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  1. In vista dell'evento di domani che dovrebbe far trapelare qualche novità, la Cyanide ha rilasciato un comunicato stamattina che riguarda una novità aggiunta nel gioco console e l'ho tradotto. [Tour de France 2016 - PS4 & Xbox One] Modalità "My Tour" La stagione 2016 vedrà un nuovo sistema di gioco: la modalità "My TOur". Questa modalità (giocabile in single, in cooperative, o da avversari) dà l'opportunità di creare la tua corsa personalizzata. Scegli tra 62 tappe per creare la corsa che vuoi. Se vuoi creare un campionato per sprinters, scegli 5 tappe piane e inizia la competizione! O, se vuoi testare i tuoi scalatori, puoi restringere la tua scelta alle tappe di montagna. Tour de France Season 2016 si caratterizza di 22 tappe piatte (inclusa 1 con settori in pavé), 11 tappe vallonate, 22 tappe di montagne e 7 cronometro (incluse 2 a squadre). L'unico limite è il massimo di 21 tappe per corsa, come in un Grand Tour. In Tour de France Puoi "rubare" qualcosa da tutte le tappe per creare la tua competizione personalizzata; i Criteriums, i Trittici, il Tour e il Circuito degli Scalatori. La modalità "My Tour" contiene 4 livelli di difficoltà: -Facile: competi contro ciclisti di secondo piano -Medio: competi contro outsiders o luogotenenti -Esperto: competi contro il meglio del ciclismo mondiale -Leggenda: competi contro un team di leggende Inoltre sei inoltre libero di scegliere una squadra composta di ciclisti di secondo piano per bilanciare la competizione. Tutte le tappe e i livelli di difficoltà non saranno disponibili dall'inizio. Devi guadagnare esperienza dalle corse nelle quali competi per sbloccarle tutte. Guadagnerai esperienza dal correre tappe nella modalità Tour e My Tour. Se vinci una tappa, raddoppi l'esperienza guadagnata in quella tappa. Alla fine della corsa, se hai completato la missione assegnata dal gioco (es. "Vinci la classifica generale") il totale dell'esperienza guadagnata durante la corsa viene raddoppiata. I livelli di difficoltà più alti sono inoltre maggiormente proficui. Dunque, la nuova modalità di gioco "My Tour" consegna una libertà mai vista prima in Le Tour de France ed incrementa la longevità permettendoti di prendere parte ad una moltitudine di corse uniche! Tour de France - Season 2016 sarà disponibile su PS4 & Xbox One a Giugno. _____________________ Per noi pcisti niente di trascendentale dato che peraltro qualcosa di simile era possibile nei vecchi pcm (e non so nei nuoi visto che sono fermo al 13). Raccapricciante il fatto che abbiano fatto un comunicato a 2 giorni da giugno scrivendo come generica data di uscita "Giugno".
  2. Ed incomincia a prendere forma dopo tre prove la classifica di Coppa del Mondo con Tchmil che ritorna a vestire la maglia arcobaleno 12 mesi dopo averla persa per la caduta alla Parigi-Roubaix e con un bel bottino di punti da difendere per le imminenti classiche delle Ardenne. E sempre in previsione di queste hanno già un bel bottino di vantaggio Bettini e Rebellin
  3. Curiosità! Ha debuttato un appena ventenne Fabian Cancellara in maglia Fassa Bortolo! 59° a 17'29'' dal vincitore Tchmil...mica male!
  4. Purtroppo penso che sia vero, anche se in generale tutti gli organizzatori hanno perso molto potere rispetto al pre-World Tour. Per esempio non sopporto assolutamente la dipartita di Greipel e Kittel passata sottosilenzio, e il secondo è recidivo: il Tour 16 anni fa si comportava in modo decisamente diverso (vedi Cipollini). Non credo però sia una questione R.C.S. o A.S.O. in particolare è Mauro Vegni che è tanto bravo a tracciare (si, ma se poi mozza le sue tappe allora si tira la zappa sui piedi!) quanto con troppo poco carattere. E' troppo amico dei corridori, anche in nome della sua lunga esperienza sul campo. Bravissimo a relazionarsi con i ciclisti, fin troppo, ci vorrebbe una figura che abbia più la camicia e il pugno di ferro, per prendere decisioni che possono risultare impopolari per la corsa ma a lungo andare meno controproducenti: dando retta ai corridori e cominciando a cancellare tappe al minimo problema ha dato vita ad un domino ora difficilmente risollevabile. Che poi stavo pensando...noi parliamo parliamo sparando merda sulla direzione di corsa per ogni minima modifica dovuta al meteo, ma se non sbaglio quest'anno è entrato in campo questo protocollo che non ho ancora capito bene chiamato "Protocollo Meteo Estremo" e bisognerebbe magari prenderlo in mano per capire che dice (anche se le squadre sono abilissime poi a firmare e stracciare protocolli, accordi, convenzioni secondo il loro tornaconto)
  5. Vegni dopo la Val Martello è terrorizzato dalla pioggia. Per una volta mi trovo d'accordo con Emme: se è corsa, corsa sia sino all'ultimo km, senza neutralizzazioni, perché semmai son proprio i ciclisti che penserebbero a "neutralizzare" la corsa, trasformandola in passerella sino all'ultimo giro, e d'altronde come dimostrato per gli ultimi anni, i ciclisti non si fanno certo scrupoli nel pecorare quando non han voglia di correre rischi (vedi la tappa del Galibier) e ad alzare la voce se solo hanno la sensazione che la corsa possa essere minimamente pericoloso (salvo rimanere misteriosamente zitti dopo che è ormai palese che le moto al seguito al Giro stanno scambiando le corse in bici per gran premi di motogp). Il tutto è poi ancora meno giustificato dal fatto d'aver proposto un circuito finale molto interessante che si prestava a tutto meno che ad una passerella, pare che neanche Vegni si sia accorto d'averlo fatto così duro.
  6. 08-04-2001 / La fine dei sogni Sono passati cinque giorni e mentre il Giro dei Paesi Baschi sta volgendo al termine ho trovato forza e coraggio di riprendere in mano la penna per comunicarvi la mia prima buona notizia: domani tornerò a casa e lascerò San Sebastian. Farò una visita in una clinica a Monza e si vedrà se potrò passare i prossimi venti giorni sul divano di casa mia o su un nuovo letto di ospedale in Italia prima di poter salire su una bici e riprendere lentamente la mia preparazione verso...non so ancora cosa. Già, perché se avete fatto sommariamente il calcolo del calvario che mi attenderà arriverete ad un totale di circa due mesi, il minimo tempo indispensabile per poter recuperare completamente dalla rottura della clavicola, infortunio che mi ha costretto fermo ad un letto di ospedale e soprattutto mi costringe a saltare la corsa per la quale lotto e mi alleno dal primo giorno in cui sono salito su un sellino: il Giro d'Italia. Indescrivibile raccontarvi quanto male ci sono stato. Mercoledì in un momento di isterismo avrei voluto scappare dalla mia degenza, inforcare una bici e scappare! Il destino santo cielo quanto è beffardo! E' stato un inverno più lungo del solito e consigliato dai preparatori della squadra avevo aspettato sino a questa settimana per debuttare. E poi due giorni e bam! Caduta ed infortunio alla clavicola, che è una parte di cristallo per chi va in bici, basta un niente per frantumarla e con esso frantumare progetti e speranze. E ora? Ora non so, Boifava è stato gentile a venirmi a trovare anche ieri sera, nonostante la tappa fosse finita a quasi 200 chilometri da qui, e mi ha detto di non pensare a squadra, corse che troveranno un modo per dare comunque un senso al prossimo Giro d'Italia. Peccato che debba ora trovare io ora un senso nella mia stagione, ringraziando pure mamma e Micaela che sono venuti qui con me per questo maledetto weekend. Nonostante avessi un televisore in camera che ha trasmesso la corsa non l'avevo mai accesa sino ad oggi quando non ho potuto fare a meno di dare un occhio al risultato finale. Era stata grande Italia, con Francesco Casagrande che aveva cominciato vincendo proprio la tappa della mia caduta davanti a Simoni e concluso la corsa al primo posto grazie ad un ottima ultima tappa a cronometro chiusa a soli 30 secondi da Lance Armstrong. L'Amica Chips invece sia era purtroppo trovarta scoperta dalla mia caduta, quando già tutti i miei compagni erano fuori classifica, e così il solo Marco Gili aveva trovato la fuga buona, alla quinta tappa, ma era stato poi staccato sull'ultima asperità giungendo terzo. 2° Tappa / Zumarraga - Leikunberri 1 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) 4h03'48'' 2 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 3 Andrea Tonti (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 4 Laurent Jalabert (FRA/Team CSC-Tiscali) + 40'' 5 Lance Armstrong (USA/US Postal) s.t. 3° Tappa / Villatuerta - Zuia-Murgia 1 Laurent Jalabert (FRA/Team CSC-Tiscali) 4h32'15'' 2 Davide Rebellin (ITA/Liquigas - Pata) + 1'46'' 3 Maarten Den Bakker (NED/Rabobank) s.t. 4 Frank Vandenbroucke (BEL/Cofidis) s.t. 5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) s.t. 4° Tappa / Murgia Zuia - Eibar (Arrate) 1 John Odriozola Mugarza (SPA/Banesto) 4h29'59'' 2 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 49'' 3 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) s.t. 4 Christophe Moreau (FRA/Festina - Lotus) + 1'58'' 5 Laurent Jalabert (FRA/Team CSC - Tiscali) + 2'40'' 5° Tappa / Eibar - Zalla 1 Christophe Rinero (FRA/Cofidis) 4h41'01'' 2 Massimiliano Gentili (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 3 Francesco Gili (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 1'46'' 4 Scott Sunderland (AUS/Palmans - Ideal) + 2'38'' 6 Jose-Manuel Uria (SPA/Jazztel - Costa de Almeria) + 3'11'' 6° Tappa / Zalla - Zalla ITT 1 Lance Armstrong (USA/US Postal) 37'07'' 2 Laurent Jalabert (FRA/Team CSC - Tiscali) + 7'' 3 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 21'' 4 Erik Dekker (NED/Rabobank) + 23'' 5 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) + 30'' Classifica Finale 1 Francesco Casagrande (ITA/Vini Caldirola - Tacconi Sport) 22h47'29'' 2 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) + 19'' 3 Laurent Jalabert (FRA/Team CSC - Tiscali) + 22'' 4 Txema Del Olmo Zendegi (SPA/Euskaltel - Euskadi) + 2'29'' 5 Lance Armstrong (USA/US Postal) + 3'40'' 6 Jan Hruska (CZE/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) + 6'05'' 7 Unai Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) + 6'09'' 8 Angel Luis Casero (SPA/Festina - Lotus) + 6'33'' 9 José Luis Rubiera Vigil (SPA/US Postal) + 6'41'' 10 Abraham Olano (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 6'57'' 34 Filippo Simeoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) + 16'37'' La mazzata, l'avevate magari intuito, è servita: Niente GIRO D'ITALIA! Mi tocca far classifica con Zaina
  7. Gigi hai una buona proprietà dialettica, ma ciò che ti rende grande ai miei occhi è l'immensa PAZIENZA con cui ti prodighi ad argomentare le tue risposte ad affermazioni che...
  8. Il problema di Nibali oltre alla condizione fisica è chiaramente di testa. Da quel Tour 2014 è nervoso, irascibile, sempre bisognoso di dover dimostrare chissàchè (dal momento comunque che essendo l'unico ciclista italiano di spessore degli ultimi anni (e meno male che Aru sta crescendo) tutti gli chiedono il conto per ogni corsa in cui partecipa. Peggio di non avere una gran gamba c'è il non sapere d'avere una gran gamba, cosa grave da accettare da un corridore della 32 con la sua esperienza, il suo palmares. Di conseguenza nella tappa di ieri ha dimostrato forti lacune tattiche così come in tutto il Giro d'Italia: se non hai una gran condizione l'ultima cosa da fare è attaccare, e nella tappa di ieri era ancor più insensato farlo a così tanti chilometri dal traguardo, ignorando la sua migliore arma dopo il suo talento (una gran squadra) e mettendosi nelle condizioni di una lotta 1vs1 che, data la condizione, ha perso. Pure Basso nel 2012 ebbe una condizione precaria, e sapendolo (ma non ammettendolo, perchè ovviamente i discorsi di facciata devono essere diversi, per non mostarsi debole) ha corso diversamente. Ricordo inoltre che nel 2008 Contador arrivò al Giro con una condizione certamente sfavillante ma con una fortissima squadra, cosa che gli permise di correre in difesa e alla fine trionfare. Per questo, gli errori tattici e "psicologici" oggi pesano ancor più della sua condizione, con una condotta di gara più intelligente oggi probabilmente avrebbe metà del distacco e avrebbe avuto altre due giornate per provare a vincere. Magari avrebbe comunque perso poi le ruote dei migliori dimostrando comunque d'esser scarso, ma almeno non d'essere stupido. Scarponi peraltro secondo me ieri era anche un po' incazzato perchè con la gamba che aveva non l'ha minimamente considerato.
  9. Ho realizzato una versione "ritoccata" della Cuneo-Pinerolo. Il percorso è quello classico, con la successione del Colle della Maddalena, sconfinamento in Francia con Col De Vars, col d'Izoard, Colle del Monginevro e quindi Colle del Sestriere in Italia. Ma il finale è inasprito dal Colle del Crò, una intrigante salita di circa sei chilometri e mezzo e quasi il 10% di media (e la discesa pure non scherza), quindi last but not least, il brevissimo strappo di San Maurizio (600 metri al 6%) nell'abitato di Pinerolo, già affrontato nel corso del Giro 2009. Sono 259 chilometri e mezzo di tappa con 6568 metri di dislivello, 66,9 Km in salita, 6 GPM.
  10. C'è il Giro del Belgio la prossima settimana, per la Lotto e Greipel è più importante del Giro
  11. Bello ritrovare il forum con questa nuova veste! Per quanto riguarda la Parigi-Roubaix, corsa straordinaria, erano anni che non mi divertivo così assistendo ad una corsa. Hayman, per come si è sviluppata la corsa è stato un grandissimo vincitore, poco adatto ad essere comparato ai recenti carneadi vincitori: O'Grady, Knaven e altri vinsero approfittando di una superiorità numerica e di squadra, di troppo controllo dei big, di situazioni di corsa di stallo, Hayman ha vinto invece battendosi alla pari con gli altri 5 (EBH, Boonen, Stannard e Vanmarcke, cui tutti meritano un 9,5 per la fantastica corsa che hanno fatto anche negli ultimi 15 chilometri quando era più logico e più naturale risparmiare la gamba per giocarsi solamente una sparata finale). Grande, grandissimo dispiacere per Cancellara, ma fortunatamente per lo svizzero la Roubaix è solo una delle tante corse che lo hanno reso grande ed io spero possa fare il suo saluto finale con la maglia color arcobaleno (a cronometro sicuro, e magari anche in linea). Sagan invece è giovane, ha appena vinto il Fiandre e avrà tempo per rifarsi, oggi è stato sfortunato e poco aiutato, e credo pure nemmeno nella sua condizione migliore (così come cancellara nel momento in cui il distacco dagli uomini di testa era ridotto a circa una trentina di secondi poteva attaccare, invece l'azione è stata tardiva, ai 50, rosicchiando appena una decina di secondi, oltre che nella fase successiva di corsa, al momento della caduta dei due Sky, Sagan e Cancellara non sono più riusciti a guadagnare nulla nonostante l'episodio, altro segnale di una condizione non sufficientemente superiore per due corridori di questa caratura); la squadra poi è quello che è, neppure scarsa ma al livello di tante altre (Hayman quand'è che ha salutato il suo ultimo compagno di squadra? 150 chilometri prima?) che non può permettersi nessuna sfiga, come è stata la caduta di Gatto. Avevo letto da qualche parte una provocazione ma che secondo me non sarebbe neppure stupida, ovvero passare alle Etix al ritiro di Boonen: come abbiamo visto quest'anno ne Terpstra nè Stybar paiono in grado di raccoglierne l'erede e una squadra così forte è quello che serve per un corridore che essendo dotato di ottimo fondo, resistenza, scatto ma anche abilità in volata, dovrà sempre correre con molti più avversari, come succedeva a suo tempo proprio a Boonen (ovviamente lo slovacco è anche notevolmente più forte in salita ma nell'ambito Fiandre-Roubaix questo conta poco),
  12. E mò è spuntato sto gigante portoghese delle corse a tappe che con quei valori vuoi farmi credere che s'è fatto notare solo in Cina? E' pazzesco! Tran-coso è tagliato per la Roubaix ma ne deve mangiare di pagnotte se vuole competere per una top 10, fragilino
  13. Nibali ormai è un vecchio, il prossimo ne fa 35 e a 35 anni non ricordo nessuno apparte nonno horner riuscire a fare un podio in un GT. Può andare in una squadra italiana a fare da chioccia, niente più, si dovrà accontentare
  14. Ora è chiaro perchè Beta sono anni che mangia come un bue, per essere abbastanza obeso e diventare un corridore da classiche del Nord. Dario Pieri school
  15. Grandi! E grazie! Continuate a seguirci, me e smec, anche se alcune volte dobbiamo prenderci delle pause ma non abbiamo intenzione di fermarci! Teniamo vivo questo forum! P.S. E piangete con me il povero Ivan
  16. Incomin Incomincio a migrare su Facebook perchè la piega che sta prendendo il forum mi fa un po' timore (e un sito a me caro che ha chiuso dopo vent'anni in questi giorni mi ha fatto venire un po' di caga), perlomeno per tramandare ai posteri futuri, intanto vado a doppio filo, tanto ormai qua siamo io e te,una bella coppietta! Davvero! E' che non sono molto ferrato in fatto di classiche del nord, me ne sono accorto solo correndola, non so neppure se esista una variante col Grammont, se la trovo sarà per l'anno prossimo!
  17. Ho deciso di raccontare anche su una pagina di Facebook la storia di Ivan Basso, ovviamente dall'inizio, quindi abbiate pazienza perchè ci vorrà un po' di tempo per portarsi a pari ma sarà bello ripercorrere gli inizi, quasi due anni fa, in questo momento moooolto difficile! Mettete MI PIACE!
  18. 04-04-2001 / Domani è un altro giorno Dovevo capirlo sin dall'atterraggio a Bilbao che questa terra m'avrebbe regalato tantissima fatica perché se i sei gran premi della montagna di ieri erano molti, quest'oggi si aumentava, ben sette, con un altro arrivo molto simile a quello di ieri: breve e dura scalata all'Alto de Azprioz prima della picchiata sul traguardo di Lekunberri. Mettiamola così: partecipare al Giro dei Paesi Baschi è un po' come un corso accelerato di tutto ciò che mi son perso in questi tre mesi, e alla fine di questi sei giorni sarei sicuramente stato al livello dei miei compagni che di giorni di corsa nelle gambe ne hanno già accumulati una buona trentina! Quest'oggi inoltre, a differenza di ieri non eravamo riusciti ad inserire nessun uomo nella fuga di giornata, dunque ci aspettavano ore e ore a ruota con l'ordine di Boifava di dare una mano nel caso la fuga avesse avuto troppo margine, perchè "credeva in me"; Con i ritardi accumulati ieri da Ferrara e Simeoni ero diventato ufficialmente il leader della corsa e potevo ambire ad un buon piazzamento in classifica nei primi 15 diceva. Non poteva che farmi piacere tanta fiducia intorno a me, certo che essendo solo al secondo giorno di corsa tutta questa fiducia mi sembrava quasi eccessiva! Sarà stata la pressione? Boifava si è sentito in colpa, e in serata è venuto a trovarmi con una faccia depressissima. Macchè pressione. No. Succede che in una giornata di pioggia, a gruppo compatto, su una discesa ripida, può capitare di cadere e giuro che non mi sono neanche accorto. Quanto mancava? una quarantina di chilometri? Avevo cercato fino a quel momento di mantenermi nella parte alta del gruppo, aiutato soprattutto da Raffaele (Ferrara n.d.r.) con il quale oltre a trovarmi bene fuori dalla corsa stavo trovando un buon feeling anche per i pochi chilometri che avevo fatto fino a quel momento. Dicevo... mi trovavo nella parte superiore del gruppo, poi dopo aver scollinato un GPM c'era questo tratto di discesa, neanche tanto tecnico, ma ripido.... Pioveva sempre deciso e così ho pensato di affrontarlo con prudenza; beh non credo di aver rallentato troppo ma ho perso posizioni rapidamente e in un momento mi sono ritrovato di fronte uno sciame di ciclisti. E fino a quel momento niente di strano, sono situazioni che succedono in corsa, e con un paio di colpi di pedale si recupera.... Comunque, tra i tanti mi son ritrovato queste due maglie rosse che eran quasi di traverso, non ricordo se fossero dei ciclisti Vitalicio, o Cofidis o Relax, giuro, non ricordo! ....Comunque dopo quel tratto di discesa praticamente tutto diritto, bum! Una curva a sinistra violentissima! Ho visto queste due maglie rosse e son finito a terra, risucchiato dall'asfalto! E' stato un attimo! Così mi sono rialzato immediatamente... ho dato un'occhiata alla bici, sembrava a posto e volevo ripartire, neppure ho sentito immediatamente troppo male!... Quando poi però seduto sul sellino ho guardo in basso ho notato una macchia di sangue e acqua a terra m'è venuta addosso tutta la paura che non avevo provato prima, e per fare quel semplicissimo movimento ho sentito un dolore atroce alla spalla, volevo morire! Il primo a corrermi incontro è stato Davide Boifava, era senza parole. Poi l'ambulanza, e da quel momento ricordi confusi: ricordo l'incessante battere della pioggia, un viaggio infinito, Boifava al mio fianco. Credo mi abbiano imbottito di antidolorifici. Ora sono in un letto di un non precisato ospedale, credo d'avere fasce ovunque, non riesco molto a muovermi, anzi non riesco per nulla a muovermi. Ringrazio Francesco, il nostro addetto stampa anch'egli presente alla corsa, che non ho mai citato in questi anni, che ha provveduto a trascrivere questo mio sfogo post tappa che ho potuto poi pubblicare qui nel mio diario. Della tappa non so nulla. Domani è un altro giorno. ______ Che sfiga! Mi spiace che ormai sia un periodo nero per questo forum e non credo che ci siano molte persone rimaste a leggermi, ma credetemi, è il periodo più grigio di questa mia story! Una caduta totalmente inaspettata Ero pure distratto in questo momento della tappa, per questo peraltro non sono riuscito a catturare delle immagini. Proprio nei giorni scorsi pensavo che in questo gioco se c'era un difetto è che quasi mai c'erano ritiri ed infortuni in corsa e per averne un po' dovevo aspettare le simulazioni e guarda un po' a chi è successo? Depressissimo!
  19. 03-04-2001 / Correre è un sogno Bello quasi come il primo giorno! Ma solo per i primi chilometri, perché non appena si è alzato il ritmo in gruppo alla caccia dei fuggitivi, ho iniziato a maledire la ruggine accumulata in tutti questi mesi. La prima tappa di questa mia nuova stagione non è stata affatto facile: 6 Gran Premi della Montagna per quasi 35 chilometri di salita totale, e poi un muro con pendenze proibitive poco prima del traguardo finale in picchiata (almeno quello non in salita)! Inseritosi Miguel Alzamora nella fuga iniziale io avevo il compito di proteggere il più possibile Filippo Simeoni durante la tappa, perché credevamo potesse ben comportarsi ma già dopo 40 Km sentivo le gambe a pezzi: avrò contato non so quante salite a doppia cifra! I GPM saranno stati pure sei, ma le salite molte, molte di più! A metà tappa però era presente questo Gran Premio della Montagna di 2° categoria, tal Alto de Elosua. Era lungo e non continuo, alternava tratti duri ad altri in falso piano. Boifava ci aveva avvertito via radio che Alzamora si era purtroppo trovato in fuga con due compagni che menavano forte in salita, decisi a staccarlo; le nostre azioni non erano dunque condizionate dalla presenza di un nostro compagno di squadra all'attacco perché quasi certamente non sarebbe mai arrivato in fondo. Col benestare di Davide e Filippo, ritrovata un po' di gamba dopo l'iniziale crisi mi ero messo a menare un po' il ritmo. Senza mai voltarmi e senza accorgermene ero riuscito persino a portare via un gruppetto di una decina di uomini! In realtà la selezione era stata causata più dall'impreparazione altrui che dalla mia abilità, ma Filippo ne era rimasto non solo colpito, ma pure affaticato. "Ehi Ivan, facciamo così, prova a giocarti la tua corsa, se vai così forte mi pare troppo chiederti di starmi vicino". E così erano cambiate le gerarchie in corsa! Aiutati da Ferrara (che era rimasto nel gruppetto di testa assieme a me e Filippo) avevamo fatto la discesa a tutta e c'eravamo trovati, a 58 chilometri dal traguardo con ben oltre due minuti di vantaggio nel gruppo! I fuggitivi erano ancora distanti e nel gruppetto eravamo rimasti in 8, e solamente noi dell'Amica Chips eravamo in tre. Beltran e Rubiera sembravano voler rimanere passivi perchè il loro capitano, Lance, era rimasto nel gruppo. La Lampre che pure aveva due uomini come Missaglia e Simoni restava passiva, mentre Botero, unico uomo Kelme non aveva alcuna intenzione di collaborare. Bisognava però cercare di sfruttare la situazione a nostro vantaggio, considerando che sette minuti avanti c'era anche Alzamora attaccato con lo sputo ai due compagni di fuga. Il gruppo dietro stava andando come un treno ed in tre dovevamo trovare una tattica che potesse darci le migliori possibilità di vittoria nonostante i nostri avversari fossero tutti più esperti di noi. Ferrara, con umiltà, si era sacrificato tirando in tutto il lungo tratto in pianura che precedeva il quart'ultimo GPM a 40 chilometri dal termine, e poi, pure Simeoni aveva deciso di mettersi a tirare. Era palese che si fidassero di me, non potevo deluderli. Su quel GPM sono scattato! Purtroppo per me però, nonostante i tantissimi chilometri dal traguardo, sia Gilberto Simoni che Santiago Botero avevano deciso di non lasciarmi neppure un metro e così dopo un paio di metri mi sono seduto. Strada facendo avevo ritrovato Alzamora, che si era staccato dagli uomini di testa, e gli uomini US Postal che ci avevano poi raggiunto in un secondo momento. Mancavano 35 chilometri e ancora in preda all'adrenalina dell'azione in salita credevo ancora di poter ambire ad un grosso risultato, alla mia prima gara in stagione! Purtroppo però il gruppo aveva ormai recuperato tutto lo svantaggio, uccidendo ogni mia fantasia. La battaglia nel gruppo era avvenuta all'ultimo GPM, proprio quell'Alto de Elosua che tanto temevo. Con le gambe in croce non avevo potuto far diversamente che accodarmi e salire del mio passo, concludendo però in una più che confortante 16° posizione, qualcosa che non avrei mai pensato alla vigilia e sintomo che il bell'inizio della squadra mi aveva inconsapevolmente contagiato! Peraltro la battaglia in gruppo, anche tardiva non era servita un granchè perchè a vincere era stato il corridore di casa, Txema Del Olmo che pure aveva vinto l'edizione 2000, ed era andato in fuga al mattino insieme ad Alzamora e Diaz Lobato. Certo che con quel vantaggio sarà una bella gatta da pelareper chi vuole vincere questa corsa... 1° Tappa / Zumarraga - Zumarraga 1 Txema Del Olmo Zendegi (SPA/Euskaltel - Euskadi) 4h12'45'' 2 Lance Armstrong (USA/US Postal) + 2'31'' 3 Santiago Botero (COL/Kelme - Costa Blanca) + 3'13'' 4 Gilberto Simoni (ITA/Lampre Daikin) s.t. 5 José Luis Rubiera Vigil (SPA/US Postal) s.t. 6 Manuel Beltran (SPA/US Postal) s.t. 7 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) s.t. 8 Santiago Blanco Gil (SPA/Vitalicio Seguros - Grupo Generali) s.t. 9 Angel Luis Casero (SPA/Festina) s.t. 10 Unai Osa Eizaguirre (SPA/Banesto) s.t. 16 Ivan Basso (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) s.t.
  20. 02-04-2001 / Ad Aprile non c'è tempo per dormire Aprile si apre con due fantastiche notizie. La prima e la più attesa è la convocazione di Davide Boifava per il Giro dei Paesi Baschi: saremo io, Miguel Alzamora, Raffaele Ferrara, Graziano Gasparre, Marco Gili, Fabio Malberti, Filippo Simeoni e Alain Turicchia i corridori a prenderne parte. Corsa di sei tappe, tutte complicate, tutte con percorsi nervosi in cui sarà facile assistere a continui cambi di ritmo e so bene che non è certo la corsa perfetta per me ma è un'ottima prova per riprendere confidenza con la corsa. Già lo scorso anno l'Amica Chips partecipò a questa corsa senza ovviamente poter impensierire i piani alti (e non credo che riusciremo a farlo neppure quest'anno, perchè ho letto la starting list e solo per farvi capire il livello vi faccio un nome: Lance Armstrong!) però si misero ben in mostra due corridori che non sono più con noi come Ivanov e Kokorine; inoltre Zaina ottenne qui la sua ultima vittoria in carriera, ed è un peccato che ci sia ma è stato lui è stesso a chiedere uno stop: ha corso molto in questo inizio stagione e qualche giorno di pausa è l'ideale per ricaricarsi e visionare qualche tappa del Giro d'Italia. Perchè la seconda notizia riguarda proprio il Giro d'Italia! L'Amica Chips - Cicli Battaglin parteciperà al Giro d'Italia! In realtà è una non-notizia, lo sapevamo già da tantissimo tempo, credo sin dall'ingaggio di Chiappucci ad ottobre e già la squadra si è organizzata per la logistica; credo però sia una questione puramente formale il fatto che il comunicato ufficiale sia stato dato solamente quest'oggi e leggete qui che belle squadre ci sono! Naturalmente con Boifava ho anche organizzato il mio calendario di corse e ci sarà molta Spagna: dopo il Giro dei Paesi Baschi correrò pure la Klasika Primavera, una classica basca che si corre il giorno immediatamente dopo, quindi il 12 prenderò parte alla Vuelta d'Aragona: tutte corse impegnative e utili a macinare chilometri senza l'assillo del risultato. Quindi saluterò la spagna per il Belgio. Purtroppo non correrò la Freccia Vallone perchè diversamente dallo scorso anno la nostra squadra non è stata invitata, ma mi dovrò accontentare di partecipare, per la prima volta in carriera alla Liegi - Bastogne - Liegi. Ho il cuore a mille! 03-04 / 08-04 Vuelta Ciclista al Pais Vasco 09-04 Klasica Primavera Amorebieta 12-04 / 14-04 Vuelta a Aragon 16-04 Liegi - Bastogne - Liegi - CDM _____________ Guardate un po' con che bei valorini inizierà questa stagione Ivan?! Sento che mi darà delle belle soddisfazioni
  21. Non sarà molto significativa perchè fra sette giorni vi sarà un nuovo appuntamento di Coppa del Mondo, ma questa è la nuova classifica e Peter Van Petegem potrà affrontare la Parigi-Roubaix in maglia di leader!
  22. E a 2 chilometri e mezzo Van Petegem ha completato l'inseguimento: sono lì, appaiati! Peter Van Petegem a sinistra, e Andrei Tchmil a destra! Il corridore della Lotto una volta sopraggiunto il corridore Farm-Frites si è rialzato, d'altrocanto Peter sarà certamente stanco per il lungo inseguimento. Ci sono solo loro a giocarsi la volata. Hanno definitivamente mollato il resto dei contendenti che insegue ad oltre 2 minuti e mezzo. E ora, ne siamo certi, assisteremo in vista della volata anche ad un po' di surplace. Si è messo in testa Peter Van Petegem in vista dell'ultimo chilometro. In volata non sono due fulmini e tecnicamente si equivalgono. Anche i precedenti in volata stretta tra i due sono praticamente assenti. Sarà tutta una questione di energie: entrambi possono conquistare il loro secondo Giro delle Fiandre e chi avrà risparmiato più energie psicologiche, ancor più che fisiche, vincerà! Iniziata la volata! 800 metri! Tchmil cerca di affiancare il rivale ma pare non averne abbastanza, 400 metri! Van Petegem è in testa!! Ed è Peeeter Van Petegem il vincitore!!!! Che prova di gran classe di Van Petegem che sconfigge un grande rivale! e come nel 1999, in una volata ristretta! E Johan Museeuw grazie ai compagni di squadra ha ritrovato energie per il terzo posto! Chissà dov'erano tutte queste energie nel momento dell'attacco di Tchmil e di Van Petegem! 4° Erik Zabel, 5° Romans Vainsteins 6° Erik Dekker. Un durissimo Giro delle Fiandre viene vinto da un autentico fuoriclasse dopo un altrettanto duro e interessante duello con un altro fuoriclasse. Mancava solo Museeuw, nettamente sconfitto nel momento topico della corsa e riportato a galla solo grazie ad una grande squadra sino al terzo posto, forse ben oltre ai suoi meriti ma che almeno rende a questa corsa un podio tra i prestigiosi mai esistiti nelle grandi corse di un giorno: 6 giri delle Fiandre in tre. I corridori fanno solamente da sfondo, con i migliori incatenati da compiti di gregariato (scelta discutibilissima in casa Mapei, oggi Tafi sembrava un gradino sopra il capitano) e nessuno nei 10, come non accadeva dal 1989; si potrebbe sottolineare il passaggio a vuoto di Dario Pieri ma il fiorentino è corridore più da Parigi-Roubaix e sarà atteso fra sette giorni al riscatto. Infine qualche pillola statistica: il Giro delle Fiandre si conferma corsa per corridori esperti, con il podio di oggi che ha una media età di 34 anni, e per ritrovare un corridore sotto ai 25 anni bisogna risalire fino alla 24° posizione dove c'è...il nostro Dario Pieri. Dunque, ottimismo! CLASSIFICA FINALE
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