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Il primo ricordo del ciclismo


maurottino

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http://www.ciclotappo.it/

Se nn ricordo male avevano fatto una specie di plastico con tanto di GPM.

Quando avevo giocato io eravamo alla Fiera di Genova ed era una tappa pianeggiante seppur tortuosa con curve ostiche dove si doveva andare di pollice ma io abituato alle biglie della spiaggia giocavo di indice e sbagliavo....

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  • 3 weeks later...

Carissimi, volendo rivitalizzare questo topic (coraggio postate il vostro primo o anche qualsiasi ricordo...uno dei vostri che non si trova su internet...magari facciamo una pubblicazione...chissà....) vi narro una storiella del 1974:

"La maglia rosa e il fuori tempo massimo"

A SORPRESA!!!

Il giro 1974 era partito da piazza San Pietro con benedizione del Papa Paolo VI° a tutti i girini.

La prima tappa, adatta alle ruote veloci, sarebbe terminata dopo 164 km a Formia.

Su quel traguardo però gli sprinter più accreditati furono sconfitti da un ragazzino neopro di 21 anni:Wilfried Reybrouck classe 1953 fratello minore del più titolato Guido che nel DB storico potete trovare nella Salvarani.

Wilfried, memore delle esperienze come pistard, con un colpo di reni perfetto sconfisse De Vlaeminck, Basso, Paolini e Sercu.

Fu una sorpresona immensa.

Ricordo il ragazzetto fiammingo felicissimo sul palco,aspettavo il suo radioso sorriso ma…inaspettata aveva una bella finestrella davanti,sdentato a 21 anni!!!

Le miss se le baciò di sano gusto però…

Probabilmente una caduta gli aveva provocato tale problema odontoiatrico.

ANCORA IN ROSA

Nella seconda tappa (Formia –Pompei di 121 km) interamente pianeggiante la Filcas di Reybrouck, squadra invero deboluccia con un anziano Durante come capitano, ebbe un grande aiuto dalle squadre dei velocisti e infatti vinse un grande sprinter (immenso seigiornista!!!) ossia Patrick Sercu che rimontò il finisseur Santambrogio e De Vlaeminck, il ragazzetto belga conservò l’insegna del primato pur non piazzandosi nei 10.

IL SOGNO SVANISCE…….

Ma il terzo giorno,(tappa Pompei-Sorrento di 137 km)il percorso era ondulato e il peso della maglia, la giovane età, la scarsa propensione alle salite giocarono un brutto scherzo al Fiammingo.

In programma due salite in grado di far male: Monte Faito salita sui 12 km con pendenza media sul 9 per cento e poi l’Agerola salita sui 10 km con media del 5 per cento.

Il più forte scalatore puro di quei tempi lo spagnolo Fuente della Kas scatenò la bagarre con una serie di scatti dei suoi…e riuscì ad arrivare a Sorrento conservando 33 secondi su F.Moser, Battaglin,Zilioli,Gimondi.

E la maglia rosa?...niente, non andava avanti e arrivò fuori tempo massimo!! e Wilfried pianse, il sogno era svanito per sempre.

Forse qualcuno gli disse “Non prendertela, sei giovane ti puoi rifare…”

EPILOGO

Ma Il ragazzetto belga non divenne un campione, neanche un medio calibro in 6 anni di prof (ecco le sue squadre)

• 1974: Filcas (Italia)

• 1975: Frisol - G.B.C. (Olanda)

• 1976: Ebo - Cinzia (Belgio)

• 1977: Bianchi - Campagnolo (Italia)

• 1978: Bode Deuren (Olanda)

• 1979: Lano - Boule d'Or (Belgio)

conquistò solo vittorie in kermesse e una tappa al Giro D’Olanda 75. A soli 26 anni smise per fare il D.S. ma anche qui non riuscì ad emergere.

POST SCRIPTUM

Per la cronaca quel giro lo vinse Eddy Merckx con 12 sec sul neopro Baronchelli.

Grazie per l'attenzione e, attendendo le vostre, alla prossima :rolleyes:

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  • 1 month later...

Carissimi eccovi, come direbbe Wanka, un omogeneizzato artigianale by Maurottino :D

Giro 1976:dalla tragedia siciliana all’apoteosi di Gimondi passando per la Furzi.

La tragedia:

Il Giro del 1976 si aprì con una tragedia immane , lo spagnolo della Kas il 32 enne Juan Manuel Santisteban Lapeire cadendo nella prima tappa e battendo la testa sul guard rail morì sul colpo tragicamente nei pressi di Catania.

Ricordo la foto della Gazzetta (all’epoca erano tutte in bianconero come la TV)il corpo senza vita dell’iberico con una striscia che era sicuramente sangue che solcava l’asfalto…Quasi 20 anni dopo la morte di Casartelli mi reificò tale tristissimo ricordo…ci fosse stato il casco…….

Riassunto del giro:

La maglia rosa passò dai velocisti Sercu e R. De Vlaeminck a De Muynck che sorprese tutti a Matera alla sesta tappa con un allungo finale e poi a Moser che vinse la crono di Ostuni alla settima, ma il giorno dopo fu Gimondi a Lago di Laceno ad indossare la rosa e portarla fino alla 19° ove il belga De Muynck (nel db storico lo trovate nella Flandria)arrivando 3° a Vigo di Fassa a 1,25 dal vincitore di tappa l’iberico Gandarias e staccando Gimondi giunto 4° a 2,04 riprese l’insegna del primato.

Il giorno dopo a Terme di Comano trionfo l’uomo Scic Luciano Conati (presente nel Db storico), ricordo la sua indescrivibile gioia per qs vittoria che rimase l’unico alloro della sua carriera di fedelissimo gregario (7 anni di professionismo tutti con la maglia bianconera della Scic) battè il compagno di avventura lo scalatore Guadrini (invece lui in 10 anni di professionismo non vinse nessuna corsa... :mrgreen: )

La 21° terminava a Bergamo e Gimondi non poteva deludere la sua gente e vinse la volata sul cannibale e G.B Baronchelli, il mio ricordo è che ebbi la sensazione che Eddy(giro deludente il suo..) non avesse spinto gli ultimi metri per far vincere proprio in casa il suo acerrimo rivale,nonostante le accesissime sfide ci fu sempre grandissimo rispetto e stima tra i 2…… comunque Felice era in ottima forma e l’indomani nella crono mattutina decisiva inflisse il gap decisivo a De Muynck staccandolo in classifica di 19 sec che conservò nella passerella milanese del pomeriggio gran volatona di un buon sprinter il neopro Daniele Tinchella che purtroppo in carriera deluse le aspettative…(solo 6 vittorie da pro).

Felice Gimondi a quasi 34 anni conquistò il suo terzo e ultimo Giro.

Eccovi la classifica finale con ben 5 corridori in poco più di 1 min e mezzo ... grande equilibrio…

1. Felice GIMONDI (Ita) en 119h58'15"

2. Johan De Muynck (Bel) à 19"

3. Fausto Bertoglio (Ita) à 49"

4. Francesco Moser (Ita) à 1'07"

5. Gianbattista Baronchelli (Ita) à 1'35"

6. Wladimiro Panizza (Ita) à 2'35"

7. Alfio Vandi (Ita) à 4'07"

8. Eddy Merckx (Bel) à 7'40"

A punti vinse Moser e nei gpm lo spagnolo mignon Oliva

La Furzi Vibor

La Furzi Vibor, fu l’unico anno che corse con questa doppia denominazione poi fu solo Vibor,era una delle 12 squadre che partecipavano al Giro di quell’anno per un tot di 120 corridori certamente pochi rispetto al ciclismo odierno…,

Questo team aveva iscritto i seguenti 10 ciclisti

FURZI-VIBOR

31 BASSO Marino (Ita)

32 BOIFAVA Davide (Ita)

33 COLPO Antonio (Ita)

34 MARCUSSEN Jorgen (Dan)

35 MAZZIERO Daniele (Ita)

36 MUGNAINI Gabriele (Ita)

37 RODELLA Giuseppe (Ita)

38 ROSSI Tullio (Ita)

39 VICINO Bruno (Ita)

40 ZILIOLI Italo (Ita)

Due ultratrentenni e in declino come punti di riferimento: Zilioli per la classifica e Marino Basso per le volate.

Non riuscirono a vincere tappe , per la Furzi solo qualche piazzamento:

Basso secondo a Terni terzo a Milano e Longarone,Vicino (nato come velocista mediocre su strada ma poi affermatosi alla grande come pistard tre volte campione del mondo come stayer su pista negli anni 80 più 6 titoli italiani) in quel giro fu secondo a Cosenza, Marcussen secondo nella crono alla penultima tappa, primo in classifica della squadra fu ovviamente Italo Zilioli 16° à 21'33".

Insomma non granchè….

Ma in quella squadra,oltre ai già citati e a Boifava che divenne D.S. di grandissimo successo, c’era al terzo e ultimo anno di professionismo uno dei tanti corridori che passati prò delusero le speranze ossia il potentino Daniele Mazziero, se la memoria non mi inganna qs.corridore, buon dilettante, aveva una delle posizioni più belle esteticamente in bicicletta, credo di essere stato uno dei suoi pochissimi tifosi ma lui si ritirò e la carriera a soli 24 anni finì..chissà come è andata poi la sua vita….

Ricordo un divertente aneddoto: dovete sapere che, dopo una delle ultime tappe, gli ultimi 2 in classifica erano l’ex campione del mondo Marino Basso (che alla fine fu terz’ultimo)e il compagno neopro Colpo(che fu la maglia nera di quel giro a oltre 3 ore), nel processo alla tappa furono presentati con enfasi non so da quale giornalista… “ed ecco COLPO BASSO…”..il buon Marino mi pare che fece una faccia……..da incenerirlo……

Sperando di non tediarvi, alla prossima.... sempre attendendo le vostre storie inedite….

Un abbraccio dal vecio

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  • 1 month later...

La fantastica impresa di un piccolo eroe ma gregario "autentico": La fuga di Renato Laghi.

9 Giugno 1977 era una bella giornata di sole e la corsa rosa presentava la 19 tappa la Pinzolo San Pellegrino di 205 km con Tonale, Presolana e Colle di Zambia.

Il numero 125 della Vibor il faentino Renato Laghi era vicino al suo capitano “cuore matto” Franco Bitossi, Renato aveva seguito Franco in tutte le squadre (Filotex, Sammontana, Scic, Zonca e Vibor) fin dal 1971 servendolo sempre con la grande tenacia e lealtà che contraddistingue il vero gregario, una razza pregiata nell’ardore agonistico dello sport del pedale.

Il buon Laghi classe 1944 non era riuscito mai a vincere una corsa seppur avesse ottenuto dei buoni piazzamenti nei suoi 11 di prof (il suo primo capitano fu il compianto Vito Taccone alla Germanvox nel 67), il suo dilemma era che allo sprint sembrava una statua di sale da tanto era incapace nelle volate e seppur arrivasse spesso davanti più che un piazzamento dignitoso non poteva ambire.

Si ricordava certo quella beffa al Giro dell’Umbria di 7 anni prima quando Gianni Motta si era preso una vittoria che sembrava già sua….

Ma Renato era un generoso, un vero uomo squadra dal cuore nobile e dalla resistenza non comune, lo definivano scalatore giacchè lì almeno, in salita, la velocità è sempre ridotta per tutti……..

Ma quello doveva essere il suo giorno…dopo una ventina di km Renato allungò, tre lo seguirono il Baronchelli meno forte ossia Gaetano, il teutonico Kraft e Marcello Osler (che sarà il protagonista della prossima storia….) ma Osler non era in giornata e si staccò presto e ai piedi del Tonale i tre furono ripresi da Caiumi, Pugliese e il buon vallonaro veloce Perurena (nel DB storico lo trovate nella Kas), ma sulla Presolana, salita con pendenze importanti…,il nostro piccolo eroe di giornata staccò tutti e rimase solo al comando con ancora tanti chilometri da affrontare…e il gruppo dei migliori che iniziava a reagire….sullo Zambia il faentino continuò la sua poderosa azione ed ormai sembrava chiaro che la vittoria non poteva sfuggirgli…

Chissà cosa passa nella mente di un uomo ormai maturo che sta per vincere la sua prima corsa in un grande Giro e dopo 182 km di fuga….chissà quali emozioni e quale gioia avranno percorso il suo piccolo corpo nel tagliare il traguardo a San Pellegrino, felicità estrema ………anche per me sedicenne che commosso vedevo la TV.

Ho sempre amato quei corridori umili,dal non grande talento ma dalla generosità imperiosa, capaci di grandi imprese…

Laghi arrivò letteralmente stremato, Gaetano Baronchelli fu 2° a 1,32 e a quasi due minuti arrivarono Kraft e Perurena a 3 gli ultimi reduci della grande fuga Caiumi e Pugliese e poco dopo il gruppo dei migliori con la maglia rosa Pollentier (nel db storico è nella Flandria) e Moser che fu secondo in quel giro a 2,32 dal belga della Flandria.

Il mio ricordo è che tutti sembravano contenti in particolare un anziano Bitossi che con la sua parlata toscana tesse le lodi di un grande gregario finalmente sul podio più alto di una corsa….

Per Laghi questo fu l’unico successo della carriera che si chiuse due anni dopo a 35 anni, 13 anni da Pro e 11 partecipazioni al Giro sempre nei primi 50!(un solo ritiro).

Nota di merito: Con Bitossi si dedicò anche al ciclocross, partecipando senza lode a 2 mondiali.

laghirenatouy3.jpg Renato Laghi

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complimenti per i tuoi racconti mauro...bellissimi........

Il primo ricordo nitido che ho è piuttosto recente...Pantani che cade sulla discesa del Sampeyre insieme a Garzelli e rimane sulla strada con la faccia spaurita...

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complimenti per i tuoi racconti mauro...bellissimi........

Il primo ricordo nitido che ho è piuttosto recente...Pantani che cade sulla discesa del Sampeyre insieme a Garzelli e rimane sulla strada con la faccia spaurita...

Grazie Gensi, cerco di raccontare a voi giovani qualcosa che non trovate su internet così da arricchire le vostre conoscenze :) ,

Si la caduta del Giro 2003 l'ennesimo episodio sfortunato del Pirata....

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  • 1 month later...

Il 1975 e il “giorno più lungo” di Marcello Osler

Primavera

Nel 1975, in Primavera, il ciclismo “subiva”ancora l’egemonia del “cannibale” Merckx che ormai trentenne non disdegnava le vittorie in serie nelle classiche:la sesta Milano –Sanremo, il Giro delle Fiandre,Amstel, la Liegi mentre alla Roubaix fu secondo,sconfitto dal connazionale Roger De Vlaeminck(vincitore anche della Tirreno Adriatico)

Giro

Sul Giro 75 ho già postato con il trionfo sullo Stelvio di Fausto Bertoglio, quando al contrario si pensava che, data l’assenza improvvisa del cannibale, la partita sarebbe stata tra un vecchio Gimondi e un giovane Baronchelli.

Tour

Al Tour grande sfida nelle tappe iniziali tra Merckx che volava a cronometro e Francesco Moser, 7 giorni in giallo dopo la vittoria nel prologo di Charleroi, che fu vincitore di 2 tappe(ricordo quella volata sulla rampetta di Angouleme quando Francesco in giallo-ma non c’era la tv a colori e dovevamo immaginarlo-battè un ottimo velocista come “crazy” Van Linden) e della classifica dei giovani.

In montagna, però, il cannibale ebbe i primi segni di un cedimento sempre più consistente e seppur fosse ancora ai piedi delle Alpi in maglia gialla, sul Vars e l’Izoard subì pesantemente i continui attacchi del Belga Van Impe che si trascinò dietro il Francese Thevenet il quale si aggiudicò il suo primo, di 2, Tour., secondo Eddy a 2,47 3° Van Impe a oltre 5 minuti, il “mio” Poulidor 39 enne ma malato finì eroicamente al 19 posto a quasi 1 ora.

Da ricordare, invero, il fattaccio della 14 tappa allorquando sul Puy de Dome con Eddy già in difficoltà uno spettatore colpì il belga al fegato, acuendo la crisi del grande campione, si disse che l’aveva fatto per spirito campanilistico mal sopportando la possibilità che il Belga potesse vincere il suo sesto Tour battendo così il record dell’epoca di Anquetil….chissà che cosa quel signore, ancora in vita, avrà pensato quando Lance ha battuto tutti i record………..

Finale di stagione

Il mondiale in Belgio se lo aggiudicò in solitaria il campione Olimpico di Monaco 72 l’olandese Kuiper, il finale di questa corsa non la vidi in quanto il 31 Agosto di quell’anno ebbi la gioia di vincere con il Savona il titolo Italiano Esordienti di Pallanuoto contro il Posillipo proprio in concomitanza con il Mondiale, ricordo che già ebbro di gioia per il trionfo, la prima cosa che chiesi fu il risultato del Mondiale di Ciclismo!! Ricordo inoltre che in attesa della partita mi misi a sbirciare, contravvenendo alle disposizioni del Mister, la Tv del Bar della Piscina che irradiava le immagini di un grande gregario come Cavalcanti in fuga solitaria.

Al Lombardia trionfò Moser che beffò il tre volte campione d’Italia Paolini e Chinetti.

MA OSLER…………

Ma tra tutte le cose che quell’anno accaddero, ciclisticamente parlando, desideravo focalizzare l’attenzione sulla grande azione sportiva di un corridore che impresse la sua firma indelebile nel Giro 75.

Osler fu protagonista di una fuga che, anni dopo, il radiocronista Giacomo Santini (ricordo che la RAI Matrigna non dava il Giro in diretta, solo in differita, quell’anno grrrr….ma non vedendo le immagini un ragazzino malato di ciclismo come me poteva sognare come avevano già fatto i nonni e i padri con Coppi e Bartali…) descrisse come “ una di quelle azioni che fanno sorridere i mammasantissima del plotone e scuotono il torpore dei giornalisti abbioccati nelle scatolette di metallo sotto il peso delle libagioni della sera precedente e gli strali del sole”.

Era l’Ottava tappa la Potenza Sorrento di 220 km il corridore trentino Marcello Osler luogotenente di De Vlaeminck e Sercu nel Team Brooklyn al km 34 di una tappa lunga ed insidiosa per i numerosi saliscendi, innescò la miccia a Vietri con una azione che risultò leggendaria, anche perchè scattò per aggiudicarsi i punti del Trofeo delle Regioni (una classifica intermedia dell’epoca che il “nostro” vinse sia nel 75 che nel 76) e trovatosi solo al comando proseguì per una inarrestabile prestazione sportiva.

Quel giorno, invero, gli fu offerta via libera dal gruppo anche perché essendo corridore non di classifica i grandi lo lasciarono fare questa meravigliosa cavalcata.

Pedalata dopo pedalata arrivò al traguardo dopo 186 km!!!! di fuga solitaria, un impresa dagli accenti epici, penso alla grande fatica di uomini “normali” non campioni, ai pensieri che si seguono l’uno dopo l’altro come l’asfalto che passa sotto la bicicletta, la grande fatica che soltanto chi pedala conosce….insomma la vittoria è una chimera che quel giorno Marcello materializzò tra le proprie mani anzi tra, per dirla alla Binda, i “garun” (i garretti).

Comunque sia, fare tanti km in fuga solitaria è davvero grandissima impresa!!!!

Eccovi l’ordine d’arrivo della tappa:

8 Potenza-Sorrento, 220 km

1. Marcello Osler en 6h38'35"

2. Battaglin à 8'48"

3. Conti

4. Bertoglio

5. Galdos

6. Perletto à 9'52"

7. R.De Vlaeminck à 10'23"

8. Gimondi

9. Bergamo

10.G.B.Baronchelli

La maglia rosa rimase sulle spalle dell’iberico Galdos

Marcello Osler concluse il Giro al 38° posto à 1h30'30" da Bertoglio.

Chi vuol approfondire la storia di questo corridore lo rimando a qs. Sito:

www.ciclomuseo-bartali.it

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Il mio primissimo ricordo di ciclismo è la crono del Giro 2001, ke oltretutto passava vicino a dove sono io, invece del 2002 mi ricordo Folgaria al Giro con Evans che perde 15' da Savoldelli e perde la maglia e poi quel capolavoro che è stato Zolder, quella volta Supermario li ha scassati tutti...

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  • 7 months later...

Rimetto in auge il topi di Maurottino per segnalare il mio primo "sfuocato" ricordo ciclistico:

si tratta del mondiale 1975 (avevo 11 anni) in cui un vecchio Merckx era in fase calante di carriera ed un giovane Moser lancio' un attacco interessante (non ricordo il giro, chi lo riprese od altro, ricordo pero' l'entusiasmo del telecronista, anche se non ricordo ch fosse), ma a vincere direi a sorpresa fu l'olandese Kuiper dal palmares magari non foltissimo, ma preziosissimo...

Quindi ho iniziato a seguire il ciclismo con il dualismo Moser/Saronni...e a dire il vero ero Moseriano, considerando il primo Saronni un succhiaruote.

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il mio primo ricordo è un arrivo in salita al giro tra Frigo e Casagrande dovrebbe essere stato il 2000-2001... poi la vittoria del Falco al giro 2002 con le volate magiche di Cipollini tirato da Lombardi Velo Bennati Scirea... la crisi di Cadel Evans in rosa e la vittoria di Perez Cuapio in maglia verde..

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  • Amministratori

dedico il mio 10000esimo post al mio primo ricordo del ciclismo. Si tratta del 1994. Mio nonno guardava il giro d'Italia e mi disse: "Michele, ti faccio vedere cos'è il ciclismo". E vidi quel piccolo uomo che in salita staccò tutti e in discesa andava alla stessa velocità di un gruppo al suo inseguimento con posizioni folli. Era il grande Marco, amore a prima vista. Grazie per avermi fatto innamorare di questo sport. Non ti dimenticherò.

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dedico il mio 10000esimo post al mio primo ricordo del ciclismo. Si tratta del 1994. Mio nonno guardava il giro d'Italia e mi disse: "Michele, ti faccio vedere cos'è il ciclismo". E vidi quel piccolo uomo che in salita staccò tutti e in discesa andava alla stessa velocità di un gruppo al suo inseguimento con posizioni folli. Era il grande Marco, amore a prima vista. Grazie per avermi fatto innamorare di questo sport. Non ti dimenticherò.

Bello così Bubba....e complimenti, anche se nn.....

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