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ian

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  1. Ma penso che salita, discesa o altro terreno oggi non ci fosse storia, cosa che peraltro era scontata da almeno una settimana. Con questo manico avrebbe potuto anche vincere con il percorso bergamasco, solo non con questa comodità da poltrona.
  2. E come pensava di garantirle? Soldi, frusta o altro?
  3. Calma, Paolini, sebbene abbia dedicato gran parte della carriera a fare il gregario (e un numero come quello con il quale ha aiutato Bettini a portare a casa la Sanremo lo devo ancora vedere da un gregario alla Classicissima), ha uno score nelle classiche che è ancora ben superiore a quello di Trentin (il quale ha dal canto suo la medesima attenuante del gregariato, certo). Poi anche qui, come per Navardauskas, Paolini ha portato a casa quella medaglia senza inventare nulla, disputando semplicemente uno sprint, segno che campionissimo non sarà stato, ma non era nemmeno un pirla qualunque, e comunque la tattica, la riffa, la raffa e le bocce non c'entrano proprio nulla. Quanto a Cunego e a quel mondiale siamo proprio fuori strada, perché una tattica che taglia fuori gli avversari più temibili giocando sulle seconde punte (seconde punte che individualmente valgono comunque molto di più delle prime schierabili quest'anno) te la puoi permettere se la prima punta si chiama Bettini. Ecco, naturalizzando Sagan si sarebbe potuta provare la medesima tattica portando nel finale Trentin, Moscon e Bettiol contro corridori di secondo piano; il problema è che questi 3 sono già gli uomini più forti, quindi come paravento chi usi? Ulissi? Poi anche la storia dei Lombardia di Cunego: ne ha (stra)vinto uno contro avversari mediocri, negli altri 2 ha battuto avversari normali, e comunque, anche se a quei livelli era praticamente finito, un corridore in grado di stare abbastanza stabilmente nei 10 nelle classiche più dure del calendario al momento ancora non c'è (in prospettiva Moscon e Bettiol, ma appunto parliamo di valore in prospettiva, che deve essere confermato). E comunque ripeto, il confronto fra il valore individuale di questo corridore con quelli schierati dall'Italia domenica (che darebbe comunque esiti sfavorevoli per questi ultimi) non ha nessun senso in rapporto a un risultato giunto grazie all'inerzia favorevole che si è creata quel giorno, e che derivava dal fatto che l'Italia schierava oggettivamente 4 tra i 15 (e sono molto largo, potrei anche dire meno) corridori più competitivi al mondo nelle corse di un giorno. Infine basandosi sulla legge dei grandi numeri temo che l'Italia possa stare a secco di medaglie anche per 50 anni Molto più sorprendente dell'attuale digiuno poi era stato restare a secco di maglie iridate per 10 anni disponendo dei migliori uomini da classiche sulla piazza negli anni 90, e se non fosse stato per il regalo del mondiale piatto (che all'epoca fece scalpore, oggi è quasi la normalità) gli anni avrebbero potuto anche essere quasi 15.
  4. Certo, ma a parte che non accadrà (non esiste sport che diradi la frequenza degli eventi, figuriamoci), credo avremmo comunque chi non fa il Mondiale perché punta ai GT, o perché tanto con i percorsi proposti la possibilità di arrivare nei primi 40-50 è talmente bassa da far passare la voglia. In altre parole non credo che oggi il mondiale sia snobbato da chi ha oggettive possibilità di ben figurare, quindi non lo vedo come un appuntamento inflazionato. Viceversa mi pare inflazionato come appuntamento biennale ad esempio il Mondiale nello sci (e in effetti fino a una trentina di anni fa era quadriennale) Eh, sarà già la prima volta Ricordo bene un Boogerd a Verona che chiudeva su ogni scatto di Basso e Cunego per favorire la vittoria della Spa...bobank In effetti bisognerebbe portare i peggiori, in questo modo si può provare a vincere. Seriamente, è ovvio che il colpo a sorpresa può scappare nella gara di un giorno (tra l'altro il risultato di Navardauskas non è venuto fuori da una corsa particolarmente rocambolesca, quindi in quella giornata aveva evidentemente gambe all'altezza dei migliori), e se puntiamo su quello allora non c'è tanto da rompersi il capo con possibili strategie, basta portare i migliori e sperare. Sperare che qualcuno dei nostri abbia la forma della vita opposta possibilmente a una giornata così così degli altri, oppure sperare nel colpo di culo, nella sbandata allo sprint, nella scivolata generale all'ultima curva, ecc. Poi mi pare che ieri l'Italia abbia giocato tutte le sue carte, purtroppo la migliore carta d'attacco, al netto della squalifica, credo si sia già superato ad essere della partita con l'attacco sull'ultima salita. Per il resto credo si sia arrivati in volata perché era l'unico epilogo possibile su un percorso simile, al di là di cosa volesse l'Italia
  5. Perché sarebbe fuori dai limiti dell'accettabile la metà di partenza è particolare ma non comporta forzature così enormi (secondo me non superiori a una partenza dall'Irlanda) Per riempirli di soldi poi una strategia è prendersi questi soldi che derivano da partenze esotiche e girarne una parte sul conto di un big, che visto il conto in banca, vista questa partenza strana che comunque porterebbe la sua immagine al di là dei soliti confini ciclistici (pur ampliati dal classico prestigio del Tour), potrebbe anche decidere di fare il Giro. No, decisamente nessuna di queste è paragonabile alla partenza da Israele: se proprio vogliamo avvicinarci possiamo citare la Germania, che è diventata una nazione importante a livello ciclistico solo anni dopo, e con la caduta del muro, infatti la maggior parte dei ciclisti forti arrivavano dall'ex DDR. E quindi anche qui bisogna capire quanta importanza potrebbe aver avuto una partenza da Berlino Ovest (secondo me, quasi ininfluente) La Svizzera poi ha sempre avuto un ottimo movimento ciclistico: forse oggi sia come corse che come corridori, vive il suo momento più basso di sempre. Al momento della partenza a Londra il movimento ciclistico su strada britannico era tutto fuorché nullo, a meno che non si creda che da un movimento nullo nasce seduta stante un corridore che nel prologo arriva 4° (e si ripete in una prova più lunga), in un anno poi nasce un velocista da 25 vittorie a stagione, in 2 un uomo da GT, in 3 un'intera squadra di prima categoria, in 5 il primo TdF. Nel caso questo sia possibile non mi preoccupo che il ciclismo giovanile in Italia sia poco vitale, potrebbe addirittura permettersi di essere nullo Infine l'Irlanda, era davvero meglio se non ne parlavi A parte il liquidare Sean Kelly come poco o nulla, anche oggi il ciclismo irlandese è legato a qualche astro (Daniel Martin, che ovviamente di Kelly vale un'unghietta del mignolo), qualche discreto corridore (Roche figlio) e qualche comprimario, che c'è oggi come allora, ma di allora non si ha notizia perché naturalmente negli albi d'oro non c'è e se ne perdono le tracce (salvo che non assurga alla presidenza UCI). Probabilmente il movimento irlandese attuale è abbastanza inferiore a quello di allora.
  6. Queste cose orribili si vedranno sempre, salvo il fatto di far correre il mondiale ai team e non alle nazionali, puoi mettere anche il mondiale ogni 50 anni tipo giubileo e ne vedrai di tutti i colori: il finale di Firenze non mi pare nemmeno sia un esempio clamoroso in questo senso, dato che su quel finale ognuno racconta storie diverse e ognuno dice dell'altro che ha perso perché non aveva più gambe. Oltretutto tra i protagonisti di Firenze c'è Valverde che magari come ipotizzi se n'è sbattuto per tutta la carriera, ma a forza di dire che c'è l'anno prossimo a 37 anni ha un filotto di medaglie e zero maglie iridate. Inoltre per molti corridori (ad esempio quelli che prediligono percorsi duri) l'alternanza dei percorsi impone di concentrarsi sull'obiettivo senza rimandare un bel nulla, perché se perdi il treno quest'anno ne aspetti magari 4-5 e le carriere non sono eterne. Stando anche solo alla crono, un percorso del genere non si vedrà tutti gli anni (credo e spero, è un mondiale per cronomen, non per uomini che vanno sia in salita che a crono), e lo stesso Froome, su un percorso più tradizionale, avrebbe dovuto fare i conti anche con altri passistoni che mal digeriscono finali come quello di mercoledì. E comunque, a dispetto della cadenza annuale, in questa cronometro mondiale c'era un bel parterre.... .... ed anche alla luce di ciò, Moscon secondo me oltre le attese: se avesse potuto correre la Vuelta in funzione dell'appuntamento e meno da gregario sarebbe certamente andato sul podio (il che mi pare clamoroso)
  7. Tra 10-15 anni sapremo allora se per un ciclista pulito esiste la possibilità di fare la doppietta Tour-Vuelta
  8. Premettendo che io sono d'accordissimo con la partenza dell'anno prossimo, con le partenze (e pure gli arrivi) itineranti in generale, mi sembra molto forzato sostenere la teoria di una crescita del Tour con le partenze all'estero; anche perché il Tour parte all'estero in posti in cui non ha certo bisogno di promuoversi (Benelux in particolare: i corridori belgi penso fossero di gran lunga i più presenti alla Grande Boucle tra i non francesi fin dalle primissime edizioni) e anche le partenze dalla Gran Bretagna risalgono a tempi ormai non sospetti. Per la Vuelta, che in effetti invece può sfruttare questo effetto per farsi conoscere e per la quale quindi il ragionamento mi pare più corretto, mi pare che anche le partenze dall'estero siano più mirate a fare cassa, magari dando contentini da parte di ASO a chi voleva e non ha potuto avere il Tour. Il Giro viceversa mi pare sfruttare queste occasioni, anche per la sua posizione geografica, in maniera più fantasiosa e temeraria (oltre a fare cassa, ovviamente!): è il caso del Giro "olimpico" (quello dell'anno delle non olimpiadi ad Atene , l'EuroGiro, o addirittura la partenza danese). Secondo me può essere in quei giorni un fatto interessante a 360° , di quelli che avranno una vera risonanza mediatica, non solo sulla solita stampa ciclistica (e chissenefrega se a seguito di questo evento non avremo un grande interesse verso il ciclismo in Israele nei prossimi anni, o se non nasceranno campioni israeliani, sono 3 cavolo di tappe, che dove le fai le fai, hanno solitamente un valore tecnico abbastanza basso)
  9. Tutto sta a capire se dopo froome altri saranno interessati a questa impresa (che sarebbe stata alla portata di diversi vincitori del tour, e, ti faccio godere, anche di Contador, se mai avesse provato). Ciò non toglie che il confronto con la storia e con i suoi campioni è l'altra doppietta, ed è di base il motivo per cui contador ha provato a confrontarsi con quei campioni , non con sé stesso Poi se fra 50 anni la vuelta sarà il GT principale allora il valore storico di questa impresa assumerà un valore diverso. Lo so, sono scassapalle, ma ad es. phelps, quando una prima volta ha bucato il record di spitz non si è inventato un altro dato statistico che gli desse ragione di ritenersi superiore al connazionale (e superiore lo è stato anche al netto delle famose 7 medaglie). Perché sapeva che la storia lo aspettava là
  10. A parte che le emozioni sono un patrimonio certamente soggettivo, per cui a mio avviso la corsa non è stata male, ma complessivamente inferiore perfino ad altre edizioni della vuelta, e certamente a molte del giro che ho avuto il piacere di vedere. Perciò al netto delle emozioni, sulla base delle quali dovremmo dedurre dalle ultime 2 edizioni che il tour vale pochissimo, la doppietta giro tour sarà sempre superiore come difficoltà perché: A) chi tenta quella doppietta affronta nel secondo GT avversari in massima parte al primo GT B) il GT più prestigioso (e teoricamente il più difficile da conquistare) viene affrontato prima D'altronde nella storia recente i tentativi di doppietta giro tour si sono risolti con 1-5 contador e 2-12 quintana (e mi pare un 4-5 menchov) Doppietta tour vuelta: 1-3 sastre, 3-4 purito, 4-3 valverde, 1-2 froome, 3-1 quintana Basterebbero i risultati di Nairo a significare la differenza: poi certo avrà avuto una stagione peggiore, ma è sempre lo stesso atleta in due stagioni successive
  11. Finisce un'epoca: un po' di amaro in bocca c'è l'ho perché coltivavo la flebilissima speranza che Contador avrebbe provato a far saltare tutto muovendosi prima, ma data la potenza di fuoco della Sky ha fatto bene a non suicidarsi. Tolto il fattore Contador e constatato definitivamente che Nibali, pur apprezzabile per tenacia, non sarà più in grado di produrre prestazioni di un certo rilievo, il ciclismo dei GT, almeno a breve giro, rischia di essere appassionante come fare il 730. A proposito di questo, l'ordine nazionale commercialisti saluta la nuova grande impresa di froome e della sky (ineccepibile per pianificazione e valore atletico, ma personalmente, mi scuso, non riesco ad essere partecipe)
  12. Non conosco ma il nome mi pare adatto
  13. Qualche problema quel giorno certamente ci sarà stato: il giorno prima è secondo ai soli Kruijswik e Chaves, con un margine tutto sommato contenuto, e lì becca praticamente 12" a km in 10 km di salita da quasi tutti i favoriti. Poi poteva essere cagotto, influenza, ginocchio della lavandaia o che gli hanno fatto l'iniezione sbagliata, tanto per stare sul filo della provocazione e dell'esagerazione e per smarcarmi da posizioni di difesa ideologica, ma dire che un favorito qualunque per un GT becca una scoppola simile perché è in ritardo di condizione e basta mi pare un pochino forzato. Il risultato di Corvara può essere ritardo di condizione, perfino quello di Andalo, includendo gli effetti di una condotta aggressiva, quello di quella cronoscalata secondo me no, ma proprio perché così tanto schifo in una tappa simile non aveva mai fatto nemmeno agli esordi, e pure perché un disastro simile costituisce un caso isolato persino in quella corsa rosa, dove al limite il siciliano non fu brillante, ma non vergognoso in quel modo. Et voilà, perso anche l'ultimo utente vagamente assiduo di questa sezione
  14. Fermo restando tra l'altro che comunque Dumoulin il Giro l'ha vinto e Contador la Vuelta non l'ha ancora persa.
  15. Non penso che gli sia mancata la meticolosità, anzi esattamente al contrario credo che se gli fosse mancata avrebbe perso almeno un minutino tondo da Nibali e company. S'è gestito decisamente bene in una giornata difficile, essendosi staccato sulle prime rampe di una salita breve ma non brevissima. Le caratteristiche della salita credo c'entrino in modo molto relativo, quando le gambe ti consentono di arrivare fin là (cioè faticare da bestia a tenere la ruota di un gregario) è già tantissima roba contenere i danni come ha fatto lui*. Per il resto Contador ENORME (e la corsa non è comunque chiusa, poi lui le proverà certamente tutte), ma non solo è possibile che un favorito perda la corsa con una giornata storta, se guardiamo la storia dei GT è addirittura frequente. *peraltro invidiabile la calma olimpica nelle interviste, dopo una giornata del genere. Per carità, la pressione che può avvertire avendo comunque già un Tour in tasca per quest'anno, ed essendo quindi la sua stagione eccellente anche senza questa vittoria, non sarà ai massimi livelli, però mi pare un fatto da segnalare. Se non vincerà (per me rimane comunque possibile che questa sia una giornata storta, più che l'indice di un progressivo calo, dato che solo l'altroieri ha stravinto a cronometro) sarà proprio solo per un fatto fisico
  16. Esatto, era ciò che intendevo con la ricostruzione mantenendo fisse le variabili; sarebbe invece certamente cambiato almeno questo aspetto. E da cosa deduci precisamente che io mi senta accusato? Comunque scusami, ho letto in questa forma invece qualcosa tipo "mi hai detto qualcosa che non sapevo", quando a me sembrava quasi ovvio. Ma ti dirò che non so nemmeno come usa dalle mie parti, quindi ho certamente frainteso per conto mio (ma ti garantisco che non mi sento accusato di nulla ) Credo che se Quintana avesse avuto timore di Froome avrebbe sempre potuto fare Giro e Vuelta (come invece Nibali, che evidentemente ha scelto il Giro perché a livello di gambe, che non sono quelle di 3-4 anni fa, e di squadra, giustamente, non si sentiva troppo attrezzato... poi sì, da italiano avrà anche voluto essere presente al Giro n° 100), potendosi anche permettere di centrare anche meglio il picco sulla prima gara. Probabilmente, al contrario, Quintana si è un po' sopravvalutato (per fortuna c'è chi rischia e lo fa); però insomma, salvo quelle due volte che ha fatto il Giro, il suo programma ha praticamente ricalcato quello di Froome, altro che girare al largo. Semmai l'anomalia è Froome, essendo praticamente l'unico a non aver fatto il Giro nemmeno una volta (da quando è un big, ovviamente). Per quanto riguarda Aru poi, non è così assurdo che, reduce dalla batosta al Tour, a 27 anni, abbia cercato di andare al Giro per vincerlo finalmente. Semmai è anomalo che alla sua età, non avendo mai vinto la corsa rosa e seppur per cause di forza maggiore, abbia saltato due edizioni consecutive. Poi certo, il percorso del Giro 2017 non era dei più adatti, ma è anche vero che era difficile per tutti pensare ad un Dumoulin così solido sulle 3 settimane, che grazie ai tanti km a crono è diventato del tutto imprendibile (adesso è facile dire che su quel percorso l'olandese era quasi imprendibile, ma senza andare a cercare il borsino dei favoriti, penso fosse considerato un outsider tutto da verificare, un gradino sotto Pinot e forse anche Kruijswijk... e forse persino Landa). Al netto quindi di Dumoulin le cronometro sarebbero state un handicap (ad es. nei confronti di un Nibali) ma assolutamente non nella misura in cui si sono rivelate esserlo nei confronti di un Dumoulin che in salita ha tenuto egregiamente. edit: riguardo alla parentesi, poi, carneadi in senso comunque relativo: Uran qualche risultato nei GT ce l'ha e probabilmente arrivando a questa occasione con la forma della vita, correndo con regolarità e su un percorso poco esigente è riuscito a spuntare un podio al Tour (che comunque sulla scorta dei 2 ottenuti al Giro è una roba fattibile, seppur poco preventivabile date le ultime stagioni del colombiano... a meno di considerare che tra Giro e Tour vi sia quella differenza abissale, che in questo momento storico non c'è più) Landa è stato impiegato come ultimo gregario in una corsa non molto esigente e in cui pertanto non è stato chiamato all'opera spesso, spendendo non così tante energie (ha persino potuto guadagnare qualcosa dal suo ruolo, andando in fuga) Infine il fatto che Martin sia un vall. non esclude a priori che in un Tour non durissimo possa restare in classifica (non la vedo come una cosa estremamente diversa dall'avere in classifica un Purito Rodriguez)
  17. Quest'ultima parte mi pare un po' eccessiva, indubbiamente è andato un po' nel pallone ma da lì a prendere un minuto ce ne andava ancora (fosse caduto altre 3-4 volte...) Sul come sarebbe andata se Nibali avesse seguito Contador poi non saprei proprio, sarebbe stato bello e potenzialmente molto divertente, comunque ha guadagnato 20 secondi "senza fare nulla", quindi proprio sconfitto forse non è. Certo, se fosse riuscito ad accodarsi allo spagnolo e mantenendo fisse tutte le altre variabili in gioco i due avrebbero potuto guadagnare anche più di quanto guadagnato dallo stesso Contador. edit: comunque la seconda caduta di Froome non l'ho molto capita. Mentre è spettacolare dopo la prima come riponga con cura la bicicletta a terra (sembra quasi di rivedere il parcheggio di Wiggins al giro del Trentino)
  18. Che domanda è? Poi passi per Nibali, ma Quintana aveva addirittura battuto Froome nell'ultimo scontro diretto. E se si considerasse a priori inferiore a Froome al limite farebbe solo il Tour (in tutta la stagione) sperando che il keniano non abbia una gran gamba. Non è che io ti dico, mi pare una logica deduzione dal rendimento non proprio brillantissimo a cronometro, che come ricorda @emmea90 lo portò ad essere lui nel ruolo di attaccante. Detto ciò, magari anche quest'anno arriva la miseria di 30" davanti ad Aru e prende un minutino abbondante dietro a Nibali (perché mutatis mutandis il riferimento sarebbe quello)
  19. E questo è nulla. Ciao Gancio (il Dritto)
  20. Appunto, e ciò discendeva esattamente da una cronometro non molto brillante (eufemismo) in cui era stato inferiore, e non solo a Contador. EDIT: intant, giusto per stare sulla diretta, bell'attacco di Contador
  21. Certamente nel non buttare secondi stupidi (senza spendere vagonate di energie) incide anche parecchio una buona squadra. Comunque se vediamo i GT non ho capito perché hai saltato la Vuelta 2016 (dove è stato attaccato e non ha vinto) e il Tour 2014 (avendo messo la Vuelta 2015) Infine andrebbe precisato che alla Vuelta 2014 Froome ha perso sì perché è stato attaccato, ma anche perché ha avuto un andamento abbastanza discontinuo (forse anche a causa di una gara nervosa). Però nella cronometro andò davvero piano, finendo dietro a praticamente tutti i big salvo Purito e Aru, ai quali diede meno di 30"; se il britannico dovesse ripetere una prova del genere quest'anno un Nibali potrebbe colmare tutto il ritardo in classifica e pure finirgli davanti, altro che perdere. In altre parole Froome in questi anni a volte ha perso se attaccato e a volte ha vinto benché attaccato... e ovviamente a volte ha vinto senza essere stato attaccato con decisione (ultimi 2 Tour in particolare). Nell'ultimo anno poi i competitor più credibili (Contador a parte, che ha però deluso) hanno scelto il Giro, quindi Froome si è ritrovato a fare i conti con una schiera di avversari non terrificanti, il più autorevole dei quali, al netto del risultato finale, era probabilmente Aru (una Vuelta all'attivo e due podi al Giro all'attivo); metti pure un percorso che non invitava ad attacchi continui ed non è uscita una gara infernale per colui che doveva controllarla
  22. Non è proprio così: una eventuale (molto eventuale) crisi sarebbe correlabile anche al fatto che un pochino, nei limiti di ciò che consentono le gambe, Froome è stato attaccato. Se si corresse in modo totalmente dimesso, stile Tour 2016 (e in parte anche 2017, con l'attenuante del pochissimo che consentiva quel percorso), allora sì che la crisi del leader sarebbe un fatto puramente casuale. Se al Giro 98 Pantani avesse corso in modo totalmente regolare probabilmente Zuelle avrebbe incassato la maglia rosa e certamente non avrebbe imbarcato mezze ore.
  23. In realtà non ricordo nemmeno grandi crisi nel 2013 (nei GT, of course, se includiamo il resto ci sono più che crisi alcune prestazioni anonime), ci furono al massimo lievi flessioni rispetto alle prestazioni fuori scala fra Pirenei e Ventoux. Ma credo che il Froome attuale in salita (almeno sulle salite più lunghe) sia qualcosa di ben più vicino a quelle presunte "crisi" piuttosto che alle prestazioni fuori scala, che poi si sono sempre contate sulle dita di una mano offesa, e localizzate in due edizioni del Tour.
  24. C'è soprattutto che bisogna staccarlo in salita (o pure in discesa, piano o tappa vallonata); ma staccarlo è la condizione necessaria per mettersi a parlare di cronometro, cosa che per ora, merito delle sue gambe, dei gregari, o di chiunque possa venire in mente, non è accaduta.
  25. Be' per dire qualcosa l'ha detto, la classifica è delineatissima ormai, e a meno di giornate storte (ce ne potrebbero essere per tutti dato che siamo a fine stagione), le gerarchie sembrano chiare. Aru poi più che una crisi sta vivendo una corsa un po' sottotono (anche se non disastrosa). Sulla fatica che abbia fatto Froome non saprei, lo sa probabilmente solo lui, perché la sua cifra stilistica alla Vuelta è ormai chiaramente quella di caracollare su e giù per il gruppo senza una logica apparente: certamente se avesse potuto avrebbe staccato tutti ancora, quindi penso fosse vicino al limite, ma altrettanto si può dire senza dubbio e per chi s'è staccato, e chi non è riuscito a staccarlo. Detto ciò credo anche io che Nibali non rinuncerà a priori a cercare di vincere già a metà corsa, mirando a consolidare il secondo posto... o almeno lo spero per lo spettacolo
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