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  1. José inizia il Campolongo con trenta secondi di vantaggio su De Paoli, Contreras e...Simoni! Il trentino ha già ripreso i nostri immediati inseguitori. E' il momento di dirlo: " José da ora, sino alla MUERTE!" Prima 50, poi 30, poi 10, poi 5 e tac. Eccolo, lui, l'ombra più pericolosa, quella di Simoni. Ricordate la tappa dell'Elba? lo spettro di una nuova beffa è fortemente in agguato. "Siento algunos dietro de mi!" Fa notare José. "Non voltarti, non voltarti" Non credo che José non si sia accorto della presenza del trentino ma è necessario continuare a correre senza paura. Manca appena un chilometro e 800 metri alla cima del Campolongo, poi in discesa sarà impossibile farsi staccare. Gibo invece si comporta in modo signorile. Prima resta a ruota per rifiatare, poi gli da un cambio, senza strafare, quindi gli lascia l'onore del traguardo GPM, per noi importantissimo, e poi si rimette nuovamente a dettare il ritmo. Gli dice qualcosa, ma José non capisce. Signore di sto cazzo! Gibo si mette davanti e non si sposta più e vince, lasciando a Chacon un agrodolce secondo posto! Garzelli invece, si va prendere un terzo posto forse vitale per la sua maglia rosa. E' stata una tappa micidiale che ha sconvolto la classifica più di quanto si potesse pensare e che ha messo una pietra tombale sulle speranze non solo di vittoria ma persino di podio per molti corridori. Garzelli salva la maglia rosa per soli 8 secondi, poco più dello spazio di un abbuono ma contro questo Simoni che sembra essere giunto a 30 anni a definitiva maturazione temo ci sarà poco da fare. La classifica delle prime cinque piazze rimane corta: 3° a 25 secondi Beltran, 4° a 37'' Ivan Gotti, 5° a 1'14'' per Francesco Casagrande abbastanza opaco oggi. Ma il sesto, Olano è già a distanza siderale dopo aver incassato oltre cinque minuti e mezzo. Il ventesimo in classifica giunge ad un quarto d'ora, il migliore dei nostri Zaina prende otto minuti (ed è quindicesimo in classifica generale). Perras, ultimo di tappa, si salva dal tempo massimo per meno di un minuto. Finale un po' triste per come si era messa, Simoni ci ha lasciato il GPM ma dopo probabilmente ha fatto qualche conto in testa e ha pensato fosse meglio puntare alla vittoria. Ci guadagniamo comunque una ghiottissima maglia verde, un bottino di 82 punti che quasi doppia il secondo in classifica Verbrugghe e Perez Cuapio. Se mai ne avesse Chacon dovrebbe pure attaccare domani per assicurarci la maglia verde finale nel giro di due sole tappe. 13° Tappa / Castelfranco Veneto - Corvara in Badia CLASSIFICA MAGLIA ROSA Classifica a punti 1 Mario Cipollini (ITA/Saeco - Valli & Valli) 173 pti 2 Mario Traversoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 114 3 Stefano Zanini (ITA/Mapei - Quick Step) 104 4 Gilberto Simoni (ITA/Lampre - Daikin) 80 5 Fabio Baldato (ITA/Fassa Bortolo) 76 Classifica G.P.M. 1 José Isidro Chacón Diaz (VEN/Amica Chips - Cicli Battaglin) 82 pti 2 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 44 3 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria - Gaeme) 40 4 Marco Gili (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 35 5 Daniele De Paoli (ITA/Mercatone Uno - Albacom) 24 Classifica dei giovani 1 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) 53h46'23'' 2 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria - Gaeme) + 5'53'' 3 Isidro Nozal (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 13'09'' 4 Andrea Tonti (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) + 17'20'' 5 Christian Vandevelde (USA/US Postal) + 17'41'' Perdonate il linguaggio a volte colorito di Ivan. Ma credetemi, certe volte quando si lascia trascinare dalla frenesia della corsa pure Ivan si lascia andare a qualche commento da tifoso e poco consono al suo aplomb.
  2. Ma De Paoli riesce in una grande impresa di giornata! Farsi odiare più di Perez Cuapio! Una volta recuperato De Paoli innesta la retromarcia e va talmente piano tanto da far rientrare Atienza, e avvicinare Piccoli e Perez Cuapio. Non serve neppure che Boifava lo sproni: è abbastanza girarsi e notare in lontananza la faccia da culo del messicano per far capire a Chacon che è ora di guardare avanti, fare la propria corsa e non voltarsi più. E proprio in quel magico tornante in cui Perez Cuapio era riuscito ad ammirare in lontananza il nostro venezuelano volante il nostro Chiappucci riesce a recuperare il gruppo. Ma sempre in quel tornante Gilberto Simoni capisce che questo gruppo ha già spremuto tutte le energie per la corsa e attacca! Tra i più reattivi il suo nuovo rivale Stefano Garzelli e il bergamasco Ivan Gotti che invece in questo Giro ritrovando una seconda giovinezza! 28 chilometri al traguardo per il gruppo, 26 per Chacon: è il momento in cui si innescano due corse nella corsa. La Radio comunica di un Simoni straripante che sta salendo verso il Pordoi tutto solo, di Garzelli e Gotti come primi inseguitori e Casagrande e Beltran come secondi, di corridori sparsi lungo tutto il versante, così Boifava fa un cenno: "Spegni la radio! Quello che combinano là dietro lo scopriremo solo se ci arriveranno davanti". Qui c'è Chacon che non ha mai smesso di tirare un metro da quando ha iniziato il Pordoi ed è riuscito a staccare nuovamente Atienza ma non De Paoli e Contreras sempre attaccati alla sua ruota. Mancano 3 chilometri e 700 metri alla cima, Chacòn è chiaramente il più forte di questo gruppo! Ed anche il Pordoi è conquistato! Si può dire? Chacòn dovrebbe essere in maglia verde! Grande risultato! Da oggi in poi non dobbiamo mollarla più! Si può anche dare un occhio a quello che succede indietro allora! E Simoni ha raggiunto Atienza proprio sulla cima del Pordoi! E' stato un fulmine tanto che ora Chacon, Contreras e De Paoli hanno ora un vantaggio solamente ridotto a poco più di un minuto! Mancano 18 chilometri a Corvara e ancora il GPM del Campolongo che però è un seconda categoria. Si può pensare ora anche a fare qualche calcolo per la vittoria di tappa. Sarà fondamentale mantenere questo minutino almeno fino a valle anche se questo Simoni sembra indiavolato, quanto avrà recuperato dall'inizio del Pordoi, quattro minuti? Appena venti secondi dopo giunge Garzelli che ha staccato Gotti. In lontananza si vede anche lo spagnolo dell'US Postal Manuel Beltran che ha staccato a sua volta Francesco Casagrande che sembra ancora una volta in carriera schiantarsi sulle grandi montagne, avversario che segue imemdiatamente Garzelli in classifica. Ricordo che Simoni deve recuperare ben 1'46'' su Garzelli in classifica, non proprio noccioline, mentre Casagrande ne aveva solo tre di ritardo da Garzelli. Chi invece occupava la terza piazza stamattina a soli 12 secondi di distacco era l'altro spagnolo della Discovery, Cheche Rubiera, che è letteramente naufragato! E' segnalato infatti in gruppo ad oltre otto minuti dalla testa, in compagnia di Cardenas e pure Chiappucci che ha definitivamente tirato i remi in barca per quest'oggi. Attacco nella discesa del Pordoi di Chacon!
  3. Oh..oh...ohhhhh!!! Sbaglio o quello che sto vedendo è per caso un...PEREZ CUAPIO IN CRISI!? Il messicano che aveva fatto il galletto ad ogni salita fin'ora affrontata, sta perdendo qualche metrodal resto dei fuggitivi quando in testa c'è il nostro Chacon che a dire il vero non sta forzando particolarmente! Eppure è aumentato anche il vantaggio nei confronti del gruppo: 5 minuti! (e il povero Honchar è riuscito a rientrare!) E Chacon conquista agevolmente anche il Fedaia, il che vuol dire: maglia verde provvisoria! L'essersi liberato di Perez Cuapio prima e di Piccoli e Atienza poi è stato certamente d'aiuto. Ora si può pure accettare di far rientrare questi ultimi due. Transita dopo ben 6 minuti anche il gruppo! Dopo aver fatto Duran e Staulanza alla morte hanno tirato il fiato sul Fedaia, tanto di guadagnato per noi visto che sono diminuti chilometri totali e di salita all'arrivo. Restiamo ancora cauti, alle possibilità di vittoria pensiamoci dopo il Pordoi che è la Cima Coppi di questo Giro. Un traguardo da vincere! Noo! Ma mannagggia la... Proprio lassù sul Fedaia buca Chiappucci. Vediamo se rientra in discesa altrimenti credo che per questa edizione dovremo salutare le nostre velleità di classifica. Nonostante la discesa sono rimasti in tre a giocarsi i punti buoni della cima Coppi: il nostro Chacon, De Paoli (Mercatone Uno) e il sornione colombiano Contreras (Nectar). Vantaggio immutato, molto sul destino della tappa si deciderà su questi 11 chilometri e 300 metri. L'irrequieto De Paoli tiene fede al suo appellativo e attacca praticamente subito, dopo pochi chilometri l'inizio della salita! Vai José, non è il momento di farsi fregare! De Paoli ripreso, ma ora col cazzo che gli diamo un cambio.
  4. Intanto giungono notizie quasi clamorose dal gruppo al loro passaggio sul GPM del Duran nove minuti dopo: fortunatamente Chiappucci e Zaina sono ancora nel gruppo principale, ma sono già molti gli staccati eccellenti! Il colombiano Buenahora paga già 1 minuto e mezzo di svantaggio, la maglia bianca Di Luca e Serhiy Honchar un minuto, e pure Camenzind e Olano hanno perso contatto nel chilometro finale e ora dovranno rischiare più del dovuto in discesa per recuperare i trenta secondi di svantaggio che hanno sul gruppo maglia rosa. E intanto i fuggitivi hanno ricominciato a salire verso la Forcella Staulanza ma il vantaggio è sceso a 7'38''! Ricomincia a salire il gruppo maglia rosa e ci comunicano che ne fanno parte appena 38 corridori! Appena trentotto a 87 chilometri dal traguardo, bestia che ritmo! Ci sono sempre Zaina e Chiappucci aiutati da Gili e Simeoni ma mancano molti degli uomini di classifica più attesi! Il più pericoloso è Abraham Olano che fa parte del primo gruppetto inseguitore ad un minuto e trentaquattro secondi, ed aiutato dai suoi compagni di squadra! A questo gruppetto si sta per ricongiungere un gruppo più numeroso comprendente Honchar, Di Luca e Buenahora. Io personalmente spero che rientreranno tutti soprattutto perchè un tale ritmo non porterebbe niente di buono neanche al nostro Chacon che deve restare davanti il più possibile! Ci stiamo avvicinando al GPM dello Staulanza, anche questa volta la lotta è tra Perez Cuapio e Chacon! E questa volta i punti sono nostri! Cazzo che fatica però. Maledetto Perez Cuapio! Forcella Staulanza raggiunta anche per il gruppo distante ora 6'30''. A dire il vero il ritardo era sceso ad un certo punto anche sotto i sei minuti ma un rallentamento nell'ultimo chilometro non solo ha dilatato il vantaggio ma ha pure permesso a Buenahora e Olano che mai si sono arresi di ritrovare la coda del gruppo! Tra i grandi manca solo Serhiy Honchar che tutto solo sta recuperando e ha messo nel mirino anch'egli la coda del gruppo. Dopo la discesa ci sono un paio di chilometri di mangia e bevi e nuovamente discesa prima del Fedaia, potrebbe pure lui rientrare. Certo poi restarci con questa condizione sarà dura. Abitato di Rocca Pietore superato, inizia ufficialmente il Fedaia anche se i chilometri più difficili saranno concentrati nella seconda parte. Sono fortunatamente andati tutti d'amore d'accordo qua davanti dopo l'inizio irrequieto di De Paoli, anche se Contreras e Atienza sono sicuramente quelli che hanno speso di meno e meno volte sono andati davanti a tirare (forse era con loro che ce l'aveva De Paoli). La brutta notizia è che il ritardo della maglia rosa è sceso a 4 minuti e venti mentre i chilometri al traguardo sono sempre tanti ovvero 56 con ancora tre passi dolomitici da affrontare. Se il gruppo avesse affrontato la tappa con un po' più di tranquillità forse avremmo potuto pure sperare in qualcosa in più di qualche punto GPM ma credo che dovremmo rimandare sogni di gloria a giorni migliori. Nel gruppo infatti ci sono appena ventinove corridori, molto pochi rispetto a quanto abituati a questo punto della tappa, ci sono sempre i nostri Chiappucci e Zaina mentre Honchar, poverino si sta ancora dannando l'anima per cercare di rientrare. Sono le squadre degli italiani le più attive: Mapei, Fassa Bortolo, Deutsche Telekom (di cui è Guerini, un italiano, il capitano) mentre Simoni è rimasto solo dopo la caduta del compagno Codol nella discesa dello Staulanza. Sembra proprio che l'intento sia quello di distanziare il più possibile passisti come Olano e Honchar che a cronometro vanno come treni e fanno molto paura in ottica crono di Salò che ci sarà dopo queste due tappe dolomitiche. Ovviamente sono tutte mie ipotesi visto che quello che sta accadendo dietro lo possiamo sapere solo da Radio Corsa.
  5. @smec-easyjet@MattHorse@losqualo90@novaranelcuore@matt@Caschettointesta@Bruseghin94@DanielFireboy Da Seguire! 26-05-2001 / 13° Tappa CASTELFRANCO VENETO - CORVARA IN BADIA Litigi, malumori, crisi, dolori. La soluzione è sempre la stessa, la bicicletta e l'adrenalina della corsa, e oggi c'è una tappa che mi fa mordere le labbra dalla voglia di correrla con il gruppo, mentre i miei compagni vorrebbero quasi non partire. Inesorabile è arrivato il giorno del tappone dolomitico che quest'anno fa ancora più paura rispetto allo scorso anno. Li cito in ordine come una filastrocca: Passo Duran, Forcella Staulanza, Passo Fedaia, Passo Pordoi e Passo Campolongo. Sei passi dolomitici con in mezzo il mitico Pordoi prima dell'arrivo a Corvara in Badia e 4864 metri di dislivello: per me un sogno, per i miei compagni, come detto, un incubo! Chiappucci è messo bene in classifica e volente o nolente è il nostro miglior corridore ma che intenzioni ha? Come al solito è tanto chiaccherone con gli altri quanto poco loquace con noi. E poi che Chacòn!! Si il nostro simpatico venezuelano che tra un quarto d'ora di ritardo e l'altro nelle tappe apparentemente più semplici ha avuto il modo di imparare qualcosa di italiano, e almeno si fa capire o ci prova: "Hoy yo voy a ataco. Yo ogi ataco!" Credo abbia l'intenzione d'attaccare, e sarebbe una bella cosa visto che oggi è una bella tappa per provare ad attaccare l'inespugnabile maglia verde di Verbrugghe. E poi ci sono i big! Casagrande, Garzelli, Simoni, sono tutti sullo stesso livello. Un gradino più sotto invece per quanto visto fin'ora Gotti, i due spagnoli Beltran e Rubiera e Paolo Savoldelli, mentre Honchar non sembra affatto per ora lo stesso corridore che lo scorso anno faceva il diavolo a quattro in cima al San Pellegrino, ma non metterei la mano sul fuoco sulla vittoria di nessuno di questi. Cinque giorni dopo la tappa di Pordenone sono nuovamente in ammiraglia ad osservare la corsa da una posizione privilegiata, ma questa volta sin dal primissimo chilometro. E rivedo subito quel Boifava incontenibile e chiassoso dei bei tempi, sintomo che, nonostante un contratto già firmato per il nuovo anno, vuole sempre il massimo dai suoi! C'è un uomo dei nostri che vuole oggi provare ad andare in fuga, Chacon, e tra le salite finali potrebbe trovarsi bene. Il problema sono gli oltre ottanta chilometri di pianura che arrivano prima che sono peggio dello Stelvio per lui. E allora che si fa? Si manda all'attacco Chacon sin da subito o si aspetta il Duran mandando prima in avanscoperta un compagno in appoggio? A risolvere il dubbio ci viene in soccorso Perez Cuapio. Il messicano della Panaria è l'alter ego di Chacon, e pure lui è all'attacco con l'intenzione di guadagnare punti GPM. Lasciare però Chacon solo in una prima parte di tappa così pianeggiante può essere controproducente."Dai, Daniele, dai vai vai tu! Sali!" Boifava incalza Daniele Galli, la nostra locomotiva, colui che in questo giro si era già preoccupato decine di volte di tenere Traversoni nelle prime posizioni. Subito raggiunge Chacon e per il gioco della superiorità numerica del gruppo si mette in testa a fare il ritmo. Oltre ai nostri alfieri e Perez Cuapio (Panaria), ci sono anche lo specialista di maglie verdi Mariano Piccoli (Lampre) il già vincitore di tappa al Giro 2000 Carlos Contreras (Nectar), Daniele De Paoli (Mercatone Uno) anch'egli discreto scalatore e lo spagnolo Daniel Atienza (Saeco). Qui in fuga dunque si parlerà spagnolo per 4-3. Un ora e 38 minuti dopo inizia qui ad Agordo la nostra vera tappa: saranno 107 chilometri senza pianura e 5 salite terribili e i nostri due alfieri le affrontano con 6 minuti e 7 secondi sul gruppo tirato dalla Mapei. Un discreto vantaggio, che sta crescendo ma che per ora non ci permette di fare particolari voli pindarici con vista vittoria di tappa. Decidiamo di restare con l'ammiraglia fissi alle spalle del gruppo dei fuggitivi perchè è qui che si farà la tappa ed è con Chacòn oggi che possiamo sperare di fare buone cose e dietro Chiappucci e Zaina hanno abbastanza esperienza per riuscire a cavarsela da se una volta che anche gli altri compagni non potranno tenere le le loro ruote. Galli decide di dare una bella trenata nella prima parte di salita, salvo poi però lasciarsi sfilare. Scelta saggia perchè la sua azione permette ai fuggitivi di guadagnare altri 40 secondi in pochi chilometri di salita e perchè pure non sarebbe riuscito poi a fare molto su queste pendenze tra questi scalatori. All-in su Josè Isidro Chacòn Diaz! "Hola mister...De Paoli se està moviendo, yo voy!" Come? De Paoli attacca? Il contachilometri segna che mancano ancora 101 chilometri al traguardo, oltre 6 al GPM del Duran e De Paoli che fa? Attacca? Mentre io e Boifava ne cerchiamo di capire il senso, José è più scaltro di noi e subito si mette a ruota dell'italiano, mentre il resto dei fuggitivi rimane abbastanza impreparato all'attacco. E' palese che sarebbe bene riuscire a collaborare il più a lungo possibile ma nella Mercatone ogni tanto si fanno prendere dalla Pantanite... Una volta ripreso De Paoli si lascia sfilare dal nostro Chacon e riprendere dal resto del gruppo, ma sembra davvero stizzito, ma con chi ce l'ha? "No compriendo, no compriendo, perdona!" Il fatto di avere Chacon lì davanti non ci aiuta di certo. Hanno ben 7 minuti e trenta di vantaggio sul gruppo, calmati De Paoli! Con cambi costanti del nostro uomo e Perez Cuapio riusciamo a calmare un po' l'irriquieto De Paoli che in cambia ci lascia sprintare per il GPM. Quel dannato messicano però si prende il bottino più ricco.
  6. La Cuneo - Pinerolo del 2009 non era la Cuneo - Pinerolo. Comunque una tappa simile quest'oggi, anche volendola infarcire di tutte le salite del mondo sarebbe comunque nella migliore delle ipotesi (con l'inserimento di nuove fantasiose ipotetiche salite come la mia versione con Colle del Crò nel finale) un nobile intramezzo tra tappe più impegnative dato che passerebbero una decina di chilometri sempre tra ultima salita e arrivo o verrebbe decisa dallo strappetto di Pinerolo. Sarebbe comunque una tappa stupenda, quanto da imboscate quanto da nulla assoluto ma visto che la seconda ipotesi sarebbe preponderante e che il nome della tappa in se porta un certo peso storico credo ci sia un po' di riluttanza nel riproporla sapendo con quasi di certezza di averne una copia sbiadita della storica corsa del 49 (come già successo nel 64 e 82). Però ecco, pure la versione storica senza modifiche la baratterei volentieri, nella medesima posizione di corsa, sia con la tappa arrivata a Pinerolo a quest'anno sia con la tappa che arriva a Bergamo il prossimo. Per grado di durezza riguardandolo bene penso anche io che questo sia giusto un pelo più duro del 2009 (ma in una classifica dove tutti i giri successivi gli arrivano davanti, dunque poco onorevole), ma al Giro del 2009 riconosco un grado di difficoltà maggiore perchè aveva molte più tappe dalla difficile interpretazione. In questo del 2017 sinceramente tra Oropa, Piancavallo, Ortisei, Blockhaus non vedo molta fantasia e la tappa di Bormio rischia di essere l'unica davvero decisiva come fu Val Martello nel 2014, e ho il dubbio che chi vinca lì vinca il Giro. Poi a questo Giro riconosco anche dei lati positivi: sembra molto leggero perchè sottovalutiamo Etna e Blockhaus che sono entrambe alla prima settimana, ma le due salite non sono certo due Montevergine e Roccaraso qualsiasi, son due salite vere che se fossero concentrate nella seconda metà di Giro farebbero più paura, e per questo vedo possibili due scenari: in un primo scenario il cannibale di turno prende minuti su queste due salite e chiude la pratica a Bormio (stile Contador 2011), in un secondo la corsa rimane chiusa fino alla tappa di Bormio che farà per forza i distacchi più consistenti (stile Val Martello 2014 - anche nel 2012 c'era una tappa nettamente più dura delle altre che decise il Giro, ma era l'ultima in linea quindi il paragone cozza un po'). Visto il campo partenti che fin'ora vede una probabile battaglia Aru-Nibali penso sarà più probabile la seconda.
  7. Gracias! Grande inizio per la squadra (la differenza con lo scorso anno lo fa il colpo Traversoni ). Pessimo per Ivan. Peraltro ad Ivan sembra proprio che Chiappucci non gli sia ipersimpaticissimo! Cipo illegale ma se c'è uno che può batterlo è proprio il Trave. E' che Palumbo è più umorale di una donnina e alterna grandi giornate a giornate pessime, e se lui sbaglia non c'è modo di iniziare la volata alla pari di Cipo
  8. E comunque un recap. di questa metà Giro la metto lo stesso: c'è tanta Italia e ha grosse possibilità di continuare ad esserci, occhio comunque che se Olano resiste sulle montagne poi c'è una cronometro fiume a suo favore.
  9. 25-05-2001 / Il giorno di riposo C'è una corrente di pensiero che afferma che il giorno di riposo sia quasi dannoso, perché spezza un ritmo metabolico ormai abituato e obbliga il fisico a cambiare completamente stile di vita per un giorno. Sarà pure vero, ma io sono fermamente schierato dalla parte che i giorni di riposo sono una benedizione del cielo e dopo 10-12 giorni senza sosta il giorno di riposo permettere di rilassare fisico ma soprattutto e mente se pur vero che tra trasferimenti, uscite di allenamento e perlustrazione e pressione di fans e media il giorno di riposo non è più così di "riposo" come qualche anno fa. Anche se non ho corso un giorno con il numero dietro la schiena, ho comunque scalato una dozzina di passi dolomitici (che il gruppo affronterà i prossimi due giorni) nelle ultime 48 ore, dunque, è giorno di riposo anche per me! E una simile giornata, baciata anche da un bel sole, avrei voluto percorrere un centinaio di chilometri con i miei compagni stamattina in totale serenità, spiegando loro quali difficoltà troveranno nei prossimi giorni, poi avrei preso in mano questo mio blog e vi avrei voluto raccontare come, dati alla mano, questo Giro d'Italia è tra i più italiani di sempre come numero di vincitori! Infatti dopo il prologo vinto a sorpresa dallo spagnolo Zarrabeitia ci sono state ben undici vittorie consecutive di corridori italiani, come non accadeva da vent'anni esatti, dal Giro d'Italia 1981: allora fu il norvegese Knudsen a vincere il prologo prima di una serie di dodici vittorie tutte italiane interrotte sempre dal solito Knudsen in un'altra prova a cronometro. E poi la sera, davanti ad un bicchiere di vino farmi raccontare passo per passo la fantastica vittoria di Chiappucci che non avevo potuto godere in prima persona. Ed invece nulla di tutto ciò. Una giornata vissuta con l'ansia dei giornalisti assediati al nostro hotel e le facce lunghe dei miei compagni che, più che il fatto in sè, erano seccati per il comportamento poco trasparente nei loro, miei...nostri confronti. Il pomo della discordia, neanche a scommetterci sopra, era sempre lui. Colui che era stato accolto in gruppo in un misto di eccitazione per il blasone e timore per quanto proprio il suo blasone potesse coprire tutti gli altri, sempre anarchico, imprevedibile e pungente in corsa, quanto con la lingua. Claudio Chiappucci. Pare che Claudio proprio ieri sul traguardo di Lubiana, intervistato da un giornalista, abbia dichiarato che questo Giro sarebbe la sua ultima corsa della carriera e questa volta per sempre. Domandato al diretto interessato in effetti era proprio la verità e Boifava aveva confermato dicendo che era una scelta concordata sin dalla firma del contratto. Scelta peraltro logica se si viaggia a ritroso nel tempo: aveva sempre dichiarato che la principale ragione del suo ritorno: concludere quello che aveva interrotto, ovvero il Giro d'Italia, e forse solo pensando di correre appena mezza stagione si sarebbe potuta spiegare una partenza così in sordina. Chiappucci, con fare da showman aveva tentato di porre una toppa alla serata, marcandosi a me e d'immediato incoronarmi come suo erede: "Ma ragazzi, tranquilli! C'è Ivan che è qua, fresco come una rosa, che vincerà tutto nei prossimi sei mesi!" Un uscita non propriamente riuscita visto che il mio riposo non era appellabile al nome del "è tutto previsto" ma piuttosto alla sfiga che mi aveva fatto cadere, ma abbastanza per togliere un po' di amaro di bocca.
  10. No dai! Gli hanno sabotato la bicicletta! Gli hanno montato il motorino al contrario! Per chi poi? Per...Ciolek!
  11. Questa è un po' come la vittoria di Vinokourov alle Olimpiadi...fuori tempo massimo!
  12. Un africano vince la Sanremo e puoi pure chiudere la storia!
  13. Scusa non ho notato il cambio di stilista dell'ultima. Grande anche matthorse
  14. Belle tutte Propendo per la 2016, ma anche la 2017 niente male, neppure questa nuova non è male.. è un lista di preferenze tra top! Grande Sauber!
  15. Rui Costa bollito e Daniel Martin cotto al vapore, teribbbile. Interessante il francesino, ma se non tira pugni non attacca briga allora in Francia non fa successo.
  16. Un prodigio insomma, Degno erede di Ciaran Power. Per gli abbuoni devi andare sulla cartella XML, su Fb ti mostro
  17. E si festeggia finalmente in casa irlandese!! Grande Cindy! Giro di Guinness fino al mattino tanto la tirreno è finita! E con questa vittoria si pretende l'invito anche per Miss Universo. Per la corsa decisa dagli abbuoni assegnati ad mutium.... Vergognaaaa!111!!11! Vegni incapace!!!111!!!11!
  18. La Saeco tira a tutta nel leggero tratto in discesa e quasi fa il buco! E a coprirlo c'è proprio la maglia rosa, Stefano Garzelli! Domani si riposa, chissà che il varesino che ha un buono spunto veloce e da dilettante si lanciava spesso in sprint di gruppo non voglia oggi provare a piazzarsi! Ultima spettacolare curva! Uno spettacolare ingresso quasi motociclistico porta la volata all'ultimo chilometro! E a farsi spazio all'interno c'è la cilindrata Mapei dell'americano Fred Rodriguez e Stefano Zanini che già aveva fatto sua la tappa di Marina di Grosseto. Una curva perfetta di Fred Rodriguez ha portato davanti Stefano Zanini pronto a sprigionare tutta la sua potenza nell'ultimo chilometro, Cipollini è ora costretto a recuperare e non è corridore che da il meglio di se quando parte in svantaggio. Purtroppo, complice un Palombo appannato, anche Traversoni è un po' indietro! Ma guardate invece che recupero di Cipollini! Incredibile! Fenomenale, fenomenale! E' sempre Cipollini il velocista più forte del mondo! Nulla da fare per il resto della concorrenza eccetto il nostro Traversoni che arrivando secondo ha forse fatto una volata all'altezza del vincitore! Un po' di rammarico perchè fosse stato lanciato meglio avrebbe potuto giocarsela. Terzo Zanini e c'è posto nei dieci pure per Garzelli. Non vorrei essere profano ma io credo che se c'è un corridore che può lottare con Cipollini in questo Giro quello è proprio Traversoni. Ci sono ancora delle occasioni, possiamo batterlo ancora 3° Tappa / Rijeka - Lubiana Classifica Maglia Rosa Classifica a punti 1 Mario Cipollini (ITA/Saeco - Valli & Valli) 173 pti 2 Mario Traversoni (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 114 3 Stefano Zanini (ITA/Mapei - Quick Step) 104 4 Fabio Baldato (ITA/Fassa Bortolo) 76 5 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 64 Classifica G.P.M. 1 Rik Verbrugghe (BEL/Lotto - Adecco) 44 pti 2 Marco Gili (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 35 pti 3 Patrick Jonker (AUS/US Postal Service) 19 4 Claudio Chiappucci (ITA/Amica Chips - Cicli Battaglin) 17 5 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria - Gaeme) 15 Classifica dei giovani 1 Danilo Di Luca (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) 47h40'01'' 2 Isidro Nozal (SPA/O.N.C.E. - Eroski) + 3'14'' 3 Andrea Tonti (ITA/Cantina Tollo - Acqua & Sapone) + 7'25'' 4 Julio Alberto Perez Cuapio (MEX/Panaria - Gaeme) + 7'41'' 5 Christian Vandevelde (USA/US Postal) + 7'46''
  19. 24-05-2001 / 12° Tappa RIJEKA - LUBIANA Dice il detto: non c'è due senza il tre. E visto che quella di oggi sembra a tutti gli effetti un'altra tappa buona per il nostro SuperMario perchè non sperare in un favoloso tris di tappe consecutivo targato Amica Chips? La tappa che arriva con circuito finale da ripetere tre volte a Lubiana non lascia molte speranze ad alternative diverse alla volata. La concorrenza è micidiale, Cipollini in testa, ma il morale è altissimo dopo il successo di ieri, io conosco i miei compagni e so che possono ottenere vette altissime quando il vento soffia nella direzione giusta, siamo giovani e molti dal futuro lucente, vincere quindi credo che sarà presto una formalità per loro. Qualunque squadra correranno. Ed io aspetto impaziente il collegamento Rai, che, vista l'ora di programmazione, credo sia collegherà con la corsa proprio nei pressi del circuito. E la diretta inizia a circa 55 chilometri dall'arrivo, quando gli uomini in fuga si stanno avvicinando alla città di Lubiana, città slovena, città che già fu traguardo di tappa nel lontano 1971. Ci sono cinque uomini in fuga tra cui il nostro Mirco Gili che ha conquistato i 5 punti GPM messi in palio dal traguardo di terza categoria presente nella prima parte di tappa rafforzando così il 2° posto nella speciale classifica e avvicinando Rik Verbrugghe (34 punti a 44). Gli altri uomini in fuga sono Jacky Durand (Lotto) compagno di squadra di Verbrugghe andato in fuga proprio per disturbare il nostro Gili, il kazako Teterjuk (Liquigas) e lo spagnolo Cabello Luque (Kelme) Gabriele Colombo (Cantina Tollo). Di questo gruppo faceva parte anche Marco Artunghi (Mercatone Uno) ma dopo aver pesso contatto si è fatto riprendere dal gruppo ora distante 2'49''. Il percorso credo favorirà il veloce recupero del gruppo tirato da Fassa e Saeco. Nonostante le due vittorie in volata l'Amica Chips preferisce per ora non collaborare all'inseguimento. Scusate, non mi sono accorto della presenza di Marco Artunghi ancora in fuga, credevo si fosse staccato ed invece è lì a guidare il gruppo dei fuggitivi che passa ora sotto il traguardo dopo aver effettuato un giro del circuito. E' un circuito molto, molto facile, in cui la strada sale leggermente solo nei pressi del castello, per il resto anche il percorso non presenta molte difficoltà e come vedete la strada è molto larga. Il gruppo insegue a 32 chilometri e il loro vantaggio e di 1'43''. Non credo avranno molte possibilità, ma anche se ne avessero una Gili è lì e ha dimostrato lo scorso anno a Genova che una vittoria in fuga è ancora nelle sue corde: Cassani si sta ancora mangiando le mani da allora. Ultimo passaggio sotto lo striscione del traguardo per gli uomini in fuga e ultimi 16 chilometri e 200 metri. Si è ridotto di molto il loro vantaggio tanto che si vedono gli uomini del gruppo sopraggiungere esattamente sotto lo striscione dell'ultimo chilometro. -8 Km, gruppo (seppur molto allungato) compatto! Entrano in gioco i velocisti! Forza Traversoni! Per ora non riesco a scorgere ancora i nostri colori dalla testa del gruppo, ma neppure riesceo a vedere la sagoma di Cipollini, Baldato e tutti gli altri favoriti, c'è la Fassa Bortolo a fare il ritmo. Passato lo striscione dei cinque chilometri scende il campo la Saeco! C'è Scirea pronto a fare spazio ad Alessio Galletti che farà da ultimo uomo a Mario Cipollini, oggi in maglia ciclamino.Poi Danilo Hondo ed i nostri Palumbo e Traversoni! Hanno scelto un binario diverso gli uomini Fassa Bortolo, che però sono indietro, devono recupeare terreno! La presenza di Galletti e non di Biagio Conte (evidentemente oggi non in forma perfetta) può essere una buona notizia.
  20. Eh no! Basta piazzamenti, mi sembra che ne stai ottenendo un po' troppi ultimamente!
  21. Credo che la cronometro sia abbastanza decisiva e se Rui Costa torna quello dei bei tempi può almeno lottarsela con Dumoulin e Alaphilippe (anche lui fila a cronometro) per la vittoria finale
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