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  1. Volta dura (che i velocisti portoghesi son tutti mezze seghe!) e che triste fine ha fatto Conty, a battagliar per il giro del portogallo. Comunque, a distanza di sei stagioni, si può dire che tu abbia creato un bel movimento portoghese? (è successo più o meno lo stesso in una partita che avevo fatto con ciclisti africani, il movimento dopo 9 stagioni era cresciuto notevolmente) Che è un po' quello che si sperava di fare quando giocando a football manager si partiva da nazioni infime!
  2. 4° Tappa / Pergine Valsugana - Trento Il circuito di Pergine che era previsto come quarta tappa era veramente ostico e ideale per imboscate: la salita della prima parte da ripetere per quattro volte poteva essere indigesta ma anche un'ottima occasione per una fuga e visto che proprio El Diablo aveva una fuga in sospeso dal giorno precedente, è stato il primo a scattare. El Diablo passa tutte e 4 le volte in testa alla salita di Montevaccino che, essendo di seconda categoria, gli permette la conquista di un altro grande traguardo: la maglia di miglior scalatore. La situazione indietro invece è meno rosea: già a metà corsa Chacon è in nettissima difficoltà nel tenere la velocità di un gruppo ancora molto folto e Simeoni mette a disposizione tutta la sua esperienza per aiutarlo. Le speranze di Chiappucci durano a lungo, fino a 8 chilometri dal termine. Purtroppo però deve fare i conti dei compagni di avventura poco collaborativi che preferiscono partire in solitaria che cercare di guadagnare margine sul gruppo ancora pericoloso. E tra uno scatto di Pellizotti e uno di Moreni purtroppo si lascia scappare quello decisivo, del moldavo Pugaci. Chiappucci si classifica terzo ma la buona notizia arriva da Chacon che grazie ad un grosso lavoro di Simeoni riesce a rientrare nel gruppo appena in tempo per essere cronometrato con lo stesso tempo del leader Simoni. 1 Igor Pugaci (MOL/Saeco - Valli & Valli) 4h22'43'' 2 Cristian Moreni (ITA/Liquigas - Pata) + 55'' 3 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin + 1'18'' 4 Mirko Gualdi (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t. 5 Franco Pellizotti (ITA/Alessio) s.t. 6 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) + 1'57'' 7 Stefano Garzelli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 8 Ivan Gotti (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 9 Gabriele Colombo (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 10 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 5° Tappa / Trento - Trento ITT E arriviamo finalmente alla cronometro di oggi. Sette ottavi della nostra formazione oggi non avevano necessità di spingere al massimo, eccetto Chacon. Non sapevamo quanto potesse dare e quanto fosse in grado di tenere una buona posizione aereodinamica a cronometro: per lui era la prima in Europa, non vi erano precedenti e di quelle in sudamerica sapevamo solamente che non si era mai classificato tra i primi. Speravamo potesse tenere la maglia bianca e un posto nei dieci, consapevole che la seconda fosse un po' più dura visto che autentici fenomeni della ruota lenticolare come Honchar, Savoldelli e Olano distanziavano appena una trentina di secondi ed era una vera mission impossibile tenerli alle spalle. Ed infatti, oltre due minuti e mezzo da Olano il quale aveva dimostrato che, seppur non sia al livello dei migliori in salita, è in grado a cronometro di recupere davvero tanto e poter essere considerato tra i candidati protagonisti del Giro d'Italia. Come Simoni, che 12 mesi dopo si ripresenta al Giro, ancora una volta come il più forte in salita. 1 Abraham Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) 28'06'' 2 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 24'' 3 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 32'' 4 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'15'' 5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 1'16'' 6 Andrea Noè (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'17'' 7 Andrea Peron (ITA/Fassa Bortolo) + 1'19'' 8 Marco Pinotti(ITA/Lampre - Daikin) + 1'21'' 9 Marco Fincato (ITA/Fassa Bortolo) + 1'25'' 10 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) s.t. Classifica finale 1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 17h08'08'' 2 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) + 50'' 3 Abrahm Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 1'11'' 4 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'22'' 5 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 1'35'' 6 Francesco Cassagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 1'42'' 7 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 1'43'' 8 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 1'48'' 9 Ivan Gotti (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 2'00'' 10 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 2'33'' 11 Nicola Miceli (ITA/Alessio) + 2'52'' 12 Marcos Antonio Serrano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 3'02'' 13 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) + 3'03'' 14 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 3'09'' 15 Alexandr Shefer (KAZ/Amore & Vita - Argon 18) + 3'12'' 21 Marco Pantani (ITA/Mercatone Uno - Albacom) + 4'48'' Classifica a punti 1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 62 pti 2 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) 58 pti 3 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) 51 pti Classifica GPM 1 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 44 pti 2 Franco Pellizotti (ITA/Alessio) 28 pti 3 Igor Pugaci (MOL/Saeco - Valli & Valli) 28 pti Classifica dei giovani 1 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) 17h11'17'' 2 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria - Gaeme) + 1'51'' 3 Kim Kirchen (LUX/Fassa Bortolo) + 5'30''
  3. Una squadra dal cuore italico e svedese mi raccomando, non troppo multietnica...sono curioso! E mi sa che la maglia è proprio quella che mostri come avatar
  4. 3° Tappa / Tione di Trento - Passo Croce Domini Molto simile alla tappa del Bondone ma ancor più breve (113 Km, praticamente una tappa junior!) e con una salita ancora più dura, il Croce Domini, una salita di 20 chilometri che raramente scende sotto l'8%, salita che nella storia recente aveva visto protagonista Marco Pantani e per cui era lecito aspettarsi tanto tifo per lui a bordo strada. Però nemmeno era poco il tifo per Chiappucci. Sarà per questo che è scattato quasi subito? Perchè in una corsa così breve essere lontani in classifica anche solo ad un minuto dai primi ha ben poco valore, allora meglio testarsi in modo diverso, attaccando da lontano, che magari poi ci scappa un'altra vittoria. Ma El Diablo doveva far paura comunque perchè dopo neppure trenta chilometri e il tempo di un GPM era stato ripreso. Non era solamente per un motivo simbolico che il treno giallo Mercatone Uno aveva affrontato in testa le prime rampe del Crocedomini; c'era comunque una maglia da difendere, quella di leader dello spagnolo Clavero e per questo anche Marco Pantani si stava sacrificando: d'altronde nella sua immensa carriera un Giro del Trentino non avrebbe spostato gli equilibri. Pantani, Podenza, Clavero, e poi tra di loro Simeoni che aveva capito che qualcosa in corsa stava succedendo e si era inserito! Sembrava che il Crocedomini avesse ridato vigore a Pantani, che dopo un paio di tornanti si era messo in testa a dettare il ritmo e insieme ai compagni era riuscito a guadagnare del margine sul resto del gruppo! Poteva essere una bella idea, ma l'azione dei Mercatone e di Marco Pantani si era infranta presto, con ancora 19 chilometri di salita da percorrere. Adesso entravano in azione quelli che da circa due anni stavano dimostrando con costanza di essere i più forti in salita, e c'era anche Chacon! Seppur non sembrasse così agile come ieri. A 11 chilometri dal termine prova a dare uno scossone il vincitore del Giro d'Italia, Stefano Garzelli. Simoni accetta il guanto di sfida e gli si incolla alla sua ruota. Nessuno pare però veramente intenzionato a cambiare ritmo e staccare il gruppo che rimane a tiro di schioppo. I due vanno a braccetto, guadagnano margine sul gruppo, finchè a 4 chilometri dalla cima Gilberto Simoni stacca di potenza Stefano Garzelli e va a vincere dimostrando di non essere per nulla inferiore al campione del Giro d'Italia e di poter essere considerato un serissimo candidato alla vittoria finale, forse il più forte di tutti in salita. Chacon tiene ancora benissimo confermando di essere davvero tra i migliori in salita, settimo! Credo proprio che il venezuelano farà divertire chi il Giro d'Italia se guarderà in tv...come me! 1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 3h26'40'' 2 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'03'' 3 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'27'' 4 Ivan Gotti (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 1'36'' 5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 1'44'' 6 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 1'54'' 7 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Tacconi Sport) s.t. 8 Abraham Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) s.t. 9 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) s.t. 10 Marcos Antonio Serrano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) s.t. Classifica Generale Provvisoria 1 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 12h13'54'' 2 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'03'' 3 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) + 1'33'' 4 Ivan Gotti (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 1'34'' 5 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 1'51'' 6 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 1'54'' 7 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 2'04'' 8 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 9 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) + 2'39'' 10 Alexandr Shefer (KAZ/Amore & Vita - Argon 18) s.t.
  5. 2° Tappa / Arco - Monte Bondone Seconda tappa, c'è il mitico Monte Bondone. E' una tappa abbastanza breve, 135 chilometri e praticamente una salita secca se si eccettuano i 2 GPM di inizio tappa, ovvero i 25 chilometri infiniti della salita da Lasino di cui però gli ultimi 6 particolarmente dolci. La squadra parte con la maglia di leader ma senza le preoccupazioni tipiche di chi ha il dovere di mantenerla visto che non sono certo i miei compagni i favoriti della tappa ma gli squadroni della Lampre o della Mapei ma Chacon e Chiappucci che possono comunque fare bene. La tappa procede abbastanza regolare ad alta velocità nonostante la pioggia, non appena inizia la salita è la Vini Caldirola che si preoccupa di fare selezione nel gruppo. I nostri non hanno problemi a reggere il ritmo dei migliori, sino a che in testa si mette a tirare Eddy Mazzoleni, ai - 8. Chiappucci annaspa a fine gruppo, insieme a Pantani. Davanti invece, con la maglia bianca di leader dei giovani c'era inaspettatamente il venezuelano Chacon che stava dimostrando con avversari più competitivi di essere veramente nato per scalare le montagne. -6 chilometri, aumenta l'altitudine e diminuisce la temperatura, nevica! Rimangono in otto davanti: Mazzoleni e Casagrande, Garzelli e Noé, Belli, Simoni, Gotti e Chacon! Quel ragazzo sembrava salire ancora con la leggerezza di un angelo, incurante del maltempo; aver già messo alle spalle gente come Honchar, Olano, Pantani, Savoldelli e, perchè no, anche il nostro Chiappucci, era già un successo! Anche se poi a vincere, completamente dimenticato da avversari e telecamere, smarrito nella nebbia, era stato il colombiano Fredy Gonzalez che spronato dal suo direttore sportivo Gianni Savio aveva attaccato a metà tappa quando ancora il Bondone era lontano. 2° Il suo compagno di fuga Clavero, 3° Belli che negli ultimi 500 metri era riuscito a prendere qualche secondo di margine insieme a Gotti. Sesto un grande, grandissimo Chacon Diaz! 1 Fredy Excelino Gonzalez (COL/Aguardiente Nectar - Selle Italia) 4h08'19'' 2 Daniel Clavero (SPA/Mercatone Uno - Albacom + 58'' 3 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) + 1'14'' 4 Ivan Gotti (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 5 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) + 1'23'' 6 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 7 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 8 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 9 Andrea Noé (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t.
  6. Mi ricordi il calendario? La vedo difficile battere Sagan, e a far selezione alla fine ne ha pure giovato in questa corsa
  7. 30-04-2001 / In Trentino - Parte 1 Venti giorni (per la precisione 19) dopo sono tornato sul luogo del delitto a San Sebastian per una visita di controllo dallo stesso dottore che mi ha operato e ora sono molto più sereno! Posso togliere il tutore e riprendere a muovere il braccio, e con ciò vuol dire pure che con un po' di attenzione posso riprendere ad andare in sella, almeno su rulli! Potevo stare a casa per festeggiare un evento così? No! Stamattina mi sono così presentato in un posto dove sapevo avrei trovato un paio di amici, una centocinquantina circa, pronti a pedalare su rulli proprio come me! E dove se non a Trento, dove si è corsa l'ultima tappa, la cronometro finale del Giro del Trentino? Abbracciare i miei compagni, Boifava, i massaggiatori e tutto lo staff è stato liberatorio, e per una decina di minuti anche io ho pedalato - da fermo - vicino ai miei compagni, e anche se non è stato nulla di atleticamente interessante per me ha significato tanto risentirmi nuovamente un atleta! Per raccontarvi come è andata stamattina la corsa però bisogna che io faccia un passettino indietro e viracconti dei precedenti quattro di una corsa che, come ben sapete, è cruciale nel cammino di preparazione del Giro d'Italia, tant'è che era pure annotata sul mio programma di corse. Al Giro di Trentino quest'anno erano previste cinque tappe e, diversamente dallo scorso anno in cui l'inizio era stato dato con una cronoscalata a Lienz, quest'anno l'inizio era per una tappa tutta in linea sul Lago di Garda che presentava già diverse salite dure, mentre la cronometro sarebbe stata nella giornata finale, vera e piatta, di 21 chilometri per prepararsi alla cronometro di Salò che ci sarebbe stata al Giro d'Italia. Ma pure le altre tappe erano state studiate per dare la possibilità d'assaporare altri punti interessanti del Giro: già alla seconda tappa si saliva per l'arrivo al Monte Bondone che al Giro era prevista come penultima salita alla 14° Tappa, poi ancora salita al passo Croce Domini il giorno successivo per una tappa sprint di soli 113 chilometri e quindi una tappa a circuito tra Pergine e Trento prima per l'appunto della cronometro finale. 1° Tappa / Riva del Garda - Malcesine C'è Marco Pantani che vuole crescere di condizione, ci sono Francesco Casagrande e Gilberto Simoni che hanno voglia di riscatto dopo il brutto Giro dello scorso anno, ci sono Paolo Savoldelli e Ivan Gotti che invece il Giro non ha potuto proprio correrlo, Wladimir Belli che il podio l'ha conquistato e vuole almeno confermarsi, c'è persino Abraham Olano che ha annunciato il suo ritorno al Giro 6 anni dopo e torna a respirare l'aria del Bel Paese. Ci sono proprio tutti! Tranne io. L'Amica Chips per questa corsa decide di mettere in campo i corridori che probabilmente potrebbero correre al Giro d'Italia, compresi Traversoni e Palumbo nonostante non abbiano moltissime occasioni di mettersi in mostra, anche loro devono capire cosa significa affrontare salite di venti chilometri e saper salvare la gamba: José Isidro Chacon Diaz, il ragazzo venezuelano che era partito alla grande al Langkawi ma poi è un po' scomparso (anche letteralmente, mi hanno raccontato che Boifava non è riuscito a reperirlo per una settimana visto che appena ha potuto è tornato in patria), Claudio Chiappucci (che ha detto che proverà a testarsi in salita contro i più forti), Raffaele Ferrara, Graziano Gasparre, Marco Gili, Giuseppe Palombo, Filippo Simeoni e Mario Traversoni (mentre Zaina, per ragioni di sponsor è stato dirottato a correre una semiclassica tedesca in contemporanea). La prima che doveva essere una tappa dedicata ai velocisti si era rivelata più dura del previsto a causa delle salite di San Zeno e Dumez così l'Amica Chips aveva deciso di provare un diversivo sulla salita di Villa del Monte il cui scollinamento era a 25 chilometri dal termine ed era la più dura. Dopo aver sacrificato Traversoni e Palumbo, Ferrara aveva lanciato Simeoni all'attacco. I due avevano scollinato in cima per primi con un vantaggio di una cinquantina di secondi circa ma erano pronti a sfruttare la ripida discesa per incrementare il vantaggio. Ferrara aveva dato tutto se stesso e aveva lasciato il passo a Pippo, che aveva 15 chilometri da affrontare, tutti in solitaria come in una cronometro. Non era una situazione facile, Simeoni non era certamente tra i migliori cronoman e il vento contro non favoriva l'azione. Quando mancavano 5 chilometri il vantaggio che alla discesa della salita di Villa del Monte era di un minuto e venti secondi si era ridotto a soli venticinque secondi. Ma Pippo aveva anche una grande dote, la caparbietà! E grazie a questo suo talento (e anche un po' d'aiuto da parte dei compagni che avevano cercato come potevano di rompere i cambi del gruppo all'inseguimento) ce l'aveva fatta! Una grande vittoria! Una del suo stile, all'attacco, in solitaria! La seconda della sua carriera tanto bella come quella prima vittoria a Mallorca! 1 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 4h37'42'' 2 Roberto Petito (ITA/Fassa Bortolo) + 5'' 3 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 4 Wladimir Belli (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 5 Gabriele Colombo (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 6 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 7 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 8 Andrea Peron (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 9 Stefano Garzelli (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 Massimo Codol (ITA/Lampre - Daikin) s.t. __________________________________ Se per Ivan è una stagione fin'ora horribilis (in pratica 1 giorno e un quarto di corsa), la stagione 2001 dell'Amica Chips è tutta un'altra musica! Sesta vittoria stagionale (a questo punto dell'anno nel 2000 dovevamo ancora ottenere la terza, sempre al Trentino)
  8. La nuova classifica di Coppa del Mondo vede tornare nuovamente in testa Paolo Bettini, che ora avrà una seconda parte di Coppa del Mondo più favorevole con Classiche di San Sebastian, Zurigo e Giro di Lombardia dove può fare molti punti. Tchmil, nonostante sia staccato solamente di 4 punti ha dimostrato più difficoltà nel piazzarsi nella TOP25 al di fuori delle corse in pavè ed essere competitivi alla sua età tutto l'anno risulta sicuramente più difficile. E' comunque molto corta la classifica che può vedere persino tornare in gioco Erik Zabel con una possibile vittoria alla classica d'Amburgo dove ha già vinto l'anno scorso. I discorsi vengono rimandati ad agosto, ora è tempo di Giro d'Italia e Tour de France!
  9. Detto fatto! E nello spoiler la maglia ufficiale e la maglia di campione nazionale che sarà indossata da Willy Larmour.
  10. E alla fine l'azione di Boogerd si è rilevata azzardata: tutto il vantaggio, tutte le forze spese si sono nebulizzate su uno dei punti cruciali della Liegi, il Saint-Nicholas! 5 atleti sono riusciti a cambiare ritmo e a ritornare sull'olandese: naturalmente Laurent Jalabert (CSC), sorprendentemente l'americano Tyler Hamilton (US Postal) e i nostri migliori italiani Davide Rebellin (Liquigas) Michele Bartoli e Paolo Bettini (Mapei). Attenzione però parte in contropiede Tyler Hamilton! Questo è davvero inaspettato! 5 chilometri al termine! (Io però mi chiedo che fine abbia fatto Simeoni...se solo lo inquadrassero un attimo!) E in un tripudio di bandiere tricolore (non chiedetemi il perchè!) Tyler Hamilton è entrato nella zona transennata verso Ans! E sembra avere un bel margine! E intanto il gruppo si è riportato sui contrattaccanti, e guardate chi c'è in quarta ruota? La riconoscete quella maglia? E' Pippo! Hamilton è ormai all'ultimo chilometro! Bartoli e Bettini stanno tentando di riportarsi disperatamente su di lui..ma io dico che ce la fa! E ce la fa, ce la fa! Vince l'americano Tyler Hamilton, il gregario di Lance Armstrong! Tra le più grosse sorprese recenti! Secondo Bartoli, Terzo Bettini! Ma sesto, solamente alle spalle dei più forti, c'è lui, Pippo! Filippo Simeoni! Bravo bravo bravo bravo bravo bravo!!!!!! Deve aver fatto una gara intelligente, senza mai scoprirsi, ma il sesto posto alla Liegi è davvero un grande risultato, per lui e per la squadra! Chissà come sarà contento Boifava, come vorrei essere lì anche io sotto quella benedetta pioggia! 6 italiani nei primi 10 come non accadeva dal 1994, ma purtroppo, anche quest'anno nessun italiano sul gradino più alto del podio. Vince Tyler Hamilton, questo americano di 30 anni che sino a due anni fa era francamente sconosciuto al grande pubblico. E' diventato il miglior gregario di Lance Armstrong e ha guadagnato i gradi di capitano nelle piccole corse a tappe come la Parigi-Nizza, proprio alla Parigi-Nizza di quest'anno è giunto secondo e ha vinto la prima corsa in carriera, una tappa, e pare proprio che quest'anno sia stato quello del salto di qualità con il secondo posto alla Parigi-Nizza, alla Settimana Catalana, tanti piazzamenti sul podio e un'altra vittoria al Tour de Haut-Var. Certo, niente di paragonabile ad una Liegi! Inoltre riesce là dove neppure Armstrong e Lemond erano riusciti, diventando il primo americano a vincere. ORDINE D'ARRIVO COMPLETO
  11. E finisce l'avventura di Raffaele Ferrara, raggiunto dal gruppo (o da quello che rimane visto che se ho ben ascoltato ne sono rimasti una cinquantina) grazie ad un grande lavoro di Hamburger. Se Jalabert intende fare sua questa Liegi deve attaccare presto perché Boogerd ha già guadagnato una cinquantina di secondi. Non vedo invece corridori Mapei nelle prime posizioni e neanche Pippo. Eccolo Bettini immediatamente alle spalle di Jalabert, e si intravede anche il testone di Simeoni, che è rimasto solo ma c'è! Mancano 32 chilometri al traguardo e Boogerd vuole provare a vincere questa Liegi tutto da solo! Intanto la regia ha inquadra un gruppo di ritardatari che ha ormai rinunciato alla vittoria in cui è presente purtroppo il campione italiano Mirko Celestino e il compagno Paolo Savoldelli. C'era molta attesa e curiosità per questa coppia Saeco, peccato. Nello stesso gruppo c'è anche Rumsas e il leader di Coppa del Mondo Tchmil che evidentemente non ha speranze di arricchire oggi la sua leadership. Ritorniamo ora sulla testa della corsa perchè Michael Boogerd è al traguardo dei -20 e vede la Cote de La Roche, uno dei punti chiave della Liegi-Bastogne-Liegi. Nonostante il duro inseguimento di CSC e Mapei l'olandese è riuscito a mantenere 40 secondi di vantaggio! E' un po' appannato ora Boogerd che sulla salita sta perdendo secondi preziosi ma quel che è peggio è che il gruppo ora ha una buona visuale sull'olandese che ora è nel mirino. L'avevo detto io che era partito troppo presto! Ma ciò Boogerd aveva perso in salita lo ha guadagnato con gli interessi in discesa! Ha superato il traguardo dei 10 chilometri al traguardo ed è ora nell'abitato di Liegi con bel 50 secondi di vantaggio! Quello che poteva sembrare in un attacco scriteriato si sta rivelando l'attacco decisivo per la corsa! Infatti nel gruppo sembra che nessuno abbia le gambe per fare la differenza! N-E-S-S-U-N-O! Bo Hamburger dopo aver dato tutto si è lasciato sfilare ed è proprio il capitano della CSC, Laurent Jalabert, che già alla vigilia aveva dichiarato di puntare molto a questa corsa che si sta impegnando in prima persona. In tutto ciò lascia perplessi il comportamento della Mapei che può vantare ancora ben 6 atleti nel gruppo ma nessuno dei quali sembra averne abbastanza per mettersi a tirare. E' la Cote di Saint Nicholas, la cote degli italiani. Per oggi però è la Cote di un olandese, di Michael Boogerd! E'sempre da solo in testa anche se il suo vantaggio si è nuovamente ridotto a 25 secondi, mancano 6 chilometri! Crisi! Crisi di Michael Boogerd che ora mantiene appena una decina di metri di vantaggio sul gruppo, non di più!
  12. 15-04-2001 / Liegi Day Casa, letto, colazione, attesa, pranzo e televisione, finalmente inizia! Liegi-Bastogne-Liegi, o per martellarsi ancora, la corsa che avrei potuto correre, per la prima volta in vita mia o la classica che secondo quel che si dice, dovrebbe essermi più congeniale. E chissà se l'anno prossimo mi potrà capitare ancora questa occasione, perchè l'Amica Chips ci partecipa grazie ad un wild-card. Il merito? Sempre del Diablo, che con la sua partecipazione è meglio di un passe-partout e fa partecipare a tutte le corse Ma dal Diablo, come sempre, mi aspetto una gara anarchica a cui difficilmente la squadra riuscirà ad adattarsi, e allora, sempre che il Diablo non faccia una delle sue gare oltre ogni limite, la squadra può puntare su Filippo Simeoni, che lo scorso anno arrivò 33° ma punta ad entrare nei 25, che poi son le posizioni che danno punti CDM. Questa è la squadra: 191 F.Simeoni 192 M.Alzamora 193 C.Chiappucci 194 R.Ferrara 195 D.Galli 196 M.Gili 197 F.Malberti 198 E.Zaina. E ora? Ora si aspetta. Guardo l'orologio, ritorno in cucina e cerco qualcosa da sgranocchiare nell'attesa, trovo una confezione di biscotti e di nuovo sul divano. La Rai oggi ha deciso di iniziare il collegamento un po' tardi eh, sono le 3. Eccole, eccole le prime immagini! Beeckman (Palmans) Cerezo (Vitalicio Seguros) Demarbaix (Lotto) Ferrara (Amica Chips) Fernandez (Mapei) Jenner (Credit Agricole) Redaelli (Vini Caldirola) S.Sanchez (Euskaltel) Trampush (Deutsche Telekom) Van Kessel (Farm Frites) Il collegamento finalmente arriva, mancano 65 km e questi sono i dieci nomi degli uomini in fuga che stanno percorrendo ora la discesa del Col du Rosier, il punto più alto della corsa. C'è anche Raffaele Ferrara! Grandissimo questo ragazzo che al primo anno da professionista sta portando a spasso i colori dell'Amica Chips nella corsa più importante del mondo! E sono doppiamente orgoglioso perché sono stato io a consigliarne l'ingaggio a Boifava! Il gruppo insegue a 4'10''.L'esser riuscito a mettere un uomo in fuga ha permesso alla Mapei di risparmiarsi molto (12 mesi fa fu effettivamente un figuraccia e non possono permettersi sbagli) e così sono state soprattutto CSC e Rabobank ad adoperarsi nell'inseguimento. Non fa più parte del gruppo il capitano di giornata della Banesto Unai Osa, caduto nella prima parte e ritirato. Dei nostri è già staccato Daniele Galli. Mentre la salita del Col du Maquisard è stata affrontata di slancio da fuggitivi e gruppo, a 52 chilometri dal traguardo inizia il Mont-Theux, una delle salite più dure di tutta Liegi, con un tratto che non scende mai sotto il 10%. La Rabobank compatta sta ora imprimendo un forte ritmo, tant'è che il distacco si è ridotto a 2'30''. Inizia la Redoute per gli uomini in fuga il cui margine è di 1'39''. Bravissimo Ferrara sempre lì! Sorpresa! Scatta già Boogerd! Questo attacco non l'aspettavo! Il gruppo è ancora compatto ed evidentemente sente già la gamba calda! Vero è che lo scorso anno qui ci fu tanta selezione e nessuno scatto, ma nelle edizioni 1997 98 e 99 fu qui che si decise la corsa con gli attacchi di Michele Bartoli! Lo scatto di Boogerd sulla cote preferita di Bartoli è proprio un affronto! Vediamo se ci saranno reazioni, vediamo se Chiappucci sarà così matto da riuscire a rispondere! Nessuno risponde allo scatto di Micheal Boogerd che raggiunge immediatamente i fuggitivi! Ora a Ferrara conviene assolutamente restare a ruota dell'olandese con tutte le sue forze! Macchè, Boogerd è un treno! Tira diritto e ora ha quasi raggiunto Redaelli che aveva preso qualche secondo di margine sugli altri fuggitivi lungo la Redoute.
  13. Caduta? Passerella? Non può essere! Eh no! Vedo dei nuvoloni! Ha piovuto? Dove sono le neutralizzazioni? Perchè non hanno neutralizzato il circuito? Perchè se ha piovuto non han neutralizzato tutto? Questa non è una passerella! VEEEEEEEEEEEEEEEGNIII!!! Rileggendo l'albo d'oro Quintana si è Schleckizzato. Che poi è quello son sicuro accadrà nella sua carriera!
  14. COPPA DEL MONDO DI CICLISMO 2001 E' la 87esima edizione per la classica più antica del calendario di Coppa del Mondo, chiamata non a caso "La Doyenne". La prima fu nel 1892 e fu vinta dal belga Leon Houa, l'ultima dall'olandese Michael Boogerd. La corsa inizierà da Liège e andrà diritta attraverso al cuore delle Ardenne a Bastogne (ma con un giro di boa di solamente 97,5 km) per percorrere una via più lunga, e tortuosa, nel ritorno. Un totale di 258 Km e 24 salite da percorrere, la più lunga il Col de Rosier, 4,4 Km, la più ripida la cote de Stockeau, 12,5% di media, la Cote de La Redoute la più temuta; 4000 km dislivello che la rendono la Classica più dura di tutto il calendario e per questo più adatta agli scalatori. Due i grandi favoriti: il campione uscente, l'olandese Michael Boogerd (Rabobank) che ha scalato dal 2° posto dell'edizione 1999 al primo dell'edizione 2000 e che nella recente Freccia Vallone ha schiantato gli avversari (primo su tutti, Savoldelli) dimostrando un'ottima condizione e l'esperienza giusta per affrontare una gara così dura e soprattutto, diversamente dallo scorso anno, pare non dovrà dividere la leadership con Erik Dekker e Maarten Den Bakker che hanno già dichiarato che si metteranno a sua completa disposizione. L'altro è il francese Laurent Jalabert (CSC-Tiscali) che dopo aver vinto la Coppa del Mondo lo scorso anno ha messo nel mirino la Doyenne, classica che per ben due anni consecutivi (1997,1998) ha visto sfuggire di un soffio e si è trasferito nel nuovo team di Bjarne Riis appositamente costruito attorno a lui. In seconda fila non può che esserci Michele Bartoli, che ha sempre avuto un legame speciale con la Liegi e che vuole vincere per la terza volta per avvicinare Moreno Argentin a 4 successi. Sarà ovviamente affiancato da Paolo Bettini che negli ultimi 12 mesi cominciando dalla vittoria all'Amstel fino alla recente Milano-Sanremo ha saputo trasformarsi da eccellente gregario a vero e proprio co-capitano, ed è alla ricerca di punti pesanti per la classifica di Coppa del Mondo, nella quale è stato temporaneamente sorpassato da Andrei Tchmil. Anche il belga della Lotto sarà comunque presente alla corsa, nonostante non sia tradizionalmente un percorso a lui favorevole e che abbia ottenuto come miglior posizione in carriera un 12° nel 1995. I rivali più pericolosi per Boogerd e Jalabert dunque potrebbero arrivare dall'Italia, ma Bartoli e Bettini non sono i soli: c'è Francesco Casagrande (Vini Caldirola) che ha vinto con disinvoltura i Paesi Baschi e ha saltato la Freccia per concentrarsi su questo appuntamento, e c'è Davide Rebellin (Liquigas), vero e proprio spauracchio delle classiche italiane nello scorso anno, e 3° nell'edizione 2000 della Liegi. Seppur meno vincente fin'ora in questo inizio 2001 (il "solo Trofeo Laigueglia per ora nel palmares), può già vantare un secondo posto alla Milano-Sanremo alle spalle di Paolo Bettini. Per chiudere il cerchio con gli atleti italiani desta molta curiosità la coppia Saeco firmata dal campione italiano Mirko Celestino e da Paolo Savoldelli il cui 2° posto sul Muro d'Huy ha sorpreso più di un addetto ai lavori. Al via anche il secondo classificato di 12 mesi fa, Dario Frigo (Fassa Bortolo), ma con gli ultimi giorni di corsa risalenti alla scorsa Settimana Coppi & Bartali sarebbe francamente sorprendente ritrovarlo nella stessa situazione. Difficile che il vincitore esca dalla rosa di questi corridori, ma se vogliamo puntare su qualche outsider c'è Oscar Camenzind (Lampre), che uno specialista delle classiche e sarebbe normalmente il favorito, se non fosse che il campione del Mondo 1998 pare abbia messo il meglio di se alle spalle. Così finì 12 mesi fa... Come da tradizione è la Cote de Redoute a dare l'imput alla corsa, ma non sarà uno scatto ad essere decisivo, bensì la selezione apportata dalla Rabobank che taglierà fuori dalla vittoria finale Michele Bartoli e Francesco Casagrande. Micheal Boogerd attacca così nel tratto di pianura immediatamente successivo, ai -27 dal termine, il solo Dario Frigo e Davide Rebellin riescono a resistergli. Un nuovo attacco dell'olandese sulla Cote della Roche sarà poi quello buono per la vittoria finale. mentre Frigo e Rebellin, seppur raggiunti da Jalabert riusciranno a mantenere nell'ordine il podio. 1 Michael Boogerd (Ned/Rabobank Cycling) Team 6h42'08 2 Dario Frigo (Ita/Fassa Bortolo) + 47 3 Davide Rebellin (Ita/Liquigas - Pata) s.t 4 Laurent Jalabert (Spa/O.N.C.E. - Deutsche Bank) s.t. 5 Paolo Bettini (Ita/Mapei - Quick Step) + 1'26 6 Alexandre Vinokourov (Kaz/Team Deutsche Telekom) + 1'46 7 Alex Zülle (Swi/Banesto) s.t. 8 Erik Dekker (Ned/Rabobank Cycling Team) s.t. 9 Richard Virenque (Fra/Team Polti) + 2'15 10 Joseba Beloki (Spa/Festina - Lotus) + 2'31 STARTING LIST
  15. No no, Amica Chips forever! Ma visto che Basso non parteciperà un occhio di riguardo lo metto su Pietro nel commento del Giro! (Che però in realtà ha un infortunio il cui recupero è segnato per un inquietante e generico "inizio maggio", non sono certo al 100% che ce la faccia!) E ora, via alla Liegi! Da spettatore e tifoso di Pippo
  16. Che bel finale! Quando poi è capitato che solo in 4 finissero in meno di un minuto e mezzo...a PCM poi! Credo che Froome dopo questa batosta rimarrà parecchio scottato, non lo vince più! Rui Costa invece ha fatto come Pantani a Morzine. Pure lui mi sà che deve un po' ridimensionarsi e puntare al Terzo Giro
  17. La storia recente è piena di squadre presentatesi con doppia, tripla punta e che se ben gestite hanno avuto comunque buoni risultati (al di là delle vicende di corsa: i fratelli Schleck nel 2009, Sastre e i fratelli Schleck nel 2008, Armstrong e Contador nel 2009, Valverde e Quintana lo scorso anno e tanti altri. Anzi, a ben vedere i podi che hanno visto due compagni di squadra sono quasi sempre paritetici a quelli che hanno avuto tre corridori diversi. E date le premesse ne Nibali e Aru partono favoriti per la vittoria, e fare anche "solo" 2° e 3° sarebbe tantissima roba. Quoto @smec-easyjet non credo che Nibali farà il gregario nell'eccezione più stretta del termine (come d'altronde non è mai successo in tutti i casi che ho citato) ma "si metterà a disposizione". Se Aru avrà bisogno, se Nibali uscirà presto di classifica, se si troveranno in una situazione di corsa in cui sarà cruciale e indispensabile che Nibali si sacrifichi non credo non si verificherà. D'altronde se c'è una cosa molto chiara in Astana e che la squadra viene prima di tutto.
  18. https://drive.google.com/file/d/0Bx3ocMo9ji0TS0ppWEt5UVU3QkE/view?usp=sharing
  19. Bentornato Pirata Nei momenti in cui sei un ciclista e ti senti crollare il mondo addosso non puoi fare a meno di sentirti un po' Pantani. Ben prima di due anni e del Giro rubato ma già dal 1995 quando dopo aver rotto tibia e perone (mica una clavicola!) tornò a vincere. O come durante il Giro del 1997 quando ancora fece capolino in un ospedale per colpa di un gatto. Ma lui si rialzò, tornò e vinse. Cadere e rialzarsi, il suo marchio di fabbrica. E anche dopo il bel Tour de France dello scorso anno io me lo aspettavo nuovamente su tutte le copertine e di sentirmi nuovamente stordito dai i continui richiami e cori tipici delle corse in cui lui si presentava al via: quel Pantani sembrava quello in grado di riportare entusiasmo al pubblico. Ma io Pantani non l'ho più incrociato in nessuna corsa e ad essere sincero a questo fatto non ho mai fatto caso, troppo concentrato sulla mia preparazione. Ho letto che non ha avuto un inverno felice, che è stato coinvolto in qualche guaio giudiziario, anche ingiustificato, e che stavolta la sfortuna l'ha incrociata giù dalla bici. E poi credevo che anche lui si stesse preparando a fondo per il Giro d'Italia perchè era lì che tutti lo aspettavano, per i fatti suoi, anche un po' in silenzio come è nel suo stile. Ma poi Pantani a tutte le corse in cui hanno partecipato quelli che si stanno preparando al meglio al Giro non c'è mai andato; ha preferito correre fuori dai confini, là dove i riflettori sono meno accecanti e i tifosi meno pressanti,ma con scarsissimi risultati, e così tutti hanno iniziato a preoccuparsi. Erano pure circolate brutte voci, che era depresso e che aveva iniziato a fare uso di sostante stupefacenti, e nel momento in cui le nuvole si stavano facendo un po' troppo cupe sul suo conto, rieccolo Pantani! Ricomparire su una salita di quasi venti chilometri, dove piace a lui, alla Settimana Lombarda, su per Foppolo. Due-tre scatti per stare alla ruota dei migliori e risultando settimo al traguardo. Chiaramente non una prestazione da stropicciarsi gli occhi nel rispetto del suo nome, ma i tifosi hanno ricominciato ad invocarlo, e sebbene ogni volta che finiva la tappa venisse prontamente coperto (anche letteralmente) dal suo staff e sottratto dagli sguardi di tutti, c'è chi giura d'averlo visto sorridente e felice. E allora che importa se per ora non vola, in fondo è nel suo stile, se Pantani sarà al traguardo del prossimo Giro sarà una bella immagine per questo sport che ultimamente tende a deprimersi un po' troppo facilmente. "Pantani. Sarà davvero un anno buono? «Credo di poterlo fare». Buono significa… «Togliermi qualche bella soddisfazione. E non sto parlando solo di risultati». Dica, dica. «C’è gente che ha fatto di tutto per farmi smettere, che mi ha fatto schifare di questo ambiente. Ma io sono qui, continuo ad andare in bici e loro dovranno chiudere la bocca»."
  20. 15-04-2001 / Mal comune mezzo gaudio? V'è un detto che senz'altro conoscete che dice "mal comune mezzo gaudio" nell'intento di trovar conforto nelle proprie sfortune dalle eguali sventure altrui. Onestamente non ho mai trovato giovamento nel venire a conoscenza che qualcun altro potesse essere oggi, e nel passato, nelle mie condizioni qualora fossi rimasto intoppato in qualche guaio. Tutt'al più scambiavo sensazioni e consigli quando venivo a conoscenza che qualche altro malcapitato era venuto a trovarsi nella mia medesima sventura. In questi giorni a casa (si, la visita effettuata ha evidenziato che l'operazione è ben riuscita e che posso stare a casa, anche se in assoluto riposo), almeno coccolato dai dolci di mia madre, i contatti più frequenti erano con Boifava, con Pippo (Simeoni) che mi aggiornavano sulle prestazioni della squadra e, un po' a sorpresa avevo anche ricevuto una telefonata da un mio ex compagno di squadra al quale lo scorso anno mi ero legato davvero tanto. Era ovviamente Pietro (Caucchioli n.d.r.). Per ricordarvi Pietro aveva lasciato la squadra quando ancora il nostro futuro era incerto per legarsi al Team Alessio, squadra italiana molto ambiziosa che dopo aver ingaggiato lo scorso anno vari velocisti puntava molto su Caucchioli per fare una buona classifica al Giro d'Italia. La sua annata però non era stata sin'ora molto più brillante della mia: dopo un quinto posto in una classica francese di inizio stagione aveva faticato a trovare il giusto colpo di pedale sino a che s'era rotto il polso durante un allenamento! Pietro mi aveva chiamato per sincerarmi delle mie condizioni fisiche, ma anche le sue non volgevano al meglio: non era ancora riuscito a riprendere la bicicletta con continuità fintanto che il polso era ancora dolorante e anche lui sentiva fortemente a rischio la sua partecipazione al Giro d'Italia o, quantomeno, d'arrivarci in condizioni accettabili. Lo dico sottovoce perchè sono un tesserato dell'Amica Chips e dovrei sempre comunque tifare i miei compagni, ma non essendoci ad oggi nessuno dei nostri potenzialmente pronti per una classifica al Giro d'Italia, io tifo Pietro! Prima del Giro d'Italia però, la squadra si era trovata ad affrontare ben due impegni consecutivi, come lo scorso anno dove all'impegno casalingo della Settimana Lombarda, affiancammo la Freccia Vallone. Quest'anno niente classica belga ma l'impegno della tre giorni al Giro d'Aragona; Boifava aveva iscritto la squadra solamente per farmi partecipare, e mi mangio ancora le mani. Nella corsa spagnola Boifava aveva deciso di mandare una squadra capitanata da Zaina e soprattutto Traversoni, sempre a suo agio nelle corse in terra iberica. Il problema è stato che SuperMario era nettamente il più titolato dei velocisti presenti, e a fare da contraltare alla sfarzosa cerimonia di benvenuto dell'organizzazione locale, c'era il fatto che tutto il gruppo aveva praticamente corso contro, e la squadra ridotta a sei elementi per il doppio impegno non era in grado di reggere il peso della corsa. Tour d'Aragon 1°Tappa / Arevaldo - Valladolid 1 Cédric Vasseur (FRA/US Postal) 4h33'32'' 2 Martin Garrido Mayorga (ARG/Relax - Fuenlabrada) s.t. 3 Mario Traversoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 4 Gianpaolo Mondini (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 5 Robert Sassone (FRA/Cofidis) s.t. 2° Tappa / Uruena - Palencia 1 Andrey Mizourov (KAZ/Deutsche Telekom) 3h47'06'' 2 Bart Voskamp (OLA/Rabobank) s.t. 3 Cédric Vasseur (FRA/US Postal) s.t. 4 Robert Sassone (FRA/Cofidis) s.t. 5 Patrice Halgand (FRA/Jean Delatour) s.t. 9 Mario Traversoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 3° Tappa / Aguilar de Campo - Cervera de Pisuerga 1 Patrice Halgand (FRA/Jean Delatour) 4h32'50'' 2 Santiago Blanco GIl (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 3 Niklas Axelsson (SWE/Deutsche Telekom) + 34'' 4 José-Luis Arrieta (SPA/Banesto) s.t. 5 Roberto Laiseka (SPA/Euskaltel - Euskadi) s.t. 7 Enrico Zaina (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 56'' Classifica Finale 1 Patrice Halgand (FRA/Jean Delatour) 12h53'18'' 2 Santiago Blanco GIl (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 4'' 3 Niklas Axelsson (SWE/Deutsche Telekom) + 40'' 4 Aitor Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) + 44'' 5 Roberto Laiseka (SPA/Euskaltel - Euskadi) s.t. 6 José-Luis Arrieta (SPA/Banesto) s.t. 7 Enrico Zaina (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 1'06'' 8 Daniel Atienza (SPA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 9 Andrey Mizourov (KAZ/Deutsche Telekom) + 1'18'' 10 Bart Voskamp (OLA/Rabobank) + 1'22'' La Settimana Lombarda era invece molto più dura, con due arrivi in salita, subito nelle prime due tappe a Valtorta e Foppolo. Era chiaramente Chiappucci l'uomo più atteso, dai tifosi e dalla squadra. E Chiappucci ha avuto un atteggiamento che non m'è piaciuto sinceramente. Innanzitutto nel rispondere alle interviste, perché a chi gli ha chiesto se dopo il mio infortunio si sarebbe preoccupato di fare classifica lui ha risposto che il "suo programma al Giro in Italia non teneva in considerazione Ivan Basso e dunque non sarebbe cambiato", e poi in corsa, perché, proprio a confermare il fatto che già aveva deciso d'affrontare la corsa in un certo modo è stato di fatto trasparente, apatico, irriconoscibile. Ci ha pensato Filippo Simeoni a tenere alti i colori della squadra nonostante i suoi limiti su certe pendenze, e Giuseppe Palumbo a sgomitare in volata. Purtroppo senza la soddisfazione della vittoria. Settimana Lombarda 1° Tappa / Brembate di Sopra - Valtorta 1 Nicola Miceli (ITA/Alessio) 3h41'05'' 2 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 12'' 3 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) + 23'' 4 Denis Zanette (ITA/Liquigas - Pata) + 36'' 5 Manuel Fernandez Gines (SPA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 2° Tappa / Boltiere - Foppolo 1 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) 3h25'50'' 2 Nicola Miceli (ITA/Alessio) + 10'' 3 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) + 21'' 4 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 40'' 5 Carlos Alberto Contreras (COL/Aguardiente Nectar - Selle Italia) + 57'' 10 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 1'24'' 3° Tappa / Gorle - Bergamo Alta 1 Massimiliano Mori (ITA/Saeco - Valli & Valli) 3h53'42'' 2 Sergio Barbero (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 3 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 4 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 5 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 4° Tappa / Calcinato - Calcinato 1 Ruggero Marzoli (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) 4h14'46'' 2 Michele Coppolillo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 3 Leonardo Scarselli (ITA/Aguardiente Nectar - Selle Italia) s.t. 4 Bjornar Vestol (NOR/Linda McCartney Racing Team) s.t. 5 Cadel Evans (AUS/Deutsche Telekom) s.t. 22 Giuseppe Palumbo (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. Classifica Finale 1 Nicola Miceli (ITA/Alessio) 15h15'17'' 2 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) + 42'' 3 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) + 46'' 4 Eddy Mazzoleni (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 48'' 5 Carlos Alberto Contreras (ITA/Aguardiente Nectar - Selle Italia) + 1'53'' 6 Massimo Codol (ITA/Lampre - Daikin) + 1'59'' 7 Marco Pantani (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 8 Denis Zanette (ITA/Liquigas - Pata) + 2'06'' 9 Koss Moerenhout (OLA/Farm Frites) + 2'13'' 10 Andrei Teterjuk (KAZ/Liquigas - Pata) + 2'20'' 14 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 3'00''
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