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  1. Joaquim Silva in versione Simoni 2001, con questa stravince la Volta mi sa! (Ma che pena il povero Conty, non può correre così!)
  2. In teoria già domani a Montevergine dovrebbe cederla, non ce lo vedo a tenere il ritmo dei migliori e un minuto dovrebbe prenderlo. Oggi invece è proprio la sua tappa e visto che ha la maglia rosa può essere poi che provi a fare sua la tappa. Comunque sull'Amica Chips poche seghe mentali: saremo una squadra stile Savio, sempre all'attacco, perchè Zaina uomo classifica è uno specchietto per le allodole, l'unico che poteva farla era proprio Basso, e Chacon anche se è il migliore di gran lunga in squadra in salita (76) ha dei valori secondari che non permettono voli pindarci: Poco da preoccuparci sulle cronometro che saranno giornate aggiuntive di riposo! L'IA su Pantani (Remember Tour 2000) è letteralmente splendida!
  3. 4 chilometri al termine e 40 secondi di vantaggio per i contrattaccanti che hanno raggiunto i fuggitivi diventando dunque l'unico gruppo di testa! Che devo fare? Lo devo dire a Boifava che è il caso di dare qualche cambio per raggiungerli questi? Va bene che non siamo certo tra i favoriti nel caso, ma non avere nemmeno la possibilità di giocarselma mi innervosisce parecchio! E siamo alL'Aquila! All'ultimo chilometro! Hanno perso pochissimo questi quattro uomini ed è palese ormai che si giocheranno loro la vittoria. Spero che domani il direttore sportivo tornerà ad essere Boifava e non da Chiappucci. E' Mazzanti il corridore che ha iniziato il "muro" in testa e credo che insieme a Faresin ed Aebersold (che lo scorso anno vinse una tappa in maglia Rabobank) saranno i maggiori indiziati alla vittoria! Intanto Simeoni, che è più scaltro di quanto lo siano stati oggi Chiappucci e Boifava ha iniziato una volata talmente lunga da essere riuscito praticamente a riprendere il gruppetto di testa negli ultimi 800 metri! E si sta portando a rimorchio Bettini, e la maglia rosa! E si sono letteralmente impiantati ai 400 metri tutti gli uomini che erano all'attacco! E c'è in testa il nostro Simeoni!!! Ai 200 metri Bettini però salta Pippo! Ed è il grillo livornese, il leader di Coppa del Mondo Paolo Bettini. a vincere! Proprio come avevo pronosticato! Purtroppo Simeoni si fa saltare negli ultimissimi metri anche da Camenzind ma è comunque un bel terzo posto per iniziare il Giro! Paolo Bettini conferma la crescita esponenziale degli ultimi 12 mesi e ottiene dopo Amstel Gold Race e Milano-Sanremo una tappa al Giro d'Italia: credo che sia definitivamente tra i migliori corridori da classiche in circolazione. Per Simeoni un terzo posto nient'affatto amaro visto che se non fosse stato per lui probabilmente gli uomini in fuga avrebbero vinto. O forse no? Dopo il tragurdo Chiappucci s'avvicina all'ammiraglia, e prim'ancora che avessi il tempo di scendere, con un mezzo sorriso: "Ve l'avevo detto che non andavano da nessuna parte". Ovviamente la maglia rosa non cambia, anzi per poco non sfiora il terzo posto che vale un ulteriore abbuono. Per Pantani invece il Giro inizia subito decisamente in salita, non è infatti riuscito più a rientrare nel gruppo arrivando con un distacco di oltre cinque minuti. 2° Tappa / Pescara - L'Aquila Classifica Maglia Rosa Classifica a punti 1 Mikel Zarrabeitia (SPA/O.N.C.E - Eroski) 39 pti 2 Paolo Bettini (ITA/Mapei . Quick Step) 25 3 Abraham Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) 20 4 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) 20 5 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 18 Classifica G.P.M. 1 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 14 pti 2 Jens Heppner (GER/Deutsche Telekom) 8 3 Daniele Galli (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 5 4 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria) 3 5 Marcelino Garcia (SPA/O.N.C.E. - Eroski) 1 Classifica dei giovani 1 Andy Flickinger (FRA/Française des Jeux) 4h11'17'' 2 Christian Vandevelde (USA/US Postal) + 1'' 3 Sven Montgomery (SVI/Française des Jeux) + 2'' 4 Giuliano Figueras (ITA/Panaria - Gaeme) s.t. 5 Isidro Nozal (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 5''
  4. 14-05-2001 / 2° Tappa PESCARA - L'AQUILA E' stata sinceramente una sorpresa per tutti quella di ieri, ma oggi, come si dice, è un altro giorno e per me è stata la prima vera tappa in solitaria del Giro d'Italia. Partito quando ancora tutti dormivano ho imboccato la provinciale e mi sono diretto a L'Aquila. A parte il traffico della prima parte (evidentemente c'è chi ha deciso di muoversi di prima mattina per evitare poi la chiusura delle strade), ho trovato un percorso abbastanza semplice che credo sarà meno selettivo di quanto si possa pensare. La prima parte è praticamente un lungo circuito attorno alle colline pescaresi, infatti dopo circa settanta chilometri si torna a Pescara: le salite di Casalincontrada e della caotica Chieti non sono salite facili e sono già abbastanza note ai più per essere spesso state inserite nei percorsi della Tirreno-Adriatico, ma le difficoltà si fermano praticamente qui. C'è tanta pianura e la strada verso Barisciano sale impercettibilmente. Anche la discesa verso l'Aquila è su strada larga e comoda. Dunque la tappa dovrebbe proprio decidersi sull'erta finale verso il centro storico del capoluogo abruzzese: sarebbe 1.9 al 5 % di media, ma è dopata da un centinaio di metri al 13% mentre il resto non va olte al 3-4%. Credo arriveranno qui a gruppo compatto, ci fosse un velocista tipo Vainsteins penso sarebbe persino il favorito perché è uno che va a nozze su questi strappi, ma non essendoci allora credo che Paolo Bettini possa conquistare la sua prima tappa al Giro d'italia, Amica Chips permettendo. L'sms è di Boifava, ma riesco a leggerlo solamente un ora dopo quando già sono in marcia per riprendere (in auto) la corsa a ritroso e ritrovarla quando mancano appena 60 chilometri alla fine: L'sms dice che c'è Daniele Galli nella fuga buona, insieme però a Jens Heppner (Deutsche Telekom) e Rik Verbrugghe (Lotto-Adecco) uno dei delusi del prologo e che è già andato alla caccia di punti GPM sui muri di inizio tappa che gli dovrebbero permettere d'essere la prima maglia verde. All'inizio era della compagnia anche il giovane messicano Perez Cuapio (Panaria) ma una volta conquistati i punti GPM che gli interessavano ha desistito. Il gruppo come prevedevo si leggermente sfaldato nella prima parte ma poi ha viaggiato compatto e ora insegue a 4 minuti. E non inizia sotto la migliore stella il Giro di Marco Pantani che mentre stava parlando con la sua ammiraglia è caduto. Non ha subito fortunatamente conseguenze visibili ma la sua squadra ora è stata richiamata per riportarlo nel gruppo. Dovrebbe farcela senza problemi però che sfiga! 34 chilometri al traguardo e su un breve tratto al 5% Daniele Galli è rimasto attardato dai compagni di fuga! Certo Verbrugghe ed Heppner sono dei giganti ma il suo "non ce la faccio" comunicato in radiolina lascia un po' l'idea che neppure si sia impegnato molto. E il vantaggio di 2 minuti sul gruppo non è neanche così poco. Intanto la Mercatone Uno non è ancora riuscita a riportare in gruppo il suo capitano. -28. Diminuisce il vantaggio della coppia di testa (e di Galli che però ha definitivamente mollato e verrà presto riuscchiato) e quattro corridori provano l'attacco dalla media gittata: Luca Mazzanti (Fassa Bortolo) Gianni Faresin (Liquigas) Mengin (Fdjeux) e il capitano delle Phonak (Aebersold). Ma perchè non si è accodato anche Chiappucci? Può essere l'occasione buona! "No, no, questi non vanno da nessuna parte", ribatte El Diablo. Convinto lui... è innegabile che Boifava lasci a Claudio una certa libertà di azione che io e gli altri per ora possiamo solamente sognare. La previsione di Chiappucci per ora però non sembra essere azzeccata. Quando mancano 15 chilometri i quattro contrattaccanti sono diventati cinque e hanno mantenuto 35 secondi sul gruppo grazie all'apporto di un altro corridore della Fjdeux, Emmanuel Magnien, mentre Verbrugghe e Heppner sono sempre in testa con 45 secondi di vantaggio a loro volta sugli inseguitori. Allo striscione dei meno 10 i contrattaccanti hanno messo Heppner e Verbrugghe nel mirino. Dietro però è la sola Lampre a tirare e così il distacco è rimasto immutato! Io dico che bisognerebbe almeno collaborare, ma Boifava pare contagiato dalla tranquillità di Chiappucci e l'unico ordine che da è quello di tenersi nella testa a Simeoni che sarebbe l'uomo incaricato a giocarsi la volata, se ci sarà.
  5. La cosa più sorprendente dopo Nizzolo che vince una corsa! Beh..come vedete dalle statistiche non è neppure malaccio, quando corro qualche semiclassica spagnola capita che faccia il capitano, ma la stragrande maggioranza delle corse essendoci lo scorso anno Jalabert e quest'anno Beloki (e c'è pure Etxebarria che solitamente è la seconda punta) finisce per fare il gregario. Pure quando era in Banesto credo che fosse gregario fisso! Ma a cronometro..mistery! Bubbbamodon? Credo che nel 2000 l'unico motorino che si potesse mimetizzare per una bici fosse ancora questo E visto il colore giallo ONCE non è da escludersi l'utilizzo
  6. El Diablo conclude con un tempo di 7'14'', di due secondi migliore di Enrico Zaina, ma quasi un minuto e mezzo di distacco dallo spagnolo. In sei chilometri, lo ripeto, è un tempo pazzesco. E' volato al terzo posto consecutivo l'americano Dylan Casey della US Postal. 42'' i secondi di distacco dallo spagnolo. Vedo gente piuttosto stranite anche per il risultato di questo ragazzo, in realtà Dylan anche se non è molto noto al pubblico italiano è un buon cronoman ed è stato anche campione americano della specialità dvanti ad un certo Lance Armstrong. E' proprio Zarrabeitia che stona..scusate eh..ora sento dire che durante la sua prova ha beneficiato di una direzione del vento particolarmente forte e favorevole..! Mah. Lasciando per un attimo via i dubbi siamo ormai entrati nell'ultimo giro di corridori, sarà l'ultimo corridore per squadra a correre e saranno vari i nomi importanti a scendere tra cui Honchar e Olano, gli unici che secondo me possono buttare giù dalla prima posizione questo carneade! E perchè non anche il belga Rik Verbrugghe? Il belga quest'anno ne ha fatte di belle..magari... Macchè! Il belga già all'intermedio di metà prologo perde un minuto! Lo spagnolo deve essere volato proprio nel primo intermedio visto che più o meno poi tutti riescono a limitare e guadagnare nella seconda parte. E' meglio seguire allora Serhiy Honchar che è appena partito! Lo dico sottovoce, ma faccio il tifo per l'ucraino (che lo scorso anno non sbagliò una crono!). Terzo! E' terzo! Un secondo più lento persino di Savoldelli! Ma è incredibile! Ma come ha fatto questo spagnolo? Mentre Verbrugghe, che non avevo considerato è stato autore di un ottimo recupero nella seconda parte tanto da finire invece appena un secondo dietro all'ucraino. Dunque, alle spalle di Zarrabeitia tre corridori nello spazio di due secondi! C'è il solo Abraham Olano ora che può battere il suo compagno di squadra per una lotta tutta in famiglia. L'alunno che batte il maestro, il gregario che sconfigge il capitano! Anche Abraham Olano si è dovuto inchinare alla prestazione di Mikel Zarrabeitia, Anche se devono ancora finire la prova alcuni corridori (tra cui Bettini e Cipollini, per cui è impossibile possano impensierire le prime posizioni) si può definire il vincitore di quest'oggi! Per Mikel Zarrabeitia la doppia soddisfazione di vincere la tappa e di indossare la prima maglia rosa! Francamente oltre ogni aspettative le prestazioni di questo basco non più giovane che curiosamente proprio domani compirà 31 anni: sarà il regalo di compleanno più bello della sua vita! Ritardi siderali (in considerazione della prova breve) rifilati a tutti gli altri avversari cominciando da dei professionisti delle cronometro come Olano, Savoldelli e Verbrugghe. E poi una classifica cortissima, che vede i73 corridori racchiusi nello spazio di 49 secondi, lo stesso distacco che c'è tra il primo e il settimo. La prestazione dello spagnolo è stata talmente stupefacente che saprei neppure dire quanto a lungo potrebbe tenere questa maglia! Gli Amica Chips hanno fatto quello che hanno potuto, ovvero non molto considerando che quest'anno non c'è stato l'Ivanov della situazione (che invece corre con i colori Deutsche Telekom ed è stato anch'esso abbastanza deludente). Il primo è stato Mario Traversoni, 31 esimo a 59'' 1° Tappa / Pescara - Pescara Classifica Maglia Rosa Classifica a punti 1 Mikel Zarrabeitia (SPA/O.N.C.E - Eroski) 25 pti 2 Abraham Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) 20 3 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) 16 4 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) 14 5 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 12 Classifica G.P.M. - Classifica dei giovani 1 Andy Flickinger (FRA/Française des Jeux) 6'59'' 2 Christian Vandevelde (USA/US Postal) + 1'' 3 Sven Montgomery (SVI/Française des Jeux) + 2'' 4 Giuliano Figueras (ITA/Panaria - Gaeme) s.t. 5 Isidro Nozal (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 5'' _______________________ Pensavo di averle viste ormai tutte a PCM ed invece..sto Zarra,,guardate le statistiche, non ha assolutamente niente di particolare... è a tutti gli effetti un bug! Certo che se lo scorso Giro era stato pieno di sorprese anche questo inizia col botto!
  7. 13-05-2001/ 1° Tappa PESCARA-PESCARA Ore 8.00, sono il primo ad uscire con la mia bici da cronometro. Le strade del prologo sono quasi tutte già transennate, è facile ritrovarlo. Ancora pochi i curiosi mentre tecnici e volontari sono al lavoro dall'alba per rendere questa giornata perfetta e ora sono a pieno regime. Mi dirigo verso Piazza I Maggio, là dove è posta la partenza ufficiale e noto che hanno già montato il blocco della partenza. Un operaio che sta rifinendo gli ultimi dettagli e sta incollando alcuni cartelloni pubblicitari mi riconosce. "Non è che posso..?" E' gentilissimo, e simpaticissimo, il mio Giro d'Italia inizia esattamente nello stesso punto di tutti gli altri e pure con la mano scandisce il conto alla rovescia. 3, 2, 1..partito! Sei chilometri passano in fretta, credo che nessuno impiegherà più di otto minuti. Nella prima parte ci sono un po' di curve perché il percorso entra in città: 4 curve tutte a 90 gradi. Poi la strada diventa più veloce, e curva leggermente verso sinistra. Prima dell'ultimo chilometro c'è una nuova curva a 90 gradi. In un prologo così corto solitamente i velocisti possono fare bene ma io credo che la prima parte sarà troppo impegnativa per chi non ha dimestichezza con la bici da cronometro. Il mio primo pronostico è Abraham Olano, lui vola nelle cronometro. Nell'ordine inverso dei pettorali il turno dell'Amica Chips avviene prestissimo, siamo già i secondi a "scendere in pista dopo il corridore della Mercatone Marcello Siboni. Anche se non sono tra i 180 corridori sono molto nervoso perchè sta per iniziare anche il nostro Giro. Il primo a partire è Enrico Zaina, proprio chi dei nostri ha maggior interesse a correre un bel prologo e non perdere troppo tempo anche se sembra che Chiappucci stamattina ad un'intervista abbia dichiarato che vorrebbe tenere oggi un piccolo margine per cercare di conquistare la maglia rosa nelle prossime tappe! L'ammiraglia è pronta, salgo con Boifava! Per un tracciato così breve non c'è molto sull'auto: giusto un paio di bici di scorta già preparate, non ci sarebbe il tempo per effettuare un cambio ruote e poco senso avrebbe pure caricare il bagagliaio di borracce e cibo. Vai Enrico! E...secondi! Su due! In realtà non è iniziato un gran che bene questo Giro per Zaina. Il tempo di 8'35'' non è assolutamente memorabile, rischia di trovarsi stasera con già un minuto buono dai primi. E' importante in un prologo partire subito con il giusto colpo di pedale altrimenti è impossibile recuperare! Terminata questa breve esperienza in ammiraglia ora mi godo un po' l'arrivo degli altri corridori. Risalirò al momento della partenza di Chiappucci, cui manca però un'ora abbondante. Come? Mikel Zarrabeitia ha fatto registrare il miglior tempo? E chi é? Un compagno di squadra di Olano, della O.N.C.E. Mah, e che tempo ha fatto? Comunque devono ancora partire la stragrande maggioranza dei corridori, non credo sia così importante da segnalare. Ma ha fatto 6'00''. Cosa?! Sei minuti netti!, oltre un minuto di vantaggio sul secondo provvisorio (Matthew White)! Un tempo assurdo, un tempo assurdo per un corridore come lui che ad essere onesti non avevo mai sentito (ha 60 prologo 65 cronometro n.d.r.). Olano deve avergli dato degli ottimi consigli e fornito un'astronave di bici! Ora vedremo chi si avvicinerà! Il tempo del basco è talmente sorprendente che neppure il campione australiano O'Neill che per i Bookmakers era tra i papabili favoriti gli si è avvicinato: ben 56'' di distacco per lui. Ho come il sentore che per trovare qualcuno che possa batterlo bisognerà aspettare davvero i pezzi da 90, il compagno Olano o l'ucraino Honchar oppure... oppure il Falco, Paolo Savoldelli! Il Falco è uno specialista dei prologhi, già lo scorso anno arrivò terzo a Roma e nelle interviste ha fatto intendere che non gli dispiacerebbe tornare a vestire la maglia rosa oggi (o vestirla per la prima volta in carriera dato che nel 1999, non la indossò per protesta nel day after Madonna di Campiglio. Ma anche Savoldelli è lontanissimo, oltre trentacinque secondi! La prestazione di Mikel Zarrabeitia sta assumendo i contorni del grottesco! Tutti i corridori che hanno concluso fin'ora sono racchiusi nello spazio di un minuto, tutti eccetto proprio il basco che comanda con un distacco spaziale! E non sono il solo ad esserne sorpreso, sento anche altra gente qua attorno mormorare e sinceramente la spiegazione che si danno non è mica tanto bella..."dopato". Sono ormai un centinaio i corridori passati sotto lo striscione del traguardo! Resiste sempre in testa con ampio margine lo spagnolo Mikel Zarrabeitia, per la precisione 34'' i secondi su Paolo Savoldelli che pure ha fatto una grande prova visto che egli stesso ha poi 22 secondi sul terzo, l'australiano Michael O'Neill. Quindi in appena 10 secondi ci sono la bellezza di altri 17 corridori. Chiude ad un minuto e 41 di distacco il nostro Raffaele Ferrara che ha pagato anche una certa emozione per il debutto. Hanno terminato la prova anche diversi uomini di classifica: in primis Fernando Escartin, 56° ad 1'19''. Un po' meglio Ivan Gotti, 47° a 1'16''. Anche Pantani che però per ora èstato il peggiore: 73° ad 1'22''. Intanto il nome di Zarrabeitia è ormai sulla bocca di tutti e si è andato a scoprire che non è proprio uno sconosciuto: nel 1994, nella Vuelta vinta da Rominger stupì tutti arrivando secondo, tant'è che si parlava di astro nascente alla tenera età di 24 anni, ma fu poi una meteora. Ha ottenuto vari risultati di prestigio ma sempre e solo nelle classiche e dentro i confini spagnoli. Non si ha notizia di risultati interessanti nelle prove contro il tempo. Si alza il volume del tifo al passaggio del campione nazionale in carica, Dario Frigo, ma neppure lui riesce minimamente ad intaccare il primato del basco: si inserisce però in terza posizione, riesce a fare un secondo meglio dell'australiano! Subito dopo di lui ha terminato la prova anche il campione uscente, Stefano Garzelli che non fa poi per niente male! Ventesimo tempo, 59'' appena 4 secondi peggio del campione italiano. E'tempo però di tornare in auto perchè sta per iniziare la prova Claudio Chiappucci. Se Zarrabeitia ha tirato fuori dal cilindro quella prestazione magari può farcela pure il nostro Diablo no? In realtà la prestazione dello spagnolo taglia un po' le gambe anche a chi spera nella maglia rosa nei prossimi giorni perchè oltre un minuto da recuperare non sarebbe poco.
  8. Mea culpa, non ricordavo il nome (è che sti portoghesi han tutti lo stesso nome! )
  9. Biografica di Joaquim Silva? Sembra fortino per limitarsi a fare il bullo in Portogallo!
  10. 12-05-2001 / E' un gran bel Giro! "Stiamo ballando...spingendo come non mai! è un vecchio tango, si chiama Passo Pordoi! La pista è tutta in salita... noi che non siamo le star, facciamo doppia fatica.. nemmeno l'ombra di un bar!" Che festa ragazzi! Colori, musica, gente che si sbraccia alla ricerca di autografi, baci, foto! E stendardi, drappelli di stoffa, cartellette e striscioni rosa in ogni angolo! E poi ancora gadgets come se piovessero..! C'è un'atmosfera di festa davvero molto frizzante! Tutto un altro tono rispetto alla partenza dello scorso anno che aveva un tono molto più solenne! Sembra tutto molto più vivace e la gente più vicina! Anzi, non è un impressione, è proprio la realtà! Decisamente meno personale di sicurezza, meno barriere e meno distanze: mancano pochi minuti alla chiamata dei miei compagni sul palco e siamo già circondato dai tifosi! E dai giornalisti che sembra abbiano anch'essi l'argento vivo addosso! Prima mi si è avvicinata quella giornalista biondina della Rai a farmi una domanda..deve essere nuova, una gran bella donna! Comunque non ho avuto neppure il tempo di completare la risposta perchè è sfrecciata via alla caccia di Di Luca che con la sua Cantina Tollo dovrebbe essere il favorito per la maglia bianca...perchè non ci sono io! Ehi, c'è la Saeco ora sul palco, e dopo tocca ai miei compagni..! Ci sono i tecnici, i massaggiatori e c'è persino il Signor Battaglin! L'avrò visto al massimo 5 volte dall'inizio della stagione ma da buon ex-ciclista e sponsor della squadra non ha rinunciato ad una passerella così importante...ecco, tocca all'Amica Chips! Capitano, almeno per il numero di dorsale, il 181, è Claudio Chiappucci! Che per ora è pure il corridore più acclamato, visto che la Mercatone di Pantani sarà proprio l'ultima ad essere chiamata. Capitano ma non per la classifica, perchè Claudio ha intenzione di vincere una tappa e ha promesso di andare in fuga ogni qualvolta la strada glielo permetterà. Ce la facesse per l'Amica Chips sarebbe già un Giro dal bilancio ampiamente in positivo! Ma non sarà solo El Diablo ad animare la corsa, perchè l'intenzione è di proporre davvero una squadra d'attacco: Filippo Simeoni è uno che sa bene come vincere all'attacco, e lo ha appena fatto al Romandia, Raffaele Ferrara è il neoprofessionista della squadra ma ha già capito qual'è lo spirito giusto, José Isidro Chacon Diaz è la nostra scheggia impazzita: ancora non riesce a capire bene l'italiano, è un tipo insolito e introverso ma quando è in giornata è al livello dei migliori scalatori. In realtà un vero e proprio uomo di classifica non c'è, ci proverà Enrico Zaina che in passato ha già ottenuto il podio, ma sono passati cinque anni e sarà davvero complicato ottenere una posizione almeno nei 15. Abbiamo però, rispetto allo scorso anno ottime chances di provare a vincere per la prima volta in volata: Mario Traversoni era stato ingaggiato proprio per questo compito, e la sua stagione fin qui è stata eccellente, soprattutto nella prima parte. Giuseppe Palombo così per quest'anno dovrà sacrificarsi, sarà il suo ultimo uomo. Pezzi importanti del suo treno saranno anche Daniele Galli e Marco GIli.
  11. I FAVORITI PER LA MAGLIA ROSA Come dodici mesi fa e più di dodici mesi fa la rosa dei pretendenti alla maglia rosa è molto ampia con diversi favoriti che partono secondo i bookmakers con le stesse possibilità. Per correttezza cominciamo con il vincitore uscente Stefano Garzelli una delle autentiche sorprese dello scorso Giro d'Italia in cui si giocò la vittoria finale solamente all'ultima tappa dopo un fitto duello con lo spagnolo Igor Gonzalez de Galdeano (assente quest'anno); lasciata la Mercatone Uno e l'ombra di Pantani, Stefano è approdato in una delle squadre più ricche, la Mapei che ha affidato a lui un'intera squadra per cercare di ottenere quella vittoria finale che manca dal 1995 e che Tonkov fallì lo scorso anno. La squadra è totalmente al suo servizio: Noè è un valido scudiero, Lanfranchi ha fatto cose egregie al recente Romandia dove ha ottenuto una vittoria di tappa, Cioni e Bettini sapranno rendersi utili nelle tappe miste. Sapendo che non potrà più essere sottovaluto, Garzelli arriva al Giro d'italia con una condizione in crescendo dopo il secondo posto al Giro del Trentino. Giro del Trentino che è stato conquistato per il secondo anno consecutivo da Gilberto Simoni, senza dubbio il miglior scalatore delle ultime stagioni. Già lo scorso anno si presentò ai nastri di partenza con i favori del pronostico ma una brutta caduta a Scalea lo mise praticamente subito ko riuscendo a recuperare solamente nel finale di corsa quando vinse la tappa di Bormio crollando in un pianto liberatorio. Gilberto Simoni dovrà ancora una volta mettere i panni del principale antagonista sperando di non dover fare i conti con la sfortuna, e la Lampre lo aiuterà mettendo in campo la miglior formazione possibile: quest'anno non c'è neppure spazio per un velocista come Svorada a cui è stato preferito Oscar Camenzind che sarà un preziosissimo gregario. E ancora una volta tra i corridori più attesi c'è anche Francesco Casagrande che, come Simoni, già da un paio di stagioni prepara minuziosamente la corsa rosa per poi cedere alla fortuna. Quest'anno il suo percorso è stato ancora più estremo snobbando completamente le classiche delle Ardenne e dedicandosi ai piccoli Giri in preparazione della corsa rosa, e i risultati sono stati eccellenti: 2° alla Tirreno-Adriatico, 1° ai Paesi Baschi, 3° al recente Giro di Romandia dove ha dimostrato eccellenti miglioramenti a cronometro. E' molto atteso anche il ritorno di Abraham Olano alla corsa rosa, uno dei corridori più influenti e forti degli anni 90, l'erede perfetto di Miguel Indurain. Dal 1996, anno della sua ultima presenza al Giro d'Italia, ha conquistato una Vuelta, un Mondiale a Cronometro, un quarto e un quinto al Tour. Proprio l'ultimo quinto posto al Tour de France deve avergli fatto capire all'alba dei 32 anni che un altro podio alla corsa francese è molto difficile, e allora rieccolo alla corsa rosa dove certamente dovrà difendersi in salita dai migliori, ma la lunga cronometro di Salò gli permetterà di recuperare il terreno perso.Tra le squadre presenti ci sarà anche la Saeco che presenterà un vero e proprio squadrone: oltre al velocista Cipollini la Saeco proverà a fare il colpo grosso con Paolo Savoldelli e il due volte vincitore Ivan Gotti, una coppia bergamasca che si preannuncia esplosiva e almeno in partenza avrà gli stessi gradi: se il primo infatti può far valere freschezza e forza a cronometro, il secondo ha dalla sua l'esperienza di due giri d'Italia vinti e la voglia di rivalsa dell'aver saltato la scorsa edizione. Impossibile da collocare in una griglia dei favoriti è il Pirata, Marco Pantani. Nessuno può dubitare del talento del corridore romagnolo e neppure della sua fama: se chiedeste a dieci tifosi quale potrebbe essere il loro favorito principale risponderanno senza dubbio Marco Pantani. Ma da Madonna di Campiglio non è stato più lui se non in pochissime occasioni: la cronometro del Sestriere, Courchevel al Tour, sussulti seguiti da lunghi periodi di buio. E proprio Courchevel è stato l'ultimo lampo, troppo poco persino per garantirgli la partecipazione al prossimo Tour, notizia per il quale ne è uscito distrutto, non bastassero i guai giudiziari che lo hanno distratto durante l'inverno. Solo recentemente, alla Settimana Lombarda, abbiamo visto un Pantani in ripresa (7° nella classifica generale). Basterà per rilanciarlo? Accanto a loro vi sono un gruppetto di altri corridori che potrebbero insidiare il podio, podio che non potrà difendere Wladimir Belli che cadendo durante la ricognizione del prologo di ieri si è guadagnato lo sfortunato record di prima vittima di lusso del Giro d'Italia ed è stato già rimpiazzato dal velocista Balducci, toccherà dunque a Dario Frigo l'occasione di dimostrare di essere abbastanza maturo per la leadership del Giro d'Italia. Non mancherà Serhiy Honchar, liberato quest'anno dal poco collaborativo Rebellin. L'ucraino, che ha vestito per 11 giorni la maglia rosa lo scorso anno per poi crollare nelle ultimissime giornate, andrà alla caccia del podio e della quinta top 10 consecutiva. Sarà anche la prima volta al Giro per l'americana US Postal, che all'iscrizione aveva illuso tutti sulla possibilità di vedere il re del Tour Lance Armstrong alla corsa rosa ma che porterà comunque una formazione competitiva con due spagnoli Manuel Beltran e José Luis Rubiera esperti di Giri d'Italia avendone già corsi sei (in particolare il primo lo scorso anno arrivò 5°). Attesa anche la presenza della spagnola Kelme del campione spagnolo Fernando Escartin, uno scalatore di razza capace in carriera di ottenere ben tre podi tra Vuelta e Tour e 11 Top Ten; il suo nome avrebbe certamente fatto più rumore qualche anno fa, ma anche oggi, seppur 33enne, è un rivale da non sottovalutare. Come da non sottovalutare è Giuseppe Guerini, scelto ancora una volta dalla Deutsche Telekom per andare alla caccia del podio. I VELOCISTI Sebbene le prestazioni al Tour de France di Robbie McEwen abbiano sollevato qualche dubbio, per la stragrande maggioranza dei tifosi Mario Cipollini è sempre il più forte velocista del mondo, e così sarà fino a che non assisteremo ad un duello diretto (e potremmo aspettare ancora a lungo perchè pare che così come la Mercatone Uno pure la Saeco non è stata invitata al Tour de France). Nonostante le attese quella di Cipollini è stata però una delle stagioni più dure della sua carriera sin'ora. Caduto in una classica del nord (per il quale ha promesso di non farsi più tentare) ha dovuto saltare la classica da lui più amata e mai vinta, la Milano-Sanremo ed è poi proseguito in una lunghissima convalescenza che lo ha visto tornare in corsa solamente al Giro dI Toscana. Ha partecipato a tutte le corse alle quali ha potuto per accumulare chilometri senza trovare però terreno fertile per le sue caratteristiche di velocista. E così alla partenza del Giro d'Italia l'ultimo piazzamento (7°) porta ancora la data dell'anno 2000, e la sua condizione è un'incognita. Con un Cipollini così enigmatico ci sono stati altri velocisti che hanno deciso di partecipare per tentare di contrastarlo. Se lo scorso anno era stato il turno di Freire, quest'anno può essere quello di Fabrizio Guidi, velocista emigrato in Francia e che in passato aveva persino vinto la maglia ciclamino. Lontano dalle strade italiane la prima stagione di Guidi è stata piuttosto deludente con varie vittorie ma sono in corse di secondo piano, ora ha una squadra totalmente al suo servizio per arricchire il suo bottino di due tappe vinte alla corsa rosa. Sono invece quattro i successi al Giro d'Italia di Fabio Baldato che lo scorso anno ottenne l'agognata vittoria proprio in extremis a Milano. L'assenza di Cipollini ha giovato al corridore veneto che ha fatto la parte del leone nelle corse italiane di inizio stagione (vittorie in Campania e a Siracusa). Non può essere ignorato anche Ivan Quaranta che un po' troppo prematuramente era stato eletto come erede di Cipollini. Dopo un Giro d'Italia 1999 da star in cui aveva battuto il Re Leone in due occasioni lo scorso anno è stato francamente deludente con solo due podi e denotando limiti di tenuta specialmente nelle tappe più complicate: il titolo di erede di Re Leone è molto pesante e quest'anno deve dimostrare d'aver fatto netti miglioramenti per meritarselo. Ma Cipollini non è l'unico SuperMario, perchè ce n'è un altro che è uscito un po' troppo presto dalle scene del grande ciclismo (e della corsa rosa) ed è tornato quest'anno con già un ottimo bagaglio di successi: sto parlando di Mario Traversoni: l'ex gregario di Pantani, vincitore anche di una tappa al Tour de France ha passato l'annata 2000 in una squadra spagnola venendo apprezzato da tutti. Richiamato in Italia dalle sirene dell'Amica Chips e dalla possibilità di correre al Giro, Traversoni è stato tra i plurivincitori di inizio stagione: dall'Asia alla Spagna ha già ottenuto tre vittorie. Tra i nomi che possono sorprendere inoltre c'è il sempreverde Endrio Leoni, il tedesco Danilo Hondo, il francese Jimmy Casper, l'americano Fred Rodriguez. I GIOVANI L'operazione di recupero della maglia bianca dedicata ai giovani lo scorso anno fu un grande successo, incoronando lo spagnolo Oscar Sevilla come autentica sorpresa (anche di alta classifica) che infatti sarà pronto a dare battaglia al Tour de France. Ma chi potrà raccogliere la sua eredità? Non sono molti i giovani (ovvero i nati dopo il 1976) che possono fregiarsi d'avere già conquistato un posto di rilievo nel grande ciclismo in una così giovane età, ancora meno coloro che possono avere la fortuna di curare la classifica di un grande giro, proprio per questo la lista dei papabili è molto ristretta, al netto pure delle possibili crisi che possono avvenire durante una corsa di ventun giorni. Chi ha 25 anni ha già fatto vedere la stoffa per diventare un grande corridore è senza ombra di dubbio Danilo Di Luca. E' forse l'unico che può vantarsi di essere già capitano di una piccola squadra, abruzzese come lui. Danilo ha fatto vedere sin da subito un innato talento per le corse di un giorno oltre che una sorprendente continuità di rendimento, nonostante non abbia nascosto il suo sogno di poter vincere un giorno la corsa rosa. Danilo quest'anno ha vinto la prima corsa da professionista, ha imparato a correre in modo meno dispersivo e si è testato in classifica alla Settimana Lombarda giungendo quarto.E la partenza dalla sua Pescara non può che essere un ulteriore incentivo. Contrapposto a Danilo Di Luca non può che esserci Giuliano Figueras da sempre ritenuto, anche in nazionale, l'alter ego del corridore abruzzese a cui somiglia per caratteristiche tecniche e fisiche. Rispetto all'abruzzese può vantare più vittorie soprattutto grazie alla competitività della squadra, la Mapei nella quale è passato professionista. Quest'anno ha deciso di fare un passo indietro e militare in una piccola squadra, la Panaria proprio per provare a mettersi in proprio e correre da capitano, e il Giro è l'occasione migliore per testarsi. Nella stessa squadra milita il messicano Julio Alberto Perez Cuapio che a soli 23 anni può vantare già due vittorie in salita e che per il suo direttore sportivo è un potenziale crack. Sempre i giovani sudamericani sembrano i più abili in salita: l'Amica Chips affiancherà al 38enne Chiappucci il 24enne venezuelano José Isidro Chacon che nel recente Romandia è riuscito a tenere testa a Jan Ullrich, mentre Gianni Savio si fida della crescita di Fredy Gonzalez che al Trentino ha vinto la sua prima corsa da professionista. Nella squadra americana della US Postal c'è invece spazio per due corridori che in patria annunciano come future stelle. Il primo è Floyd Landis, una specie di piccolo Armstrong forte in salita e a cronometro, l'altro è Cristian Vandevelde che è più portato verso le corse di un giorno ma che a 24 anni avrà già l'onore di vestire la maglia di campione americano. LE CURIOSITA' In un ciclismo sempre più circondato dai sospetti, una ventata di positività non può che portarla il ritorno di Claudio Chiappucci a tre anni di distanza e alla veneranda età di 38 anni. El Diablo è stato probabilmente il corridore italiano più amato prima di Pantani, e a cui proprio al Pirata ha aperto la strada correndo nella stessa squadra. Quella che sembrava essere ad inizio stagione una mera operazione commerciale dell'Amica Chips si è dimostrata invece una scommessa vinta grazie a numerosi piazzamenti e soprattutto una stupefacente vittoria alla Tirreno-Adriatico. El Diablo dice di essere tornato per cancellare gli ultimi turbolenti mesi della sua carriera ed ottenere la sua ultima vittoria al Giro d'Italia e allora lo aspettiamo in fuga sulle grandi montagne con uno di quei suoi attacchi che in passato hanno fatto sognare tanti tifosi. Non è però Claudio Chiappucci il più vecchio corridore in corsa ma Massimo Podenzana, che il prossimo 29 luglio spegnerà 40 candeline e si appresta a correre il suo quarto Giro al fianco di Pantani. Pure le sue partecipazioni alla corsa rosa sono un record: dal 1987, anno del suo debutto, ha saltato solamente l'edizione 1996, per un totale di 13 Giri d'Italia corsi. Il più giovane è invece Crescenzo D'Amore, velocista della Panaria-Gaeme (e campione del mondo Juniores nel 1997) che ha compiuto appena 22 anni lo scorso 4 aprile. Il Giro d'Italia inoltre tornerà dopo molti anni ad avere in corsa il leader di Coppa del Mondo, che è Paolo Bettini, anche se non indosserà ovviamente la maglia arcobaleno. Infine per rinfrescarci la memoria su come andrò lo scorso anno, questa tabella riepilogativa. Direi che è tutto, appuntamento alla presentazione ufficiale delle squadre sul lungomare di Pescara di venerdì sera! @Big white @smec-easyjet @Simone Buonocore @Caschettointesta @.::Cancellara91::. @Lory94ITA @losqualo90
  12. 11-05-2001 / Da non dimenticare Sono milanista anche se non posso definirmi il più appassionato tra i tifosi. Certe cose però son difficili da dimenticare
  13. 10-05-2001 / Patto d'onore Ritornare a correre dopo un infortunio mediamente lungo come quello che mi è capitato è come preparare una nuova stagione: bisogna cominciare praticamente da zero, lavorare sul fondo e poi sul ritmo aumentando la propria forza esplosiva. Un lungo cammino che avrei affrontato senza alcun peso ma che, con il Giro d'Italia alle porte avrei preferito fare in modo diverso. Fin dalla chiusura di Milano di 12 mesi fa nella mia testa c'era la volontà e il desiderio di correre un altro Giro tanto che se avessi potuto avrei fatto 42 giorni di corsa consecutivi! E non ho pensato ad altro per tutto l'inverno, ho modificato la mia preparazione per essere il più forma possibile per questa nuova edizione, ma il fato mi ha riservato il destino beffardo. Ho detto però che avrei corso questo Giro a tutti i costi, e ho convinto Boifava ad un modo alternativo per farlo. Chiaro che avrei dovuto allenarmi duramente tutti i giorni per recuperare, no? Avrei potuto farlo in diversi modi, o riprendendo il ritmo casa-bici-casa della prima parte della stagione invernale, oppure spendere qualche soldo per migrare in qualche luogo più fresco per qualche settimana, e sono i metodi più classici. Ma io con Boifava ho trovato un accordo: partirò con la squadra per Pescara, alloggerò con i miei compagni, cenerò con loro, dormirò con loro come un loro compagno a tutti gli effetti, e li seguirò anche in corsa motivandoli, fianco a fianco con Davide (Boifava n.d.r.) e Mario (Chiesa n.d.r.) i due direttori sportivi chiamati a questa nuova esperienza rosa. In cambio io ogni giorno mi sveglierò prima di tutti gli altri, percorrerò esattamente la tappa che farà il gruppo, precedendolo, e una volta finito, quando mi sarà possibile, seguirò i miei compagni di squadra in corsa. Una media circa di 180 chilometri al giorno per oltre 3500 Km totali in 21 giorni e senza nè soste nè possibilità di ritiro, il modo ideale per prepararsi a fare una seconda parte di stagione al massimo. Se Boifava ha avuto qualche dubbio all'inizio, per il timore che non potessi allenarmi correttamente, Giovanni Battaglin ne è parso subito entusiasta, perchè nei suoi piani avrei dovuto essere l'uomo di punta nella pubblicità alle sue biciclette, e l'esserci avrebbe riparato almeno in parte il danno subito dalla mia assenza (e il Diablo?!). Ecco allora il Giro d'Italia che aspetta me e i miei compagni. Una breve analisi sul percorso: Dopo il prologo di Pescara, eccezionalmente breve e che dovrebbe tenere in gioco per la vittoria persino i velocisti, ci sono subito alcune tappe molto più complicate rispetto all'inizio soft di 12 mesi fa. Già al secondo giorno si arriva sullo strappo di L'Aquila e qualche finisseur potrebbe buttarsi per cercare l'abbuono giusto per la maglia rosa. Ancora più complicata la terza tappa: si arriva Lucera e con 267 Km è la più lunga del Giro: 4 GPM e l'ultimo a venti chilometri dal traguardo. Il climax di questo inizio si raggiunge al quarto giorno: tappa con arrivo in salita a Montevergine che non è una località alpina ma è una salita lunga in cui qualche uomo di classifica potrebbe già pensare di guadagnare sugli avversari. Rispetto insomma allo scorso anno in cui passarono due settimane prima di avere le prime risposte dai big è molto facile che quest'anno dopo appena 5 giorni potremmo avere una classifica già delineata. Seguono due tappe finalmente dedicate ai velocisti ma con il weekend ritornano le complicazioni: al sabato la tappa dell'Isola d'Elba è da cardiopalma, non c'è un metro di pianura ma tante salitelle che la fanno sembrare una classica, la domenica invece la tappa di Reggio Emilia presenta i primi 122 chilometri con un dislivello da far invidia ad un tappone appenninico. La seconda settimana ha un approccio più soft, con varie tappe per velocisti necessarie per giustificare il duro sforzo da sopportare ad inizio Giro inframezzato da uno sconfinamento in Croazia che dovrebbe essere il terreno buono per le fughe. Al tredicesimo giorno di corsa però si fa maledettamente sul serio: è il giorno del tappone dolomitico e l'arrivo a Corvara in Badia. Sei passi dolomitici che fan sembrare una camomilla la tappa di Selva di Val Gardena dello scorso anno e che probabilmente segneranno la classifica in modo decisivo; neppure il giorno successivo si scherza: la tappa con arrivo ad Arco presenta il Bondone e il Santa Barbara. Seppur nessuna delle due tappe presenti l'arrivo in salita entrambe sono sicuramente tra le più dure affrontate negli ultimi anni. Ma la cosa che rende ancor più dura questo Giro è che immediatamente dopo le due tappe dolomitiche ci sarà una cronometro, l'unica di questa corsa, lunga quasi 50 chilometri ma dal profilo mosso che dovrebbe aiutare i corridori più leggeri a limitare i danni. Per l'ultima settimana si riparte dalla Liguria con una delle tappe tipiche della Riviera di Levante che però, dopo le fatiche dei giorni precedenti, dovrebbe essere terreno per i fuggitivi. Poi tornano ad esserci le ultime occasioni per i velocisti con la tappa di Sanremo chiara celebrazione della della omonima classica e la scalata nel finale di Cipressa e Poggio, e quella di Ventimiglia. Le ultime occasioni per gli uomini di classifica si giocheranno in Piemonte con due arrivi in salita, due arrivi veri, lunghi e duri: il venerdì l'inedito arrivo a Sant'Anna di Vinadio preceduto dal Colle della Fauniera, il sabato la doppia scalata al Mottarone nello splendido scenario del lago maggiore. La Torino-Milano finale è la giusta ricompensa per tanta fatica.
  14. 07-05-2001 / Warm-up svizzero Onestamente il Giro di Romandia non è stato protagonista di grande spettacolo e credo che buona parte della responsabilità sia stata del percorso che non è che offrisse molte occasioni per attaccare. Infatti, dopo il prologo che ha visto premiare David Millar (l'inglese che sfiorò il successo al prologo del Giro d'Italia) e le successive due tappe decise da volate ristrette vinte dai corridori di casa Oscar Camenzind e Niki Aebersold, pure la tappa di Charmey, l'unica con arrivo in salita (ma non irresistibile) si è risolta con un principale pareggio degli uomini di classifica, con la vittoria del poco controllato Lanfranchi davanti a Casagrande, l'unico ad essere riuscito a guadagnare una ventina di secondi sugli altri big. Restava la tappa di Sion a poter decidere la classifica, che era anche la più dura, e forse motivo del troppo attendismo nelle tappe precedenti. Aveva vinto Ullrich ma senza strapazzare gli avversari, vincendo una volata su Moreau che fino a quel giorno aveva mantenuto la maglia di leader, ma ciò che è stato più straordinario per noi è stato il terzo posto di Chacon! Il nostro folletto venezuelano che in pianura non è capace di stare in gruppo e sugli strappi soffre come un maledetto conferma invece la sua grande abilità in salita. José è scattato sulla penultima salita, quella di Veysonnaz, ha ripreso i fuggitivi, è passato in cima al GPM per primo ma è stato poi ripreso nell'ultima salita da Jan e Christophe, che nel frattempo avevano staccato tutti gli avversari, soprattutto gli italiani. Chacon non ha ceduto di un metro anche se poi in volata era troppo stanco per impensierire gli altri due. Alla fine la corsa si è proprio decisa in questa tappa, perché la cronometro finale di Crans Montana seppur interessante non ha fatto altro che confermare la superiorità di Jan, che mentre lontano dalle strade del Tour non sempre lascia spazio ha prestazioni monstre in salita, a cronometro è invece un fulmine ed è affidabilissimo. Non significativa la posizione in classifica degli Amica Chips: Chiappucci ha corso da capitano ma è arrivato 14° a 4 minuti da Ullrich, 2 minuti e quaranta secondi circa da Casagrande, primo riferimento tra chi parteciperà al Giro d'Italia, con molte perplessità. Era stato Boifava a chiedergli ancora una volta di testarsi per la classifica in vista del Giro, ma a quanto pare il Diablo non è molto interessato ad una posizione di rincalzato nell'ultimo Giro d'Italia e ha già detto che vuole fare di tutto per cercare di vincere almeno una tappa, l'ultima della sua carriera. 1° Tappa / Losanna - Losanna 1 David Millar (GBR/Cofidis) 4'25'' 2 Michael Rich (GER/Gerolsteiner) + 7'' 3 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) + 9'' 4 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 10'' 5 Uwe Peschel (GER/Gerolsteiner) + 12'' 2° Tappa / Morges - La Chaux-de-Fonds 1 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) 4h40'04'' 2 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) s.t. 3 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 4 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) s.t. 5 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 3°Tappa / Montbeliard - Moutier 1 Niki Aebersold (SVI/Phonak) 3h45'32'' 2 Claude Lamour (FRA/Cofidis) s.t. 3 Massimiliano Gentili (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 4 Scott Sunderland (AUS/Palmans - Ideal) + 21'' 5 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) s.t. 4° Tappa / La Neuveville - Charmey 1 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) 3h59'39'' 2 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 3 Leonardo Piepoli (ITA/Banesto) s.t. 4 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) + 23'' 5 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) s.t. 5° Tappa / Bulle - Sion 1 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) 4h47'47'' 2 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) s.t. 3 José Isidro Chacon Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 4 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 53'' 5 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 6° Tappa / Crans Montana - Crans Montana 1 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) 30'20'' 2 Paolo Savoldelli (ita/Saeco - Valli & Valli) + 21'' 3 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) + 32'' 4 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) + 36'' 5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 38'' Classifica Finale 1 Jan Ullrich (GER/Deutsche Telekom) 17h48'24'' 2 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) + 40'' 3 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 1'28'' 4 Pavel Tonkov (RUS/Mapei - Quick Step) + 1'56'' 5 Dario Frigo (ITA/Fassa Bortolo) + 2'37'' 6 Paolo Savoldelli (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 2'41'' 7 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) + 2'51'' 8 Oscar Camenzind (SVI/Lampre - Daikin) + 2'55'' 9 Niklas Axelsson (SVE/Deutsche Telekom) + 3'15'' 10 Georg Totschnig (AUT/Deutsche Telekom) + 3'36'' 14 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 3'59'' Come cartolina del Romandia vi lascio ad una bellissima immagine, due grandi ciclisti come Ullrich e Moreau si giocano la vittoria di tappa insieme al nostro Chacon! Tutti pronti per il Giro d'Italia? Io ho trovato un'accordo con Boifava che ora vi svelo, e anche se non come avrei voluto, ci sarò!
  15. Nient'affatto, le avrai via via che andrai avanti nella carriera!
  16. E ora che sono qui devo comunque dire qualcosa a tema Young Boys... Viva la Biga!
  17. Vichot è il mio pupillo della nazionale francese, giù le mani! (ma ste corse canadesi in tivu quanto in game non riescono proprio ad appassionarmi!)
  18. Io persevero e continuo a parteggiare per Van Garderen che è migliorato di anno in anno come il buon vecchio caro Ivan e lo scorso anno andava anche molto bene in salita (se non erro era secondo solo a Froome) e poi è stato sfortunato. Quest'anno tornerà inoltre ad esserci un po' di cronometro e ciò volge ancor più a suo favore. Certo che la situazione BMC è in un certo senso simile a quella che si vive in casa Astana tra Nibali e Aru. Ed io non credo proprio che Richie è già prescelto come capitano: anche guardando al pedigree a me da sempre più garanzie Van Garderen. Dunque, persevero e rilancio. Tejay top 5 sicura e con un po' di fortuna (cadute, incidenti, crisi, che un po' la stessa fortuna che servirebbe a Nibali) pure a podio!
  19. 01-05-2001 / Festa ma non per me Ho ricominciato a pedalare sul serio, ieri 200 chilometri in media soglia, oggi 150 ma con maggiore dislivello. I miei dati sono buoni, non ho perso molta potenza ma devo necessariamente perdere un paio di chili per aumentare i miei wattaggi in salita, specie perché ho passato un paio di pomeriggi nevrotici abbuffandomi di dolci per cercare di calmarmi dal nervoso d'aver perso il Giro d'Italia. E a proposito di Giro d'Italia comincia la marcia d'avvicinamento con il percorso classico che raggruppa tutti i ciclisti che vogliono ben figurare la corsa rosa, e che potrebbero dare altre indicazioni sui principali protagonisti, sebbene il Giro del Trentino solitamente sia il più affidabile. Sono dunque appena due le tappe d'avvicinamento rimaste prima della corsa rosa: la prima sono le due classiche toscane a fine aprile, la seconda è una corsa che lo scorso anno mi ha regalato dolcissimi ricordi (e vi invito a rileggere perchè temo che giornate così non torneranno a breve), il Giro di Romandia. Quest'anno il Giro di Romandia parte con un breve cronoprologo di appena 3,7 chilometri da Losanna. Praticamente assenti le tappe per velocisti ma anche gli scalatori puri troveranno poco pane per i loro denti, ci saranno invece molte tappe mosse pericolose e stressanti. Si incomincia dalla seconda, la Morges-La Chaux de Fonds di 182,5 Km con tre GPM della montagna, molti muri, di cui l'ultimo a 10 chilometri dal termine di 2 chilometri al 8%. Segue la Montbéliard-Moutier (148 Km) con un percorso più montuoso (sempre tre GPM ma due di 2° Categoria) ma l'ultima salita a 30 chilometri dovrebbe lasciare più spazio a passisti veloci. La quarta, La Neuveville - Charmey (157 Km) presenta il primo arrivo in salita, ma non è propriamente una tappa di montagna dato che c'è ben poca salita prima dell'arrivo e gli ultimi 3 chilometri sono appena al 5% di media. E' invece la Bulle - Sion di 185 Km la vera tappa di montagna di questo Romandia, con tre GPM di prima categoria lunghi e difficili, e due (Veysonnaz e St Martin) negli ultimi 50 chilometri di tappa, anche se l'arrivo dopo una lunga discesa e un paio di chilometri di pianura potrebbe scoraggiare gli attaccanti. Il giro di Romandia si conclude a Crans Montana con una cronometro di 16 chilometri non propriamente per specialisti puri data la presenza della salita di Aminona precisamente a metà percorso: sarà molto probabilmente decisiva per la vittoria finale. Prima del Romandia si sono però corse come detto due classiche: il Giro di Toscana, con il tradizionale arrivo ad Arezzo.e il GP Industria & Artigianato di Larciano. In entrambe le corse capitano è stato il nostro Filippo Simeoni, reduce dalla bella vittoria al Trentino. Purtroppo però nelle classiche è molto dura azzeccare la buona fuga ed è necessaria attenzione e buona gamba nel finale: Pippo si è ben comportato specialmente nel Giro di Toscana quando all'ultimo passaggio sul muro di Stoppe d'Arca era riuscito ad entrare nell'attacco buono insieme a Casagrande, Lanfranchi ed Aebersold; purtroppo però sono stati ripresi ad una manciata di chilometri dall'arrivo e non ha più avuto le gambe per una volata vincente. Da notare che in queste corse ha partecipato anche la Kelme con Escartin che dovrebbe essere il capitano al Giro, per "acclimatarsi" alle strade italiane, ma si è fatto vedere poco. Giro Ciclistico della Toscana 1 Giuliano Figueras (ITA/Panaria - Gaeme) 4h57'35'' 2 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 3 Andrea Ferrigato (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 4 Marco Velo (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 5 Maximilian Sciandri (GBR/Linda McCartney Racing Team) s.t. 6 Gabriele Missaglia (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 7 Filippo Simeoni (ITA/ Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 8 Piotr Wadecki (POL/Lampre - Daikin) s.t.) 9 Alessandro Bertolini (ITA/Alessio) s.t. 10 Niki Aebersold (SVI/Phonak) s.t. Gran Premio Industria & Artigianato di Larciano 1 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) 4h56'35'' 2 Mirko Celestino (ITA/Saeco - Valli & Valli) + 22'' 3 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) + 46'' 4 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 50'' 5 Massimiliano Lelli (ITA/Cofidis) s.t. 6 Niki Aebersold (SVI/Phonak) s.t. 7 Piotr Wadecki (POL/Lampre - Daikin) s.t. 8 Javier Otxoa Palacios (SPA/Kelme - Costa Blanca) s.t. 9 Romans Vainsteins (LAT/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 10 Giuliano Figueras (ITA/Panaria - Gaeme) s.t. 12 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t.
  20. Uno dei tanti venezuelani mandati al macello negli anni 2000 mai uscito di patria con però tante vittorie nel suo carriere, ha anche partecipato alle olimpiadi https://es.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Isidro_Chac%C3%B3n E come dissi nella presentazione della squadra... ..insomma un potenziale crac.. quando ho spulciato per dei corridori sudamericani potenzialmente forti in salita ho trovato lui e ho pensato che, se nella realtà ce l'aveva fatta Rujano, perchè non lui? Di venezuelani ne avevo inseriti un po' senza contratto nel db prima di iniziare la carriera in previsione di una nazionale venezuelana
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