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[STORIA PCM08] Dalla Foresta Nera al Sol Levante


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L'ultima tappa era leggermente collinare, abbastanza per non puntare sulla volata di Steffen, ma cercare di portar via una fuga con Alex Bazhenov

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Dietro il gruppo sonnecchia un pò, i fuggitivi hanno distacchi nell'ordine dei 10', e i nostri non forzano, tenendo il distacco sempre nell'ordine dei 4-5'. Ai -10 Alex, sapendosi battuto allo sprint prova ad allungare, con a ruota l'austriaco Egger

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I due arrivano a giocarsi la tappa in volata, e il rosso della Daihatsu ha la meglio agevolmente, prima vittoria stagionale per lui dopo tante corse da gregario

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Alle loro spalle gli ex compagni di fuga mollano e sono ripresi, Frank Schleck anticipa la volata di gruppetto per il 3° posto, Andreas e Markus si piazzano molto bene nei primi 10

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Markus si gode il meritato successo, per lui la prima vittoria stagionale in una corsa a tappe, contro avversari di valore, forse la forma è eccessiva, mancano ancora 40 giorni al Giro di Germania, suo obiettivo principale

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Inizio agosto con lo Sparkasen Giro, semiclassica tedesca, a cui lo sponsor teneva molto, il percorso collinare leggero, adatto sia ai velocisti che a qualche finisseur spingeva Kurt a portare una squadra completa, con quasi tutti gli uomini migliori

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Il solito, grintoso Bazhenov era l'uomo preposto per la fuga del mattino, corposa e quindi con qualche possibilità di successo

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Ai -30 ci prova in solitaria il coraggioso Persichetti, passista del Team Miche, tentativo abbastanza velleitario

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Infatti ai -8 viene ripreso e staccato da Bazhenov, Pristl e Andrle, mentre dal gruppo scatta Konstantin Siutsou, alla cui ruota si incolla Andreas Schillinger

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Trascinato dal bielorusso Andreas si riporta sui fuggitivi, mentre Andrle prova a sorprendere tutti

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Ma il ceco finisce presto la benzina e Andreas va a vincere nettamente, Alex 3°.

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Ancora una altro successo per il Team Daihatsu, in un'estate davvero favorevole, conquistato da un Andreas fin qui molto sacrificato dai giochi di squadra in varie occasioni

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Dopo i bei successi in patria il Team Daihatsu si recava in Franci per il Tour de l'Ain, corsa di 4 tappe, capitanato sempre da Fothen, pronto a bissare il successo in Sassonia, assente invece Steffen, partito per la Cina ad inseguire il suo sogno olimpico su pista

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La prima tappa vedeva una salita dura ai -20 dall'arrivo, pronta a lanciare qualche coraggioso attaccante, intanto la fuga di mattina partiva e si esauriva, con Le Mevel ultimo ad arrendersi

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E sula salita ad accendere la battaglia partì il vecchio Moreau, capitano proprio di quell'Agritubel che contendeva alla Daihatsu il secondo posto in continental, a seguirlo un gruppo con i principlai favoriti, fra cui Fotheno, Casar, Moinard, Fedrigo e Vanendert

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Ma ad una passo dal GPM partì il duo FdJ, composto da Casar e Vanendert, Moreau si arrese, mentre gli altri non riescono a reagire

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I due compagni di squadra andarono fin sul traguardo, dove Sandy Casar battè il giovanissimo belga, Schillinger, rientrato nel tratto in discesa regolò il gruppo alle loro spalle, per un 3° posto che confermava il suo gran stato di forma, ma sapeva anche un pò di beffa

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I distacchi vennero neutralizzati, tutti alla pari dopo la prima insidiosa tappa, tutto rimandato alla 3a, con l'arrivo in salita

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La seconda tappa era la più pianeggiante, senza Steffen il capitano di giornata sarebbe stato Andreas.

I due fuggitivi, Gallopin e Dion non avevano speranze

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E così volata, Poulhies parte lungo, ma Feillu risponde prontamente, con Schillinger a ruota

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Il giovane talento dell'Agritubel va a stravincere la volata, davanti al sorprendente Galland, buon 4° Andreas

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Terza tappa adatta a Fothen, con una salita lunga e pedalabile, quindi Kurt diede a tutti ordine di stare in gruppo, senza seguire il folle tentativo solitario di Le Mevel

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Quando l'azione del francese si stava ormai spegnendo fu Barredo a partire in contropiede, ai -40, un tentativo anch'esseo senza molta logica

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Così, riassorbito anche lo spagnolo Sandy Casar, leader virtuale della classifica, visto il prevedibilissimo crollo di Feillu, piazzò uno scatto ai -7 cercando di involarsi verso il traguardo

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Anche quest'azione si spense dopo poco, ma la FdJ aveva ancora un'altra freccia: Remy Di Gregorio, che partì ai -3, guadagnando qualche metro

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Ma il giovane scalatore francese prese poco margine, ai -2 venne riassorbito e partì una fucilata notevole di Markus, deciso a prendersi la tappa e la maglia di leader, l'unico a resistergli fu Moinard

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Finalmente era l'azione buona, purtroppo nel finale Fothen finì le energie e venne saltato agevolmente dal capitano della Cofidis, mentre dietro Fedrigo regolava un gruppetto segnalato in maniera allucinante con il tempo dei primi 2

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Per la quantomeno curiosa decisione di azzerare i distacchi, Markus si ritrovò solo sul gradino basso del podio, ma con una gran voglia di rivincita, per cercare di ribaltare tutto nell'ultima tappa, dove il finale si prestava a colpi di mano

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Ultima tappa, da correre alla perfezione, Markus doveva vincere per scalzare Amael Moinard dalla vetta della classifica, due strappi ai -15 e -10 permettevano di fare la differenza, Kristian Kux era l'uomo scelto da Kurt per la fuga del mattino, per mettere i Cofidis in apprensione

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Intanto ai -30 la corsa si accendeva con i tentativi prima di Bazayev

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E poi di Moreau, entrambi ben controllati dalla Cofidis

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Ma a 12km dal traguardo Markus partì a tutta su un falsopiano in discesa, sorprendendo gli avversari

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Nella salita successiva spinse ancora a tutta, riportandosi su Kristian intanto rimasto da solo dopo aver staccato i compagni d'avventura. Markus si fermò un attimo a riprendere fiato a ruota del suo compagno di squadra

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L'epilogo più bello di questa tappa sarebbe forse stato un arrivo a due, con Fothen che lasciava al giovane gregario il successo di tappa, accontentandosi della classifica generale, ma il tentativo di Pineau di riportarsi su Markus lo costrinse a piazzare un'altra accelerazione, staccando definitivamente Kristian

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E così vittoria solitaria di Markus, con Andreas che a completare il trionfo regola il gruppo, ottenendo così il 3° posto, Moinard, 5° di tappa deve abbandonare i sogni di gloria

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Appena finita la corsa Kurt decise subito di telefonare a Steffen in Cina (tanto pagava lo sponsor) per sapere come andavano le cose

SR: Pronto?

KS: Pronto, Ste. Come vanno le cose là, hai passato le eliminatorie?

SR: Certo, vabbè, nel mio girone sono stati eliminati un malese, un giamaicano e uno del Burkina Faso che ha forato nel riscaldamento e non aveva gomme di riserva e si è ritirato

KS: Ai primi turni capitano sempre questi sfigati che vanno a fare numero, domani le semifinali?

SR: Sì, purtroppo Nimke è nell'altra, altrimenti magari facevamo gioco di squadra per passare

KS: Dai, che passi comunque, questi mesi ti sei allenato alla grande per la pista,

SR: Magari

KS: E poi in generale come vanno le cose a Pechino?

SR: Bene, anche se l'aria puzza in una maniera assurda di smog. Sto in stanza con Fabian Wegmann e ho fatto amicizia con una sacco di altri atleti della spedizione tedesca, poi stiamo tutti insieme nel villaggio, insomma quando non mi alleno c'è da divertirsi. Voi in Francia cosa avete combinato?

KS: Markus ha vinto la generale, ora è 3° in classifica continental

SR: Grande, senti ora ti saluto, ci sentiamo

KS: Ciao

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Il giorno dopo Steffen fece il suo ingresso nel velodromo olimpico per la semifinale, era teso, mentre si svolgeva la corsa a punti, in cui la Germania non schierava nessuno, pensava solo alla sua gara, ora si faceva sul serio, era riuscito ad evitare i turni di ripescaggio, sempre insidiosi, e ora però doveva vedersela con i migliori pistard al mondo, forse non superiori a lui atleticamente, ma dotati di maggiore esperienza in queste prove, anche se il keirin era quella che più assomigliava alle caotiche volate su strada, alla fine della corsa precedente, dopo l'esultanza dei medagliati, Steffen fece un gran respiro e si piazzò sulla pista

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Il sorteggio gli aveva assegnato la 5a posizione di partenza, forse non ottimale per uno come lui poco abituato a queste corse, visto che lo costringeva a cercare subito spazio per risalire posizioni, o avrebbe lanciato la volata da troppo dietro

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I giri di lancio sembravano interminabili, poi finalmente partirono i 750 metri in cui si decideva tutto, e in cui un ciclista non sentiva nulla intorno a se, l'inglese Hoy, favorito di questa batteria si ritrovò in testa, senza che gli altri gli dessero cambi, Steffen era ben piazzato a ruota di Pervis

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All'ultimo giro partì a tutta Perkins, Steffen fu lesto a prendergli la ruota, mentre Pervis cervava di difendere il suo 3° posto

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Steffen non forzò neanche troppo per saltare l'australiano, il 2° posto valeva tranquillamente il passaggio in finale, 3° Pervis

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Steffen si sentiva sollevatissimo per il momento, sapeva che domani c'era la finale, ma anche che ormai quello che c'era da aspettarsi da lui lo aveva raggiunto. Ora spazio a Nimke, forse il corridore su cui la Germania puntava di più.

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Ma Nimke deluse, solo 4° nella sua semifinale, e fuori dai giochi. L'unica nazione con 2 finalisti era la Francia, chissà come se la sarebbero giocata.

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