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ian

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  1. Giro spettacolare comunque, vedere una maglia rosa che rischia così nel penultimo fine settimana è splendido
  2. Ha guadagnato anche in salita, ha tenuto botta sullo Stelvio perdendo quasi niente... Poi ovvio che sulle salite dure dove piu che il rapporto peso potenza conta il peso e basta qualcosa paga (che non significa rimbalzare). Ciò detto a me sembra un pochino meno forte per ora, poi vedremo. (Poi...Non c'è dubbio poi che con una salita finale di giro diversa dalla scenografica ma modestissima foza poi ecco si sarebbe davvero rischiato il rimbalzo per come si era messa sul grappa)
  3. E comunque a livello di prestazioni mi sembra inferiore lo stesso Dumoulin rispetto a un anno fa
  4. Comunque vada rcs incasserà i frutti dell'assegno staccato. Se si riprende e va almeno sul podio il ciclista contemporaneo con più maglie gialle avrà iscritto finalmente il suo nome nella storia della corsa rosa prima della pensione , oltretutto con una clamorosa rimonta. Se sta nell'anonimato e arriva nei 10 o anche se si ritira il giro sarà la grande gara che ha respinto senza appello froome. Poi in realtà io non ho ben capito se sono le cadute, l'asma, la condizione, il calo fisico o magari un calo di batteria nei prossimi giorni sapremo (comunque se domani non sprofonda a crono dovrebbe rimontare su tutti o quasi)
  5. Ammazza Chaves e dire che era il mio vero favorito, e credevo che Yates fosse una copertura per preparare il vero assalto del colombiano, che sarebbe venuto fuori dallo Zoncolan.
  6. Froome sempre più alla Wiggins 2013, non credevo. Soprattutto, anche nel raffronto con aru (che peraltro ha percorso tutta la salita indietrissimo), staccato un paio di km prima, è quasi esploso. E sì che a un certo punto l'andatura a scatti avrebbe dovuto fargli perdere meno terreno, così come ha permesso a Dumoulin di stare attaccato ai primi. Ora non mi stupirebbe una fuga, durante il giorno di riposo. Per il resto tappa dalle attese estenuanti, sembrava più il giro 2012 che quello di quest'anno. Unico fattore comune pozzovivo che però mannaggia a lui nemmeno l'abbuoni ha preso (in compenso nella sua trenata ci sono una decina di secondi extra sul groppone di froome)
  7. Ho letto il nuovo libro di Riccò. La storia ovviamente è la stessa raccontata già da altri, con parallelismi importanti con le vicende di Di Luca, nel segno del solito Santuccione, che anche il modenese mitizza un po' nelle doti (viene disegnato quasi come un moderno Biagio Cavanna). Anche qui ci si sofferma molto sugli errori di una carriera, non tanto in un'ottica di doping (potevo "curarmi" meglio / diversamente), quanto nell'ottica dei rapporti, di un carattere che gratuitamente si è creato ostacoli per aver litigato con tantissimi nel mondo del ciclismo (troppo lunga la lista di coloro con cui, in modo più o meno noto, inclusi compagni di squadra e DS, si è scontrato aspramente). Tutto ciò sommato a frequentazioni sconvenienti, anche qui spesso gratuitamente mantenute solo per non volersi adeguare a un sistema, senza trarre particolari vantaggi. C'è anche il doping ovviamente, spiegato nei dettagli, che comprendono cosa, quanto e come si prende. Anche andare a una corsa senza prendere nulla (prassi raccomandata in alcuni casi da Santuccione) vuol dire in realtà non caricare in modo specifico e mirato, ammettendo però comunque l'assunzione di qualcosa, specialmente se ai controlli non risulta (ovviamente oggi si dà a questo altri nomi, ma il succo del discorso credo sia sempre quello). Il discorso doping è ovviamente integrato al disagio di essere sempre al di fuori del giro dei top team (e anche dei massimi esperti in cure). Quindi è implicitamente indotta una politica del fai-da-te dai DS, che però se ne dissociano totalmente, quando i loro team vengono decimati. Paradossalmente le squadre che restano in piedi, secondo questa posizione, sono quelle che praticano doping in maniera organica e coordinata dall'alto. Interessanti a mio avviso alcuni punti: - Riccò si affida a Santuccione (poi ad altri soggetti, più o meno qualificati, e infine fa da solo), che opera in modo più casereccio (a un certo punto troppo, non avendo più informazioni aggiornate su cosa può trovare o meno la WADA) ed è meno interessato ai guadagni rispetto ad altri luminari del periodo, che costano un casino e di fatto decidono gli ordini d'arrivo, applicando "cure" differenziate a seconda dell'importo annuo versato; - Tra i tanti nemici che si è fatto Riccò viene concesso l'onore delle armi a Contador, cui il modenese ribadisce stima e rispetto (nella movimentata - per entrambi - estate 2010 sono andati vicini a trovarsi entrambi all'Astana), tanto da chiamare Alberto suo figlio; - Negativo anche il giudizio su Armstrong, ovviamente non per il doping, ma per le esternazioni da maestrino durante il periodo lontano dalle corse, quando non a caso sul Tour si abbatteva ogni anno una tempesta; - Estremamente negativo il giudizio per coloro che senza infamia né lode stanno in gruppo, ne rispettano le regole e fanno quadrato quasi peggio dei leader contro chi esce dal branco (perché beccato ai controlli ad esempio), per ottenere in cambio qualche minimo spazio di visibilità ogni tanto. Uno dei più odiati in assoluto sembra comunque Sella, con le sue scenate al traguardo A parte questo nulla di radicalmente nuovo rispetto a quanto non si conoscesse già da altre testimonianze. Comunque libro scorrevole e a mio avviso abbastanza piacevole, al di là dei contenuti.
  8. Non era allagato come qua ma anche lì pioveva. Ma Froome stava già sbandando e buttando a terra qualcuno a inizio salita, per quello ipotizzavo avesse alzato il gomito. Adesso sentiamo, se lo intervistano, se ha la lingua impastata.
  9. Per Froome proporrei la prova del palloncino in alternativa ai test antidoping
  10. I primi 2 soprattutto e forse anche il terzo non sono al top, il quarto sembrerebbe da quelle parti, viste le corse della vigilia e queste prime tappe. Se così fosse il giudizio in prospettiva è decisamente opposto alle sensazioni destate ieri perché nonostante ciò sono arrivati tutti insieme. In altre parole, se chi è in condizioni buone non capitalizza su un froome che tanto non sarà un pochino indietro di condizione né patirà i postumi del capitombolo di Gerusalemme di qui a Roma per il keniano va benissimo. Andrebbe malino se perdesse botte di 30 secondi al giorno, ma finché nonostante apparente affanno arriva con i primi va alla grande.
  11. Pozzovivo è arrivato nei primi 10, e si fa infinitamente prima a contare chi gli è finito davanti rispetto a quelli a cui ha dato la paga, segno che al di là dell'ironia la sua prova è stata eccellente. Inoltre penso non si possa dubitare nel fatto che il miglior Pozzovivo sia superiore al miglior Aru contro il tempo (pur con i pochi precedenti a disposizione, ma penso alla crono di Barolo nel 2014). Ma parallelamente il miglior Aru è nettamente superiore a qualsiasi Pozzovivo in salita, come dimostra un'altra cronometro che però era tutta in ascesa in quel Giro. Ecco, il problema di Aru e il motivo per cui l'assunto iniziale è assolutamente fondato è semmai che il sardo dovrebbe riuscire a trovare più giornatone come quella del Grappa nel 2014, o Cervinia / Sestriere nel 2015 e meno giornate così così, che invece sono abbondate negli ultimi GT cui ha partecipato, e dove non a caso ha mancato il podio. Direi che l'ultimo problema è invece la corsa nella corsa con Pozzovivo, con tutto il rispetto per quest'ultimo, che peraltro dalla giornata di oggi esce nettamente vincitore rispetto a quasi tutti, e nemmeno tanto a sorpresa. Quanto infine i risultati di queste prove abbiano significato nell'economia di una gara di 3 settimane abbiamo visto, scritto e constatato già molto in passato EDIT: e occhio anche alla prova che ci sarà tra 2 settimane, e dopo alcune giornate toste: se bastasse un calcolo aritmetico Froome dovrebbe mettere in conto una legnata da 2 minuti rispetto a Dumoulin (dal quale, assumendo ovviamente condizioni fisiche buone per entrambi, ritengo difficile possa pagare molto più della metà) e persino un passivo non trascurabile da Pinot e lo stesso Pozzovivo - che invece mi sentirei di escludere. Chiaro che da un Dumoulin formato 2017 Aru può prendere tranquillamente 3 minuti, e pure Froome potrebbe beccarsi il suo minutino. Anche qui però le condizioni in cui arriva la gara contro il tempo saranno diversissime: questa tappa arriva esattamente una settimana dopo rispetto all'anno scorso, quando pure il Dumoulin ha cominciato a perdere qualche colpo (cagotto a parte). Quello che manca ad Aru (e che gli è mancato soprattutto negli ultimi 2 anni, che forse gli mancherà sempre) è un rendimento sufficientemente continuo agli altissimi livelli che comunque parrebbero alla sua portata nelle tappe di montagna. Di migliorare a cronometro per diventare discreto come Pozzovivo, se il suo rendimento rimane claudicante in montagna, se ne fa poco (anche perché poi storicamente i corridori con quella corporatura che cercano miglioramenti particolari a crono regrediscono nel rendimento in salita). L'unica classifica in cui escludendo le crono avrebbe un risultato significativamente migliore è quella del Giro 2015; nel 2014 i 4 minuti da Quintana, ad eccezione di un mezzo minuto scarso, li ha presi tutti nelle tappe in linea, allo scorso Tour mettendo insieme tutto il margine che Froome ha accumulato su di lui nelle 21 tappe appena la metà è maturato a crono (e parliamo del raffronto con uno dei migliori al mondo nella specialità, che in montagna l'anno scorso non ha assolutamente impressionato). Concludendo lo sproloquio, se mi chiedessero cosa manca oggi ad Aru per vincere un GT in generale (in un momento storico dove le gare a tappe hanno in tutto da 30 a 50 km massimo contro il tempo, salvo eccezioni come lo scorso Giro) dubito che mi verrebbe in mente di getto la cronometro. Se la stessa domanda fosse riferita al Giro 2017 allora è possibile.
  12. Sinceramente sarebbe una delusione, gli inviti al processo devono essere per principio eseguiti in barba a qualsiasi criterio logico, di attinenza, coerenza o conseguenza. Tra l'altro spero di poter quanto prima gustarmene una puntata.
  13. Sì, Pozzovivo 10, Dumoulin 1. In mezzo gli altri Comunque Dumoulin in gran forma o malissimo tutti gli altri*? Inoltre: e se l'attesa di una maglia rosa Sky fosse essa stessa la maglia rosa Sky? * a parte Pozzovivo, che sulla scia della crono alla Vuelta 2013 ribadisce la tradizione dei grandi cronomen, quelli fisicamente forgiati per andare forte contro il tempo
  14. Anche l'Astana non mi sembra male. Poi ovviamente ci va il capitano in forma, se c'è quello persino la squadra diventa una condizione non così necessaria (vedi Dumoulin l'anno scorso).
  15. Ahahah perché la discriminante fra attaccare e staccarsi da un gruppo di 15-20 è il fatto di essere curato dagli avversari? Adesso vado a cercarti qualche avversario perché possa fare altrettanto Tornando seri, un bilancio positivo per gli attaccanti questa primavera.
  16. Ma sul più o meno Vanendert che fine aveva fatto in questi anni? Bravo Pozzovivo, peccato che abbia debuttato da queste parti quando di solito gli altri smettono
  17. L'anno scorso è esistito praticamente dal Tour in avanti e quest'anno mi sembra che per le stesse ragioni stia centellinando apparizioni e sforzi. Certo che ha destato impressione vedere una volata all'Alpe di Pampeago (nemmeno nel piattissimo Giro 2012 c'era stata una selezione così scarsa), preceduta da accelerazioni di Froome talmente devastanti che tra un po' lo tamponavano da dietro. E' un Giro che promette piuttosto male, e in cui comunque la maglia rosa dell'anno scorso potrebbe nuovamente dire la propria.
  18. Non so come andrà oggi, ma il commento da de profundis sul solito elastico di Froome mi sembra degno di chi non ha mai visto una gara negli ultimi anni. Infatti la sky è già in testa fra l'altro
  19. Pensa a come sempre Gilbert ha vinto un Fiandre portando via il gruppo giusto ai -95. Poi se ci concentriamo sulla storia della Roubaix vediamo che le vittorie su attacco a lunga o lunghissima gittata sono addirittura più numerose. Per ragioni diverse poi quegli attacchi sono rimasti lì in una soglia di controllabilità (20-30 secondi, non oltre), ma sarebbe andata diversamente tenendo un ritmo più blando e traslando quegli attacchi di una trentina di km? Ne dubito. Inoltre per l'uomo di punta della Quickstep le cose si erano messe benissimo, solo che la sua azione tipo l'ha fatta proprio Sagan. Altre possibilità Terpstra non ne aveva molte: pur avendo la squadra non gli sarebbe convenuta una gara con classica selezione da dietro perché in volata lo battono quasi tutti e nemmeno si può presumere quel cambio di passo alla Cancellara per mollare tutti sul Carrefour de l'Arbre per esempio. Né si sarebbe potuto avvantaggiare negli ultimi km, dato che presumibilmente sarebbe stato assai più controllato della settimana scorsa, presumibilmente. L'azione perfetta per lui era quella che ha fatto Sagan, solo che, appunto, l'ha fatta un altro (azzeccando alla perfezione, perché altrimenti per arrivare al velodromo avrebbe inseguito una mezza quarantina di tentativi altrui finendo probabilmente per perdere di nuovo... ed ora saremmo qui a parlare di quelli che corrono contro Sagan).
  20. Be in fatto di merito direi che pure Dillier... Tra l'altro sembrava giustamente finito ad ogni uscita dal pavé eppure passava subito in testa: praticamente la scena si è ripetuta praticamente all'uscita di ogni tratto. Chiaramente comunque non aveva possibilità in volata, ma è stata una prestazione clamorosa e direi nemmeno figlia di questa gestione accorta data la collaborazione decisa che ha messo in campo.
  21. Grandissimo Peter (e clamoroso anche lo svizzero)
  22. Ma quante sberle meriterebbe quello della pubblicità della lira mentre dice con il sorriso più falso mai visto "chiama ora"?
  23. E finalmente possiamo sfatare, considerato che gli altri grandi non hanno chiuso il suo attacco come fosse il solo degno di interesse in tutta la giornata, considerata la discreta collaborazione di wallays e dillier, la teoria dell'allineamento di pianeti, corridori, ammiraglie e sfere celesti contro la maglia iridata.
  24. Indipendentemente da come andrà sta finalmente correndo bene Sagan.
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