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  1. 14-03-2001 / I conti tornano Dopo sei tappe di Tirreno-Adriatico che avevano regalato la fantastica impresa di Chiappucci (e la sua maglia verde), restava l'ultima passerella finale, classico arrivo per velocisti in cui il nostro treno formato da Ferrari, Palumbo e Traversoni aveva una nuova chance di mettersi in mostra, nonchè l'ultima prova generale, per molti, prima della Milano-Sanremo. E tanto era l'interesse ad arrivare in volata che l'avventura dei quattro fuggitivi di giornata, nonostante fosse arrivata sino al circuito di San Benedetto del Tronto, era già segnata in partenza. Ad otto chilometri dal termine tutte le migliori squadre avevano portato in testa i loro velocisti. Gli Amica Chips erano però un po' chiusi e sembravano soffrire l'alto ritmo e soprattutto il vento che stava condizionando la corsa, nel primo gruppo infatti c'erano solamente una sessantina di corridori. La volata era partita! La Deutsche Telekom sembrava essere riuscita a comporre un treno perfetto per Zabel, ma questa volta anche Baldato, che non aveva avuto sino a qui una Tirreno-Adriatico facile, era ben lanciato. Traversoni aveva deciso invece di unirsi al treno Deutsche insieme a Freire, non erano riusciti infatti gli atleti Amica Chips a comporre un treno efficace. Grazie al lavoro dei compagni Erik Zabel era passato immediatamente in testa, forse troppo presto, tallonato da Svorada. Baldato aveva ceduto immediatamente mentre Traversoni sembrava messo ottimamente pronto ad affiancare Oscarito. Volata iniziata molto presto!
  2. Non può andare sempre bene...e purtroppo la sensazione è che la maggior parte delle volte il gruppo lasci sadicamente fare per poi riprendermi con gusto agli ultimi chilometri!
  3. E in tutto ciò il basco dell'Euskaltel è riuscito sempre a rientrare! Si deciderà tutto in questi ultimi 5 chilometri, sull'ultimo muro. Il distacco dal gruppo di 3 minuti e 12 secondi dovrebbe davvero lasciarli liberi di giocarsi la vittoria ma non sono ammessi surplace! "Ragazzi sento le crepe alle gambe!" Doveva resistere Simeoni, resistere, ora che pure la fatica iniziava a farsi pesante, mancavano solamente 3500 metri, i più duri di tutta la tappa, e Fontanelli aveva nuovamente deciso di mettere alla prova il nostro Pippo. Ma Simeoni era riuscito ancora una volta a reagire e aveva messo la sua bici davanti a quella di Fontanelli nel tratto più duro. Questa volta non aveva davvero più e forse anche il rivale aveva esaurito le sue fonti di energia, mancavano 2 chilometri e mezzo! Era ormai una lotta tra moribondi, non ce la facevano davvero più. E ad un chilometro e mezzo dal traguardo l'incubo di una rimonta dal gruppo si stava per materializzare: sulla sinistra lontano, una sagoma di un uomo Lampre. E sulla cima del muro, ad un chilometro dal termine, l'incubo si era materializzato: con passo affannoso, ma più deciso della coppia al comando, un determinato Oscar Camenzind aveva superato Pippo e si stava avviando verso il traguardo! E Fabiano Fontanelli aveva trovato le forze per provare ad inseguire lo svizzero ma non abbastanza per superarlo! Oscar Camenzind aveva trovato così il riscatto nella tappa più dura dopo una Tirreno-Adriatico davvero grigia mentre Filippo Simeoni risucchiato dal gruppo non era riuscito neppure a trovare la gioia di un piazzamento. Ma chi aveva vinto la Tirreno-Adriatico? Salvo colpi di scena dell'ultima tappa la classifica generale era una questione di abbuoni, con nessuno che è riuscito a staccare nessun avversario diretto. Roberto Heras, lo spagnolo, aveva mantenuto la leadership, ironia della sorte, proprio su Francesco Casagrande che 12 mesi fa aveva occupato la stessa posizione finale. 6° Tappa: Teramo - Torricella Sicura Classifica Generale Provvisoria
  4. 13-03-2001 / Le discese ardite, e le risalite... La tappa più dura: 3500 metri di dislivello, poca pianura, la lunga salita del Ceppo (13 km) e poi la salita di Torricella Sicura da affrontare per ben 4 volte. Identica a quella dello scorso anno, la ricordo benissimo perchè l'affrontai con tanta ambizione ma presi una cotta micidiale. Qui si deciderà la Tirreno-Adriatico mentre per l'Amica Chips sarà una giornata interlocutoria per la passerella di domani dove Traversoni è nuovamente chiamato ad un onorevole piazzamento; per quest'oggi Boifava chiede di provarci, come fatto per tutte queste giornate ad andare in fuga, ma insomma sa anche lui che dopo la bella prova del Diablo di ieri che ha sigillato anche la maglia verde può anche andare bene così. Filippo Simeoni che su un arrivo del genere poteva anche farsi valere, essendo lontano in classifica era riuscito a muoversi da lontano, insieme al belga Dierckxsens a Fontanelli e lo spagnolo Aketxe. Anche questa giornata però si stava mettendo su degli ottimi binari: Simeoni, in gran forma era stato l'anima della fuga, staccato Diercksens aveva continuato poi con Fontanelli di comune accordo, con il basco più defilato, sino ad arrivare all'ingresso del circuito di Torricella Sicura con ben 12 minuti e mezzo di vantaggio, e mancavano "solo" 45 chilometri! Ma non bisognava deconcentrarsi, erano i più impegnativi con i 4 passaggi su una salita che presentava tratti al 13%, una salita spezzagamba di cui ancora oggi porto il ricordo, e pure Fontanelli non andava sottovalutato. Volendo fare i conti, avevamo un..25% di possibilità di vittoria. Mancavano meno di 20 chilometri, due passaggi sul muro e ancora sette minuti di circa da gestire. Si era chiaro che per l'Amica Chips c'era un'altra ghiotta possibilità di conquistare una tappa, una grossa occasione da non farsi sfuggire. Se ieri la vittoria era una questione di resistenza, quella di oggi di nervi, tattica e prontezza: Simeoni era molto bravo su questi percorsi, ma Fabiano Fontanelli lo era altrettanto, e poi non andava sottovalutato lo spagnolo Aketxe, ai più assolutamente sconosciuto ma che era stato a ruota praticamente tutto il giorno e si era intelligentemente risparmiato. E proprio su quel penultimo passaggio Fontanelli è il primo ad attaccare! Lo spagnolo va subito alla deriva, Simeoni invece rimane vigile: su queste pendenze è difficile prendere un grosso margine ma una lieve distrazione potrebbe essere irrecuperabile. I due si studiano e rallentano, tanto che lo spagnolo in cima al muro riesce persino a rientrare. Ma nella discesa, una nuova fucilata di Fontanelli! Simeoni reagisce ancora! Ma lo scatto del corridore della Mercatone Uno questa volta è davvero violento! E' uno scatto lunghissimo, e quando Pippo riesce a riprendere la sua ruota Fontanelli si rialza nuovamente su pedali! Non molla!
  5. Dal Valico di Capo Serra al traguardo mancavano 54 chilometri e Claudio poteva gestire ancora ben dieci minuti, il gruppo sembrava aver definitivamente rinunciato all'idea dell'inseguimento, era lui che non doveva assolutamente cedere! Da adesso ci sarebbe stato il punto più complicato del percorso, con 25 chilometri circa in falsopiano esposto alle raffiche di vento, ma poi, tantissima discesa per rifiatare. Ce la poteva fare, come nel 1992, al Sestriere! El Diablo era riuscito a mantenere un buon vantaggio sul gruppo dopo il lungo tratto di pianura, ma stava incominciando a sentirsi male. "Rallenta Claudio, hai ancora tanto vantaggio, rallenta" Era pure iniziato il tratto di discesa, ma la paura ora era che fosse ormai troppo tardi per pensare di risparmiarsi, El Diablo come sempre aveva dato tutto nella prima parte di corsa e ora non era più lucido. Ed inoltre tra lui e il gruppo c'era sempre Serpellini che da buon passista aveva ora recuperato terreno. Chiappucci era piegato sul manubrio, e il vantaggio col gruppo si era ridotto a 7 minuti. Anche Serpellini però doveva essere molto affaticato dato che dall'inizio della discesa non aveva più guadagnato! Era stanchissimo, ma poteva farcela, mancavano 10 chilometri! Questi ultimi 10 chilometri avrebbe probabilmente impiegato meno tempo a percorrerli a piedi, e del grande vantaggio accumulato era rimasto poco nulla. Chiappucci come nel Sestriere era partito da lontano e aveva sofferto una crisi. Ma che importa? Claudio Chiappucci aveva vinto! Si aveva vinto! a 38 anni e 14 giorni, dopo due anni di stop, a sei anni dall'ultima volta, qualcosa di staordinario, epico! Chiappucci è tornato! In ottica classifica generale invece, un gruppettino era uscito dal gruppo principale sulla salitella delle Mongie ed era stato Heras a precedere Francesco Casagrande, Rumsas e Tonkov, ma senza troppi secondi distacco. A questo punto, la tappa di domani sarebbe stata decisiva. 5° Tappa: Castel di Sangro - L'Aquila Classifica Generale Provvisoria
  6. 12-03-2001 / Chiappucci non si acchiappa! La tappa che porta a L'Aquila è probabilmente la prima che potrà smuovere la classifica: 3200 metri di dislivello e molte salite importanti, si sfiora il Gran Sasso salendo fino al Valico di Capo Serra e poi la picchiata all'Aquila per l'arrivo in centrocittà in un muro che sfiora il 10%. Sia Chiappucci che Simeoni cercheranno di scompigliare i piani dei big. Con l'interesse a difendere la maglia GPM, Chiappucci era partito subito all'attacco alla ricerca di ulteriori punti. Con lui un ciclista forte, Marco Serpellini. E nonostante la strenue resistenza di Serpellini, Chiappucci era transitato primo sul Colle della Croce e primo sul Passo Gori. I due avevano trovato un eccellente collaborazione, tanto che erano arrivati sino ai piedi della salita di Calascio con ancora 12 minuti di vantaggio, e mancavano 78 Km. Serpellini non era uno scalatore, ma Chiappucci si, avrebbe provato a staccarlo, e poi, sarebbe riuscito ad arrivare in solitaria all'Aquila? Com'era pronosticabile Chiappucci aveva staccato Serpellini e tagliato in testa anche il traguardo di Casciano, ma ciò che era meno preventivabile era il fatto che conservava ancora più di 11 minuti di vantaggio! A questo punto tutte le nostre speranze erano rivolte in lui dal momento che in gruppo, Filippo Simeoni il nostro compagno deputato alla classifica non se la passava affatto bene, troppo dura la salita. Ed infatti Pippo aveva ceduto, a pochi chilometri dallo scollinamento, insieme a gran parte dei compagni dell'Amica Chips, non restava più nessuno nel gruppo principale dei nostri. Forza El Diablo!
  7. Simeoni decide un po' bizzarramente di battezzare la ruota di Garzelli. "Se ieri è riuscito a piazzarsi nei dieci, a maggior ragione dovrebbe farcela oggi!" E difatti la Mapei tira forte, tira tanto, è una squadra forte e Freire è la davanti con Zabel e Vainsteins che secondo logica dovrebbero essere loro a giocarsi la volata, ma noi speriamo in flop. Mancano 10 km. Intanto la tappa si dimostra una caporetto, rimangono in 40 davanti e si stacca persino Dario Frigo, uno dei favoriti per la classifica generale. Dei nostri resiste il solo Simeoni, anche Traversoni ha dato bandiera bianca! La più atipica delle volate è lanciata! Davanti a tutti c'è un uomo Mapei pronto a lanciare Freire che sin'ora ha sempre battuto Erik Zabel. Alla ruota Perdiguero e Vainsteins. Simeoni continua a seguire come un'ombra Stefano Garzelli. Immediatamente Freire, Perdiguero e Vainsteins fanno il vuoto e ne Erik Zabel ne nesun altro (ne tantomeno Pippo) riescono a seguirli! Il vincitore uscirà tra uno di questi tre che potrebbero persino inserire dei secondi di distacco tra loro e il resto del gruppo! Una volata lunghissima ma è il leader, Romans Vainsteins a mettere ancora una volta il sigillo su questa Tirreno-Adriatico dopo la prima tappa! Era stata intelligente la scelta di Simeoni di seguire Stefano Garzelli che ha chiuso sesto ma purtroppo ha ceduto all'ultimo chilometro, non andando oltre la 34esima posizione. Su 35. Si, lo ricordavo un po' più veloce Simeoni. Nonostante le molte vittime illustri di questa tappa (solo in 35 hanno chiuso con il tempo del vincitore) la classifica rimane molto corta. Filippo Simeoni resta l'unico in classifica con il 13° tempo e proverà tenere ma la nuova leadership di Chiappucci nella classifica GPM impone che gli sia data la giusta copertura dalla squadra. La tappa di domani risulterà certamente molto più significativa per la classifica generale. 4° Tappa / Isernia - Luco dei Marsi Classifica Generale Provvisoria
  8. 11-03-2001 / Oppa El Diablo Style! Di questi tempi non leggo quasi più gli articoli di ciclismo sui giornali: mi ero abituato a disinteressarmene durante la sosta invernale per non trovare notizie scomode che mi potessero distrarre e avevo poi continuato a farlo, ma stamattina giunto nella sala colazione un po' prima degli altri e avendo trovato il quotidiano rosa poggiato su un tavolino mi son messo un po' a leggere cosa si dicesse di questa corsa. Oltre alla classica cronaca c'era un articolo che esprimeva abbastanza delusione per lo spettacolo mostrato sin'ora, lamentando una mancanza di grandi corridori, chiedendosi che fine aveva fatto Pantani (già, che fine aveva fatto? Sono ormai sei mesi che non lo si vede al via di una corsa e la sua squadra era un roccaforte in quanto a notizie sul pirata...neppure risulta iscritto alla prossima Sanremo), e giudicando la Tirreno-Adriatico sconfitta nel duello a distanza con la Parigi-Nizza. E' vero, forse la corsa sin'ora non era stata molto entusiasmante, forse lamentando anche una certa carenza di percorsi interessanti. Oggi però non è una tappa banale, prima dell'arrivo a Luco dei Marsi tutto pianeggiante, ci sono da affrontare diverse salite impegnative: Rionero Sannitico, Passo Godi e Passo Sirente. Lotteremo con tutte le nostre forze per portare Traversoni in volata, ma secondo me quest'oggi non sarà così facile. Ci si diverte. Due traguardi GPM di 2°, uno di 1°, dunque oggi è categorico riuscire ad inserirsi nella fuga di giornata. Lo dice Boifava, non io. Pronti, via e gli avversari si dimostrano subito molto battaglieri e determinati. E dove c'è battaglia chi volete che ci sia? Ma El Diablo naturalmente! E' lui a provare immediatamente ad infilarsi nella fuga di giornata. Un Chiappucci in fuga fa sempre paura al gruppo, che così si adopera immediatamente per ricucire il distacco. Ma insieme al Diablo arriva a dare man forte Simeoni! "Attaccare!" L'imperativo di Boifava rieccheggia nella radiolina come un diktat! El Diablo rilancia e continua da solo! Fino a che...il gruppo cede! Nessuno lo segue e sulla salita di Rionero arriva subito a guadagnare quattro minuti. Sarà una giornata in completa solitudine ma non credo che questa cosa lo spaventi molto, chi più di lui è abituato a queste azioni? Come il 1990 El Diablo macina chilometri su chilometri in totale solitudine, passa per primo sul Rionero Siannitico, quindi sul Passo Godi, al traguardo volante di Sulmona sul Passo Sirente, arriva a guadagnare sino a 10 minuti di vantaggio e dopo 167 chilometri di fuga totalmente solitaria, a soli 23 dal termine viene ripreso. E trova un gruppo totalmente rimaneggiato: sono in meno di 70, alcuni tra i migliori velocisti come Baldato e Svorata hanno ceduto sul Passo Sirente. Resiste invece SuperMario Traversoni, sempre nelle prime posizioni accompagnato da Simeoni, e anche Palumbo, così come però resistono benissimo anche Oscar Freire ed Erik Zabel, ora superfavoriti di tappa, senza dimenticare Martin Perdiguero splendido vincitore ieri e Romans Vainsteins, il leader attuale di classifica! Il nostro superMario capisce presto però di non averne assolutamente abbastanza per la volata finale. "E' già tanto se riesco a stare nel primo gruppo". La tappa rischia di essere molto, molto dura e la presenza nel gruppo di velocisti quali Freire e Vainsteins, di illudere. "E se ci provassi io?" dice Pippo Simeoni? Certo che Simeoni è l'ultimo che ci aspetteremmo fare la volata, ma di birra in corpo ancora ne ha. E mancando purtroppo il caro Ruslan non abbiamo altre alternative. Fidiamoci di Pippo, un piazzamento può bastare!
  9. 10-03-2001 / Volata che fai, contrattempo che trovi La seconda tappa ideale per il nostro SuperMario Traversoni era quella che portava da Torre Annunziata ad Isernia; era infatti una tappa da volata scontata ma bisognava fare attenzione alla salita che terminava ad una quindicina di chilometri dal termine, non classificata, non da pendenze impossibili, ma lunga. Dopo tanti (ma davvero tanti) tentativi d'attacco, quattro uomini erano riusciti ad uscire dal gruppo solamente a 100 chilometri dal termine, senza mai prendere grande vantaggio. Ciò aveva causato grande stress in gruppo e anche stancato le gambe. Traversoni già sulla salita di Durazzano posta nella prima parte di corsa aveva sentito le gambe pesanti e non era un bel segnale, c'era da sperare che avrebbe recuperato fiato prima del termine ma si stava per affrontare la più impegnativa salita di San Lorenzo Maggiore. Fortunatamente però la salita era stata affrontata ad un ritmo costante dalla Mapei - Quickstep che comandava la corsa in nome del proprio capitano e leader della corsa Oscar Freire. E a 25 dal termine come già era accaduto era stata la Lampre a portarsi in testa, accorciando il distacco ad un minuto e quaranta. Ferrari, Palumbo e Traversoni e tutta la squadra era pronta per affrontare la volata finale, questa volta a gruppo totalmente compatto: nessun velocista di rilievo era infatti rimasto sin'ora attardato ma c'era ancora da affrontare "quella" salita di cui vi parlavo. A 13 dal termine tutti i fuggitivi erano riassorbiti e c'era Chiappucci in testa, ma non il nostro treno! Diego Ferrari infatti aveva perso posizioni durante la salita, penalizzando sia Palumbo che Traversoni! Avevamo 13 chilometri per recuperare terreno! La Deutsche Telekom aveva percorso gli ultimi 500 metri di salita a tutta e poi si era gettata a capofitto in discesa, tutto per favorire il loro capitano EriK Zabel che certamente velocista puro non è e cercava la prima vittoria in questa Tirreno, così sia che Ferrari e Palumbo non erano riusciti a reggere il ritmo dei primi. Traversoni invece, che un po' di fiato ne aveva ancora, stava cercando di recuperare posizioni su posizioni grazie a Simeoni: certo però che la volata non si avvicinava con i migliori auspici. Ma grazie ad uno straordinario lavoro di Simeoni, superMario Traversoni era riuscito a riportarsi sui primi a 5 chilometri dal termine! Avrebbe però arrangiarsi da solo, nè Palumbo nè Ferrari sarebbero stati in grado di aiutarlo! Con un grande scatto aveva battezzato la ruota di Freire che era pronto ad essere guidato da Tonkov e Tafi. Appaiato sulla destra Svorada con la sua maglia di campione ceco. Poco più indietro in posizione centrale il trenO Deutsche Telekom che puntava tutto su Erik Zabel. La volata era lanciata ma Traversoni era rimasto chiuso da una confusione di corridori, e la curva a gomito a 500 metri dal traguardo non aiutava di certo a fare ordine, sarebbe stata una volata pericolosissima! E ad uscire per primo da quella curva era stato sorprendentemente lo spagnolo Miguel Angel Martin Perdiguero, che era persino riuscito a mettere qualche metro fra lui e il resto del gruppo! E Traversoni si era adoperato in una grintosissima rimonta riuscendo a risalire sino alla 6° piazza, mentre Martin Perdiguero era rimasto imprendibile per chiunque agguantando un'altra vittoria prestigiosa! Ma la curva a gomito aveva causato davvero uno sprint atipico: 3° Bettini, 7° Garzelli e 10° Casagrande ne erano i più chiari esempi! E per il gioco dei piazzamenti la maglia era ancora una volta passata dalle spalle di Oscar Freire a quelle di Romans Vainsteins.
  10. Simeoni e Diercksens, spalla a spalla per portare alla vittoria i propri capitani! Restava più indietro il treno Mapei e nessuna traccia per ora di Fassa Bortolo. Era poi pronto Diego Ferrari! Stava tutto funzionando alla perfezione e il treno Amica Chips aveva persino preso un po' di margine! Ma al momento di Palumbo le cose non erano andate come dovevano! Giuseppe non era riuscito a tenere alta la velocità e Alessandro Petacchi si era infilato tra lui e Traversoni: nel mentre Robert Hunter della Lampre stava riportando in alto sulla sinistra Jan Svorada così come la Mapei per Freire in maglia rossa! Il rallentamento subito nel cambio tra Ferrari e Palumbo era stato fatale! Sia Freire che Svorada avevano già superato nettamente i nostri uomini agli 800 metri e Ivan Quaranta aveva pure battezzato la ruota di Traversoni. Le qualità di SuperMario Trave si erano fatte vedere agli ultimi 500 metri quando aveva saltato uno, due, tre uomini! Ma sia Svorada che Freire erano ormai imprendibili, e il primo aveva avuto la meglio! Terzo per il Trave e non era affatto male per come erano poi andate le cose! C'erano giusto da sistemare alcuni particolari e magari rifarsi già dalla tappa di domani, Erik Zabel permettendo. In classifica cambia il leader che per il gioco degli abbuoni diventa Oscar Freire. Se il ritardo di Zabel dal quale non ci aspettavamo però facesse classifica non preoccupa, ben di più è quello di Oscar Camenzind, inguaiato da un guaio meccanico negli ultimi chilometri e giunto al traguardo con 7 minuti e mezzo di ritardo. Tutto ciò volta a favore di Chiappucci che può pensare di fare una buona classifica. 2° Tappa: Sorrento - Aversa
  11. 09-03-2001 / La volata imperfetta Ammetto che la voglia di indossare un numero dietro la schiena per la prima volta in questa stagione si sta iniziando a far sentire prepotentemente, però altrettanto devo ammettere che questa Tirreno-Adriatico non mi invoglierebbe particolarmente a partecipare. L'assenza della Rabobank toglie un bel po' di peso specifico alla corsa, perchè la squadra olandese del campione uscente è particolarmente attrezzata per queste corse e poi il percorso mi lascia perplesso: niente cronometro ma neppure nessuna tappa vera in salita, e molte tappe dalla volata scontata chiaramente disegnate per attirare i migliori velocisti del mondo in preparazione della Sanremo. E da questo punto di vista la tattica è stata quasi quella giusta: manca il solo McEwen che ha preferito la Parigi-Nizza ed è solo questione di sfortuna l'assenza di Cipollini. L'Amica Chips quest'anno però è veramente forte anche in volata grazie a Mario Traversoni. La seconda tappa, da Sorrento ad Aversa era l'occasione buona per vedere finalmente all'opera il nostro SuperMario. Non potendo essere difesa la maglia di Palumbo (troppo prezioso per la volata finale) era stato Zaina il primo a partire e spendersi all'attacco. Presto Zaina era stato raggiunto da altri tre corridori: Ballan (Mobilvetta) Corvers (CSC) e Vergnani (Cantine Tollo) Nonostante ciò era comunque riuscito a tagliare in testa il traguardo GPM di 1° categoria di Santa Cristina; la maglia verde di Palombo, nonostante fosse alquanto utopistico pensare di mantenerla sino a fine corsa, era salva. A 50 km dal termine, Zaina, in compagnia di Ballan e Vergnani, conservava ancora 2 minuti dal gruppo. E a dimostrazione di quanto di buono aveva fatto nella prima parte di corsa, che non era affatto facile, era il fatto che il gruppo principale si era ridotto ad un centinaio di elementi da cui non faceva il campione del mondo, Erik Zabel! Chiaro che la forma del tedesco non è per niente eccezionale, l'essere stato battutto ieri in volata poteva essere un episodio, quello di oggi no. E se pensiamo che fra nove giorni si corre una certa Milano-Sanremo... A 15 dal termine però l'avventura di Zaina era definitivamente terminata. Restava davanti un giovane e combattivo Alessandro Ballan, che aveva dato dimostrazione di trovarsi a suo agio su questo terreno e manteneva ancora un minuto abbondante! L'azione di Alessandro Ballan era terminata agli 11 dal termine! Entravano in gioco così i velocisti, per un terreno di gioco perfetto: carreggiata molto larga, fondo stradale perfetto e senza il protagonista più atteso ovvero Zabel! Era l'occasione perfetta per testare davvero ad alti livelli il nostro treno: c'era Simeoni a tenere alta l'andatura alternandosi con Malberti, quindi Diego Ferrari a fungere da pesce pilota per Giuseppe Palumbo, ultimo vagone con il compito di lasciare al riparo il nostro SuperMario e lanciarlo all'ultimo chilometro!
  12. Maledetto Football Manager tentatore! E' per questo che ancora non l'ho preso
  13. Incominciamo a crederci per davvero! El Diablo Chiappucci si trova a meno di due chilometri dal termine! Ha ancora 15 secondi di vantaggio sul gruppo, sta per concretizzarsi una grandissima azione! "Dai Claudio, vai vai" Claudio Chiappucci è all'ultimo chilometro! 500 metri! Il gruppo è lì lanciatissimo in volata e c'è Giuseppe Palumbo in testa che dopo essere stato in fuga in tutto il giorno ha partecipato alla volata di gruppo! Ma Claudio Chiappucci ce la fa!!! Esulta El Diablo! Incredibile! E' un grande campione, è quello che mancava alla nostra squadra per essere una grande squadra. E' proprio vero che ciò che fa la differenza tra un corridore normale e un fuoriclasse non sono le qualità fisiche, ma la testa e la capacità di essere scaltri e concentrati e lui è scattato nel momento più opportuno! ...ma attenzione!!!!!!!!!!!!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che cosaaa faaaaaaaaaaaaa Claudioooooooo!!!!!! Incredulo El Diablo! I-N-C-R-E-D-U-L-O! Si è fatto completamente fregare da Romans Vainsteins! Ed è fuori dal podio battuto anche da Oscar Freire e Paolo Bettini! Qualcosa di assolutamente incredibile! Un episodio che fa tornare alla mente la Coppa Placci del 1992 quando El Diablo, insieme a Cassani fu beffato da ritorno all'ultimo di Bruynell, ma in questo caso ancora più grave perchè Claudio ha fatto tutto da solo! Ci si consola con la maglia verde di Palumbo, come 12 mesi fa indossata da Kurt-Asle Arvesen. Finita la tappa, siamo scesi tutti dall'ammiraglia pronti per ricevere i corridori ma Boifava no, incredulo è rimasto in silenzio. Penso che pure lui che di anni di carriera ne ha fatti tanti non ha mai visto nulla di simile! E anche Chiappucci, a 38 anni, s'è fatto fregare come un pivello! 1° Tappa: Sorrento - Sorrento
  14. In realtà l'azione di Frigo e Tonkov era stata meno travolgente di quanto si poteva pensare. Ripresi gli altri fuggitivi, Palombo non aveva invece mollato, rimanendo da solo davanti! A 17 km dal traguardo con una dozzina di secondi. Giusè stava facendo il leone, ma bisognava pensare che era pressochè impossibile che durasse sino al traguardo! Gli altri Amica Chips erano però posizionati molto bene: Simeoni era nelle prime posizioni affaticato coperto da Zaina, Chiappucci solo un po' più indietro. Ed infatti, a -15 Palombo era ripreso. "Grande Giusè, bella giornata!" Ultimo passaggio al Picco Sant'Angelo, e il gruppo stranamente compatto. Manca forse in gruppo un fuoriclasse, uno come Virenque che lo scorso anno su queste rampe se ne andò in solitaria vincendo. Può esserci una volata di gruppo di una settantina di corridori, tra cui molti velocisti, affaticati certo ma sono presenti ancora Freire e Zabel... E Palombo! Si, Palombo! Boifava rimescola le carte, Palombo non è ancora al gancio e da qui è tutta discesa e allora Simeoni può tirare la volata al Giuse! Succede invece ancora un colpo di scena! Chiappucci non può stare fermo, non può rimanere passivo! Attacca in discesa ma Guerini, Shefer, Perdiguero, Aitor Osa, De Paoli non sembra che lo lascino andare! El Diablo sorprende anche Boifava ma diversamente da quanto sarebbe forse capitato a me e a qualunque altro in squadra se avessimo osato prendere l'iniziativa questa volta Davide resta in silenzio! Boifava conosce Chiappucci meglio di chiunque altro, sa che può fidarsi e comunque ciò non distoglie la squadra dal compito principale, ovvero portare Palombo in volata. Ed El Diablo ha guadagnato qualche secondo di margine sul gruppo! 6 km al traguardo!
  15. 08-03-2001 / l'eccitante atmosfera della corsa Un abbraccio fraterno con Boifava, il saluto con tutti gli altri compagni di squadra e le congratulazioni di Chiappucci (si, avete letto bene, le SUE congratulazioni a me!) e poi diritto dentro l'ammiraglia per non rubare loro troppo tempo e concentrazione. Questo è il riassunto della mattinata a Sorrento e dopo tanti giorni di isolamento ritrovare compagni, avversari e respirare quest'aria di corsa è stato rigenerante! Era da molto che non rivedevo Boifava poichè tutti gli ultimi contatti erano avvenuti solo telefonicamente, ma non era cambiato affatto, il solito lupo di mare, anzi, di guida. Messosi al volante si era immediatamente messo a strimpellare alla radiolina sin dai primi chilometri, com'era suo solito, per motivare e tenere le redini della squadra. Qui alla Tirreno-Adriatico erano presenti per la prima volta i due gruppi di questo primo scorcio di stagione, quello capitanato da Chiappucci e quello di Traversoni ed entrambi dovevano portare risultati, anche Simeoni in realtà aveva un grosso compito e la tappa di oggi era una di quelle adatte a lui, che era la tappa di Sorrento, la medesima dello scorso anno che mi aveva visto al via e che avevo concluso in 38° piazza. Boifava ci teneva come sempre che la squadra si potesse mostrare aggressiva, come era ormai nella nostra indole. E così, pronti via e Palumbo scatta. E' seguito prima da Laddomada poi da Padrnos e Marzoli. Palombo taglia però in solitaria il primo traguardo GPM della salita dell'Angelo, va forte e non riescono a raggiungerlo. Solo successivamente viene raggiunto da Romano (Panaria - Gaeme) e Laddomada (Amore & Vita) e Marzoli (Cantina Tollo) che avevano precedentemente tentato il ricongiungimento. La fuga è abbastanza nutrira per durare, così Boifava decide di seguire direttamente questo gruppo con l'ammiraglia: arrivano ad avere 5 minuti di vantaggio a metà tappa. Vede Boifava da vicino è veramente uno spasso" "Dai Palumbo! Dai Palumbo, muovi quelle gambe, vai agile, vai, ce la puoi fare" Era fin troppo ottimista, ma comunque si apprestava a percorrere gli ultimi 31 chilometri con 2 minuti e 12 secondi di vantaggio. Vini Caldirola e Lampre per Casagrande e Camenzind cominciano però a tirare con molta più efficacia e il vantaggio cala vistosamente. E quando Dario Frigo scatta a 20 Km dal termine, con Tonkov a ruota, capiamo che la corsa di Palombo è giunta al suo epilogo. Mi ero reso utile anche io, cercando di informarmi sulle condizioni di forma di Simeoni e Chiappucci: erano nel primo gruppo, mentre Mario Traversoni si era purtroppo staccato al penultimo passaggio sul Picco.
  16. 2000 Results Past Winners Starting List 35th Tirreno Adriatico - H.C. Italy, March 8-14, 2001 E' la Tirreno-Adriatico n.35 quella che parte domani da Sorrento con un lotto di partenti sicuramente più lussuoso della concomitante Parigi-Nizza, con gli iridati Zabel, Freire, Camenzind, con Francesco Casagrande che vuole fare classifica, con Bettini che accusa un attacco febbrile e che spera di non pagare troppo nei primi giorni, con due o tre giovani che vogliono farsi vedere a tutti i costi: Figueras, Pellizotti e Paolini, e un vecchietto terribile che torna con tanta voglia di vincere come Claudio Chiappucci. Il resto lo farà quel clima speciale che si respira in questa corsa, sospesa fra i rigori invernali e l' eccitante profumo della primavera. Così commenta il percorso il direttore Carmine Castellano: «Sulla base dell' esperienza dello scorso anno non abbiamo voluto fare grossi stravolgimenti: il cambiamento più grande è l'assenza di cronometro che dava agli gli specialisti troppo vantaggio e l'aggiunta di una tappa mossa. Ci sarà più equilibrio e il tracciato è più nervoso, quindi ci attendiamo una gara più combattuta». - Viene valorizzata una caratteristica "storica" della corsa: gli arrivi in cima ai celebri strappetti: all'arrivo di Torricella Sicura si aggiunge infatti quello dell'Aquila, per una corsa che si giocherà sul filo dei secondi, finali del genere possono cambiare continuamente la classifica». - Staffetta nobile della Sanremo o corsa che deve vivere di luce propria: la "Tirreno" ha oscillato spesso tra questi due estremi... «E' naturale che la Tirreno-Adriatico si svolga in funzione della Sanremo, ma nessun corridore rinuncerebbe a vincerla pensando alla Classicissima. Lo stesso Zabel, che ha vinto 3 delle ultime 4 Sanremo, si è impegnato per vincere tappe della "Tirreno" e anche di quelle non proprio piatte. Mi sembra che oggi la corsa abbia raggiunto un buon equilibrio tra le esigenze proprie e quelle della Sanremo. Vincere una Tirreno-Adriatico, la più prestigiosa tra le "hors classe" per la sua partecipazione, fa gola a molti». - Soddisfatto del cast? C' è qualche assente che avrebbe voluto al via? «Il campo dei partenti è eccezionale, non ho nulla da rimpiangere. I corridori che non ci sono, non avrebbero fatto la corsa: è una dimostrazione del valore della "Tirreno", dove non puoi venire per allenarti. Un unico rimpianto riguarda l'assenza di un grande velocista come Cipollini, ma purtroppo, essendo infortunato e un'assenza che pesa al tutto il modo ciclistico" The Stages Stage 1 - 8 March: Sorrento - Sorrento 128.4 Km Stage 2 - 9 March: Sorrento - Aversa 189 Km Stage 3 - 10 March: Torre Annunziata - Isernia 184.2 Km Stage 4 - 11 March: Isernia - Luco de Marsi: 200.1 Km Stage 5 - 12 March: Castel di Sangro - L'Aquila 196.3 Km Stage 6 - 13 March: Teramo - Torricella Sicula 162.8 Km Stage 7 - 14 March: San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto 161 Km Starting List DEUTSCHE TELEKOM 1. E.Zabel 5. G.Guerini MAPEI 11 P.Bettini 12 O.Freire 13 S.Garzelli 17 A.Tafi 18 P.Tonkov LAMPRE 21 J.Svorada 22 F.Ballerini 24 O.Camenzind FASSA BORTOLO 31 F.Baldato 32 W.Belli 34 D.Frigo 38 R.Rumsas VINI CALDIROLA 41 R.Vainsteins 44 F.Casagrande MOBILVETTA 51 I.Quaranta KELME 61 R.Heras SAECO 71 D.Pieri 72 M.Celestino 75 I.Gotti LIQUIGAS 81 S.Honcahr VITALICIO SEGUROS 91. M.Martin Perdiguero BANESTO 101 U.Osa 105 L.Piepoli 107 A.Zulle CSC 111 J.Piil 115 P.Luttenberger ALESSIO 121 E.Leoni 128 M.Strazzer EUSKALTEL 131 U.Etxebarria MERCATONE UNO 141 M.Velo AMICA CHIPS - CICLI BATTAGLIN 151 F.Simeoni 152 C.Chiappucci 153 D.Ferrari 154 D.Galli 155 F.Malberti 156 G.Palombo 157 M.Traversoni 158 E.Zaina AMORE & VITA 161 A.Shefer PANARIA - GAEME 171 G.Figueras NECTAR 181 C.Contreras ALEXIA 191 A.Elli CANTINA TOLLO 201 M.Di Biase 205 R.Massi PHONAK 211 L.Zumsteg Past Winners 1994 1. Giorgio Furlan (ITA) 1995 1. Stefano Colage (ITA) 1996 1. Francesco Casagrande (ITA) 1997 1. Roberto Petito (ITA) 1998 1. Rolf Jaermann (SWI) 1999 1. Michele Bartoli (ITA) 2000 1. Erik Dekker (NED) 2. Francesco Casagrande (ITA) 3. Igor Gonzalez de Galdeano (ESP)
  17. Con queste prestazioni così avvincenti (e anche vincenti, tra le migliori avute nelle tre stagioni dell'Amica Chips) c'erano tutte le condizioni per un altrettanto ottimo mese di marzo. Un marzo concentrato questa volta tutto in Italia, a cominciare dalle classiche del Sud, il Trofeo Pantalica, quella corsa in cui Caucchioli perse in volata e che mi vide in corsa e il Giro di Siracusa. Questa volta, al Pantalica, c'erano in corsa pronti per fare risultato sia Pippo Simeoni, sia sopratutto Chiappucci che aveva fatto già vedere di avere ormai recuperato lo smalto perso negli anni di stop nelle precedenti gare. E anche in Sicilia El Diablo non aveva deluso. Nella salita finale verso Sortino era rimasto nel gruppo buono senza subire la supremazia numerica dei Mapei e aveva concluso 6°, ovvero il quarto piazzamento nei primi dieci nelle prime cinque corse stagionali! A sorprendere tutti era stato finalmente Danilo Di Luca! Si! Proprio lui, dopo tonnellate di piazzamenti, occasioni perse, delusioni dettate dall'enorme pressione del passaggio al professionismo da predestinato, aveva vinto la prima corsa della sua carriera, a 25 anni, 2 mesi e 2 giorni. Trofeo Pantalica 1 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) 4h28'16'' 2 Gianni Faresin (ITA/Liquigas - Pata) s.t. 3 Andrea Tafi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 4 Paolo Lanfranchi (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 5 Luca Mazzanti (ITA/Fassa Bortolo) s.t. 6 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 7 Serhij Honchar (UKR/Liquigas - Pata) s.t. 8 Oscar Mason (ITA/Mercatone Uno - Albacom) s.t. 9 Paolo Bettini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 10 Sergio Barbero (ITA/Lampre - Daikin) s.t. Il Giro di Siracusa, serve neanche che ve lo ricordi, era terreno di caccia di Giuseppe Palumbo, siracusano doc e motivato a fare meglio del terzo posto dello scorso anno,e quindi Mario Traversoni questa volta si è messo a disposizione di Giuseppe. Risultato però non è stato molto entusiasmante. Dopo una lunga rincorsa al vincitore della scorsa stagione, Denis Zanette, terminata ad una manciata di chilometri dall'arrivo, la volata è stata dominata da Fabio Baldato, davvero in gran spolvero in questo inizio stagione dopo la vittoria al Giro di Campania, mentre Giuse non è andato oltre all'ottava piazza. Giro di Siracusa 1 Fabio Baldato (ITA/Fassa Bortolo) 3h59'00'' 2 Michel Van Haecke (BEL/Landbouwkredit - Colnago) s.t. 3 Ivan Quaranta (ITA/Mobilvetta - Rossin) s.t. 4 Massimo Strazzer (ITA/Alessio) s.t. 5 Stefano Zanini (ITA/Mapei - Quick Step) s.t. 6 Ludo Dierckxsens (BEL/Lampre - Daikin) s.t. 7 Maximilian Sciandri (GBR/Linda McCartney Racing Team) s.t. 8 Giuseppe Palumbo (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t. 9 Biagio Conte (ITA/Saeco - Valli & Valli) s.t. 10 Andrej Hauptman (SLO/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. Era dunque arrivato l'8 marzo, l'inizio di una nuova edizione della Tirreno - Adriatico, ed io, avevo deciso di uscire dall'isolamento e accompagnare la squadra proprio in questa avventura...
  18. Stylus

    Problema Forum

    Oltre ai problemi di reload del forum (che non si aggiorna automaticamente sul mio browser, chrome, ma ogni volta che visito un thread devo fare manualmente) non riesco a cambiare l'immagine del profilo. Il messaggio di errore è "Impostazione nuova foto fallita"
  19. "Luke Rowe? Ma chi cazzo è?" Che posso farmi abbonare i 70 punti di Drucker al fantaciclismo?
  20. Buon anno gente! Allora, che dite del mio Giro d'Irlanda, qual'è la vostra tappa preferita?
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