Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

[PCM2009 Story] E se perdi, sai ricominciare...


Messaggi raccomandati

  • Risposte 858
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

La quarta tappa presentava un traguardo mitico: il Mont Ventoux. Un arrivo ostico, da affrontare con la giusta deferenza se si voleva arrivare su con i primi. Moreau lo sapeva bene, come sapeva che difficilmente avrebbe potuto reggere il ritmo dei migliori, ma non per questo aveva intenzione di mollare. La squadra ben schierata al suo fianco, soprattutto il giovane Feillu, sperando di non dover spremere troppe energie per arrivarci, Moreau si presentò al via con la maglia gialla di leader con la ferma intenzione di lottare sino all'ultimo metro, di mollare eventualmente, ma con onore.

Il primo dei big a scattare, quando mancavano ancora più 10 km dalla vetta, fu Denis Menchov, uno dei grandi favoriti, che andò, in compagnia di Marzio Bruseghin, a riprendere e superare i fuggitivi di giornata, Colom, Di Gregorio e Pereiro.

pcm0286.png

Nel frattempo in gruppo, subito dopo l'accelerazione della Astana per seguire Menchov, Moreau rimase solo contro tutti. Il ritmo però non sembrava al momento troppo alto ed il francese sembrava tenere bene.

pcm0287.png

Dimostrazione che il ritmo imposto dal gruppo non era poi così irresistibile fu il rapido distacco che Menchov, rimasto solo dopo aver distanziato Bruseghin, accumulò lasciando due ex fuggitivi a fare da cuscinetto. Moreau decise dunque di prendere le cose in mano portandosi in prima persona in testa al gruppo visto anche che Kloeden era palesemente in difficoltà...

pcm0290.png

Link al commento
Condividi su altri siti

5 km dalla conclusione. Menchov sempre in testa con una pedalata agile, lo stesso per Bruseghin che però non riusciva a rientrare sul rivale. Il gruppo, guidato da Moreau, stava iniziando a rientrare sugli ex fuggitivi. Pereiro ormai era ripreso, restava solo Colom in mezzo.

pcm0291.png

Moreau a 3 chilometri dalla conclusione rimase da solo all'inseguimento. Capì che se voleva difendere la maglia serviva fare di più...

pcm0292.png

... e infatti si alzò sui pedali e cercò di aumentare ancora di più il ritmo. Colom era ormai ad un passo ma anche Menchov e Bruseghin erano sempre più vicini, cominciando ad accusare lo sforzo fatto ad inizio salita. 2 km al traguardo.

pcm0293.png

Link al commento
Condividi su altri siti

Ultimo km. Le urla di D'arkness quasi fermo a bordostrada perché pedalare e urlare insieme sul Ventoux non è facile trascinarono Moreau vicinissimo ai due di testa. Una rimonta eccezionale con il pubblico entusiasta che pregustava la seconda vittoria dell'ex campione nazionale sul terribile monte.

pcm0294.png

Link al commento
Condividi su altri siti

Niente da fare per Moreau. Menchov era ormai imprendibile, e difatti il russo potè festeggiare alzando le braccia al cielo.

pcm0295.png

Quasi completata invece la rimonta su Bruseghin che chiuse con soli nove secondi di vantaggio. Dietro l'abisso.

pcm0296.png

E nuovamente fu tempo di calcolatrici...

Link al commento
Condividi su altri siti

Pochi secondi. Dodici. Un piccolo margine che difficilmente sarebbe bastato per i giorni successivi ma che regalava un'altro giorno in giallo alla Agritubel in una delle corse più prestigiose di Francia e del mondo intero. Un risultato inoltre che "garantiva", a meno di clamorose defaillance nelle tappe successive perlomeno il podio.

pcm0297.png

Link al commento
Condividi su altri siti

Senza tregua. Dopo il Ventoux toccava all'Izoard, altra mitica montagna di Francia. Una salita con pendenze meno rigide ma lunga, lunghissima, che sembra non finire mai...

Ed infatti in gruppo grande rispetto per questa montagna. Un timore reverenziale fece sì che nessuno osò fuggire. Alla fine un uomo partì, quasi per dovere. Vanendert della Omega Pharma.

pcm0298.png

A controllare chiaramente gli uomini in blu. Nessuno questa volta aveva intenzione di fargli un favore e risparmiare energie agli uomini di D'arkness, il peso della tappa sarebbe stato sulle loro spalle. E i corridori della Agritubel stettero al gioco, si spremettero fino alle pendici della montagna tanto temuta. E lì, ovviamente impostarono un ritmo non troppo veloce, l'unico che potessero sostenere. Se qualcuno voleva andare più veloce doveva mettere gli uomini davanti.

pcm0299.png

A cedere fu Bruseghin. Sapeva che una lunga salita, con pendenze non impossibili poteva essere un buon terreno per lui, buon scalatore soprattutto al passo, senza grosse accelerazioni. Qualcuno tentò comunque lo scatto, Oscar Pereiro. Già attivissimo il giorno prima, lo spagnolo voleva assolutamente una tappa.

pcm0300.png

Un paio di chilometri più tardi, dopo che le pendenze si erano impennate per poi riscendere notevolmente, a scattare fu Maxime Monfort. Deciso anche lui a giocarsi la tappa.

pcm0301.png

E fu in quel momento, o meglio pochi secondi dopo, che un'intera montagna si ammutolì per qualche istante prima di esplodere in un urlo di incitamento. A scattare, a circa 50 km dalla conclusione, fu la maglia gialla, Christophe Moreau, seguito da un paio di corridori, ma non da uomini di classifica. Alcuni rivelarono di non averlo nemmeno visto partire ma di essere stati informati da qualche altro atleta in gruppo...

pcm0302.png

Link al commento
Condividi su altri siti

Chiaramente Moreau non poteva lanciarsi solo nell'impresa. Doveva cercare collaborazione. Si sedette dunque insieme agli altri per cercare di avanzare di comune accordo, almeno per qualche chilometro. Almeno sull'izoard, poi nella salita conclusiva, breve ma micidiale dopo una montagna come questa, se la sarebbero giocata.

pcm0303.png

Nel frattempo dietro regnò l'indecisione. Uno scaricabarile interrotto solo dalla rabbia e dalla testardaggine che solo gli uomini di montagna sanno avere. A scattare fu Marzio Bruseghin, poco avvezzo a sforzi di questo tipo ma consapevole di dover scagliare un sasso nello stagno per procurare delle onde.

pcm0304.png

Azione che si rivelò giusta visto che l'italiano si riportò sul gruppetto della maglia gialla trascinando con sé altri corridori, trascinati dall'onda. Menchov, in leggero ritardo si fece nuovamente sorprendere, ma il suo sguardo gelido, solitamente privo di emozioni lasciava trasparire tanta rabbia e voglia di riscatto...

pcm0305.png

Il russo passò accanto agli avversari e li superò come fa il vento fra gli alberi: incurante, quasi irridendoli, riprendendo anche i due uomini che prima di lui avevano tentato la sortita. Questa volta ad esserne sorpreso fu proprio Moreau che stava rifiatando in coda al gruppo non avendo più l'impellenza e il dovere di scandire il ritmo. Il francese fuoriuscì dunque dal gruppetto, ma in ritardo, portandosi da solo all'inseguimento del russo.

pcm0306.png

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...