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PROF - Giro 2008: da Verona all’Alpe di Pampeago una delle tappe decisive

Verona - sabato 17 novembre 2007 - Il 24 maggio 2008 la città di Verona ospiterà la partenza della tappa Verona - Pampeago del Giro d'Italia. Lo ha confermato l'assessore allo Sport del Comune di Verona Federico Sboarina, a margine dell'incontro tenuto con gli organizzatori del 91° Giro d'Italia-Rcs Sport e Rai radiotelevisione italiana - presenti in città per un sopralluogo e per mettere a punto gli ultimi dettagli dell'evento. Alla riunione erano presenti anche gli assessori all'Edilizia privata Alessandro Montagna, alle Strade Paolo Tosato e al Decentramento Marco Padovani, oltre ai tecnici comunali interessati all'organizzazione.

«Da molto tempo non accadeva - spiega l'assessore Sboarina - che il Giro d'Italia arrivasse a Verona per due anni consecutivi: obiettivo dell'amministrazione è quello di far si che la nostra città diventi una tappa costante di questo appuntamento sportivo, uno dei più importanti e seguiti a livello nazionale. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto - aggiunge Sboarina - anche in previsione del Giro 2009, anno del centenario della corsa in rosa. Non nascondiamo che Verona punta ad essere tra i protagonisti di quell'evento, vista l'importanza che riveste dal punto di vista sportivo sia per la promozione dell'immagine della nostra città e dell'indotto economico di cui è garanzia».

La tappa veronese del 91° Giro d'Italia partirà quindi da piazza Bra sabato 24 maggio prossimo (a conclusione della seconda delle tre settimane di corsa) e si concluderà a Pampeago, in val di Fiemme, passando per Quinto di Valpantena e Fosse.

Ciclonews.it

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Top Posters In This Topic

Anna Chiara e Alessandro Petacchi avranno presto un figlio

Ci saranno presto liete novelle a casa Petacchi: Anna Chiara e Alessandro, infatti, sono in dolce attesa. Lo ha annunciato lo stesso corridore in occasione della presentazione del calendario De Nardi per il quale Petacchi ha posato insieme alla bella Federica Ridolfi.

Tuttobiciweb.it

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Germania, Focus attacca: Ullrich dopato al Tour '97

L'inchiesta sul doping del settimanale tedesco Focus continua. E continua a suo di titolo ad effetto. L'ultimo è questo: Jan Ullrich ha vinto il Tour de France del 1997 da dopato.

Focus basa le sue accuse su apparenti testimonianze di persone vicine al ciclista: la conferma che Ullrich si sarebbe dopato nel suo unico trionfo della corsa francese, sarebbe registrata in alcune conversazioni telefoniche tra l'ex allenatore Rudy Pevenage ed il suo ex massaggiatore, Jef D'Hont. Il settimanale, tuttavia, non rivela se ha avuto accesso alle registrazioni di queste conversazioni, ma afferma, nell'edizione in edicola domani, che in una telefonata, Pevenage fece capire a D'Hont che Ullrich avrebbe migliorato il suo rendimento negli anni novanta dopandosi prima con l'Epo e poi con trasfusioni di sangue. Secondo quanto afferma Focus, Pevenage avrebbe ammesso anche in una riunione, tenuta il 16 di marzo in casa di D'Hont, di aver consigliato ad Ullrich ed ad altri compagni di squadra, le trasfusioni di sangue.

Tuttobiciweb.it

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Wada e Uci chiedono due anni di squalifica per Valverde

A lanciare la notizia è il quotidiano AS nella sua edizione di oggi: la Wada e l'UCI hanno chiesto al Tas di Losanna che Alejandro Valverde venga squalificato per due anni a causa della sua implicazione nell'Operación Puerto.

A presentare il ricorso è stata ufficialmente la Wada con l'Uci a dare man forte. Da parte sua, Valverde sarà difeso dallo stesso gruppo di avvocati che già lo hanno assistito proprio davanti al Tas, al quale Valverde si appellò per poter disputare il mondiale. La prima linea di difesa sarà quella di spingere il Tas a dichiararsi non competente per affrontare il caso. La seconda linea, se si andrà in giudizio, sarà quella di chiedere una sanzione amministrativa e non penale.

Tuttobiciweb.it

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Donne: Gilmore regala un'altra vittoria alla Menikini

La stagione di Rochelle Gilmore, bellissima australiana della Menikini – Selle Italia – Gysko, sembra non voleer finire mai. Oggi Rochelle ha ottenuto infatti il sesto successo su strada del 2007. La Gilmore ha infatti trionfato nella gara in linea degli “Oceania Cycling Championchips”. La competizione si è svolta a Invercagrill, in Nuova Zelanda, sulla distanza di 112 chilometri. Rochelle ha preceduto allo

sprint Joanne Kiesanowski (Nuova Zelanda) mentre terza, a 2”, è giunta

un’altra neozelandese, Emma Crum.

Tuttobiciweb.it

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DOPING - Stampa tedesca: «Ullrich vinse dopandosi il Tour ‘97»

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Jan Ullrich è maglia gialla nel 1997

Berlino (Gerrmania) - domenica 18 novembre 2007 - Il tedesco Jan Ullrich ha vinto il Tour de France del 1997 da dopato. A sostenerlo è la rivista tedesca Focus che si basa su apparenti testimonianze di persone vicine all’ex campione. Secondo Focus, la conferma che Ullrich si sarebbe stato dopato nel suo unico trionfo della corsa francese, è registrato in alcune conversazioni telefoniche tra l'ex allenatore Rudy Pevenage ed il suo ex massaggiatore, Jef D'Hont. Il settimanale, tuttavia, non rivela se ha avuto accesso alle registrazioni di queste conversazioni, ma afferma, nell'edizione in uscita domani, che in una telefonata, Pevenage fece capire a D'Hont che Ullrich avrebbe migliorato il suo rendimento negli anni Novanta dopandosi prima con l'Epo e poi con trasfusioni di sangue. Pevenage, interpellato dall'agenzia Dpa, si è astenuto dal commentare le anticipazioni di stampa. "Non so niente, non dico niente al riguardo", si è limitato a dire. Secondo quanto affermato da Focus, Pevenage avrebbe ammesso anche in una riunione, tenuta il 16 di marzo in casa di D'Hont, di aver consigliato ad Ullrich ed ad altri compagni di squadra, le trasfusioni di sangue. Ullrich che ha abbandonato il ciclismo professionistico all'inizio dell'anno dopo varie denunce per doping, ha sempre respinto tutte le accuse. D'Hont, l'ex massaggiatore della Telekom per la quale gareggiava Ullrich, è stato il primo a denunciare le pratiche di doping con delle dichiarazioni pubblicate, nell'aprile scorso, dalla rivista Der Spiegel e in un libro. D'Hont sta preparando un secondo libro con le sue esperienze nel ciclismo professionistico.

Ciclonews.it

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CROSS - Sven Nys padrone del weekend

Gavere-Asper (Belgio) - domenica 18 novembre 2007 - Sven Nys non piace risparmiarsi. Gioca su tutte le ruote e domina. Ieri ha vinto ad Hasselt in volata su Bart Wellens nella terza prova della Gazzetta d’Anversa, oggi si è imposto ancora più nettamente a Gavere-Asper, 3^ prova del Superprestige, lasciando a 15” il quartetto composto dal francese Mourey e dai belgi Wellens, Vantornout e Pauwels. Chiaro che il cannibale punta al grande slam del ciclocross: è in testa alle classifiche di Coppa e Superprestige e insegue a un solo punto Wellens in quella della Gazzetta di Anversa.

Oggi a Gavere erano presenti anche Enrico Franzoi e Marco Bianco. Positiva la prova del tricolore, sempre nel gruppo d’eccellenza, decimo all’arrivo con 1’32” di ritardo sul mostro belga, ma non troppo lontano da Albert e Stybar, che si sono piazzati rispettivamente al 7° e 8° posto. Generosa la prova di Bianco (26°) su un percorso difficile, completato a pieni giri soltanto da 25 atleti.

Gavere-Asper è una delle quattro località che ventisei anni fa, insieme a Diegem, Zillebeke ed Overijse, tenne a battesimo il Trofeo Superprestige. La manifestazione ha avuto, nel suo periodo d'oro, ben nove prove a Roma (G.p. Spallanzani), cinque a Silvelle (G.p. Selle Italia) e cinque a Milano (Memorial Guerciotti). Nell'albo d'oro di Gavere-Asper figurano per due volte Daniele Pontoni al primo posto e per due volte alle piazze d'onore lo stesso Pontoni e Luca Bramati.

La quarta prova del Superprestige si disputerà a Gieten (Olanda) domenica 25 novembre, l'indomani della prova di Coppa in programma a Koksijde (Belgio).

ARRIVO:

1. Sven Nys (Bel, Rabobank) in 58’37”; 2. Francis Mourey (Fra, Française des Jeux) a 15”; 3. Bart Wellens (Bel, Fidea Cycling Team); 4. Klaas Vantornout (Bel, id); 5. Kevin Pauwels (Bel, id); 6. Erwin Vervecken (Bel, id) a 18”; 7. Niels Albert (Bel, Palmans-Cras) a 47”; 8. Zdenek Stybar (Cze, Fidea Cycling Team) a 1’24”; 9. Richard Groenendaal (Ola, AA Sport Drinks) a 1’25”; 10. Enrico Franzoi (Ita, Lampre-Fondital) a 1’32”; 26. Marco Bianco (Ita, Arcobaleno Carraro) a un giro.

CLASSIFICA SUPERPRESTIGE (dopo 3 prove)

1. Sven Nys (Bel, Rabobank) p. 45; 2. Bart Wellens (Bel, Fidea Cycling Team) p. 39; 3. Zdenek Stybar (Rep. Ceca, Fidea Cycling Team) p. 36; 4. Richard Groenendaal (Ol, AA Sport Drinks) p. 29; 5. Klaas Vantornout (Bel, Fidea Cycling Team) p. 23.

ANVERSA (17/11) - Si è disputato sabato in Belgio il Gp Stad Hasselt, terza prova del Trofeo Gazzetta di Anversa. Ottimo test di avvicinamento alla 4^ prova di Coppa del Mondo in programma sabato 24 novembre a Koksijde, sempre in Belgio. Ha vinto l’attuale leader di Coppa Sven Nys al termine di una gara serrata che ha visto i primi cinque arrivati in 13”. Nys ha avuto la meglio per 2” su Bart Wellens.

Unico italiano in gara Rafael Visinelli (Forestale),che si trova in Belgio per accrescere la propria esperienza internazionale in confronti ad altio livello. Per lui il 26° posto a 5’06” dal vincitore. Grazie al secondo posto odierno Bart Wellens conserva il primato nel Trofeo Gazzetta di Anversa con 105 punti, uno di vantaggio su Nys e 23 su Lars Boom.

ARRIVO:

1. Sven Nys (Bel) Rabobank in 57’45”; 2. Bart Wellens a 2”; 3. Niels Albert a 4”; 4. Zdenek Stybar a 10”; 5. Lars Boom; 6. Kevin Pauwels a 13”; 7. Dieter Vanthourenhout; 8. Klaas Vantornout; 9. Thijs Al a 45”; 10. Petr Dlask; 11. Erwin Vervecken; 12. Sven Vanthourenhout a 51”; 13. Rob Peeters; 14. Wilant van Gils a 1’; 15. Richard Groenendaal a 1’16”; 26. Rafael Visinelli a 5’06”.

Ciclonews.it

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Corti jr, stelle e fatica

La carriera di Marco, figlio d'arte, è a un momento cruciale della sua carriera: inizia la sua avventura tra i pro', con un occhio ai libri di Astronomia. "Una passione recente, ma violenta"[/b]

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Marco Corti, 21 anni, 55 vittorie nelle categorie minori. Bettini

MILANO, 18 novembre 2007 - Passa di lì Felice Gimondi, e con quel suo accento molto bergamasco e un po' vescovile gli fa: "Basta la metà di quello che ha fatto tuo padre e sarai un buon corridore". Marco Corti è figlio di Claudio Corti, campione del mondo dilettanti, vicecampione del mondo professionisti, due volte campione italiano professionisti. Ha ragione Gimondi: basta la metà per entrare nella storia del ciclismo. Marco, ma non poteva scegliere un altro sport? "Ci ho provato, giocavo a calcio, difensore, ma mi piaceva il ciclismo, forse perché qui sono un attaccante. Mio padre non mi ha mai spinto, semmai mi ha frenato. A mettermi in bici è stato Aldo Villucchi, il maestro della prima elementare. Maestro di mattina, poi segretario della società ciclistica del mio paese, Capriolo. E dalla bici non sono più sceso".

Figlio d’arte: un bene o un male?

"Il vantaggio è avere un cognome conosciuto, un padre che sa consigliarti, aiutarti e affidarti anche un posto in squadra. Che di questi tempi è un’impresa. Lo svantaggio è che a ogni corsa ci scappa il paragone. E il paragone con uno che andava forte è difficile da sostenere. E più si va avanti, e più è difficile".

Ha 21 anni e 55 vittorie nelle categorie minori.

"Scalatore. Gli scalatori sono quelli che sopportano il dolore più degli altri. Strano, ma mi comporto sempre meglio il primo anno in una nuova categoria che non il secondo, quando invece dovrei essere favorito dall’età e dall’esperienza. Come se il primo anno, senza responsabilità, mi sentissi più leggero. Il 2006 è stato un buon anno, e ho anche avuto la possibilità di disputare due corse tra i professionisti, come stagista. Una della Due Giorni Marchigiana e il Cimurri. E in una delle due sono arrivato in fondo. Il 2007 è stato disgraziato: mi sono dovuto fermare da metà aprile a metà maggio per un problema alla schiena che mi provocava danni alla cartilagine del ginocchio, così ho dovuto inseguire la forma. A settembre mio padre ha detto di fermarmi, ché tanto non ne valeva la pena".

Ne ha approfittato per studiare?

"Perito aziendale corrispondente in lingue estere, che sarebbero inglese, spagnolo e tedesco. Mi ero iscritto a Economia, ma ho capito lì che c’entravo poco. Allora ho seguito il mio cuore. E il mio cuore batteva per il movimento dei corpi celesti. Così mi sono iscritto ad Astronomia, all’Università di Bologna. Una passione recente, ma violenta. Intanto mi basta scoprire quello che è già stato scoperto: guardo il cielo, che non finisce mai. Ma mi affascina pensare a certi dilemmi, per esempio che cosa c’era prima del Big Bang, l’esplosione che ha dato origine alla nostra vita? E poi, oltre i pianeti e le stelle, che cosa si nasconde, che cosa non si vede, che cosa non si sa?".

Dicono: dove finisce la scienza, comincia la religione.

"La scienza è studio, ragione. La religione è Dio, fede. Non saprei rispondere".

Ciclismo e università sono compatibili?

"Anche a questa domanda non so rispondere. Almeno non adesso, magari fra un po'. Astronomia è un 3 più 2, cioè tre anni e 25 esami per la laurea breve, altri due anni per la specializzazione. Certo sono due attività ben diverse".

Che cosa si aspetta dal primo anno?

"Dare qualche esame all’università, i primi sono Analisi, Esperimentazioni di fisica e Geometria, intanto imparare ad aiutare e aiutare a far vincere. Non sono il tipo che possa tirare volate a Hunter, ma fare parte del gruppettino in salita prima che Soler o Cardenas scattino per la vittoria. Devo considerare la mia squadra come un’università del ciclismo. Dai vecchi si può avere tutto. Basta osservarli".

Quando si comincia?

"Già cominciato. Bici, palestra, un po' di tutto. Stiamo ancora facendo i programmi: c’è chi debutterà all’inizio di febbraio in Sud Africa, con cinque corse di un giorno in cinque giorni, e chi lo farà ancora prima, a Donoratico, con il Gran premio Costa degli Etruschi. Certo, per un corridore italiano il massimo sarebbe partecipare al Giro".

Lei ha una buona stella?

"Una magnifica costellazione: Orione. Ha la forma di un gigante con la spada. E' il simbolo della forza. Ma quando sei in bici, più che delle stelle devi fidarti delle gambe. E per quelle ci vuole allenamento. Ecco, se ho una dote, è la tenacia. Ci do dentro. Esiste una salita dove faccio il test della verità: Grandosso, sopra Grumello, nel Bergamasco. Non è lunga, 4 chilometri, ma è perfetta per capire se sto bene, benino o benone".

Gazzetta.it

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Valverde rischia due anni

"Ma al Tas ho già vinto"

Wada e Uci hanno chiesto al Tribunale di Losanna la squalifica dello spagnolo, coinvolto nell'Operación Puerto. "Mi hanno già permesso di correre il Mondiale, quindi sono tranquillo. All'Uci sono proprio testoni"

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Alejandro Valverde, 27 anni, professionista dal 2002. Epa

MILANO, 19 novembre 2007 - Ora che è arrivata anche la richiesta ufficiale di due anni di squalifica, Alejandro Valverde prova a difendersi. "Non vedo perché non potrei correre la prossima stagione - ha dichiarato il corridore della Caisse d'Epargne al sito on line di As -. Il Tas mi ha già dato ragione una volta, eppure siamo tornati al punto di prima. Quelli dell'Uci sono proprio dei testoni...". La Wada (Agenzia mondiale antidoping) e l'Uci (Unione ciclistica internazionale) si sono ritrovate unite contro lo spagnolo, che aveva corso l'ultimo Mondiale proprio in seguito al parere positivo del Tas. Nei giorni scorsi il presidente dell'Uci, Pat McQuaid, aveva chiesto alle autorità spagnole di andare a fondo nei riscontri sull'Operación Puerto (il nome di Valverde è stato più volte accostato alla maxi inchiesta sul doping condotta dalla Guardia Civil). E ieri, come spiega oggi il quotidiano As, è arrivata la mossa congiunta: la Wada con il supporto dell'Uci, ha presentato il ricordo davanti al Tribunale di Losanna.

Già decisa la linea difensiva dei legali di Valverde, che punteranno innanzitutto a dichiarare il Tas non competente per il caso e, qualora si vada in giudizio, a chidere una sanzione solo amministrativa e non penale. Il vincitore del ProTour 2006, che ieri ha vinto una gara-esibizione di Rally a Murcia, si mostra tranquillo e rilancia: "Sono tranquillo. Penso solo a prepararmi per la prossima stagione. Vorrei fare un grande Tour de France e arrivare al massimo della condizione per i Giochi Olimpici".

Gazzetta.it

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Sabato a Imola il Convegno dei Massaggiatori del Ciclismo

È tutto pronto per il secondo convegno nazionale dei Massaggiatori Professionisti del Ciclismo. Sono già 80 i massaggiatori che hanno confermato la loro presenza all’evento patrocinato dall’UCI, dalla Federazione Ciclistica Italiana, dall’Associazione Italiana Medici del Ciclismo e dall’AIMS, l’Associazione Italiana Massaggiatori Sportivi.

Nutrito il programma che prevede una prima parte tecnica, legata all’aggiornamento professionale nel corso della quale si alterneranno al tavolo dei relatori il dott. Giovanni Posabella, il prof. Carlo Tranquilli, il dott. David Blow e Fabrizio Borra. La seconda sessione sarà invece dedicata alla I° Assemblea Nazionale dell’associazione che designerà il nuovo consiglio MPC per il prossimo triennio. Di spessore anche le aziende che hanno deciso di sostenere il convegno: accanto al main sponsor Ozone-Elite che grazie al proprio interessamento permise l’anno scorso la nascita dell’associazione, l’MPC può vantare la presenza di Medisport e di Tecar.

“Siamo soddisfatti di essere riusciti a suscitare così tanto interesse con la nostra attività – spiega il presidente MPC Michele Del Gallo – L’obiettivo è di diventare nel prossimo futuro un punto di riferimento sempre più importante per l’intero movimento professionistico, partendo dai massaggiatori passando per le squadre fino ad arrivare alle federazioni. Ci piacerebbe che l’associazione, in virtù dei titoli abilitativi necessari per farvi parte, diventasse una sorta di certificato di garanzia della qualità e della professionalità dei suoi associati a disposizione del movimento ciclistico. La strada è lunga ma la nutrita partecipazione dei massaggiatori è una riprova della volontà di riqualificazione professionale che il nostro mondo richiede.”

Tuttobiciweb.it

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Wilier apre il suo sito ai filmati amatoriali

Si chiama “Behind the races” (dietro le corse) il nuovo spazio che Wilier Triestina dedica ai filmati amatoriali all’interno del proprio sito web. L’iniziativa è nata per dare modo agli appassionati, molti dei quali sono muniti di videocamera, di improvvisarsi reporters e pubblicare le loro riprese riguardanti il prima e dopo gara della Lampre Fondital. Preparativi, momenti di relax, il lavoro dello staff: tutto il dietro le quinte che le telecamere delle Tv ufficiali non mostrano potrà essere visto e ascoltato su www.wilier.it in “Behind the races”.

I filmati potranno essere inviati tramite posta a Wilier Triestina, via Fratel Venzo 11, 36028 – Rossano Veneto (Vicenza), o per e-mail a wilier@wilier.it, con esplicita autorizzazione all’utilizzo del materiale.

Per motivi operativi l’azienda si riserva di pubblicare i filmati integralmente o parzialmente sul proprio sito web.

Tuttobiciweb.it

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Tinkoff e Dabliu: spazio alle bici nelle grandi città

Grande successo per l’iniziativa organizzata dalla Tinkoff Credit Systems in collaborazione con i Centri Fitness Dabliu di Roma.

All’incontro sono intervenuti il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, l'olimpionico di Canottaggio Raffaello Leonardo e il produttore cinematografico Enrico Vanzina, che nel loro intervento si sono soffermati sul tema di come incentivare l’uso della bici nel nostro Paese e soprattutto nelle grandi città, sensibilizzando l’ambiente sulla sua importanza.

C’è stato spazio anche per annunciare la nuova squadra della Tinkoff Credit Systems per la stagione 2008 che sarà composta da diciannove elementi fra cui i nuovi acquisti Alberto Loddo, Luca Mazzanti e il promettente russo Alexander Khatuntsev.

La conferenza è stata l’occasione anche per rinnovare il legame tra il team Tinkoff e l’Associazione Soleterre Onlus (www.soleterre.org) impegnata in questi giorni nella raccolta fondi via SMS denominata ”SerenaMente” che mira a garantire a 217 minori operati al cervello cure sanitarie adeguate e ad acquistare attrezzature mediche

e chirurgiche per tutti i bambini ricoverati all’interno del Reparto di Neurochirurgia pediatrica del principale ospedale di Kiev, a pochi chilometri da Chernobyl.

Tuttobiciweb.it

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Marrone: tre anni di Flaminia, bilancio positivo

Ancora qualche giorno di riposo prima di ricominciare il lavoro in officina e sulle strade della Tuscia. Ne approfittiamo per rivolgere qualche domanda a Roberto Marrone, il team manager della Ceramica Flaminia—Bossini Docce

Da poco si è conclusa la stagione 2007 come giudica il rendimento della squadra?

«Abbastanza soddisfacente. Anche se abbiamo raccolto meno di quello che ci aspettavamo. Avremmo preferito qualche piazzamento in meno e un paio di vittorie in più».

Tra i suoi corridori chi l'ha sorpresa e chi ha reso meno delle aspettative?

«Mikhaylo Khalilov è stata una conferma, Tomasz Marczynski una sorpresa con la conquista del titolo nazionale. Raffaele Illiano e Andrus Aug le delusioni...».

Il team Ceramica Flaminia nel 2007 è volato anche oltre l'Oceano. Com'è il ciclismo in Messico?

«La corsa alla quale abbiamo partecipato, la Vuelta a Chihuahua, è organizzata molto bene. Il Messico è un Paese in forte sviluppo. Dal punto di vista sportivo i colombiani hanno fatto la differenza in salita anche se alla fine ha vinto un corridore europeo».

Quale la corsa che l'ha divertita di più quest'anno?

«Senz'altro la Monte Paschi Eroica, dove tra l'altro siamo andati sul podio con Khalilov».

Con il 2007 si è concluso il primo triennio di vita del Team Ceramica Flaminia; come giudica questa esperienza?

«L'esperienza è stata senz'altro positiva, siamo cresciuti molto anche se siamo entrati nel ciclismo professionistico nel momento più problematico; crediamo comunque di aver gettato le basi per una sempre migliore e maggiore visibilità e considerazione».

In questi tre anni cosa l'ha colpita in positivo e cosa in negativo?

«In positivo mi hanno colpito le possibilità di crescita che ci sono all'interno del movimento, in negativo l'approssimazione generale nella quale il nostro ambiente è costretto ad operare».

Quale competizione le sarebbe piaciuto vincere nei tre anni passati?

«Il giro del Lazio, perchè per noi è come un campionato italiano».

Tra i corridori che ha avuto a disposizione quale l'ha impressionata di più?

«Aliaksandr Kuschynski per le doti di attaccante e Mikhaylo Khalilov, per la costanza di rendimento».

Ceramica Flaminia è il marchio di riferimento della sua attività. Come si costruisce un rapporto di successo con un'azienda così importante?

«Applicando i tre parametri fondamentali quando si fa impresa: passione, dedizione, competenza».

Quale è stata la strategia di marketing del team Ceramica Flaminia in questi tre anni?

«Abbiamo cercato sempre, al di là dei risultati sportivi, di dare ai nostri sponsor la massima visibilità mediante una comunicazione massiccia e mirata».

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Saunier, anche il velista Coville "pianterà" alberi nel Mali

Continua a raccogliere sostegni da più parti la grande iniziativa proposta dalla Saunier Duval Prodir volta a piantare milioni di alberi nel Mali, per contrastare l’avanzata deld esrto e offrire a quel popolo la possibilità di vivere meglio. Ora è la volta del velista Thomas Coville e del suo Maxi Sodeb'O che partiranno alla conquista del record del giro del mondo a vela, in solitaria e senza scalo. Lo skipper offrirà, infatti, i suoi chilometri percorsi al contatore "reCYCLING the world". Così, 25.000 Miglia, o 46'300 chilometri, saranno donati da Thomas Coville e da tutta la squadra Sodeb'O per ripiantare alberi in Mali. Questo contributo manifesta la magnifica solidarietà tra sportivi di alto livello. Per chi vorrà seguire dal vivo l'affascinante sfida del navigatore solitario, potrà farlo su www.sodebo-voile.com.

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è passato il nuovo codice antidoping della wada, qualcosa si muove

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probabilmente cambierà poco e i furbi troveranno sempre il modo per essere quelli che non rispettano alcuna regola ma dopo la nascita del nuovo codice della wada sembra davvero che qualcosa nella lotta al doping stia cambiando.

qualcuno azzarda a parlare di svolta epocale, di certo si è imboccata la stada della TOLLERANZA ZERO e se i controlli seguiranno l'impostazione del codice potrebbe essere l'occasione propizia per cambiare la storia dello sport, almeno quella del ciclismo.

ma cosa introduce il nuovo codice?

il nuovo corso della wada parte dal divieto assoluto della pratica dell'infusione endovenosa; e questa è già una bella rivoluzione se si pensa che ogni tipo di flebo (anche se per ipotesi si trattasse solo di semplice acqua) viene equiparato alle pratiche più illecite. in questa maniera si tolgono tutte le distinzioni che creavano solo alibi per chi volesse approfittare delle pieghe della giustizia, ma anche si mettono al bando le varie integrazioni che spopolavano nel mondo delle due ruote, dall'esofosfina ai sali a qualsiasi altro defaticante.

I dottori discutono se la scelta, dal punto di vista prettamente medico, sia sensata o meno, di certo si tratta di una decisione che finalmente pone una regola sicura, netta in grado, probabilmente, di dare un parametro sicura su cui basarsi per decidere la positività o meno.

Altra cosa certa aggiunta dal nuovo codice è anche il divieto di trasporto di sostanze da somministrare per via endovenosa, per cui i dottori alle gare potranno portare solo una soluzione di riserva che nel caso servisse (ad es. collasso dell'atleta) può essere somministrata attivando nelle prime ore successive la procedura di autorizzazione.

Si tratta di un modulo che riassuma la condizione fisica dell'atleta che sarà valutata entro 12 ore dall'uci e dalla wada, con la possibilità che questi due organi decidano di fermare l'atleta trattato se non ritenuto in condizioni opportune per procedere.

Un ultimo punto focale del nuovo "trattato" wada ricomprende il capitolo della reperibilità e dei controlli a sorpresa che dovrebbero servire a comporre il famoso passaporto biologico dell'atleta; un documento dove, a seguito di numerosi controlli, nelle più diverse situazioni, dovrebbe portare alla definizione dei valori naturali del corridore.

Questo, i medici della wada, contano di farlo grazie alla ripetibilità dei dati riscontrati nei vari test, e, in caso di anomalie, non sarà certo difficile assistere a delle indagini più approfondite.

fin qui i punti salienti del documento wada, ma serviranno queste misure a limitare, se non annientare, il doping?

è questa la grande incognita; se a misure ferree seguiranno ferrei controlli probabilmente si assiterà ad una forte limitazione del fenomeno doping; senza dimenticare che comunque nel tempo, saranno ideati nuovi farmaci in grado di non lasciare traccia negli attuali controlli o di aggirare l'ostacolo dell'infusione endovenosa.

se è dunque poco realistico pensare di ridurre a zero il rischio doping, bisogna anche aggiungere che l'attuale disciplina wada sarà attivata per gli atleti delle categorie uci, quindi oltre ai professionisti anche ai dilettanti e agli juniores, e ciò potrebbe portare ad un cambiamento anche nella mentalità dei corridori.

In attesa di ciò il tentativo va salutato con la massima approvazione, sottolineando che, almeno stavolta, nel ciclismo la lotta al doping è viva più che mai mentre molti altri sport hanno scelto di ignorare questa piaga continuando nell'impunità.

Ciclismoweb.net

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al ristorante rino fior, il primo ritrovo della Zalf 2008

www.zalf-fior.com

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La stagione 2008 della nuova Zalf Desirèe Fior è ufficialmente iniziata con il ritrovo al Ristorante Rino Fior di Castelfranco Veneto, dove tutti i 22 ragazzi si sono dati appuntamento per iniziare a programmare i primi allenamenti con l'assistenza dei tecnici e dello staff medico.

Un primo briefing che ha permesso ai volti nuovi di conoscere il nuovo ambiente e di farsi conoscere dai compagni di squadra che li accompagneranno lungo tutta la stagione; "Dopo un 2007 importante è tempo di pensare ad una nuova stagione" ha aperto Luciano Rui "nel 2008 la rosa sarà parzialmente rinnovata anche se abbiamo mantenuto tre quarti della squadra dello scorso anno".

La presentazione ufficiale ai fotografi avverrà all'inizio del nuovo anno, poi spazio al primo collegiale a Cecina; il debutto avverrà dal 22 al 27 gennaio, in Argentina, in occasione del GP San Luis, poi via alla stagione in Italia.

A proposito della prima gara in sud america Faresin ha spiegato "Sarà una gara importante soprattutto per fare esperienza e per acquisire una buona condizione; correremo con squadre Professional e ProTour, il risultato non sarà il nostro obiettivo, ma si potrà sfruttare l'occasione per mettersi in mostra."

Al termine della riunione, Simone Ponzi è stato premiato presso l'Hotel Fior per il premio assegnatogli dall'Associazione delle Glorie Trivenete, come atleta dilettante più promettente del 2007; da domani inizieranno gli allenamenti per preparare le basi per la nuova stagione.

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Ciclismoweb.net

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Gimondi, Motta e company hanno premiato i migliori talenti

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Si è tenuta presso l'hotel fior di castelfranco veneto la tradizionale premiazione dell'associazione delle glorie trivenete che hanno voluto omaggiare i migliori talenti del triveneto; i campioni che hanno fatto la storia del ciclismo hanno così scelto nelle varie categorie gli atleti che più si sono messi in evidenza durante tutta la stagione e li hanno convocati per una giornata da passare in compagnia.

quasi un passaggio di testimone, dunque, tra i campioni del passato e quelli che potrebbero essere i campioni del domani, questi i premiati: il campione italiano Simone Ponzi (Zalf Désirée Fior), la campionessa mondiale juniores Eleonora Patuzzo (Verso l'Iride Conegliano), Davide Cimolai (junior del Team Friulcassa Udine), il velocista trentino Loris Paoli (liquigas), l'allieva Giulia Donato (Verso l'Iride), l'esordiente tricolore Eddy Squizzato (Giorgione Aliseo Castelfranco) con i colleghi Francesco Castegnaro (Team Friulcassa) e Francesco Lamon (Mirano).

Alla premiazione, oltre ai soci dell'associazione delle glorie trivenete, si sono presentati Luigi Bartali (figlio di Gino), Piero Coppi (fratello di Fausto), Michele Bartoli, Renzo Soldani, Franco Bitossi, Nino Defilippis, Roberto Poggiali, Arnaldo Pambianco, Gianni Motta, Ercole Baldini, Felice Gimondi, Giovanni Corrieri, Piero Cremasco e due tra i più famosi professionisti veneti in attività, Filippo Pozzato e Alessandro Ballan.

per tutta la giornata si sono rivissuti successi e sconfitte, Giri e Tour, mondiali, storie di gregari e capitani, un revival di giovani e anziani, come l'ex-maglia nera Giovanni Nane Pinarello che è la guida onoraria delle Glorie il cui direttivo completo è il seguente: presidente onorario Giovanni Pinarello; presidente Renato Giusti; vice presidente vicario Silvio Martinello; vice presidente per il Veneto Aurelio Cestari; per il Friuli-V.G. Roberto Bressan; per il Trentino-Alto Adige Aldo Moser affiancato da Federico Galeaz; componenti Tullio Archiutti, Andrea Barro, Attilio Benfatto, Aldo Beraldo, Italo Bevilacqua, Luciano Dalla Bona, Vito Favero, Simone Fraccaro, Lucillo Lievore, Tranquillo Righi, Sergio Sanvido, Renato Stefani, Sergio Toffoletto, Romano Tumellero, Giovanni Zanon; segretario Carlo Brisotto; revisori dei conti Bruno Carraro, Andrea Barro e Giovanni Zanon; gruppo operativo Aurelio Cestari, Tullio Archiutti, Attilio Benfatto, Aldo Beraldo, Italo Bevilacqua, Luciano Dalla Bona, Giovanni Zanon e Sergio Toffoletto.

Ciclismoweb.net

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Simoni e il terzo Giro

La sfida del Guerriero

A 36 anni Gibo preparerà l'assalto alla terza maglia rosa al fianco del suo vecchio rivale, Alessandro Bertolini: "E' la corsa che amo di più, vincerla ancora mi darebbe una gioia incredibile"

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Gilberto Simoni, 36 anni, ha vinto il Giro nel 2001 e nel 2003. Reuters

MILANO, 19 novembre 2007 - Il Guerriero si riposa. Riprenderà la bici dopo Natale. "Ma non sto fermo. Famiglia, casa e mille cose. Sono sei mesi che devo fare il tagliando alla macchina". Era in giro per il mondo, e quando non era alle corse, la mente continuava a misurarsi, prevedere, immaginare, lottare, confrontare e confrontarsi, sfidare e sfidarsi, insomma: gareggiare.

A 36 anni, Gibo Simoni si prepara a un nuovo anno. Non si sente vecchio?

"L’età, quella segnata sulla carta d’identità, è indicativa. Conta ai fini legali, non sportivi o, almeno, non a quelli agonistici. Ci sono tanti giovani più vecchi di me. Non c’è un’età che corrisponda esattamente agli anni vissuti. Dipende. L’età te la crei. Così come ti crei i limiti. Penso a me stesso un anno fa. Sinceramente, non credo che sia cambiato qualcosa. Nel corpo no, nella testa forse sì, ma in meglio".

Quanto vuole correre?

"Vedo, di anno in anno. Ma vedo anche Silvano Janes, 50 anni e passa, lo spirito di Peter Pan, un’allegria contagiosa, una vitalità istintiva, e la paura di niente. Non ha paura della fatica né della concorrenza, non ha paura della salita e neanche della discesa, non ha paura di me e neanche di Alessandro Bertolini, tanto per dire due che pedalano spesso insieme con lui. Io dico che è un fenomeno. Ha scoperto la bici tardi, ma non finirà più. Fatto per andare in bici. Ha il gusto della sfida".

Anche con lei?

"Janes ama dire: "Li ho fatti smettere tutti". E cita i casi di Francesco Moser e Maurizio Fondriest, perfino di Gianni Bugno, che a un certo punto si allenava in Trentino. Janes aggiunge: "Manchi solo tu". Con un tono affettuosamente minaccioso".

Lei e Bertolini, appunto, e adesso per di più compagni di squadra.

"Fin da piccoli ce ne siamo fatte di tutti i colori. Era nata una rivalità sfociata quasi nella guerriglia. Impossibile stabilire chi fosse il migliore. Da professionisti abbiamo cominciato fra mille dubbi: ci aspettavamo di più, invece si lottava soltanto per stare in gruppo. E ci disintegravamo a forza di allenamenti. Negli ultimi anni non ho fatto neanche la metà dei chilometri e delle salite pedalate a quel tempo. Le nostre carriere si sono incontrate nel 1997, poi sono tornate parallele. E ognuno ha trovato la sua strada".

Vi allenate insieme?

"Spesso, almeno negli ultimi tempi. Il mercoledì è il giorno sacro, dedicato alla distanza. C’incrociamo sulla strada del vino, poi si prosegue insieme. Bisognerebbe andare al medio, allegri. Invece succede che, se uno rimane indietro, magari solo per mettersi o sfilarsi la mantellina, l’altro non resiste alla tentazione e allunga, attacca, costringendo a forzare, inseguire, spremersi. Insomma, giochiamo, e allo stesso tempo ci stimoliamo".

Voto al 2007?

"Ho sempre pensato ad alzare le braccia. Che nel ciclismo non è il segno della resa, ma della vittoria. Voglio dire: ho sempre corso per vincere. E la vittoria sullo Zoncolan mi ha dato una grande felicità. Mi mancava da due stagioni, e ne sentivo la mancanza. Se ripenso al Giro, ammetto di aver gettato al vento il terzo posto nella tappa delle Tre cime del Lavaredo. Quel giorno ho seminato zizzania e ho raccolto tempesta. Di Luca ha barcollato ma non ceduto, Andy Schleck c’era, Cunego non mi faceva paura, ma ho commesso l’errore di lasciar andare via Mazzoleni".

Lei non ha mai corso per piazzarsi, o no?

"I piazzamenti non mi piacciono. O primo o niente. Se guardo indietro, belle vittorie, tanti secondi posti, il resto era solo perché avevo mollato. Più di testa che di gambe".

Progetti?

"Due: Giro d’Italia e Mondiale marathon nella mountain bike. Al Giro penso di poter essere ancora competitivo. Non posso dire se arriverò primo, secondo o terzo, ma so che starò davanti. E spero che il percorso proponga qualche arrivo in salita. Il Giro è la corsa che amo di più: è quella che mi ha fatto cominciare a correre, quella che ha dato un senso e una dimensione alla mia carriera. E mi prende. La prima vittoria è stata una gioia, la seconda una gioia ancora più forte. Non oso immaginare quanta gioia possa darmi una terza vittoria".

La mountain bike?

"La specialità marathon è quella che più assomiglia alla strada: un po' per la lunghezza, un po' per lo sforzo. La mountain bike mi diverte, mi appassiona, mi tiene in forma, mi ha anche regalato la soddisfazione di un titolo italiano. Poi mi piace l’ambiente: è ancora semplice, genuino, casereccio, dove tutti partono da zero. Il 2008 è anche l’anno dell’Olimpiade di Pechino, dove la marathon non si corre, ma il cross country sì. Però è una specialità più tecnica".

Giovani? Eredi?

"Ivan Basso mi ha deluso, come uomo e come corridore. Damiano Cunego non può più essere considerato un emergente: deve solo confermarsi. Al primo posto metto Riccardo Riccò: l’ho avuto come compagno di squadra, so quanto vale, ha un carattere vincente, forse a volte è troppo schietto, sarebbe meglio che frenasse la lingua, ma quella caratteristica ce l’ho anch’io, e ne pago le conseguenze. Poi metto Vincenzo Nibali e Giovanni Visconti. Ma non li conosco bene come Riccò".

Simoni, cambierà qualcosa nella preparazione?

"Forse sì. Una preparazione più mirata. Lavorare sempre, cercando di sbagliare il meno possibile. Non trascurare nulla. E tenere di testa. Adesso vi saluto. Vado a fare il tagliando alla macchina".

Gazzetta.it

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La famiglia Pantani torna a chiedere chiarezza al pm Gengarelli

La Famiglia di Marco Pantani, dopo aver ascoltato il comunicato letto ieri, domenica 18 novembre 2007, nel corso della trasmissione “Domenica In”, per conto del medico legale prof. Giuseppe Fortuni, autore dell’autopsia sul corpo di Marco, e dopo consulto col proprio legale, si sente di esprimere nuovo e profondo disagio, per quanto è venuta ulteriormente a conoscenza.

Dalle parole del professor Fortuni, non viene, di fatto, smentita, la circostanza narrata dal giornalista Philippe Brunel nel suo libro “Vie et mort de Marco Pantani”, circa il trasporto e relativa collocazione, per qualche ora, presso la propria abitazione, del cuore o di campioni del cuore di Marco. A ciò s’aggiungono legittimi interrogativi di fronte alla dichiarazione del medico legale, relativamente all’autorizzazione per questa non usuale procedura, proveniente dal pubblico ministero incaricato dell’inchiesta, dott. Paolo Gengarelli.

Ora, trattandosi di procedura da considerarsi senza l’uso di eufemismi, appunto, non usuale, la Famiglia di Marco Pantani, si sente il dovere morale, interpretando pure il pensiero di milioni di tifosi del proprio congiunto, di chiedere al dott. Gengarelli, per quali ragioni ha autorizzato il Prof. Fortuni a procedere in tal modo e, soprattutto, a collocare presso la propria abitazione, il cuore o campioni del cuore di Marco. Il tutto, alla luce di una considerazione evidente: fino ad oggi, di fronte ai contenuti d el libro del giornalista Brunel, il pubblico ministero, si è limitato a ribadire la perfezione delle procedure e delle indagini svolte sulla morte di Marco, senza mai dare una risposta sui singoli segmenti che il testo solleva e che, come nel caso sopraccitato, non si mostrano frutto di fantasia narrativa.

Tuttobiciweb.it

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A Bibbona tutto è pronto per le prime Bettiniadi

No, non poteva proprio aspettare Pechino, non è nel suo carattere. Paolo Bettini, corridore in fuga per antonomasia, ha voluto ancora una volta precedere il gruppo e regalare a tutti i suoi tifosi un evento destinato a rimanere a lungo nella memoria. Di che cosa stiamo parlando? Ma naturalmente delle BETTINIADI, il divertente evento organizzato dal Club Paolo Bettini de La California e dal Comune di Bibbona (Li).

L’evento & I protagonisti

Domenica 2 dicembre p.v. dalla ore 14.30 sul terreno del campo sportivo di La California-Bibbona (LI), terra natale del campione olimpico, si svolgerà la prima edizione delle Bettiniadi che vedranno impegnate sul campo due squadre. Da una parte i corridori che hanno pedalato con Bettini alle Olimpiadi 2004 di Atene e i freschi campioni del mondo di Stoccarda 2007, tra i quali Damiano Cunego, Pippo Pozzato, Matteo Tosatto, Andrea Tonti, Marzio Bruseghin, Alessandro Ballan, il campione italiano Giovanni Visconti e tanti altri ancora.

Dall’altra un team composto da alcuni tra i più conosciuti giornalisti di ciclismo che nel corso della stagione seguono da vicino l’attività degli atleti.

Numerosi anche gli ospiti d’onore, tra i quali alcuni protagonisti dell’Olimpiade di Atene 2004.

Le discipline

Le due compagini si sfideranno per conquistare i titoli individuali e a squadre in alcune delle discipline di più lunga tradizione. Si inizierà con la “Corsa con i sacchi” dedicata ai concorrenti più agili, per poi passare al “Ruba bandiera”. I polivalenti potranno cimentarsi in una interessantissima “Corsa a ostacoli”, mentre gli uomini di forza saranno gli indubbi protagonisti del “Tiro alla fune”. Ultima prova una particolare “staffetta 4x 100” della quale gli organizzatori non vogliono svelare i particolari.

Fuori programma, infine, in qualità di sport dimostrativo in attesa di essere omologato, si svolgerà la gara forse più sentita da parte di tutti i partecipanti, il “Lancio del Cellulare”, con o senza rubrica telefonica. U momento Zen all’interno di un evento di altissimo valore sportivo.

“Expo 2007”

Le premiazioni si svolgeranno in una tensostruttura di circa 800 metri quadri messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Bibbona all’interno della quale verrà offerto al pubblico un ricco bufffet a base di prodotti tipici della zona. Le Bettiniadi infatti si svolgeranno in concomitanza con l’”Expo 2007”, una vetrina espositiva dei prodotti tipici del territorio di Bibbona, dall’olio d’oliva, ai pregiatissimi vini, formaggi e sottolii locali che allieteranno il pomeriggio del pubblico presente.

Nel corso della giornata verranno effettuate delle aste il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza.

PROGRAMMA

DOMENICA 2 DICEMBRE 2007

- ORE 14.00: Arrivo presso il campo sportivo de La California – Bibbona (Li)

- ORE 14.30: Inizio Bettiniadi

- ORE 17.30: premiazioni e interviste presso la tensostruttura adiacente al campo sportivo

- ORE 18.30: aperitivo con i campioni per il pubblico presente

- ORE 19.00: Buffet con i prodotti tipici del territorio di Bibbona (LI)

*In concomitanza con le Bettiniadi si svolgerà dalle ore 10.00 del mattino fino a sera l’”Expo 2007”, una vetrina espositiva dei prodotti tipici del territorio di Bibbona (LI).

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Valverde: all'Uci sono testardi, sono "muy cabezones"

«Perché non dovrei correre il prossimo anno? Nessuno mi ha detto nulla... Il Tas mi ha dato ragione, ma siamo ancora al punto di partenza. Il fatto è che all’Uci sono testardi, sono “muy cabezones”. Li abbiamo sconfitti una volta, sembra sia necessario farlo di nuovo». Alejandro Valverde si difende così sul quotidiano As dagli insistenti attacchi della Wada e dell’Uci che hanno deciso di ricorrere al Tas chiedendo la squalifica diu due anni del corridore spagnolo per il suo coinvolgimento nell’Operacion Puerto.

Valverde conferma il suo programma: «Nel 2008 punterò tutto sulla seconda parte della stagione: Tour, Giochi e Mondiali».

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Ciclocross: sfilata di campioni ai vernissage degli assoluti

Dopo l'ottimo rodaggio organizzativo di domenica, con lo svolgimento della prova del Trofeo Triveneto 2008, Scorzè entra in pieno nell'operazione Campionati Italiani 2008. La massima rassegna nazionale del ciclocross, destinata a battere ogni record di partecipazione, è fissata per il 5 e 6 gennaio nella cittadina della provincia veneziana nota per la sua grande passione ciclistica. A 13 anni di distanza dalla felice esperienza tricolore del 1995, i campionati nazionali del cross tornano dunque nelle mani sapienti della Libertas Scorzè e del suo staff guidato da Igino Michieletto con la consulenza di Armando Zamprogna. Sono invece passati cinque anni dall'ultima volta (Bassano del Grappa 2005) in cui il Veneto ospitò questa manifestazione.

Il grande entusiasmo generato dal vicino appuntamento mondiale di fine gennaio a Treviso (26-27 gennaio, Lago le Bandie a Spresiano) rende evidentemente "speciale" questa edizione dei campionati nazionali e dunque forte l'aspettativa per la presentazione ufficiale della manifestazione tricolore che si svolge giovedì, 22 novembre, alle ore 19 presso la prestigiosa Villa Conestabile di Scorzè.

Interverranno, tra gli altri, il presidente nazionale della Federciclismo Renato Di Rocco e il Presidente Regionale Raffaele Carlesso; confermata la presenza della squadra italiana (prossima ad una trasferta di Coppa in Belgio) capeggiata dal CT Fausto Scotti e dal leader Enrico Franzoi; non mancheranno inoltre grandi campioni del passato di questa specialità, a cominciare da Renato Longo e Daniele Pontoni.

L'obbiettivo di questi Campionati Italiani 2008 è, evidentemente, conseguire un grande successo sia sul piano della promozione che del pubblico. L'evento sarà teletrasmesso da RaiSport e cospicua si annuncia la presenza della stampa nazionale; in più, gli organizzatori non nascondono la speranza di coinvolgere migliaia di appassionati sullo spettacolare percorso di 2650 metri disegnato proprio di fronte alla sede dell'Acqua San Benedetto, uno dei principali sponsor dell'evento.

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Liquigas, ecco la squadra del 2008

Jackpot vittorie chiuso a quota 36; ben 15 atleti a segno dei 30 in rosa; 2 successi di squadra nelle crono per team ed il secondo posto nella classifica Pro Tour. Numeri che parlano di un collettivo eccezionale, protagonista di una stagione da incorniciare. Come sottolinea il dottor Paolo Dal Lago, amministratore delegato di Liquigas spa, «alle soglie di una nuova stagione chiedo, innanzitutto, impegno e passione ma ogni anno la squadra riesce a stupirmi con risultati straordinari. Successi frutto di un grande lavoro di team, in cui ciascuno svolge al meglio il proprio compito: dirigenti, atleti, tecnici, medici, massaggiatori e meccanici che desidero ringraziare per l’impegno profuso. Un grazie di cuore – prosegue Dal Lago – va a Danilo Di Luca, autore di una stagione indimenticabile con le fantastiche vittorie al Giro d’Italia ed alla Liegi-Bastogne-Liegi. Le nostre strade si dividono, ma non dimentichiamo tre anni densi di soddisfazioni ed emozioni».

Ai colpi di ciclo-mercato annunciati da qualche tempo (Bennati, Bodnar e Curtolo), si aggiungono quattro nuovi ingaggi: si tratta degli ex Lampre, classe ’82, Claudio Corioni ed Enrico Franzoi, del ventiduenne Valerio Agnoli proveniente dalla Aurum Hotels e del varesino della Quick Step Innergetic Ivan Santaromita (23 anni).

Ma le novità in casa Liquigas non sono finite: la nuova stagione porterà una new entry anche nello staff tecnico. Il team manager Roberto Amadio potrà contare, oltre che sui confermati Zanatta, Scirea, Chiesa e Mariuzzo, anche sul contributo di Paolo Slongo, che si occuperà in particolare, con il dottor Corsetti, della preparazione atletica di tutti i corridori della squadra.

Ecco nome per nome la formazione 2008 del Team Liquigas:

Conferme: Michael Albasini (Sui), Manuel Beltran Martinez (Esp), Leonardo Bertagnolli (Ita), Kjell Carlström (Fin), Dario Cataldo (Ita), Francesco Chicchi (Ita), Mauro Da Dalto (Ita), Antonio Fischer Murilo (Bra), Roman Kreuziger (Cze), Aliaksandr Kuchynski (Blr), Vladimir Miholjevic (Cro), Matej Mugerli (Slo), Vincenzo Nibali (Ita), Andrea Noè (Ita), Franco Pellizotti (Ita), Roberto Petito (Ita), Filippo Pozzato (Ita), Manuel Quinziato (Ita), Guido Trenti (Ita), Alessandro Vanotti (Ita), Charles Wegelius (Fin), Frederik Willems (Bel).

Arrivi: Valerio Agnoli (Ita), Daniele Bennati (Ita), Maciej Bodnar (Pol), Claudio Corioni (Ita), Alberto Curtolo (Ita), Enrico Franzoi (Ita), Ivan Santaromita (Ita).

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Tinkoff: sono 19 i corridori in organico

Il sipario è appena calato su una stagione ricca di soddisfazioni come quella del 2007 e la Tinkoff Credit Systems ha già annunciato la nuova formazione per il nuovo anno agonistico.

Sono 19 i corridori attualmente in organico: alla vecchia guardia composta dai confermati Mihkail Ignatyev, Evgueni Petrov, Ricardo Serrano, Daniele Contrini, Ilya Chernetsky, Ivan Rovny, Nikolay Trusov, Pavel Brutt, Alexander Serov, Vasil Kiryenka e Sergey Klimov si sono aggiunti il velocista sardo Alberto Loddo, il bolognese Luca Mazzanti, i neoprofessionisti Alexander Gottfried (Ger), Nikita Eskov ((Rus) e il napoletano Bernardo Riccio, il promettente russo Alexander Khatuntsev, il colombiano Walter Pedraza e il bielorusso Yuhaen Sobal

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Piemontesi, un giovane in campo per i meno fortunati

Il giovane professionista Fabrice Piemontesi, portacolori nella stagione 2007 del Team Tenax – Menikini, ha deciso di dare un aiuto concreto ai bambini dell’orfanotrofio Momavlis Sakhli di Tbilisi, nell’ambito del progetto Italia-Georgia.

Numerose sono le iniziative già promosse dal “progetto Italia-Georgia”: finora i contributi economici pervenuti alla “Casa del futuro” sono stati utilizzati per la ristrutturazione dell’edificio che, fino a qualche anno fa, si presentava fatiscente in ogni sua parte. È stata rifatta la copertura del tetto e interamente ristrutturata la cucina, l’infermeria, alcune classi e camere da letto.

Il corridore borgomanerese Piemnontesi ha prodotto quindi uno speciale braccialetto di colore “azzurro Italia” in vendita sul sito web www.italiageorgia.it al costo di 2 € per finanziare l’opera di ristrutturazione dei bagni dell’orfanotrofio di Tbilisi. Questi braccialetti oltre ad avere uno scopo assai nobile, trasmettono anche un messaggio positivo, riportano infatti la scritta “Corro Leale”, uno slogan per il rispetto delle regole e contro il doping.

Per ulteriori informazioni si può visitare il sito internet www.italiageorgia.it o scrivere a info@italiageorgia.it

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E se assegnassero a Pantani il Tour del 1997?

La recente denuncia della pratica di emotrasfusione che sarebbe stata utilizzata da Jan Ullrich, nel corso del Tour da lui vinto nel '97, potrebbe aprire un singolare scenario sull' albo d'oro della corsa francese. Già così turbata da Bjarne Rjis, primo illeggittimo del '96, ed ancor più dalla vicenda Floyd Landis, trionfatore squalificato nel 2006, con un successivo vincitore in pectore - lo spagnolo Pereiro - dichiarato tale solo qualche mese fa, la storia del Tour de France corre il rischio di una ulteriore doverosa precisazione. Prima che scada il 2007, ed il decennio di prescrizione dei reati sportivi codificato dall'UCI, sarebbe interessante rivedere infatti quella classifica finale. E rilevare che se Ullrich, colpevole di manipolazione ematica, dovrebbe essere ovviamente squalificato, e se una sanzione analoga dovrebbe spettare più che giustamente al secondo arrivato, Richard Virenque, incriminato e (tardivo) reo confesso nel 1998 per lo scandalo Festina, come vincitore di quel Tour si troverebbe ad essere miracolosamente il nostro Marco Pantani, terzo quell'anno. Con i successi, indimenticabili, all'Alpe d' Huez ed a Morzine... E non sarebbe più confortante, di grazia, invece della vivisezione insistita del dolore di una morte buia, provare a riaccendere la speranza - sia pure a posteriori -. di una sua ultima vittoria in bicicletta?

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Gand, scatta stasera la 6Giorni nel ricordo di Galvez

Scatta stasera al velodromo di Gand la Sei Giorni che sarà dedicata al ricordo dello spagnolo Isaac Galvez, scomparso proprio su questa pista a causa di un incidente un anno orsono. Saranno tredici le coppie che si sfideranno e che stasera, prima del via, assisteranno alla scopertura di una targa che ricorderà lo sfortunato atleta spagnolo. Dopo l'esperienza milanese di Bikes4Show, torna nel circo della Sei Giorni anche Marco Villa, unico italiano al via, che correrà in coppia con il belga De Ketele.

I 13 team

1 Bruno Risi – Franco Marvulli (SUI)

2 Iljo Keisse (BEL) – Robert Bartko (GER)

3 Danny Stam – Robert Slippens (NED)

4 Petr Lazar – Alois Kankovsky (CZE)

5 Bradley Wiggins – Marc Cavendish (GBR)

6 Andreas Beikirch – Erik Mohs (GER)

7 Dmitri de Fauw (BEL) – Alexander Aeschbach (SUI)

8 Kenny de Ketele (BEL) – Marco Villa (ITA)

9 Luke Roberts (AUS) – Marc Hester (DEN)

10 Wim Stroetinga – Matthé Pronk (NED)

11 Steve Schets – Ingmar Depoortere (BEL)

12 Nicky Cocquyt – Steven Deneef (BEL)

13 Tim Mertens (BEL) – Andreas Müller (GER)

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Domani le controanalisi per Iban Mayo

È arrivata l'ora per Iban Mayo: tra domani e venerdì verranno effettuate le controanalisi sulla non negatività all'Epo dello spagnolo Iban Mayo durante il Tour de France. A darne notizia sono state la federciclo spagnola e l'Unione Ciclistica Internazionale all'agenzia France Presse. Gli esami si svolgeranno presso il laboratorio francese di Chatenay-Malabry, anche se il segretario della federazione spagnola, Eugenio Bermudez, ha spiegato che la vicenda potrebbe sconfinare in tribunale. «L'Uci conferma che farà riaprire il campione tra il 21 e il 23 novembre, ma il corridore ha scritto diverse volte all'Uci per dire che si sarebbe opposto», ha spiegato Bermudez. Mayo ha minacciato azioni legali nel caso in cui le controanalisi dovessero dare luogo ad una positività. Controanalisi già effettuate presso il laboratorio belga di Gand, infatti, hanno dato responso negativo e nell'eventualità di un risultato contrario a Chatenay-Malabry il ciclista avvierà una causa. Anne Gripper, responsabile antidoping dell'Uci, ha confermato che le controanalisi inizieranno domani anche in assenza del corridore o di suoi rappresentanti.

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Celebrata la festa del Paolo Bossoni Fans Club

Con una festa tenutasi domenica 18 novrmbre a Parola di Fontanellato (Parma) è stata celebrata la nona stagione da professionista di Paolo Bossoni.

Molti i sostenitori riunitisi presso il ristorante Romanini per mostrare il loro affetto al corridore della Lampre-Fondital e per festeggiare il rinnovo del contratto col team del general manager di Saronni anche per la stagione 2008. Bossoni potrà così cercare di migliorare il prossimo anno quanto già ottenuto nel 2007 in maglia blu-fucsia, ovvero il 2° posto nel Campionato Italiano, un 3° posto in una tappa del Giro di Catalogna e uno nel Giro di Slovenia, il 6° e il 7° posto in due frazioni del Tour de France.

"E' sempre bello vedere tanti amici per festeggiare - ha commentato Bossoni - Vorrei ringraziare tutti i più di cento sostenitori intervenuti all'evento, gli organizzatori della festa Gabriele Bonomini e Giuseppe La Cava, il direttore sportivo della Lampre-Fondital Fabrizio Bontempi giunto in rappresentanza della mia squadra e il Comune di Busseto, oltre che le le due tifose speciali Anna e Chiara venute da Montecatini".

Bossoni dà appuntamento a tutti gli appassionati di ciclismo sulle strade delle più importanti corse alle quali prenderà parte con il team Lampre.

Tuttobicweb.it

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