia, e Gilbert e Cunego a mostrarsi pimpanti alle loro spalle. E' nella discesa però che andava via l'azione che per alcuni chilometri sembrava poter essere decisiva. Allungavano infatti Frank Schleck e Kreuziger, raccogliendo lungo la via Tankink (avvantaggiatosi prima del muro) e l'encomiabile Loosli. Dietro non si assisteva a un vero e proprio inseguimento, ma solo ad allunghi vari che non portavano da nessuna parte, se non a far salire il vantaggio dei fuggitivi fino a 30". E' stato a quel punto che gli Astana, con un ottimo Iglinskiy, hanno provato a chiudere il gap, facendo capire chiaramente quali fossero i piani di Contador per questa Freccia.

Meno chiara, va detto, la tattica Katusha, pronta a lanciare all'attacco alternativamente Ivanov, Kolobnev e Vorganov, ma arrivata poi all'ultimo chilometro con un Joaquin Rodriguez senza più nessuno in grado di spalleggiarlo, per quanto lo spagnolo fosse reduce dai malanni patiti all'Amstel, e forse non dava totale garanzia alla squadra di Tchmil. Errori anche in casa Saxo Bank, dove il minore degli Schleck si sacrificava in un lavoro di copertura a favore del fratello in fuga, bruciando però preziose energie che gli sono certamente mancate nel finale.

Dopo la côte d'Ereffe i quattro avevano comunque ancora una ventina di secondi sul gruppo, dal quale uscivano Kolobnev, Vaugrenard e il ritrovato Igor Anton. Ai meno 5 dal traguardo c'era il ricongiungimento fra i due gruppetti, e subito Kolobnev provava l'attacco solitario, seguito da Loosli (davvero una grandissima giornata per l'atleta della Lampre). Ma il gruppo era lì, e così l'attacco del muro di Huy pareva identico a quello del Cauberg di domenica scorsa: Kolobnev davanti e a pochissimi secondi il gruppo in piena velocità. Il russo veniva riassorbito immediatamente e, dopo un velleitario allungo di Kloden, era ancora Igor Anton ad attaccare. Per alcuni attimi il piccolo basco dava l'impressione di averne più di tutti, e quasi si poteva immaginare una vittoria dello spagnolo meno atteso: grandissimo talento per la salita, reduce da un 2009 anonimo, la settimana scorsa Anton era tornato alla vittoria staccando Contador (dunque non certo una cosa di tutti i giorni) sull'Alto del Morredero alla Vuelta di Castilla y Leon. Ma il muro di Huy, per quanto di 1300 metri, è praticamente infinito, soprattutto per il corridore dell'Euskaltel che vedeva la sua azione appesantirsi pedalata dopo pedalata. A quel punto sembrava quasi che stesse lanciando la volata a Contador, pronto a prendere la sua ruota memore della sconfitta della passata settimana. Ma il campione di Tour, Giro e Vuelta pagava a sua volta qualcosa all'inesperienza nelle corse di un giorno, bruciando troppe energie per tenere il ritmo di Anton. Mai però quanto Nibali che, dopo aver cercato di restare attaccato al duo spagnolo, si piantava ai 400 metri (finendo poi solo tredicesimo). Dal resto del gruppo, lontani Andy Schleck e Valverde, un po' in affanno Gilbert e Cunego, allungavano Evans e Rodriguez, loro sì esperti di côtes e ben consapevoli su come dosare lo sforzo lungo il muro di Huy. Così quando ai 200 metri Anton si faceva in pratica da parte, Contador passava in testa, ma dalla smorfia sul suo viso si capiva come anche per lui le forze fossero ormai prosciugate o quasi. E ai 100 metri era allora Evans ad accelerare, o forse sarebbe più giusto dire a proseguire col proprio passo, superando chi ormai non ne aveva più.

Il campione del mondo vince così la prima gara in maglia iridata, regalando alla BMC il primo e tanto atteso successo stagionale. Secondo è Joaquin Rodriguez, terzo Contador, quarto Anton, quinto e primo degli italiani Damiano Cunego (cui probabilmente manca ancora qualcosina per essere al top della forma, ma per la Liegi potrebbe raggiungerla), in un ordine d'arrivo stellare che vede Gilbert, Horner, Valverde, Andy Schleck ed Hesjedal a completare la top ten. Le classiche continuano dunque a offrire grande spettacolo in questa stagione, e domenica tocca alla Doyenne.

(CICLOWEB)

[Mr. Pellizotti]

A causa delle varie cadute che ci sono state, Kroon si è fratturato in diverse parti il viso; invece, Solari si è rotto un gomito

[-Gigilasegaperenne-]

Pancani e Martinello assieme andrebbero registrati e venduti in farmacia come tranquillanti.

[Mr. Pellizotti]

Pancani e Martinello assieme andrebbero registrati e venduti in farmacia come tranquillanti.

[TwTsFa]

Pancani e Martinello assieme andrebbero registrati e venduti in farmacia come tranquillanti.

Più che tranquillanti direi ipnotici